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lunedì 4 marzo 2024

Teosofia e buddhismo. - H. P. Blavatsky

In questo articolo (Les Cahiers Theosophiques N. 111 ) H. P. Blavatsky asserisce che il Buddhismo e la Società Teosofica hanno delle dottrine identiche, uno stesso scopo, e si rifanno a una sorgente comune. Questa sorgente che è orientale, è pienamente messa in luce dalle ricerche dei sapienti e dalla pubblicazione di testi originali. https://www.theosophie.fr/cahiers-theosophiques/                              https://www.theosophie.fr/cahiers-theosophiques-66-a-125/

La prima parte dell’articolo è consacrata alla biografia del principe Sakyamuni, a una corta esposizione e a un riassunto storico del buddhismo fino all’era cristiana. Parla del Nirvana asserendo che non vuole dire annichilazione e che l’idea del nulla è assolutamente estranea all’India, che l’obiettivo del Buddha fu di sottrarre l’umanità alle miserie della vita terrestre e ai suoi ritorni alterni. La parola Nirvana vuole dire estinzione, per esempio di una lampada sulla quale si soffia, ma vuole anche dire assenza di vento.
Presso i bramani, il prete è il mediatore tra l’uomo e la divinità, trasmette a Dio l’offerta e l’adorazione dei fedeli; Dio in ritorno concede le sue grazie e i suoi aiuti nella vita; nel giorno della morte, Dio riceve i fedeli tra gli eletti. Per far si che questo scambio sia possibile, è necessario che Dio sia concepito come un essere individuale, come una persona, in qualche modo come il re dell’universo, distribuendo il suoi favori secondo la sua volontà, senza dubbio anche secondo giustizia  … niente di simile c’è nel Buddhismo.  Dato che non c’è un Dio personale, non ci sono santi-sacrifici, non ci sono intermediari …                Questo Buddha non è un dio che si implora; fu un uomo  che arrivò al grado supremo di saggezza e virtù Quanto alla natura del principio  assoluto delle cose, che le altre religioni nominano Dio, la metafisica buddhista la concepisce in un’altra maniera e non ne fa un essere separato dall’universo …  In secondo luogo, il Buddha aprì la sua chiesa a tutti gli uomini, senza distinzione di origini, di casta, di patria, di colore, di sesso: “la mia legge, diceva, è una legge di grazia per tutti”. Era la prima volta che appariva nel mondo una religione universale.  Fino a quel tempo, ogni Paese aveva la propria, da dove gli stranieri erano esclusi. Si può sostenere che nei primi anni della sua predicazione, il riformatore non ebbe in vista la distruzione delle caste, ma l’uguaglianza degli uomini fu una delle basi della sua dottrina; i libri buddhisti sono pieni di dissertazioni, di recite e di parabole il cui scopo è di dimostrala. La libertà ne era la conseguenza.  Non si nasceva buddhista, lo si diventava per scelta volontaria e dopo una specie di stage che il richiedente doveva seguire. Una volta membro della Comunità, non si distingueva più dagli altri fratelli; l’unica superiorità che si poteva acquisire era quella della scienza e della virtù … Questo amore reciproco, questa fraternità, si estendeva alle donne e faceva della Comunità una sorta di famiglia.  Comparando la vita di Cristo con quella di Buddha, si vede che le loro biografie si dividono in due parti, la leggenda ideale e i fatti reali. La parte leggendaria è identica nelle due. E' soltanto al concilio di Nizza che il Cristianesimo rompe ufficialmente con il buddhismo; tuttavia è durante il concilio che prende piede la formula; “ Buddha, Dharma, Sangha".
 I manichei  e i cristiani derivano la loro dottrina dal Buddhismo, di conseguenza una lotta mortale si creò tra di loro, quando la chiesa cristiana prese corpo e pretese di possedere sola ed esclusivamente la verità.   La persecuzione fu terribile nei confronti del manicheismo e ci furono degli attacchi anche nei confronti dei teosofi. Nessuna società è stata più ferocemente calunniata e perseguitata dall’odio teologico, che l’associazione teosofica e i suoi fondatori, dopo che le chiese cristiane si sono ridotte a non impiegare altre armi che il linguaggio. E "L’elemento buddhista del cristianesimo è rimasto velato”.
Uno dei fenomeni più interessanti, se non tra i più inattesi, è il tentativo fatto di costituire nel mondo una società nuova, appoggiata sugli stessi fondamenti del buddhismo.
Benchè agli inizi, la sua crescita non fu rapida, si diffuse senza rumore e senza violenza. Non  aveva nemmeno un nome definitivo, suoi membri si raggruppavano sotto nomi orientali, messi nelle testate delle loro pubblicazioni: Isis, Lotus, Sfinx, Lucifero. Il nome comune che prevalse fu quello di Società Teosofica.
Questa società fu fondata nel 1875, a New York, da un piccolo gruppo di persone, inquiete della rapida decadenza delle idee morali nell'era presente. Questo gruppo si chiamò: “Società teosofica ariana di New York”,  L’epiteto di ariano indicava che la Società si separava dal mondo semita, e soprattutto dai dogmi ebrei. Uno dei principi della società era la neutralità in materia di sette, e la libertà dello sforzo personale verso la scienza e la virtù.
La società non ha né finanziamenti, né padroni, agisce con le sole risorse eventuali. Non ha niente di mondano, non ha alcun spirito settario, non ha nessun interesse, Si è data un ideale morale molto elevato, combattere il vizio e l’egoismo. Tende all’unificazione delle religioni, che considera come identiche nella loro origine filosofica, ma riconosce la supremazia della verità. Il Lotus, la rivista mensile che pubblicva a Parigi ha preso per epigrafe il motto sanscrito del Maharaja di Benares: “Satya nasti paro dharmah, non c’è religione più elevata della verità”.
Con questi principi e nel tempo in cui nacque, la società non poteva imporsi delle più cattive condizioni di esistenza. Tuttavia si è sviluppata con una stupefacente rapidità. In America le varie anime della società si sono federate intorno a una di esse, la sezione di Cincinnati.
Visto il secondo oggetto che si propone l’associazione è lo studio delle letterature, delle religioni, delle scienze ariane e orientali, e che una parte dei suoi membri persegue l’interpretazione degli antichi dogmi mistici e delle leggi inesplicabili della natura, si potrebbe vedere in essa una specie di accademia ermeneutica. Una dichiarazione pubblicata nelle rivista Lucife recitava:  “Non è teosofo chi non pratica l’altruismo; chi non è preparato a condividere il suo ultimo pezzo di pane con il più debole o più povero di lui, chi neglige di aiutare l’uomo, suo fratello, quale che sia la sua razza, sua nazione e la sua credenza, in qualche luogo o qualche tempo  dove lo vede sofferente, e fa le orecchie sorde al grido della miseria umana, chi sente calunnaire un innocente, teosofo o no, senza prendere la sua difesa, come lo farebbe per lui stesso”. 

Questa dichiarazione è puramente buddhista, le pubblicazioni pratiche della società sono dei libri buddhisti tradotti o delle opere originarie ispirate dall’insegnamento del Buddha. La Società ha dunque un carattere buddhista. Il buddhismo vero e originale non è una setta o una religione, è piuttosto una riforma morale e intellettuale, che non esclude nessuna credenza, ma non ne adotta nessuna. E’ quello che fa la Società Teosofica.
Il buddhismo primitivo è questa magnifica fioritura di virtù, di purezza e di amore di cui il Buddha getta le semenze sul suolo dell’India. Il codice di morale stabilito dal Buddha è il più grande tesoro che sia stato donato all’umanità, questa religione, o piuttosto questa filosofia, si avvicina alla verità o scienza segreta, molto di più che qualsiasi altra forma o credenza esoterica. Noi non possiamo proporre un ideale morale più elevato che questi nobili principi di fraternità, di tolleranza e di distacco, e la morale buddhista rappresenta quasi la morale teosofica. In una parola, non potremmo che onorarci chiamandoci buddhisti, se noi non avessimo l’onore di essere teosofi.

Ma la società Teosofica si difende seriamente, e non soltanto per la forma, dal fatto di essere stata creata “per propagare i dogmi del Buddha”.  La nostra missione non è di propagare il buddhismo; noi siamo indipendenti da qualsiasi formula, da qualsiasi rituale, da qualsiasi esoterismo. I presidenti della Società si sono dichiararsi personalmente buddhisti, e questo glielo abbiamo abbastanza rimproverato, uno di essi ha consacrato la vita alla rigenerazione di questa religione nella sua terra di origine. Ma questo non impegna il corpo teosofico come tale, nei confronti del buddhismo.

Il Buddhismo attuale ha bisogno di essere rigenerato, sbarazzato di tutte le superstizioni e di tutte le restrizioni che lo hanno invaso come delle erbe parassite, noi avremo gran torto di fare un innesto di una gemma giovane e sana su un ramo che ha perduto la sua vitalità, benchè sia meno secco degli altri ramoscelli. E’ infinitamente più saggio andare subito alle radici, alle sorgenti pure e inalterabili dove il buddhsimo ha tratto la sua potente caratteristica. Noi possiamo rischiararci direttamente alla pura “Luce dell’Asia”; perché ci soffermeremo nella sua ombra deformata? Malgrado il carattere sintetico e teosofico del buddhismo primitivo, il buddhismo attuale è diventato una religione dogmatica e si è diviso in sette numerose e eterogenee.  

La  posizione essenziale della società teosofica è quella di affermare e di mantenere la verità comune a tutte le religioni, la vera verità, che non hanno potuto sporcare le invenzioni, le passioni, né i bisogni dell’età. Pretendere di reinstallare la religione del Buddha sulle rovine di quella di Gesù, questo sarebbe dare all’albero morto il sostegno di un bastone secco. La nostra stessa critica ci avverte che l’umanità è stanca delle parole come Dio, religione. Notiamo, a tal proposito, che il termine teosofia, che significa saggezza divina, non implica necessariamente la credenza di un Dio personale. 

No, il sangha dei buddhsiti non può essere ristabilito nella nostra civilizzazione. Quanto al Buddha lui-stesso, noi lo veneriamo come il più grande saggio e il più grande benefattore dell’umanità, e noi non perdiamo nessuna occasione di rivendicare i suoi diritti all’ammirazione universale. Ma in presenza di questa legge terribile che fa sempre degenerare l’ammirazione in adorazione  e questa in superstizione, in presenza di questa cristillazione disperante  che si opera nei  cervelli disposti all’idolatria e ne esclude tutto quello che non è l’idolo, sarebbe saggio di reclamare per il fratello maggiore di Gesù il posto stretto dove questo ultimo subì un culto sacrilego? 

Purtroppo, può essere che ci siano degli uomini assai egoisti per non sapere amare che un essere, abbastanza servili per non volere servire che un maestro alla volta!
Resta dunque il Dharma: noi abbiamo detto in quale alta stima noi teniamo la morale buddhista. Ma la Teosofia si occupa di altre cose che di regole di comportamento: realizza questo miracolo di poter riunire una morale pre-buddhista a una metafisica pre-vedica e a una scienza pre-ermetica.         
Lo sviluppo teosofico  fa appello a tutti i principi dell’uomo, alle sue facoltà intellettuali come alle sue facoltà spirituali.
I buddhisti possono accontentarsi della lettera morta delle dottrine di Siddhartha Buddha, in quanto fino a quel giorno, non ce n’é di più nobile, fortunatamente; non c’è qualcuno che possa produrre degli effetti più importanti sull’etica delle masse.  C’è comunque una dottrina esoterica, una filosofia che nobilità l’anima, dietro il corpo esteriore del buddhismo ecclesiastico. 

