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venerdì 10 ottobre 2025

Carl Gustav Jung. Il grande sciamano

Nel testo Carl Gustav Jung. Il grande sciamano, Paola Giovetti presenta uno Jung a tutto tondo, anche alla luce delle esperienze avute con il mistero (parapsicologia, medianità, alchimia, astrologia, I:Ching, ufo, NDE). Un saggio nato da profonde ricerche e dall'amicizia dell'autrice con Aniela Jaffé, psicologa, analista e stretta collaboratrice di Jung.        Una biografia più aggiornata rispetto a "Vita e opere di Jung" di Hannah o "Jung, la vita, le opere, il pensiero" di Wehr, perché tiene conto di documenti, lettere e diari a oggi inediti che consentono di far luce su aspetti poco noti, o poco citati per motivi di discrezione, sulla vita del maestro svizzero, le cui scoperte nel campo della psiche fanno ormai parte del patrimonio di conoscenze di chiunque abbia a cuore la propria interiorità e la propria evoluzione. Il testo viene pubblicato nel 2025 a 150 anni dalla nascita di Jung. 

Paola Giovetti ha pubblicato più di 40 libri ed è una dei principali esperti italiani di esoteria.   Nel 1981, a 20 anni dalla morte di Jung, Paola Giovetti incontra a Zurigo la segretaria di Jung, che aveva lavorato con lui negli ultimi suoi sei anni, e da qui inizia un lungo percorso di conoscenza di Jung. 

Oggi c'è necessità di spiritualità. I problemi dell'uomo e la depressione sono dovuti alla mancanza di spiritualità; Si deve cercare di vivere la vita in maniera consapevole, entrare in rapporto con le nostre fragilità e soprattutto capire e conoscere se stessi. L'esperienza trascendentale permette permette di vedere la terra dal di fuori.  Nei suoi libri, Jung apre ai lettori la chiave dell'infinito. 

 Jung è libero da qualsiasi schema, non è solo scientifico, ma si interessa di parapsicologia, dei fenomeni paranormali, di astrologia e perfino degli UFO. E' un esoterico su diversi aspetti e recupera anche lo sciamanesimo. Lo sciamano è una figura di connessione tra il regno dello spirito e la terra, una sua caratteristica è la poliedricità  e la capacità di passare da un campo e l'altro. Lo sciamano si prende cura del suo prossimo e del trascendente (fenomeni esenti dal tempo e dallo spazio, tipo telepatia, chiaroveggenza, pre-condizione). 

In India Jung è conosciutissimo ed è ancora vivo in chiave spirituale. Jung ebbe, fuori dal matrimonio, delle relazioni sentimentali significative con Sabina Spielrein, una delle prime pazienti psicoanaliste, e Toni Wolff, una sua fedele collaboratrice. La relazione con Sabina Spielrein, una paziente russa, si trasformò da una relazione medico-paziente a una storia d'amore appassionata, scoperta solo in seguito grazie alla pubblicazione di documenti inediti da parte di Aldo Carotenuto nel suo libro "Diario di una segreta simmetria". Toni Wolff, invece, fu la compagna intellettuale ed emotiva di Jung. Vivere la relazione con Tony Wolff, collega della moglie, è stato il  più grande dei suoi successi.

Jung viaggiò molto nella sua vita, viaggiò soprattutto in luoghi da dove si poteva vedere l'Europa dal di fuori, e in questi luoghi cercava sempre uomini di medicina e sciamani.

Jung fu appassionato di parapsicologia ed avviò un esame dei fenomeni paranormali attraverso un'inchiesta sugli scritti dei suoi lettori e  la corrispondenza con i parapsicologi in tutto il mondo. 

Nella psicoanalisi introdusse, il concetto di "Daimon" che si riferisce alla "guida interiore" o "anima", un principio archetipico che risiede nell'inconscio e spinge l'individuo verso la propria vocazione, la realizzazione del proprio potenziale e il processo di individuazione. Questa forza misteriosa si manifesta attraverso talenti, impulsi e persino lati ombra, guidando l'individuo verso il suo destino e la sua natura autentica.

Oltre all'apertura al trascendente, ebbe rapporti anche con la fisica, Vedi la fitta corrispondenza con Pauli, che contiene riflessioni sulla natura temporale dell'uomo, sul principio della sincronicità,  sul concetto di spazio-tempo, sul concetto di individuazione come capacità di realizzare al meglio le nostre peculiarità e le nostre potenzialità. 

