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venerdì 1 novembre 2024

L'essentiel c'est Dieu - Georges Vandamme (2)

Seconda parte del libro  L'essentiel c'est Dieu - Nouveaux rapports de la Science et de la philosophie à l'aube du 21e siècle jusqu'au seuil de la foi chrétienne scritto da Georges Vandamme e pubblicato nel 2011.    

Jacques Monod  sviluppa una filosofia dell'assurdo basata sulla obiettività della natura, in questo contesto l'uomo scopre la sua totale solitudine e estraneità radicale, è solo nell'immensità indifferente dell'universo da dove è emerso per caso. Il suo destino non è scritto da nessuna parte. Questo materialismo filosofico non-marxista si distingue dal finalismo e dal materialismo marxista.  

Francosis Jacob anche lui si rivela materialista e partigiano del caso: "Quello che dimostra la biologia, è che non esiste una entità metafisica che si nasconde dietro la parola vita" E' difficile descrivere l'orientazione della selezione naturale, così le parole progresso, perfezione non possono rappresentarla. 


Karl Popper nella sua opera La logica della scoperta s'interroga sul metodo scientifico induttivo, che va dal particolare al generale, dall'esperienza all'ipotesi e alla teoria. Popper preconizza un nuovo metodo che è esattamento l'opposto, il metodo deduttivo che parte da una idea nuova, da un'ipotesi per arrivare a conclusioni logiche (vedi la legge della relatività di Einstein) e verificare se  esistono delle relazioni tra di loro. Con questo nuovo approccio però si tolgono le barriere che separano la scienza dalla speculazione metafisica.  Il problema è distinguere le scienze empiriche (sperimentali) da una parte e i sistemi matematici e logici (concettuali) dall'altra e di fissare dei confini ben definiti.

Il criterio di demarcazione si situa al livello della confutabilità, una teoria è valida fino a quando non è dimostrato il contrario.  Una teoria è considerato confermata fino a quando passa le verifiche e i test con successo. Per questo è importante che la teoria scientifica possa essere sottoposta a dei test. Ne consegue che ogni evento che si produce una sola volta e non può riprodursi non può essere considerato dalla scienza. 

Il XX secolo ha messo in discussione le nostre certezze.  Con Einstein le due relatività ristrette e generali, il tempo e lo spazio sono confluiti in una entità a quattro dimensioni, con Bohr e i fisici quantisti, la materia è uscita dal campo della nostra prevedibilità, con Hubble l'universo stabile ha fatto posto a un cosmo in espansione la cui storia è cominciato con il mitico Big-bang. Con Godel la logica è stata messa in secondo piano per lasciare il posto all'indicibile, con Crick e Warson il mistero della vita è stato associato al gioco banale delle forze elementari nel cuore della molecola.  Ciò ci ha portato ad accettare che non c'è niente di definitivo, soprattutto senza prove decisive. Bisogna abbandonare anche la speranza di capire il Big-bang e l'origine dell'universo perchè rientra nelle ipotesi inverificabili. Anche  Dio che per definizione non è un oggetto ma uno Spirito non può essere analizzato con il linguaggio matematico.

E' conferamto da varie teorie che i principi quantici (indeterminismo) hanno la supremazia sui principi della relatività ( determinismo).  Il principio di indeterminazione di Heisemberg regola le interazioni tra l'emittente e il ricevente, che sono i soli a condividere la chiave e il messaggio. Se qualcuno prova di decifrare questo messaggio perturba lo stato dei protoni ed è impossibile rinviare una copia del messaggio. I ricercatori hanno battezzato questo teorema di "non-clonaggio quantico".  Il principio quantico inizialmente aveva come campo di applicazione la microfisica, potrebbe applicarsi anche alla macro-fisica. Il principio di causalità ha perso il suo carattere assoluto con l'avvento dell'indeterminismo nella microfisica.

Claude Allegre affermava: "La fisica è essenzialmente la scienza che per comprendere la natura del mondo fisico e le sue leggi, usa il linguaggio matematico deduttico". E questi linguaggi non sono sostituibili se si vuole parlare di scienza.

Stephen Hawking scrive nel suo libro Una breve storia del tempo: "Se l'universo  ha un inizio (Big-bang) noi potremmo supporre che c'è un creatore. Ma se realmente l'universo si contiene tutto intero, non essendoci nè frontiere, nè bordi, non dovrebbe avere nè inizio, nè fine, dovrebbe semplicemente essere. Che posto resterebbe per un Creatore?"

L'universo dipende dalle quattro leggi  fisiche che sono:  interazione debole, interazione forte, interazione elettromagnetica, e la relatività generale, esse costitutiscono la base di tutti i fenomeni conosciuti nell'universo. 

Secondo Alfred Kastler (nel libro Questa strana materia) in microfisica fotoni, neutroni, protoni, atomi o molecole non possiedono quella che possiamo chiamare "esistenza permanente". La scienza non può conoscere che degli istanti di esistenza e non degli Esseri.

Karl Popper dice: "Bisogna rigettare l'idea di un universo causalmente chiuso ma anche di un universo probabilistico (uscito dal caso). Il nostro universo è parzialmente causale, parzialmente probabilistico e parzialmente aperto. E' Emergente. In ogni momento infinitesimale tutto quello che sembra esistere si trasforma, e riempe così tutte le caratteristiche dell'Essente (ètant). L'essere è la coscienza di esistere, Un essente (ètant) è un essere attuale che diviene tale solo nel momento che pensa di esistere".

Se facciamo riferimento a una nozione metafisica di un Creatore, potremmo dire che l'universo e tutta la creazione sono nella durata e nello spazio l'Essendo dell'Essere Divino"  Partecipano in un presente assoluto al suo pensiero creatore. 

Hubert Reeves dichiara che l'universo "ruisselle" d'intelligenza, ma da dove viene questa intelligenza? Ciò implica l'idea di un finalismo spiritualista, che ha come scopo il far emergere una intellligenza riflessiva in ciascun essere umano sotto forme diverse. Questo principio di finalità spiritualista prevale sulla causalità.

Kark Popper diceva: "l'evento che si produce una sola volta non può essere consderato dalla scienza". Bisogna distinguere tra Teodicea che cerca l'accesso alla conoscenza di Dio attraverso la via della ragione e la Teologia che è una riflessione su Dio fatta alla luce della Rivelazione ( antico e nuovo testamento). 

Più tardi la scolastica medioevale considera la metafisica come lo studio dell'esistenza di Dio, dei suoi attributi e dei suoi rapporti con le creature. Poi Descartes orienta la metafisica verso l 'analisi del pensiero e nel XVII e XVIII secolo si considera che il problema fondamentale della metafisica è quello dell'esistenza del mondo. Nel XX secolo appaiono la fenomenologia e l'esistenzialismo  e l'oggetto della riflessione è la natura dell'uomo (o antropologia filosofica).  Si vede quindi che il concetto di metafisica cambia durante i veri periodi storici. 

Oggi ci sono delle difficoltà per portare avanti concetti metafisici, ad esempio una stessa parola Causalità esprime due concetti: la causa prima e le cause secondarie, queste ultime entrano in contraddizione con la prima.  I fisici domandano che la riflessione metafisica ( o una nuova-metafisica)  si appoggi sulle quattro leggi fondamentali (interazione debole, interazione forte, e interazione elettromagnetica nel campo quantico da una parte e la relatività generale dall'altra parte), leggi che regolano tutti i fenomeni conosciuti nell'universo.   La scienza può dire quello che l'uomo può fare, ma non quello che deve fare ( che rientra nel campo dell'etica o della politica). 

Nel contesto attuale la tendenza filosofica si divide in due: da una parte i materialisti che propugnano l'auto-organizzazione e dall'altra quelli che portano avanti il principio antropico che include la questione del senso (le leggi della fisica sono quelle che hanno permesso alla vita di manifestarsi).    Gli scienziati non concepiscono l'universo, lo osservano.

Alfred Kastel, nel testo Questa strana materia esprime la seguente idea: "L'apparizione della vita sul nostro pianeta è il risultato di una sequenza di eventi altamente improbabili. Una tale successione ha ben poche possibilità di riprodursi una seconda volta". 

Esistono due formulazione del principio antropico: debole e forte. Il principio antropico debole cerca tutte le limitazione e aggiustamenti che si devono imporre alle leggi della fisica (le 4 leggi fondamentali)  per permettere l'apparizione della vita. Il principio forte enuncia che sono talmente tante le coincidenze  e le costanti fondamentali necessarie all'apparizione della vita che non può essere il frutto del solo caso e quindi l'apparizione della vita potrebbe costituire una finalità dell'evoluzione cosmica. Ed entriamo quindi nella formulazione metafisica.

La scienza moderna sa bene che l'osservazione dell'universo è il risultato di un compromesso tra determinismo e indeterminismo, a dei momenti successivi nel tempo e nello spazio, e dunque è estremamente difficile sapere dove e quando si sono prodotti.

Henry Atlan afferma : "Non abbiamo bisogno di supporre l'esistenza di un essere intelligente per produrre degi esseri intelligenti".  Con questa frase riafferma la sua opposizione all'esistenza di un essere creatore.

Anche Edgar Morin esprime la sua opinione sul senso dell'universo: "Non voglio credere a un disegno intelligente che avrebbe spinto l'universo a esistere. Penso che l'universo si è auto-prodotto, si è auto-creato". Il grando mistero dell'universo è questa capacità di organizzazione che crea delle qualità nuove, non esistenti separatamente negli elementi che riunisce tra i quali c'è la finalità. Non è l'organizzazione che nasce dal disegno, ma il disegno che nasce dall'organizzazione. 

Jacques Monod chiama teleonomia questa finalità di sopravvivenza dello sviluppo e della riproduzione. Non credo che ci sia un disegno intelligente, ma dal momento che si è creata la vita si sono creati miriadi di disegni intelligenti, con la volontà di esistere e riprodursi. Così l'auto-organizzazione resiste alla morte e si serve della morte delle cellule per crearne di nuove e rigenerarsi...  Queste auto-organizzazioni giocano un ruolo nell'ordine biologico - Alfred Kastler.

Hubert Reeves ci parla di un mondo che è pieno di intelligenze, riconosce che l'intelligenza esiste e che la creazione ne è la manifestazione. Ma quale intelligenza?  Quella dei piccoli disegni o quella di una intelligenza creatrice?  Forse l'intelligenza come capacità di adattazione a situazioni nuove ma unicamente a queste e senza un disegno o progetto a livello di scelta. Ma questa non è una intelligenza cognitiva.

Francosis Jacob mantiene il concetto di caso ma lo inquadra nel gioco delle possibilità. 

Molti intellettuali adottano questo approccio come giustificativo dell'inutilità di una Intelligenza creatrice.  H. Atlan dichiara: La materia inanimata e la materia animata sono la stessa materia, ma organizzate diversamente.  C'è il passaggio dalla materia inerte retta dalle leggi dell'universo a una biosfera che utilizza le potenzialità che gli sono offerte nella cornice del gioco del possibile,  di cui l'indeterminismo fisico che è essenziale per ottenere una creazione per evoluzione. La formazione di una galassia per esempio non ha niente a che vedere con la modifica del genoma. C'è solo una differenza di scala di funzionamento.

Si può arrivare anche a pensare che l'inerte attivo è indispensabile all'esistenza del vivente, questa subordinazione postula qualcosa di diverso da un auto-organizzazione cieca e senza disegno per spiegare l'origine dell'universo e la sua esistenza permanente.  Ciò ci porta a pensare che possa esistere una finalità spiritualista globale.  Un essere divino che avrebbe programmato in dettaglio lo sviluppo della storia umana.

Per Huber Reeves, l'universo possiede dalla notte dei tempi le proprietà richieste (le leggi fondamentali dell'universo)  per condurre la materia ad arrivare alle tappe della complessità.  La specie umana domina le altre specie animali grazie alla forma particolare della sua intelligenza, una intelligenza riflessiva, capace di pensieri astratti che danno accesso alla coscienza

Nel dibattito tra chi sostiene l'auto-organizzazione e chi adotta il principio antropico forte, asserendo che l'universo risponde a un progetto che include l'esistenza di un essere Divino, gioca un ruolo importante l'apparizione della coscienza riflessiva nella specie umana.

L'essentiel c'est Dieu - Georges Vandamme (1)

L'essentiel c'est Dieu - Nouveaux rapports de la Science et de la philosophie à l'aube du 21e siècle jusqu'au seuil de la foi chrétienne è un testo scritto da Georges Vandamme e pubblicato nel 2011.            

Georges Vandamme, originario del nord della Francia, è stato per 35 anni direttore d'azienda. Affascinato dal rapporto tra scienza, metafisica e fede, ha sviluppato una conoscenza approfondita del pensiero degli scienziati contemporanei. Qui condivide con noi i risultati delle sue riflessioni e convinzioni.     

