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giovedì 23 gennaio 2025

ICTED Magazine

ICTED  (Information Communication- Technologies Education)  Magazine  è un periodico trimestrale, in formato digitale, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per l’istruzione e la formazione; un progetto editoriale che vede impegnati docenti, genitori, tecnici, esperti e professionisti delle diverse categorie del sapere.   Il sito contiene tantissimi articoli sull'uso consapevole delle nuove tecnologie, sulla sicurezza informatica.   Vedi sito: https://www.ictedmagazine.com/index.php/chi-siamo.html 

L'obiettivo del gruppo di lavoro è di contribuire a migliorare la consapevolezza, dei genitori e della Società tutta, relativamente alle problematiche legate all’uso delle tecnologie con particolare attenzione ai minori, agli studenti, ai disabili ed a tutti coloro che vivono una condizione sociale debole.

Vengono, inoltre, trattati temi che riguardano la sicurezza e la protezione del proprio computer dai continui attacchi esterni nonché indicazioni a docenti e studenti su tematiche relative a istruzione, formazione, didattica e orientamento scolastico. Altre sezioni, che intendono offrire approfondimenti su tematiche relative all’arte e alla storia, alle scienze e all'etica,  alla robotica educativa ed alla informatica forense, coronano una visione interdisciplinare orientata ad una prospettiva olistica del sapere.

sabato 11 gennaio 2025

I nostri dati personali valgono oro - Cash investigation

La trasmissione d’inchiesta francese Cash Investigation,  si è dedicata un paio di anni fa al business che gira attorno al commercio dei nostri dati personali tramite i cosiddetti “data broker” realizzando il servizio “Nos données personnelles valent de l’or !” (“I nostri dati personali valgono oro”) coordinato dalla giornalista Elise Lucet.  Link: https://www.youtube.com/watch?v=cb3jfxMnZU4    

La giornalista ha ricevuto un sms sul suo numero di cellulare personale, a scriverle una persona che dice di aver ottenuto il suo numero a pagamento dal sito Lusha.com e ha trovato curioso che si potesse avere accesso a numeri personali di persone note e meno note, senza che queste avessero fornito il loro consenso né fossero a conoscenza di ciò. Da questo episodio è partita l'inchiesta sul commercio dei dati personali.

I giornalisti si sono quindi interessati al mondo dei "data brokers" e Nel servizio vengono citate importanti aziende come: IQVIA, Lusha, ColdCRM, Kaspr, AeroLeads, Acxiom, Experian che acquisiscono dati di persone, senza il loro consenso e senza che queste ne siano a conoscenza per poi rivenderli.  Per ogni persona vengono raccolti circa 30.000 punti di informazione e il mercato si aggira intorno ai 4000 miliardi di euro solo in Europa.

Lusha è un sito americano che ha un data base di 100.000 persone e si paga 60 centesimi per accedere ad un contatto.  Kaspr e AeroLeads sono siti che ti permettono di trovare facilmente e-mail e numero di telefono di persone con un solo click.  Acxiom ha un data base di 2,5 miliardi di persone,  Experian è una società  irlandese.   ColdCRM, diretto dal francese Raphael Azot, ha 320 milioni di contatti; con 130 euro di abbonamento accedi a tutto il data base. Sul data base di  ColdCRM (sito ora “stranamente” indisponibile) i giornalisti di Cash Investigation hanno addirittura potuto reperire, con un abbonamento a pagamento al sito, numeri di telefono di ministri ed ex ministri, personalità politiche di primo piano e persino dirigenti della Polizia. Vendere numeri senza l'autorizzazione del proprietario non è legale. 

Tutte le applicazioni di uno smartphone, in fase di installazione, chiedono l'autorizzazione di accedere ai nostri dati e  contatti permettendo così ai "Data Brokers" di raccogliere dati. 

I giornalisti di Cash investigation hanno poi contattato Ester Onfray che si batte per la protezione della vita privata. La ricercatrice ha mostrato che i telefonini Samsung, anche se inutilizzati, dialogano in modo continuo e costante con almeno 11 server. Applicazioni come Ma Grossesse inviano dati, delle persone che aspettano un bambino, al sito Doctissimo. L'applicazione La Bible per smartphone invia informazion sul tempo di utilizzo, siti visitati, ecc... a vari server.  La ricercatrice ha poi mostrato anche come difendersi con l'applicazione Disconnect che permette di vedere quali imprese ci stanno sorvegliando, per poter mandarci della pubblicità mirata.  La nostra vita privata è messa in serio pericolo.  

Sono stati intervistati anche Gaeten Goldberg esperto in giurisprudenza, e Sarah Spiekermann che dirige l'Institute for Information Systems & Society alla Vienna University of Economics and Business (WU Vienna) consacrato alla vita privata e alla tecnologia, e redige un rapporto periodico sulle tecniche di sorveglianza.

Cash Investigation ha poi varcato l’oceano per intervistare Deborah Peel, psichiatra e fondatrice della Patient Privacy Rights Foundation, che si batte contro IQVIA (il broker americano), gigante dei dati personali sanitari, che ha 10 miliardi di euro di fatturato annuo. I “tentacoli” di IQVIA non si fermano ai confini statunitensi ma arrivano anche in Europa.  Ogni studio commerciale su una determinata patologia  paga circa 300.000 euro a IQVIA per ottenere dati.

In Francia la Cnil (Garante della Privacy transalpino) ha autorizzato IQVIA a ricevere i dati sanitari dei pazienti che si recano in farmacia e inseriscono la loro tessera sanitaria ignari che i loro dati sensibili siano inviati ad un’impresa che poi li usa per lucrarci. Dal 2018 IQVIA raccoglie dati anche negli ospedali.   Macron ha anche creato un Hub di dati sulla salute (l'Health Data Hub), a cui si accede per interesse pubblico, ma quei dati rimarranno privati?...

Nel servizio è stato intervistato Jean Marc Aubert,  ex dirigente di IQVIA che era stato messo a dirigere l'Hub per poi  ritornare a dirigere IQVIA.  I giornalisti hanno sollevato la domanda se non ci fosse stato un conflitto di interesse nell'assegnazione dell'incarico. Jean Marc Aubert ha risposto candidamente che una commissione aveva espresso parere favorevole e quindi non c'era stata nessuna ingerenza.  
I farmacisti che collaborano con IQVIA in Francia sarebbero uno su due (circa 10000); ricevono gratuitamente un software  che invia dati sensibili dei pazienti e in cambio ricevono rendiconti sulle loro vendite e statistiche. Il problema sta nel fatto che le farmacie dovrebbero prima di tutto chiedere il consenso ai clienti/pazienti per inviare i dati e informarli di ciò. Come previsto da RGPD (Regolamento generale sulla protezione dei dati) questi ultimi potrebbero rifiutare tale invio di dati. Su 200 farmacie visitate dai giornalisti in ogni angolo della Francia, nessuna aveva esposto un avviso per la clientela.   

Il RGPD è un testo europeo approvato nel 2018, fortemente voluto  da Viviane Reding, commissaria europea, per attenuare il problema. Inoltre, tutti i siti dovrebbe permettere all'utilizzatore di disattivare i coookies,  piccoli software attraverso i quali i siti raccolgono i dati di navigazione. Ogni tecno impresa, a richiesta,  dovrebbe essere tenuta a compilare un rapporto sui dati che possiedono su una determinata persona.  L'impresa dovrebe rispondere entro un mese alla interrogazione di un cittadino.  Su 40 imprese contattate dai giornalisti di Cash investigation solo 1 ha risposto. 

Maximilian Schrems è un attivista, avvocato e autore austriaco diventato noto per le campagne contro Facebook per le sue violazioni della privacy, comprese le violazioni delle leggi europee sulla privacy. Ha creato l'associazione NOYB, che ha l'obiettivo di educare il cittadino a come far rispettare il RGPD. 

 Altro aspetto importante, i dati raccolti dovrebbero essere anonimi, ma lo stesso presidente di IQVIA Francia, Jean Marc Aubert, in un video (di qualche tempo fa) scoperto dai giornalisti, confessava che in questo campo è molto semplice aggirare l’anonimizzazione e il ricercatore belga Yves Alexandre de Montjoye dell’Imperial College di Londra dimostra, con un database “anonimo”, quanto sia semplice identificare una persona specifica tra 66 milioni di persone, attraverso pochi criteri di ricerca quali la data di nascita, la città di residenza, e lo stato civile.

Adesso i Data broker stanno facendo un passo in avanti: stanno creando dei profili predittivi cercando di predire il comportamento delle persone. Un tipico strumento di raccolta dati è l'orologio per fare sport. L'orologio memorizza quando l'utilizzatore si sveglia, quando va a dormire, quante ore dorme, il ritmo cardiaco, ecc -  Attraverso questo orologio si raccolgono dati,  trasmessi a server,  che determinano il profilo, la personalità dello sportivo e il carattere : se è estroverso, introverso, ecc, 

Tutte queste informazioni e i dati raccolti sui social sono utilizzati per creare Profili predittivi che servono ai datori di lavoro a selezionare candidati a un posto, servono poi alle assicurazioni per poi concedere o meno credito, per concedere o meno un credito, per determinare l'importo di una assicurazione,  per determinare costo del biglietto aereo, ecc. 

Un ricercatore di Losanna Kevin Huguenin Professore dell'Università di Losanna (UNIL) è un professionista appassionato di intelligenza artificiale (IA) e scienza dei dati. Si interessa di ricerca globale  prendendo in considerazione soprattutto gli aspetti umani e sociali della sicurezza e della privacy. 
Noe Zufferrey è una ricercatrice presso il Politecnico di Zurigo nel gruppo Security, Privacy  e Società. Appassionata di etica informatica e dell'impatto delle  impatto delle nuove tecnologie sulla vita delle persone, riesce a determinarne il carattere attraverso un questionario di 240 domande, da questo questionario si ottengono 5 tratti della personalità e il risultato si  avvicina di molto da quello ottenuto tramite l'elaborazione dei dati prodotti dal famoso orologio sportivo. Anche Trump ha usato i dati raccolti dai Data Brokers per portare avanti la sua campagna elettorale mirata sugli indecisi.