Il dialogo tra Pauli e Jung: le strane coincidenze tra fisica e inconscio è un breve saggio sulla corrispondenza e gli studi incrociati di Wolgang Pauli e Carl Gustav Jung. Siamo all’inizio degli anni 1930: da pochi anni si è giunti alla definitiva formulazione della Meccanica Quantistica, nella cosiddetta “Interpretazione di Copenaghen”, a cui hanno partecipato i più grandi fisici del tempo, da Schrodinger a Heisenberg, da Bohr a Dirac. Wolfgang Pauli è un giovane fisico di origine austriaca; il suo nome è legato principalmente al “principio di esclusione”, ma anche a importanti lavori sulla teoria della relatività. Negli stessi anni la psicoanalisi, nata alla fine del secolo precedente per opera di Freud, viene originalmente rielaborata e interpretata da Carl Gustav Jung.
Tra i due incomincia un intenso scambio epistolare, che proseguirà per diversi anni e porterà anche alla pubblicazione del libro Naturerkl~Arung und Psyche (Spiegazione della natura e psiche) del 1952.   

 Jung è stato anche un artista, vedi soprattutto Il libro rosso. E forse c'è una discendenza di Jung da Goethe.

Quando qualcuno gli chiese: "Crede in Dio?" Jung rispose: "Io non ho bisogno di credere. Io so!"

  • Testi:  saggi, psicologia di Jung  -  Paolini    Sogni, profezie e apparizioni Mediterranee  affronta il tema del mistero. 
  • Video. Intervista della BBC a Jung nella sua casa a Zurigo.  

Introduzione alla Psicologia analitica - Jung

Le conferenze di Basilea (1934) di Carl Gustav Jung. Trascritte da Roland Cahen. A cura di Elena Caramazza.    

Cap. I  Dal conscio all'inconscio.  Funzioni e strutture della Coscienza e dell'Inconscio.   La psicologia non è magia nera, è una scienza; la scienza della coscienza e d ei suoi dati; è anche la scienza dell'inconscio. L'inconscio è ciò di cui non siamo informati. L'inconscio deposita sulle spiagge della coscienza una valanga di apporti. Tutto quello di cui siamo coscienti, è associato all'IO attraverso la mediazione della coscienza.
La coscienza è intermittente e discontinua (metà o due terzi della nostra vita sono coscienti), il resto è formato da vita inconscia. Quello che si manifesta nei sogni è un residuo di coscienza. Mentre parliamo, ascoltiamo, agiamo il nostro inconscio continua a funzionare. 
I contenuti dell'inconscio sono di tre tipi: accessibili,  accessibili attraverso una mediazione, inaccessibili.
accessibili: non abbiamo coscienza dell'espressione del viso, di certi gesti, ma potremmo averne coscienza
accessibili attraverso mediazione:  non ricordi il nome di una persona, un luogo di risveglia ricordi d'infanzia, ecc. inaccessibili: ricordi dell'infanzia fino a 5 anni, o fino a 10... molte idee sonnecchiano nell'inconscio, come presentimenti e intuizioni.
La coscienza è uno strato superficiale fluttuante nell'oceano dell'inconscio.
Conscio + Inconscio costituiscono il dominio della psicologia.
La coscienza è una specie di organo di percezione e di orientamento diretto, verso il mondo ambiente. E' localizzata negli emisferi cerebrali.
Un capo degli indiani pueblos disse che si Pensa con il cuore. Per lui la coscienza intensa è formata dall'intensità del sentimento. Freud fa derivare l'inconscio dalla coscienza. Per Jung è l'opposto, l'elemento più arcaico è l'inconscio, dal quale a poco a poco emerge la coscienza.