I tre oggetti del programma teosofico possono essere riassunti da tre parole Amore, Scienza, Virtù, e ciascuno è inseparabile dagli altri due.  Rivestita da questo triplice protezione, la società teosofica compirà il miracolo e abbatterà i dragoni della lotta per l’esistenza.
La salvezza è nell’indebolimento del senso di separazione tra le unità che compongono il tutto sociale, e questo risultato non può essere raggiunto che per un procedimento di illuminazione interiore. La violenza non assicurerà mai il pane e il conforto per tutti, e non è nemmeno attraverso una fredda politica di ragionamento diplomatico che sarà conquistato il regno di pace e amore, di aiuto reciproco e di carità universale, la terra promessa dove ci sarà “ del pane per tutti”. Quando si comincerà a comprendere che è precisamente l’egoismo personale e feroce,  la sola causa della miseria umana, che è ancora l’egoismo nazionale questa volta, e la vanità dello Stato, che provocano i governi e gli individui ricchi a nascondere degli enormi capitali e a renderli improduttivi erigendo delle splendide chiese e mantenendo un numero di vescovi pigri, veri parassiti delle loro truppe; allora solamente l’umanità proverà di rimediare al male universale con un cambiamento radicale di politica. 

Questo cambiamento, solo le dottrine teosofiche possono compierlo pacificamente.  Questo per l’unione stretta e fraterna dei Sé superiori degli uomini, per la crescita della solidarietà d’anima, per lo sviluppo di questo sentimento che ci fa soffrire pensando alle sofferenze altrui, che potrà essere inaugurata la regola dell’uguaglianza e della giustizia per tutti, e che si stabilirà il culto dell’amore, della scienza e della virtù, definito in questo ammirabile assioma “Non c’è religione più elevata della verità”. 

venerdì 2 giugno 2023

Iside Svelata di H.P.Blavatsky

Iside Svelata di H.P.Blavatsky ha inciso profondamente sulla cultura contemporanea, ciò è un dato di fatto oggettivo, ha portato avanti rivoluzioni culturali straordinarie, influenze innumerevoli in vari campi, che hanno costituito la cultura del XX secolo.

 "Iside Svelata contribui in maniera determinante alle dottrine teosofiche, a far crescere l'analisi delle religioni comparate consentendo di gettare uno sguardo su una terra sconfinata ignorata dai più, ad aprire una porta all'oriente e alla filosofia orientale, in particolare  al buddhismo e induismo, interpretava i miti, rappresentava un'apertura e recupero dell'esoterico,  un'apertura  ai diversi livelli di realtà". - Paola Giovetti

Cornice storica dell'opera pubblicata nel 1877:  La fine dell'ottocento è un'epoca di grandi contrasti, c'è la guerra franco-prussiana,  nasce l'impero germanico Bismarkiano, che rappresenta il trionfo di una precisa strategia politica, quella del picchiare forte e poi ragionare, una corsa agli armamenti, e poi trattati di pace.  Mezzo secolo di tranquillità relativa in Europa. Mire sugli altri continenti come l'Africa (che costituirà il colpo di grazia dopo lo schiavismo), il suo sfruttamento porterà al sottosviluppo e all'arretratezza cronica di questo continente. Epoca anche di grandi conflitti sociali, di lotte operaie, di fuga nelle colonie, di espansionismo coloniale,  trionfa il sapere scientico e il positivismo. La tecnologia diventa padrona del mondo e non vuole avere più rivali. Trionfo della scienza su tutto e tutti. Nello stesso tempo il mondo della chiesa e delle religioni è in fibrillazione. C'è la fine dello Stato pontificio (con la presa di Porta pia nel 1870), La chiesa cattolica vive un periodo particolare, il Papa si dichiara prigioniero, la chiesa cerca di difendersi dal cosiddetto mondo moderno.  Quanta Cura è la XXVII enciclica di papa Pio IX, che pubblicò nel 1864, allegandovi il Sillabo degli errori moderni. Con esse venivano denunciati i grandi vizi dell'epoca contemporanea e condannate tutte le ideologie "moderne", dal liberalismo al socialismo. In questo periodo si affermano nazionalismi, razzismo, rifiuto dell'altro, militarismo esaltato e fantico. Nel Sillabo sono condannati tutti i fenomeni culturali che caratterizzano il naturalismo e il mondo moderno.  I rischi sono panteismo, razionalismo, socialismo, indifferentismo, il volere sganciare lo Stato dalla Chiesa, l'educazione laica, la filosofia esercitata senza approvazione della Chiesa. In particolare il Papa si scaglia contro chi osa sostenere che si può raggiungere la salvezza seguendo qualsiasi religione, sperare nella salvezza per i non battezzati è una follia, si scaglia contro quelli che sostengono che la Chiesa cattolica non ha il potere di stabilire quale è la vera religione.

Helena Petrovna Blavatskij è un personaggio di una caratura eccezionale, ha fatto nascere una letteratua filosofica immensa. Ha fatto viaggi avventurosi in tutto il mondo. sottolineando l'importanza della sua permanenza in Tibet, confermata dal Dalai Lama e D.T. Suzuki. E' stata anche seguage di Garibaldi, e sembra sia stata ferita nella battaglia di Mentana. Approda in America dove incontra il colonnello Olcott e fonda la società Teosofica a New York nel 1875.  L'obiettivo è quello della della ricerca della verità al di sopra delle correnti, delle singole religioni e sette.

Il suo segretario particolare G.R.S. Mead, uno dei massimi studiosi dello gnosticismo, primo cristanesimo, tradizioni ermetiche, esordì dicendo: “H.P.B. Blavatsky è morta, nostra maestra e amica, ella sola mi diede il senso di essere in contatto con qualcuno di titanico, qualcosa di cosmico, non era un insegnante tradizionale, non aveva nessuna idea cosa fosse impartire cognizioni ordinate e coordinate, non faceva mai un'esposizione lineare. Detestava l'idea di essere un maestro di etica e spiritualità. Era un fuoco naturale, un'ispiratrice per andare alle nostre origini". 

Lo scopo teosofia è quello di rimediare ai mali flagranti del cristianesimo, coltivare un reale amore universale esteso anche agli animali, espandere luci di amore e semi di fratellanza. Basta odio religioso, arroganza teologica, occorre opporsi al bigottismo, cercare di conoscere le leggi della natura, incoraggiare lo studio delle scienze occulte, allargare gli studi filosofici, creare una grande biblioteca di testi antichi (la biblioteca della Società Teosofica di Adyar, situata nella città di Chennai in India, contiene documenti orientali rarissimi).  

Gandhi conosce  La Bhagvad Gita e Buddha la luce dell'Asia grazie ai teosofi a Londra. Per Gandhi è uno shock. Conosce Annie Besant e la Blawatsky a Londra. Maria Montessori si avvicinò alla Societa Teosofica per contribuire in tutti i modi possibili allo sviluppo dell'educazione libera, fuori dagli intralci settari,  privileggiando la libertà di pensiero, creando scuole anche per fuori casta in Sri Lanka  e India.

"Non accetto senza riserva le vedute di alcun uomo presente o trapassato sulla base di un’autorità terrena".   ___ L'opera è apparsa poco dopo la nascita della società teosofica nel 1877 in due enormi volumi. Lo scopo dell'opera era quello di far crescere l’interesse delle religioni comparate e dell’occulto, e favorire il contatto con l’Oriente. E' un'opera immensa, immense sono le tematiche affrontate, e contiene un indice analitico di circa 1000 pagine. Quando è pubblicata, suscita scalpore e interesse; è una provocazione nei confronti del mondo dell'epoca e cerca di illuminare le menti indicando nuove strade. Riporta un successo straordinario, con 1000 copie esaurite in pochi giorni. I giornali dell'epoca riportano: "un libro meraviglioso, una delle produzioni più importanti del secolo". 

Il titolo Iside Svelata non piacque alla Blavatsky, il titolo che aveva proposto era il Velo di Iside,  e HPB avrebbe preferito non essere l'autrice, ma uno dei tanti collaboratori, in quanto aveva solo raccolto dei testi provenienti da mondi lontani e messi insieme. Il testo presenta eterogeneità di contenuti e forme stilistiche, si citano tantissime opere raramente reperibili. Il testo fu prodotto in poco tempo stando chiusa in casa. Il materiale riportato sarebbe stato percepito a livello chiaroveggente, in quanto sarebbe stato impossibile leggere tanti testi situati in posti disparati del pianeta. Ci sono due tesi per giustificare il contenuto e la stesura dell'opera: HPB fu aiutata dai suoi poteri psichici per riuscire ad avere contatti con maestri oppure è un'opera prodotta dalla stessa HPB utilizzando la sua straordinaria memoria. 

 L'opera va vista come un'opera di rottura, una critica nei confronti del mondo contemporaneo. Mette sotto processo  chiesa cattolica, scienza positivistica, pratica spiritistica e le relative filosofie.   L'opera della Blavatsky contiene una polemica incandescente nei confronti del cristianesimo in generale e nella chiesa cattolica in particolare, precisando con acutezza, che i vertici della chiesa che hanno stravolto il messaggio di Cristo, in nome di colui che rimarrebbe sconcertato nel vedere cosa è stato fatto nel suo nome durante i secoli. Dalla Patristica in poi. Con filosofia patristica si intende la filosofia cristiana dei primi secoli, elaborata dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici. 

In quell'epoca lo spiritismo ha finito per diventare, per le persone deluse da preti e scienziati, come l'unica alternativa, per poter indagare oltre i confini dell'ordinario. Lo spiritismo ha giocato un ruolo importantissimo, molti intellettuali si sono avvicinati a questo mondo. Capuana, Pirandello Fogazzarro. Un mondo caratterizzato anche di grandi incognite e pericoli. HPB mette in guardia anche i cultori dello spiritismo.  

Della chiesa cattolica si denuncia l'abissale distanza tra cristianesimo delle chiese con il messaggio originale di Cristo, la salvazione  e l'eternità delle pene infernali, il dogmatismo indiscutibbile, l'intolleranza, la persecuzione di eretici e non credenti che ha versato fiumi di sangue. Mette in risalto la grandezza del pensiero pre-cristiano, l'intimo legame sussistente tra le sapienze diffuse nel mondo antico e il messaggio del Nazzareno e la sua vicinanza enorme con la spiritualità buddhista.

Nei confronti della scienza, sottolinea l'infondatezza delle sue convinzioni, ne denuncia l'approccio materialistico ed oggettivo (solo misurabile e sperimentabile), l'incapacità di prendere atto di una gamma di fenomeni misteriosi (c'è una rassegna di fatti insoliti riportati in Iside Svelata);  Quello che noi abbiamo compreso con gli strumenti ordinari del sapere è pochissimo, quindi c'è una critica della falsa scienza, del dispotismo scientifico e del papato scientifico: gli scienziati di fronte ai tanti fenomeni inspiegati della natura devono ampliare i confini dell'indagine.