Nella Silicon Valley in California all'Università di Stanford, Michal Kosinski è professore associato di comportamento organizzativo, psicologo computazionale e  psicometrico. Studia i processi psicologici nei Large Language Models, nonché l'intelligenza artificiale e i Big Data per modellare e prevedere  il comportamento umano. Riesce a determinare il profilo psicologico di un navigatore Internet attraverso i like sui profili di Facebook.
Anche la società Apply Magic Sauce traduce le impronte digitali degli individui in profili psicologici. Rivela come potreste essere percepiti dagli altri online e fornisce approfondimenti accademici sulla vostra personalità, intelligenza, leadership, soddisfazione di vita e altro ancora. 
Ogni cittadino ha il diritto di conoscere i propri dati, ma la maggior parte delle grandi aziende tecnologiche preferisce non rivelare ciò che è prevedibile (o redditizio) sulle persone.

E in Italia, possiamo dirci al sicuro? Da una veloce verifica fatta online, il sito Lusha.com permette di ottenere numeri di telefono di giornalisti, politici, imprenditori e molto ancora, anche da noi, e per quanto riguarda IQVIA questa è attiva anche nel nostro Paese. In rete se ne parla per rivelare che “1 italiano su 5 prende psicofarmaci” o che c’è stato un “boom di vendite di igienizzanti mani e mascherine”.
Forse sarebbe il caso, anche in Italia, di chiedere qualche spiegazione al nostro farmacista nonché l’intervento del garante della privacy, ed opporsi all’invio dei propri dati sanitari ad aziende che lucrano sul commercio degli stessi, spesso e volentieri a nostra totale insaputa.

lunedì 16 settembre 2024

La memoria del pesce rosso - Bruno Patino. parte 1

 La civilisation du poisson rouge. Petit traité sur e marchè e l'attention scritto da Bruno Patino nel 2019  è stato tradotto in italiano nel 2020 con il titolo La memoria del pesce rosso: Come cavarsela in un mondo dove il tempo è la nuova moneta.

Bruno Patino (1965 - ) è il direttore editoriale della rete televisiva Arte France e dirige la scuola di giornalismo di Sciences PO (Institut d’études politiques) di Parigi. Esperto di dinamiche mediatiche e digitali, ha partecipato allo sviluppo dell’informazione in Internet fin dalle origini. Ha pubblicato diversi libri sullo stato dei media in Francia e in Europa, La memoria del pesce rosso è il suo primo bestseller.

Estratti del libro: https://books.google.it/books/about/La_memoria_del_pesce_rosso.html?id=nbX_DwAAQBAJ&source=kp_author_description&redir_esc=y    Condividete le vostre esperienze sul sito www.sortirdubocal.fr

Già bestseller assoluto in Francia, La memoria del pesce rosso ci insegna a capire i meccanismi segreti della comunicazione digitale, come sta cambiando il nostro cervello, e come salvarci dalla dipendenza da Internet e social media, recuperando la libertà di gestire il nostro tempo.  Il tempo della lotta è arrivato, non dobbiamo rigettare la civiltà numerica, ma trasformarla, e ritrovare l'ideale umanista che motivava i primi utopisti alla comparsa di Internet.

Bruno Patino ci spiega attraverso questo libro perché hai la memoria corta ma anche come funziona il mercato dell'attenzione, che fa fatturare triliardi ai colossi del web. ci spiega i meccanismi adottati dai social media per rubare il nostro tempo, mostrandoci tutti i rischi e i danni indotti dalla dipendenza digitale.  
C'è chi dice che i big data sono il nuovo oro nero, ma c'è una merce che vale ancora di più nel terzo millennio: l'attenzione. Cala vertiginosamente, nell'era digitale, la capacità di esercitarla. Gli ingegneri di Google hanno calcolato che la durata massima dell'attenzione di un millennial è di 9 secondi, pericolosamente vicina a quella di un pesce rosso: 8 secondi. Cinque ore al giorno davanti ai nostri smartphone, sottoposti a centinaia di messaggi, sollecitazioni, informazioni, rumori, foto, video, ci hanno trasformato in pesci rossi prigionieri di una boccia digitale. 
Oggi il mercato dell'attenzione - nato in America negli anni Venti dalla necessità da parte dei media che vivevano di pubblicità di catturare l'attenzione delle persone - non ha più limiti grazie alla connessione permanente ai dispositivi digitali: le imprese del Web non si limitano a conoscere i nostri gusti ed emozioni per meglio attirare la nostra attenzione, ma arrivano a saccheggiare il tempo destinato alla nostra vita intellettuale, culturale, famigliare, al nostro sonno. Patino propone una ricetta per contrastare questa deriva individuale e sociale: costruire una nuova cultura dell'attenzione, affinché il cervello possa riconquistare il tempo per riflettere, sognare e ricostruire relazioni non avvelenate dalla dipendenza digitale.
 
Pag. 20.  Uno studio del Journal of social and clinical psychology valuta a 30 minuti il tempo massimo di esposizione ai social media e agli schermi di Internet, oltre questo tempo diventa pericoloso per la salute mentale restare sui social.  E' da riflettere se anche Tim Berner Lee, l'inventore del WEB, dichiara che l'utopia digitale, ossia l'avvento di Internet visto come un'estensione del sapere, della democrazia, e come una agora unviversale sia finita. E adesso per lui è il tempo dei rimpianti, e sta cercando di creare una nuova rete che possa contrastare il WEB. 

Internet è diventato un nuovo progetto economico, una nuova forma di capitalismo, il capitalismo della sorveglianza come lo definisce la professoressa Shoshana Zuboff  in un libro del 2019. Gli algoritmi sono diventati i nuovi strumenti di questa economia. L'economia dell'attenzione distrugge poco a poco tutti i nostri riferimenti: il deregolamento dell'informazione, le false notizie, la censura applicata dai giganti del web mettono in pericolo la nostra democrazia. 
Il tempo medio quotidiano passato su smartphone o computer è raddoppiato negli ultimi anni fino ad arrivare ad una media di 5 ore al giorno nei vari Paesi. Secondo la fondazione Kaiser Family i giovani americani passano 5 ore davanti ai videogiochi ed arrivano a un totale di 8 ore quotidiane. Il tempo della connessione assorbe le esistenze.  La nostra epoca è rappresentata da una foto, fatta girare nel web e presa in una stazione, in cui una trentina di persone, vestite in modo diverso, di tutte le età ed estrazione sociale erano chine verso i loro smartphone, come pietrificati in una posizione di sottomissione universale.
Sono cominciate ad apparire anche le prime patologie come la nomophobia (no mobil phone phobia), ossia il panico  di fronte all'allontanamento del portatile. 
 
Pag. 23 Un'altra patologia è stata definita phnubbing, ossia la consultazione ostentata e continua del portatile o samrtphone quando si sta con familiari, amici, amanti. Altra mania è quella di postare sui vari social i differenti momenti dell'esistenza con la paura di sparire dallo sguardo e dal giudizio elettronico degli altri e sentirsi così abbandonati (l'athazagoraphobie). Molti assumono varie identità, varie maschere  nel web che non sanno più quale privilegiare nella vita reale.  
Pag. 24. La società digitale assomiglia a un popolo di drogati ipnotizzati dallo schermo.
 
Pag. 27.  Nel 2020, ogni minuto 500.000 tweets alimentavano la piattaforma Twitter, 2,4 milioni di snaps sono pubblicati su Sanphchat, un milione di persone si collegavano a Facebook. 38 milioni di messaggi inviati, 18 milioni di sms, 1,1 milioni di swipes su Tinder, 4,3 milioni di video visti su YouTube;  187 milioni di e-mail.   
Tutti questi contenuti messi sul web o consultati vengono esaminati da algoritmi delle varie piattaforme per comprendere il comportamento umano e monetizzarlo. Si cerca di capire quali sono le preferenze individuali, le abitudini, le reazioni per catturare l'attenzione, magari anche mettendo a punto sistemi di ricompense aleatorie. Queste piattaforme ti propongono materiale di tutti i tipi, dal serio al ridicolo, dall'utile al derisorio, e l'utilizzatore tra tutto questo enorme flusso di materiale proposto, ogni tanto, trova qualcosa che lo interessa, e l'obiettivo è quello di aumentare il tempo che l'utilizzatore passa davanti al video. 
Nello stesso modo funziona l'intelligenza artificiale di Tinder, che ti propone profili vicini al tuo, suscettibili di interesse, e nello stesso tempo profili totalmente distanti dal tuo interesse.  
 
Pag. 35.  Si tratta di proporti materiale con un dosaggio sottile, soddisfare l'utilizzatore per farlo rivenire su quel sito e nello stesso tempo frustarlo in modo limitato e piano, piano si passa così dall'abitudine alla dipendenza. Lo stesso è l'obiettivo delle funzione Autoplay, quando cerchiamo un film, o un'informazione, al termine del film, te ne propongono automaticamente un altro. 
 
Pag. 35.  Con, ogni volta, l'obiettivo dichiarato di accrescere il tempo passato dall'utilizzatore, nella speranza che questo abbandoni il controllo di questi tempi.  Rimaniamo per ore davanti ai vari video cercando di trovare l'informazione utile, o un film interessante.
 
Pag. 42.  Uno dei testi fondamentali dell'utopia digitale è La dichiarazione di indipendenza del cyberspazio del 1996 redatta da John Perry Barlow (morto nel 2018), un mondo che è ovunque e da nessuna parte, senza territorio nè realtà fisica, e animato dal principio della libertà d'accesso e di espressione senza limitazioni.  
Questi adepti della libertà digitale, hackers, pensatori si opponevano ad ogni intervento che avrebbe potuto limitare l'esercizio della libertà collettiva.  Anche i sognatori legavano lo sviluppo digitale all'apparizione di una umanità migliore. Pag. 44.  Una delle frasi ricorrenti era: "Noi creeremo una civiltà della mente, della coscienza nel cyberspazio. Possa essere più umana e più giusta del mondo uscito dai vostri Governi".
Purtroppo, questa dichiarazione, dopo 20 anni assomiglia alla luce di una stella morta, testimone di qualcosa che brilla ma che non ci sarà più.

Pag. 45. Teilhard de Chardin ( 1881-1955) annunciò la progettazione di una forma di coscienza universale e planetaria che mettesse in relazione tutti i campi della conoscenza. A livello planetario la Noosfera nasce dall'interconnessione dei cervelli umani, si sovrappone a altre forme di organizzazione per fondare la mente dell'universo o della terra.  