Cosa è la coscienza?  Essere cosciente e percepire e riconoscere il mondo esterno, così come il proprio essere nelle sue relazioni con questo mondo esterno. E quindi riconoscere "se stesso". 
Che cosa è questo se stesso?  
E' innanzitutto il centro della coscienza; l'IO.  quando non esiste un ponte tra l'oggetto e l'Io, l'oggetto è inconscio, vale a dire come se non esistesse. 
La coscienza è una relazione psichica con un fatto centrale chiamato Io.
Che cosa è l'IO?  
L'Io è una entità complessa. Qualcosa che assomiglia a una condensazione e ad un accumulo di dati e di sensazioni, in esso figura la percezione del corpo nello spazio, sensazioni (caldo/freddo, ecc. ), e la percezione di stati affettivi. L'Io implica un amassa enorme di ricordi.  Si suppone che la coscienza originariamente sia sorta durante uno stato affettivo. 
Anche gli animali reagiscono a stati affettivi, come quando ricevono cibo o un c olpo, per questo si potrebbe dire che anche gli animali hanno un Io. 
E' importante per il nostro sviluppo avere una consapevolezza di noi stessi. L'egoismo, fino ad un certo grado, è una necessità.
Il primitivo è un maestro nell'arte di lasciar parlare l'inconscio e prestargli ascolto. 
La coscienza utilizza le sensazione per orientarsi nello spazio esterno.  Una volta che la sensazione ha constatato la presenza di un oggetto  nello spazio, una seconda funzione di conoscenza, il pensiero ci precisa ciò che una cosa è.  E questa sarà inserita nel flusso del passato  e del futuro. Attraverso l'intuizione (funzione irrazionale) cerchiamo di capire la loro evoluzione. Si usa l'intuizione soprattutto  in presenza di condizioni nuove o ambienti nuovi. 
Tra me e la cosa che sto per conoscere si sviluppa un sentimento (funzione razionale), che determina il valore che l'oggetto ha per me. 
Le funzioni di orientamento ci dicono se una cosa esiste, che cosa è per noi, da dove viene e dove va, e che cosa rappresenta per noi e ci permettono di orientarci nel nostro spazio psichico.  Se una di queste funzioni non viene utilizzata, parte dell'evento può venire impresso nell'inconscio.
Possiamo utilizzare attenzione e volontà (che sono dei poteri dell'IO)  per lavorare su queste funzioni.    Importante è anche il sentimento di libertà imperitura che è sempre vivo in noi e non si lascia scalfire da nessuna filosofia.
Nel nostro Sé ci sono parti integranti che hanno un'esistenza oscura e inconscia. 
Le quattro funzioni dell'Io sono: sentimento, intuizione, pensiero, sensazione.
Il tipo sensoriale vede le cose come sono, le cattura, vede difficilmente le loro relazioni. Il tipo intuitivo non vede le cose, guarda al di là dell'oggetto. 
Una incompatibilità analoga esiste tra pensiero e sentimento. Ciò che ha valore per me rientra nella sfera del sentimento. Il pensiero è più neutro. 
Queste distinzioni sono degli schemi che aiutano a orientarsi nel labirinto dei fatti psicologici. E permettono di determinare delle modalità dell'essere. 
L'IO può essere diviso in due parti: la parte cosciente dell'Io e la parte inconscia, il mondo dell'ombra, che non conosciamo. Così si spiega che scopriamo sempre qualcosa di nuovo di noi. Siamo eternamente incompiuti, cresciamo e  cambiamo. 
Tra gli elementi della nostra vita interiore possiamo inserire il ricordo e la memoria. la funzione della memoria ci lega a cose che sono sparite dalla nostra coscienza, che sono diventate sublimali, che sono state respinte o rimosse. 
Solo in casi particolari, ad esempio incidenti possiamo renderci conto della ricchezza interiore… il quadro che si offre alla memoria in circostanze normali è molto povero.  
nell'anima si accumulano le tendenze latenti a reagire in un certo modo a determinate situazioni.  Il corpo spesso ci serve psicologicamente per personificare la nostra ombra.
Dal mondo interiore provengono anche gli affetti. Non costituiscono una funzione volontaria, ma accadimenti interiori di cui siamo il campo.
L'uomo ha il temibile privilegio di allontanarsi da se stesso e di abbandonare una parte del suo essere. Questo accade a ciascuno di noi, ma in proporzioni diverse ed essenzialmente individuali.
Jung chiama il sentimento una funzione razionale. l'espressione razionale si riferisce, in primo luogo,  al pensiero, ma anche il sentimento formula dei giudizi. Giudichiamo anche con il nostro sentimento, che ha una sua logica particolare.  
Ci sono quattro funzioni ( Le quattro funzioni dell'Io sono: sentimento, intuizione, pensiero, sensazione) che contribuiscono a orientare la coscienza e abbiamo affrontato il tema dell'orientamento nello spazio psichico interiore. Ci sono tre elementi che aiutano in questo: la memoria, i contributi soggettivi delle funzioni, gli affetti.  


A questi tre elementi si aggiunge l'irruzione dell'inconscio, dei contenuti inconsci sorgono e si manifestano improvvisamente nella coscienza. 
La parte dell'IO che è in luce, il versante della coscienza, detiene il privilegio della volontà; L'Io cosciente è in grado di disporre, fino ad un certo grado, delle funzioni della coscienza che possono dirigersi dove vogliono. La volontà ha una debole efficacia sulle emozioni e sugli strati profondi della psiche.
Esistono due grandi classi di individui: gli estroversi che comunicano con una sorprendente facilità le difficoltà che si vivono e gli introversi che si ritirano dalla cerchia di amici, sprofondano in se stessi.
 