Questo libro si rivolge a tutti gli "uomini e donne di buona volontà" alla ricerca della verità. La prima parte racconta le riflessioni degli scienziati (fisici e biologi) sulla loro disciplina nel corso del XX secolo, con le loro particolarità. Jacques Monod, ad esempio, basa il suo pensiero sul caso come "libertà assoluta ma cecità", François Jacob sul "gioco delle possibilità", Alfred Kastler sulla "finalità oggettiva" e Trinh Xuan Thuan sulle "leggi dell'universo con possibilità evolutive".
Quanto a Georges Charpack, in Soyez savants, soyez prophètes, afferma: "Ciò che rimane la chiave del problema che la scienza pone alla filosofia si trova nelle leggi dell'universo e nell'interpretazione del loro carattere. Non abbiamo trovato nulla che risponda veramente ai nostri desideri". Ma la domanda rimane, non come una sfida ai filosofi, ma come una richiesta alla riflessione. 

È questa la sfida a cui questo libro cerca di rispondere, mettendo in discussione alcuni concetti filosofici per arrivare a una neo-metafisica richiesta dagli scienziati. Attraverso uno studio sintetico del passaggio dal politeismo al monoteismo fino alle soglie della Rivelazione cristiana, l'autore sviluppa l'originale concetto neo-metafisico di "Essere ed Esserci" applicato all'Universo. Tale concetto costituisce una svolta decisiva nella ricerca della Verità su Dio, rivelando una correlazione senza precedenti con il prologo del Vangelo di San Giovanni.  Per i teisti, i monoteisti, quelli che ammettono l'esistenza di un solo Dio che sia ebreo, cristiano o mussulmano, questo Dio è il creatore dell'universo. E questo è il postulato fondamentale di tutte le fedi religiose.

Tra la scienza e il Dio creatore dell'universo ci sono necessaraimente delle relazioni. La scienza è neutra, e non potrà mai provare che Dio esiste, e si passerà immancabilmente da una conoscenza scientifica a una apprezzazione metafisica o a un giudizio filosofico.  Nello stesso tempo la scienza non potrà mai provare che Dio NON esiste.  Il problema  dell'esistenza di Dio è di ordine metafisico, quello dell'approccio alla conoscenza di Dio è di ordine teologico.

L'osservazione dell'universo e in particolare del mondo vivente ci lascia meravigliati davanti all'intelligenza che scaturisce dalla varietà, dalla diversità, dalla ricchezza della natura che ci circonda. Come lo diceva Hubert Reeves, il mondo "ruisselle" di intelligenza. Delle nuove nozioni e teorie sono apparse agli inizi del '900 e hanno messo in discussione tutto l'impianto scientifico.

Nel 1900 Marx Planck pubblica la teoria dei Quanta che suppone che l'energia deve avere una struttura discontinua (i quanta di luce).

Nel 1923-1927 prende luce la meccanica ondulatoria  con i lavori di Louis De Broglie e le relazioni di indeterminazione in microfisica con Werner Heisenberg con i l suo libro La partie et le Tout.   Quello che opponeva Bohr e Einstein erano due concezioni dei principi della fisica. Bohr difendeva la nuova concezione della teoria quantica  a carattere essenzialmente statistico, mentre Einstein non poteva ammettere che non era possibile conoscere tutti i parametri necessari a una determinazione del processo. Da qui la famosa frase "Dio non gioca a dadi". Einstein fu l'ultimo difensore del principio di causalità integrale dove i fenomeni fisici si manifestano  nello spazio e nel tempo, indipendentemente da noi, secondo delle leggi fisse.  Ammetteva la teoria quantica come una spiegazine provvisoria, ma non come interpretazione definitiva dei fenomeni atomici. E difendeva l'idea di una teoria determinista con "variabili nascoste".  

Solo nel 1982, con la costruzione di un laser molto potente, Alain Aspect (premio Nobel per la fisica nel 2022) presso l'istituto ottico di Orsay attraverso una serie di esperimenti, ripetuti, ha escluso la possibilità di costruire una teria deterministica a Variabili nascoste, mettendo in discussione i testi di John Bell, Rosne e Podosky che difendevano il paradosso di Einstein (comunque una teoria non locale resta possibile, ma violerebbe la relatività ristretta).

Nel periodo della guerra fredda (1950-1970), con l'uso del nucleare, si cerca sempre più di penetrare nel mondo infinitesimale dell'atomo.

Nel 1970 Jacques Monod, premio Nobel per la medicina nel suo libro Le hasard et la nècessite poneva un problema filosofico,  tutta la sua dimostrazione filosofica si basa sul principio di oggettività della natura. La tesi che porta avanti è che la biosfera non contiene una classe prevedibile di oggetti e fenomeni, ma costituisce un evento particolare non prevedibile.  Afferma: " Il caso puro è il solo caso: la libertà assoluta è alla radice del prodigioso edificio dell'evoluzione. Questa nozione centrale della biologia moderna, non è più oggi un'ipotesi tra le altre possibili. E' la sola concepibile.  E' il primato dato al caso sulla teleonomia". 

Francois Jacob (premio Nobel) con Jacques Monod e Etienne Wolf pubblicano La logica del vivente per confermare questa tesi. E introducevano il processo straordinario con cui il DNA si organizza nel cuore della cellula. Il DNA funziona come un piccolo computer e 10 milioni di segni sono contenuti in un millimetro (il cromosoma), all'interno della cellula.  Alcuni teologi ritengono la scienza sospetta nel giustificare questo materialismo ideologico.

Nel 1976 Alfred Kastler (Premio Nobel per la fisica) nel suo libro Cette etrange matiere rivela gli enigmi metafisici che si poneva la scienza della materia.  Sosteneva la natura ondulatoria della materia, e queste relazioni sono universali sia che si applicano ai fotoni (corpuscoli della luce)  o alle particelle della materia ( atomi, molecole, ecc). Sosteneva l'impssibilità di determinare una traiettoria di questi corpuscoli micro fisici, e da qui arrivare alla rinuncia del determinismo nella micro-fisica. Impossibilità dell'osservatore di conoscere come si svilupperà la realtà oggettiva.  

Nel 1979 Bernard d'Espanat pubblica A la recherche du réel e mette in rilievo la meccanica quantica per spiegare i fenomeni fisici.  E' più importanti della relatività delle variabili nascoste, che non è mai stata dimostrata.   I fisici rimettono in causa i principi tradizionali della metafisica.   In un altro libro Un atomo di saggezza parla della microfisica  e dichiara che l'assiomatica quantica non è compatibile con tutte le visioni dell'universo.  "Questa visione indeterministica non implica il caos, ma l'armonia dentro delle regole (le leggi della natura)   e non a livelllo delle apparenze che sono le cose del reale visibile, con la realtà globale che implica l'esistenza di un reale nascosto". Riconosce che l'ipotesi è ancora più ardita in seno all'Essere non conoscibile in senso stretto che genera ai nostri occhi tali apparenze.

Nel 1981 l'astrofisico Huber Reeves, nel testo Patience dans l'azur pone la questione essenziale della metafisica: "Perchè c'è qualcosa piuttosto che niente?"  E ci fa prendere coscienza dei tre enigmi dell'universo: una omnipresenza della materia o la sua influenza. Gli oggetti obbediscono alle stesse leggi della fisica, senza che in passato ci sia stata una comunicazione tra di loro: La meccanica quantica indica che due particelle restano in contatto permanente, indipendentemente dalla distanza. Per i suoi colleghi queste domande rientrano nel campo della metafisica.  Per Reeves l'universo è pieno di intelligenze e cerca di capire come sono in relazione con l'evoluzione cosmica.   Francois Jacob introduceva il concetto "del gioco delle possibilità" per spiegare l'evoluzione, e ciò non impediva la presenza di spazi di indeterminismo che permette a tutte le specie di evolvere e all'uomo di accedere all'intelligenza riflessiva.

Nel 1984 esce il libro Pour lire la creation dans l'évolution. Gli autori ( Christian Montenat, Luc Plateaux, Pascal Roux) mettono in evidenza il continuum dell'emergenza dell'autonomia presso gli essere viventi e la comparsa della coscienza nell'essere umano. La scienza della natura ci porta a mettere l'uomo in una traiettoria temporanea.  Si parte da esseri unicellulari fino ad arrivare all'ultimo anello della catena che è l'uomo. La conoscenza del cervello potrà un giorno spiegare come è nata la coscienza  e la capacità di pensare in modo astratto?

Nel 1988 appaiono due interessanti opere sulla cosmologia e sul come decriptare l'origine dell'universo:  Una breve storia del tempo di Stephen Hawking e Melodie segrete di Trinh Xuan Thuan.    Hawking cerca di riprendere la nozione di funzione di onda e cerca di applicarla all'universo. L'evoluzione dell'universo dipende dalle leggi fisiche chiamate le costanti fondamentali della natura ma anche dalle condizioni iniziali. E quella del Big Bang è quella meglio accettata oggi.  I fisici pensano che l'universo è regolato con una estrema precisione e che tutto si gioca sull'equilibrio, Equilibrio nella densità della materia e dell'universo,  i componenti obbediscono al principio di Pauli, il principio di esclusione (uno stato quantico dato non può contenere che un solo fermione (le 12 particelle di materia); Se questo principio non fosse rispettato la materia dell'universo scomparirebbe in una fornace di energia. L'uomo non ha risposta di fronte al silenzio degli spazi infiniti.  L'uomo è perso nell'immensità dell'universo da cui è emerso per caso. 

Alcuni dicono che il caso non ha mai costruito niente e cominciano a pensare che non è un caso se la coscienza e l'intelligenza sono emerse in un essere vivente. La vita sulla terra è dovuta ad una perfezione incredibile, e l'uomo non cessa di imitare la natura. E si potrebbe concludere che l'uomo è meno intelligente che la natura.  Ogni essere umano è unico rispetto ai miliardi di esseri umani che popolano e che hanno popolato questo pianeta. Dalla riunione del materiale genetico si forma un nucleo contenente i 46 cromosomi che costituiscono la specie umana.  ( se si è credenti si potrebbe pensare che è il Dio che ci ha dato la vita a renderci unici).  Per gli scienziati questa meraviglia della creazione ha la sua origine nella scelta delle costanti fisiche e nelle condizioni iniziali, e dalle leggi dell'universo (la distanza del sole dalla terra, l'attrazione magnetica che permette agli oceani di mantenersi, e così via...).  La cosa sorprendente è che l'uomo è capace di osservare questo universo, per constatare che obbedisce a delle leggi, le cui caratterisitiche sono state perfettamente descritte (molte sono state scoperte e altre sono da scoprire).   

Pag. 27.   Come si pone il problema metafisico agli scienziati?   Alfred Kastel scrive: "ho difficoltà a comprendere alcuni scienziati che deificano un principio (il caso) e rigettano l'altro (il finalismo) all'inferno. Entrambi sono concetti metafisici, delle costruzioni della mente umana. La legge casuale si libera poco a poco dell'osservazione dei fatti; in microfisica il fisico constata che partendo dalle stesse condizioni inziali non ottiene gli stessi effetti e che alla legge causale deve sostituire la legge delle probabilità. ... Perchè rifiutare di parlare di finalità. Non è irrazionale riconoscere l'esistenza di un progetto o di un programma nei fatti del mondo fisico.  Tutta la struttura dell'universo si basa sul principio di Wolfang Pauli: uno stato quantico dato può contenere un solo fermione. Se questo principio non è rispettato la materia fonderebbe in una fornace di energia. E' il principio di  integrazione della materia. Ma è un principio di casualità o di finalità?

Gli scienziati possono affrontare il principio di finalità solo sotto il suo aspetto fisico o biologico che chiameremo un "finalismo oggettivo". Ma si può concepirne un altro che possiamo definire "finalismo spirituale". L'universo sarebbe stato creato per far si che emerga al suo interno un essere vivente capace di una coscienza e di una intelligenza riflessiva. Si tratterebbe di un finalismo di origine divina. Per gli scienziati positivisti parlare di un progetto è inserire l'idea di un creatore supremo: Dio.

L'uomo di scienza può pensare la sua disciplina nell'insieme della cultura moderna per arricchirla di idee venute dalla scienza, ma allora fa della filosofia o una neo-metafisica.  Anche l'uomo di scienza può porsi delle domande come "Perchè l'universo esiste, Che facciamo in questo universo, ecc".  Quando si privilegia il caso sulla telenomia (il potere dello spirito di dare a sé stesso la propria legge), si fa della filosofia. 

Trinh Xuan Thuan rimette in discussione gli argomenti filosofici riguardanti l'esistenza di Dio, con una nuova visione dell'universo.  Il flusso quantico fa andare in pezzi l'argomento della Causa prima. Nel mondo microscopico delle particelle elementari, le relazioni causali e il determinismo sono fuori luogo. Soprattutto la causa primaria perde il supporto delle sue cause secondarie. Il principio di casualità è stato determinante fino a qualche decennio fa, è stato uno dei principi fondamentali della ragione dopo Aristotele e annuncia. "Tutto si rifà a una causa e le stesse cause nelle stesse condizioni producono gli stessi effetti".