Per Perry Barlow e i suoi discepoli che credevano nell'utopia digitale questa Noosfera era Internet. La sua creazione avrebbe stravolto le sorti dell'umanità. e le avrebbe permesso di arrivare a una tappa supplementare nella sua evoluzione. L'uguaglianza totale associata alla libertà assoluta per arrivare ad una saggezza universale. Questa convinzione di mettere a disposizione dell'umanità una informazione illimitata è restata quella di una minorità.

La memoria del pesce rosso - Bruno Patino. parte 2

Pag. 47. La mano invisibile del mercato ha sostituito la rete. L'utopia iniziale sta morendo sostituita dai nuovi mostri: il potere economico nato dall'accumulazione e la rabbia collettiva nata dalle passioni individuali.  Molti ex-dirigenti di Google e Facebook, da alcuni anni, hanno inizato a fare dichiarazioni allarmanti. 

Pag. 50. Sean Parker dichiara pubblicamente: "Dio solo sa, quello che stiamo facendo ai nostri figli" e rivela che i social approfittano delle debolezze psicologiche dei più giovani.  In questo convengono sia Chamath Palihapitiya, e Justin Rosenstein, il creatore del pulsate Like. 

Pag. 50. Tristan Harris scrive sul giornale 1843 pubblicato dall'Economist : "Il vero obiettivo dei giganti della Tech è di rendere le persone dipendenti approfittando della loro vulnerabilità".    Anche Kevin Systrom e Mike Krieger, i fondatori di Instagram, riacquistato da Facebook nel 2012, hanno lasciato Facebook, e la loro partenza potrebbe provocare uno shock nel mondo della Silicon Valley. D'altronde i dirigenti delle Big Tech, più precisamente delle big five – Meta-Facebook, Alphabet-Google, Amazon, Microsoft ed Apple, “MAAMA” secondo l'ennesimo acronimo coniato da The Economist,  mettono i loro figli a studiare  in scuole non connesse al web e impediscono loro di usare le loro invenzioni.


Pag. 51. Il pù emblematico dei nuovi oppositore alla deriva del web e anche uno dei più attivi è proprio il padre del web, colui che l'ha inventato: Tim_Berners-Lee.  Ha creato anche una fondazione la World Wide Web Foundation per sostenere la sua azione e dichiara: "Il Web doveva servire l'umanità, ma sappiamo che ha fallito. (...)  La grande centralizzazione del Web mette in pericolo l'umanità intera, e questo è stato fatto senza un'azione deliberata di coloro che hanno fondato questa piattaforma".  

Pag. 53. Il Web è stato costruito sul duplice principio dell'accesso universale gratuito e della collaborazione degli utilizzatori per farlo crescere e migliorare. Tutti avrebbero dovuto accedere a questa informazione decentralizzata, e ciascuno sembrava avere la stessa dose di potere.  Oggi, ci sono quelli che spiano e quelli che sono spiati, l'uguaglianza perfetta ha generato uan asimmetria inedita.  (...) Google, Facebook, Amazon sono in grado di controllare, manipolare, e spiare tutti in modo incredibile. 

Pag. 54. Anche il co-creatore del Web Winton Cerf dopo aver lavorato con Google dichiara: "Lo spazio collettivo che avevo immaginato, oggi si è privatizzato, alcuni pionieri stanno espropriando i loro simili per fare di questo nuovo continente il loro regno". 

Pag. 54.  Tim Berners-Lee, non ha abbandonato il suo progetto utopico e sta portando avanti il progetto Solid, un sistema dove piccoli gruppi di informatici tentano di costruire delle soluzioni collaborative, senza passare per le piattaforme che ormai regolano le nostre vite. 

I libertari hanno organizzato una resistenza. La domanda che si pongono è:  accettare la dipendenza o rifiutare totalmente il digitale. (...) Tutti hanno sognato o sognano ancora di un'agora aperta che rinforzerebbe il dibattito democratico, e promuoverebbe un'economia di condivisione solidale. Ma purtroppo oggi si sta sostituendo la società dello scambio paritario con la giungla dell'accumulazione, le comunità collaborative sono sotituite dalle società della sorveglianza, con la dominazione della società da parte del tecno-capitalismo, del capitalismo della sorveglianza e dell'economia dell'attenzione. L'utopia iniziale è stata abbandonata e tradita.

L'impero dei dati si trova nella Silicon Valley da ormai tre decenni, la Stanford università si trova vicino a san Francisco, e qui nel 1998 è stato creato da B.J. Fogg il Persuasive Technology Lab, il laboratorio delle tecnologie della persuasione. 

Pag. 58. Fogg ha presentato una tesi sugli ordinatori carismatici, evidenziando il legame complesso che unisce l'umano allo schermo del computer, che è molto più complesso che quello che mette in relazione l'essere umano a un semplice strumento.

Pag. 59. Il nuovo Guru della Silicon Valley dichiara che il suo scopo è di "cercare di scoprire come i computer possano cambiare quello che le persone pensano, e come i computer possano produrre questo cambiamento in modo autonomo".  Il Peersuasive Lab ha inventato il termine "la captologie" ossia l'arte di captare l'attenzione dell'utilizzatore, indipendentemente se questo lo voglia o meno.   Il legame tra l'attrazione delle piattaforme e l'assorbire l'attenzione degli utilizzatore è la psicologia.  (...)         Gli ingegneri sviluppano le interfacce sulla base di tre fattori: 1- la motivazione, 2- l'abilità di portare avanti un'azione e 3- l'elemento di attivazione (attraverso le sfide on line, comparare le abilità con altri secondo la teoria della comparazione sociale di Leon Festinger).

Un'altra motivazione è espressa dall'acronimo FoMO; Fear of Missing Out, la paura di mancare qualcosa, di sentirsi escluso dal cerchio dei pari se non si attuano determinati comportamenti.  

Pag. 60. Il campo di attività della "captologia" sono le HIM, interfacce uomo-macchina e i risultati sono misurati dal tempo di attenzione o di presenza davanti allo schermo. (...)  Il numero di connessioni, la loro durata, il numero di interazioni, sono i parametri oggettivi.  Questi grafismi sono gli strumenti numerici di conquista del tempo umano.

Pag. 61. Anche la grafica UX Design è un'arma di attrazione, il dark design, il disegno oscuro, che provoca una forma di pirateria del cervello - the brain hacking.

Un altro pentito della tech, Bill Davidow  spiega in un articolo apparso in The Atlantic, "Exploiting the Neurosciences of Internet Addiction" che le grandi imprese del web arrivano a piratare le neuroscienze per aumentare la loro parte di mercato e fare immensi profitti. 

Pag. 62.  Il capitalismo numerico sarà un data-capitalismo; basato sui dati personali per comprendere meglio il comportamento degli utenti, (...) per prevederlo e influenzarlo con due obiettivi: 1- la sorveglianza da parte di Governi o altri enti, 2- la conquista del tempo per l'economia liberale dell'attenzione.  

Pag. 63. L'universo digitale è in costante crescita ma non il tempo disponibile. Almeno in teoria. Il tempo è diventato una merce rara ed è la risorsa più domandata e quella su cui si costrusice la crescita economica attuale.  

Pag. 64. L'economista Renaud Vigne in un articolo su The Conversation dichiara: Il tempo individuale e sociale è una frontiera che non è più inaccessibile;  (...) rappresenta una risorsa vitale per la forma moderna di tecnocapitalismo.  

Pag. 65.   I tre  "V" necessari allo sfruttamento dei dati sono: 1- la velocità, 2- il volume e 3- la varietà. Le Big tech si impadroniscono del tempo dei loro utilizzatori per meglio venderlo, ai pubblicitari da una parte e ai servizi digitali dall'altra  attraverso la creazione di piattoforme e servizi che ci incollano allo schermo. 

Gli algoritmi dell'intelligenza artificiale programmano e simulano la nostra azione davanti agli schermi. 

Pag. 67. Il filosofo Eric Sadin definisce l'intelligenza artificiale come una forma di razionalità tecnologica che cerca di ottimizzare ogni situazione.  La situazione diventa paradossale quando si cerca di catturare il tempo degli utilizzatori facendo credere loro di guadagnarlo. Questo fenomeno viene spiegato dal filosofo Chul Han, nel suo libro Dans la Nuée parlando di auto-asservimento.

Nel 2008 Mark Zuckerberg assume Sheryl Sandberg (proveniva da Google), che ha messo a punto la pubblicità mirata, con la vendita delle parole chiave. 

Pagg. 71-72. I due colossi, Google e Facebook dal 2010, utilizzano lo stesso modello: la pubblicità automatizzata legata ai dati personali strutturati, gestiti da un algoritmo. Oggi le due Big Tech assorbono circa l'80% di tutta la nuova pubblicità. Il 98% dei 40 miliardi di entrate di Facebook provengono dalla pubblicità mirata.  

Le Big tech hanno uno strumento esclusivo, ed è la capacità di conoscere l'identità, il comportamento degli individui grazie ai dati e ai siti che utilizzano. Il Service for data, servizio contro dati, permette a Google e Facebook di conoscerci rapidamente, sapere cosa facciamo, cosa amiamo, ecc,  gusti rapidamente sfruttati per la pubblicità. Più servizi ci offrono, più ci conoscono. 

Pag. 76.  Il filosofo Yves Citton ha distinto quattro categorie di interazioni: 1- i messaggi o allert, 2- la proposte di ricompense varie, 3- lo sviluppo di messaggi divertenti, scioccanti o seri, 4- la paura di mancare l'immancabile (la FoMo).  (... )  Oggi Internet fornisce in continuazione stimoli rapidi e superficiali che nutrono le pulsioni e le emozioni, riempono il vuoto e la solitudine degli utilizzatori.  Le Big Tech cercano di guadagnare del tempo sul tempo che gli utilizzatori dovrebbero dedicare ad altre attività, bombardandoli di sollecitazioni. 

Nel 2018 gli americani dedicavano 12 ore al giorno agli schermi, ai media e al digitale. Una metà della vita commerciabile, una metà della vita commercializzata.  

Su Youtube gli algortirmi di raccomandazione ci suggeriscono una versione più intensa del video precedente, e ci spingono all'estremizzazione. Nel campo della politica e del sociale portano gli utilizzatori nella galassia di contenuto estremista o complottista. 