Cap II. associazioni.  Tra i metodi per esplorare l'inconscio ci sono le associazioni. Si propone al soggetto una lista di parole induttrici (max 50) e si aspetta una sua reazione e una risposta con una sola parola. Si ha spesso una reazione quando queste parole toccano la zona intima tabù, producono un'eco nella zona dell'anima; si crea un'automatismo. da queste risposte emerge un profilo della persona.
Spesso il ritratto che danno i pazienti di loro stessi è totalmente diverso dalla vera realtà, che si deduce con questo sistema di associazioni. Nella lista di parole induttrici critiche abbiamo: pregare, separare, sposarsi, litigare, famiglia, felicità, sbagliato, baciare, scegliere, contento.
Fenomeno psicogalvanico; il suo principio è il seguente: si sa da molto tempo che sono le manifestazioni affettive che influenzano principalmente il sistema nervoso simpatico, sistema che preside il funzionamento vegetativo dell'organismo. Gli affetti agisco sul cuore, sui capillari sanguigni della mano, ecc.  Quindi mettendo degli elettrodi sulle mani, possiamo registrare il tempo di reazione e  le reazioni emotive alle parole induttrici attraverso dei raggi luminosi. Attraverso un pneumografo si può anche registrare il ritmo e l'ampiezza del respiro. 
Cos' il fenomeno psicogalvanico, completato dalla pneumografia, prova in modo inoppugnabile l'esattezza della nostra ipotesi, ossia che i nostri complessi costituiscono delle entità affettive. 
Altro aspetto che Jung ha esaminato è l'interdipendenza psichica intrafamiliare, avvalendosi anche qui di associazioni; ad una parola induttrice venivano proposte varie risposte. Dai dati ricavò che il 30% dei processi mentali die diversi membri della famiglia erano identici. Esistono degli enormi legami.
Il complesso è un contenuto psichico a tonalità affettiva che può essere inconscio, sia cosciente in gradi diversi, e si creano delle relazioni simboliche tra le parole induttrici e il complesso. Il complesso costituisce un'entità psichica separata, sottratta al controllo gerarchizzante dell'IO, e l'individuo vive momentaneamente in funzione del suo complesso, e si perde un po' di obiettività. 
In gergo psicologico questo fenomeno è chiamato perdita della libido (energia psichica), perché questa è stata captata altrove.  Il complesso più importante è il complesso dell'IO che è particolare, perchè l'IO è dotato di coscienza.  La perdita della libito (energia psochica) lascia delle tracce nel corpo, che poi possono manifestarsi in disturbi e isterie.
 
Cap. III.  Dal sogno al mito.  I sogni, per il modo in cui appaiono, tradiscono una singolare parentela con i complessi. Freud ha proposto il metodo delle associazioni libere: prendere un'immagine del sogno ed associare a questa tutte le idee che venivano in mente al sognatore. Jung pensava ad interpretare i sogni senza arrivare al magma dei complessi che sono assopiti in ogni sognatore. 
Nell'interpretazione dei sogni , entrano in gioco altre nozioni importanti, come quella di archetipo, espressione che designa  un'immagine originaria, che esiste nell'inconscio. L'archetipo è anche una forma di complesso, ma non è il frutto di un'esperienza personale, ma è un complesso innato. Il drago è un archetipo, l'individuo per crescere devo incontrare il drago.
L'inizio di una nevrosi o psicosi è frequentemente segnalato dall'apparizione di sogni che hanno una grande importanza per le indicazioni che contengono sulle cause e sul significato del disturbo che sta per esplodere.  I sogni sono accompagnati da uno stato di turbamento e dalla scomparsa della sensazione di sicurezza inerente l a vita normale. Molto importanti sono anche i sogni della prima infanzia.  La filosofia giapponese dice: "quando sei solo e credi di poter fare quello che vuoi, non dimenticarti del vecchio saggio che abita nel tuo cuore", Questo vecchio saggio è l'incarnazione vivente in noi delle immagini archetipe.   Spesso i genitori, inconsapevoli di sé, proiettano sui figli, complessi e colpe che credevano di aver soffocato definitivamente in loro.
La psicologia è la scienza che ci è più indispensabile; appare, infatti, con chiarezza che non sono né la fame, né i terremoti, né i microbi, né il cancro, bensì l'uomo stesso che costituisce il pericolo maggiore per l'uomo. Il pericolo psichico è il pericolo maggiore che emana dalla massa, in seno alla  quale gli effetti dell'inconscio si accumulano, imbavagliando, allora, e soffocando le istanze ragionevoli della coscienza.

giovedì 28 marzo 2024

Che tipo di personalità hai?

