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mercoledì 28 febbraio 2024

Beautiful Minds

Louis, uomo riservato e silenzioso, dirige un'impresa di pompe funebri mentre Igor, quarantenne amante della filosofia, a causa di una paralisi celebrale è rimasto disabile a vita. I due non si conoscono, almeno non finché Louis con la macchina investe Igor mentre sta effettuando delle consegne a domicilio per lavoro. Entrambi vivono in profonda solitudine: Louis perché per dimenticare dolori passati ha relegato la sua vita solo nella sfera lavorativa e Igor perché per via della sua disabilità è il primo a isolarsi dal mondo, rifugiandosi nelle parole dei libri. Per una serie di coincidenze i due compiono un viaggio insieme verso il sud della Francia, viaggio in cui impareranno a sentirsi finalmente spensierati, anche grazie al nascere di una nuova splendida amicizia.

Beautiful Minds è il racconto di un viaggio attraverso il Sud della Francia e di due persone che imparano l'importanza di condividere i propri dolori ritrovando, finalmente grazie all'amicizia, la serenità.

Il genere cinematografico dell'on the road è da sempre perfetto per raccontare l'evolvere dei personaggi di un film. Di esempi ce ne sono a bizzeffe; il cinema, soprattutto quello americano, è ricco di incredibili storie su strada. Come se i chilometri macinati rappresentassero il tempo che scorre, con il passato che rimane indietro e cessa di pesare sull'individuo, lasciando spazio ad un futuro in cui si ha la libertà di potersi riscrivere, dando vita ad una rinnovata esistenza.

E Beautiful Minds di Bernard Campan e Alexandre Jollien è difatti un classico on the road, in cui i protagonisti iniziano il loro viaggio in un modo e alla fine di questo, sono due persone completamente diverse. È in fondo un film sul valore dell'amicizia, e primo fra tutti, ha il pregio di esser davvero ben scritto, di farsi forte di una sceneggiatura che fila dritta e senza intoppi. Ma succede spesso che se da un lato l'impeccabile esecuzione della sceneggiatura è a ragione una qualità, dall'altro si rischia a volte di incappare nel pericolo di un'opera eccessivamente confezionata, che finisce di conseguenza per diventare un po' troppo prevedibile.

Non sono pochi i momenti di Beautiful Minds in cui si ha l'impressione di vedere qualcosa di già visto e lo svolgimento del film, le strade che la narrazione intraprende, procedono per incastri fin troppo noti, difettando inevitabilmente per originalità. Ma questo a Beautiful Minds si può perdonare.

lunedì 30 ottobre 2023

The Monk and the gun

The Monk and the Gun, film diretto da Pawo Choyning Dorji, è ambientato nel 2006, anno in cui il Regno del Bhutan ha dato inizio alla sua transizione in favore della democrazia, segnando a una vera e propria svolta storica per il Paese. Il film contiene una satira antimilitare sul Bhutan in transito, con diffidenza, dalla ruralità alla modernità; su questa democrazia neonata, che non ha mai conosciuto un'elezione e deve educare il popolo al voto. Un popolo, quello del Bhutan, in cui le persone non sanno neppure la loro data di nascita e si ritrovano ora a dover essere censite.            

I protagonisti, monaci, insegnanti, banconisti, perfino il Lama (tutti attori per necessità, non per professione) abituati da secoli ad affidarsi totalmente al loro Re, diffidano delle elezioni.
Vengono raccontate diverse storie: dal monaco (Tandin Wangchuk), che è incaricato di procurarsi delle pistole, a Benji (Tandin Sonam), che accetta di lavorare come interprete per Ron (Harry Einhorn), un collezionista americano di armi antiche, giunto nel Paese per acquistare un fucile risalente al XIX secolo.

Pawo Choyning Dorji, già regista candidato all’Oscar con Lunana, spiazza il pubblico e ci propone che il denaro non ha valore in sé, che la democrazia americana  forse non val bene una monarchia ultra centenaria. Gli Stati Uniti," un paese con più armi che persone”, non hanno niente da proporre al Bhutan, un paese dove la pace regna sovrana. I cittadini non conoscono l’odio e, con poco, vivono sereni. Tanto che il benessere viene calcolato attraverso un indicatore chiamato "felicità interna lorda".   

Fa riflettere il fatto che nell’ancestrale, ultra-monarchico Buthan la democrazia sia arrivata solo nel 2006. E con lei la tv, internet, il cinema. Insomma, tutti i simulacri consumistici della modernità occidentale. Eppure non è detto che sia un bene. 

Nel film si cerca proprio di mettere in evidenza che la democrazia potrebbe non essere il migliore dei sistemi politici, e per farla funzionare occorrono tempi lunghissimi, fondandola su una coscienza civile che per attuarsi ha bisogno di decenni (secoli per guardare in casa nostra).  Emerge, inoltre, il rimpianto conservativo verso un patrimonio di tradizioni destinato a scomparire a suon di Coca Cola e film di James Bon 

Il film è ambientato nel 2006 ad Ura, nel Bhutan.  Un Lama, maestro di Dharma, è in ritiro spirituale. Mentre ascolta la radio, apprende la notizia dell’arrivo delle elezioni ad Ura. Ordina allora ad un monaco, di procurargli due pistole entro l’arrivo della luna piena. Un’impresa che, si rivelerà fin da subito, non facile. Molti dei cittadini, infatti, non avevano nemmeno mai visto una pistola in vita loro. Nel frattempo, un americano, coinvolto nel traffico d’armi, atterra in Bhutan, con l’obiettivo di comprare un fucile pregiato. 

FIL (felicità interna lorda)  e PIL (prodotto interno lordo).    Il Bhutan occupa il 160° posto nella classifica mondiale del PIL, che misura la ricchezza economica. Eppure i suoi abitanti sono felici, tanto che il benessere viene calcolato attraverso un indicatore chiamato GHN che sta per Gross National Happiness, che possiamo tradurre alla lettera come “felicità interna lorda”.  Si tratta infatti di un indicatore che misura il benessere di un popolo attraverso la felicità e la consapevolezza e non calcolando la ricchezza economica. 