I video devono catturare l'attenzione nei primi tre secondi perchè molti utilizzatori lasciano il video dopo quattro secondi.  Anche su Spotify i responsabili sanno che per poter continuare ad esitere un pezzo musicale deve colpire entro i dieci secondi. Su Netflix si utilizza la tecnica dell'incatenamento automatico proponendo un episodio dopo l'altro per creare dipendenza. Blockbuster propone agli adolescenti filmati sempre più brevi con effetti visuali sempre più impressionanti.  Solo il libro resiste, ma il tempo  consacrato alla lettura da parte dei più giovani si riduce notevolmente.

Le Big tech in una situazione di monopolio, si stanno con continuità appropriando dei nostri dati personali, e l'inquietante è non sapere che uso ne faranno. ma è sicuro che condizioneranno la nostra vita.  

Pag. 82. Per riprendere la dichiarazione di Bernard Stiegler, "Il tempo che ci è stato rubato, e quello della mancanza, e quindi del desiderio. Quello dell'amore, dell'altro, e dell'assoluto".   Bernard Stiegler è stato un filosofo francese che ha esplorato i temi della tecnologia e di come questa influenzi da sempre l'umanità e il lavoro. Morì suicida.

L'universitaria Shoshana Zuboff  ha messo a punto il termine "Capitalismo della Sorveglianza" che è anche il titolo del libro pubblicato nel 2019, la sorveglianza delle nostre vite è l'estensione naturale della pubblicità mirata.  (...) Il capitalismo di sorveglianza è una logica economica parassita nella quale la produzione delle merci e dei servizi è subordinata a una nuova architettura globale della trasformazione comportamentale degli individui e delle masse. Questo percorso indicato è la materializzazione degli algoritmi, che in permanenza ci guidano nei nostri percorsi e nelle nostre decisioni: seguirli ciecamente credendo alla loro promessa di ottimizzazione ci ha trasformato in sonnambuli. 

pag. 84.    L'economia dell'attenzione ha spinto le piattaforme a creare degli ambienti che corrispondono alle nostre esigenze.  

Pagg. 86-87. Eli Parisier ha svilupapto il concetto di "bolle di filtraggio" nel suo libro The Filter Bubble, apparso nel 2011. Denunciava la selezione dei dati operati dagli algoritmi di personalizzazione delle piattaforme quando selezionano l'informazione con la quale l'utilizzatore è confrontato.  (...) Per Parisier, "gli algoritmi imprigionano l'utilizzatore nella sua bolla di informazione, che lo chiude nella sua propria visione del mondo e lo indottrina con le sue stesse opinioni, e falsano il suo rapporto con la realtà". Come lo precisa Eric sadin, si tratta di creare una realtà che ci sia conforme, con lo scopo di farci entrare il più tempo possibile e di maniera più ripetuta possibile in questo universo. 

Pag. 88. Lo scrittore Philip K. Dick trova la definizione di assurdo: "La realtà è qualcosa che scompare quando voi cessate di credere in essa".  Ma la realtà è prima di tutto personale. Noi siamo gli attori della nostra stessa propaganda.  

Pag. 90. Neil Postman metteva a confronto le tesi esposte in 1984 di Orwell e Il migliore dei mondi di Aldous Huxley, per concludere dell'attualità delle tesi sostenute nel secondo libro a scapito del primo. Orwell nel libro 1984 descriveva un'oppressione imposta da un potere esterno, sostituendo l'informazione con la propaganda, un mondo dove i libri sono vietati, dove la verità è dissimulata, e i vincoli imposti con la forza. Huxley annunciava una civiltà sedotta, alimentata da un torrente di contenuti,  resa schiava e come sonnambula dal piacere che si infligge. In questa distopia, non c'è più ragione di leggere un libro, in quanto nessuno vuole più leggerlo. L'informazione disponibile è annegata in un flusso di assurdità.  Questo flusso debordante, non ci arriva in modo casuale, ma è organizzato da un'economia predatrice. 

(...) Il capitalismo dell'attenzione, la fabbrica delle realtà individuale comincia  a produrre segni di stanchezza, e  ha cominciato a produrre un impero del falso. 

Pag. 91. Falsi umani, falsi startistiche, falsi conti, falsi siti si coniugano per ottenere dei veri dollari. La maggior parte degli studi valutano l'attività umana a meno del 60% dell'attività totale di Internet. Il resto è prodotto da robots o da esseri umani il cui mestiere è produrre falsa informazione. Le fabbriche del click (come preferenze, ecc ) si moltiplicano nel mondo, e in particolare in Cina. (...) Ci lavorano dei giovani, ognuno responsabile di decine di telefoni o di siti. Il loro lavoro è connettere ogni telefono allo stesso video, per gonfiare le cifre dell'audience. 

Facebook e Youtube hanno dichiarato che il tempo di visione dei video potrebbe essere sopra-stimato del 60 - 80%.  Youtube ha creato degli strumenti tecnologici per individuare i falsi ascolti nati dai robots che si fanno passare per umani.   -  Robots contro robots. 

Pag. 93.  Paradossalmente i contenuti prodotti dagli umani essendo minoritari sono considerati falsi.  Il giornalista Max Read (il suo Blog Life in Pixels) nel 2018 dichiara che c'è una via di uscita:  "Questo modello di predazione umana non sarà più sostenibile economicamente nel tempo". (...)  L'economia dell'attenzione genera e si nutrisce di recite frammentarie. 

Pag. 97. Quello che la Rand Corporation chiama la Truth decay, la decadenza della verità, è in effetti una moltiplicazione di vie, di convinzioni, e di contesti di interpretazione. La filosofa germano-americana  Hannah Arendt distingueva due tipi di verità, la verità scientifica, che si può provare e dimostrare con l'esperienza e il sapere, e la verità del fatto, che risulta dalle testimonianze intorno ad un evento. Il destino delle due verità non è identico. La solidità della prima, difficile a falsificare, la protegge. La seconda, invece, possiede un carattere relativo che spiega la sua fragilità.  

Pg. 98. In linea e nei social, esistono diverse versioni della stessa notizia, diverse versioni di un stesso effetto scientifico, diverse versioni di uno stesso episodio storico. False notizie, falsa scienza, falsa storia, sui social, partecipano a questa bolla con diverse sfaccettature narrative. (...) La tecnica dell'aggiunta di narratori contraddittori è molto più antica dell'avvento dei social.

Pag. 99.  Non esiste più una recita unica possibile. E allora una versione unica dei fatti diviene illusoria. L'espressione del celebre sociologo e uomo politico Daniel Patrick Moynihan, utilizzata nelle scuole di giornalismo, postula che "tutti hanno diritto alla loro opinione ma non ai loro fatti". Questa esppressione sembra ormai colorata di un inesorabile rimpianto. 

Nella sua opera The Death of Truth, la morte della verità, la critica letteraria americana Michiko Kautani sottolinea il legame tra la perdita di fiducia generalizzata nelle istituzioni e la perdita di fiducia nelle narrazioni che producono, legami che si sviluppano come un cerchio vizioso, una sfiducia alimenta l'altra. 

(...) L'economia dell'attenzione ha permesso di democratizzare l'economia del dubbio, rendendola tecnicamente accessibile a tutti, e conferendogli un modello economico molto più redditizio e più generalizzato dell'economia della verità.  (...) Un modello economico che ha trasformato una agora possibile in un caledoscopio di credenze in guerra gli uni contro gli altri, per il grande profitto di questi mercanti di armi che sono i mercanti dell'attenzione. 

Pag. 106. Poi le correlazioni tra fatti più disparati danno risultati esilaranti.  Il sito Spurious Correlations e il Decoduers del giornale Le Monde hanno elaborato dei generatori aleatori di comparazioni assurde, dei piccoli algoritmi che metteno in relazione degli eventi indipendenti gli uni dagli altri. (...) uno dei più grandi successi di Spurious mostra il parallellismo assoluto, anno dopo anno, tra il numero di annegati nelle piscine degli Stati Uniti e il numero dei film in cui recita l'attore Nicolas Cage.  Statisticamente è impeccabile: l'indice di correlazione è del 66% (r=0,666004), come per caso, aggiungeranno i complottisiti.   Questo fa riflettere sulle molte assurdità e correlazioni che ci hanno proposto in questi ultimi anni oscuri. 

Gerald Bronner, nel libro La Démocratie des crédules dice: "nell'immensità del contenuto disponibile su Internt, si finisce sempre di trovare quello che si cerca, ogni richiesta finisce sempre per essere soddisfatta". Aiutandoci ad avallare le nostre credenze, come ad esempio che la Terra è piatta. Si produce così un'asimmetria a favore dei più determinati e dei più attivi nel ricercare notizie. 

Twitter dimostra ogni giorno che Internet è una democrazia dove certi votano una volta e altri mille.

Pag. 108. Arrivare agli scambi estremi e alla polarizzazione dello spazio digitale tra convinti e irriconciliabili, è la conseguenza logica.  (...)  Il giurista e filosofo Cass Sunstein spiega e dettaglia, in Going to Extremes, a che punto il desiderio di essere approvato dai pari spinge l'utilizzatore a accentuare l'aspetto estremo di quello che afferma e posta sui Social, il suo atteggiamento ad oltranza agisce come una specie di salvacondotto in un gruppo ben strutturato.

David Dunning e Justin Kruger in un articolo appparso nel 1999 nel Journal of Personality and Social Psychology, evidenziano un legame tra il grado di ignoranza di un individuo e il grado di autostima. Più uno è ignorante, più cerca di guadagnare consensi.    

Meno si sa, più si afferma, e più si afferma, più si è visibili sulla struttura simmetrica dei Social. 

I Social sommergendoci di notizie seminano dubbi. L'economia del dubbio ha creato un impero di credenze, diventato poi il terreno dei complotti.  (...) Nella nostra epoca digitale, la credenza di ciascuno finisce per strutturare la realtà diventando una verità che si immagina condivisa. 

Pag. 117.  Oggi, essendo tutta l'informazione disponibile in linea, la stampa non è più percepita come l'ente che pubblica le notizie, ma come quello che nasconde le notizie. E' accusata di farlo obbedendo a dei criteri di scelta che non sarebebro più disinteressati e indipendenti, ma dettati dai poteri politici o economici. Il gatekeeping assomiglia a una censura mascherata, Quanto all'agenda setting, è ancora peggio: i giornalisti riprodurranno solo soggetti a cui sono interessati come casta sociale omogenea nelle sue convinzioni, nelle sue pratiche culturali e nei suoi luoghi di vita (Spesso l'agenda setting è dettata dal Governo in carica).  In questo modo si mette in discussione la stessa esistenza della stampa e dei giornalisti. 