I tipi di personalità in psicologia, utilizzati per gestire e reclutare gli impiegati, sono stati individuati da Rudolf Steiner in quattro temperamenti: collerico, flemmatico, sanguigno e melanconico, basati sui tratti complessivi della loro costituzione fisica e mentale, ma anche sugli influssi ricevuti dall'ambiente circostante.

Quando si esaminano i comportamenti degli individui, si notano un certo numero di caratteristiche comuni che possono essere raggruppate in grandi categorie corrispondenti a sei tipi di personalità di base nel modello di comunicazione dei processi:

  • L'Analista
  • Il Perseverante
  • Il Promotore
  • Il Ribelle
  • Il Sognatore
  • L'Empatico

Ogni tipo di personalità ha caratteristiche con punti di forza e di debolezza più o meno adatti a una situazione (attività, funzione, lavoro, obiettivo):

  • Caratteristiche comportamentali osservabili (linguaggio verbale e non verbale, abbigliamento, scelta dell'ambiente).
  • Un modo specifico di percepire l'ambiente.
  • Un canale di comunicazione privilegiato per interagire con altri tipi di personalità.
  • Bisogni psicologici che influenzano lo sviluppo della sua energia, la sua motivazione, i suoi punti di forza e la maggior parte delle sue decisioni riguardanti la scelta di un'attività professionale e il suo stile di vita.
  • La scelta di un'attività o di una professione.
  • Punti negativi sotto stress quando i bisogni psicologici non sono soddisfatti.

Per ragioni pedagogiche, i tipi di personalità sono descritti come tipi "puri", cioè soggetti che sarebbero al 100% di un tipo esclusivo di personalità, cosa che naturalmente non esiste nella realtà. Infatti, ogni persona è costituita da una combinazione unica e specifica dei sei tipi di personalità descritti di seguito.

L’Empatico

  • Punti forti: sensibile, caloroso e compassionevole. Gli piace prendersi cura degli altri, essere utile, dare agli altri occupandosi del loro comfort.
  • Comportamenti: veste per piacere agli altri, spesso sorridente. Lavora bene in gruppo e cerca atmosfere gentili, in un ambiente simpatico e personalizzato.
  • Modo di percezione e comunicazione: percepisce le persone e le situazioni soprattutto attraverso le sue sensazioni. Il suo linguaggio esprime molti sentimenti ed emozioni.
  • Bisogni psicologici: desidera essere riconosciuto come persona, sentirsi amato per se stesso e non per il suo lavoro o le sue opinioni. Cerca anche la soddisfazione dei bisogni sensoriali (vedere, sentire, odore, gusto).
  • Scelta di un'attività: sarà attratto dalle professioni relazionali, dai mestieri di servizio o assistenza, o da mestieri legati all'uso dei sensi.
  • Punti negativi sotto stress: tende ad adattarsi troppo ai bisogni degli altri, avrà difficoltà ad affermarsi e potrebbe commettere errori assurdi.

L'Analizzatore

  • Punti forti: logico, responsabile e organizzato. È capace di pensare in modo logico, possiede una buona capacità di analisi e sintesi. È un razionale molto strutturato, un pragmatico apprezzato per la sua serietà, il suo senso dell'ordine, la sua efficienza, il suo rispetto dei programmi.
  • Comportamenti: si veste in base alla situazione con un'attenzione all'ordine e alla pulizia. Cerca di lavorare con una o due persone, e in un ambiente funzionale, ordinato, dove ogni cosa è al suo posto.
  • Modo di percezione e comunicazione: pensa prima di tutto classificando le persone, gli eventi, le idee. Il suo linguaggio esprime soprattutto pensieri e poche emozioni.
  • Bisogni psicologici: ha bisogno di essere riconosciuto per ciò che fa e per il suo talento di pianificatore.
  • Scelta di un'attività: spesso è un ingegnere, un tecnico, uno scienziato, un manager.
  • Punti negativi sotto stress: tende a controllare troppo, a sforzarsi e a fare tutto da solo.

