Sequenza proposta all'ashram di Krishnamacharia. Leggera difficoltà.
venerdì 29 settembre 2023
giovedì 6 luglio 2023
Posizioni yoga
Ecco allora che praticare yoga non significa svolgere in modo «perfetto» un asana per qualche minuto, ma significa compiere ogni gesto in modo consapevole, sia durante la pratica, sia nella vita quotidiana. Yoga è un atteggiamento che dura per tutta la vita; è un insegnamento che non solo rimodella il fisico, ma anche la quotidianità. Lo yoga non pretende nulla da nessuno, solo che si impari ad ascoltare, a «sentire» il proprio corpo. Se un asana, anche quello apparentemente più semplice, non riesce alla perfezione, non importa: la piena presenza nel gesto consente di sentirsi comodi entro i propri limiti e spinge a fare meglio, un piccolo passo, ogni volta che ci si mette sul tappetino. Vi stupirete di dove riuscirete ad arrivare, praticando con costanza, ma senza affanno. Lo yoga ha molti vantaggi: una seduta di yoga può aiutarti ad abbassare i
livelli di cortisolo, l'ormone dello stress; a perdere peso, donando
elasticità al fisico; a migliorare la digestione e persino a disintossicare il corpo. Lo yoga non è performance, è ascolto. Ed è una disciplina che non solo
rimodella il fisico, ma anche la vita. Per cominciare, però, consigliamo
di trovare un “maestro” con cui imparare bene le tecniche di
respirazione, che accompagnano ogni asana, e con il quale instaurare un
legame umano, che sarà importante quando calerà l’entusiasmo della
novità. Ecco alcune posizioni fattibili anche per i principianti che
vanno eseguite concentrandosi bene sul respiro.
1. Posizione del cane a testa in giù (Adho Mukha Svanasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da una posizione quadrupede, con le ginocchia allineate ai fianchi e le mani allineate sotto le spalle. La testa è allineata alla colonna vertebrale. Da qui, inspirate ed espirando spostate il bacino verso i talloni, distendendo le braccia. Ora inspirando, portate il peso sui palmi delle mani e sollevate il bacino in alto, mantenendo le gambe leggermente piegate. Distendete bene la colonna e portate il core verso il dentro, facendo in modo che la testa si rilassi tra le spalle, e i vostri occhi possano guardare l’ombelico. Inspirate ed espirando, appoggiate i talloni al pavimento. Se in questa posizione non riuscite a distendere le gambe, tenetele leggermente piegate. Non inarcate la schiena, ma al contrario portate il bacino bene in alto, di modo che sia la sommità dell’asana. Mantenete la posizione per almeno tre respiri.
2. Posizione del gatto-mucca (Bitilasana-Marjariasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da una posizione quadrupede, con le ginocchia allineate ai fianchi e le mani allineate sotto le spalle. La testa è allineata alla colonna vertebrale. Da qui, mantenete la schiena parallela al pavimento e l’addome contratto, tirando l’ombelico verso la colonna. Poi, inspirando aprite il torace, guardate in alto e cercate di avvicinare le scapole, prendendo la posizione della mucca. Ora, espirando, disegnate una gobba con la schiena, allontanate bene le scapole e tirate in dentro l’ombelico: ecco la posizione del gatto. Eseguite il ciclo completo per almeno tre ripetizioni. Ripeti lentamente le due posizioni alternandole, per almeno un
minuto.
3. Posizione del ponte (Setu Bandha Sarvangasana). Sdraiati sulla schiena. Piega entrambe le ginocchia e posiziona i piedi
alla larghezza dell'anca con le ginocchia in linea con le caviglie.
Appoggia le braccia sul pavimento con i palmi delle mani contro il
pavimento e allarga le dita. Solleva la regione pelvica da terra,
permettendo al torso di seguirla, ma tieni le spalle e la testa a terra.
Mantieni la posizione per 5 secondi. Ripeti per 1 minuto, lentamente.
Questa posizione allunga i glutei e la parte bassa della schiena.
4. Posizione del cobra (Bhujangasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da proni. Con la fronte a terra, di modo che il capo sia allineato con il resto della colonna vertebrale, appoggiate i palmi delle mani a terra, sotto le spalle. Con il dorso dei piedi appoggiato a terra, e facendo leva sulle braccia, sollevate il torace da terra, successivamente l’ombelico. Allungate le braccia fin dove riuscite, non forzate la zona lombare. Mantenete la posizione per almeno tre respiri.
5. Posizione del bastone (Dandasana). Per eseguire correttamente questa posizione, sedetevi con le gambe distese davanti e unite. I piedi hanno le punte delle dita rivolte verso l’alto. Allineate in modo perpendicolare la schiena al pavimento, rilassate le spalle, ma non inarcate la schiena: per restare eretti, allungate bene le vertebre cervicali e mantenete lo sguardo davanti a voi. Ora appoggiate le mani a terra a fare da perno. Inspirate e premete le mani verso il basso. Poi espirate e contraete gli addominali e mantenete questa posizione per almeno tre respiri.
6. Posizione facile (Sukhasana). Per eseguire correttamente questa posizione, sedetevi sul tappetino e allungate davanti a voi le gambe, tenendo bene eretta la colonna vertebrale. Ora, piegate le gambe, di modo che ogni piede sia sotto il ginocchio opposto. Le mani possono assumere diverse posizioni: potete tenerle sopra le ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto, o con i palmi verso il basso o ancora davanti al petto con i palmi uniti, in anjali mudra. In questa posizione, con spina dorsale, collo e testa bene allineati, concentratevi sulla profondità del respiro e mantenete la posizione per almeno tre respirazioni.
7. Posizione del bambino (Balasana). Per eseguire correttamente questa posizione, partite da una posizione inginocchiata, con il bacino allineato alle ginocchia e il dorso dei piedi appoggiato a terra. Da qui, arrivate ad appoggiare i glutei sui talloni. Ora, portate gradualmente il busto verso terra, lasciando che la fronte tocchi il pavimento. Se non riuscite, arrivate fino a dove riuscite e poi respirate profondamente, cercando la comodità nella posizione. Mantenete la posizione per almeno tre respiri. Questa posizione permette di aprire i fianchi e trovare un rilassamento
profondo senza dover essere molto flessibile. È anche una posa di
radicamento, il che significa che l'attenzione dovrebbe essere
concentrata sul riposo e sulla respirazione, di modo da sciogliere lo
stress e l'ansia.