Pagg. 118-119. La rivoluzione digitale, per il giornalismo, era la promessa di una conversazione universale e con i cittadini nella  quale la stampa avrebbe giocato un ruolo centrale e riconosciuto fornendo i fatti, i loro contesti e la loro spiegazione.   La conversazione si sarebbe dovuta basare sul commercio libero delle idee, evocato da John Milton e enunciato da John Stuart Mill, che avrebbe permesso alla verità di affinarsi e di affermarsi. Venti anni più tardi, tutto è cambaito.

Pagg. 120.121. Purtroppo le conversazioni disorganizzate sul web sono animate da cattivi attori. Ethan Zuckerman, direttore del center for Civic Media al MIT, ha distinto quattro categorie di questi cattivi attori: 1- gli agenti di disinformazione, potenze straniere, gruppi di interessi economici o politici,  2- gli annunciatori di notizie (dark ads) per discreditare la concorrenza o per ingannare il consumatore, 3- i complottisti e altri illuminati, 4- i Robot che adottano una identità di un utilizzatore per falsare una conversazione.  La rete agisce come un frullatore che unisce queste quattro famiglie agli altri messaggi.

Facebook rivendicava di aver chiuso un milione di profili falsi al giorno nel 2019, cifra che lascia intravedere l'entità del fenomeno.

Le politiche di validazione o di ritiro del contenuto sono più pericolose perchè riguardano il contenuto e non si limitano agli attori (...)  ciò può portare a forme di censura.

Pag. 123. 1- Universalità dell'accesso, 2- profitto economico, 3- qualità e diversità dell'informazione prodotta       formano i tre lati di un triangolo difficilmente equilatero.

Nel passaggio al digitale e ai Social l'informazione è trattata come gli altri contenuti, secondo la sua efficacità economica. (...) In questo mercato disequilibrato l'informazione seria è seriamente  sfavorita.

Pag. 125. Gli algoritmi di Facebook sono determinati da quattro fattori. La disponibilità, i segnali emessi per ciascun contenuto, le reazioni previste e il punteggio finale compongono il cocktail matematico che distribuisce e assegna una gerarchia ai messaggi, per ciascun individuo. (...) La politica del meaningful interaction (le interazioni che hanno senso), enunciata nel 2018 dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, dà la priorità ai contenuti che danno vita a delle reazioni e smorzano le conversazioni. Le informazioni professionali diventano contenuti di secondo piano.  (...)  Il gatekeeping si è invertito: tutti possono entrare nel sistema, ma l'utilizzatore non ha accesso a tutte le informazioni...  L'agenda setting, è ormai costruita dagli algoritmi, non per la collettività, ma per ciascun utilizzatore in funzione dell'efficacità passionale del messaggio, che provoca una reazione e contribuirà ad animare la rete. 

Pag, 127.  I media hanno delle difficoltà a percepire cosa succede sulla rete: è impossibile per loro avere uan visione panoramica di quello che è costituito da un insieme di micro-spazi personalizzati. Quanto allo spazio delle piattaforme social, non esiste in quanto tale: ciascuno ha la propria versione di Facebook, di YouTube o di Twitter.

Pag. 129-130.  Ray Kurzweil, 70 guru spiritualista, dirige all'interno di Google "la Singularity University" che gli serve come posto di comando ai suoi sogni di demiurgo. I transumanisti coniugano le tecnologie digitali, le nanotecnologie, la biologia e le scienze cognitive (riunite nell'acronimo NBIC) per costruire degli strumenti che permettono a quelli che ne dispongono di scappare alla fatalità della condizione umana. Ogni individuo si appartiene integralmente, e è dunque libero di "aumentarsi e potenziarsi" senza che alcun limite, oltre quello scientifico, gli si possa essere opposto. La malattia, la vecchiaia, e la morte, sono delle frontiere superabili e presto sorpassate. 

Il quadro del trasumanismo è completato dalle paure nate dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale (I.A.) e del settore legato al Machine Learning, le macchine che apprendono. (...)  Le applicazioni sono ancora limitate ma il transumanesimo già le annuncia: "verrà un momento in cui i super-computer, messi in rete, supereranno l'umanità e prenderanno in carica l'organizzazione di una nuova civiltà fondata sull'intelligenza delle macchine". Kurzweil chiama questo momento "La singolarità" e annuncia il suo avvento per il 2045...

Nel 2019, una catena di alberghi giapponese ha dovuto chiudere i suoi hotel gestiti da robot a causa dei troppi errori commessi dai robot.

Pag. 133. Accettare la potenza attuale delle piattaforme, riconoscere loro una capacità di scrivere un futuro transumanista condanna all'immobilità, e nasconde la lotta che si deve portare avanti. Questa concezione fa il loro gioco. Ci priva di spazio: gli Stati sono condananti all'impotenza a causa di organizzazioni trans-nazionali senza territorio, e gli individui alla dipendenza dell'auto-asservimento: Ci priva di tempo: il futuro è scritto, tutto è già scritto. Fare dei giganti digitali i protagonisti (i mostri) di una generazione nuova significa conferire loro un potere normativo sulle economie, sulle società e sulle nostre vite. 

E' possibile cambiare, ponendo dei limiti al modello pubblicitario legato ai dati personali. (...) Lottare contro la dominazione dell'attenzione che ci proietta nella dipendenza non è un rifiuto della società digitale.

Pag. 141. Una nuova saggezza, un nuovo modo di apprendere la libertà si profila. (...) si tratterà di avere non l'accesso alla connessione, ma alla de-connessione. L'accesso non alla musica ma al silenzio, non alla conversazione ma alla meditazione, non alla informazione immediata, ma alla riflessione voluta.  I seminari di disintossicazione tecnologica si moltiplicano. I ritiri spirituali nei monasteri hanno cambiato di natura: prima bisognava scappare dal mondo per trovare Dio, oggi ormai bisogna scappare dagli stimoli elettronici per, semplicemente ritrovarsi. Essere tagliati dai social per, infine, essere di nuovo nel mondo.

E' quello che fanno gli imprenditori della Silicon Valley, che mettono i loro figli in scuole Tech Free (senza tecnologia).

Si può anche proporre una semplice regola di correttezza, un apprendimento in famiglia per deporre lo smartphone prima del pranzo e dei momenti di condivisione. Dopo tutto, lo schermo del portatile è lo schermo dell'intimità, e non è anormale di non imporlo a quelli che ci circondano. La limitazione del portatile a scuola sta diventando realtà, vedi  L'Università di Stanford...

Pag. 143.  Facebook ha dovuto riconoscere, nel 2018, che le applicazioni continuavano a succhiare dati degli utilizzatori, anche quando questi erano disconnessi.  Ma anche in questo caso il peso degli utilizzatori può essere determinante.

La riconquista delle nostre esistenze passa dalla nostra capacità di definire dei momenti senza connessione, e soprattutto senza interazione sociale digitale.

La riconquista del tempo, di momenti di silenzio senza interruzioni e stimoli elettronici permetterà di abbozzare un circolo virtuoso. (...) Le iniziative come  quelle SQL (Si On Lisait), che promuovono una mezz'ora quotidiana di lettura obbligatoria alla scuola, stanno uscendo dalla fase di sperimentazione per diventare degli strumenti collettivi.  

Pag. 147. Ultima pagina. L'idea difesa da questo libro: la dipendenza che si sviluppa, gli effetti della bolla di informazioni, di squilibrio, di disseminazione di false notizie e di contro-realtà sono anche e soprattutto una produzione intrinseca del modello economico delle piattaforme digitali. E questo modello può essere corretto. Bisogna impegnarci per correggerlo, e in fretta. 

C'è una via possibile tra la giungla assoluta di un Internet libertario e l'universo carcerario delle reti sorvegliate. Questa via è possibile, è la via in società. Ma noi non possiamo lasciare a queste piattaforme la cura di organizzare questa via da sole, se noi speriamo che non sia popolata da umani con lo sguardo ipnotico che, incatenati a lori schermi, non sanno più guardare verso l'alto. 

Articoli, documentari e cifre:

  • I was devasted. di Tim-Berners-Lee.
  • Pour une technologie plus humaine, les repentis de la Silicon valley s'organisent. 2018
  • L'intelligence artificielle ou l'enjeu du siècle, 2018
  • Dopamine di Leo Favier, Arte,       
  • Genération écran: Genération malade? di Elena Sender e Rapjhael Hitier, Arte
  • Monthly active users of select social platforms, giugno 2018
  • Smartphone Addiction Tighens Its Global Grip, maggio 2017
  • 14 Things you'll Want to Know About the future of Media, novembre 2017
  • What happens in an Internet Minute?, maggio 2018.

domenica 25 agosto 2024

TikTok non è l’unico social network che dovrebbe preoccuparci

Fondato nel 2016, oggi TikTok è il social network più popolare, con più di un miliardo di utenti in tutto il mondo (in maggioranza giovani), che diventano due miliardi se contiamo anche la versione cinese Douyin. Solo in Francia, TikTok ha più di venti milioni di iscritti, mentre negli Stati Uniti sono 170 milioni.
Nel 2024 la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legge plebiscitaria (352 favorevoli e 65 contrari) che impone all'azienda cinese ByteDance di vendere il social network TikTok, poiché in caso contrario sarà vietato in tutto il territorio degli Stati Uniti. 

Il problema da cui nasce la decisione di bloccare TikTok negli Usa è la proprietà di ByteDance, una società cinese che - come tutte le società cinesi - dovrebbe essere sottoposta alle leggi di Pechino, che prevedono di cedere i dati conservati nei propri server qualora venga richiesto. I probabili ricorsi legali che ByteDance e TikTok America porteranno avanti (come la compagnia ha già confermato), fa sì che sia decisamente prematuro parlare di blocco di TikTok negli Stati Uniti, almeno sino al 2025.

L’India, con il suo miliardo e mezzo di abitanti, ha vietato TikTok nel 2020, due settimane dopo uno scontro tra  truppe indiane e cinesi alla frontiera dove hanno perso la vita 20 soldati. Secondo New Delhi la piattaforma rappresentava un rischio per la sicurezza.  Tik Tok è stato vietato nel Regno Unito, sulla base di preoccupazioni per la sicurezza delle informazioni segrete statali. In Australia, è vietato l'uso da aprile 2023 da qualunque dispositivo governativo, su consiglio di agenzie di intelligence. Dal 2022 è vietato in Nuova Zelanda e a Taiwan, e anche in Afganistan e Iran.