Il GNH riguarda lo sviluppo olistico dell’Uomo grazie al bilanciamento del benessere materiale e spirituale dei bhutanesi. La crescita del GNH si misura attraverso l’incremento o il decremento della felicità sociale e diventa così indice di progresso. Se un bhutanese ha dal 50% al 65% delle condizioni a sua disposizione nei nove domini allora accede al livello di persona appena felice. Se queste condizioni si verificano in una percentuale dal 66% al 76%, è abbastanza felice. Se questa percentuale supera il 76% è profondamente felice. Non consideriamo la felicità soggettiva, che è individuale, effimera e momentanea – la felicità misurata dal GNH è servire gli altri, vivere in armonia con la Natura e realizzare la bontà dei valori e della saggezza delle persone.  Uno dei nove domini del GNH è lo stile di vita e mira a un concetto sostenibile di PIL: crescere ma in modo sensato e non essere solo dei voraci consumatori.

Il GNH si basa su un’economia fondata sui bisogni e non sull’avidità e di una crescita sostenibile che prosegua anche quando arriveranno le generazioni future.  D’altra parte, il PIL si basa sulla distruzione e sull’eccessivo consumo delle risorse naturali. L’80% del territorio del Bhutan è verde e il 72% è coperto da foreste. Gli alberi vivi non hanno valore secondo la logica del PIL, ma se li uccidiamo e li abbattiamo gli indicatori economici salgono improvvisamente… ma qual è il prezzo da pagare in termini di equilibrio biologico e biodiversità? Allo stesso tempo, per esempio, se ci sono dei conflitti, se cresce il consumo di droghe, l’alcolismo, il fumo, allora la compravendita di armi e di sostanze che creano dipendenza fa aumentare automaticamente il PIL. E ancora: se uno dei due genitori smette di lavorare e rimane a casa per curare il futuro del Paese, che sono i figli, non c’è alcuna crescita economica. In altre parole, come abbiamo visto, ciò che fa progredire l’economia non si traduce in felicità e benessere per le persone.

Il PIL può continuare a crescere, nella misura in cui ha una ricaduta positiva sull’Uomo e sulla Natura, sulla lotta ai combustibili fossili o sul contenimento delle emissioni, in modo che il riscaldamento globale si riduca.

Se smettessimo di mangiare carne e altri prodotti di origine animale, restituiremmo alla Natura questo 80% di terra fertile ed essa si rigenererebbe. Il 20% della superficie coltivata secondo metodi biologici sarebbe sufficiente per mantenere il triplo dell’attuale popolazione terrestre. Questo è stato dimostrato dalla dottoressa Vandana Shiva presso la fattoria Navdanya dell’Università della Terra nel Deharadun indiano e dal professor Ganesh Bagaria dell’Istituto Indiano di Tecnologia di Kanpur attraverso il concetto del valore umano. Ciò che l’America Settentrionale e l’Europa sprecano ogni anno sarebbe abbastanza per il fabbisogno di tre anni dell’intera popolazione mondiale.

Dobbiamo anche placare la nostra sete di consumo, cercare di usare di più il trasporto pubblico (quando è possibile), utilizzare la corrente elettrica il minimo indispensabile, non comprare una quantità eccessiva di vestiti, scarpe e altri oggetti – prima di acquistarle dobbiamo chiederci se ne abbiamo davvero bisogno, mangiare per nutrire il nostro corpo e smetterla con il cibo spazzatura… e molte altre cose!

giovedì 12 ottobre 2023

Fahrenheit 451

Per superare la situazione drammatica in cui si trovano le società occidentali oggi, caratterizzata da una classe dirigente corrotta a tutti i livelli, un pensiero dominante a senso unico, censure, mancanza di modelli di riferimento ecc, dovremmo organizzarci in maniera creativa in gruppi di persone cercando di perseguire la costruzione di un mondo diverso.  I nostri politici sono dei fantocci a tutti i livelli, cambiano opinioni e idee, per opportunismo, per tornaconto personale, con grande facilità, non abbiamo più modelli di riferimento, le poche personalità positive che emergono, vengono tranquillamente eliminate nella totale indifferenza della comunità internazionale.  Dopo la globalizzazione gli Stati hanno perso la loro sovranità, il potere degli organismi delle Nazioni Unite è stato depauperato, non c'è più uno stato interlocutore, ma solo poteri occulti e dittature invisibili. 

Per darci un minimo di speranza in questa palude di potenziale disperazione, dobbiamo far riferimento a Fahrenheit 451  che è un romanzo di fantascienza del 1953, scritto da Ray Bradbury.    Il romanzo mostra ciò che la censura è in grado di fare in una società in cui una dittatura totalitaria ha impedito la lettura e il possesso di libri, considerati un pericolosissimo strumento di libero pensiero e che quindi vengono bruciati da uno specifico corpo di polizia. Fahrenheit 451 è così una riflessione sul ruolo della lettura e dei mass-media e sulla libertà dell’individuo nella società contemporanea.

Il cambiamento negli stili di vita, che sono diventati più rapidi e superficiali, ha portato alla richiesta di opere scritte più facili e comprensibili e che creassero meno discussioni e dibattiti, privilegiando solo argomenti futili e leggeri. Il governo, giustificando il tutto come servizio per il bene comune, ha deciso successivamente di mettere al bando i libri e di distruggerli sistematicamente.   Guy Montag, il protagonista, è un "fireman" che porta sull'elmetto il numero 451 e il cui compito non è quello di spegnere gli incendi ma di provocarli, bruciando con il cherosene libri, giornali e riviste conservati illegalmente.  Il titolo si riferisce alla temperatura alla quale i libri prendono fuoco.

