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lunedì 16 settembre 2024

C'è del marcio in Occidente - Piergiorgio Odifreddi

C'è del marcio in Occidente. I peccati che pesano sulla coscienza di un bianco italiano, europeo e occidentale è un libro scritto da Piegiorgio Odifreddi e pubblicato nell'aprile 2024.  

Piergiorgio Odifreddi è un matematico, logico e saggista italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Odifreddi, come molti italiani nati nel dopoguerra, è cresciuto nel mito degli Stati Uniti e dei soldati americani “liberatori”: sono stati loro, d’altra parte, ad aver salvato suo padre e suo nonno, entrambi deportati dai nazi-fascisti. Eppure, a partire dalla guerra del Vietnam, il suo rapporto con gli Stati Uniti inizia a cambiare. Ci studia per due anni, e ci insegna per venti. Viaggia in tutto il mondo, ed esplora in lungo e in largo il continente americano. Scopre come gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di gendarme del mondo: sfruttamento economico, embargo commerciale, occupazione militare…

In questo libro Odifreddi riflette sull’arroganza dell’Occidente. Riporta famosi interventi critici verso l'Occidente di Josè Saramago, romanziere portoghese, di Edward Said, intellettuale palestinese, di Al Gore, vice presidente degli U.S.A. e ambientalista, di Julian Assange, il giornalista australiano, di Pepe Mujica, presidente dell'Uruguay, di Wole Soyinka, il drammaturco nigeriano, di Subrahmanyam Jaishankar, diplomatico indiano.   Riporta anche gli ultimi interventi di Putin e Xi Jinping prima della guerra in Ucraina, di Papa Bergoglio subito dopo l'invasione; e la lettera diffusa da Osam Bin Laden dopo l'attentato alle torri gemelle a New York nel 2001.  Nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche fra gli autori citati, che spaziano dagli europei agli asiatici, dai letterati agli scienziati, dai pacifisti ai terroristi, dagli uomini di stato ai papi, tutti esprimono critiche convergenti nei confronti dell’Occidente, anche e soprattutto nel nuovo millennio.

Il libro analizza, inoltre, le dieci categorie che caratterizzano la civiltà occidentale che corrispondo ai nostri dieci peccati capitali: occidentalismo, cristianesimo, colonialismo, militarismo, razzismo, classicismo, idealismo, capitalismo, populismo, mediaticità. E ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.

Sono stati gli scritti di Russell e Einstein, e gli insegnamenti di Rotblat e Atiyah, a introdurre Odifreddi all’utopia matura di un mondo senza chiese, senza stati, senza possessi e senza armi […].

Alcune frasi contenute nell'ultimo capitolo: "Le recenti guerre in Ucraina e in Palestina non hanno invece influito sulla mia visione, e si sono limitate a confermare una posizione che avevo già maturato negli anni. Una posizione di avversione per il modello autoreferenziale, giudaico-cristiano, colonialista, militarista, razzista, classicista, idealista, capitalista, antidemocratico e illiberale di un Occidente che mi appare sempre più come un insopportabile bambino capriccioso ed egoista, o uno scostante adolescente immaturo e presuntuoso".

"Oggi, gli occidentali infantili o adolescenziali credono che un mondo senza dèi, senza frontiere, senza multinazionali e senza atomiche sia solo una pia o un’empia illusione. Forse un giorno gli occidentali maturi si accorgeranno che altrettanto illusorie apparivano le nazioni ai tempi delle città-stato, le confederazioni o gli imperi ai tempi degli stati nazionali, e le superpotenze prima della Guerra Fredda".

"Purtroppo, come le nazioni si sono costituite con guerriglie fra le città, le confederazioni e gli imperi con guerre fra le nazioni, e le superpotenze con la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, anche il nuovo ordine mondiale si costituirà con una Terza Guerra Mondiale, combattuta tra l’Occidente e il resto del pianeta. La Quarta, come disse Einstein, si combatterà poi tra bande armate di pietre e bastoni. […] ".

"In realtà, ci sarebbe anche una soluzione alternativa: che l’Occidente ammettesse le proprie secolari malefatte, compensasse gli enormi danni provocati, rinunciasse a dominare l’intero pianeta, e concordasse insieme al resto dell’umanità un governo mondiale democratico. Sarebbe la soluzione razionalmente più sensata, eticamente più equilibrata, moralmente più giusta e politicamente più pacifica, ma non rientra nel carattere aggressivo, arrogante e prevaricatore dell’Occidente, come questo libro ha cercato di dimostrare. E dunque, non verrà scelta spontaneamente".