8. Posizione del cadavere (Savasana). Per eseguire correttamente questa posizione, assumete una posizione supina, allungando le gambe con le punte dei piedi aperte verso l’esterno e distendendo le braccia lungo i fianchi con i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Dovete essere comodi nella posizione, quindi appoggiate un cuscino sotto la testa o sotto le ginocchia per rilassare ogni muscolo, e copritevi con una coperta, se avvertite freddo. Concentratevi sul respiro, facendo in modo che diventi sempre più profondo. Rilassa ogni parte del corpo, dal viso alle dita delle mani e dei piedi. Rimani in questa posizione per tutto il tempo che desideri. Le lezioni di yoga di solito finiscono in Savasana. Il motivo? Questa posizione ti aiuta a rilassarti e a imparare a lasciar andare lo stress. È una sorta di mini sessione di meditazione alla fine della pratica yoga che potenzia gli sforzi di rilassamento e di benessere.
9. Posizione del bambino felice (Ananda Balasana). Questa posizione allunga i glutei e la parte bassa della schiena. Sdraiati sulla schiena. Con un'espirazione, piega le ginocchia verso lo stomaco. Inspira e allunga la mano per afferrare l'esterno dei piedi, quindi allarga le ginocchia. Puoi anche usare una cintura o un asciugamano avvolto sul tuo piede per renderlo più semplice. Fletti i piedi, spingendo i talloni verso l'alto mentre tiri verso il basso con le mani per allungare.
10. Posizione del piccione reale su una gamba (Eka Pada Rajakapotasana). Esistono molte varianti di posizione del piccione e tutte sono ottime per allungare e aprire i fianchi. Solleva la gamba destra e spostala davanti al corpo in modo che la parte inferiore della gamba sia a un angolo di 90 gradi rispetto al corpo. Allunga la gamba sinistra dietro di te sul pavimento con la parte superiore del piede rivolta verso il basso e le dita dei piedi rivolte all'indietro. Espira mentre ti pieghi in avanti, spostando il peso del corpo. Usa le braccia per sostenere il tuo peso. Se ti è scomodo, prova a piegare una coperta o un cuscino e a metterlo sotto l'anca destra per mantenere i fianchi a livello mentre ti allunghi. Rilascia e ripeti sull'altro lato.
Spesso l'aumento dello stress può avere molti effetti negativi
sul corpo e la diminuzione del desiderio sessuale è uno di questi. Lo
yoga insegna ad ascoltare e controllare il corpo, controllare la mente, e
vivere nell'attimo presente e alcune posizioni sopra citate possono aiutare come la posizione del gatto e la posizione della mucca, la posizione del ponte, la posizione del bambino, la posizione del cadavere, la posizione del piccione, la posizione del bambino felice.
Dai siti: https://www.vanityfair.it/article/yoga-8-asana-per-principianti
https://www.vanityfair.it/gallery/le-6-posizioni-yoga-che-danno-slancio-erotismo#intcid=inline_amp
lunedì 12 giugno 2023
Nauli
Hatha Yoga Pradipika afferma che Nauli stimola il fuoco digestivo, elimina le tossine, l’indigestione e la stitichezza. È considerato uno Shat Karma (o Shatkriya, Il kriya è un'azione di purificazione mentale e fisica), ovvero “una delle purificazioni interne” aiuta a rimuovere l’eccesso di catarro, muco e grasso.
Il Gheranda Samhita invece descrive Nauli nel seguente modo: “Con grande forza muovi lo stomaco e l’intestino da una parte all’altra” e afferma che distrugge tutte le malattie del corpo.
Vediamo insieme come effettuare l'esercizio più potente dello Hatha Yoga passo per passo; perché e quando praticarlo: https://www.youtube.com/watch?v=sw0x4Pv4_z0
Parti del video:
01:44 uddiyana bandha (ritirare l'addome verso l'alto)
03:10 agni sara dhauti
04:00 isolamento retti addominali
04:21 isolamento obliqui addominali
04:47 il ruolo delle mani nelle esecuzione di nauli
05:25 esecuzione nauli
06:25 il ruolo dell'espirazione
07:35 consigli per l'esecuzione
Inizialmente fare rotazioni da sinistra a destra a polmoni vuoti.
Testi consigliati e citati nel video:
- Asana Pranayama Mudra Bandha - Satyananda Edizioni; è un buon manuale completo di yoga ed è bene descritto anche il procedimento per praticare nauli
- Gheranda samhita. La scienza dello yoga
- Hathapradipika. La luce dell'Hathayoga
sabato 13 maggio 2023
Indicazioni per praticare yoga correttamente
Indicazioni per praticare correttamente yoga:
1. Praticare “shavasana” alla fine della lezione. Shavasana, che in sanscrito significa “posizione del cadavere”, è la posizione di rilassamento per eccellenza che dovrebbe chiudere, tutte le lezioni di yoga. Si tratta di un asana di fondamentale importanza poiché permette al corpo di interiorizzare il lavoro svolto e quindi di assorbire gli effetti della pratica sia a livello fisico che energetico. E' una delle posizioni più difficili da imparare. Rimanendo immobili per qualche tempo, e mantenendo la mente quieta ed in pieno stato di coscienza, si impara a rilassarsi.
2. Non eseguire le posizioni imitando gli altri. Quando ci si avvicina alla pratica dello yoga, si “pratica per imitazione”. Molto spesso però il nostro corpo non possiede lo stesso grado di flessibilità e coordinazione di chi ci sta accanto, o di chi ci guida nella pratica. La reazione istintiva a questa sensazione è quella di sforzarci ben oltre i limiti del nostro corpo, rendendo in questo modo le posizioni dolorose, anziché piacevoli, e correndo il rischio di farci anche del male. Il “vero segreto della pratica” è essere capaci di vivere il momento presente, ascoltando con consapevolezza il respiro e cercare di interiorizzare. Non è importante eseguire posizioni a livello avanzato.
3. Rispettare i momenti di riposo del corpo. Il nostro corpo, così come il nostro stato d’animo e la nostra energia, cambia costantemente in funzione degli eventi della vita, del susseguirsi delle stagioni, del nostro stile di vita e di mille altre ragioni. Per questo motivo è assolutamente naturale che, praticando la stessa sequenza yoga in momenti diversi, cambi il modo in cui ci rapportiamo ad essa, ed i benefici che ne otteniamo. Soprattutto, succede che alle volte riusciamo ad eseguirla seguendo il ritmo e l’intensità nella quale ci viene proposta, altre volte invece no. Lo yoga dovrebbe lasciarci una sensazione piacevole di rilassamento mentale e di benessere fisico, che si ottiene solo quando si impara a rispettare i momenti di riposo del corpo. Per questo motivo non è assolutamente necessario eseguire tutte le posizioni o le pratiche che l’insegnante ci propone.
4. Gli accessori possono essere utili durante la pratica. Secondo gli insegnamenti tradizionali, per praticare yoga è sufficiente avere con sé il proprio corpo, e la propria mente. Oggi, comunque, la maggior parte dei centri yoga sono sempre più spesso attrezzati con accessori come blocchi, cinture, cuscini e molti altri supporti utili a favorire la nostra pratica. Il primo stile di yoga che ha iniziato ad utilizzare gli accessori è stato quello fondato dal maestro Iyengar, che ha introdotto l’utilizzo di accessori per permettere a tutti, indipendentemente dal proprio grado di flessibilità o condizione fisica, di eseguire gli asana mantenendo un corretto allineamento del corpo. Gli accessori potrebbero rendere la pratica più consapevole, e costituire un aiuto per progredire in alcune posizioni senza correre il rischio di danneggiare il corpo.