Gli scienziati affermano che questo principio fondamentale perde il suo carattere assoluto e deve essere sosstituito dalle quattro leggi fondamentali attualmente conosciute: gravità ( o relatività generale), elettromagnetismo, forza debole e forza forte (nel campo quantico). Ma forse c'è di più. (vedi:  https://www.geopop.it/quali-sono-le-quattro-forze-fondamentali-della-natura-e-cose-la-possibile-quinta-forza/ ).   Queste leggi non provengono dall'universo in quanto alla sua origine non è che una materia inerte, incapace di pensare e di creare delle leggi che provengono da un'intelligenza, che le ha fondate. Se noi comprendiamo queste leggi è dovuto al fatto che la nostra intelligenza uscita da questo universo è in intima connessione con quella che agisce nel cosmo.    Come diceva Einstein "Quello che è incomprensibile, è che l'universo sia comprensibile dall'intelligenza umana".

Reeves asserisce: La meccanica quantica implica che due particelle restino in contatto permanente indipendentemente dalla loro distanza, anche se non sono più collegate causalmente.  Tra questa asserzione e la teoria della relatività che esclude ogni forma di comunicazione a una distanza superiore a quella della luce c'è una contraddizione insolubile. Einstein per salvare la sua teoria concluse che ci dovevano essere delle variabili nascoste. Kastler dice: questa contraddizione tra il determinismo apparente in macrofisica e l'indeterminismo reale nella microfisica giustifica che siamo di fronte a una Materia Strana. Gli scienziati sono giunti ad asserire che esistevano due livelli di realtà: il reale visibile (macrofisica) che obbediva al principio di causalità (cause secondarie) e la microfisica che seguiva altre leggi. 

Nel 1992 Claude Allegre, professore di geofisica, nel suo libro Introduzione a una storia naturale, asserisce che Dio è il fondatore creatore delle leggi dell'universo, creatore dell'istante Zero e che interviene per far si che gli avvenimenti decisivi si svolgano nel buon momento.  Un Dio  che migliora la sua opera nello spazio tempo (Francois Jacob). 

Un'altra concezione è quella di Claude Allegre, Trinh Xuan Thuan, Alexandre Favre, Alfred Kastler che arrivano al concetto di Caos apparente che maschera l'esistenza di un ordine capace di adattarsi all'entropia dell'ambiente e per conseguenza alle leggi dell'universo.    Queste due concezioni sono in realtà complementari.    Oggi nella biologia molecolare si è scoperto un meccanismo estremamente complesso che obbedisce a un programma, che Jacques Monod chiama la Teleonomia.  Fino a quando, in laboratorio, non si arriverà a realizzare la sintesi del DNA che si ricostituirà da solo, senza intervento esterno, non avremo compreso niente dell'origine della vita. Questa ricerca continua per arrivare a ottenere una cellula elementare capace di riprodursi. 

Nel 1998 Trinh Xuan Thuan pubblica Il Caos e l'Armonia e in questo testo parla delle leggi della natura che sono universali, assolute, intemporali, omniscenti.  Le leggi della natura regolano tutta la fisica, ma nello stesso tempo integrano in esse un indeterminismo che si manifesta nel gioco delle possibilità. Queste leggi trovano la loro esistenza solo collegandosi a un'Intelligenza superiore che le ha create per far si che l'universo esista e si evolva. 

L'opposizione tra un Dio eterno fuori dal tempo e dello spazio e un Dio legato alle contingenze delle situazioni non è più incompatibile. Trinh Xuan Thuan asserisce: "Dio, l'Essere Divino e creatore delle leggi intemporali e necessarie è responsabile dell'ordine del mondo, non per azione diretta, ma offendo le potenzialità che l'universo è capace di attualizzare o meno". 

Se l'universo è accessibile alla nostra intelligenza è perchè: "L'intelligenza dell'uomo è fatta per scoprire l'Intelligenza Divina Creatrice dell'universo visibile e invisibile". 

Durante il XX secolo la scienza è passata da un positivismo a un realismo lucido che apre una via feconda alla riflessione metafisica e filosofica. 

Pag. 43. Che cosa è la verità?  Oggi la metafisica o meglio la Neo-metafisica si mette alla ricerca della verità.  Tommaso D'Aquino nel Medioevo aveva definito così la verità: "La verità è l'adeguazione tra l'intelligenza e la realtà".  L'intelligenza è la capacità di analizzare delle situazioni accompagnata da una capacità di sintesi permettendo di accedere a dei risultati reali e nuovi.

Credere che una verità umana è assoluta conduce all'intolleranza. La verità umana non può essere che parziale e temporanea.

Claude Allegre scrive nell'Introduzione alla storia umana: Finito il tempo del determinismo, quello delle certezze e del definitivo, la scienza accetta di considerare le sue teorie come una visione del mondo che occorrerà modificare e fare evolvere. Gli scienziati inventano, scoprono, lavorano con passione ogni giorno, si avvicinano all'obiettivo. Devono pertanto sapere che la Verità è un ideale asintotico che nel linguaggio scientifico, è ciò che tende ad avvicinarsi sempre più a qualcosa senza mai raggiungerla o coincidere con essa.  Qualcosa che non si raggiungerà mai. 

Allora dove si trova la verità suprema? Si può trovare solo in Dio. Lui solo ha ha l'intelligenza infinita dell'universo e la conoscenza del reale che lo costituisce. La verità umana è tributaria della realtà. La verità divina è costitutiva della realtà.   Molte opere contemporanee si chiedono: "Dio esiste? Il mondo si è creato da solo?"  Senza contare il dibattito sul principio antropico e l'auto-organizzazione che postulano l'idea di Dio o quella del non-Dio.  Per alcuni Dio non esiste, è l'uomo che l'ha inventato e dunque Dio è il risultato della fabbricazione della mente dell'uomo.  

Comunque la specie umana possiede una forma d'intelligenza particolare, l'uomo ha la facoltà del pensiero astratto, quello che lo differenzia da tutti gli esseri viventi.  Dovrebbe esserci un nuovo modo di pensare la filosofia (nel ramo metafisico) che potremmo chiamare neo-metafisica che sia in accordo con quello che ci apporta la scienza attuale.  

Vedi articolo: Pensée philosophique et pensée scientifique. Indifférence réciproque, cohabitation pluridisciplinire ou engagement interdisciplinaire?  https://www.implications-philosophiques.org/wordpress/wp-content/uploads/2013/11/CITOT-Pens%C3%A9e-philq-et-pens%C3%A9e-sciq.pdf

lunedì 16 settembre 2024

La memoria del pesce rosso - Bruno Patino. parte 1

 La civilisation du poisson rouge. Petit traité sur e marchè e l'attention scritto da Bruno Patino nel 2019  è stato tradotto in italiano nel 2020 con il titolo La memoria del pesce rosso: Come cavarsela in un mondo dove il tempo è la nuova moneta.

Bruno Patino (1965 - ) è il direttore editoriale della rete televisiva Arte France e dirige la scuola di giornalismo di Sciences PO (Institut d’études politiques) di Parigi. Esperto di dinamiche mediatiche e digitali, ha partecipato allo sviluppo dell’informazione in Internet fin dalle origini. Ha pubblicato diversi libri sullo stato dei media in Francia e in Europa, La memoria del pesce rosso è il suo primo bestseller.

Estratti del libro: https://books.google.it/books/about/La_memoria_del_pesce_rosso.html?id=nbX_DwAAQBAJ&source=kp_author_description&redir_esc=y    Condividete le vostre esperienze sul sito www.sortirdubocal.fr

Già bestseller assoluto in Francia, La memoria del pesce rosso ci insegna a capire i meccanismi segreti della comunicazione digitale, come sta cambiando il nostro cervello, e come salvarci dalla dipendenza da Internet e social media, recuperando la libertà di gestire il nostro tempo.  Il tempo della lotta è arrivato, non dobbiamo rigettare la civiltà numerica, ma trasformarla, e ritrovare l'ideale umanista che motivava i primi utopisti alla comparsa di Internet.

Bruno Patino ci spiega attraverso questo libro perché hai la memoria corta ma anche come funziona il mercato dell'attenzione, che fa fatturare triliardi ai colossi del web. ci spiega i meccanismi adottati dai social media per rubare il nostro tempo, mostrandoci tutti i rischi e i danni indotti dalla dipendenza digitale.  
C'è chi dice che i big data sono il nuovo oro nero, ma c'è una merce che vale ancora di più nel terzo millennio: l'attenzione. Cala vertiginosamente, nell'era digitale, la capacità di esercitarla. Gli ingegneri di Google hanno calcolato che la durata massima dell'attenzione di un millennial è di 9 secondi, pericolosamente vicina a quella di un pesce rosso: 8 secondi. Cinque ore al giorno davanti ai nostri smartphone, sottoposti a centinaia di messaggi, sollecitazioni, informazioni, rumori, foto, video, ci hanno trasformato in pesci rossi prigionieri di una boccia digitale. 
Oggi il mercato dell'attenzione - nato in America negli anni Venti dalla necessità da parte dei media che vivevano di pubblicità di catturare l'attenzione delle persone - non ha più limiti grazie alla connessione permanente ai dispositivi digitali: le imprese del Web non si limitano a conoscere i nostri gusti ed emozioni per meglio attirare la nostra attenzione, ma arrivano a saccheggiare il tempo destinato alla nostra vita intellettuale, culturale, famigliare, al nostro sonno. Patino propone una ricetta per contrastare questa deriva individuale e sociale: costruire una nuova cultura dell'attenzione, affinché il cervello possa riconquistare il tempo per riflettere, sognare e ricostruire relazioni non avvelenate dalla dipendenza digitale.
 
Pag. 20.  Uno studio del Journal of social and clinical psychology valuta a 30 minuti il tempo massimo di esposizione ai social media e agli schermi di Internet, oltre questo tempo diventa pericoloso per la salute mentale restare sui social.  E' da riflettere se anche Tim Berner Lee, l'inventore del WEB, dichiara che l'utopia digitale, ossia l'avvento di Internet visto come un'estensione del sapere, della democrazia, e come una agora unviversale sia finita. E adesso per lui è il tempo dei rimpianti, e sta cercando di creare una nuova rete che possa contrastare il WEB. 

Internet è diventato un nuovo progetto economico, una nuova forma di capitalismo, il capitalismo della sorveglianza come lo definisce la professoressa Shoshana Zuboff  in un libro del 2019. Gli algoritmi sono diventati i nuovi strumenti di questa economia. L'economia dell'attenzione distrugge poco a poco tutti i nostri riferimenti: il deregolamento dell'informazione, le false notizie, la censura applicata dai giganti del web mettono in pericolo la nostra democrazia. 
Il tempo medio quotidiano passato su smartphone o computer è raddoppiato negli ultimi anni fino ad arrivare ad una media di 5 ore al giorno nei vari Paesi. Secondo la fondazione Kaiser Family i giovani americani passano 5 ore davanti ai videogiochi ed arrivano a un totale di 8 ore quotidiane. Il tempo della connessione assorbe le esistenze.  La nostra epoca è rappresentata da una foto, fatta girare nel web e presa in una stazione, in cui una trentina di persone, vestite in modo diverso, di tutte le età ed estrazione sociale erano chine verso i loro smartphone, come pietrificati in una posizione di sottomissione universale.
Sono cominciate ad apparire anche le prime patologie come la nomophobia (no mobil phone phobia), ossia il panico  di fronte all'allontanamento del portatile. 
 
Pag. 23 Un'altra patologia è stata definita phnubbing, ossia la consultazione ostentata e continua del portatile o samrtphone quando si sta con familiari, amici, amanti. Altra mania è quella di postare sui vari social i differenti momenti dell'esistenza con la paura di sparire dallo sguardo e dal giudizio elettronico degli altri e sentirsi così abbandonati (l'athazagoraphobie). Molti assumono varie identità, varie maschere  nel web che non sanno più quale privilegiare nella vita reale.  
Pag. 24. La società digitale assomiglia a un popolo di drogati ipnotizzati dallo schermo.
 
Pag. 27.  Nel 2020, ogni minuto 500.000 tweets alimentavano la piattaforma Twitter, 2,4 milioni di snaps sono pubblicati su Sanphchat, un milione di persone si collegavano a Facebook. 38 milioni di messaggi inviati, 18 milioni di sms, 1,1 milioni di swipes su Tinder, 4,3 milioni di video visti su YouTube;  187 milioni di e-mail.   
Tutti questi contenuti messi sul web o consultati vengono esaminati da algoritmi delle varie piattaforme per comprendere il comportamento umano e monetizzarlo. Si cerca di capire quali sono le preferenze individuali, le abitudini, le reazioni per catturare l'attenzione, magari anche mettendo a punto sistemi di ricompense aleatorie. Queste piattaforme ti propongono materiale di tutti i tipi, dal serio al ridicolo, dall'utile al derisorio, e l'utilizzatore tra tutto questo enorme flusso di materiale proposto, ogni tanto, trova qualcosa che lo interessa, e l'obiettivo è quello di aumentare il tempo che l'utilizzatore passa davanti al video. 
Nello stesso modo funziona l'intelligenza artificiale di Tinder, che ti propone profili vicini al tuo, suscettibili di interesse, e nello stesso tempo profili totalmente distanti dal tuo interesse.  
 