Guy incontra una ragazza, Clarisse sua vicina di casa, che lo fa riflettere sulla società in cui vivono: una dittatura in cui non c'è spazio per le opinioni personali e che cresce uomini che non conoscono la natura e i sentimenti umani. Clarisse viene da una famiglia che non ha televisori in casa, che è cresciuta in modo diverso e che non è allineata al modo di pensare dettato dal governo. Clarisse, al termine del loro primo incontro, chiede a Guy se è felice, e questo instilla nel protagonista un dubbio che lo porterà a cambiare radicalmente e ritrovare il gusto della lettura. Un professore di nome Faber illusta a Guy la potenza sovversiva dei libri, spiegandogli l’importanza della ricerca del significato che sta dietro alle parole, mentre gran parte della gente si è progressivamente accontentata delle spiegazioni più semplici e superficiali, come quelle fornite dalla televisione.  Poi Faber, lo indirizza verso una comunità di ribelli che costituiscono la memoria letteraria dell’umanità: ognuno di loro ha infatti memorizzato un testo letterario per trasmetterlo alle nuove generazioni quando il mondo sarà libero dalla tirannia. Questo gruppo di ribelli contribuisce in questo modo alla costruzione di un nuovo mondo.

Oggi non ci sono corpi speciali che entrano in casa per bruciare i libri, ma è stato messo in piedi un sistema di annichilimento del libero pernsiero e delle libere opinioni che è molto simile a quello di Fahrenheit 451.  Quella povera gente cosa faceva per contrastare quel disegno?  Cercava di salvare i tesori, ossia le parole luminose provenute dai grandi maestri e preservarle dallo sfascio generale,  con l'intento della salvaguardia del meglio che l'umanità ha prodotto in un fase in cui sembrava prevalere il peggio.

Martin Luther King scriveva:  "il nostro pianeta oscilla sulla soglia della guerra, l'odio prende il sopravvento: così come i falsi Dei del nazionalismo e del materialismo.  Stiamo assistendo al trionfo del peggio dell'umanità, all'orgoglio e all'egoismo, e alla minaccia di un annientamento atomico.

La salvezza del nostro mondo dal fato imminente avverrà non attraverso il compiacente adattamento della maggioranza conformista, ma dalla costruttiva capacità di inadattamento di una minoranza non conformista.  La salvezza dell'umanità è in mano a quelli che sono costruttivamente inadattati e non conformisti.    Queste persone permettono di lasciare aperta una porta ad un futuro diverso, continuando a  ricordandoci, che il mondo che sta trionfando non è il solo mondo posssibile e non è destinato ad essere il mondo del futuro. 

Noi,  cercando di recuperare il meglio dal nostro passato, dovremmo lasciare il testimone a chi ci sta accanto e a chi verrà dopo di noi. In questo modo potremmo dare un piccolissimo contributo alla vittoria delle cose migliori che l'uomo ha fatto, è , e può essere, o può diventare,  rispetto a tutto l'orrore che ha prodotto e continua a produrre.

L'azione deve comunque essere caratterizzata da una strategia non violenta caratterizzata dai seguenti punti: la nonviolenza non è fatta per i codardi, richiede  un enorme coraggio, il nonviolento non aspira a umiliare l'avversario, l'obiettivo è quello non di cancellarlo, ma di redimere l'avversario, contribuire a sviluppare in lui un'assunzione di coscienza e responsabilità, una crescita in vista di una riconciliazione,  ossia voglio farti capire quanto stai sbagliando e fare in modo di darti i mezzi per rinnovare te stesso; occorre lottare, non tanto contro le persone che sbagliano, ma contro il male in sè, e nello stesso tempo dobbiamo essere pronti ad accettare delle sofferenza senza nutrire desiderio di vendetta, dobbiamo rifiutare l'idea di un odio mentale sempre nell'ottica di questa aspirazione a un'armonia cosmica in cui ci possiamo tutti ritrovare purificati.

Dobbiamo prendere consapevolezza dei nostri limiti, dei nostri sbagli, assumendosene la responsabilità fino in fondo, senza mai desiderare di infierire sull'altro, senza mai aspirare ad acquisire un potere che ribalterebbe la situazione precedente, creando nuove forme di oppressione, nuove burocrazie di oppressori come è successo nei fenomeni rivoluzionari.

giovedì 27 luglio 2023

Nelle tue mani - film di Ludovic Bernard

Non rinunciare ai tuoi sogni perché hai paura di fallire!  Tutta la tua frustrazione, il tuo dolore è nella musica che dovrai metterli!   

Nelle tue mani è una commedia del 2018 diretta da Ludovic Bernard. L'adolescente Mathieu Malinski vive nelle banlieue parigine, la periferia della capitale francese e ha,  un talento  particolare per il piano. E' stato allenato al piano fin da bambino da un anziano vicino di casa. Ma le cose ora sono cambiate, deve pensare a portare qualche soldo a casa, per aiutare la madre e il fratellino, mentre il padre non c’è più.  Mathieu ha un gruppo di amici della sua stessa età, con cui ogni tanto commette piccoli furti per tirare a campare. La passione che però non gli fa smettere di sperare è quella per la musica classica. Quello per il pianoforte, in particolare, è il suo amore segreto, poco comprensibile nell'ambiente in cui è nato e cresciuto.
Un giorno qualsiasi, il giovane Mathieu si trova in una delle tante stazioni di Parigi, e alla vista di un pianoforte, inizia a suonarlo. La sua performance non passa inosservata: Pierre Geithner, direttore del Conservatorio, viene rapito dallo speciale talento del ragazzo. Gli propone dunque di iniziare una carriera da musicista. Mathieu però non è convinto e rifiuta l’offerta, continuando con la sua vita di sempre. Il ragazzo si caccerà di nuovo nei guai, facendosi arrestare per furto. Pierre, a quel punto, gli propone un patto: scontare la sua detenzione lavorando per il Conservatorio. Mathieu entra in un nuovo mondo che gli porterà una prima cotta e la complessità nel trovarsi a suo agio in un contesto così diverso dal suo. E' lì che Mathieu comincerà a trovare la sua strada e a pensare di partecipare ad un prestigioso concorso, ma non sarà per niente facile...