5. Mantenere le asana con consapevolezza. Lo yoga è una disciplina che lavora con il corpo, ma anche con la mente, e che la presenza, l’attenzione e la consapevolezza con la quale si pratica sono altrettanto importanti dell’intensità con la quale si pratica. La pratica dipende dalla stagione dell’anno in cui ci troviamo e dal nostro stato fisico e mentale. Ci sono giorni in cui abbiamo bisogno di energia, allora possiamo optare per sequenze energiche come la ripetizione del Saluto al Sole, altre volte in cui il corpo ha bisogno di essere trattato con dolcezza, e allora è meglio scegliere di praticare sequenze di yoga gentile, o altre volte abbiamo bisogno è di rilassarci profondamente, in questo caso la prartica perfetta è Yoga Nidra. C'è a disposizione una grande grande possibilità di scelta circa le sequenze che devono essere adattate alla condizione psicofisica del praticante.
6. Non fare più lezioni di seguito. E' meglio praticare solo una lezione alla volta, piuttosto che più lezioni consecutive… in quanto lo yoga, oltre che a livello fisico, lavora anche a livello energetico. Questo significa che ogni sequenza è studiata specificatamente per raggiungere un obiettivo, e che il corpo ha bisogno di qualche ora di tempo per assorbire gli effetti delle posizioni e della sequenza.
Nella quotidianità è possibile praticare più volte al giorno, l’importante è lasciar trascorrere qualche ora da una pratica all’altra, e l’ideale sarebbe fare una lezione energizzante la mattina ed una lezione rilassante la sera.
7. Dare importanza all'ambiente in cui si pratica. L’ambiente in cui si pratica, il materiale che si utilizza, e l’abbigliamento che si indossa, sono molto importanti. E’ fondamentale infatti praticare in un ambiente pulito e con abbigliamento comodo.
8. Praticare yoga con un respiro consapevole. Lo yoga è una bellissima armonia di corpo, mente, respiro ed energia. Il respiro è il ponte che la mente al corpo, collega la vita alla coscienza. Ogni volta che, durante la pratica, ci distraiamo dobbiamo riportare l'attenzione sul respiro. Nello yoga la respirazione ha un’importanza fondamentale, ed è proprio la consapevolezza della respirazione che fa di questa disciplina una pratica incredibilmente benefica per il corpo, per la mente e per spirito. Occorre cercare di portare la consapevolezza sul respiro durante tutta la lezione, specialmente quando si praticano le posizioni di equilibrio. Il controllo sul respiro durante la pratica ti aiuterà a gestire lo stress, le emozioni ed a calmare la mente irrequieta.
9. Non paragonarsi agli altri. Nessun pratricante è esattamente uguale all’altro, così come ogni corpo ha le proprie esigenze e caratteristiche. La flessibilità non è l’obiettivo dello yoga e nemmeno una prerogativa per poterlo fare… è piuttosto una conseguenza naturale della pratica.
10. Cercare di praticare regolarmente. Lo yoga è efficace soprattutto se lo si pratica tutti i giorni. Tuttavia non dovrebbe essere una fonte di frustrazioni. E' importante rispettare sempre i propri limiti, e i propri tempi, e non focalizzarsi eccessivamente sulla pratica di una o più posizioni avanzate. Comunque, l'esecuzione di asana avanzate porta indubbi benefici, alle ghiandole, agli organi interni, alle articolazioni, alle nostre cellule, ecc. L'esecuzione di alcune asana avanzate, come ad esempio la posizione del corvo, aiutano ad aumentare la fiducia in se stessi.
giovedì 9 marzo 2023
Kapotasana - la posizione del piccione
La posizione del piccione o kapotasana è un asana abbastanza complesso da eseguire, soprattutto se si è principianti. Ecco come farla, i benefici e i rischi.
La posa del piccione è un asana yoga, che aiuta ad aprire i fianchi e alleviare il dolore lombare. Sebbene possa essere un ottimo modo per aumentare la flessibilità e allungare i muscoli, è importante eseguire correttamente il movimento per prevenire lesioni o stiramenti. Sebbene la posa del piccione sia generalmente sicura, c'è il rischio di lesioni, soprattutto se si esegue l’allungamento in modo troppo aggressivo e veloce andando oltre le proprie capacità.
Se si hanno problemi all’anca, al ginocchio o alla zona lombare è meglio evitarla del tutto, a meno che non sia consigliato da un operatore sanitario. Le donne in gravidanza o persone con lesioni muscolo scheletriche, da lievi a moderate, dovrebbero prima di praticarla, parlare con un medico.
venerdì 23 dicembre 2022
giovedì 28 ottobre 2021
Il pranayama - Antonio Nuzzo
E' nell'immobilità che si attivano altri sensori per percepire il corpo sottile. Con il Pranayama si cerca di traghettare la coscienza verso il corpo sottile; con il pranayama inizia un dialogo con noi stessi, con il corpo energetico, tolto il velo (maya) si entra in contatto diretto con questa dimensione.
Quando si pratica, è importante la convinzione. Spesso il corpo è visto come un oggetto inerme, inanimato, ma attraverso l’agilità del corpo e lo schema corporeo si manifesta l'inconscio. La parte conscia si esprime con le parole mentre la gestualità del corpo è l'espressione dell’inconscio. Spesso con l’intenzione di modificare il corpo si entra in conflitto con l’inconscio, perchè magari mi voglio diverso. Ma solo quando i conflitti sono bloccati potrò entrare in una dimensione meditativa. Nello yoga bisogna educare alla totalità, a percepire la totalità. Percepire cosa accade nella parte attiva del corpo durante il mantenimento dell'asana, ma anche nella parte passiva. L'educazione all’osservazione deve avere la priorità sull’educazione al fare. Questo è importante nell’asana e nel pranayama, perchè respirando, agiamo sul corpo di energia. Se le posizioni non sono comode e confortevoli l’inconscio capta lo stato d’animo della posizione in sofferenza, e il corpo si irrigidisce. Importante è la modalità in cui svolgiamo un’azione, nell'azione si stabilisce un dialogo tra inconscio e mente, non bisogna desiderare il risultato, bisogna arrivare ad avere una mente rilassata e pacificata. Importante per la coscienza, è osservare la totalità senza escludere la particolarità.