Pag. 35.  Si tratta di proporti materiale con un dosaggio sottile, soddisfare l'utilizzatore per farlo rivenire su quel sito e nello stesso tempo frustarlo in modo limitato e piano, piano si passa così dall'abitudine alla dipendenza. Lo stesso è l'obiettivo delle funzione Autoplay, quando cerchiamo un film, o un'informazione, al termine del film, te ne propongono automaticamente un altro. 
 
Pag. 35.  Con, ogni volta, l'obiettivo dichiarato di accrescere il tempo passato dall'utilizzatore, nella speranza che questo abbandoni il controllo di questi tempi.  Rimaniamo per ore davanti ai vari video cercando di trovare l'informazione utile, o un film interessante.
 
Pag. 42.  Uno dei testi fondamentali dell'utopia digitale è La dichiarazione di indipendenza del cyberspazio del 1996 redatta da John Perry Barlow (morto nel 2018), un mondo che è ovunque e da nessuna parte, senza territorio nè realtà fisica, e animato dal principio della libertà d'accesso e di espressione senza limitazioni.  
Questi adepti della libertà digitale, hackers, pensatori si opponevano ad ogni intervento che avrebbe potuto limitare l'esercizio della libertà collettiva.  Anche i sognatori legavano lo sviluppo digitale all'apparizione di una umanità migliore. Pag. 44.  Una delle frasi ricorrenti era: "Noi creeremo una civiltà della mente, della coscienza nel cyberspazio. Possa essere più umana e più giusta del mondo uscito dai vostri Governi".
Purtroppo, questa dichiarazione, dopo 20 anni assomiglia alla luce di una stella morta, testimone di qualcosa che brilla ma che non ci sarà più.

Pag. 45. Teilhard de Chardin ( 1881-1955) annunciò la progettazione di una forma di coscienza universale e planetaria che mettesse in relazione tutti i campi della conoscenza. A livello planetario la Noosfera nasce dall'interconnessione dei cervelli umani, si sovrappone a altre forme di organizzazione per fondare la mente dell'universo o della terra.  

Per Perry Barlow e i suoi discepoli che credevano nell'utopia digitale questa Noosfera era Internet. La sua creazione avrebbe stravolto le sorti dell'umanità. e le avrebbe permesso di arrivare a una tappa supplementare nella sua evoluzione. L'uguaglianza totale associata alla libertà assoluta per arrivare ad una saggezza universale. Questa convinzione di mettere a disposizione dell'umanità una informazione illimitata è restata quella di una minorità.

La memoria del pesce rosso - Bruno Patino. parte 2

Pag. 47. La mano invisibile del mercato ha sostituito la rete. L'utopia iniziale sta morendo sostituita dai nuovi mostri: il potere economico nato dall'accumulazione e la rabbia collettiva nata dalle passioni individuali.  Molti ex-dirigenti di Google e Facebook, da alcuni anni, hanno inizato a fare dichiarazioni allarmanti. 

Pag. 50. Sean Parker dichiara pubblicamente: "Dio solo sa, quello che stiamo facendo ai nostri figli" e rivela che i social approfittano delle debolezze psicologiche dei più giovani.  In questo convengono sia Chamath Palihapitiya, e Justin Rosenstein, il creatore del pulsate Like. 

Pag. 50. Tristan Harris scrive sul giornale 1843 pubblicato dall'Economist : "Il vero obiettivo dei giganti della Tech è di rendere le persone dipendenti approfittando della loro vulnerabilità".    Anche Kevin Systrom e Mike Krieger, i fondatori di Instagram, riacquistato da Facebook nel 2012, hanno lasciato Facebook, e la loro partenza potrebbe provocare uno shock nel mondo della Silicon Valley. D'altronde i dirigenti delle Big Tech, più precisamente delle big five – Meta-Facebook, Alphabet-Google, Amazon, Microsoft ed Apple, “MAAMA” secondo l'ennesimo acronimo coniato da The Economist,  mettono i loro figli a studiare  in scuole non connesse al web e impediscono loro di usare le loro invenzioni.


Pag. 51. Il pù emblematico dei nuovi oppositore alla deriva del web e anche uno dei più attivi è proprio il padre del web, colui che l'ha inventato: Tim_Berners-Lee.  Ha creato anche una fondazione la World Wide Web Foundation per sostenere la sua azione e dichiara: "Il Web doveva servire l'umanità, ma sappiamo che ha fallito. (...)  La grande centralizzazione del Web mette in pericolo l'umanità intera, e questo è stato fatto senza un'azione deliberata di coloro che hanno fondato questa piattaforma".  

Pag. 53. Il Web è stato costruito sul duplice principio dell'accesso universale gratuito e della collaborazione degli utilizzatori per farlo crescere e migliorare. Tutti avrebbero dovuto accedere a questa informazione decentralizzata, e ciascuno sembrava avere la stessa dose di potere.  Oggi, ci sono quelli che spiano e quelli che sono spiati, l'uguaglianza perfetta ha generato uan asimmetria inedita.  (...) Google, Facebook, Amazon sono in grado di controllare, manipolare, e spiare tutti in modo incredibile. 

Pag. 54. Anche il co-creatore del Web Winton Cerf dopo aver lavorato con Google dichiara: "Lo spazio collettivo che avevo immaginato, oggi si è privatizzato, alcuni pionieri stanno espropriando i loro simili per fare di questo nuovo continente il loro regno". 

Pag. 54.  Tim Berners-Lee, non ha abbandonato il suo progetto utopico e sta portando avanti il progetto Solid, un sistema dove piccoli gruppi di informatici tentano di costruire delle soluzioni collaborative, senza passare per le piattaforme che ormai regolano le nostre vite. 

I libertari hanno organizzato una resistenza. La domanda che si pongono è:  accettare la dipendenza o rifiutare totalmente il digitale. (...) Tutti hanno sognato o sognano ancora di un'agora aperta che rinforzerebbe il dibattito democratico, e promuoverebbe un'economia di condivisione solidale. Ma purtroppo oggi si sta sostituendo la società dello scambio paritario con la giungla dell'accumulazione, le comunità collaborative sono sotituite dalle società della sorveglianza, con la dominazione della società da parte del tecno-capitalismo, del capitalismo della sorveglianza e dell'economia dell'attenzione. L'utopia iniziale è stata abbandonata e tradita.

L'impero dei dati si trova nella Silicon Valley da ormai tre decenni, la Stanford università si trova vicino a san Francisco, e qui nel 1998 è stato creato da B.J. Fogg il Persuasive Technology Lab, il laboratorio delle tecnologie della persuasione. 

Pag. 58. Fogg ha presentato una tesi sugli ordinatori carismatici, evidenziando il legame complesso che unisce l'umano allo schermo del computer, che è molto più complesso che quello che mette in relazione l'essere umano a un semplice strumento.

Pag. 59. Il nuovo Guru della Silicon Valley dichiara che il suo scopo è di "cercare di scoprire come i computer possano cambiare quello che le persone pensano, e come i computer possano produrre questo cambiamento in modo autonomo".  Il Peersuasive Lab ha inventato il termine "la captologie" ossia l'arte di captare l'attenzione dell'utilizzatore, indipendentemente se questo lo voglia o meno.   Il legame tra l'attrazione delle piattaforme e l'assorbire l'attenzione degli utilizzatore è la psicologia.  (...)         Gli ingegneri sviluppano le interfacce sulla base di tre fattori: 1- la motivazione, 2- l'abilità di portare avanti un'azione e 3- l'elemento di attivazione (attraverso le sfide on line, comparare le abilità con altri secondo la teoria della comparazione sociale di Leon Festinger).

Un'altra motivazione è espressa dall'acronimo FoMO; Fear of Missing Out, la paura di mancare qualcosa, di sentirsi escluso dal cerchio dei pari se non si attuano determinati comportamenti.  

Pag. 60. Il campo di attività della "captologia" sono le HIM, interfacce uomo-macchina e i risultati sono misurati dal tempo di attenzione o di presenza davanti allo schermo. (...)  Il numero di connessioni, la loro durata, il numero di interazioni, sono i parametri oggettivi.  Questi grafismi sono gli strumenti numerici di conquista del tempo umano.

Pag. 61. Anche la grafica UX Design è un'arma di attrazione, il dark design, il disegno oscuro, che provoca una forma di pirateria del cervello - the brain hacking.

Un altro pentito della tech, Bill Davidow  spiega in un articolo apparso in The Atlantic, "Exploiting the Neurosciences of Internet Addiction" che le grandi imprese del web arrivano a piratare le neuroscienze per aumentare la loro parte di mercato e fare immensi profitti. 

Pag. 62.  Il capitalismo numerico sarà un data-capitalismo; basato sui dati personali per comprendere meglio il comportamento degli utenti, (...) per prevederlo e influenzarlo con due obiettivi: 1- la sorveglianza da parte di Governi o altri enti, 2- la conquista del tempo per l'economia liberale dell'attenzione.  

Pag. 63. L'universo digitale è in costante crescita ma non il tempo disponibile. Almeno in teoria. Il tempo è diventato una merce rara ed è la risorsa più domandata e quella su cui si costrusice la crescita economica attuale.  

Pag. 64. L'economista Renaud Vigne in un articolo su The Conversation dichiara: Il tempo individuale e sociale è una frontiera che non è più inaccessibile;  (...) rappresenta una risorsa vitale per la forma moderna di tecnocapitalismo.  

Pag. 65.   I tre  "V" necessari allo sfruttamento dei dati sono: 1- la velocità, 2- il volume e 3- la varietà. Le Big tech si impadroniscono del tempo dei loro utilizzatori per meglio venderlo, ai pubblicitari da una parte e ai servizi digitali dall'altra  attraverso la creazione di piattoforme e servizi che ci incollano allo schermo. 

Gli algoritmi dell'intelligenza artificiale programmano e simulano la nostra azione davanti agli schermi. 

Pag. 67. Il filosofo Eric Sadin definisce l'intelligenza artificiale come una forma di razionalità tecnologica che cerca di ottimizzare ogni situazione.  La situazione diventa paradossale quando si cerca di catturare il tempo degli utilizzatori facendo credere loro di guadagnarlo. Questo fenomeno viene spiegato dal filosofo Chul Han, nel suo libro Dans la Nuée parlando di auto-asservimento.

Nel 2008 Mark Zuckerberg assume Sheryl Sandberg (proveniva da Google), che ha messo a punto la pubblicità mirata, con la vendita delle parole chiave. 

Pagg. 71-72. I due colossi, Google e Facebook dal 2010, utilizzano lo stesso modello: la pubblicità automatizzata legata ai dati personali strutturati, gestiti da un algoritmo. Oggi le due Big Tech assorbono circa l'80% di tutta la nuova pubblicità. Il 98% dei 40 miliardi di entrate di Facebook provengono dalla pubblicità mirata.  

Le Big tech hanno uno strumento esclusivo, ed è la capacità di conoscere l'identità, il comportamento degli individui grazie ai dati e ai siti che utilizzano. Il Service for data, servizio contro dati, permette a Google e Facebook di conoscerci rapidamente, sapere cosa facciamo, cosa amiamo, ecc,  gusti rapidamente sfruttati per la pubblicità. Più servizi ci offrono, più ci conoscono. 

Pag. 76.  Il filosofo Yves Citton ha distinto quattro categorie di interazioni: 1- i messaggi o allert, 2- la proposte di ricompense varie, 3- lo sviluppo di messaggi divertenti, scioccanti o seri, 4- la paura di mancare l'immancabile (la FoMo).  (... )  Oggi Internet fornisce in continuazione stimoli rapidi e superficiali che nutrono le pulsioni e le emozioni, riempono il vuoto e la solitudine degli utilizzatori.  Le Big Tech cercano di guadagnare del tempo sul tempo che gli utilizzatori dovrebbero dedicare ad altre attività, bombardandoli di sollecitazioni. 

Nel 2018 gli americani dedicavano 12 ore al giorno agli schermi, ai media e al digitale. Una metà della vita commerciabile, una metà della vita commercializzata.  

Su Youtube gli algortirmi di raccomandazione ci suggeriscono una versione più intensa del video precedente, e ci spingono all'estremizzazione. Nel campo della politica e del sociale portano gli utilizzatori nella galassia di contenuto estremista o complottista. 