"Comunque chi sopravviverà, vedrà. Ma scommetto che non sarà una bella visione, comunque andrà".

domenica 15 settembre 2024

La civiltà occidentale

 "Cosa penso della civiltà occidentale?  Penso che sarebbe una bella cosa".  Mahatma Gandhi   

Molti grandi pensatori, non erano molto convinti dei benefici che apporta la cosiddetta civiltà occidentale all'individuo.

Dostoevskij, dopo dieci anni di Siberia, aveva finalmente ottenuto la libertà, e nel 1862 fece il primo viaggio all'estero. Passò per vari Paesi europei (Austria, Inghilterra, Germania, Svizzera, Italia e Francia) ricevendo dovunque un'impressione altrettando negativa del modo di vita occidentale. "All'occidentale piace enormemente commerciare, ammassare una fortuna, avere quanta più roba si può: questo è diventato il massimo codice di moralità, il catechismo dell'occidentale (...)  l'identica libertà per tutti di fare quel che si vuole, nei limiti della legge. E quando si può fare tutto quello che si vuole? Quando si diventa ricchi e si ha un milione..."

Gandhi riporta alcune frasi prese dal libro Civiltà: causa e cura (1889) del grande scrittore Edward Carpentier "Un uomo che vive sotto il flagello della civiltà è come un sognatore: crede al suo sogno, ed esce dall'ingannos solo quando si sveglia. (...)   Una volta si veniva schiavizzati fisicamente, oggi mentalmente".

Schopenhauer scriveva: "Le mete banali verso le quali l'umanità indirizza i suoi sforzi (il possesso materiale, il successo esteriore, il lusso) mi sono sempre apparse spregevoli".  (...) La guerra mi sembra ignobile e spregevole. Preferirei lasciarmi fare a pezzi, piuttosto che partecipare a un'azione così miserabile".  La mia considerazione dell'umanità è così alta, da farmi credere che questo flagello sarebbe da tempo scomparso, se il buon senso delle popolazioni non fosse stato sistematicamente corrotto dagli interessi politici e commerciali, per mezzo della scuola e della stampa".

Albert Einstein nel suo contributo al libro Filosofie viventi pubblicato nel 1931 evidenziava: "Ogni giorno mi accorgo del fatto che la mia vita si basa sul lavoro altrui, e che troppo spesso io lo sfrutto ingiustamente. Considero tutte le defferenze di classe ingiuste, e in ultima analisi basate sulla violenza".  In economia era favorevole al socialismo e contrario al consumismo; in politica auspicava il disarmo nucleare e l'avvento di un governo mondiale. Nel 1955 tre giorni prima di morire firmò il Manifesto Russel-Einstein sul pericolo delle arme nucleari. Questo ultimo atto ispirò la nascita del movimento Pugwash degli scienziati contro l'atomica, che nel 1995 vinse il premio Nobel per la pace. 

Martin Luther King in uno dei suo ultimi discorsi disse: il primo male che afflige la nostra civiltà e società è il razzismo, il secondo è il materialismo, il terzo è il militarismo. "Fino a quando le macchine e i computer, il profitto e le proprietà continueranno a essere considerati più importanti delle persone, questa triade non sarà sconfitta"   "Qualunque cosa abbiate, ne volete di più. dovunque siate, volete andare altrove. Le vostre macchine non vi permettono di salvare né il tempo, né l'anima".

Konrad Lorenz sottolineava i peccati della nostra civiltà tra cui la sovrappopolazione, la devastazione dello spazio vitale naturale, la competizione fra gli uomini.

Aleksandr Solzenicyn, il più famoso critico vivente del comunismo, fu sottoposto a censura in Unione Sovietica, e durante una conferenza disse: "Una persistenze cecità, che nasce da un illusorio senso di superiorità, induce l'Occidente a credere che tutte le vaste zone in cui è diviso il nostro pianeta debbano seguire uno sviluppo che le porterà a sistemi analoghi al suo.  (...) Se mi chiedessero di proporre al mio Paese l'Occidente come modello, dovrei rifiutare con franchezza. Il sistema occidentale, nel suo attuale stato di esaurimento spirituale, non presenta per noi alcuna attrattiva.   (...) Un'anima umana aspira a qualcosa di più elevato della nauseante pressione della pubblicità, dell'abbrutimento della televisione e dei clamori di una musica insopportabile.   (...) La prossima guerra, non necessariamente nucleare, può seppellire definitivamente la società occidentale.  In Occidente non viene riconosciuto all'uomo nessun compito più elevato dell'acquisizione della felicità terrena. E di porre alla base della civiltà occidentale la pericolosa tendenza a prosternarsi davanti all'uomo e ai suoi bisogni materiali".  Nel 1990 mise in guardia il mondo dai problemi derivanti da un'eventuale separazione dell'Ucraina dalla Russia. Una affermazione veramente indovinata visto il conflitto attuale tra Ucraina e Russia.