Il Perseverante

  • Punti forti: coscienzioso, impegnato e osservatore. È soprattutto un uomo o una donna di opinione e di convinzione. Va fino in fondo ai suoi progetti e puoi contare sui suoi impegni e sulla sua parola. Sono capaci di difendere le proprie opinioni con forza e tenacia.
  • Comportamenti: si veste secondo le norme e talvolta per mostrare i propri impegni. Cerca di lavorare con piccoli gruppi e in un ambiente "serio", tradizionale e rispettoso di norme personali, culturali, professionali.
  • Modo di percezione e comunicazione: valuta prima le persone e le situazioni. Il suo linguaggio esprime opinioni, molti giudizi e poche emozioni.
  • Bisogni psicologici: per il valore delle sue opinioni e anche per la qualità del suo lavoro.
  • Scelta di un'attività: cerca un potere d'influenza per far passare le sue convinzioni, una posizione gerarchica elevata. Spesso è leader nel mondo dell'economia, della politica, del sindacato...
  • Punti negativi sotto stress: tende ad avviare una crociata contro coloro che non condividono le loro opinioni.

Il Promotore

  • Punti forti: affascinante e pieno di risorse. Ama l'azione, il rischio, funziona sull'intuizione, ama affascinare anche senza implicazioni seduttive. È un fuggiasco che l'eccitazione del successo stimola.
  • Comportamenti: si veste per mostrare il suo successo. Lavora bene sia da solo che in gruppo perché è molto adattabile. Apprezza il lusso e gli ambienti lussuosi.
  • Modo di percezione e comunicazione: agisce soprattutto e poi adatta l'azione in base ai risultati. Deciso e diretto nel parlare, non esprime sentimenti considerando che sia un segno di debolezza.
  • Bisogni psicologici: ha bisogno di eccitazione e cerca forti emozioni.
  • Scelta di un'attività: apprezza le professioni dell'azione e delle attività con forti sfide.
  • Punti negativi sotto stress: manipola il suo entourage e distorce la situazione a suo vantaggio.

Il Sognatore

  • Punti forti: calmo, fantasioso e riflessivo. È efficace se i compiti sono chiaramente spiegati e può lavorare da solo. Mantiene la calma e la compostezza anche nei momenti difficili.
  • Comportamenti: si veste a seconda del tempo e non si preoccupa del suo aspetto esteriore. Cerca un angolo isolato e tranquillo per lavorare in modo efficace e talvolta su compiti concreti e ripetitivi che possono annoiare gli altri.
  • Modo di percezione e comunicazione: non prende l'iniziativa e aspetta istruzioni chiare e precise per agire. Poco loquace se non lo si cerca. Piuttosto riservato, non ama esprimere i suoi sentimenti.
  • Bisogni psicologici: ha un grande bisogno di calma e solitudine.
  • Scelta di un'attività: è attratto da attività solitarie che consentono una ricca vita interiore.
  • Punti negativi sotto stress: in un ambiente agitato, troppo stimolante, si chiude in se stesso, si sente sopraffatto e fatica a completare il compito entro il tempo previsto.

Il Ribelle

  • Punti forti: creativo, giocoso e spontaneo. Luminoso, entusiasta, è una persona che ama i contatti, il lavoro di gruppo in un'atmosfera stimolante e giocosa. Vive il momento e ama giocare e scherzare.
  • Comportamenti: si veste per essere originale e attirare l'attenzione. Molto espressivo e gioioso. Lavora bene in un ambiente ricco di contatti stimolanti e giocosi.
  • Modo di percezione e comunicazione: reagisce subito dicendo ciò che ama o odia.
  • Bisogni psicologici: cerca contatti divertenti e dinamici.
  • Scelta di un'attività: è attratto dalle professioni della creatività, del tempo libero, dalle professioni indipendenti e artistiche.
  • Punti negativi sotto stress: privato di contatti stimolanti e giocosi, contesta sistematicamente, biasima severamente gli altri e si difende da ogni responsabilità per ciò che gli accade.

Un altro approccio per identificare il profilo di una persona è basato sul MBTI, che si basa sui 16 tipi di personalità. Il MBTI® identifica 4 coppie di preferenze. Isabel Myers e Katherine Briggs (le ideatrici del MBTI®) hanno avuto l'idea di rappresentare ciascuna preferenza con una lettera. Questo abbrevia notevolmente la presentazione del profilo. Invece di dire, ad esempio, che qualcuno ha una preferenza per l'Estroversione, l'Intuizione, il Sentimento e la Percezione; si può dire, sei un INFP.