La strada per uscire da questi tre tipi di pericolo, è quella di riscoprire gli insegnamenti del mondo antico orientale, ritornare alle radici, alla grandezza della saggezza orientale. 

Scrive HPB: "La nostra disamina delle molte fede religiose professate indica che tutte derivano dalla stessa fonte originaria, il raggio della divinità e della verità si scinde nei frammenti multicolori delle religioni, il buddhismo e le filosofie pre-vediche sono all'origine delle religioni".  Il libro dà anche qualche prezioso consiglio per alzare almeno un poco il velo di Iside.  

Nell'edizione italiana, il primo volume tratta la scienza, il secondo volume tratta la teologia. L'edizione originaria era composta di un solo volume. Dalla prefazione di Iside Svelata si evince, che l'opera è frutto di un'intima amicizia con gli adepti orientali, che lei ha sempre considerato i suoi maestri. La Blavatsky (HPB) dice più volte: "Io ho fatto un'opera di raccolta, ho svolto una funzione di veicolo, ma la luce proviene da altrove, da molto più in alto di me". 

Siamo di fronte ad un bivio o HPB è un messaggero di un'antica fratellanza di gente che conosce molto cose di cui noi abbiamo solo una minima percezione o HPB  era un'impostore. L'insegnamento riportato nell'opera è il rifiuto del principio dell'autorità, sottolineando che l'unica autorità è la nostra coscienza profonda, è il nostro spirito che deve esprimersi su ciò che è vero e ciò che è falso. 

Iside è offerta a tutti coloro che sono disposti ad accettare la verità ovunque ella si trovi. Questa frase caratterizza l'opera, ossia privilegiare la ricercà pura e trasparente ovunque si trovi. Libera la ricerca da tutti i pregiudizi. Iside rappresenta un tentativo di far cogliere i principi essenziali che sono alla base dei sistemi filosofici: l'entità spirituale dell'uomo (contro il positivismo e la desertificazione dello spirito) che si esprime con un corpo fisico, un corpo psichico (anima astrale), uno spirito immortale che sopravvive alle succesive reincarnazioni. L'essere umano è caratterizzato da questa triplice unità.

Alla fine dell'ottocento il darwinismo dilaga, anche in campi non attinenti come il sociale, o socio politico. Per HPB l'evoluzione intellettuale/spirituale accompagna ed arrichisce l'evoluzione fisica, e si intrecciano. Siamo in cammino verso un'evoluzione collettiva e individuale, in cammino verso l'autoperfezionamento e libertà interiore. 

Per la Blavatsky, in Iside Svelata, la materia non viene vista come qualcosa di morto e inorganico.  Tutto è vivo, ogni singolo atomo. Tesi poi ripresa anche da  Giordano Bruno e Spinoza. Se tutto è vivo e in evoluzione, in espansione, la natura non può essere senza intelligenza, e HPB presuppone anche l'esistenza di mondi paralleli.

Critica la concezione antropomorfica della divinità, l'uomo non può conoscere un Dio che superi i limiti della sua mentalità, come hanno asserito anche Senofane (filosofo e poeta greco antico presocratico) e Andreas Feuerbach (filosofo tedesco tra i più influenti critici della religione). Dentro di noi c'è la luce di un principio divino, più lo specchio della nostra anima è lucido, più riusciamo a percepire questo principio, di solito percepiamo solo una piccola scintilla. 

Nessuno crede al Dio capriccioso delle superstizioni, ma tutti credono nel bene e nel male, l'intelligenza è incapace di percepire l'essere luminoso che è anche in noi. L'unico artefice delle nostre vite vive in noi, come noi viviamo in lui, c'è un sentire intuitivo inerente alla natura umana una volta che è stato compreso.  Dio come descritto nelle Upanishad é "neti, neti",  non è questo, non è quello. Non dobbiamo dire niente di limitante su Dio. Secondo  Plotinio, se c'è una molteplicità, ci deve essere un'unità che tutto abbraccia.

HPB introduce anche il concetto del karma. individua nel pensiero buddhista, presentandolo come la giusta alternativa ad un destino cieco o ad una salvezza fondata su un intervento soprannaturale. Parla anche della magia intesa in un'ottica più aperta e corretta, come sostenuto anche da Ammonio Sacca (filosofo alessandrino, fondatore del Neoplatonismo e maestro sia di Plotino che di Origene), Porfirio, Pico della Mirandola, Marsilio. Una magia intesa come scienza del profondo, che vuole penetrare il livello delle mere apparenze,  ed è intesa come la conoscenza delle leggi occulte della natura e della loro manifestazione. Ciò rende possibile all'iniziato di entrare in sintonia con l'ordine cosmico. L'ultimo punto che introduce è l'etica di un amore universale cosmico, rivolto a tutti gli esseri umani e viventi (inclusi gli animali) caratterizzato dalla capacità di rispondere al male con il bene. Ce lo dice facendo parlare altri, citando le parole di grandi Maestri che parlano di saggezza e compassione, che caratterizzano la vera morale e filosofica.

Per la Blawatsky, è necessario cercare la verità ovunque. Per fare questo occorre combattere l'ipotesi scientifica e la teologica che la impongono. L'errore difeso in maniera preconcetta, va affrontato e smascherato. Iside aspira ad ottenere il riconoscimento della grandi conquiste dell'umaninità nell'antichità. Ci presenta i grandi tesori dell'antichita dimenticati e cerca di recuperarli e rivalutarli.

Scrive HPB: "Quale archeologo oserebbe negare che la stessa mano ha eretto le piramidi e Angkor Wat, Palenque e Tikal, i resti dei musei, vestigie testimoniano la grandezza delle civiltà antiche.  Questi popoli scomparirono per la rabbia umana, per la ferocia, per una civiltà che ha imposto il proprio credo, la propria civiltà distruggendo tutto il distruggibile. Interi popoli derubati della loro grandezza". "Filologia (la capacità di decodificare i testi) e archeologia umilieranno il nostro orgoglio, smaschereranno le nostre pseudo certezze. Questi antichi conoscevano assai meglio il fatto dell'evoluzione nell'aspetto fisico e spirituale, l'evoluzione è un teorema universale. Non ha senso parlare di miracoli, esistono leggi di natura e la loro conoscenza è una battaglia a favore della ragione contro le pseudo scienze.  Tra le antiche tradizioni, i sacerdoti nascondono cenni di scienza ancora non conosciute, nell'attuale periodo. La scienza potrà avvalersi delle antiche tradizioni per migliorare la conoscenza. Nel mondo antico, in Egitto e nel mondo romano, si utilizzavano cose che ancora oggi non siamo capaci di spiegare; come ad esempio sia stato possibile costruire le costruzioni ciclopiche, il potere psichico della musica, ecc. 

Iside ci parla di un sapere che va al di là delle conoscenze del tempo, di un'anima umana destinata a percepire nuove relazioni e più profonde con le leggi della natura. Un sapere aperto a tutti. Solo dopo l'incontro con saggi dell'Oriente, dotati di misteriori poteri e saggezza, ha potuto trovare risposte valide ai suoi interrogativi fondamentali.

L'unica strada percorribile per dimostrare l'esistenza di Dio, è l'acquisizione di una diretta conoscenza dell'immortale Sé dell'uomo, arrivare a percepire l'immensità dell'universo, partendo dall'esperienza interiore.  Solo grazie alla presenza della divinità che è in noi, possiamo riuscire ad intravedere l'essenza di un principio cosmico e infinito (che possiamo eventualmente anche chiamare Dio).

I fenomeni paranormali, manifestati dalla Blawatsky, che hanno portato alle accuse dei suoi detrattori, sono stati una scelta concordata con i suoi istruttori, i suoi maestri, per creare un varco, per togliere dei veli, far capire che al di là del mondo percepito con determinati metodi, c'è qualcosa d'altro, che rientra nelle leggi che guidano la natura stessa.

Il cammino iniziatico non ha niente a che vedere con spiritismo e magia. Lei dice:  Se noi  riuscissimo a far capire la grandezza dello spirito e dei poteri reconditi dello spirito, ciò potrebbe aiutarci a capire che stiamo compiendo i primi passi, verso una conoscenza vera; da gemme di luce possiamo intuire l'infinita luce da cui tutto scaturisce".

Il pensiero moderno è orientato verso il liberalismo. Una religione imposta con la forza può nutrire solo inganni, secoli di soggezione, diventare un ostacolo all'avanzamento. Coloro che hanno portato avanti la niuova fede sono stati sottoposti a massacri e censura. Il tempo della dominazione dei dogmi ha raggiunto il suo epilogo, il clero che ha insegnato all'uomo la sua impotenza, ha tolto ogni fiducia verso sé stessi e autorispetto. Chiediamo di ricordare che il cristianesimo è un insegnamento non di Cristo, ma del clero della chiesa di Roma che in maniera coercitiva ha catechizzato interi popoli, impedendo il pensiero libero,  una chiesa mediatrice tra terreno e divino, tra sacro e profano. Bisogna aver fiducia nella contesa che si sta aprendo, dopo la pubblicazione del libro, tra la libertà di pensiero e dall'altra parte la reazione.

Molte ed aguerrite sono state le persone che si sono schierate contro questo libro: gli ecclesiastici, i pseudo scienziati, i mercenari della stampa (HPB era giornalista). Quando HPB si scaglia contro il cattolicesimo e le nefandezze compiute da santa madre Chiesa,  distingue il nucleo originario del messaggio del profeta di Nazareth da quello che gli altri hanno costruito intorno a questo nucleo e facendolo diventare lontanissimo. C'è un Abisso che separa il messaggio di Gesù e i suoi interpreti: quando moriva sulla croce, chiese perdono per i suoi nemici, pregava per loro, ed insegnava  a benedire tutti. Mentre gli eredi di San Pietro, senza esitare. maledicono chiunque resiste alla loro dispotica volontà. Bisogna smascherare le ipocrisie del mondo religioso che dovrebbe condurci verso il sacro.

Altra citazione di HPB: "l'eterno conflito tra le varie religioni cristianesimo, giudaesimo, bramanesimo, paganesimo, buddhismo, che lei invita a dialogare, deriva da una sola origine:  la verità è nota a ben pochi, tutti gli altri  non son disposti a sollevare il velo dai loro cuori e sperano di accecare gli occhi del prossimo".

Dal paragrafo: Davanti al velo. Situazione culturale dell’epoca. 19 secoli sono trascorsi da quando l'Idolatria e il Paganesimo sono scomparsi grazie al cristianesimo. E la scienza si è affermata.
Durante l'affermazione della luminosa stella di Bethlem, la brutalità era la regola. Da un lato c'era un clero dogmatico corrotto, una selva di sette, religioni in lotta tra loro, e fedeli assetati di piacere, dall'altro lato ipotesi scientifiche basate sul nulla e una corsa verso il materialismo; Era in corso una lotta mortale tra scienza e teologia. In mezzo a questi due titani, il pubblico stava perdendo qualsiasi anelito alle divinità, l’uomo stava scendendo a livello animale.   