I video devono catturare l'attenzione nei primi tre secondi perchè molti utilizzatori lasciano il video dopo quattro secondi.  Anche su Spotify i responsabili sanno che per poter continuare ad esitere un pezzo musicale deve colpire entro i dieci secondi. Su Netflix si utilizza la tecnica dell'incatenamento automatico proponendo un episodio dopo l'altro per creare dipendenza. Blockbuster propone agli adolescenti filmati sempre più brevi con effetti visuali sempre più impressionanti.  Solo il libro resiste, ma il tempo  consacrato alla lettura da parte dei più giovani si riduce notevolmente.

Le Big tech in una situazione di monopolio, si stanno con continuità appropriando dei nostri dati personali, e l'inquietante è non sapere che uso ne faranno. ma è sicuro che condizioneranno la nostra vita.  

Pag. 82. Per riprendere la dichiarazione di Bernard Stiegler, "Il tempo che ci è stato rubato, e quello della mancanza, e quindi del desiderio. Quello dell'amore, dell'altro, e dell'assoluto".   Bernard Stiegler è stato un filosofo francese che ha esplorato i temi della tecnologia e di come questa influenzi da sempre l'umanità e il lavoro. Morì suicida.

L'universitaria Shoshana Zuboff  ha messo a punto il termine "Capitalismo della Sorveglianza" che è anche il titolo del libro pubblicato nel 2019, la sorveglianza delle nostre vite è l'estensione naturale della pubblicità mirata.  (...) Il capitalismo di sorveglianza è una logica economica parassita nella quale la produzione delle merci e dei servizi è subordinata a una nuova architettura globale della trasformazione comportamentale degli individui e delle masse. Questo percorso indicato è la materializzazione degli algoritmi, che in permanenza ci guidano nei nostri percorsi e nelle nostre decisioni: seguirli ciecamente credendo alla loro promessa di ottimizzazione ci ha trasformato in sonnambuli. 

pag. 84.    L'economia dell'attenzione ha spinto le piattaforme a creare degli ambienti che corrispondono alle nostre esigenze.  

Pagg. 86-87. Eli Parisier ha svilupapto il concetto di "bolle di filtraggio" nel suo libro The Filter Bubble, apparso nel 2011. Denunciava la selezione dei dati operati dagli algoritmi di personalizzazione delle piattaforme quando selezionano l'informazione con la quale l'utilizzatore è confrontato.  (...) Per Parisier, "gli algoritmi imprigionano l'utilizzatore nella sua bolla di informazione, che lo chiude nella sua propria visione del mondo e lo indottrina con le sue stesse opinioni, e falsano il suo rapporto con la realtà". Come lo precisa Eric sadin, si tratta di creare una realtà che ci sia conforme, con lo scopo di farci entrare il più tempo possibile e di maniera più ripetuta possibile in questo universo. 

Pag. 88. Lo scrittore Philip K. Dick trova la definizione di assurdo: "La realtà è qualcosa che scompare quando voi cessate di credere in essa".  Ma la realtà è prima di tutto personale. Noi siamo gli attori della nostra stessa propaganda.  

Pag. 90. Neil Postman metteva a confronto le tesi esposte in 1984 di Orwell e Il migliore dei mondi di Aldous Huxley, per concludere dell'attualità delle tesi sostenute nel secondo libro a scapito del primo. Orwell nel libro 1984 descriveva un'oppressione imposta da un potere esterno, sostituendo l'informazione con la propaganda, un mondo dove i libri sono vietati, dove la verità è dissimulata, e i vincoli imposti con la forza. Huxley annunciava una civiltà sedotta, alimentata da un torrente di contenuti,  resa schiava e come sonnambula dal piacere che si infligge. In questa distopia, non c'è più ragione di leggere un libro, in quanto nessuno vuole più leggerlo. L'informazione disponibile è annegata in un flusso di assurdità.  Questo flusso debordante, non ci arriva in modo casuale, ma è organizzato da un'economia predatrice. 

(...) Il capitalismo dell'attenzione, la fabbrica delle realtà individuale comincia  a produrre segni di stanchezza, e  ha cominciato a produrre un impero del falso. 

Pag. 91. Falsi umani, falsi startistiche, falsi conti, falsi siti si coniugano per ottenere dei veri dollari. La maggior parte degli studi valutano l'attività umana a meno del 60% dell'attività totale di Internet. Il resto è prodotto da robots o da esseri umani il cui mestiere è produrre falsa informazione. Le fabbriche del click (come preferenze, ecc ) si moltiplicano nel mondo, e in particolare in Cina. (...) Ci lavorano dei giovani, ognuno responsabile di decine di telefoni o di siti. Il loro lavoro è connettere ogni telefono allo stesso video, per gonfiare le cifre dell'audience. 

Facebook e Youtube hanno dichiarato che il tempo di visione dei video potrebbe essere sopra-stimato del 60 - 80%.  Youtube ha creato degli strumenti tecnologici per individuare i falsi ascolti nati dai robots che si fanno passare per umani.   -  Robots contro robots. 

Pag. 93.  Paradossalmente i contenuti prodotti dagli umani essendo minoritari sono considerati falsi.  Il giornalista Max Read (il suo Blog Life in Pixels) nel 2018 dichiara che c'è una via di uscita:  "Questo modello di predazione umana non sarà più sostenibile economicamente nel tempo". (...)  L'economia dell'attenzione genera e si nutrisce di recite frammentarie. 

Pag. 97. Quello che la Rand Corporation chiama la Truth decay, la decadenza della verità, è in effetti una moltiplicazione di vie, di convinzioni, e di contesti di interpretazione. La filosofa germano-americana  Hannah Arendt distingueva due tipi di verità, la verità scientifica, che si può provare e dimostrare con l'esperienza e il sapere, e la verità del fatto, che risulta dalle testimonianze intorno ad un evento. Il destino delle due verità non è identico. La solidità della prima, difficile a falsificare, la protegge. La seconda, invece, possiede un carattere relativo che spiega la sua fragilità.  

Pg. 98. In linea e nei social, esistono diverse versioni della stessa notizia, diverse versioni di un stesso effetto scientifico, diverse versioni di uno stesso episodio storico. False notizie, falsa scienza, falsa storia, sui social, partecipano a questa bolla con diverse sfaccettature narrative. (...) La tecnica dell'aggiunta di narratori contraddittori è molto più antica dell'avvento dei social.

Pag. 99.  Non esiste più una recita unica possibile. E allora una versione unica dei fatti diviene illusoria. L'espressione del celebre sociologo e uomo politico Daniel Patrick Moynihan, utilizzata nelle scuole di giornalismo, postula che "tutti hanno diritto alla loro opinione ma non ai loro fatti". Questa esppressione sembra ormai colorata di un inesorabile rimpianto. 

Nella sua opera The Death of Truth, la morte della verità, la critica letteraria americana Michiko Kautani sottolinea il legame tra la perdita di fiducia generalizzata nelle istituzioni e la perdita di fiducia nelle narrazioni che producono, legami che si sviluppano come un cerchio vizioso, una sfiducia alimenta l'altra. 

(...) L'economia dell'attenzione ha permesso di democratizzare l'economia del dubbio, rendendola tecnicamente accessibile a tutti, e conferendogli un modello economico molto più redditizio e più generalizzato dell'economia della verità.  (...) Un modello economico che ha trasformato una agora possibile in un caledoscopio di credenze in guerra gli uni contro gli altri, per il grande profitto di questi mercanti di armi che sono i mercanti dell'attenzione. 

Pag. 106. Poi le correlazioni tra fatti più disparati danno risultati esilaranti.  Il sito Spurious Correlations e il Decoduers del giornale Le Monde hanno elaborato dei generatori aleatori di comparazioni assurde, dei piccoli algoritmi che metteno in relazione degli eventi indipendenti gli uni dagli altri. (...) uno dei più grandi successi di Spurious mostra il parallellismo assoluto, anno dopo anno, tra il numero di annegati nelle piscine degli Stati Uniti e il numero dei film in cui recita l'attore Nicolas Cage.  Statisticamente è impeccabile: l'indice di correlazione è del 66% (r=0,666004), come per caso, aggiungeranno i complottisiti.   Questo fa riflettere sulle molte assurdità e correlazioni che ci hanno proposto in questi ultimi anni oscuri. 

Gerald Bronner, nel libro La Démocratie des crédules dice: "nell'immensità del contenuto disponibile su Internt, si finisce sempre di trovare quello che si cerca, ogni richiesta finisce sempre per essere soddisfatta". Aiutandoci ad avallare le nostre credenze, come ad esempio che la Terra è piatta. Si produce così un'asimmetria a favore dei più determinati e dei più attivi nel ricercare notizie. 

Twitter dimostra ogni giorno che Internet è una democrazia dove certi votano una volta e altri mille.

Pag. 108. Arrivare agli scambi estremi e alla polarizzazione dello spazio digitale tra convinti e irriconciliabili, è la conseguenza logica.  (...)  Il giurista e filosofo Cass Sunstein spiega e dettaglia, in Going to Extremes, a che punto il desiderio di essere approvato dai pari spinge l'utilizzatore a accentuare l'aspetto estremo di quello che afferma e posta sui Social, il suo atteggiamento ad oltranza agisce come una specie di salvacondotto in un gruppo ben strutturato.

David Dunning e Justin Kruger in un articolo appparso nel 1999 nel Journal of Personality and Social Psychology, evidenziano un legame tra il grado di ignoranza di un individuo e il grado di autostima. Più uno è ignorante, più cerca di guadagnare consensi.    

Meno si sa, più si afferma, e più si afferma, più si è visibili sulla struttura simmetrica dei Social. 

I Social sommergendoci di notizie seminano dubbi. L'economia del dubbio ha creato un impero di credenze, diventato poi il terreno dei complotti.  (...) Nella nostra epoca digitale, la credenza di ciascuno finisce per strutturare la realtà diventando una verità che si immagina condivisa. 

Pag. 117.  Oggi, essendo tutta l'informazione disponibile in linea, la stampa non è più percepita come l'ente che pubblica le notizie, ma come quello che nasconde le notizie. E' accusata di farlo obbedendo a dei criteri di scelta che non sarebebro più disinteressati e indipendenti, ma dettati dai poteri politici o economici. Il gatekeeping assomiglia a una censura mascherata, Quanto all'agenda setting, è ancora peggio: i giornalisti riprodurranno solo soggetti a cui sono interessati come casta sociale omogenea nelle sue convinzioni, nelle sue pratiche culturali e nei suoi luoghi di vita (Spesso l'agenda setting è dettata dal Governo in carica).  In questo modo si mette in discussione la stessa esistenza della stampa e dei giornalisti. 

Pagg. 118-119. La rivoluzione digitale, per il giornalismo, era la promessa di una conversazione universale e con i cittadini nella  quale la stampa avrebbe giocato un ruolo centrale e riconosciuto fornendo i fatti, i loro contesti e la loro spiegazione.   La conversazione si sarebbe dovuta basare sul commercio libero delle idee, evocato da John Milton e enunciato da John Stuart Mill, che avrebbe permesso alla verità di affinarsi e di affermarsi. Venti anni più tardi, tutto è cambaito.

Pagg. 120.121. Purtroppo le conversazioni disorganizzate sul web sono animate da cattivi attori. Ethan Zuckerman, direttore del center for Civic Media al MIT, ha distinto quattro categorie di questi cattivi attori: 1- gli agenti di disinformazione, potenze straniere, gruppi di interessi economici o politici,  2- gli annunciatori di notizie (dark ads) per discreditare la concorrenza o per ingannare il consumatore, 3- i complottisti e altri illuminati, 4- i Robot che adottano una identità di un utilizzatore per falsare una conversazione.  La rete agisce come un frullatore che unisce queste quattro famiglie agli altri messaggi.

Facebook rivendicava di aver chiuso un milione di profili falsi al giorno nel 2019, cifra che lascia intravedere l'entità del fenomeno.

Le politiche di validazione o di ritiro del contenuto sono più pericolose perchè riguardano il contenuto e non si limitano agli attori (...)  ciò può portare a forme di censura.

Pag. 123. 1- Universalità dell'accesso, 2- profitto economico, 3- qualità e diversità dell'informazione prodotta       formano i tre lati di un triangolo difficilmente equilatero.

Nel passaggio al digitale e ai Social l'informazione è trattata come gli altri contenuti, secondo la sua efficacità economica. (...) In questo mercato disequilibrato l'informazione seria è seriamente  sfavorita.