In apparenza i detrattori di TikTok puntano sulla sicurezza, a cominciare dai dati personali di 170 milioni di statunitensi che potrebbero finire in Cina malgrado gli impegni presi dal social network. Per non parlare della possibilità che TikTok utilizzi il suo potente algoritmo per influenzare le scelte politiche degli americani, come già successo con Facebook nel 2016 in occasione dell’elezione di Donald Trump. A tutto questo alcuni aggiungono la dipendenza che TikTok provoca nei ragazzi e nelle ragazze, che a volte trascorrono ore ipnotizzati dai video brevi della piattaforma.

I parlamentari statunitensi avrebbero gli stessi dubbi se TikTok non fosse cinese? Evidentemente c’è un sapore di guerra fredda in questa caccia a TikTok, con un meccanismo che ricorda il maccartismo. Il capo di TikTok, il singaporiano Shou Zi Chew, è stato interrogato dal congresso americano.Quando negli Stati Uniti sono emerse le prime minacce di un divieto nei confronti del social network TikTok, un parlamentare ha esclamato: “Ci faremo detestare da un’intera generazione”.

E in Europa? Già l’anno scorso una commissione d’inchiesta composta da senatori francesi ha espresso la propria preoccupazione per la mancanza di trasparenza della piattaforma, proponendo il divieto d’installare l’app nei telefoni delle persone chiamate a intervenire in caso di crisi e raccomandando “di sospendere TikTok per i minorenni dopo sessanta minuti di utilizzo”. L'applicazione del social network cinese Tik Tok è all'attenzione anche del governo italiano, dopo che dalla Commissione europea e dal Consiglio dell'Ue è arrivata la richiesta di disinstallarla a tutti i dipendenti, entro marzo 2024.

Ma torniamo alla questione principale: vietare o limitare TikTok, evitando di occuparsi degli altri social network solo perché sono statunitensi sembra poco corretto. È il modello economico di queste piattaforme che le rende pericolose, per gli adolescenti ma anche per la democrazia in generale. Dietro TikTok, insomma, si nascondono problemi che riguardano tutti i social network. Il pericolo è mondiale, non solo cinese.  Comunque bisogna precisare che nel 2024, Whats App, il servizio di messaggistica istantanea, risulta bloccato in Corea del Nord, Siria e Cina.

Dall'Articolo di Pierre Haski, 28 marzo 2024

Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato

Pavel Durov, franco-russo, 39 anni, fondatore e Ceo di Telegram,  è stato arrestato a Parigi il 24 agosto 2024. La magistratura ritiene che la mancanza di moderazione, di cooperazione con le forze dell'ordine e gli strumenti offerti (numero usa e getta, scambio di criptovalute, ecc.) rendano la piattaforma complice delle attività illegali che vi si svolgono, dal traffico di droga alle frodi. 

 Il servizio di messaggistica online Telegram lanciato nel 2013 da Pavel Durov e da suo fratello Nikolai, su cui le comunicazioni sono criptate end-to-end e la cui sede principale è a Dubai, si è posto in contrasto con le piattaforme americane, criticate per lo sfruttamento commerciale dei dati personali. Telegram si è impegnato a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti. In una delle sue rare interviste rilasciate lo scorso aprile a Dubai, Pavel Durov ha raccontato come gli sia venuta l'idea di lanciare un servizio di messaggistica criptata dopo aver subito molte pressioni da parte delle autorità russe all'epoca di VK, un social network che aveva creato nel suo Paese prima di venderlo e lasciare la Russia nel 2014.
Ha detto di aver provato a stabilirsi a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco prima di optare per Dubai, di cui ha elogiato l'ambiente imprenditoriale e la “neutralità”. Nell'emirato del Golfo, Telegram si è messo al riparo dalle regole di moderazione del governo, in un momento in cui sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle principali piattaforme per rimuovere i contenuti illegali.  

Durov aveva  evitato il più possibile di recarsi in Europa, dove la sua azienda è nel mirino, e aveva l'abitudine di viaggiare negli Emirati, nei paesi dell'ex Unione Sovietica o in Sud America. Durov dovrebbe nelle prossime ore comparire di fronte a un giudice prima di un possibile rinvio a giudizio per una moltitudine di reati: terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti criminali minorili.

Il giornalista americano Tucker Carlson scrive: "Pavel Durov si trova in una prigione di un paese occidentale alleato degli americani, il che è un monito vivente per qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuti di censurare la verità per volere dei governi e delle agenzie di intelligence. Sul mondo un tempo libero, cala rapidamente l’oscurità".

Telegram fa sapere che è scattato il piano d'azione previsto in caso di arresto del fondatore Pavel Durov  Non è noto in cosa consista esattamente questo piano, ma è chiaro che l'azienda potrà continuare ad esistere e adempiere ai suoi compiti  È altrettanto chiaro che Pavel Durov era evidentemente consapevole del fatto che sarebbe potuto essere arrestato.   Del resto persone che compiono reati siedono nei parlamenti mentre gli eroi sono in galera... Viviamo in un mondo al contrario...    

Vedi anche il caso del dissidente australiano Julian Assange fondatore di WikiLeaks, arrestato per aver rivelato crimini di guerra, che rimangono impuniti. Nell'Occidente democratico, infatti, non si perseguono le persone che compiono i crimini d guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.

domenica 7 luglio 2024

Come resistere a un dittatore - Maria Ressa

"Non sappiamo chi siamo finchè non siamo costretti a lottare per esserlo. Come si decide per che cosa lottare?  La risposta è quella di cercare di dare un senso alla nostra vita".

Maria Ressa (nata a Manila, 2 ottobre 1963) è una giornalista filippina naturalizzata statunitense, insignita del premio Nobel per la pace 2021 insieme al giornalista russo Dmitrij Andreevič Muratov "per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è un prerequisito per la democrazia e la pace duratura". L'ultima volta che fu assegnato il premio Nobel per la pace ad un giornalista fu nel 1935, il vincitore Carl von Ossietzky, non potè ritirare il premio perchè prigioniero in un campo di concentramento.   Maria Ressa è una delle più importanti giornaliste del mondo si è sempre battuta per la libertà di stampa e dei diritti umani.

Dopo essere cresciuta e aver studiato negli Stati Uniti, alla fine degli anni Ottanta è tornata nelle Filippine, dove ha lavorato per la CNN. Ha raccontato gli epocali cambiamenti intervenuti nell’area, dalla democratizzazione dei regimi post-coloniali, all’insorgere del terrorismo islamico, all’ascesa di “uomini forti” che, eletti democraticamente, hanno quasi trasformato i loro paesi in dittature, fino all’esplosione dei social con la loro profonda e pericolosa influenza sulla società e la politica. Nel 2012 ha cofondato Rappler, divenuto in breve tempo il sito di notizie più importante delle Filippine, con l’obiettivo di indirizzare l’azione collettiva verso il cambiamento climatico e il buon governo, nel tentativo di contribuire ad aumentare le conoscenze degli elettori e la loro partecipazione alla vita politica. 

L’attività di Maria e dei suoi collaboratori, però, è ben presto diventata un bersaglio per il governo di Rodrigo Roa Duterte (16º Presidente della Repubblica delle Filippine dal giugno 2016 al giugno 2022), di cui avevano denunciato la corruzione, le malversazioni e la violenza. Per questo ha subito dieci mandati d’arresto in meno di due anni e, tuttora, corre il rischio di passare in carcere il resto della sua vita. 

Il libro Come resistere a un dittatore (pubblicato nel 2023) è la storia di come la democrazia muoia ogni giorno, poco alla volta, e di come On-line esista una minaccia silenziosa che sta gradualmente mettendo a repentaglio le nostre libertà e la democrazia. Il sistema di disinformazione e censura, il potere dei social media e dei giganti del web sta caratterizzando il mondo nell’ultimo quinquennio e influenzando la nostra percezione della realtà e i nostri voti. Un’opera urgente e necessaria per ricordarci di tenere la guardia sempre alta e gli occhi aperti, prima che sia troppo tardi.

Nel 2017 nelle Filippine il 97% degli abitanti erano collegati a Facebook, per questo  le Filippine sono considerate il banco di prova dei terribili effetti che i social media hanno sulle istituzioni e la cultura di un Paese e sulle menti della popolazione.  Oggi sono visibili gli effetti devastanti dell'assenza di uno stato di diritto nel mondo virtuale. Le fabbriche di account e l'impunità on line hanno contribuito all'aumento del  potere divino della tecnologia di infettare ognuno di noi con il virus della menzogna, di fomentare paure, divisioni, odio e accellerare l'ascesa di autocrati e dittatori in ogni parte del mondo mettendo in pericolo la vera democrazia. Dal 2018 molti studi hanno testimoniato "la morte lenta della democrazia"  e soprattutto che le menzogne e le bugie collegate alla rabbia e all'odio si diffondo rapidamente, mentre i fatti vengono totalmente ignorati. Le piattaforme tecnologiche hanno dato al potere geopolitico uno strumento in grado di manipolarci a livello individuale. La tattica adottata è quella di soffocare l'informazione e sostituirla con le bugie. creando account falsi, schierando eserciti di bot e sfruttando i punti deboli dei social per ingannare le persone. Queste reti di disinformazione agiscono oggi a livello globale. Nel giugno 2022, nelle Filippine, Ferdinando Marcos Jr. è stato eletto Presidente, grazie all'attività in rete e la campagna di disinformazione portata avanti dai suoi sostenitori.

Oggi, in modo particolare, abbiamo bisogno di nuove istituzioni mondiali indipendenti e di controllo che ristabiliscano i valori fondanti della democrazia, e diano forma ad un mondo più compassionevole, più equo e più sostenibile. Un mondo al riparo da fascisti e tiranni.  

Frasi prese dal libro.