Occidentalismo.  Il modello occidentale si diffonde, non perchè meriti di difforndersi, ma perchè è il più adatto a farlo.  Gli occidentali hanno stilato un decalogo:

  • occidentalismo: gli occidentali pensano che sono il meglio del mondo, e gli unici degni di considerazione,
  • cristianesimo : solo la religione cristiana è vera,
  • colonialismo; il mondo è a nostra completa disposizione,
  • militarismo: siamo i più armati e comandiamo noi,
  • razzismo: bianco è bello,
  • classicismo: deriviamo dai Greci che erano i migliori,
  • idealismo: solo noi siamo capaci di pensare,
  • capitalismo: solo l'economia capitalista funziona,
  • democrazia: solo noi siamo veramente democratici,
  • libertà di parola: solo noi siamo veramente liberi di esprimere le nostre opinioni.

Il modello economico-politico dell'Occidente è basato sulla combinazione di mercato e democrazia, e visto che ci piace e crediamo che sia il migliore possibile, pensiamo di esportarlo dovunque. D'altronde, oggi, qualunque scrittore o attore di successo, per non parlare di qualunque calciatore o cantante di successo, riceve più esposizione e attenzione di "qualunque" premio Nobel. E la virtualità prende il sopravvento sulla realtà.

Questo modello però non può essere buono per tutti, perchè qualcuno ci guadagna e gli altri ci perdono. Infatti la distribuzione della ricchezza nel mondo è completamente squilibrata a favore dell'Occidente. E' un modello difficilmente esportabile.  Con l'istituzione del G7, il 10% del mondo controlla il 90% della ricchezza.  La Russia fece parte del G7 dal 1998 fino al 2014, in questa data fu esplulsa per aver invaso la Crimea. Invasione, evidentemente, considerata dagli occidentali più disdicevole delle invasioni dell'Afganistan e dell'Iraq (invasione coordinata da una coalizione guidata da USA e Regno Unito). Altro organismo, la NATO, nata nel 1949, si attribuisce il ruolo di poliziotto globale, effettuando una serie di interventi armati in Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Libia e Siria. E la sua espansione ad Est è stato il casus belli che ha provocato nel 2022 l'intervento russo in Ucraina. 

La corte Penale internazionale dell'Aia è stata fondata nel 2003 e riconosciuta da 123 Paesi, tra i quali non ci sono gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, Israele, l'Ucraina. Fino ad ora ha applicato i famosi due pesi e due misure arrestando e condannando solo leader di Paesi africani.

Cristianesimo.  Nel momento che un popolo inizia a pensare che c'è un unico vero Dio, ed è il suo, diventa una mina vagante pronta a detonare, non appena incontra ed entra in collisione con un altro popolo che la pensa alla stessa maniera, ma riguarda un Dio diverso. Il cristianesimo si sarebbe potuto interpretare come una versione non violenta del giudaismo, una sorta di religione dell'amore, se non fosse incorso in un grave errore, ossia incitare gli apostoli ad "andare a predicare a tutte le creature", e minacciare che "chi non crederà sarà dannato". Il cristianesimo è diventata una religione proselitista, come del resto l'Islam e sono presenti nell'intero globo. Per la conquista del mondo, il cristianesimo doveva essere non solo violento e proselitista, ma anche armato.... E sono state portate avanti nel tempo una serie di guerre di religioni al grido di "Dio lo vuole", vedi tutte le crociate.  In questo modo l'eredità cristiana, ha spianato la via al colonialismo, al militarismo, e al razzismo dell'Occidente moderno. Lo stesso Bush quando ha bombardato l'Iraq ha usato letteralmente il termine "crociata" per la sua guerra al terrorismo. Negli Stati Uniti si fece strada l'idea del "destino manifesto" di diffondere la democrazia nel continente americano e nel mondo. Fu così che noi occidentali, bianchi e cristiani, arrivammo a credere di essere i migliori, solo perchè gli altri Non avevano tutti quei difetti che noi consideriamo pregi caratteriali e segni di intelligenza: l'intraprendenza, l'arroganza, la prevaricazione, la volontà di potenza e l'abuso della forza.