La pratica di
yoga deve educare ad incontrare la totalità. Di solito diamo
importanza solo ai particolari, invece dobbiamo abituarci ad osservare la
totalità, che nello yoga è associata all’eternità. Lo yoga abitua
l’uomo ad espandersi al di là del particolare. Quando la nostra
interiorità si espande nella totalità, si arriva ad un cambiamento e ad uno stato di pace. Prima del pranayama si dovrebbe sperimentare la totalità
nell’hatha yoga. Se si lavora
con il respiro a ritmi troppo sostenuti, si creerà un'agitazione mentale, si
agiterà l’inconscio, si creerà conflitto e insofferenza. Durante la pratica dobbiamo imparare a conoscere noi stessi, a
relazionarci con il mondo interiore sottile ed assaporare le piccole
cose, essere capaci di osservare il nostro corpo.
Il Pranayama ci porta ad una relazione intima con noi stessi, a costruire un processo di armonizzazione con il tutto, e la pratica respiratoria costituisce l'aspetto iniziale. Attraverso lo yoga si raggiunge uno stato di pacificazione e migliorano le relazioni. Il Pranayama è il perno intorno al quale si costruisce il cambiamento. Spesso i nostri atteggiamenti, le regole morali sono in contrasto con le nostre impulsioni profonde e si genera un conflitto interno. L’armonia si costruisce con la pratica, la pratica del pranayama crea un cuscinetto tra conscio e inconscio, e crea dei processi sottili che porteranno ad un contatto e ad un cambiamento dell’inconscio. Il respiro è lo spazio in cui il coscio dialoga con l’inconscio. Durante la pratica non dobbiamo entrare in stati di disagio, il conscio deve determinare la nostra capacità, le nostre possibilità; ad esempio la possibilità di trattenere il respiro senza sforzo. Il conscio e l’inconscio sono i due poli intorno ai quali è impostata l’azione nella pratica, e il risultato deve essere uno stato di pacificazione profonda. L’inconscio usa la gestualità, la coscienza usa la parola.
Se nell’eseguire il pranayama, vado oltre i miei limiti, avrò problemi respiratori, la coscienza deve essere in grado di interpretare le nostre possibilità. Attraverso il pranayama l’individuo entra in uno stato di pacificazione e di meditazione, in una condizione mentale non reattiva e totalmente accogliente, dove la dimensione conscia e inconscia sono pacificate.
Cambiare il ritmo del respiro significa cambiare il nostro approccio al mondo. Con il respiro si chiude il rapporto con il mondo esterno e non sentiamo più i rumori esterni. Questa è un’abilità che si acquisisce. con il pranayama. Il ritmo del respiro fa entrare la coscienza in un mondo sottile, un luogo fatto di flussi di energia, l’essenza della vitalità. Il pranayama ci porta dal mondo della materia, un mondo riempito dai cinque sensi, alla vita sottile, al prana, all’energia vitale. Il mondo sottile è molto più vasto del mondo della materia. Entrare nel mondo sottile della vita è un prepararsi alla morte. Con le asana è privilegiato il rapporto con i sensi e il mondo della materia grossolana. L’hatha yoga è un’arte che ci porta, con la progressione necessaria, dal movimento all’immobilità. L’immobilità si crea solo in un ambiente meditativo, l’allenamento dello yoga è un viaggio interiore dal movimento alla meditazione dove si raggiunge un'immobilità assoluta. E’ corretto iniziare dal movimento e far capire che l’obiettivo è l’immobilità. Lo yoga è un processo, una abile gestione della trasformazione.
Il processo nello yoga deve essere graduale, ci vuole amore per se stessi, pazienza, dolcezza, accoglienza. Piegare il corpo alla nostra volontà non è yoga. La mancanza di pazienza è violenza. Col pranayama si va ad agire sullo strumento respiratorio, che è il più vicino alla nostra mente. Uno swami in India, mi ha detto siediti, mi ha dato una pratica di pranayama da fare, guardava il ritmo del respiro e la mia immobilità. Da lì si capisce chi sei. Sono indicazioni importanti, recepite da chi fa pranayama. Se osservi il tuo respiro capisci lo stato mentale in cui ti trovi. Quando lo yogi supera il movimento entra in uno stato coscienziale particolare, il prana è un’esperienza, non un concetto. Entrare in uno stato di immobilità assoluta è come dire all’inconscio, guarda questo è un momento particolare. Con il pranayama si risvegliano energie e potenzialità latenti (kundalini), c’è l’unione della nostra parte conscia ed inconsci. Il cercare di piegare il corpo, spesso genera delle resistenze nell’inconscio, si generano conflitti interni. Con lo yoga si deve costruire un processo di relazione con se stessi, con l’inconscio, e il subcosncio. Le pratiche di iperventilazione predispongono alla relazione con l’inconscio. Lo yogi deve interessarsi alla vita interiore senza confronti e valutazioni.
Seminario novembre 2017 – febbraio 2018
- Esercizi: Sollevare
il bacino, poi sollevare il torace, spingersi in alto, mantenere la posizione. Inspiro, una gamba allungata, afferro il ginocchio
dell’altra e spingo verso il petto, poi pausa, inspirare ancora, pausa
inspirare ancora. E poi dall'altra parte.
- Seduti
ascoltiamo il nostro corpo, le sensazioni che sta rivelando.
Poi sdraiati, piante dei piedi a terra, appoggiamo le mani sulle cosce,
aumenta il potere dell’ispirazione. Poi spingere sui gomiti e respirare, aumenta lo spazio
vitale del cuore; da terra afferrare il ginocchio destro, spingerlo
verso la fronte, l'addome in dentro, il diaframma deve far aumentare la
spinta dell’addome verso l’alto, alla pausa inspirare ancora un
po’ di più. Mani ai ginocchi, portare i gomiti verso l’alto e
poi spingere. Poi fare Kapalabati: durante l'esercizio cercare di liberare la mente, inspirando, bloccare
il perineo, gola, addome, dilatare il torace.
- Da terra, porta le piante dei piedi a terra, inspiro, poi espirando mi sollevo, mani tra le gambe, poi per aumentare l’espansione del torace, afferro le cosce, da terra, le mani scivolano a terra fino ad incontrarsi sopra la testa, poi espiro. Nello Hatha yoga ci sono molti gesti simbolici per entrare in contatto con la nostra interiorità, tenere con due dita, pollice e indice il punto tra le sopracciglia. Fare Kapalabati, poi una mano sulle ginocchia, portare il mento sulle clavicole, chiudere il bandha: jalandarabandha, chiudere il bandha del perineo, mula bandha, in questo modo il prana si concentra sul manipura chakra (all’altezza dell’ombelico), spalle all’indietro, afferrare le ginocchia. Sollevare il gomito sopra la testa, afferrare con l’altra mano sotto l’ascella.
- Da terra inspirare, mani oltre la testa, poi espirare, nutrire di interesse anche il gesto più banale, fare gli esercizi con dedizione, cercare di innamorarsi di ogni singolo gesto. In questo modo date un senso alla pratica e alla vostra vita. Pigiamo sulla coscia destra, inspiriamo ed espiriamo, come una specie di bastrika, sono cosciente dell’immobilità e del rilassamento della parte sinistra, e viceversa. Lasciate che il ritmo del respiro si ricomponga.