Si registra un'angoscia profonda del mondo dell’epoca stritolato da questi due colossi, in questo periodo si perde il senso della spiritualità e della trascendenza. L'uomo non è solo un insieme di atomi ma un’entità spirituale con un destino molto più ampio e luminoso.
In questa situazione di stallo, lo spiritismo comincia a diffondersi alla fine dell'ottocento. Nello stesso periodo che si diffonde il decadentismo che è stato un movimento artistico e letterario sviluppatosi in Francia e poi diffusosi nel resto d'Europa, tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento, che si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo. Per lo spiritismo, molto diffuso, c'è un interesse crescente anche da parte di persone con un certo livello culturale e di scienziati che si avvicinano a questi studi, unico possibile rifugio tra le traballanti religioni e scienza. Lo spiritismo diventa una via preziosa per far riprendere forza all’esistenza dell’anima e al mondo ultraterreno, ma nello stesso tempo si diffonde una certa critica per limiti e aspetti preoccupanti.
Attività medianiche e spiritismo costituiscono, in questo periodo, una valida alternativa ai due poli.
Dobbiamo evitare il fervore e l'atteggiamento preconcetto e giudizi sprezzanti dei detrattori di carattere scientifico; lo spiritismo è un fenomeno che riguarda milioni di uomini e donne ragionevoli.
La scienza non può ignorare tutto questo, e in quel periodo sir William Cruz, Nicolas Camille Flammarion, e astronomi, condurranno indagini e inchieste sul fenomeno. Per indagare occorre avere gli strumenti culturali giusti, ed è un errore adottare un'unica chiave di lettura per medium, tavolini che si muovono e voci dall'aldilà, e anime dei trapassati  che vogliono entrare in contatto con persone.
Le chiavi di lettura, dice la Blavatskij, vanno attinte dalle antiche filosofie per comprendere questi fenomeni, e individuare il rapporto corretto con questo mondo.  Ad esempio tra medianità passiva e attiva ci sono differenze abissali, il mondo dello spiritismo è un’occasione per aprire gli occhi e capire che il nostro mondo è maya (una costruzione, un'illusione), una dimensione dell’essere montata dal materialista che la ritiene l’unica possibile. Nello stesso tempo la Blavatskij ci mette in guarda dall’accettare spiegazioni sempliciste.    
Altro errore è il rinchiudersi in uno specie di fideismo e in un orientamento filosofico che propugna la priorità della fede rispetto alla ragione.
La Filosofia Occulta può liberarci dall’accettare tutto questo, e ottolinea l'importanza del sapere magico. Gli squarci ottenuti con i fenomeni spiritici, per essere fonte di progresso culturale spirituale, devono essere sostenuti da informazioni adeguate ricavate proprio dal sapere magico. La magia era la somma scienza che permetteva agli uomini di intelletto di passare al di là dei veli di maya, noumenici. Della magia con Ma maiuscola ne parlavano i sapienti neo paltonici, Pico della Mirandola, ecc. Magia e scienza non sono agli opposti, ma la magia è profondamente scientifica. Il vero sapere non ha connotazioni e etichette.
La magia è in grado di farci capire cose fondamentali. Tutte le cose sono pervase da un principio vitale che può essere controllato dalla volontà umana.  La magia è pedagogia - dovrebbe aiutare ad educare l’umanità verso orizzonti più luminosi, I poteri magici esistono in ogni essere umano.

Le idee base sono l'unità del tutto, l'unità di Dio (non Dio antropomorfico ma visto come principio assoluto), della natura, l’immortalità, la salvezza sulla base dei meriti (che sono la base di religioni come buddhismo, induismo, ecc). Il Dio vendicativo del testo biblico è inaccettabile. L’unico Dio di cui si può parlare è quello che vive nella natura, è quello che vive in noi e noi viviamo in lui. Il platonismo e il neoplatonismo, le upanishad, il pensiero filosofico mistico hanno messo in luce l’impossibilità di ingabbiare il concetto di Dio in coordinate umane,  l'infinito in razionalità.
Senofane filosofo e poeta greco antico presocratico, dice che l’uomo proietta sul concetto di Dio quello che trova dentro di sé,  concetto ribadito anche da Ludwig Andreas Feuerbach che è stato un filosofo tedesco tra i più influenti critici della religione ed esponente della sinistra hegeliana. Parlare spesso di Dio con concetti di natura umana è assurdo. i grandi mistici come Plotinio ed Eckart definiscono il Divino infinitezza insondabile, l'essenza dell’essere, esseità (assoluto Non-Essere); occorre parlare con la voce del silenzio, ogni altra voce umana è irrispettosa e incapace di parlarne.
Occorre andare oltre i tentativi goffi di parlare di Dio, fuorvianti e menzonieri. Parole sagge sono "Neti neti" delle Upanishad, Del Dio nell’alto dei cieli, non siamo in grado di dire niente, ma vive in noi. Plotinio dice che noi possiamo avere una qualche forma di contatto con il principio divino che anima ogni cosa, la sua essenza è nella profondità della nostra anima,  nel cuore umano esiste e non si spegne mai l’anelito e l'intuizione verso il supremo.

Le religioni sono orpelli intellettualistici, allontanano l’individuo verso lo slancio interiore, questa ricerca, questo anelito soppianterà un giorno il dogmatismo dei tempi cristiani, anelito che cerca l’immortalità dell’anima, più dentro di sé rispetto ad attività pseudo spiritistiche.
Siamo di fronte a questo anelito insoddisfato che si scontra con forme di dogmatismo religioso e scientifico. Un tema su cui insite la Blavatsky è quello dell’identità del nucleo esoterico delle antiche religioni, tra pitagorismo e buddhismo c'è la stessa identità di pensiero. Occorre mettere da parte il modello egocentrico secondo il quale la filosofia deriva dal mondo greco. Un approccio più corretto e scientifico sarebbe quello di considerare la grandezza primaria del mondo orientale, visto le tante somiglianze tra platonismo e religioni dell’India.
Da noi occidentali, in questa visione deforme, sono cominciate le cose più importanti. Per la Blawasky le religioni sono gocce di un mare, parti di un tutto pervadente:  lama buddhisti, bhramani, filosofi greci manifestano lo stesso spirito che anima le piccole cose anima ed anche l’uomo. Occorre rivalutare i
legami tra Oriente ed Occidente, il pregio storico di Iside svelata e del movimento teosofico, è quello di far aprire agli occhi al mondo occidentale, ad avvicinarsi agli altri mondi, come umile apertura all’apprendimento, in un’ottica scambievole.  Gli orientali riconoscono alla teosofia questa grande apertura.
Molti sono i legami tra filosofia occidentale e Oriente, i filosofi occidentali avevano il desiderio di andare in India dove c’è la conoscenza antica ed i bhramani conoscevano l'arte magica. Pitagora espresse più volte il desiderio di andare in Oriente, anche Plotino cercò di arrivare in India, Talete viaggiò in Egitto, Persia, ed India.
La filosofia pagana e cristianesimo hanno un debito verso il buddhismo e la filosofia indiana. La Blawatsky si sofferma sull’oblio  dei mondi antichi perché c’è stata un’azione pianifica portata avanti dalla religione cristiana vincitrice; Queste dottrine filosofiche orientali e antiche si espandevano come una macchia su tutto il mondo pre-cristiano, sopravvissero alle persecuzioni e alle false interpretazioni,  formando la pietra angolare delle religioni esistenti tranne il cristianesimo. Non si trova niente nell’insegnamento di Gesù  che non fosse stato già insegnato da Buddha e Krishna.
Antonio Sacca il caposcuola del neoplatonismo, maestro di Plotino, di cui sappiamo pochissimo, non ha scritto nulla, insegnare che ogni religione era basata sulla stessa verità unica, favorire la conoscenza tra religioni e dialogo costruttiva, creare vera fratellanza, superare le grettezze e contrapposizioni tra religioni.
Persecuzioni e false interpretazioni, manipolatorie, del passato si è cercato di fare terra bruciato, non è causalità che del passato è rimasto poco; Paracelso e Giordano Bruno, sotto le ceneri qualcosa è rimasto,  trionfo del cristianesimo sulla cultura pagana, vandali e persecuzioni dei vandali che furono Costantino, Giustiniano, al di là delle santificazioni, gli antichi testi dati alle fiamme.
l’antica saggezza sparì e si ritrova nella palude delle superstizioni,
i Neo platonici, 7 filosofi rimasti vanno in Persia, superstiti delle persecuzioni, scuola 529 chiusa da Giustiniano, conclusione delle persecuzioni. Testi bruciati e nell’oblio, intelligibili solo agli iniziati, i vandali pagani e cristiani distrussero tutto.   
Neo platonici fulcro e cuore della filosofia antica, chiusura della scuola di Atene,  ora non si pensa più, ora la filosofia diventa un crimine contro Dio e contro lo Stato. Teodosio editto  di Tessalonica.
Data importante che dovrebbe essere ricordata come la giornata della memoria, il paganesimo scompare grazie a Costantino, arrivano i soldati a sigillare la scuola di Atene, non è più necessario parlare, discuter, ricercare cosa è il bene e il male,   sta scritto qua, abbiamo stabilito noi cosa è bene e male , dopo scismi, lotte, diatribe ecc, santa romana chiesa.  Credere obbedire combatter, pensiero filosofico diventa un atto criminale e chi vuole continuare a dialogare deve scappare, e continuerà così per secoli, inquisizioni ecc.
Neo platonismo è rinato con le accademie nel Rinascimento accademia a Firenze creata da …..  , rivincita c’è stata e la parola diventa gesto,  Pico della Mirandola  provò a organizzare grande conclave, concilio ecumenico a cui voleva invitate tutti i rappresentanti delle religioni per trovare un punto di incontro, nella sua utopica visione del mondo , convocare a Roma un conclave di questo tipo, con tutti i sapiente da tutte le parti del mondo, quando la chiesa viene a sapere questo c’è la scomunica e scappa a Firenze, piccoli segnali di rinascita,  suo sogno poi ritornerà con Giordano Bruno, superamento delle varie differenze, unire l’umanità questo messaggio non è stato mai sconfitto del tutto,    Esperienze luminose che ci anno permesso di andare avanti, persone che non si sono arrese.
Iside svelata un’opera di riscatto della antica saggezza, sopravvissuta a fatica qua e là.
 Sensibili alla titanica lotta tra spiritualità e scienza materialismo dilagante , aiutare aspirazioni spirituali e arrestare materialismo, speranze deluse, smascherare le false teologie, distinguere tra la religione divina e i dogmi umani, affrancamento dalla scienza e dalla teologia.
Il Papa propone la Fides et Ratio (1998) Giovanni Paolo II.  Ma la riabilitazione della filosofia è fatta con l’ottica agostiniana, della fides et ratio,  credo per capire capisco per intendere  ed è la mia fede che mi permette di fare filosofia, facendo uso bene del mio intelletto mi porta a credere, se non mi porta a credere è usato male. L’uomo è un ricercatore della verità, una ricerca che può trovare nell’atteggiamento dello scienziato un luminoso esempio di passione e di rigorosa perseveranza. La ratio deve usata, ma deve essere usata unicamente a sostegno in chiave propedeutica al raggiungimento della fede, san Tommaso ha sistematizzato quello che ci ha detto Agostino: la filosofia deve restare sempre succube alla religione.  La fede sta oltre la filosofia, la teologia è la verità rivelata.