Il cinema francese degli ultimi anni ha presentato un vero e proprio  genere dedicato a chi, attraverso la cultura e la realizzazione in un ambito poco abituale nella propria famiglia, riesce a uscire dal contesto sociale delle banlieu multietniche che circondano Parigi. Una storia nata per caso, da un viaggio del regista Ludovic Bernard - grande amante di musica classica e opera - che, partendo da una stazione parigina, ha visto suonare divinamente Chopin al piano un giovane che non rispondeva minimamente ai codici sociali del pianista.
Il regista Ludovic Bernard è all’opera terza. I due precedenti lavori sono entrambi del 2017. In passato è stato per molto tempo aiuto regista di Luc Besson.
Mathieu Malinski è interpretato da Jules Benchetrit che per prepararsi al film ha lavorato al piano per tre ore al giorno, per riprodurre la corretta gestualità.
Il direttore del Conservatorio è interpretato da Lambert Wilson, la virtuosa insegnante del piano, dura ma sempre più affezionata al giovane Mathieu, è interpretata da Kristin Scott Thomas.

mercoledì 17 maggio 2023

Tutto il giorno davanti

C'è l'anima di Palermo con le sue voci nel film Tutto il giorno davanti di Luciano Manuzzi,  ispirato alla storia di Agnese Ciulla, ex assessore Cittadinanza sociale del Comune di Palermo dal 2012 al 2017 sotto la giunta di Leoluca Orlando.

Agnese Ciulla è una donna siciliana, che mette al centro gli altri facendo l’operatrice sociale, la facilitatrice territoriale, ma durante il suo mandato da assessora la sua esperienza umana e professionale con i migranti minorenni, le è valsa il soprannome «grande madre».  Il regista Manuzzi ha conosciuto Agnese leggendo un’intervista che il quotidiano la Repubblica titolava “Prendo in affido i migranti minorenni sono i miei 480 figli”.

Agnese Ciulla fu molto attiva nell’emergenza sbarchi in quel periodo e mise a punto misure di assistenza come lo strumento del tutoraggio volontario dei minori non accompagnati. In un mondo che si sta chiudendo a riccio, in difesa, Agnese Ciulla, insieme alla città di Palermo, apre le braccia e accoglie. Accoglie minori stranieri non accompagnati che hanno già perso tutto quello che alla loro età potevano perdere. Arrivano sulla banchina del porto. disorientati,  senza documenti, senza bagaglio, senza una prospettiva. Sono vivi e basta. 

Nel film è concentrato tutto – visioni, sbarchi, sedute comunali, incontri istituzionali, Protocollo, Tribunale dei Minori, liti familiari, conflitti con i figli, feste di compleanno – in un solo giorno. Un giorno pieno di turbolenze e di vita nel “bellissimo caos” di Palermo.

Il film si ispira al libro “La Grande Madre”, pubblicato nel 2019, che Agnese Ciulla ha scritto con Alessandra Turrisi per raccontare la sua esperienza umana e civile a fianco dei giovani migranti, le difficoltà, le minacce e i successi e, sullo sfondo, la grande impresa di Palermo, che ha aperto il suo porto in nome di valori universali come l’accoglienza e la condivisione, per diventare la casa di tutta la comunità.  Palermo ha dimostrato di essere «grande madre» e ha provato a trasformare "l’emergenza in progetto”.

giovedì 23 marzo 2023

History of yoga - Film

Il film La storia dello yoga è un viaggio di 6000 anni; dalle origini dello yoga, fino ad arrivare ai nostri giorni. La storia esplora gli elementi dello yoga nella civiltà di Harappa, nei Veda, nel giainismo, nel buddismo, nel sufismo, nelle pratiche hatha yoga del Medioevo e in altre dottrine periferiche. Il film si conclude nel XIX secolo, quando la scienza moderna riconosce il potenziale dello yoga sotto una nuova luce.   Vedi:  https://www.youtube.com/watch?v=JoRwXMLsVis 