- Dal ritmo del respiro si comprende una parte del nostro essere, ci porta a capire il cuore che osserva le cose nella loro essenza. Piante dei piedi a terra, inspiro, espiro, a polmoni vuoti mani tra le cosce, trattengo, poi prendo le cosce. Da terra mani lungo i fianchi, inspiro, poi mani perpendicolari al corpo ed espiro. Uddhiana bandha, addome risucchiato, il torace dilatato, a polmoni vuoti, mento sulla chiusare tra clavicola e glottide. Muovere velocemente l’addome su e giù a polmoni pieni, trattenere, poi espirare portando le mani tra le cosce. Respirare con addome e torace, l'addome deve essere tonico, ci aiuta a dilatare il torace, spinta verso l’alto tramite diaframma.
________ Antonio Nuzzo è uno dei più autorevoli Maestri yoga italiani. Ha cominciato a praticare nel 1963 all'età di 16 anni. Nel 1971 è diventato allievo di André Van Lysebeth, con il quale per 15 anni ha approfondito le tecniche di hatha e tantra yoga. Un'autorevole voce che da oltre 50 anni pratica, ricerca e insegna questa disciplina. Nessuno come lui ha vissuto in maniera onnicomprensiva la ricerca di questa disciplina: dal suo lavoro come funzionario alla Protezione Civile agli incontri apparentemente casuali con tutti i più importanti maestri yogi del ‘900. Oggi insegna in Italia e in Francia, coordina Corsi di Formazione Insegnanti per la Federazione Mediterranea Yoga e, per la prima volta nella sua vita, è autore di un libro che incornicia una parte importante di questa lunga ricerca: “I doni dello Yoga. Per praticare una vita piena” (Yoga Journal – Morellini Editore).
Il pranayama (2) - Antonio Nuzzo
Secondo il Maestro Antonio Nuzzo - "Il pranayama è il perno intorno al quale si costruisce il nostro cambiamento". Il pranayama che è il controllo dell'energia sottile attraverso il respiro, può contribuire a creare quei processi sottili che permetteranno di controllare il nostro inconscio. E' nel respiro che i processi inconsci dialogano con i processi consci. Nel pranayama siamo soli con noi stessi, dobbiamo costruire un’armonizzazione della nostra interiorità, e questo è lo scopo dello yoga. Attraverso il respiro si raggiunge l’armonizzazione con il Sé.
Esercizi.
1- Da seduti in padmasana, cerchiamo di capire cosa c’è che si muove in noi, quali elementi creano disagi e conflitti.
2- Eseguiamo Buddhi Mudra
pranayama. Portare una gamba al petto inspirando e
ripetere fino a riempire tutti i polmoni. Alterniamo la gamba.
3- Eseguiamo una torsione con le ginocchia al petto.
4- Da seduti in padmasana portiamo una mano
all’inguine, spingiamo su una spalla ampliando tutto il lato del
polmone e gabbia toracica, effettuiamo una ritenzione a polmoni pieni. Alterniamo la spalla.
5- Eseguiamo Bastrika, sollevando una spalla, poi l’altra, poi alternativamente, poi tutte e due insieme. Alla fine di ogni respirazione “ a mantice” in ritenzione fare delle rotazioni con la spalla da tutti e due i lati e poi espirare piegandosi in avanti.
6- Da seduti, gambe allungate, mani dietro, spalle aperte, scapole unite, inspirando tramite torace spingere su e in avanti l'aria, polpastrelli a terra, spingere sempre le scapole, una verso l’altra.
7- Eseguiamo Kapalabati, due cicli di respirazione, poi ritenzioni, con Jalandara bandha, e Mula bandha.
Riassunto degli incontri con Antonio Nuzzo - gennaio 2018
________ Antonio Nuzzo è uno dei più autorevoli Maestri yoga italiani. Ha cominciato a praticare nel 1963 all'età di 16 anni. Nel 1971 è diventato allievo di André Van Lysebeth, con il quale per 15 anni ha approfondito le tecniche di hatha e tantra yoga. Un'autorevole voce che da oltre 50 anni pratica, ricerca e insegna questa disciplina. Nessuno come lui ha vissuto in maniera onnicomprensiva la ricerca di questa disciplina: dal suo lavoro come funzionario alla Protezione Civile agli incontri apparentemente casuali con tutti i più importanti maestri yogi del ‘900. Oggi insegna in Italia e in Francia, coordina Corsi di Formazione Insegnanti per la Federazione Mediterranea Yoga e, per la prima volta nella sua vita, è autore di un libro che incornicia una parte importante di questa lunga ricerca: “I doni dello Yoga. Per praticare una vita piena” (Yoga Journal – Morellini Editore).
sabato 14 agosto 2021
I benefici dello yoga
Ci sono vari motivi per cui gli occidentali si avvicinano allo yoga:
- il desiderio di ridurre il dolore, il desiderio di sentirsi meglio, vogliono sbarazzarsi di un fastidioso mal di schiena, diminuire lo stress,
- il desiderio di poter alleviare qualche dolore emotivo e controllare meglio la propria emotività,
- il desiderio di mettersi sul cammino spirituale,
- il desiderio di trovare un'attività fisica alla moda, con un risvolto intellettuale, che possa dare forza e flessibilità al corpo.
Poiché lo yoga si concentra sulla ricerca del proprio centro interno attraverso la respirazione focalizzata e la concentrazione, i benefici sono molti e diffusi. Una pratica yoga crea equanimità e silenzio interiore, rendendo più gestibile lo stress della nostra vita quotidiana. L'efficacia dello yoga sta proprio nella semplicità del processo, nella capacità di arrivare ad un senso di completezza, di equilibrio e di calma sintonizzando, attraverso il respiro, il proprio corpo al momento presente.
- Lo yoga influisce innanzitutto sulla salute del sistema cardiovascolare, in quanto gli esercizi di respirazione che lo caratterizzano permettono di aumentare il flusso di ossigeno nel corpo, incluso il cervello e il cuore, aumentandone le prestazioni.
- Lo yoga incrementa la forza muscolare globale nella zona dell’addome, dei glutei, della regione lombare fino alla base del cranio ed è proprio qui che la stabilità e l’equilibrio hanno origine.
- Le posizioni yoga migliorano la flessibilità del corpo ed aiutano a rendere più elastici mente e corpo, e questo permette di vivere in uno stato di maggiore benessere.
Lo yoga è praticabile da tutti e i principianti possono iniziare una pratica yoga, indipendentemente dalla loro attuale forma fisica. Prendendo consapevolezza del proprio corpo e della condizione fisica di partenza, si cerca progressivamente e con dolcezza di migliorare questa condizione, concentrandosi sulla possibilità di creare cambiamenti positivi e migliorare le nostre aspirazioni.