Pag. 125. Gli algoritmi di Facebook sono determinati da quattro fattori. La disponibilità, i segnali emessi per ciascun contenuto, le reazioni previste e il punteggio finale compongono il cocktail matematico che distribuisce e assegna una gerarchia ai messaggi, per ciascun individuo. (...) La politica del meaningful interaction (le interazioni che hanno senso), enunciata nel 2018 dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, dà la priorità ai contenuti che danno vita a delle reazioni e smorzano le conversazioni. Le informazioni professionali diventano contenuti di secondo piano.  (...)  Il gatekeeping si è invertito: tutti possono entrare nel sistema, ma l'utilizzatore non ha accesso a tutte le informazioni...  L'agenda setting, è ormai costruita dagli algoritmi, non per la collettività, ma per ciascun utilizzatore in funzione dell'efficacità passionale del messaggio, che provoca una reazione e contribuirà ad animare la rete. 

Pag, 127.  I media hanno delle difficoltà a percepire cosa succede sulla rete: è impossibile per loro avere uan visione panoramica di quello che è costituito da un insieme di micro-spazi personalizzati. Quanto allo spazio delle piattaforme social, non esiste in quanto tale: ciascuno ha la propria versione di Facebook, di YouTube o di Twitter.

Pag. 129-130.  Ray Kurzweil, 70 guru spiritualista, dirige all'interno di Google "la Singularity University" che gli serve come posto di comando ai suoi sogni di demiurgo. I transumanisti coniugano le tecnologie digitali, le nanotecnologie, la biologia e le scienze cognitive (riunite nell'acronimo NBIC) per costruire degli strumenti che permettono a quelli che ne dispongono di scappare alla fatalità della condizione umana. Ogni individuo si appartiene integralmente, e è dunque libero di "aumentarsi e potenziarsi" senza che alcun limite, oltre quello scientifico, gli si possa essere opposto. La malattia, la vecchiaia, e la morte, sono delle frontiere superabili e presto sorpassate. 

Il quadro del trasumanismo è completato dalle paure nate dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale (I.A.) e del settore legato al Machine Learning, le macchine che apprendono. (...)  Le applicazioni sono ancora limitate ma il transumanesimo già le annuncia: "verrà un momento in cui i super-computer, messi in rete, supereranno l'umanità e prenderanno in carica l'organizzazione di una nuova civiltà fondata sull'intelligenza delle macchine". Kurzweil chiama questo momento "La singolarità" e annuncia il suo avvento per il 2045...

Nel 2019, una catena di alberghi giapponese ha dovuto chiudere i suoi hotel gestiti da robot a causa dei troppi errori commessi dai robot.

Pag. 133. Accettare la potenza attuale delle piattaforme, riconoscere loro una capacità di scrivere un futuro transumanista condanna all'immobilità, e nasconde la lotta che si deve portare avanti. Questa concezione fa il loro gioco. Ci priva di spazio: gli Stati sono condananti all'impotenza a causa di organizzazioni trans-nazionali senza territorio, e gli individui alla dipendenza dell'auto-asservimento: Ci priva di tempo: il futuro è scritto, tutto è già scritto. Fare dei giganti digitali i protagonisti (i mostri) di una generazione nuova significa conferire loro un potere normativo sulle economie, sulle società e sulle nostre vite. 

E' possibile cambiare, ponendo dei limiti al modello pubblicitario legato ai dati personali. (...) Lottare contro la dominazione dell'attenzione che ci proietta nella dipendenza non è un rifiuto della società digitale.

Pag. 141. Una nuova saggezza, un nuovo modo di apprendere la libertà si profila. (...) si tratterà di avere non l'accesso alla connessione, ma alla de-connessione. L'accesso non alla musica ma al silenzio, non alla conversazione ma alla meditazione, non alla informazione immediata, ma alla riflessione voluta.  I seminari di disintossicazione tecnologica si moltiplicano. I ritiri spirituali nei monasteri hanno cambiato di natura: prima bisognava scappare dal mondo per trovare Dio, oggi ormai bisogna scappare dagli stimoli elettronici per, semplicemente ritrovarsi. Essere tagliati dai social per, infine, essere di nuovo nel mondo.

E' quello che fanno gli imprenditori della Silicon Valley, che mettono i loro figli in scuole Tech Free (senza tecnologia).

Si può anche proporre una semplice regola di correttezza, un apprendimento in famiglia per deporre lo smartphone prima del pranzo e dei momenti di condivisione. Dopo tutto, lo schermo del portatile è lo schermo dell'intimità, e non è anormale di non imporlo a quelli che ci circondano. La limitazione del portatile a scuola sta diventando realtà, vedi  L'Università di Stanford...

Pag. 143.  Facebook ha dovuto riconoscere, nel 2018, che le applicazioni continuavano a succhiare dati degli utilizzatori, anche quando questi erano disconnessi.  Ma anche in questo caso il peso degli utilizzatori può essere determinante.

La riconquista delle nostre esistenze passa dalla nostra capacità di definire dei momenti senza connessione, e soprattutto senza interazione sociale digitale.

La riconquista del tempo, di momenti di silenzio senza interruzioni e stimoli elettronici permetterà di abbozzare un circolo virtuoso. (...) Le iniziative come  quelle SQL (Si On Lisait), che promuovono una mezz'ora quotidiana di lettura obbligatoria alla scuola, stanno uscendo dalla fase di sperimentazione per diventare degli strumenti collettivi.  

Pag. 147. Ultima pagina. L'idea difesa da questo libro: la dipendenza che si sviluppa, gli effetti della bolla di informazioni, di squilibrio, di disseminazione di false notizie e di contro-realtà sono anche e soprattutto una produzione intrinseca del modello economico delle piattaforme digitali. E questo modello può essere corretto. Bisogna impegnarci per correggerlo, e in fretta. 

C'è una via possibile tra la giungla assoluta di un Internet libertario e l'universo carcerario delle reti sorvegliate. Questa via è possibile, è la via in società. Ma noi non possiamo lasciare a queste piattaforme la cura di organizzare questa via da sole, se noi speriamo che non sia popolata da umani con lo sguardo ipnotico che, incatenati a lori schermi, non sanno più guardare verso l'alto. 

Articoli, documentari e cifre:

  • I was devasted. di Tim-Berners-Lee.
  • Pour une technologie plus humaine, les repentis de la Silicon valley s'organisent. 2018
  • L'intelligence artificielle ou l'enjeu du siècle, 2018
  • Dopamine di Leo Favier, Arte,       
  • Genération écran: Genération malade? di Elena Sender e Rapjhael Hitier, Arte
  • Monthly active users of select social platforms, giugno 2018
  • Smartphone Addiction Tighens Its Global Grip, maggio 2017
  • 14 Things you'll Want to Know About the future of Media, novembre 2017
  • What happens in an Internet Minute?, maggio 2018.

C'è del marcio in Occidente - Piergiorgio Odifreddi

C'è del marcio in Occidente. I peccati che pesano sulla coscienza di un bianco italiano, europeo e occidentale è un libro scritto da Piegiorgio Odifreddi e pubblicato nell'aprile 2024.  

Piergiorgio Odifreddi è un matematico, logico e saggista italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Odifreddi, come molti italiani nati nel dopoguerra, è cresciuto nel mito degli Stati Uniti e dei soldati americani “liberatori”: sono stati loro, d’altra parte, ad aver salvato suo padre e suo nonno, entrambi deportati dai nazi-fascisti. Eppure, a partire dalla guerra del Vietnam, il suo rapporto con gli Stati Uniti inizia a cambiare. Ci studia per due anni, e ci insegna per venti. Viaggia in tutto il mondo, ed esplora in lungo e in largo il continente americano. Scopre come gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di gendarme del mondo: sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare…

In questo libro Odifreddi riflette sull’arroganza dell’Occidente. Riporta famosi interventi critici verso l'Occidente di Josè Saramago, romanziere portoghese, di Edward Said, intellettuale palestinese, di Al Gore, vice presidente degli U.S.A. e ambientalista, di Julian Assange, il giornalista australiano, di Pepe Mujica, presidente dell'Uruguay, di Wole Soyinka, il drammaturco nigeriano, di Subrahmanyam Jaishankar, diplomatico indiano.   Riporta anche gli ultimi interventi di Putin e Xi Jinping prima della guerra in Ucraina, di Papa Bergoglio subito dopo l'invasione; e la lettera diffusa da Osam Bin Laden dopo l'attentato alle torri gemelle a New York nel 2001.  Nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche fra gli autori citati, che spaziano dagli europei agli asiatici, dai letterati agli scienziati, dai pacifisti ai terroristi, dagli uomini di stato ai papi, tutti esprimono critiche convergenti nei confronti dell’Occidente, anche e soprattutto nel nuovo millennio.

Il libro analizza, inoltre, le dieci categorie che caratterizzano la civiltà occidentale che corrispondo ai nostri dieci peccati capitali: occidentalismo, cristianesimo, colonialismo, militarismo, razzismo, classicismo, idealismo, capitalismo, populismo, mediaticità. E ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.

Sono stati gli scritti di Russell e Einstein, e gli insegnamenti di Rotblat e Atiyah, a introdurre Odifreddi all’utopia matura di un mondo senza chiese, senza stati, senza possessi e senza armi […].

Alcune frasi contenute nell'ultimo capitolo: "Le recenti guerre in Ucraina e in Palestina non hanno invece influito sulla mia visione, e si sono limitate a confermare una posizione che avevo già maturato negli anni. Una posizione di avversione per il modello autoreferenziale, giudaico-cristiano, colonialista, militarista, razzista, classicista, idealista, capitalista, antidemocratico e illiberale di un Occidente che mi appare sempre più come un insopportabile bambino capriccioso ed egoista, o uno scostante adolescente immaturo e presuntuoso".

"Oggi, gli occidentali infantili o adolescenziali credono che un mondo senza dèi, senza frontiere, senza multinazionali e senza atomiche sia solo una pia o un’empia illusione. Forse un giorno gli occidentali maturi si accorgeranno che altrettanto illusorie apparivano le nazioni ai tempi delle città-stato, le confederazioni o gli imperi ai tempi degli stati nazionali, e le superpotenze prima della Guerra Fredda".

"Purtroppo, come le nazioni si sono costituite con guerriglie fra le città, le confederazioni e gli imperi con guerre fra le nazioni, e le superpotenze con la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, anche il nuovo ordine mondiale si costituirà con una Terza Guerra Mondiale, combattuta tra l’Occidente e il resto del pianeta. La Quarta, come disse Einstein, si combatterà poi tra bande armate di pietre e bastoni. […] ".

"In realtà, ci sarebbe anche una soluzione alternativa: che l’Occidente ammettesse le proprie secolari malefatte, compensasse gli enormi danni provocati, rinunciasse a dominare l’intero pianeta, e concordasse insieme al resto dell’umanità un governo mondiale democratico. Sarebbe la soluzione razionalmente più sensata, eticamente più equilibrata, moralmente più giusta e politicamente più pacifica, ma non rientra nel carattere aggressivo, arrogante e prevaricatore dell’Occidente, come questo libro ha cercato di dimostrare. E dunque, non verrà scelta spontaneamente".

"Comunque chi sopravviverà, vedrà. Ma scommetto che non sarà una bella visione, comunque andrà".

sabato 31 agosto 2024

I testi fondamentali sullo Yoga: Bhagavad Gita, Yoga Sutra, Hatha Yoga Pradipika

Lo Yoga non presenta un’unica forma ed un’unica tradizione. Le tradizioni yogiche sono parecchie e tendono a moltiplicarsi, ma tre tradizioni fondamentali si sono affermate nel tempo e da esse le altre tradizioni hanno tratto la loro origine.  Esse sono, in successione, il Kriya Yoga, il Raja Yoga e lo Hatha Yoga.

Si passa dall’esperienza spontanea dell’estasi mistica del Kriya Yoga, all'induzione scientifica della trance estatica del Raja Yoga e da questo alla sua variante “corporea" dello Hatha Yoga.  

I testi fondamentali di queste tre tradizioni sono:

  • La Bhagavad Gita, è la prima testimonianza riguardante il Kriya Yoga, databile al V-I sec. a.C. 
  • Lo Yoga Sutra, è il primo trattato sistematico del Raja Yoga, e risale tra il II sec. a.C. e V sec. d. C.
  • La Goraksa Sataka, la prima esposizione dello Hatha Yoga, è probabilmente dell’XI secolo d.C. La sua esposizione più compiuta, lo Hatha Yoga Pradipika, è datata 1629
Riporto di seguito il link ai testi completi in Pdf presi dal ricchisssimo sito di Gianfranco Bertagni ( http://www.gianfrancobertagni.it/ ).   Gianfranco Bertagni insegna presso la Scuola di Filosofia Orientale (www.scuoladifilosofiaorientale.it) ed è docente all'interno della cattedra di Storia delle Religioni.