Queste preferenze sono:

  • Estroversione o Introversione che sono le nostre fonti di energia:

    • La persona che ha una preferenza per l'Estroversione (E) cerca la sua energia nel contatto con il mondo esterno.
    • La persona che ha una preferenza per l'Introversione (I) cerca la sua energia in momenti di calma e di ritiro su se stessa.
  • Sensazione o Intuizione, il nostro modo di percepire le informazioni:

    • La Sensazione (S) è la funzione che usiamo quando percepiamo le informazioni in modo sensoriale, sequenziale, interessandoci alla realtà fattuale e tangibile (presente o passata).
    • L'Intuizione (N) è la funzione che usiamo quando facciamo collegamenti tra le informazioni, interessandoci alle possibilità, proiettandoci nel futuro o facendo collegamenti tra passato, presente e futuro.
  • Pensiero o Sentimento, la nostra preferenza per la presa di decisione:

    • Il Pensiero (T) è la funzione che usiamo quando prendiamo decisioni seguendo criteri logici.
    • Il Sentimento (F) è la funzione che usiamo quando prendiamo decisioni basate su criteri soggettivi.
  • Giudizio o Percezione, un'attitudine che influisce sul nostro modo di organizzare la nostra vita:

    • Il Giudizio (J) cerca struttura, prevedibilità e continuità.
    • La Percezione (P) cerca piuttosto adattabilità, variabilità.

Una persona che ha una preferenza per l'Estroversione (E) + la Sensazione (S) + il Pensiero (T) + il Giudizio (J) è un ESTJ. Un INFP rappresenta il tipo MBTI che ha una preferenza per l'Introversione (I) + l'Intuizione (N) + il Sentimento (F) + la Percezione (P).

Il MBTI® è un modello molto diffuso, che facilita le interazioni con molti interlocutori. Viene utilizzato sia nella formazione che nel coaching e nel team building. Il MBTI® è piuttosto facile da usare. Alcuni professionisti criticano, giustamente, il lato statico

del MBTI®. Utilizziamo il modo di spiegare il funzionamento dei 16 profili di Carl Jung (le 8 funzioni orientate) e di John Beebe (gli Archetipi di John Beebe) per avere un approccio dinamico: come posso evolvere nel tempo, come funziono sotto stress, quali sono le mie vie di miglioramento professionale e personale.

Il risultato del test di personalità che ho fatto è: Protagonista ENFJ-A. E estroverso, N intuizione, F sentimento, J giudizio. I protagonisti sono degli ottimisti che ispirano gli altri e agiscono senza esitare nel fare quello che sembra loro giusto.

Link utili:

  • Test di personalità gratuito:     https://www.16personalities.com/fr/test-de-personnalite
  • https://www.inapp.gov.it/professioni/strumenti-per-l-orientamento/holland/
  • https://www.institut-repere.com/info/process-communication-6-types-personnalite/
  • https://drh.ma/le-test-process-com-model/
  • https://www.metamorphoses.be/fr/ressources/mbti/tout-savoir-sur-le-mbti#synthese

 


sabato 15 aprile 2023

Rompere o non rompere una relazione?

Dal Blog di Christophe André. - Il problema con gli strizzacervelli è che se si fa loro una domanda, ne sentiranno un'altra dietro. Ad esempio, se si chiede loro: "Come si fa a sapere se è il caso di rompere con qualcuno?", saranno più interessati alla domanda: "Perché si entra e si rimane in una relazione? Poiché sono uno psichiatra, questa è la domanda su cui il mio cervello ha lavorato..

Ed ecco alcune risposte...  

Se ci si impegna in una relazione di coppia, e se si persiste, è perché, a parte il masochismo, si trovano più benefici che vincoli.  Per esempio, è perché in coppia proviamo emozioni piacevoli, più di quando eravamo soli: amare, ammirare, ridere, condividere, dare e ricevere affetto... ;

È che proviamo anche meno emozioni spiacevoli: la coppia ha generalmente un effetto protettivo sulle nostre paure, sulla nostra depressione, sulla nostra rabbia e sul rischio di soffrire di gravi disturbi psichiatrici;
Infine, la coppia, almeno quella che funziona bene, è un potente fattore di sviluppo personale: il nostro partner ci rassicura sui nostri lati positivi e ci spinge a coltivarli, ci mette in guardia da quelli negativi e ci spinge a cambiarli.

E poi, nella coppia, almeno in teoria, almeno all'inizio, c'è l'amore...  L'amore è un'emozione, e un'emozione è necessariamente deperibile. Le moderne teorie della psicologia scientifica definiscono, con argomenti convincenti, l'amore come uno stato di risonanza emotiva tra due persone: una risonanza reciproca, simultanea, che porta al desiderio di fare del bene all'altro.