  • La domanda finale da porsi è: "Che cosa siete disposti a sacrificare in nome della verità?".
  • Chi tace è complice,  Basta una sola persona a reagire, perchè ai bulli non piace essere sfidati in pubblico.
  • Nessuno può realizzare da solo qualcosa di significativo.
  • Per avere una visione chiara del mondo bisogna porsi le domande più difficili.
  • Cory Aquino e Marcos si affrontarono alle elezioni presidenziali, il bene contro il male, Marcos si dichiarò vincitore ma ci fu una protesta popolare chiamata People Power che poi influenzò molti altri Stati. Questo è stato uno dei momenti più eroici e democratici della storia delle Filippine. 
  • Se qualcuno ci viene a dire che non possiamo mandare in onda un servizio o pretende di visionarlo prima, per noi questo equivale a mettere il bavaglio alla libertà di stampa.
  • I potenti cercano sempre di controllare la narrazione.
  • Occorre mettere il potere di fronte alle sue responsabilità, anche quando rischi di rovinarti la carriera. Resistere, è questo il dovere di un giornalista.
  • Fare l'inviata, tra i 20 e i 40 anni, mi ha dato un'incredibile spinta andrenalinica alla mia ricerca di senso ed è stata, scadenza dopo scadenza, una scuola sul mondo. E' stato un privilegio poter testimoniare alcuni dei momenti più significativi nella vita di molte persone.
  • Il giornalista oggettivo non esiste, chiunque dica il contrario mente.
  • Oggi le testate giornalistiche sono state sostituite dalle aziende tecnologiche e hanno abdicato al ruolo di guardiani a protezione dei fatti, della verità e della fiducia. E ora con le aziende tecnologiche le informazioni che riceviamo sono direttamente determinate dalla sete di profitto delle aziende.
  • L'estremismo e la radicalizzazione si diffondono sulle reti sociali come un virus. Dalla teoria delle reti sociali presi la regola dei tre gradi di influenza, formulata per la prima volta nel 2007 da Nicholas Christakis e James Fowler.  Il loro lavoro dimostra che tutto quello che diciamo o facciamo si riverbera nella nostra rete sociale e determina un impatto sui nostri amici (primo grado), gli amici dei nostri amici (due gradi) e persino gli amici degli amici dei nostri amici (tre gradi).
  • Le reti di disinformazione online diffuse attraverso Facebook si rigenerano dopo anni di smantellamenti. "La minacia diventa più fluida e meno facile da tracciare".
  • In ogni parte del mondo le notizie cambiano il pubblico tanto quanto quest'ultimo cambia le notizie. 
  • Il 97% dei filippini che usano Internet sono su Facebook.  Zuckerberg mi rispose guardandomi negli occhi "Un momento,  il restante 3% che cosa fa?".
  • Grazie alla struttura degli algoritmi, e della distribuzione di Facebook, dei blogger praticamente sconosciuti avevano preso il sopravvento sui media tradizionalisti e i giornalisti. Le piattaforme tecnologiche avevano sostanzialmente capovolto le regole e favorivano le bugie a discapito dei fatti. I social media diventano armi per attaccare gli oppositori e le persone scomode.
  • Una conferenza alle Nazioni Unite aveva il titolo "Attaccarne uno significa attaccarli tutti". Secondo uno studio dei big data, il 60% degli attacchi serviva a demolire l'affidabilità del giornalista,il restante 40% consisteva in aggressioni molto personali e violente. Lo studio "Patriotic Trolling: The rise of state-sponsored online hate mobs". forniva un ampio inquadramento del fenomeno dei troll di stato: "l'uso di campagne di intimidazione e molestie online finanziate dallo Stato miravano a ridurre al silenzio singoli individui. Quel rapporto, più di ogni altro strumento dell'epoca, coglieva la reale dimensione della disinformazione globale.   Google decise di insabbiare il rapporto.  Nelle Filippine ci sono stati due episodi significativi di attacchi a personalità sgradite al potere, alla senatrice Leila de Lima, e alla Presidente della Corte suprema, Maria Lourdes Sereno.
  • Durante lo scandalo di Cambridge Analytica, Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer nominata al premio Pulitzer, ha dimostrato che Cambridge Analytica raccoglieva illecitamente i dati di milioni di account Facebook. per meglio individuare il target della campagna di Donald Trump.  Grazie a queste ricerche il Congresso americano chiamò Zuckerberg a testimoniare e comminò a Facebook una multa di cinque miliardi di dollari.  In quel periodo i vecchi poteri come governi e testate giornalistiche ancora non avevano idea di quanto i nuovi poteri - le piattaforme tecnologiche - avessero eroso le strutture che un tempo mantenevano, almeno in parte, l'ordine e la stabilità in tutto il mondo. Le big tech erodono la nostra democrazia con la loro brama di soldi e di potere.
  • Stanno usando la libertà di espressione per soffocare la libertà di espressione, che possiamo chiamare Infodemia.   Siamo assistendo alla morte lenta della nostra democrazia.  In un Paese che scivola verso l'autocrazia, le persone non perdono tutta in un volta la capacità di agire; devono scegliere ogni giorno se obbedire o meno alle richieste dell'autocrate.
  • Nel 2003 Shirin Ebadi è stata la prima donna mussulmana e la prima iraniana a ricevere un Nobel per la pace, per la sua lotta a favore della democrazia e dei diritti umani.
  • Le proteste dei Gilet Jaunes  in Francia contro il presidente Macron avevano un carattere inedito: la loro organizzazione era stata decentralizzata: erano nate sui social media, soprattutto su Facebook, la disinformazione soffiava sul fuoco di rivendicazioni legittime, ma amplificate al punto da istigare la violenza.
  • Nelle Filippine si sperimentava  l'impatto dei social media e il modo in cui possono essere usati per fomentare l'odio e ditruggere la credibilità dei giornalisti di tutto il mondo.  Se potevano fare una cosa del genere a una giornalista che aveva un po' di potere e di visibilità, cosa avrebbero potuto fare a cittadini vulnerabili che giacevano letteralmente nell'oscurità.
  • You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one. I hope someday you'll join us, and the world will be as one.
  • Lo stato di diritto può essere un'illusione e svanire in un istante. La brutta china si prende quando coloro che hanno il compito di mantenere saldo lo stato di diritto cominciano a farne quello che gli pare. Non resta più nulla.
  • Si può sempre sgeliere di essere quello che si è. Di vivere secondo i valori che ci caratterizzano. 
  • Muoriamo tutti un pochino ogni giorno. Ogni giorno vissuto è un giorno in più che non si ripeterà mai. Tutto quello che chiediamo è che i giorni che ci restano da vivere abbiano un significato.
  • Invecchiando ho capito che la veglia non si fa per il morto, ma per quelli che restano. promettimi che farete una festa.
  • Finchè il mio cuore - la camera che ospita la coscienza e le convinzioni, l'amore e i sogni, la memoria e il rispetto di me stesso - rimane intatto, io combatterò. 
  • Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer,  ha creato un Consiglio di sorveglianza di Facebook, composto da esperti come Shashana Zuboff, l'accademica che ha coniato l'espressione "capitalismo della sorveglianza", che chiedevano a Facebook di cambiare le prassi che stavano distruggendo il nostro mondo. Il problema non era il contenuto dei messaggi, ma il modello di distribuzione creato da Facebook.   Questo gruppo chiese a Facebook un intervento articolato per impedire che i social venissero usati come un'arma per indebolire il voto e, con esso, la democrazia americana. Soprattutto tre richieste: applicare le regole e rimuovere i post che istigavano alla violenza; rimuovere la pubblicità che cercava di delegittimare il risultato delle elezioni, prendere provvedimenti per prevenire la disinformazione e la misinformazione sui risultati stessi.
  • Quando è scoppiato lo scandalo di cambridge Analytica il maggior numero di account compromessi era negli Stati Uniti, e al secondo posto c'erano le Filippine. 
  • Il colonialismo non è mai morto, si è solo spostato in rete. Chi voleva testare un prodotto digitale da lanciare in Occidente lo provava prima nelle Filippine. Nelle Filippine si raccolgono tantissimi dati, sono il secondo Paese controllato, dopo gli Stati Uniti.
  • Nessuno, al di fuori di Facebook, dispone di dati per farsi un'idea complessiva della situazione sul web, delle opinioni, ecc...  Gli algoritmi sono stati creati da persone, ma è Facebook a decidere se offrire a un determinato utente più fatti o più odio.  Facebook ha a disposizione un algoritmo che potrebbe influire notevolmente sulla qualità dell'informazione. L'indicatore è quello che viene definito "qualità dell'ecosistema delle notizie", e si potrebbero aumentare i suggerimenti di siti di notizie quali la CNN, il New York Time, ecc, a discapito di siti di parte.
  • Nel 2020, in periodo di pandemia,  abbiamo sperimentato l'influenza esercitata da Facebook sulle nostre democrazie. Esiste un database Starktank a disposizione di istituzione accademiche e ricercatori che permette di capire come le operazioni di informazione possono trasformare una democrazia solida in un governo autoritario.
  • Youtube ha superato Facebook nella classifica delle piattaforme usate nelle Filippine.
  • Il primo passo nel processo di fact-checking consisteva nell'individuare le bugie. Le bugie migliori sono mezze verità in grado di sostenere una metà narrazione, il secondo passo era quello di utilizzare i computer per processare una grande quantità di dati ed estrarne i messaggi ripetuti dalle reti di disinformazione.  Poi occorre identificare i siti web o entità digitali associate a quelle reti. 
  • Dando priorità alle fonti ufficiali, Facebook ha reso più efficaci e più difficili da contrastare gli attacchi ai giornalisti da parte di entità statali.
  • Qualcuno ha proposto che gli attivisti che si battono per i Diritti Umani dovrebbero usare le stesse tattiche e creare account falsi. A questa proposta si dovrebbe risponde in questo modo: "Per combattere un mostro non si deve diventare mostri". Occorrerebbe costruire delle comunità di azione e creare un approccio alla società nel suo complesso combinando la tecnologia, i dati e la partecipazione pubblica.
  • Nelson Mandela ha detto: " Esseri liberi non significa soltanto spezzare le proprie catene ma vivere rispettando e valorizzando la libertà altrui".
  • La libertà di stampa è alla base di ogni singolo diritto dei cittadini, se non si può mettere il potere di fronte alle sue responsabilità, i giornalisti non possono fare nulla. Se i giornalisti non possono fare il loro lavoro, i cittadini perderanno i loro diritti.
  • La ricerca della giustizia è il motivo per cui si diventa giornalista. 
  • Secondo Shoshana Zuboff ogni altro problema è una distrazione e una conseguenza del peccato originale dell'"estrazione primaria".  Queste parole sono usate per descrivere il modo in cui le aziende tecnologiche si sono impossessate, mediante l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale, delle nostre azioni e delle nostre vite private e, raccogliendo e organizzando i nostri dati personali, hanno creato modelli di ciascuno di noi e poi hanno dichiarato pubblicamente di essere i legittimi proprietari di questa materia prima, che usano per creare algoritmi attraverso i quali ci manipolano subdolamente per profitto. Non ci danno niente in cambio e non devono chiederci il permesso. L'estrazione primaria è una pratica moralmente riprovevole. 
  • Shoshana ha collegato profitto e tecnologia e gli ha dato un nome: "Il capitalismo della sorveglianza" che consiste nell'accumulare denaro e potere e stimolare tutti ad agire. Siamo alla terza fase di questo processo.
  • Ridurre il giornalismo al numero di visualizzazioni di una pagina significa mercificare il lavoro del giornalista. 
  • Le aziende tecnologiche non si accontenteranno di distruggere la democrazia, se non saremo in grado di controllarle riusciranno a distruggere ben di più.
  • Le reti di propaganda sono molto efficaci nel riscrivere la storia: una bugia si diffonde molto di più della successiva correzione, e quando la bugia viene smascherata, chi ci ha creduto spesso si rifiuta di cambiare opinione; questo effetto dei social è stato registrato in varie parti del mondo. 
  • I pilastri per costruire il futuro dovrebbero essere: tecnologia, giornalismo e comunità e collaborare, collaborare a tutti i livelli, anche a livello globale per difendere i giornalisti. I Paesi che sposano i valori democratici devono trovare nuovi paradigmi, perchè le nazioni illiberali stanno usando il loro potere collettivo per indebolire istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e l'UNESCO.  Dagli ultimi eventi mondiali, vedi le azioni di Israele, si deduce che anche i Paesi cosiddetti democratici non difendono più il diritto internazionale. Le sanzioni perdono efficacia se non c'è un atteggiamento coerente per farle rispettare. 
  • Il Fact-checking che è il cuore del giornalismo è oggi quasi del tutto scomparso.
  • La lotta dell'uomo contro il potere, è la lotta della memoria contro l'oblio - Milan Kundera.
  • Abbiamo eletto populisti incompetenti che hanno alimentato le nostre paure, dividendoci e mettendoci gli uni contro gli altri, diffondendo rabbia e odio e nutrendosene. L'obiettivo di questi leader non è il buon governo ma il potere; hanno ignorato i problemi esistenziali che necessitavano di una risposta globale. 
  • La tecnologia non ha fatto tutto da sola; è stata l'acciarino che ha dato fuoco all'esca preparata da decenni di progresso liberale che ha invaso la nostra vita (il liberalismo è diventato il nostro feticcio).
  • Oggi una classe emergente di leader populisti di destra usa i social per mettere in dubbio e fare a pezzi la realtà istigando rabbia e paranoia sulla base di bugie esponenziali; e così si normalizza una situazione che porterà l'indignazione politica ad incontrare il terrorismo, l'avanguardia della violenza collettiva.
  • Ciò che merita la nostra attenzione è ciò dà senso alle nostre vite.  La politica oggi è diventata divisiva. 
  • La nostra generazione ha fallito e stiamo lasciando in eredità ai giovani un mondo rotto, questo significa che i giovani dovranno essere più forti e più in gamba di noi.  I giovani dovrebbero pensare con la loro testa, essere scettici nei confronti dei social media, calarsi nei panni degli altri, mettere da parte i telefonini, perchè quello che importa sono le persone a cui vogliamo bene.
  • Quello che si ricorda sono le persone di cui abbiamo toccato le vite e quelle le cui vite hanno cambiato la nostra.
  • In conclusione, come resistere a un dittatore?  Restando fedeli a valori come onestà, vulnerabilità, empatia, controllo delle emozioni, accettazione delle paure, fiducia nel bene. Non si può fare tutto da soli. bisogna creare una comunità, una squadra e poi unire i puntini luminosi e tessere una rete tutti insieme.
  • I governi democratici dovrebbero valutare l'impatto delle aziende tecnologiche sui diritti umani, proteggere il diritto alla privacy dei cittadini, mettere al bando la profilazione selvaggia a fini pubblicitari e che è incompatibile con i diritti umani. Applicare il regolamento per la tutela dei dati personali (GDPR); offrire garanzie democratiche allo spazio digitale, proteggere la libertà dei media bloccando la disinformazioe a monte. 
  • "Come lo stato di diritto è crollato dall'interno;  Chi tace è complice"