Questa è l'intenzione dello yoga: potenziare l'individuo creando un percorso cosciente di connessione tra il respiro, il corpo fisico, le emozioni; La padronanza progressiva delle posizioni porterà automaticamente ad un riflesso positivo sul nostro mentale e sulle nostre reazioni alle pressioni e ai conflitti della vita nel mondo materiale.
I benefici dello Yoga sono riconosciuti da tempo dalla comunità scientifica internazionale e trovano nuove conferme dalla ricerca: oggi si sa che questa disciplina, praticata in modo corretto e continuativo può alleviare lo stress mentale e fisico, migliorare l’umore, rallentare il processo d’invecchiamento e migliorare di conseguenza le difese immunitarie.
Studi recenti promossi dai ricercatori della Boston University School of Medicine, ( Vedi link ) del New York Medical College ( vedi link ) e del Columbia College of Physicians and Surgeons ( vedi link), pubblicato sulla versione online del Medical Hypotheses, una delle più prestigiose riviste del settore, hanno esaminato in che modo questa disciplina agisca sullo stress. L’ipotesi da cui questo ultimo studio ha preso avvio è stata anzitutto quello di confermare che, lo stress causa uno squilibrio del sistema nervoso autonomo ed una ridotta attività di un particolare neurotrasmettitore inibitorio chiamato “GABA”. Si è visto poi che questo tipo di squilibrio ha i suoi effetti sull’intero organismo: una bassa attività di questo neurotrasmettitore si è riscontrata nei disturbi d’ansia, nel disturbo da stress post-traumatico, nella depressione, nell’epilessia e anche nel dolore cronico. Ebbene, la pratica costante dello yoga è in grado di riportare a livelli di normalità questo neurotrasmettitore! Vedi anche il seguente sito dove vengono riportati tantisismi studi recenti Vedi link
Lo yoga fa bene, ma bisogna saperlo praticare. Purtroppo, accade spesso che i principianti affrontino le prime lezioni di yoga senza le dovute informazioni e spesso subiscono gli effetti collaterali negativi di questa pratica al collo, alla parte bassa della schiena, alle ginocchia e alle spalle. Se adeguatamente guidate da un insegnante, le persone che praticano lo yoga con costanza avranno grandi benefici:
Infine, non bisogna mai dimenticare che, per acquisire dei benefici è indispensabile affiancare alla pratica un corretto stile di vita, una corretta alimentazione ed un regolare riposo notturno.
Lo yoga non porta solo ad un benessere psicofisico ed a un ritrovamento di sé, ma può essere molto utile per alleviare e curare i disturbi legati all'ansia e alla depressione, in pazienti, che non fanno uso di medicinali. Infatti, grazie allo yoga si impara a gestire il dolore, la paura, si alleviano i sintomi dell'ansia, poiché si impara a convivere con le proprie sensazioni ed emozioni, anche negative, accettandole, per poterle poi lasciare andare via.
Inoltre, grazie allo yoga, è possibile ridurre la produzione di cortisolo e adrenalina, andando a calmare il corpo, riducendo lo stress e dando inizio a un rilassamento profondo. Molte persone, dopo aver provato i benefici dello yoga, cercano di accettare tutte le sensazioni che provano, sia negative che positive: sappiamo bene, come l'ansia sia sempre causata dalla paura di provare emozioni spiacevoli e dal continuo cercare di evitare di andarci incontro, piuttosto che da emozioni effettive ed esistenti. Grazie allo yoga, chi soffre d'ansia potrà sempre trovarsi pronto a fronteggiare situazioni nuove, paure ed emozioni di diversa intensità e natura, oltre a godere di un risanamento fisico che aiuterà a distendere i nervi e a scacciare lo stress.
La meditazione, parte importante della pratica yoga, è in grado di trasformare la nostra esperienza del mondo, diminuendo l’ansietà e la vulnerabilità al dolore, la tendenza alla depressione e alla collera ed è altrettanto vero che ha degli effetti benefici sulla salute rafforzando l’attenzione, il sistema immunitario e il benessere generale. Questo è confermato da molti studi scientifici effettuati in questi ultimi decenni, di seguito ne riporto alcuni effettuati da grandi psichiatri come Richard J. Davidson e biologi come Jon Kabat-Zinn (colui che ha inventato il metodo della Mindfulness, la meditazione laica) :
- Mindfulness-based stress reduction and health benefits. A meta analysis (P Grossman, L Niemann, S Schmidt… - Journal of psychosomatic …, 2004 - Elsevier. Objective Mindfulness-based stress reduction (MBSR) is a structured group program that employs mindfulness meditation to alleviate suffering associated with physical, psychosomatic and psychiatric disorders. ( vedi link )
- The clinical use of mindfulness meditation for the self-regulation of chronic pain. J Kabat-Zinn, L Lipworth, R Burney - Journal of behavioral medicine, 1985 - Springer. Ninety chronic pain patients were trained in mindfulness meditation in a 10-week Stress Reduction and Relaxation Program. Statistically significant reductions were observed in measures of present-moment pain, negative body image, inhibition of activity by pain, symptoms. ( vedi link )
- Alteration in brain and immune function produced by mindfulness meditation. RJ Davidson, J Kabat-Zinn, J Schumacher… - Psychosomatic …, 2003 - journals.lww.com. Objective: The underlying changes in biological processes that are associated with reported changes in mental and physical health in response to meditation have not been systematically explored. We performed a randomized, controlled study on the effects on brain and immune function of a well-known and widely used 8-week clinical training program in mindfulness meditation applied in a work environment with healthy employees.
- La Neuroscienziata Dottoressa Sara Lazar della Harvard University ha mostrato, tramite il supporto di risonanze magnetiche, come la Pratica della Meditazione possa modificare le dimensioni di alcune regioni chiave del Cervello, migliorando Memoria, Empatia, Compassione, Resistenza allo stress. ( vedi link ) ( vedi link )
venerdì 30 luglio 2021
Lezioni di yoga tenute dal Maestro Amadio Bianchi
Vi segnalo un ciclo di lezioni di yoga tenute dal Maestro Amadio Bianchi, in questo periodo estivo - fino alla fine di agosto, al Parco Terramaini di Cagliari e trasmesse in streaming. Vi consiglio fortemente di seguirle.
La prima lezione potrete trovarla su Youtube: Vedi link, per l'ultima lezione svolta in ordine di tempo Vedi link
Amadio Bianchi è il Fondatore della Comunità Mondiale Yoga e Ayurveda, Presidente del Movimento Mondiale per lo Yoga e l'Ayurveda, della Federazione Europea Yoga ( https://www.europeanyogafederation.net/ ), della Scuola Internazionale di Yoga e Ayurveda C.Y. Surya, Vice Presidente della International Yog Confederation di New Delhi, membro fondatore della European Ayurveda Association, Consigliere della United Consciousness Global, Membro del Global Council of Hindu Leaders, Coordinatore Nazionale per l'Italia della Hindu Acarya Saba.