La fede è cieca senza la ragione e spesso stabilisce su cosa la ragione debba indagare. Invece, solo la ragione deve stabilire i confini in cui muoversi, ad esempio, se il Dio di Mosè, mi dice di combattere  posso razionalmente pensare che sia un mostro.
Se parto da una verità rivelata è difficile stabilire di cosa possa occuparsi la libera ricerca filosofica: se mi conferma quello che dice la verità rivelata è ripetitiva, non mi dice niente di nuovo, se invece mi dice delle cose diverse, mi porta lontano da Dio. Il pensiero agostiniano è un pensiero terribile che legittima il pensiero ecclesiastico e le persecuzioni  religiose.
La fede può essere differenziata dalla fede cattolica?
La scelta della fede è rispettabilissima, di fronte al fedele sincero che cerca di viverla in maniera completa, ha senso per chi la vive, e guai a chi si intromettesse. Nessuno deve stabilire le modalità di questa esperienza. 

Il "Non intendo" di Sant’Anselmo, è la prova ontologica dell’esistenza di Dio, non voglio entrare nell’abisso che abbraccia e ama, inesplorabile, che il mio cuore ha già deciso di amare.  La mia scelta l’ho fatta aprioristicamente, al cuore non si comanda, se il cuore sceglie di credere in x o y, la ragione non ha nulla da dire, non si deve interferire.
Un'altra cosa è la concettualizzazione ideologica di sostenere la supremazia della fede sulla ragione, sono due cose totalmente diverse.
Ci sono cose che la ragione non può sapere e di cui il  mio cuore parla, questa fede si può conquistare? Attraverso un percorso spirituale, salendo gradini sul percorso, uno dopo l'altro forse si può arrivare a credere… Ad esempio, quando scegliamo di vivere con una persona, è una scelta fideistica, non possiamo avere la certezza che quella persona ci amerà per sempre, è un atto di fede. E meno male, se ci asserragliassimo su tutto quello di cui abbiamo dimostrazione oggettiva, che vita sarebbe la nostra? Senza slancio e trasporto? 

Non bisogna spacciare una cosa per l’altra, ad esempio le posizioni e i dogmi della chiesa cattolica e l’atto di fede. L'atto di fede è meritevole di essere accettato dalla ragione, nel messaggio del Cristo trovi delle parole che risonano dentro di noi e che cerchiamo di  farle maturarle. Il messaggio della montagna "Ama il prossimo tuo come te stesso" è un pensiero ragionevole,  non ho bisogno della fede per accettarlo,  così come per accettare i contenuti di testi buddhisti, della Baghvad Gita  non ho bisogno di credere.
Ho fede nell’umanità nonostante tutto, è un atto di fede?  Ci basta un Gandhi, un Martin Luther King, che sono luci nelle tenebre che ci permettono di credere nell’umanità,   
Ad esempio, nel discorso di Luca e Matteo della montagna, la frase della pagliuzza, e la trave,  il fare il bene al prossimo, sono cose bellissime, meravigliose, sagge, le ritroviamo in altri molti testi, e non ho bisogno che me le abbia dette un figlio di Dio, un illuminato, un avatar…
La fede diventa necessaria, ad esempio, nel credere nella verginità di Maria, nella natura una e trina della Trinità, nel Dio che è un'unica sostanza che si articola in tre persone, ed è evidente che l’esserci di tre persone metta in discussione l’unicità della sostanza. L’hanno formulato signori che si accapigliavano sulla virgola, nate dopo secoli di discussioni, si è raggiunto un primato con Costantino, hanno stabilito ciò che sia giusto e ciò che sia sbagliato.
Se non ho fede nell’umanità, non ho fede nemmeno in me stesso,  bisogna lasciare una spiraglio aperto.  

______Approfondimenti: 

Fides et Ratio è il più esteso documento della Chiesa Cattolica dedicato al compito della filosofia e ai suoi rapporti con la ricerca della verità. La Rivelazione ricorda alla filosofia di osare nella ricerca del vero, segnalandole al contempo l’esistenza di risposte, donate nella fede, che certamente la superano, ma vanno anche sorprendentemente incontro a quanto essa intravede e verso cui aspira.
Il mondo e ciò che accade in esso, come pure la storia e le diverse vicende del popolo, sono realtà che vengono guardate, analizzate e giudicate con i mezzi propri della ragione, ma senza che la fede resti estranea a questo processo. Conoscere a fondo il mondo e gli avvenimenti della storia non è, pertanto, possibile senza confessare al contempo la fede in Dio che in essi opera. In questo modo la fede affina lo sguardo interiore.

Sant'Anselmo. Nella tradizione monastica che lo aveva preceduto si era sviluppata una teologia che era essenzialmente una esegesi della Bibbia. La teologia di Anselmo intende invece essere anche razionale argomentazione sulle verità bibliche. Afferma di voler esporre una meditazione su Dio non partendo dalla Bibbia, ma assegnando alla ragione il compito di tradurre la certezza della fede in evidenze razionali. Nel Proslogion, un dialogo con Dio pieno di contemplazione mistica, tratta dell’esistenza di Dio e del modo di provarla attraverso la celebre prova di Anselmo, o “argomento ontologico”. Dio viene inteso come l’essere di cui non si può pensare il maggiore, mostrando poi come ciò che esiste nell’intelletto, per ciò stesso esiste nella realtà: “Non solo, o Signore, tu sei colui del quale non si può pensare cosa più grande, ma sei qualcosa di maggiore di quel che si possa pensare”.                     
 

 

 

martedì 28 febbraio 2023

Iside Svelata - di Helena Petrovna Blavatsky, presentata da Roberto Fantini

Iside Svelata è il primo monumentale libro scritto (e pubblicato nel 1877) dalla teosofa russa Helena Petrovna Blavatskij, con l'intento di svelare i più profondi misteri spirituali in parte legati all'evoluzione umana.
Iside Svelata - Relazioni di Roberto Fantini, sede della Biblioteca Nazionale Teosofica di Roma
Iside Svelata - un'introduzione alla lettura (parte prima)
Iside Svelata - un'introduzione alla lettura (parte seconda)

https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/biblioteca-multimediale/iside-svelata,2,545

In questo sito si trovano tanti testi in Pdf stampabili relativi alla Teosofia  http://www.istitutocintamani.org/downloadLibri.php

_______Per chi volesse approfondire la conoscenza relativa alla personalità e al pensiero di Helena P. Blavatsky, suggerisco le seguenti opere:

  • H. P. Blavatsky, La Chiave della Teosofia, H. P. Blavatsky, Edizioni Teosofiche Italiane, Vicenza 2009.
  • Cranston Sylvia, La straordinaria vita e il pensiero della fondatrice del movimento teosofico moderno, Armenia, Milano 1994.
  • Giovetti Paola, Helena Petrovna Blavatsky e la Società Teosofica, Edizioni Mediterranee, Roma 2010.
  • Girardi Antonio (a cura di), La Società Teosofica. Storia, valori e realtà attuale, Edizioni Teosofiche Italiane, Vicenza 2014.
  • Sinnett Alfred Percy, Il Mondo Occulto, Cerchio della Luna, 2017.
  • Sinnett Alfred Percy, La vita straordinaria di Helena Petrovna Blavatsky, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma 1980.
  • sito della Società Teosofica Italiana:  https://www.teosofica.org/

sabato 11 febbraio 2023

 Helena Blavatsky, la viaggiatrice in cerca delle fonti della sapienza millenaria

La biografia di  Helena Blavatsky presa dal sito https://www.teosofica.org/it/societa-teosofica/origine-e-storia/biografia-di-helena-petrovna-blavatsky/,28

H. P. Blavatsky (1831-1891), è stata una delle figure più straordinarie del XIX secolo. L’influenza della sua vita, dei suoi scritti ed insegnamenti è stata importante ed ha sicuramente influito sullo ”spirito” del nostro tempo.  Le tre citazioni che seguono, tratte da opere di studiosi accademici non iscritti alla Società Teosofica, possono senz’altro fornire un’idea della vastità dell’influenza di Madame Blavatsky al pensiero spirituale del tempo.
“…M.me Blavatsky… si eleva come la sorgente del pensiero occulto moderno; essa fu sia l’iniziatore che il divulgatore della maggioranza dei termini e delle idee che si sono riunite un secolo dopo nel movimento New Age. La Società Teosofica, di cui fu la cofondatrice, è stata la maggiore sostenitrice della filosofia occulta in occidente e la sola più importante strada dell’insegnamento orientale all’occidente”. (J. Gordon Melton, New Age Almanac, Detroit, Michigan, Gale Research Inc. 1991, pag. 16).
“La teosofia occupa un posto centrale nella storia dei nuovi movimenti spirituali. Attraverso le opere della Blavatsky ed alcuni dei suoi seguaci ha avuto una grande influenza al di fuori della sua organizzazione… L’importanza della Teosofia nella storia moderna non dovrebbe essere sottostimata. Le opere della Blavatsky ed altri non solo hanno ispirato parecchie generazioni di occultisti ma il movimento ha avuto un ruolo rimarchevole nella restituzione ai popoli delle colonie in Asia del 19° secolo, della loro eredità spirituale” (Robert S. Ellvood, “Religions and Spiritual Groups in modern America”, ’89 p. 63).
“Helena Petrovna Blavatsky… è sicuramente fra le menti più originali e percettive del suo tempo. Sepolte nella massa disordinata delle sue due maggiori opere giacciono in forma rudimentale la prima filosofia dell’evoluzione psichica e spirituale apparse nel mondo moderno. Con tutta la critica scagliatasi contro di lei, H.P.B. emerge come un talento riproduttivo del nostro tempo… Dopo tutto essa è fra gli ardenti trascinatori moderni dell’idea irreale (visionaria). Nello stesso momento storico in cui Freud, Pavlov e James hanno iniziato a formulare la secolarizzata e materialista teoria della mente, che ha così velocemente dominato il pensiero moderno occidentale, H.P.B. ed i suoi compagni Teosofi liberavano dalle tradizioni occulte delle religioni esotiche una dimenticata psicologia del superconscio e dell’extrasensoriale. Madame Blavatsky potrebbe essere accreditata per aver posto le basi dello stile di una moderna letteratura occulta”. (Theodore Roszak, “The Unfinished Animal: The Aquarian Frontier and The Evolution of Consciousness, N.Y. Harper and Row, 1975, pag. 118 e seg.).