Alcune date significative per capire il mondo di oggi:  Nel 1914 l'Europa controllava l'85% delle terre emerse, sotto forma di colonie e protettorati. Decolonizzazione 1945-1991,  globalizzazione 1991-2022, L'8 dicembre 1991 i presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia firmarono a Belaveža l'accordo che sanciva la dissoluzione dello Stato sovietico. In seguito l'Unione Sovietica venne sciolta formalmente dal Soviet delle Repubbliche il 26 dicembre 1991, mantenimento della NATO, nel 1996 Clinton decise di allargarla, intervista a Putin di Oliver Stone nel 2017,  L'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022 segna un nuovo periodo buio nelle relazioni tra l'Occidente e il resto del mondo. è stata una tragedia annunciata.  Nel 1948 si assiste alla procreazione, assistita dalle grandi potenze, dello Stato di Israele. La strategia israeliana si basa sulla cosiddetta dottrina Dahiya, che prevede una guerra asimmetrica basata su un uso sproporzionato della forza, in contrasto con il diritto internazionale moderno. Il consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite fondato nel 2006, ha emesso una serie di risoluzioni che condannano Israele, e ogni anno viene approvata una risoluzione per La pacifica composizione della questione Palestinese, con i voti contrari di Israele e Stati Uniti,  ma queste risoluzioni non sono state ancora applicate.

I dati dell'Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma attestano che fino al 2022 nel mondo si spendevano 2.000 miliardi di dollari in armamenti. Di questi l'80% lo spendevano i soli Stati Uniti, e del resto il 16% veniva speso dalle nazioni europee. L'idea di una guerra giusta dovrebbe essere un ossimoro almeno per chi professa il comandamento "non uccidere". Gli Stati Uniti nel trentennio della caduta dell'impero sovietico hanno effettuato 251 interventi militari, senza lasciare un singolo anno scoperto dal 1980. Spesso la guerra è il terrorismo dei potenti    e      il terrorismo la guerra dei deboli. 

In Occidente piano piano si sta affermando una nuova ideologia in cui la natura viene sistematicamente distrutta, viene promossa la pseudo cultura, la virtualità sta prendendo il sopravvento sulla realtà, l'oggettività e i fatti storici sono messi da parte a favore della soggettività e l'interpretazione personale,  prevalgono le opinioni e la rabbia, il diritto internazionale viene sistematicamente calpestato.  Il non distinguere la vecchia realtà dalla nuova virtualità delle rete porta ad eventi drammatici, come il suicidio in diretta su Tik Tok di Vincent Plicchi. L'avvento dell'intelligenza artificiale e di ChatGpt annulla tutti i vecchi reati di plagio.   Anche il mito del liberismo economico e la crescita all'infinito dovrebbe essere rivisto.  Anche la percolazione, ossia l'idea che se i ricchi si arricchiscono, anche i poveri stanno meglio, perchè raccolgono le briciole che cadono dal tavolo è falsa. Dai rapporti dell'OXFAM risulta che l'1% della popolazione mondiale posssiede il 60% delle ricchezze, e il 10 % ne possiede il 90 %.  Un mito dell'Occidente è l'idea della crescita infinita che diventa di anno in anno sempre più insostenibile, soprattutto con la sovrappopolazione attuale. Non a caso in Occidente, il benessere ha cominciato a influenzare e limitare le nascite. Per mantenere la crescita costante del 2% annuo si dovrebbero raddoppiare o triplicare entro il 2050 il livello di consumo delle risorse del 2000, che è invece considerato l'insuperabile livello di guardia (dal rapportoValutare l'uso delle risorse globali dell'UNEP nel 2017).  Un altro mito è il Prodotto Interno Lordo (PIL) che indica il valore complessivo di beni e servizi finali prodotti da un paese in un anno.  Un indicatore che non indica la qualità di vità, che è stato a volte sostituito dal IPG (Indicatore Prodotto Genuino) che tiene conto dei costi ambientali nel produrre beni e servizi dal FIL (la felicità interna lorda) in quanto la felicità è uno dei diritti inalienabili insieme alla vita e la libertà.  Questo indicatore è stato considerato più rilevante del PIL nel Bhutan del re Jigme Singye Wangchuck, nel Sud-Africa di Nelson Mandela e nell'Uruguay di Pepe Mujica.  In Italia il debito pubblico è arrivato nel 2024 a 2.900 miliardi a fronte di una ricchezza finanziaria privata (derivante da depositi, azioni, obbligazioni, investimenti, assicurazioni) di quasi il doppio, 5.300 miliardi. L'evasione fiscale è calcolata ogni anno a 100 miliarid di euro l'anno. Una buona parte di questa ricchezza privata è appunto derivata dal debito pubblico, basterebbe imporre una patrimoniale del 50% per azzerare il debito pubblico che ci costa sotto forma di interessi circa 100 miliardi l'anno.