Contenuto del video: 00:00 Perché la nostra mente rimane impigliata nel mondo esterno? 01:09 Che cos'è lo yoga? 01:47 Quali sono i benefici della pratica dello yoga? 02:38 La storia dello yoga è legata alla storia della religione e della fede? 03:17 La storia dello yoga è legata alla storia dell'India? 04:00 Chi era il saggio Patanjali? 04:39 Il saggio Patanjali visse al tempo dell'invasione greca a Chittor? 05:21 Come Patanjali compilò gli Yoga Sutra? 06:05 Lo Yoga è il processo di concentrazione sulla coscienza Chitta? Gli antichi indiani acquisirono la conoscenza attraverso lo Yoga? 07:05 Lo Yoga elimina la sofferenza? Chi può raggiungere il samadhi? 07:57 Quali sono gli 8 arti dello Yoga? 08:50 La teoria dello Yoga è di natura atea? 09:24 Cos'è l'asana e cos'è il Pranayama? 10:09 Quando inizia il viaggio interiore dello Yoga? 10:52 Che cos'è il samadhi? 12:10 Il sigillo di Harappa è legato a Pashupati e al Rigveda? 14:36 La società di Harappa era matriarcale? 16:18 Che rapporto c'è tra la filosofia Sankhya e lo Yoga? 17:50 Cosa sono Sattva, Tamas e Raja? 18:31 Vikriti è la trasformazione di Prakriti? 19:06 Samkhya e Yoga erano parte integrante della civiltà di Harappa? 20:03 I principi della democrazia hanno avuto origine dallo Yoga? 20:59 Gli Harappan erano persone che amavano la pace? 21:32 La pulizia delle città di Harappa derivava dal principio dello Yoga? 22:55 Le impronte dello yoga nella civiltà di Harappa 24:10 Quanti anni ha il Rigveda? 25:01 Il Rigveda fu iniziato dagli abitanti di Harappa? 25:39 Lo Yoga è un mezzo per collegare la mente alla Natura? 27:05 Brahman si realizza attraverso la meditazione? 28:40 Che rapporto c'è tra il Gayatri Mantra e lo Yoga? 29:31 Veda e Yoga 30:31 Come appare il termine Yoga nelle Upanishad? 31:49 Lo Yoga è stato il principio guida del viaggio di illuminazione di Gautama Buddha? 34:55 Gautama Buddha, Vipassana e Buddismo 36:37 L'imperatore Ashoka, il Buddismo e la non violenza 38:09 Giainismo, Buddismo e Yoga. 39:16 Il primo Tirthankar giainista Rishabhdev e lo Yoga 40:23 Molti Tirthankar giainisti sono raffigurati in Tadasana o Sukhasana. 40:52 Che cos'è il Mahavrata secondo Patanjali? I Tirthankar Jain praticano il Mahavrata? 41:52 Perché Mahaveer è chiamato eroe in India? 42:23 Mahabharata, Bhagvad Gita e Yoga. Lo yoga è essenziale per vincere una guerra? 43:37 La Bhagvad Gita insegna anche lo Yoga? 44:57 Esiste un commento allo Yoga Sutra di Patanjali 45:30 Lo Yoga fa parte della filosofia buddista? 46:00 Chi era Nagarjuna? 46:33 Gli Yogi sono riusciti a migliorare la loro longevità? 47:13 Quanti tipi di meditazione esistono nel Buddismo? 49:50 Vigyan Bhairav, 112 modi di meditazione 51:04 Tantra e Yoga 51:40 Cos'è il Tantra? 53:07 Gli artigiani dell'antica India meditavano prima di creare una scultura? 53:49 In che modo lo Yoga e la Meditazione portano la divinità nel corpo umano? 55:12 Le Grotte di Elephanta sono state create da uno scultore yogi? 57:00 Il Signore Shiva nelle Grotte di Elephanta 57:51 Perché è importante capire la Kundalini per capire lo Yoga? 59:05 Come si muove la Kundalini verso l'alto? 1:00:37 Cosa succede quando la Kundalini raggiunge la cima e tutti i Chakra vengono aperti? 1:01:45 Il concetto di Chakra è stato creato dall'Ayurveda? 1:02:29 I suoni che hanno creato l'Universo sono presenti nella nostra coscienza? 1:03:23 Cosa sono i templi Yogini? Come sono collegati ai Chakra del corpo umano? 1:04:03 I templi Yogini sono stati distrutti dagli invasori nel Medioevo? 1:04:49 Le donne erano il centro dello yoga ai tempi degli Harappan? 1:05:50 Il Signore Shiva, lo Yoga e Bharat. 1:07:21 I templi di Khajuraho e lo yoga 1:09:14 Come un linguaggio in codice usato nelle sculture del tempio di Khajuraho spiega la conoscenza dello yoga e del tantra. 1:10:06 Chi erano Matsyendranath e Gorakhnath e come sono collegati allo Hatha Yoga? 1:13:35 Chi ha scritto l'Hatha Yoga Pradipika? 1:14:09 L'Hatha Yoga è una tecnica per curare le malattie 1:15:17 Lo Yogi Gorakhnath consumava Cannabis per mantenere il corpo giovane? Cos'è il Gorakh Dhanda? 1:15:47 I 4 pilastri dello Yoga: Asana, Pranayama, Mudra e Naadanusandhan 1:16:26 Cosa indica l'idolo reclinato del Signore Vishnu nel tempio di Ranganatha? 1:16:59 Da dove nasce il Movimento Bhakti? 1:17:44 Sant Kabir fu ispirato dal Movimento Bhakti e dallo Yoga? 1:18:44 Da chi prese il nome Mirabai? 1:19:38 I Sufi praticavano lo Yoga? 1:21:42 Chi sono i Baul? 1:22:58 La distruzione dello Yoga da parte degli invasori 1:23:28 Monaci buddisti e meditazione 1:24:40 Scritti sullo Yoga 1:25:40 Maharaja Maan Singh di Jodhpur e lo Hatha Yoga 1:26:45 La storia di Rama Krishna Paramhans 1:29:37 Il viaggio dello yoga.

Direttori: Dr Deepika Kothari & Ramji OM,    Produzione : Vishuddhi Films Narrazione : Kabir Bedi Montaggio : Santosh Rout #Storia delloYoga #Yoga #Meditazione #Patanjali #AnticaIndia

mercoledì 14 settembre 2022

Le nevi del Kilimangiaro

Vi propongo questo grazioso film francese del 2011, Le nevi del Kilimangiaro,  scritto e diretto da Robert Guédiguian. Il film segue le vicende Michel (Jean-Pierre Darroussin), un anziano sindacalista che si vede costretto al pre-pensionamento. L'uomo lavora al Porto di Marsiglia e, a causa della forte crisi economica, i sindacati hanno deciso che saranno licenziati venti dipendenti per mezzo di un'estrazione. La sorte vuole così che, tra i sorteggiati, ci sia proprio lui. Durante la festa per l'anniversario di matrimonio, a Michel e sua moglie Marie-Claire (Ariane Ascaride) vengono regalati i biglietti per un soggiorno in Tanzania di una settimana. Qualche sera dopo, mentre sono in casa a giocare a carte con la sorella di lei, Denise (Maryline Canto) e suo marito Raoul (Gérard Meylan), amico fraterno di Michel, sono aggrediti da due uomini armati che li picchiano  e li derubano dei biglietti, dei contanti e delle carte di credito. Oltre al danno economico, i quattro devono fare i conti con lo choc che lascia conseguenze in particolare su Denise...

 
Michel, mentre è in giro cercando un lavoro, grazie a un dettaglio riesce a risalire ad uno dei suoi rapinatori. Si tratta di Christophe, un giovane ex collega presente alla sua festa, anche lui disoccupato in seguito al sorteggio. Denunciato, viene subito arrestato e condannato a diversi anni di reclusione. Dopo l'iniziale sete di giustizia mista a vendetta (Michel, con il consenso del commissario, arriva a mettere le mani addosso ad uno strafottente Christophe), la pietà ha il sopravvento.
I due fratellini di Christophe che avevano come unico sostegno il fratello, sono infatti in uno stato di semi-abbandono e Michel e Marie Claire, l'uno all'insaputa dell'altro, si adoperano per aiutarli. Dopo essersi interrogati sul loro passato e il loro presente, giungono entrambi alla conclusione che la scelta giusta da fare è prendere in casa con loro i due fratelli. Vinta l'iniziale riluttanza dei figli, Michel e Marie-Claire riscuotono anche l'approvazione di Raoul e Denise insieme ai quali, così, si può tornare ad una serenità che sembrava irrimediabilmente compromessa.
 