Nel gennaio 2014 a Dubai per un'importante conferenza internazionale, è stato insignito del titolo di Ambasciatore dello Yoga e dell'Ayurveda.
Ha operato in Italia, India, Grecia, Francia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Spagna, Svizzera, Croazia, Portogallo, Argentina, Romania, Polonia, Brasile, Bulgaria, Germania, U.S.A., Slovacchia ecc. È spesso presente in importanti congressi come relatore. Ha scritto numerosi libri dedicati allo yoga e alle discipline ayurvediche, sotto sono riportati alcuni titoli:
- La scienza della vita. Lo yoga e l'ayurveda,
- Apprendere dal passato, vivere il presente e prepararsi al futuro,
- Marmani. I 107 gioielli della medicina ayurvedica
- Salute, famiglia e benessere personale
- Nel respiro il segreto della vita. Rieducazione alla respirazione
- Ayurveda. Una scienza per la salute. Diagnosi e terapia alla portata di tutti
- La gioia di vivere. Con lo yoga e la yogaterapia
giovedì 15 luglio 2021
Indicazioni per eseguire una sequenza di Yoga - Dal testo gli Yoga sutra
Dal testo gli Yoga sutra di Patanjali (uno dei testi fondamentali dello yoga)
- Yoga è vigilanza e rilassamento, concentrazione e calma - Pada (capitolo) I, paragrafo 2
- Nell'eseguire le posizioni occorre il giusto sforzo e il rilassamento delle tensioni inutili - Pada II, 47
- Occorre essere concentrati sull'inspirazione ed espirazione - Pada II, 50
- Durante il mantenimento delle posizioni ci deve essere stabilità (sthira) e benessere (sukha) - Pada II, 46 Mentre facciamo yoga occorre lasciare in pace i rumori interiori.
- Attraverso le Posizioni (Asana) bisogna entrare in contatto con noi stessi, per cercare di trovare lo stato in cui la mente sperimenta uno stato di benessere - Pada II. 46 e 47,
- Nell'assumere una posizione bisogna adottare il giusto sforzo, Se il corpo trema significa che stiamo andando oltre il limite - bisogna cambiare la posizione; Non bisogna nemmeno stare sotto il limite.
- Come apprendiamo? Questa è la sequenza indicata da Patanjali: Apprendiamo tramite percezione diretta, la riflessione, attraverso i testi oppure tramite un insegnante - Pada I. 7
- Respiro e movimento devono avere la stessa lunghezza, Respiro e il movimento devono essere uniformi - Pada II. 49 e 50, Se l’inspiro è più lungo dell’espiro si creano tensioni, questo è scritto nel testo Yoga Sutra.
- Nel praticare il Pranayama occorre cercare di allungare progressivamente il tempo della respirazione, il respiro deve essere uniforme e sottile, Occorre essere capaci di osservare il respiro.
- Occorre rilassare le tensioni inutili, più si espira, più ci si dovrebbe tranquillizzare.
- La qualità del respiro porta alla qualità della mente, mente e respiro si influenzano reciprocamente.
- Il pranayama aumenta la qualità della concentrazione, favorisce uno stato mentale diverso (in cui si riscontra una maggiore tranquillità). Se non funziona dobbiamo cambiare tipo di pranayama.
- Il rapporto tra inspirazione ed espirazione è il seguente: inspiri per 3 secondi - espiri il doppio 6; se applichi la ritenzione del respiro: inspiri 3, trattieni il respiro 12, espiri 6.
- Durante la respirazione occorre sentire il sollevamento e abbassamento dell’addome con le mani, la sensazione più è esterna e più è percepibile. Poi, provare a sentire il respiro della pancia senza le mani, mantenendo le mani sulle ginocchia, e quando si perde il contatto con il respiro, si riparte dall'inizio.
- Per stimolare l’apprendimento l'insegnante deve creare una buona relazione con l’allievo.
- Durante la pratica più siamo centrati – meno saremo soggetti alle influenze negative.
- Occorre proporre dalla sequenza più statica alla sequenza più dinamica. Le sequenze più statiche sono adatte a persona adulte mentre le sequenze più dinamiche sono più adatte a persone giovani. Ad allievi iperattivi occorre proporre la sequenza del saluto al sole.
- Nella sequenza delle posizioni, ci sono delle posizioni (asana) di preparazione, c’è
una asana che occupa la posizione centrale (quella più impegnativa)
e c’è una asana di compensazione. Molto importante è anche rispettare questo
ordine: posizione iniziale, cuore della sequenza, posizione finale.
- La posizione migliore per il rilassamento è la posizione distesa, schiena a terra, con le gambe sollevate da terra che appoggiano su qualcosa.
- Se praticate regolarmente yoga farete quello che dovete fare nella quotidianità meglio e in minor tempo, avrete una migliore percezione di voi stessi, una maggior consapevolezza, più fiducia.
- Spesso si pretende una risposta immediata ad una azione, e questo è un grosso errore
- All'inizio e alla fine della lezione si dovrebbe pronunciare il mantra AUM. A è la prima lettera dell’alfabeto indiano, U l’ultima lettera dell’alfabeto, M la lettera centrale. A rappresenta Bhrama, U rappresenta Vishnu e la M rappresenta Shiva.
Alla fine della sequenza si termina con un breve rilassamento del corpo:
- Mi concentro sulle sensazioni della gamba sinistra, invio un sorriso alla gamba sinistra,
- Mi concentro sulle sensazioni della gamba destra, invio un sorriso alla gamba destra,
- Mi concentro sulle sensazioni del braccio sinistro, invio un sorriso alla braccio sinistro,
- Mi concentro sulle sensazioni del braccio destro, invio un sorriso al braccio destro,
- Mi concentro sulle sensazioni dell'addome, invio un sorriso all'addome,
- Mi concentro sulle sensazioni del torace, invio un sorriso al torace,
- Mi concentro sulle sensazioni delle clavicole, invio un sorriso alle clavicole,
- Mi concentro sulle sensazioni della testa, invio un sorriso alla testa,
- Mi concentro su tutto il corpo, invio un sorriso a tutto il corpo.
Nello Yoga, Dio viene sostituito con Iswara (lo splendente, il forte e il vittorioso) e rappresenta l'Energia suprema. ed è l’Entità che ha reso manifesto il cosmo. Il divino non ha una forma unica: ognuno vive il sacro in maniera differente ed è proprio ciò che contraddistingue la spirititualità dalla religione. Per un amante della natura il sacro risiede nella Madre Terra, oppure può manifestarsi in un suono, in un’opera d’arte. Isvara Pranidhara è anche tradotto come l’offerta di ogni frutto delle nostre azioni al divino. Se impariamo a vivere ogni azione, come un atto di devozione, ogni nostro gesto sarà allora accompagnato da uno stato d’animo gioiso.