Testo completo della Bhagavad Gita: 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/vedanta/bhagavad.htm

 https://www.yogawaytrieste.org/files/Download/BHAGAV_GITA.pdf                 

Testo completo degli Yoga sutra

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/yogasu.pdf 

http://www.yogawaytrieste.org/files/Download/Patanjali_Claudio_Biagi.pdf

Testo completo dello Hatha Yoga Pradipika: 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/tantra/donnini.pdf

 http://www.yogawaytrieste.org/files/Download/hatayoga_pradipika.pdf

sabato 17 agosto 2024

Lettere contro la guerra - Tiziano Terzani

 Tiziano Terzani dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 (la distruzione delle torri gemelle a New York)  scrive il libro Lettere contro la guerra, diventando, dopo trentanni di corrisponente di guerra, corrispondente di pace.  In queste lettere asserisce che la guerra va condannata, ma va anche compresa. Se vogliamo capire il mondo in cui siamo, lo dobbiamo vedere nel suo insieme e non solo dal nostro punto di vista occidentale. Il che in pratica voleva dire che non si poteva guardare quel bombardamento sull'America senza guardare tutti i bombardamenti fatti dall'America nei Paesi islamici.  E una volta capito questo, occorre una profonda azione su noi stessi, un cambiamento, una rivoluzione.  L'unica reazione sensata alla tragedia dell'11 settembre sarebbe dovuta essere la pace.

Sarebbe sensato esaminare queste tragedie da una prospettiva diametralmente opposta a quella dei media occidentali, una prospettiva di pace e di un mondo culturale più ampio.  I media occidentali portano avanti una guerra di civiltà che difenda i valori occidentali da una non-cultura, quella islamica, che meriterebbe solo disprezzo. Terzani scrive una serie di lettere, da varie parti del mondo, che raccolgono le voci dell'Altro. Bisogna contrapporre alla vendetta l'ascolto, alla distruzione la conoscenza, alla rabbia la comprensione, all'orgoglio il riconoscimento delle colpe occidentali.

Il ruolo dell'intellettuale, soprattutto oggi,  dovrebbe essere quello di essere un granello di sabbia nelle ruote del potere, e riportando le parole di  Edward Said "creare dei campi di comprensione, invece che campi di battaglia". Forse può sembrare utopico, ma purtroppo oggi la maggior parte degli intellettuali occidentali non "intelligono" non capiscono o fanno finta di non capire. Chi dovrebbe vedere, è cieco, e parla non contro il potere, ma assecondandolo nel suo desiderio di vendetta e nelle sue folli rappresaglie.

Le due tragedie attuali, la guerra in Ucraina e la guerra in Palestina, dovrebbero essere viste nella prospettiva più ampia proposta da Terzani. L'invasione dell'Ucraina 24 febbraio 2022 andava non solo condannata, ma pure spiegata, magari guardando l'oggettivo imperialismo della NATO e il suo sviluppo fino ai confini della Russia o l'invasione di vari Stati da parte degli americani.  L'eccidio di Hamas del 7 ottobre 2023 andava non solo condannato, ma anche spiegato, magari guardando la risoluzione 181 dell'ONU del 1947 sulla creazione dei due Stati mai attuata, o la segregazione violenta del popolo palestinese.

Chi prova a guardare gli eventi in una prospettiva di pace e più ampia, viene purtroppo visto come filo Putiniano o antisemita.  Anche lo stesso Papa Francesco è stato sottoposto a un linciaggio mediatico, con commenti duri e sprezzanti quando ha provato a lanciare proposte di pace.  Il vincitore del Nobel per la letteratura Romain Rolland, alla vigilia della Grande Guerra denunciava che "i latrati di  odio dei giornali fanno orrore e pietà. Che opera credono di compiere? Vogliono punire dei delitti , e sono, essi stessi dei delitti: perchè le parole omicidie sono la semente degli omicidi". Per questo fu trattato da traditore della pace e dell'Occidente.

La nostra cecità ci porta a legittimizzare la supremazia occidentale sull'umanità. Dopo la seconda guerra mondiale l'Occidente è il custode dell'ordine internazionale, e chiunque minacci gli interessi dell'Occidente è un nemico, è un cattivo, è il Male.  La retorica è sempre la stessa;  Quando i nostri affari occidentali ( che sono associati alla nostra civiltà) sono in pericolo, dobbiamo reagire con la guerra, militarizzare le nostre società, produrre nuove armi, spendere più soldi per la difesa. E allora trasformiamo questa guerra, con in gioco interessi economici immensi, in uno scontro tra civiltà.

In questi periodi così oscuri, dovrebbe emergere quel "pensiero critico" incluso tra i valori occidentali  e proporre quindi di difendere questi valori, non con le armi, ma rinegoziandoli, cambiarli, aprirli a una visione multilaterale.  Dovremmo forse cominciare ad opporci a chi appoggia e sostiene la politica di un mondo monopolare dominato dall'Occidente. "Questo mostro a cento teste si chiama imperialismo, un orgoglio e una volontà di dominio che vuole assorbire, sottomettere o distruggere tutto, che non tollera alcuna libera grandezza al di fuori di sè stesso" - Romain Rolland. 

Rabindranath Tagore il grande poeta indiano giudicava la civiltà occidentale in questo modo: "essa consuma i popoli che invade; stermina e annienta le stirpi che ostacolano la sua marcia di conquista. Una civiltà di cannibali. Opprime i deboli e si arrichisce a loro spese. Col pretesto del patriottismo essa tradisce la parola data, tende senza vergogna i suoi tranelli di menzogne, erige idoli mostruosi nei templi dedicati al Guadagno, il dio ch'essa adotta. Ebbene noi profetizziamo che tutto ciò non durerà per sempre".

Terzani ci dice che la radice della guerra è la stessa del violento dominio maschile sulle donne e della devastazione dell'ambiente. l'istinto di possesso e di comando.  Citando Gandhi, egli torna a ripeterci: "finchè l'uomo non si metterà di sua volontà all'ultimo posto fra le altre creature sulla terra, non ci sarà per lui alcuna salvezza".


Sintesi dell'Introduzione di Tomaso Montanari al libro di Tiziano Terzani Lettere contro la guerra.  Tomaso Montanari è uno storico dell'arte e saggista italiano, rettore dell'Università per stranieri di Siena dal 2021. E' il presidente dell’associazione di cultura politica Libertà e Giustizia. Ha dedicato un piccolo libro all’impegno civile degli intellettuali: Cassandra muta.

domenica 7 luglio 2024

Come resistere a un dittatore - Maria Ressa

"Non sappiamo chi siamo finchè non siamo costretti a lottare per esserlo. Come si decide per che cosa lottare?  La risposta è quella di cercare di dare un senso alla nostra vita".

Maria Ressa (nata a Manila, 2 ottobre 1963) è una giornalista filippina naturalizzata statunitense, insignita del premio Nobel per la pace 2021 insieme al giornalista russo Dmitrij Andreevič Muratov "per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è un prerequisito per la democrazia e la pace duratura". L'ultima volta che fu assegnato il premio Nobel per la pace ad un giornalista fu nel 1935, il vincitore Carl von Ossietzky, non potè ritirare il premio perchè prigioniero in un campo di concentramento.   Maria Ressa è una delle più importanti giornaliste del mondo si è sempre battuta per la libertà di stampa e dei diritti umani.

Dopo essere cresciuta e aver studiato negli Stati Uniti, alla fine degli anni Ottanta è tornata nelle Filippine, dove ha lavorato per la CNN. Ha raccontato gli epocali cambiamenti intervenuti nell’area, dalla democratizzazione dei regimi post-coloniali, all’insorgere del terrorismo islamico, all’ascesa di “uomini forti” che, eletti democraticamente, hanno quasi trasformato i loro paesi in dittature, fino all’esplosione dei social con la loro profonda e pericolosa influenza sulla società e la politica. Nel 2012 ha cofondato Rappler, divenuto in breve tempo il sito di notizie più importante delle Filippine, con l’obiettivo di indirizzare l’azione collettiva verso il cambiamento climatico e il buon governo, nel tentativo di contribuire ad aumentare le conoscenze degli elettori e la loro partecipazione alla vita politica. 

L’attività di Maria e dei suoi collaboratori, però, è ben presto diventata un bersaglio per il governo di Rodrigo Roa Duterte (16º Presidente della Repubblica delle Filippine dal giugno 2016 al giugno 2022), di cui avevano denunciato la corruzione, le malversazioni e la violenza. Per questo ha subito dieci mandati d’arresto in meno di due anni e, tuttora, corre il rischio di passare in carcere il resto della sua vita. 

Il libro Come resistere a un dittatore (pubblicato nel 2023) è la storia di come la democrazia muoia ogni giorno, poco alla volta, e di come On-line esista una minaccia silenziosa che sta gradualmente mettendo a repentaglio le nostre libertà e la democrazia. Il sistema di disinformazione e censura, il potere dei social media e dei giganti del web sta caratterizzando il mondo nell’ultimo quinquennio e influenzando la nostra percezione della realtà e i nostri voti. Un’opera urgente e necessaria per ricordarci di tenere la guardia sempre alta e gli occhi aperti, prima che sia troppo tardi.

Nel 2017 nelle Filippine il 97% degli abitanti erano collegati a Facebook, per questo  le Filippine sono considerate il banco di prova dei terribili effetti che i social media hanno sulle istituzioni e la cultura di un Paese e sulle menti della popolazione.  Oggi sono visibili gli effetti devastanti dell'assenza di uno stato di diritto nel mondo virtuale. Le fabbriche di account e l'impunità on line hanno contribuito all'aumento del  potere divino della tecnologia di infettare ognuno di noi con il virus della menzogna, di fomentare paure, divisioni, odio e accellerare l'ascesa di autocrati e dittatori in ogni parte del mondo mettendo in pericolo la vera democrazia. Dal 2018 molti studi hanno testimoniato "la morte lenta della democrazia"  e soprattutto che le menzogne e le bugie collegate alla rabbia e all'odio si diffondo rapidamente, mentre i fatti vengono totalmente ignorati. Le piattaforme tecnologiche hanno dato al potere geopolitico uno strumento in grado di manipolarci a livello individuale. La tattica adottata è quella di soffocare l'informazione e sostituirla con le bugie. creando account falsi, schierando eserciti di bot e sfruttando i punti deboli dei social per ingannare le persone. Queste reti di disinformazione agiscono oggi a livello globale. Nel giugno 2022, nelle Filippine, Ferdinando Marcos Jr. è stato eletto Presidente, grazie all'attività in rete e la campagna di disinformazione portata avanti dai suoi sostenitori.

Oggi, in modo particolare, abbiamo bisogno di nuove istituzioni mondiali indipendenti e di controllo che ristabiliscano i valori fondanti della democrazia, e diano forma ad un mondo più compassionevole, più equo e più sostenibile. Un mondo al riparo da fascisti e tiranni.  

Frasi prese dal libro.