Curiosità sul film: Il soggetto è ispirato al poema Les pauvres gens di Victor Hugo. 
È stato presentato al Festival di Cannes 2011, nella sezione Un Certain Regard. 
Ha vinto il Premio LUX 2011, assegnato annualmente dal Parlamento europeo, e nel 2012 il Premio Lumière, assegnato annualmente dall'Académie des Lumières ai migliori film del cinema francese e francofono.

giovedì 12 agosto 2021

Matthieu Ricard: Buddhismo e benessere, un film di Guido Ferrari

Matthieu Ricard: Bouddhisme et bonheur (Buddhismo e benessere) è  un film di Guido Ferrari del 2008 visibile su Youtube al seguente indirizzo:  https://www.youtube.com/watch?v=yZlEu68E40w

Ovunque la vita fiorisca nell'universo, la sofferenza è presente: malattia, vecchiaia, morte, separazione dai propri cari...  "Ma la sofferenza non è assoluta, e l'infelicità non ha cause immutabili. Se è difficile cambiare il mondo, è sempre possibile trasformare il nostro modo di percepirlo. La meditazione non è semplicemente una questione di "liberare la mente" o rilassarsi per qualche momento dallo stress della vita quotidiana. ". È un processo di familiarizzazione con un nuovo modo di essere e un allenamento per coltivare le qualità umane fondamentali, come l'altruismo, la compassione, la gioia di vivere e l'equilibrio emotivo.

Un altro film dello stesso regista è il seguente: Se transformer soi même (Trasformare se stesso) in cui Matthieu Ricard spiega il suo incontro con il buddhismo tibetano.  vedi:  https://www.youtube.com/watch?v=ASA2tfPC2G4

Guido Ferrari è un giornalista indipendente, regista e documentarista. Ha realizzato documentari, inchieste e ritratti, soprattutto in campo culturale. Tra i tanti documentari realizzati possiamo elencare: - il Dalai Lama, -Karl Popper, -Erich Fromm, Eugène Ionesco, -Claude Lévi Strauss, -Rita Levi Montalcini. Le sue aree di interesse includono la spiritualità, il buddhismo, la relazione tra spiritualità e scienza, le neuroscienze, la psicologia, la parapsicologia, la storia e le questioni sociali.  Ha prodotto e diretto la rubrica di scienze umane "Sulla strada dell’uomo“ con alcuni dei più prestigiosi nomi della cultura italiana. Tra i tanti: Nicola Abbagnano, Francesco Forte, Claudio Napoleoni, Franceso Alberoni, Umberto Eco, Sabino Acquaviva, Alberto Munari, Remo Cantoni, Giorgio Petter, Enrico Decleva, Massimo Salvatori, Luigi De Marchi. Ha realizzato anche filmati sul Bhutan: Viaggio nella terra dei draghi ( 1° parte: Bhutan tra passato e presente. 2° parte La valle di Thangbi), e sul mandala. Puoi trovare tutti i suoi filmati al link:    https://guidoferrari.jimdofree.com/filmografia-filmography/

Matthieu Ricard, è un monaco buddhista francese ed interprete di sua Santità il Dalai Lama, è un membro attivo del Center for Healthy Minds. Questo centro ha condotto numerose ricerche scientifiche sulle pratiche di meditazione e la neuroplasticità. Matthieu Ricard ha anche partecipato  a dei test dell’Università di Princeton, Berkeley, Maastricht e Leipzig ed è stato coinvolto in uno studio svolto dall’Università del Wisconsin per cui si è sottoposto a risonanza magnetica funzionale (fMRI); i dati riportati sono spettacolari. Matthieu Ricard ha raggiunto il livello più alto mai registrato negli esseri umani di attività nella corteccia prefrontale sinistra.

Nel 1972, dopo aver abbandonato il mondo scientifico, si è trasferito nel nord dell’India per stabilirsi sull’Himalaya, dove si è formato e ha studiato con alcuni grandi maestri buddhisti come  Kanjur Rimpoche  e    Dilgo Khyentse Rinpoche. Dilgo Rimpoche e Matthieu Ricard                            

Il suo secondo maestro, uno dei più rispettati in Tibet, Bhutan e Nepal, era un visionario che dedicò la vita al consolidamento di numerosi templi, scuole e monasteri. Luoghi dedicati allo studio e alle pratiche degli insegnamenti buddhisti tibetani. Dopo la morte del suo maestro, nel 1991, Ricard ha mantenuto l’impegno di proseguire il lavoro da lui iniziato, dedicando al progetto tutto il suo tempo e i suoi sforzi.  Nel 2000 ha creato l'associazione Karuna-Schengen    vedi:  https://karuna-shechen.org/

Matthieu Ricard è co-direttore del monastero buddhista di Shechen, in Nepal. Oltre a ciò, ha scritto numerosi libri, che contribuiscono a far dialogare la cultura occidentale e quella orientale. Tutti i ricavi delle sue pubblicazioni sono destinati a finanziare le sue cause umanitarie.  Come riconoscimento al suo lavoro di preservazione delle culture dell’Himalaya, nel 1989 il presidente François Mitterrand gli ha conferito l’Ordine nazionale al merito.

Puoi trovare altri filmati sulla spiritualità ai seguenti indirizzi: 

lunedì 5 luglio 2021

La vita di David Gale

The Life of David Gale è un bel film del 2003 diretto da Alan Parker, qui al suo ultimo lavoro come regista, e scritto da Charles Randolph. Il film è incentrato sulla pena capitale, soprattutto sulla sua applicazione negli Stati Uniti,  e sulla sua fallibilità.  ( Il film si può trovare su Netflix).

Il film, al di là di quello che potrebbe far pensare il titolo, non è una storia vera. Nella pellicola cinematografica, il regista invita a riflettere sulla pena di morte, che a volte può rivelarsi totalmente sbagliata e priva di ogni fondamenta, interrogando lo spettatore sul ruolo dell'attivismo e sul confine tra passione ideologica e fanatismo, servendo un paradigmatico finale.