Riferimenti. Seminario di Yoga tenuto da Mario Cistulli. Mario.cistulli@fastwebnet.it Cistulli si ispira alla tradizione di Krishnamacharya.
Libri consigliati.
- T.K.V. Desikachar (è il figlio di T. Krishnamacharya) “Il cuore dello Yoga”,
- A.G. Mohan “Lo yoga del corpo, del respiro e della mente",
- Frans Moors “Patanjali, Yoga Sutra”,
- Le cahiers de presence de l’esprit, www.epyoga.fr
- Thich Nhat Hanh « L’unica nostra arma è la pace »,
- Kausthub Desikachar “Yoga pour les jeunes”.
martedì 15 giugno 2021
Sequenze di yoga
In questo articolo ho riportato una serie di sequenze di posizioni (asana) di yoga da fare eventualmente da casa.
Sequenza proposta da T.K.V. Desikachar. Leggera difficoltà.mercoledì 21 aprile 2021
Yoga - la pulizia dell'intestino
Come dice il vecchio proverbio, la malattia comincia nel colon. Ognuno di noi, anche se crede di essere in buona salute, ha accumulato fin dalla prima infanzia una certa quantità di tossine, soprattutto sulle pareti intestinali.
Il cattivo funzionamento intestinale e l'autointossicazione permanente che provoca, possono avere un effetto disastroso sull'organismo e sul sistema nervoso; infatti una buona parte del sistema immunitario è collocato sulle pareti dell'intestino tenue, in quanto deve evitare che attraverso i cibi, non penetrino nel nostro organismo anche sostanze pericolose. Per questo è importante depurare periodicamente l'intestino dalle tossine. Un intestino pulito aiuta a mantenerci in salute ed alleggerisce il lavoro dei sistemi di difesa. Un intestino sporco, invece, diventa sede di varie sostanze tossiche che caricano il sistema immunitario con un lavoro pesante e continuo, e crea intolleranze ed allergie. Queste tossine, nel tempo, penetrano nel circolo sanguigno e possono creare i presupposti per innumerevoli disfunzioni e malattie, tra cui: problemi della pelle, avvelenamento del sangue che nutre il cervello e il sistema nervoso con conseguente mal di testa frontale (cefalea), irritabilità, indebolimento, svogliatezza, ecc... I segnali di intossicazione sono: feci e sudore maleodoranti, cattivo funzionamento del sistema digerente, gonfiore addominale, flatulenze, alito cattivo, lingua ricoperta da una patina bianca, acne e pelle opaca e poco tonica. Il corpo invecchia prematuramente, le giunture si irrigidiscono, la mente si impigrisce e viene a mancare la gioia di vivere.
Secondo la Medicina Ayurvedica l’intestino è un secondo cervello, l'organo che produce il 95% della serotonina, neurotrasmettitore del benessere. Dalla costante crescita che si sta registrando negli ultimi anni delle malattie infiammatorie croniche intestinali pare dunque che siamo sempre un po’ più tristi e sempre meno intuitivi. Molti ospedali tra cui il Policlinico San Matteo di Pavia hanno risposto a questi dati preoccupanti con progetti pionieristico, associando yoga e meditazione alla medicina allopatica.
Molte malattie dipendano dal muco accumulato in qualche organo, in quantità tale da alterarne il naturale funzionamento. Tra di esse: -Raffreddore: sforzo per eliminare i prodotti di rifiuto (muco) dalla testa, dalla gola e dai condotti bronchiali. -Polmonite: il raffreddore è sceso in profondità, è presente uno sforzo per eliminare il muco dagli organi più spugnosi: i polmoni. -Reumatismi e gotta: vi sono acidi urici e muco accumulati, la circolazione dell'energia vitale è pertanto carente. -Foruncoli: evidente eliminazione di sostanze indesiderate. -Sordità: accumulo di muco nei condotti uditivi. -Stitichezza: accumulo dei rifiuti nel tratto intestinale.
Lo yoga presta una particolare attenzione a questo aspetto. La vera pratica dello hatha yoga inizia proprio con lo shatkarma (i sei kriya o tecniche di purificazioni) aventi come obiettivo l’eliminazione delle tossine e del muco nel corpo e la rimozione dei blocchi del sistema nervoso. In India non ti fanno nemmeno iniziare la pratica di yoga se non esegui preliminarmente degli esercizi di purificazione. Oggi in Occidente questo aspetto è trascurato o abbandonato del tutto.
Queste tecniche di purificazione, che sono presentate nei testi tantrici Hatha Yoga Pradipika e Gheranda Samhita, hanno come obiettivo immediato il controllo e la purificazione del corpo per arrivare ad un controllo successivo della mente e dell’energia. L’Hatha Yoga Pradipika insiste molto sulla purificazione del corpo (stomaco, intestino, sistema nervoso, ecc), dei canali energetici e degli elementi sottili prima di iniziare la pratica dello hatha yoga. Le pratiche di purificazione sono: neti, dhauti, basti, kapalabhati, trataka e nauli.
Per purificare l'intestino gli yogi effettuano la tecnica chiamata Shank Prakshalana, che attraverso l'utilizzo di acqua salata tiepida, e asana (posizioni yoga) elimina totalmente le tossine dall'intestino.
martedì 20 aprile 2021
Come allentare dolori del nervo sciatico
Per combattere i dolori al nervo sciatico vi propongo questo tutorial https://www.youtube.com/watch?v=4zOEucZrqSY
L'ho sperimentato e funziona. Il tutorial è stato fatto da Claudio Fabris della Ganapati scuola di Yoga di Vicenza. https://ganapati.it/ganapati/
Kapotasana, la posizione del piccione.
mercoledì 14 aprile 2021
Hatha yoga classico proposto da Sri Sri Sri Satchidananda Yogi
Questa sequenza di hatha yoga tradizionale composta da 10 posizioni e proposta da Sri Sri Sri Satchidananda Yogi, il Maestro Silente di Madras, crea le condizioni ideali per risvegliare le energie potenziali, le energie sottili, e per restare bene attivi per tutta la giornata, sia a livello fisico sia a livello mentale.
Vi consiglio, se siete nelle condizioni fisiche idonee, di eseguire questa sequenza seguendo le indicazioni del Maestro Claudio Fabris che dirige “GANAPATI” Scuola di Yoga di Vicenza.
La prima lezione la potete trovare al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=VgB81RQnYBo
Il sito dell'associazione è al seguente link: https://ganapati.it/ganapati/
Introduzione al Blog
Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali. Nel blog c...
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Sequenza proposta all'ashram di Krishnamacharia. Leggera difficoltà.
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*Alex Zanotelli (1938- ) è un missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell'Africa e direttore della r...
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Siamo ormai al quarto ciclo di questa iniziativa, nata per trarre ispirazione vitale da autori di epoche e culture diverse, in un periodo ...