  • La domanda finale da porsi è: "Che cosa siete disposti a sacrificare in nome della verità?".
  • Chi tace è complice,  Basta una sola persona a reagire, perchè ai bulli non piace essere sfidati in pubblico.
  • Nessuno può realizzare da solo qualcosa di significativo.
  • Per avere una visione chiara del mondo bisogna porsi le domande più difficili.
  • Cory Aquino e Marcos si affrontarono alle elezioni presidenziali, il bene contro il male, Marcos si dichiarò vincitore ma ci fu una protesta popolare chiamata People Power che poi influenzò molti altri Stati. Questo è stato uno dei momenti più eroici e democratici della storia delle Filippine. 
  • Se qualcuno ci viene a dire che non possiamo mandare in onda un servizio o pretende di visionarlo prima, per noi questo equivale a mettere il bavaglio alla libertà di stampa.
  • I potenti cercano sempre di controllare la narrazione.
  • Occorre mettere il potere di fronte alle sue responsabilità, anche quando rischi di rovinarti la carriera. Resistere, è questo il dovere di un giornalista.
  • Fare l'inviata, tra i 20 e i 40 anni, mi ha dato un'incredibile spinta andrenalinica alla mia ricerca di senso ed è stata, scadenza dopo scadenza, una scuola sul mondo. E' stato un privilegio poter testimoniare alcuni dei momenti più significativi nella vita di molte persone.
  • Il giornalista oggettivo non esiste, chiunque dica il contrario mente.
  • Oggi le testate giornalistiche sono state sostituite dalle aziende tecnologiche e hanno abdicato al ruolo di guardiani a protezione dei fatti, della verità e della fiducia. E ora con le aziende tecnologiche le informazioni che riceviamo sono direttamente determinate dalla sete di profitto delle aziende.
  • L'estremismo e la radicalizzazione si diffondono sulle reti sociali come un virus. Dalla teoria delle reti sociali presi la regola dei tre gradi di influenza, formulata per la prima volta nel 2007 da Nicholas Christakis e James Fowler.  Il loro lavoro dimostra che tutto quello che diciamo o facciamo si riverbera nella nostra rete sociale e determina un impatto sui nostri amici (primo grado), gli amici dei nostri amici (due gradi) e persino gli amici degli amici dei nostri amici (tre gradi).
  • Le reti di disinformazione online diffuse attraverso Facebook si rigenerano dopo anni di smantellamenti. "La minacia diventa più fluida e meno facile da tracciare".
  • In ogni parte del mondo le notizie cambiano il pubblico tanto quanto quest'ultimo cambia le notizie. 
  • Il 97% dei filippini che usano Internet sono su Facebook.  Zuckerberg mi rispose guardandomi negli occhi "Un momento,  il restante 3% che cosa fa?".
  • Grazie alla struttura degli algoritmi, e della distribuzione di Facebook, dei blogger praticamente sconosciuti avevano preso il sopravvento sui media tradizionalisti e i giornalisti. Le piattaforme tecnologiche avevano sostanzialmente capovolto le regole e favorivano le bugie a discapito dei fatti. I social media diventano armi per attaccare gli oppositori e le persone scomode.
  • Una conferenza alle Nazioni Unite aveva il titolo "Attaccarne uno significa attaccarli tutti". Secondo uno studio dei big data, il 60% degli attacchi serviva a demolire l'affidabilità del giornalista,il restante 40% consisteva in aggressioni molto personali e violente. Lo studio "Patriotic Trolling: The rise of state-sponsored online hate mobs". forniva un ampio inquadramento del fenomeno dei troll di stato: "l'uso di campagne di intimidazione e molestie online finanziate dallo Stato miravano a ridurre al silenzio singoli individui. Quel rapporto, più di ogni altro strumento dell'epoca, coglieva la reale dimensione della disinformazione globale.   Google decise di insabbiare il rapporto.  Nelle Filippine ci sono stati due episodi significativi di attacchi a personalità sgradite al potere, alla senatrice Leila de Lima, e alla Presidente della Corte suprema, Maria Lourdes Sereno.
  • Durante lo scandalo di Cambridge Analytica, Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer nominata al premio Pulitzer, ha dimostrato che Cambridge Analytica raccoglieva illecitamente i dati di milioni di account Facebook. per meglio individuare il target della campagna di Donald Trump.  Grazie a queste ricerche il Congresso americano chiamò Zuckerberg a testimoniare e comminò a Facebook una multa di cinque miliardi di dollari.  In quel periodo i vecchi poteri come governi e testate giornalistiche ancora non avevano idea di quanto i nuovi poteri - le piattaforme tecnologiche - avessero eroso le strutture che un tempo mantenevano, almeno in parte, l'ordine e la stabilità in tutto il mondo. Le big tech erodono la nostra democrazia con la loro brama di soldi e di potere.
  • Stanno usando la libertà di espressione per soffocare la libertà di espressione, che possiamo chiamare Infodemia.   Siamo assistendo alla morte lenta della nostra democrazia.  In un Paese che scivola verso l'autocrazia, le persone non perdono tutta in un volta la capacità di agire; devono scegliere ogni giorno se obbedire o meno alle richieste dell'autocrate.
  • Nel 2003 Shirin Ebadi è stata la prima donna mussulmana e la prima iraniana a ricevere un Nobel per la pace, per la sua lotta a favore della democrazia e dei diritti umani.
  • Le proteste dei Gilet Jaunes  in Francia contro il presidente Macron avevano un carattere inedito: la loro organizzazione era stata decentralizzata: erano nate sui social media, soprattutto su Facebook, la disinformazione soffiava sul fuoco di rivendicazioni legittime, ma amplificate al punto da istigare la violenza.
  • Nelle Filippine si sperimentava  l'impatto dei social media e il modo in cui possono essere usati per fomentare l'odio e ditruggere la credibilità dei giornalisti di tutto il mondo.  Se potevano fare una cosa del genere a una giornalista che aveva un po' di potere e di visibilità, cosa avrebbero potuto fare a cittadini vulnerabili che giacevano letteralmente nell'oscurità.
  • You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one. I hope someday you'll join us, and the world will be as one.
  • Lo stato di diritto può essere un'illusione e svanire in un istante. La brutta china si prende quando coloro che hanno il compito di mantenere saldo lo stato di diritto cominciano a farne quello che gli pare. Non resta più nulla.
  • Si può sempre sgeliere di essere quello che si è. Di vivere secondo i valori che ci caratterizzano. 
  • Muoriamo tutti un pochino ogni giorno. Ogni giorno vissuto è un giorno in più che non si ripeterà mai. Tutto quello che chiediamo è che i giorni che ci restano da vivere abbiano un significato.
  • Invecchiando ho capito che la veglia non si fa per il morto, ma per quelli che restano. promettimi che farete una festa.
  • Finchè il mio cuore - la camera che ospita la coscienza e le convinzioni, l'amore e i sogni, la memoria e il rispetto di me stesso - rimane intatto, io combatterò. 
  • Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer,  ha creato un Consiglio di sorveglianza di Facebook, composto da esperti come Shashana Zuboff, l'accademica che ha coniato l'espressione "capitalismo della sorveglianza", che chiedevano a Facebook di cambiare le prassi che stavano distruggendo il nostro mondo. Il problema non era il contenuto dei messaggi, ma il modello di distribuzione creato da Facebook.   Questo gruppo chiese a Facebook un intervento articolato per impedire che i social venissero usati come un'arma per indebolire il voto e, con esso, la democrazia americana. Soprattutto tre richieste: applicare le regole e rimuovere i post che istigavano alla violenza; rimuovere la pubblicità che cercava di delegittimare il risultato delle elezioni, prendere provvedimenti per prevenire la disinformazione e la misinformazione sui risultati stessi.
  • Quando è scoppiato lo scandalo di cambridge Analytica il maggior numero di account compromessi era negli Stati Uniti, e al secondo posto c'erano le Filippine. 
  • Il colonialismo non è mai morto, si è solo spostato in rete. Chi voleva testare un prodotto digitale da lanciare in Occidente lo provava prima nelle Filippine. Nelle Filippine si raccolgono tantissimi dati, sono il secondo Paese controllato, dopo gli Stati Uniti.
  • Nessuno, al di fuori di Facebook, dispone di dati per farsi un'idea complessiva della situazione sul web, delle opinioni, ecc...  Gli algoritmi sono stati creati da persone, ma è Facebook a decidere se offrire a un determinato utente più fatti o più odio.  Facebook ha a disposizione un algoritmo che potrebbe influire notevolmente sulla qualità dell'informazione. L'indicatore è quello che viene definito "qualità dell'ecosistema delle notizie", e si potrebbero aumentare i suggerimenti di siti di notizie quali la CNN, il New York Time, ecc, a discapito di siti di parte.
  • Nel 2020, in periodo di pandemia,  abbiamo sperimentato l'influenza esercitata da Facebook sulle nostre democrazie. Esiste un database Starktank a disposizione di istituzione accademiche e ricercatori che permette di capire come le operazioni di informazione possono trasformare una democrazia solida in un governo autoritario.
  • Youtube ha superato Facebook nella classifica delle piattaforme usate nelle Filippine.
  • Il primo passo nel processo di fact-checking consisteva nell'individuare le bugie. Le bugie migliori sono mezze verità in grado di sostenere una metà narrazione, il secondo passo era quello di utilizzare i computer per processare una grande quantità di dati ed estrarne i messaggi ripetuti dalle reti di disinformazione.  Poi occorre identificare i siti web o entità digitali associate a quelle reti. 
  • Dando priorità alle fonti ufficiali, Facebook ha reso più efficaci e più difficili da contrastare gli attacchi ai giornalisti da parte di entità statali.
  • Qualcuno ha proposto che gli attivisti che si battono per i Diritti Umani dovrebbero usare le stesse tattiche e creare account falsi. A questa proposta si dovrebbe risponde in questo modo: "Per combattere un mostro non si deve diventare mostri". Occorrerebbe costruire delle comunità di azione e creare un approccio alla società nel suo complesso combinando la tecnologia, i dati e la partecipazione pubblica.
  • Nelson Mandela ha detto: " Esseri liberi non significa soltanto spezzare le proprie catene ma vivere rispettando e valorizzando la libertà altrui".
  • La libertà di stampa è alla base di ogni singolo diritto dei cittadini, se non si può mettere il potere di fronte alle sue responsabilità, i giornalisti non possono fare nulla. Se i giornalisti non possono fare il loro lavoro, i cittadini perderanno i loro diritti.
  • La ricerca della giustizia è il motivo per cui si diventa giornalista. 
  • Secondo Shoshana Zuboff ogni altro problema è una distrazione e una conseguenza del peccato originale dell'"estrazione primaria".  Queste parole sono usate per descrivere il modo in cui le aziende tecnologiche si sono impossessate, mediante l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale, delle nostre azioni e delle nostre vite private e, raccogliendo e organizzando i nostri dati personali, hanno creato modelli di ciascuno di noi e poi hanno dichiarato pubblicamente di essere i legittimi proprietari di questa materia prima, che usano per creare algoritmi attraverso i quali ci manipolano subdolamente per profitto. Non ci danno niente in cambio e non devono chiederci il permesso. L'estrazione primaria è una pratica moralmente riprovevole. 
  • Shoshana ha collegato profitto e tecnologia e gli ha dato un nome: "Il capitalismo della sorveglianza" che consiste nell'accumulare denaro e potere e stimolare tutti ad agire. Siamo alla terza fase di questo processo.
  • Ridurre il giornalismo al numero di visualizzazioni di una pagina significa mercificare il lavoro del giornalista. 
  • Le aziende tecnologiche non si accontenteranno di distruggere la democrazia, se non saremo in grado di controllarle riusciranno a distruggere ben di più.
  • Le reti di propaganda sono molto efficaci nel riscrivere la storia: una bugia si diffonde molto di più della successiva correzione, e quando la bugia viene smascherata, chi ci ha creduto spesso si rifiuta di cambiare opinione; questo effetto dei social è stato registrato in varie parti del mondo. 
  • I pilastri per costruire il futuro dovrebbero essere: tecnologia, giornalismo e comunità e collaborare, collaborare a tutti i livelli, anche a livello globale per difendere i giornalisti. I Paesi che sposano i valori democratici devono trovare nuovi paradigmi, perchè le nazioni illiberali stanno usando il loro potere collettivo per indebolire istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e l'UNESCO.  Dagli ultimi eventi mondiali, vedi le azioni di Israele, si deduce che anche i Paesi cosiddetti democratici non difendono più il diritto internazionale. Le sanzioni perdono efficacia se non c'è un atteggiamento coerente per farle rispettare. 
  • Il Fact-checking che è il cuore del giornalismo è oggi quasi del tutto scomparso.
  • La lotta dell'uomo contro il potere, è la lotta della memoria contro l'oblio - Milan Kundera.
  • Abbiamo eletto populisti incompetenti che hanno alimentato le nostre paure, dividendoci e mettendoci gli uni contro gli altri, diffondendo rabbia e odio e nutrendosene. L'obiettivo di questi leader non è il buon governo ma il potere; hanno ignorato i problemi esistenziali che necessitavano di una risposta globale. 
  • La tecnologia non ha fatto tutto da sola; è stata l'acciarino che ha dato fuoco all'esca preparata da decenni di progresso liberale che ha invaso la nostra vita (il liberalismo è diventato il nostro feticcio).
  • Oggi una classe emergente di leader populisti di destra usa i social per mettere in dubbio e fare a pezzi la realtà istigando rabbia e paranoia sulla base di bugie esponenziali; e così si normalizza una situazione che porterà l'indignazione politica ad incontrare il terrorismo, l'avanguardia della violenza collettiva.
  • Ciò che merita la nostra attenzione è ciò dà senso alle nostre vite.  La politica oggi è diventata divisiva. 
  • La nostra generazione ha fallito e stiamo lasciando in eredità ai giovani un mondo rotto, questo significa che i giovani dovranno essere più forti e più in gamba di noi.  I giovani dovrebbero pensare con la loro testa, essere scettici nei confronti dei social media, calarsi nei panni degli altri, mettere da parte i telefonini, perchè quello che importa sono le persone a cui vogliamo bene.
  • Quello che si ricorda sono le persone di cui abbiamo toccato le vite e quelle le cui vite hanno cambiato la nostra.
  • In conclusione, come resistere a un dittatore?  Restando fedeli a valori come onestà, vulnerabilità, empatia, controllo delle emozioni, accettazione delle paure, fiducia nel bene. Non si può fare tutto da soli. bisogna creare una comunità, una squadra e poi unire i puntini luminosi e tessere una rete tutti insieme.
  • I governi democratici dovrebbero valutare l'impatto delle aziende tecnologiche sui diritti umani, proteggere il diritto alla privacy dei cittadini, mettere al bando la profilazione selvaggia a fini pubblicitari e che è incompatibile con i diritti umani. Applicare il regolamento per la tutela dei dati personali (GDPR); offrire garanzie democratiche allo spazio digitale, proteggere la libertà dei media bloccando la disinformazioe a monte. 
  • "Come lo stato di diritto è crollato dall'interno;  Chi tace è complice"

Libro consigliato:  Maddeleine Albright, Fascismo, un avvertimento, dedicato all'ascesa dell'autoritarismo in tutto il mondo.

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...