Libro consigliato:  Maddeleine Albright, Fascismo, un avvertimento, dedicato all'ascesa dell'autoritarismo in tutto il mondo.

giovedì 30 maggio 2024

Biblioteca digitale mondiale su Internet - UNESCO

L'UNESCO con il suo direttore generale  Audrey Azoulay,  ha avuto la grande idea di dare accesso gratuito alla biblioteca digitale mondiale su Internet. Un bellissimo regalo a tutta l'umanità!

Ecco il link per la Francia: https://www.wdl.org/fr  Raccoglie mappe, testi, fotografie, registrazioni e film di tutti i tempi.
    - La FNAC ha messo una selezione di 500 libri gratis da scaricare, link:
     https://livre.fnac.com/n309183/Tous-les-Ebooks-gratuits
    - L'Opera Nazionale di Parigi sta caricando gratuitamente i suoi spettacoli su https://lnkd.in/gwdGY8n
    - La Metropolitan Opera di New York trasmetterà gratuitamente i suoi spettacoli
     https://bit.ly/2w2QXbP
    - La Cinémathèque Française offre le sue 800 masterclass, saggi e videolezioni, 500 articoli sulle sue collezioni e programmazioni     https://lnkd.in/ghCcNKn
    - Il Forum Immagine offre di visionare i suoi incontri      https://lnkd.in/gFbzp5q
    - Centre Pompidou offre Podcast vari,  vedi:  https://lnkd.in/gGifD3r
    - Musei: 10 musei online da visitare dal divano   https://lnkd.in/gV_S_Gq
    -1150 film sono disponibili sul sito:  https://lnkd.in/gspcqCm

Link utili:  

  • Biblioteca mondiale UNESCO, sito: https://www.wdl.org/fr  
  • Media francesi, sito: https://www.institutfrancais.it/italie/media-francesi
  • TV5 Monde Plus, Piattaforma francophone gratuita con film, vedi sito: https://www.tv5mondeplus.com/fr

L'intelligenza artificiale - le 5 piattaforme pù conosciute

Da novembre 2022, data di rilascio della prima build di Chat GPT, sono comparse online centinaia di IA. Tutte diverse tra loro, ognuna con una funzione diversa. Alcune sono in grado di creare immagini, altre di creare presentazioni di lavoro, altre ancora imitano la voce delle celebrità. Insomma, grazie alla nostra creatività possiamo ottenere ciò che vogliamo in pochi minuti. Noi studenti eravamo abituati ad impegnarci in lunghe ricerche su Google, digitavamo l’argomento e poi bisognava consultare diversi siti internet, senza avere la certezza di aver centrato l’argomento richiesto dal prof di turno e perdendo un sacco di ore. Adesso invece ci basta aprire una IA, inserire una richiesta e questa ci scrive un piccolo brano con tutte le informazioni più importanti.

Merito del machine learning, l’architettura alla base di ogni singola intelligenza artificiale. Questa pratica non è altro che la creazione di un algoritmo di apprendimento: le IA, infatti, acquisiscono setacciando il web e distinguendo tra dati corretti e dati sbagliati. Quelli giusti vengono poi salvati in grandissime memorie, mentre gli altri vengono scartati. Gli algoritmi vengono testati dagli sviluppatori e corretti, se necessario, prima di essere lanciati sul web. A quel punto la nostra IA comincerà a leggere siti internet, articoli, a memorizzare foto, ecc.    Il problema però del machine learning sta nel controllo da parte dell’uomo: se è un programma controllato, difficilmente saranno salavate informazioni scorrette, mentre se non è controllato si può rischiare che vengano memorizzati dati scorretti o anche solo incompleti.  

 

I cinque tool gratuiti più affidabili consigliati dagli studenti per avere informazioni (il più possibile) corrette:

  1. WRITER. Ti serve scrivere un breve saggio, un articolo oppure semplicemente un testo? Writer è la soluzione. Si tratta di un’intelligenza artificiale in grado di scrivere ottimi elaborati, sia in italiano sia in inglese, dotata di un’interfaccia semplice e intuitiva. Non richiede perciò grandi abilità col computer ed è alla portata di tutti. Writer è gratuita ma per un periodo limitato di 14 giorni dal primo accesso o dalla registrazione. Per ovviare a questo limite basta utilizzare un indirizzo e-mail diverso che non abbia mai effettuato un acceso prima.
  2. TOME. Quante volte nella vita ci capita di dover creare una presentazione per lavoro, per la scuola o semplicemente per un progetto che dobbiamo esporre a un pubblico? A Tome bastano pochissime istruzioni per creare una presentazione di tutto rispetto.
  3. Deep AI. La Deep AI è il programma preferito dalle menti fantasiose, che hanno idee in testa ma non sanno come rappresentarle. Deep AI è un’intelligenza artificiale per immagini, generate in diversi stili che variano dall’arte contemporanea, alla natura morta a stili futuristici o fantascientifici e con un’ottima qualità grafica.
  4. Chat GPT. Si tratta della prima vera IA che è stata resa accessibile al pubblico ed è la più tecnica di tutte. Chat CPT è amata dai programmatori come noi, perché con l’inserimento di poche parole è in grado di fornire pezzi di codice funzionanti e anche ben ottimizzati, spiegando pure come ha “ragionato” e dunque perché è efficace.
  5. Microsoft Bing/Copilot.  Copilot è l’intelligenza artificiale di Microsoft, fra tutte la più completa ma non eccelle in nulla. Nonostante la premessa, basta avere un account Microsoft per ottenerla. Inoltre, essendo di Microsoft, è sempre aggiornata e migliorata costantemente. Ha molte funzionalità, è molto intuitiva e semplice, dunque alla portata di tutti.

Per ciascuna di queste IA è possibile sottoscrivere un abbonamento che fornisce funzioni extra. Superati i pregiudizi e raggiunta la consapevolezza che non può sostituire l’essere umano, IA è un aiuto straordinario, soprattutto in termini di ottimizzazione dei tempi.

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...