La trama, abbastanza articolata e presentata sotto forma di flashback, gira intorno alla vita di un professore universitario, David Gale (Kevin Spacey) attivista contro la pena capitale, e condannato a morte per stupro e omicidio della sua collaboratrice Constance Harraway (Laura Linney)

Tre giorni prima della sua esecuzione, Gale decide di concedere un'intervista in esclusiva alla giornalista Elisabeth 'Bitsey' Bloom (Kate Winslet).  Bitsey si rende conto che questo incarico è molto più di quanto si aspettasse e che la vita di un uomo è nelle sue mani. Arrivando a mettere in pericolo la sua esistenza cercherà di ricostruire gli eventi riguardanti il delitto cercando di far luce sulla faccenda prima che sia troppo tardi e la pena venga eseguita.

martedì 15 giugno 2021

Lunana: A Yak in the Classroom

Un racconto di crescita alla scoperta di sé stessi.

Lunana, A Yak in the Classroom, il primo lungometraggio realizzato nel 2019 dal giovane regista buthanese Pawo Choyning Dorji, é stato girato fra le alte montagne himalayane e vincitore del Premio per il Miglior Attore, Premio del Pubblico  al Festival International de Film Saint-Jean-de-Luz 2020, vincitore del Premio del pubblico al Palm Springs International Film Festival 2020.

Pawo Choyning Dorji è un fotografo e regista del Bhutan. I suoi scatti sono stati pubblicati su prestigiose riviste internazionali come LIFE, Esquire e VICE.  

Puoi vedere il film al seguente indirizzo: https://www.mymovies.it/ondemand/fescaaal/movie/6316-lunana-a-yak-in-the-classroom/

Ugyen, giovane insegnante della capitale del Bhutan vuole emigrare in Australia e realizzare il suo sogno di fare il musicista. Vincolato da un contratto governativo ancora per un anno, viene mandato nella scuola più remota del mondo, nel villaggio di Lunana, senza i comfort a cui è abituato e senza i minimi strumenti necessari per l’insegnamento.  Il piccolo villaggio sull’Himalaya, infatti, si raggiunge solo dopo otto giorni di cammino e là non arrivano elettricità o connessione internet. Qui vive tra montagne imponenti una comunità che custodisce l’antica tradizione legata al culto dello yak, grande mammifero asiatico. Quello che pare un incubo da cui fuggire, si rivelerà lentamente a Ugyen come una profonda lezione di vita.    

martedì 18 maggio 2021

Documentario sul grande saggio indiano Sri Ramana Maharshi

 Documentario sul grande saggio indiano Sri Ramana Maharshi pubblicato nel maggio 2018 e prodotto da prodotto da Jean Raphael Dedieu.     link:  https://www.youtube.com/watch?v=hVYv9ktilQw

Sito: http://www.ramana-maharshi.it/

Ramana Maharshi (1879 - 1950) è stato un mistico indiano, ed un maestro dell'Advaita Vedānta del XX secolo.  È uno dei saggi più celebrati in India. Dall'età di 17 anni visse ai piedi del monte Arunachala, una delle montagne sacre dell'India, dove restò fino alla morte. 

Una frase tratta da uno dei suo libri. "La mente proietta il mondo fuori di sé e lo risolve di nuovo nel Sé. Quando la mente esce dal Sé, appare il mondo. Pertanto, quando il mondo appare, il Sé non appare; e quando il Sé appare, il mondo non appare".

La tigre bianca - Film

 La tigre bianca (The White Tiger) è un film del 2021 scritto e diretto da Ramin Bahrani.   Si tratta dell'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Aravind Adiga del 2008. 

Il film presenta l'India moderna, e ne fa un ritratto abbastanza crudele. La trama è la seguente: Ashok, ricco fondatore di una startup di Bangalore, racconta in una lettera indirizzata al primo ministro cinese la sua storia. Nato in un povero villaggio del nord dell'India con il nome di Balram, inizia a lavorare come autista per una ricca famiglia indiana corrotta. 

Spinto dalla voglia di riscattarsi socialmente e di vendicarsi dei soprusi ricevuti in qualità di servo appartenente ad una casta bassa, l'astuto Balram riesce ad ingraziarsi il suo padrone Ashok, arrivando  a prendere il suo nome e il denaro usato per corrompere la classe politica indiana, per poi recarsi a Bangalore e diventare un imprenditore di successo.

mercoledì 28 aprile 2021

Tiziano Terzani, Anam, il senza nome

Nel maggio 2004 Tiziano Terzani (1938-2004) rilascia nella residenza toscana di Orsigna la sua ultima intervista al regista Mario Zanot. Il risultato di quell'esperienza è nel film di 54 minuti Anam, il Senzanome, forse il ritratto più vero e toccante dello scrittore e giornalista che muore qualche mese dopo, il 28 luglio 2004.  Link al film  https://www.youtube.com/watch?v=0SC7domcY88

Come corrispondente dal Sud-Est asiatico, Terzani ha assistito come testimone privilegiato ai grandi eventi di questa regione: la guerra del Vietnam, la caduta di Saigon, i profondi mutamenti della Cina e del Giappone.

Di seguito riporto alcune frasi che mi hanno particolarmente colpito in questo lucido esame della realtà contemporanea. Se l’uomo non cambia, se l’uomo non riesce a rinunciare alla violenza, al profitto, tutto drammaticamente si ripete: miseria, guerre, distruzione dell'ambiente, ecc.  Oggi siamo completamente succubi del consumismo, dell’economia; siamo solo liberi di scegliere la marca di dentifricio. Purtroppo ci siamo abituati alle guerre, ma la violenza si combatte solo con l’amore. Basta vedere quello che è successo dopo il 2001, dopo il crollo delle torri gemelle. 

La sola rivoluzione possibile è quella interiore. Mettersi sul cammino spirituale significa anche rinunciare ai troppi desideri.

La meditazione è il mezzo per arrivare all'illuminazione, l'Illuminazione è lo spegnimento dell’io, è il riconoscere la propria perfezione; uno stato in cui tutto il resto sparisce e prendi consapevolezza che tu sei la grande totalità del cosmo. Prima mi vedevo come un io separato, adesso non vedo più quella separazione, mi vedo come il tutto, non c’è diversità tra me e il tutto. Nella quotidianità devi cercare di essere quello che vuoi, di vivere una vita in cui ti riconosci. 