La vita di H.P.B., come essa preferiva chiamarsi, fu molto avventurosa. Finora sono state pubblicate varie sue biografie. Fra tutte merita una citazione quella di Sylvia Cranston, dal titolo di: “Helena Blavatsky – La straordinaria vita ed il pensiero della fondatrice del movimento teosofico moderno”, pubblicata in Italia da Armenia. Questa biografia brilla per il suo approccio di tipo scientifico e per la neutralità, che finiscono per dare il giusto risalto all’eccezionalità della figura di H.P.B..
Negli archivi della Società Teosofica ad Adyar esiste il passaporto di H.P.B. che documenta, anche se parzialmente, le date ed i paesi da lei visitati; inoltre sono state raccolte varie testimonianze di persone che ebbero l’opportunità di incontrarla nei vari periodi della sua esistenza. Da tutti questi elementi si può ricostruire la biografia della "sfinge del XIX secolo”, come fu definita a suo tempo da un giornalista americano.
Helena Petrovna von Hahn, nacque di sette mesi in Ukraina nel sud della Russia, ad Jekaterinoslav (attuale Dniepropetrovsk), importante porto fluviale sulle rive del Dniepr, il 12 agosto 1831 alle ore 1 e 42 minuti o, secondo il calendario ortodosso allora in uso, nella notte tra il 30 e il 31 luglio.
Era la primogenita del colonnello comandante dell’artiglieria imperiale russa Peter Hahn von Rottenstern, discendente di antica nobiltà prussiana di Meclemburgo emigrata in Russia. La madre, Helena Andreevna, nata Fadeeva, celebre romanziera soprannominata “la George Sand russa” era a sua volta discendente dalla nobile famiglia ugonotta Bandre du Plessy, emigrata dalla Francia a causa delle persecuzioni religiose. Ai suoi otto anni la famiglia di Helena si trasferì a Saratov sul Volga dove il nonno Fadeev era Governatore della Provincia. Il 6 luglio 1842, a 28 anni, la madre di Helena morì di tubercolosi, lasciando tre orfani: Helena, Vera e Leonida. Da allora la loro educazione fu affidata alla nonna materna, Principessa Helena Paulovna Dolgorukova Fadeeva, discendente della più antica nobiltà russa. Helena Fadeeva era nota per la sua grande erudizione e per le sue diverse pubblicazioni sulle scienze naturali, botanica, archeologia, numismatica; era, inoltre, socia corrispondente della Società Geografica Britannica.
A sua volta il nonno era un noto cultore di discipline occulte e possedeva una vasta biblioteca di opere rare su magia, alchimia e scienze occulte in generale. A tal proposito H.P.B. scrisse: “Prima dei miei 15 anni lessi tutti questi libri con il più intenso interesse e tutte le diavolerie medievali trovarono rifugio nella mia testa”.
Helena era una bambina eccezionale e già in tenera età era consapevole d’essere diversa da coloro che la circondavano. Il suo possesso di certi poteri psichici sconcertava la sua famiglia ed i suoi amici. Allo stesso tempo insofferente verso qualunque autorità e profondamente sensibile, essa era dotata in molti campi: in quello linguistico, in quello musicale (era infatti una pianista di talento), in quello artistico; essa era, inoltre, un’impavida cavallerizza e fu sempre in stretto contatto con la natura. In età giovanile Helena sentì che era in qualche modo destinata ad una vita di servizio ed era consapevole di possedere una guida ed una protezione speciale.
Quasi diciottenne sposò un uomo di mezz’età, Nikifor von Blavatsky, Vice Governatore della Provincia di Yerivan, con uno stato d’animo ribelle di indipendenza e, forse, con un piano per liberarsi del suo ambiente.
Il matrimonio siffatto non significò nulla per lei e non fu mai consumato. Dopo pochi mesi essa fuggì e viaggiò in lungo e in largo, in Turchia, Egitto e Grecia, con il denaro fornitole da suo padre.
Nel suo ventesimo compleanno, nel 1851, trovandosi a Londra, incontrò l’individuo che essa aveva conosciuto nelle sue visioni psico-spirituali di bambina. Un Iniziato orientale originario di Rajput, il Mahatma Morya o “M”, come esso fu conosciuto negli anni seguenti tra i teosofi.
Questi le indicò una parte del compito che ad essa era riservato e da quel momento Helena accettò pienamente la sua Guida.
Più tardi, lo stesso anno, Helena s’imbarcò per il Canada e, dopo avventurosi viaggi in varie parti degli Stati Uniti, Messico, Sud America e Indie occidentali, giunse via Città del Capo e Ceylon in India, nel 1852. Il suo primo tentativo di entrare in Tibet fallì. Essa, quindi, ritornò in Inghilterra via Java nel 1853.
Nell’estate del 1854, si recò nuovamente in America, attraversando le Montagne Rocciose.
Alla fine del 1855 partì per l’India via Giappone e gli stretti. In questo viaggio, riuscì ad entrare in Tibet attraverso il Kashmir e il Laddak.
Nel 1858 Helena fu in Francia e in Germania, quindi ritornò in Russia nel tardo autunno dello stesso anno, dove restò per un breve soggiorno presso sua sorella Vera a Pskov.
Dal 1860 al 1865 visse e viaggiò attraverso il Caucaso; nel mentre soffrì di una grave crisi psico-fisica che le consentì di prendere piena coscienza del proprio psichismo.
Lasciò nuovamente la Russia nell’autunno del 1865 e viaggiò ampiamente attraverso i Balcani, la Grecia, la Siria, l’Egitto e l’Italia.
Nel 1868 raggiunse il Tibet via India. In questo viaggio Helena Petrovna Blavatsky incontrò il Maestro Koot Hoomi “K.H.” e per la prima volta soggiornò nella sua casa nel Piccolo Tibet.
Alla fine del 1870 tornò a Cipro ed in Grecia. Imbarcatasi per l’Egitto, naufragò vicino l’isola di Spetsai il 4 Luglio 1871. Salvata dall’annegamento andò al Cairo dove cercò di formare una Società dello Spirito che però presto fallì. Dopo ulteriori viaggi attraverso il Medio Oriente, tornò per un breve periodo dai suoi parenti a Odessa, in Russia, nel Luglio del 1872. Nella primavera del 1873 ad Helena venne indicato di andare a Parigi prima ed a New York dopo; sbarcò il 7 Luglio 1873.
H.P. Blavatsky aveva 42 anni.
Ad avviso dei Mahatma essa era il migliore strumento disponibile per il lavoro che essi avevano in mente, vale a dire offrire al mondo una nuova rappresentazione, sebbene solo in un breve profilo, dell’antica Theosophia “La saggezza accumulata nel corso delle Ere, provata e verificata da generazioni di profeti”, quel corpo di verità del quale religioni grandi e piccole sono nient’altro che rami di un unico albero. Il suo obiettivo era sfidare da una parte le fortificate credenze ed il dogmatismo tipico di alcuni ambienti religiosi occidentali e, dall’altra, le vedute, ugualmente dogmatiche, della scienza dei suoi giorni. Una spaccatura, tuttavia, era apparsa recentemente nella duplice struttura di quelle “fortificazioni” mentali. Fu causata dallo spiritualismo a quel tempo in auge in America.
Per citare le parole di H.P.B.: “Io sono stata mandata per fornire la prova dei fenomeni e della loro realtà e per mostrare la fallacia della teoria spiritualistica dello spirito”.

Nell'ottobre del 1874 H.P.B. fu messa in contatto con il colonnello Henry Steel Olcott, un uomo di genuino valore che aveva acquistato considerevole fama durante la guerra civile; aveva servito il Governo U.S.A. con distinzione ed era, allo stesso tempo, praticante avvocato a New York. Incontrò anche William Quan Judge, un giovane avvocato irlandese che avrebbe pure giocato un ruolo nel futuro lavoro teosofico. Il 7 settembre 1875, insieme con alcune altre eminenti figure, fondò una società che essi scelsero di chiamare "La Società Teosofica", istituita per diffondere gli antichi insegnamenti della Teosofia, ovvero la saggezza concernente il Divino, che è stata la base spirituale di altri grandi movimenti del passato quali il Neo-Platonismo, lo Gnosticismo e le scuole Misteriche del mondo classico. Il discorso inaugurale del Presidente-fondatore Colonnello Olcott, fu pronunciato il 17 Novembre 1875, una data che viene considerata quella ufficiale della fondazione della Società. Partendo da una generalizzata esposizione degli obiettivi, vale a dire Riordinare e diffondere lo scibile delle leggi che governano "l'Universo", i fondatori presto li espressero più specificatamente, dopo alcuni cambiamenti di second'ordine, nella formulazione di quegli obiettivi base da perseguire: 1) Formare un nucleo di fratellanza universale dell'Umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore. 2) Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze. 3) Investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti nellメuomo. 

La Società Teosofica ha per motto: “Non vi è religione superiore alla Verità”. Ogni religione, ogni filosofia, ogni scienza, ogni attività trae quanto possiede di bellezza e di verità dalla Divina Sapienza, ma nessuna può dichiararsene esclusiva proprietaria contro tutte le altre.
La Teosofia non appartiene alla Società Teosofica, bensì la Società Teosofica alla Teosofia.  

Nel settembre 1877 si ebbe un potente impatto sui lettori e sull'opinione pubblica per la pubblicazione della prima opera monumentale di H.P. Blavatsky: "Iside svelata" che venne distribuita da J.W. Bouton nella città di New York. Le mille copie della prima edizione furono vendute in 10 giorni. Il New York Herald Tribune considerò l'opera come una delle più "rimarchevoli produzioni del secolo". Molti altri giornali e riviste si espressero in termini simili. "Iside svelata" descrive a grandi linee la storia, lo scopo e lo sviluppo delle scienze occulte; la natura e le origini della magia, le radici della cristianità, gli errori del dogmatismo cristiano e le errate credenze della enunciata scienza ortodossa, contro lo sfondo dei segreti insegnamenti che scorrono, come un filo d'oro attraverso i secoli passati emergendo, di quando in quando, nei vari movimenti mistici degli ultimi 2000 anni. L'8 luglio 1878, H.P. Blavatsky venne naturalizzata cittadino statunitense; un evento che fu pubblicato su vari quotidiani. Nel dicembre dello stesso anno H.P.B. e il Colonnello Olcott partirono per l'India via Inghilterra. Arrivati a Bombay nel febbraio 1879, stabilirono il loro Quartier Generale Teosofico in quella città. Subito dopo il loro sbarco furono contattati da Alfred Percy Sinnett, successivamente Editore del giornale governativo "The Pioneer" di Allahabad. Questo contatto presto si dimostrò di estrema importanza. Dopo un viaggio nell'India nord-occidentale, i fondatori ritornarono a Bombay dove diedero vita, nell'ottobre del 1879, ad una rivista strettamente teosofica,denominata "The Theosophist" (ancor oggi pubblicato), con H.P.B. come editore. La Società Teosofica ebbe poi un rapido sviluppo ed attrasse alcune persone straordinarie sia in India che altrove.

Nel 1880 i fondatori soggiornarono a Ceylon (Sri Lanka) dove il Colonnello Olcott pose le fondamenta del suo successivo compito: stimolare la rinascita del Buddhismo. I due fondatori divennero, nel contempo, ufficialmente buddisti. Nel settembre ed ottobre 1880 H.P.B. ed il Colonnello Olcott fecero visita ad A.P. Sinnett ed a sua moglie Patience a Simla nel nord dell'India. Il serio interesse di Sinnett per gli insegnamenti e per il lavoro svolto dalla Società Teosofica indussero H.P. Blavatsky a stabilire un contatto epistolare fra Sinnett ed i due Adepti che avevano patrocinato la Società, i Mahatma K.H. ed "M". Sulla base di questa corrispondenza Sinnett scrisse "Il Mondo Occulto" (1881) e "Buddismo Esoterico" (1883) che ebbero entrambi un'enorme influenza, contribuendo notevolmente a generare un pubblico interesse nei riguardi della teosofia. Le repliche e le spiegazioni fornite dai Mahatma sulle domande poste da Sinnett vennero incorporate nelle loro lettere scritte nel periodo tra il 1880 e il 1885. Queste furono pubblicate nel 1923 con il titolo "Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett". Le lettere originali dei due Maestri sono conservate a Londra nella British Library, dove possono essere vedute previa concessione di un permesso speciale rilasciato dal Dipartimento dei Manoscritti Rari. Nel maggio 1882 fu acquistato un vasto podere ad Adyar (nel sud dell'India vicino a Madras) dove, alla fine dell'anno, fu trasferita la Sede Centrale della Società Teosofica. Questo centro divenne presto il punto irradiante di un'attività teosofica di ampiezza mondiale. Madame Blavatsky ed il Colonnello Olcott si impegnarono in viaggi verso lontane regioni, fondarono sedi e gruppi, ricevettero visitatori, mantennero un'enorme corrispondenza con tutti coloro che richiedevano informazioni ed arricchirono il loro giornale con argomenti estremamente eruditi, il cui scopo principale fu di rivitalizzare gli interessi sopiti di una parte dell'India nei confronti del valore spirituale delle proprie antiche scritture. Il Colonnello Olcott nel febbraio 1884 partì per Londra per presentare una petizione al governo britannico in favore del Buddismo di Ceylon. H.P.B. che allora non godeva di buona salute andò con lui in Europa.