L'amore non è quindi uno stato permanente - ma è invece, infinitamente rinnovabile nel corso della vita, a patto che vi si dedichi un po' di impegno e di attenzione. Le parole importanti sono "sforzo" e "attenzione": Sì, l'amore è un lavoro duro. Se questi sforzi e queste attenzioni non ci sono, l'amore muore e la coppia con esso. Niente di quello che abbiamo detto prima funziona: le emozioni piacevoli vissute insieme diventano più rare, quelle spiacevoli più numerose, abbiamo la sensazione che l'altra persona non ci aiuti più a progredire...

Dobbiamo quindi interrompere tutto? In ogni caso, dobbiamo porci questa domanda, ma dobbiamo stare attenti a due grandi minacce!
- La prima è quella della coppia usa e getta, della pigrizia legata alla nostra epoca consumistica e narcisistica: la relazione non mi soddisfa più? Come farei con un oggetto rotto, lo butto via, invece di cercare prima di tutto di capire, migliorare, riparare...
- L'altra minaccia è quella della pigrizia, ma una pigrizia opposta, non più legata all'impulsività e all'impazienza, ma all'inerzia: sento che le cose non vanno più bene, ma continuo, non prendo decisioni. È quanto descrive Christian Bobin nel suo libro La folle allure: "La vita di coppia è senza fondo, immensa. Può essere devastata da una parte e continuare tranquillamente da un'altra. La vita di coppia è un animale grande e resistente, lento a morire".

Quindi, quando l'amore è in declino, cosa si deve fare per questo grande animale che è la coppia? Rianimazione o eutanasia?  Si può cominciare a parlarne: tra i membri della coppia, certo, ma anche con parenti e amici, con professionisti della psicologia.

Per cercare di non banalizzare l'esperienza della coppia, che è così appagante quando funziona. E cercare di non renderla troppo sacra: la felicità viene da molti altri legami oltre a quello amoroso. Perché tutti sanno che non c'è solo l'amore nella vita, e che la vita è bella, per tutti, in coppia o da soli...

Come? Non ho risposto alla domanda? Sì, ma lo sai bene, è sempre così con gli strizzacervelli...

mercoledì 29 settembre 2021

Yoga e psicanalisi

 Convegno su Yoga e psicanalisi (2017 - Relatori  Paolo Ricci e Domenico Chianese)

La mia mente è pacifica quando il mio ego scompare, adotto leggerezza e nessun attaccamento nella relazione. La società è pacifica quando scompaiono la banalità e il profitto, quando qualcosa ri-equilibra i pensieri negativi.

Lo yoga è vasto come la coscienza umana. Ogni maestro ne prende un pezzettino. Affacciarsi allo yoga ci permette di rientrare in noi stessi.  Quando Freud con la Psicopatologia della vita quotidiana parla di disagio della civiltà, accenna allo yoga?  Sicuramente questo disagio può essere alleviato dalla psicoanalisi e dallo yoga.  Nello yoga, il rapporto tra istinto sessuale e controllo (civiltà) corrisponde al rapporto tra secondo e terzo chakra. L’interiorità di un individuo è profonda come il cosmo. Spesso, nell'affrontare questa interiorità si semplifica eccessivamente. L'essere umano si trova a vivere una serie di patologie come ossessioni, fobie, sofferenza, ansia, depressione. Nella società, oggi, c'è molta sofferenza e gli pisicotici e gli schizzofrenici rappresentano il 25% di ogni società.

Non bisogna avere pregiudizi verso i farmaci che si usano per curare queste patologie, ma devono essere necessariamente accompagnati da una pratica psicoanalitica.  Nello yoga e nell’ayurveda la schizofrenia è curata col massaggio. Spesso il rapporto corpo - mente porta alla regressione,  e lo yoga, in queste situazioni,  è un anti ossessionante.

La pratica yoga è associata alla psicoanalisi, infatti durante la pratica, il praticante nella posizione cambia la vibrazione, e ciò gli permette di ricomporsi, e trovare un'apertura ed equilibrio nell’anarchia della mente.  Lo yoga aiuta a restare tranquillo nell'ansia, a respirare l’ansia, a gestire l'ansia che non necessariamente deve essere eliminata,  perchè  l’ansia è vita.

Nello Yoga, posizione e respirazione sono linguaggi che non possono essere tradotti ed è opportuno fare yoga senza teorizzazione. La psicoanalisi, invece, tende a decifrare il corpo attraverso le parole.  Lo yoga e la psicoanalisi sono delle pratiche che permettono di rimetterci in asse con il cosmo e rimanere ancorati alla vita.

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