La verità è una terra senza sentieri come asseriva Krishnamurti. A fianco del nostro misero e limitato io, la natura continua maestosamente il suo cammino.

L'universo è l'armonia degli opposti, perché non c'è acqua senza fuoco, non c'è femminile senza maschile, non c'è notte senza giorno, non c'è sole senza luna... non c'è bene senza male. Quindi l'idea occidentale della dicotomia è profondamente sbagliata.  La ruota cinese dello yin e dello yang, è il simbolo perfetto per per rappresentare la vita dove il bianco e il nero si abbracciano e all'interno del nero c'è un punto del bianco e all'interno del bianco c'è un punto del nero.

Non accettiamo che nella nostra vita ci sia sofferenza, cerchiamo di perseguire il piacere in ogni modo: ma purtroppo non c'è piacere senza sofferenza. Solo quando capisci questo godi del piacere e accetti la sofferenza!  Noi cerchiamo di curare questa sofferenza e allora pasticche contro questo, iniezioni contro quell'altro, droga, gioie effimere... per nascondere la verità che accanto al piacere c'è la sofferenza.

Quello che è importante è la guarigione, che è la ricostituzione dell'equilibrio e dell'armonia con il tutto. 

Karma - film

 Karma, un film del 2005 del regista Nepalese Tsering Rhitar Sherpa, si svolge sul confine tra Tibet e Nepal, precisamente nella regione montuosa del Mustang e la maggior parte degli interpreti sono attori non professionisti.  Link: https://www.youtube.com/watch?v=7_ISjugQr2Y

Il regista ci conduce all’interno di un monastero femminile e  ci mostra che spesso la scelta della vita monastica per una donna sia dettata dalle difficoltà economiche e dalla necessità di uscire da una condizione di vita insostenibile, piuttosto che da una scelta spirituale.

Da quando il film è uscito, molte cose sono cambiate nel Nepal: il potere è passato dal re a leader eletti dal popolo; è migliorata la condizione delle donne ed è aumentato l'accesso delle persone alla tecnologia. Il film è comunque ancora rilevante per illustrare le condizioni di vita nella regione del Mustang.

Il film ruota intorno a Karma, che è una giovane monaca in un gompa (monastero) nel Mustang. Nel gompa, la venerata badessa è appena morta.  Per poter  organizzare una grande cerimonia religiosa per commemorare la sua morte e per celebrare la sua rinascita (nel buddhismo si crede alla reincarnazione), occorre recuperare del denaro prestato dalla badessa ad un personaggio misterioso di nome Tashi.   Karma, insieme ad un'altra monaca, si metteranno in viaggio per ritrovare Tashi. Per la giovane monaca sarà un viaggio di formazione che la porterà fino ai bassifondi di una di quelle città di confine, dove giovani donne come lei vendono il proprio corpo in cambio della libertà dai vincoli familiari e di casta. Quest’incontro porterà Karma a prendere una decisione importante, a scegliere tra l’azione e la preghiera, tra ciò che le sembra giusto e ciò che le è stato incaricato. 

mercoledì 21 aprile 2021

Uno più una - film

Vi propongo questo film di Claude Lelouche del 2015, il cui titolo originario è Un plus Une, che è ambientato in India. Un musicista donnaiolo, interpretato da Jean Dujarden,  si trasferisce in India, dove compone la colonna sonora per un film di Bollywood. Lì, compie un viaggio iniziatico insieme alla moglie dell'ambasciatore francese, di cui finisce per innamorarsi alla fine del viaggio. Durante questo viaggio viene presentata la faccia spirituale dell'India passando da Benares per finire con l'incontro di Amma nell'ashram di Amritapuri in Kerala. Nel film Amma è una degli attori ed interpreta se stessa.

Leader spirituale e umanitaria, Sri Mata Amritanandamayi Devi (“Amma”) è conosciuta in tutto il mondo per il suo amore disinteressato e la sua compassione e per incontrare tutte le persone abbracciandole,  asserendo che il suo abbraccio, dia la pace che le persone cercano. La sua vita è interamente dedicata ad aiutare i poveri e ad alleviare il dolore di coloro che si trovano in condizioni di sofferenza fisica ed emotiva.

L’Ashram di Amritapuri è il quartier generale e il luogo di nascita di  Amma, ed è anche una comunità internazionale, residenza di più di 3000 ricercatori spirituali e volontari provenienti da tutto il mondo.  Amritapuri è anche  un luogo di pellegrinaggio per le persone di tutto il mondo che cercano sollievo, ispirazione e pace interiore.  https://www.amma-italia.it/amma/amma-nel-mondo/

venerdì 2 aprile 2021

Il film Green Book

 Vi consiglio di vedere il film Green Book che è un film del 2018 diretto da Peter Farrelly, vincitore di tre premi Oscar 2019, tra cui quello come miglior film dell'anno.   Il Green Book era una guida che riportava gli hotel permessi ai neri negli anni '70,  gli anni in cui gli afroamericani tornano a reclamare diritti politici e civili  e veniva ucciso Martin Luther King (1968).

Il film ha come protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali e racconta l'amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell'America negli anni sessanta. È ispirato alla storia vera di Don Shirley e Tony Lip (pseudonimo di Frank Anthony Vallelonga), attore e padre di uno degli sceneggiatori del film, Nick Vallelonga.

Frase del film: Il mondo è pieno di gente sola che ha paura di fare il primo passo.


sabato 27 marzo 2021

Il ragazzo che catturò il vento. Malawi

E' un film del 2019 del regista Chiwetel Ejiofor, basato sull'omonimo libro.

E' ambientato in Malawi, un paese che ho nel cuore, dove con la Onlus Ostia per l'Africa ho contribuito a costruire una scuola secondaria a Balaka.

In un piccolo villaggio del Malawi, un giovane proveniente da una famiglia di agricoltori, riesce a salvare la comunità dalla siccità inventando un mulino a vento per estrarre l'acqua dal pozzo.

E' basato su una storia vera.

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...