Dopo un soggiorno di quasi 5 mesi a Parigi ed a Londra, H.P.B. andò a far visita alla famiglia Gebhard ad Elberfeld, in Germania, durante la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 1884 e fu attivamente impegnata a scrivere la sua seconda opera "La Dottrina Segreta". Nel frattempo le fu lanciato un attacco diffamatorio da parte di Alexis ed Emma Coulomb (due membri del suo staff ad Adyar). La Blavatsky rientrò ad Adyar il 21 dicembre 1884, per conoscere i dettagli della situazione. Essa voleva citare in giudizio la coppia, già cacciata da Adyar per le sue rozze diffamazioni su di lei concernenti la supposta fraudolenta produzione di fenomeni psichici. H.P.B., a seguito anche di alcune incomprensioni con alcuni dirigenti della Società Teosofica, rassegnò le dimissioni da Segretario incaricato della corrispondenza della Società. Il 31 marzo 1885 partì per l'Europa per non far più ritorno sul suolo indiano. L'attacco dei Coulomb, come è stato successivamente ed ufficialmente provato, non aveva il benché minimo solido fondamento. Nel frattempo, la S.P.R. (Società di Ricerche Psichiche) di Londra aveva designato una speciale commissione per indagare in merito ai reclami di Madame Blavatsky. Successivamente, nel dicembre 1884, Richard Hodgson, un membro della Commissione di inchiesta della Società di Ricerca dei fenomeni psichici, si recò in India per indagare sul caso e riferire riguardo alle affermazione dei Coulomb. Basandosi sulle conclusioni di Hodgson la Commissione S.P.R., nel suo rapporto finale del dicembre 1885, bollò Madame Blavatsky come "uno dei più istruiti, ingegnosi ed interessanti impostori della storia". Tale rapporto è stato la base della maggior parte dei successivi attacchi contro Helena Petrovna Blavatsky. Va altresì rilevato che recentemente la stessa Società di Ricerche Psichiche ha stabilito l'inattendibilità di tale rapporto, rivalutando quindi pienamente H.P.B. che certo non ne aveva bisogno ma che comunque, seppure ex post, vede riconosciuta la sua forza ed il suo valore. Del resto, già nel 1963, Adlai Waterman (pseudonimo di Walter A. Carrithers Jr.), nel suo lavoro definitivo intitolato "Necrologio: Il rapporto Hodgson su M.me Blavatsky", analizzò e confutò gli assunti di Hodgson contro Madame Blavatsky. Una più recente confutazione dei capi d'accusa rivolti contro H.P.B. è offerta dal libro di Vernon Harrison intitolato H.P. Blavatsky e l'S.P.R.: un esame del rapporto Hodgson del 1885. H.P.B., dopo aver lasciato l'India per l'Europa soggiornò inizialmente in Italia e poi, nell'agosto 1885, a Wurzburg in Germania, dove lavorò su "La Dottrina Segreta". Nel luglio 1886 si trasferì ad Ostenda in Belgio e nel maggio 1887, in seguito all'invito dei teosofi inglesi, si trasferì in una piccola casa ad Upper Norwood, Londra. Dopo il suo arrivo in Inghilterra le attività teosofiche si misero rapidamente in moto. La Loggia Blavatsky aveva formulato ed avviato le idee teosofiche rendendole pubbliche. H.P.B. fondò nel settembre 1887 "Lucifer", una rivista mensile progettata, come affermato sul suo frontespizio, "per illuminare le cose misteriose celate dalle tenebre". Nello stesso mese H.P.B. si trasferì al 17 di Lonsdowne Road, Holland Park, Londra.

H.P.B. continuò a scrivere la sua grande opera, che aveva finalmente completata e pubblicata in due grossi volumi nell' ottobre/dicembre 1888. Fra i suoi infaticabili collaboratori per la trascrizione e pubblicazione dei manoscritti furono Bertram e Archibal Keightly il cui sostegno finanziario fu anche di grande aiuto. "La Dottrina Segreta" fu il coronamento dell'opera letteraria di H.P. Blavatsky. Il primo volume riguarda principalmente l'evoluzione dell'Universo. L'ossatura di questo volume è costituita da sette stanze, tradotte dal libro di Dzyan, con commentario e spiegazione di H.P.B. In questo volume vi è pure un'estesa delucidazione dei simboli fondamentali contenuti nelle grandi religioni e mitologie del mondo. Il secondo volume contiene una ulteriore serie di stanze da "Il libro di Dzyan" che descrive l'evoluzione dell'Umanità. Nell'ottobre del 1888, Madame Blavatsky costituì la Sezione Esoterica (o scuola) della Società Teosofica per un più profondo studio della Teosofia affrontato da studenti consacrati e scrisse per loro "Tre E.S. istruzioni". Nel 1889 H.P.B. pubblicò "La chiave della Teosofia", una chiara esposizione sotto forma di domande e risposte riguardo l'etica, la scienza, la filosofia e sullo studio del fine per cui la Società Teosofica è stata fondata; nonché la gemma mistico-devozionale chiamata "La Voce del Silenzio" contenente brani estratti e tradotti da un testo sacro orientale: "Il libro dei precetti d'oro" che essa aveva imparato a memoria durante il suo addestramento in Oriente. Nel luglio 1890, H.P.B. stabilì il Quartier Generale Europeo della Società Teosofica al n° 19 di Avenue Road, St. John's Wood, London dove morì l'8 maggio 1891 a causa di una violenta influenza epidemica scoppiata in Inghilterra. I suoi resti furono cremati nel Surrey. Per il bagaglio culturale dei suoi scritti ed insegnamenti, la sua vita ed il forte carattere, la sua missione e lo straordinario psichismo, H.P. Blavatsky è destinata ad essere riconosciuta nel tempo in tutto il suo valore e originalità, come una sincera e grande divulgatrice dei principi e del sapere della Fratellanza degli Adepti Trans-Himalaiana. Potremmo concludere dicendo di H.P.B.: "una persona autentica e sincera e totalmente al Servizio dell'Unità della Vita e della Fratellanza Universale senza distinzioni".

 

Altro articolo su  Helena Blavatsky, la viaggiatrice in cerca delle fonti della sapienza millenaria che non ha mai smesso di fermarsi.   https://www.elle.com/it/magazine/storie-di-donne/a28361500/helena-blavatsky-viaggi-libri/

Ciò che interessava a Helena Blavatsky era la libertà di esplorare le fonti del mistero per raggiungere la verità. E per farlo ha percorso il mondo intero. Da molti fu considerata una illuminata, da altrettanti una ciarlatana. Ma nel corso della sua vita Helena Blavatsky andò avanti nelle sue ricerche delle fonti sapienziali incurante dei giudizi degli altri, pronta a mettersi in discussione, aperta a tutte le credenze, contraria a ogni dogmatismo. Le sue ricerche hanno influenzato profondamente le dottrine esoteriche occidentali, fino a influire sulla nascita del movimento New Age del XX secolo. Come diceva, “la conoscenza aumenta in proporzione all’uso che ne viene fatto, il che vuol dire che più si insegna, più si impara.”.

mercoledì 16 febbraio 2022

Helena Blavatsky

Helena Petrovna von Hahn, conosciuta come Helena Blavatsky o Madame Blavatsky  (1831 – 1891), è stata una filosofa, teosofa, saggista occultista e medium russa naturalizzata statunitense..

Fu la co-fondatrice, insieme a Henry Steel Olcott e William Quan Judge, della Società Teosofica nel 1875, quando risiedeva a New York. Gli obiettivi centrali della società furono stabiliti ed erano i seguenti: - formare un nucleo di una fratellanza universale dell'umanità;  - studiare religioni, filosofie e scienze comparate;  - indagare le leggi inspiegabili della natura e i poteri psichici latenti nell'uomo. Il motto che caratterizzava la Società Teosofia era il seguente "Non c'è religione più alta della Verità".  

In questo periodo, cominciò a farsi conoscere anche come medium; compilò e pubblicò testi di esoterismo e occultismo quali Iside svelata e La dottrina segreta. Nata da una famiglia aristocratica di origini russo-tedesche in terra di Ucraina, fin da bambina viaggiò lungamente per tutto l'impero russo. In gran parte autodidatta, sviluppò un forte interesse nei confronti dell'esoterismo occidentale durante l'adolescenza. Nel luglio 1848, sposò Nicephore Vassilievitch Blavatsky, vice-governatore di una provincia dell'Armenia. Lui aveva 40 anni, lei 18. Tre mesi dopo lasciò il marito.  Nell'ottobre 1848, con l'aiuto finanziario di suo padre, intraprese una prima serie di viaggi. Incontrò stregoni,  sciamani della Mongolia e dell'India, lama del Tibet, yogi dell'India e di Ceylon, spiritisti russi ed egiziani, medium, saggi e altri strani personaggi che ebbero una profonda influenza su di lei. Dal 1849 intraprese una serie di viaggi in tutto il mondo, visitando il continente europeo, le Americhe e il subcontinente indiano. Visitò i Balcani, la Grecia, l'Egitto, la Siria, l'Italia dove incontrò Giuseppe Mazzini. poi la Serbia, l'India, la Francia e il Tibet. Qui in Tibet, incontrò un gruppo spirituale denominato i "Maestri dell'antica sapienza" che l'aiutarono a sviluppare i suoi innati poteri psichici. All'inizio degli anni settanta del XIX secolo, rimase coinvolta nel movimento dello spiritualismo e cominciò ad utilizzare i suoi poteri di medium; e a suo dire, riuscì a contattare delle presenze.      Nei due libri, sopra citati, Iside Svelata e La Dottrina Segreta, la Blavatsky riscrive la storia del mondo sulla base delle sue visioni, ossia , immagini mentali del passato (Registri Akashici) inscritte nel tessuto dell'universo, e accessibili a coloro che hanno raggiunto un particolare livello di coscienza.

Akasha è il termine sanscrito per indicare l’etere. È con l’avvento della Teosofia che il termine, anche grazie a Rudolf Steiner (massone, esoterista e fondatore dell’Antroposofia), iniziò a circolare in Occidente.  Steiner pensava che esistesse una sorta di inventario cosmico e universale, denominato “cronache di Akasha”, ove consultare tutto ciò che era già successo.  Da qui l’idea che, accedere alle cronache di Akasha, significa poter aver accesso alle informazioni su passato, presente e futuro di qualsiasi cosa o persona. La nozione di un patrimonio informativo universale è stata poi ripresa da altri studiosi, tra cui David Bohm.  Bohm introdusse la nozione di “universo olografico”: tutto l’universo non sarebbe altro che la rappresentazione di sé stesso in forma olografica; una sorta di enorme disco colmo di informazioni.

venerdì 28 gennaio 2022

Annie Besant

 Annie Besant (1847-1933), nata Wood, è stata un'attivista, saggista, femminista, esoterista, socialista, libera pensatrice,  e teosofa britannica. 

Fu una sostenitrice dei diritti delle donne e prese parte alla lotta dei lavoratori prima di dirigere la Società Teosofica.  Si è battuta per la libertà e l'autodeterminazione dei popoli ed in modo particolare del popolo irlandese e indiano. Fu un'autrice prolifica con oltre trecento libri e opuscoli al suo attivo tra cui numerosi scritti esoterici. Come pedagogista, i suoi contributi includevano l'essere stata, uno dei fondatori della Banaras Hindu University. .

Nel 1889, scrisse una recensione sulla Dottrina Segreta di Helena Blavatsky, e ciò la avvicinò alla teosofia, da cui attinse per dare risposte alle sue aspirazioni metafisiche e spirituali. La Società Teosofica prese forma il 7 settembre 1875, sotto la spinta di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891) e il colonnello Henry Steel Olcott (1832-1907). Gli obiettivi centrali della società furono stabiliti ed erano i seguenti:  1 - formare un nucleo di una fratellanza universale dell'umanità;  2 - studiare religioni, filosofie e scienze comparate;    3 - indagare le leggi inspiegabili della natura e i poteri psichici latenti nell'uomo. Il motto che caratterizzava la Società Teosofia era il seguente "Non c'è religione più alta della Verità".

Divenne una delle leader della Società Teosofica. Nel 1893, si trasferì in India, dove aveva sede la società. Lì, insieme a Charles Webster Leadbeater (1854 - 1934) preparò spiritualmente Krishnamurti, che era considerato dalla Società Teosofica il nuovo Messia. La Teosofia, credeva nella figura di un messia o maestro del mondo, corrispondente alla figura tradizionale hindu dell'avatar. Una persona deifica inviata nel mondo in certi momenti cruciali per vegliare sull'alba di una nuova era religiosa.  Krishnamurti, comunque, respinse queste affermazioni; nel 1929, lasciò la Società Teosofica e cominciò a girare il mondo facendo conferenze. Annie Besant assunse la direzione della Società Teosofica nel 1907 e rimase in carica fino alla sua morte .

Annie Besant ha sostenuto l'autodeterminazione e l'indipendenza dell'India attraverso articoli, discorsi e attività educative, pubblicò anche un giornale chiamato "Nuova India" e tenne alcune conferenze intitolate "Wake up India". Queste attività spinsero le autorità britanniche a metterla agli arresti domiciliari nel 1917. Nello stesso anno, Annie Besant fu eletta presidente del Partito del Congresso Indiano e questo fu probabilmente il più grande onore che ricevette nella sua vita.   Dopo la prima guerra mondiale Gandhi cominciò ad assumere la  leadership del movimento per l'indipendenza dell'India. La Besant si allontanò gradualmente da Gandhi e dedicò gli ultimi anni della sua vita alla teosofia.

sabato 22 gennaio 2022

Alexandra David-Néel

Louise Eugenie Alexandrine Marie David, nota come  Alexandra David-Néel (1868 -1969), nasce a Saint-Mandé, vicino Parigi, ed è stata una orientalista, femminista, scrittrice ed esploratrice francese e interessata alla spiritualità buddhista. Scrisse oltre trenta libri sui suoi viaggi, che la portarono a percorrere 30.000 km in giro per il mondo a piedi, a cavallo, yak, asino, barche e aerei..

Unica figlia del massone protestante Louis David, era affascinata dalle opere dello scrittore Jules Verne (1828-1905) e si divertiva a immaginare le fantastiche avventure che un giorno avrebbe vissuto. Fin da piccola iniziò a cercare di trasformare questi sogni in realtà e a cinque anni scappò di casa. Il suo segno distintivo era il  forte desiderio di libertà. E' stata una delle prime donne a prendersi quelle libertà che erano ancora in gran parte riservate agli uomini.  Rifiutò i valori tradizionali come matrimonio e figli e scelse di vivere la vita che desiderava. Suo padre era stato amico dell'anarchico Élisée Reclus e dello scrittore Victor Hugo, che sostenevano entrambi l'uguaglianza delle donne, e lei era naturalmente attratta dall'atmosfera in cui era cresciuta.    Nei quasi 101 anni della sua vita, David-Néel frequentò Maestri yoga come Sri Aurobindo (1872-1950) ed occultisti come Madame Blavatsky (1831-1891), e fu la prima donna europea a visitare la città di Lhasa in Tibet.

Fin da giovane, la sua ricerca spirituale la condusse alle filosofie orientali, ed in modo particolare al buddhismo, alle opere dei monaci buddhisti. Fu soprattutto attratta dall'occulto e instaurò una relazione con l’inglese Elisabeth Morgan, una componente della Società della Gnosi Suprema, una propaggine della Società Teosofica di Madame Blavatsky.  La teosofia affermava che tutti gli esseri umani erano una famiglia e che tutte le religioni erano semplicemente espressioni diverse di un'unica verità. David-Néel fu immediatamente affascinata da questo concetto e frequentò la società teosofica per molto tempo.  

Dopo aver completato i suoi studi a Londra, si trasferì alla Sorbona, che non l'accettò come studentessa a tempo pieno perché era una donna. In questo periodo soffrì spesso di depressione (come per tutta la vita).  Nel 1891 Elisabeth Morgan morì e lasciò ad Alexandra David-Néel un'importante eredità con la quale partì per un viaggio di un anno attraverso  Sri Lanka e l'India.
Nel 1895, accettò un posto come cantante al Teatro dell'Opera di Hanoi in Indocina (Vietnam).

Nel 1904 sposò Philippe Néel, un ricco ingegnere ferroviario. Ma la vita da sposata non era per lei, inoltre, non aveva molte affinità con il marito e fu estremamente infelice e depressa in quel periodo. Chiese allora a Philip il permesso di viaggiare da sola, e lui acconsentì.  Nel 1911 l’uscita del suo libro Il Buddismo del Buddha coincide con la sua partenza per l’Asia. Philippe non rivedrà la moglie che nel 1926. Partì per l'India e viaggiò attraverso il Paese soggiornando in monasteri buddisti. Nel 1912 incontrò il Dalai Lama, che le suggerì di imparare il tibetano, e così fece. Stava continuando gli studi e il suo viaggio quando, nel 1914, in un monastero del Sikkim, incontrò un giovane di quindici anni, di nome Aphur Yongden. Provò per il ragazzo un legame spirituale immediato e lo adottò come figlio. Con lui intraprese un'escursione sull'Himalaya.
Tra il 1914 e il 1917 i due vissero in una grotta a 4.000 metri di altezza, al confine con il Tibet. Meditavano e si procuravano il cibo come potevano; raggiunsero due volte sotto mentite spoglie la città proibita di Lhasa, ma senza riuscire a visitarla, in quanto furono espulsi dal Tibet.

Durante la Prima Guerra mondiale vissero in Giappone e poi in Corea e poi al monastero di Kumbum, in Cina, dove rimasero per due anni a tradurre libri sacri tibetani e a vivere la vita austera dei monaci. Qui Alexandra ebbe molte esperienze mistiche, tra cui la creazione di un tulpa, una figura fantasma evocata attraverso un'intensa concentrazione psichica. Poi ripartirono ancora una volta verso il Tibet,  fino a entrare nel 1925, come prima donna europea, a Lhasa, la città proibita agli stranieri. L’impresa fu riportata dalla stampa di tutto il mondo e Alexandra, una volta tornata in Europa con Yongden, pubblicò i suoi libri più famosi: Viaggio di una parigina a Lhasa, Il Lama dalle cinque saggezze, Mistici e maghi del Tibet, Nel paese dei briganti gentiluomini.   Si separò dal marito Philip, che naturalmente durante i quattordici anni del viaggio era andato avanti con la sua vita, proprio come lei.   Nel 1928 comprò una piccola casa a Digne-les-Bains, in Provenza, che chiamò Samten-Dzong ("fortezza della meditazione"), dove avrebbe scritto molte altre opere. Nel 1937, sentendosi di nuovo inquieta, partì per la Cina insieme a Yongden e fu testimone oculare della guerra sino-giapponese. Viaggiarono attraverso il Giappone, la Cina e l'India e durante quel periodo (nel 1941) il marito morì.
David-Néel era ormai una famosa autrice e viaggiatrice ed ispirò e influenzò viaggiatori, poeti e scrittori di tutto il mondo, in particolare quelli della Beat Generation, come Jack Kerouac, Allan Ginsberg, Ram Dass e Alan Watts.

Nel 1955 Yongden il figlio adottivo morì e negli anni seguenti David-Néel divenne sempre più solitaria e di cattivo umore. Solo Marie-Madeleine Peyronnet,  riuscì a resistere come governante al suo cattivo carattere, poi la ragazza divenne, per la vecchia viaggiatrice, come una figlia e si prese cura di lei fino alla morte.  Depressa e desiderosa solo di viaggiare nel 1968, all'età di 100 anni, David-Néel progettò di attraversare la Russia,  progetto poi però non realizzato. Nel 1969 le fu conferito il più alto ordine della Legione Straniera francese e ricevette le congratulazioni di autori e leader mondiali, compreso il Dalai Lama.  Fu oggetto di interviste televisive e radiofoniche, e il comune di Digne le intitolò una scuola. 

Morirà ultracentenaria e le sue ceneri verranno disperse nel Gange. Alla sua morte Marie-Madeleine Peyronnet fece del suo meglio per tenere insieme la collezione di libri e ricordi della grande esploratrice.  L'eredità di Alexandra David-Néel continua, tuttavia, attraverso i suoi libri e quelli delle molte persone che furono da lei ispirate a vivere veramente la loro vita e a perseguire i sogni a qualsiasi costo. La sua determinazione a vivere secondo le proprie convinzioni continua a essere fonte di ispirazione.

Bibliografia

  •  David-Neel, A. Magic and Mystery in Tibet. 2008.
  •  David-Neel, A. My Journey to Lhasa. 2005.
  •  Foster, B. & Foster, M. The Secret Lives of Alexandra David-Neel. 2002.
  •  Middleton, R. Alexandra David-Neel: Portrait of an Adventurer. 1989.
Link:     https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19893/alexandra-david-neel/

giovedì 28 ottobre 2021

La sfida del cambiamento - Jiddu Krishnamurti

 Jiddu Krishnamurti (1895 - 1986) è stato una grande figura spirituale del XX secolo. Dopo la gioventù passata negli ambienti della teosofia, non volle più appartenere a nessuna organizzazione o movimento spirituale.

  Gianfranco Bertagni spiega Krishnamurti -  https://www.youtube.com/watch?v=cbEvXmD9NPk

  J. Krishnamurti: Che cosa è lo yoga   -            https://www.youtube.com/watch?v=chPBmSzvStQ

  J. Krishnamurti - La sfida del cambiamento  -  Film biografico su J. Krishnamurti del 1984                             https://www.youtube.com/watch?v=lWVtovuTRE0

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Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...