Anche la democrazia reale in Occidente è ben lungi dall'essere ideale. Il premio Nobel per l'economia Kenenth Arrow ha dimostrato matematicamente l'impossibilità della democrazia ideale, che è dunque irrealizzabile. Lo slogan "un uomo, un voto" ha nel tempo perso la sua validità, in quanto si affermano sistemi maggioritari   e  con la scarsa affluenza alle urne di questi ultini anni, si passa ad una dittaura della minoranza.

Libertà di parola.  Oggi nelle società moderne, ai tre poteri tradizionali (legislativo, esecutivo, giudiziario) che dovrebbero tendere all'equilibrio ( a volte c'è il parlamentarismo, o il governismo o giustizialismo a seconda di quale dei tre prevale)   si aggiunge il Quarto Potere (termine preso dal film di Orson Welles del 1941, il primo che usò questo termine fu Edmun Burke nel 1771) che comprende tutti i mezzi di comunicazione di massa attraverso i quali si diffondono i fatti e i valori, le notizie pubbliche e oggettive, e le opinioni private e soggettive.   I giornalisti, occupano l'intero campo dell'informazione: social media, Internet, televisioni, radio, giornali e sono diventati la cassa di risonanza di quello che si potrebbe definire il Quinto Potere: costituito dal sistema economico, l'industria e la finanza.   Inoltre, è sempre più diffuso questo legame tra politica e giornalismo, molti giornalisti ricoprono e hanno ricoperto incarichi politici e istituzionali (Gianni Letta, Giovanni Spadolini, David sassoli, ecc). Per fortuna ci sono anche grandi giornalisti che hanno rifiutato incarichi come Indro Montanelli. 

Da un paio di decenni ( con lo sviluppo di Internet) è in atto una grande campagna di indottrinamento,  avente per obiettivo di affermare il paradigma dominante, in cui vengono usati i mezzi della disinformazione, delle verità parziali, delle affermazioni mezze vere e mezze false, delle leggende metropolitane e delle pure e semplici verità. La più eclatante menzogna fu la presentazione nel 2003 delle prove di inesistenti "armi di distruzione di massa" da parte degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. Ciò permise a Bush di giustificare l'inizio della guerra in Iraq.  Anche molti classici letterari e film sono stati ri-eleaborati storicamente per fornire un'immagine edulcurata del periodo coloniale. I premi Oscar per i film e i premi Nobel per la Pace e la Letteratura sono stati assegnati solo a bianchi o ai non-occidentali dissidenti.  Molti hanno rifiutato i Nobel: Marlon Brando (miglior attore) nel 1973 motivando questa scelta "per il trattamento degli indiani americani da parte dell'industria cinematografica", nel 1973 Le Duc Tho ha rifiutato il Nobel per la Pace "perchè in Vietnam gli accordi non erano stati rispettati, le armi non tacciono e la pace non è stabilita";  Sartre rifiutò il Nobel per la letteratura con questa motivazione " La sola lotta possibile sul fronte della cultura è quella per la coesistenza pacifica delle due culture dell'Est e dell'Ovest, oggi rifiuto il Nobel come domani rifiuterei il premio Lenin".

Oggi, purtroppo molti giornalisti costituiscono il MainStream, o la Voce del Padrone, e sono facilmente individuabili dal linguaggio che usano, slogan e parole d'ordine per semplificare la trattazione come "c'è un aggressore e un aggredito" per stare dalla parte dell'aggredito come nel caso della guerra in Ucraina,  peccato che lo stesso slogan non è stato usato quando gli USA invadevano l'Iraq, e l'Afghanistan, e non è usato nel caso dell'occupazione israeliana della Palestina (basterebbe vedere una cartina dal 1948 al 2020 per vedere la perdita del territorio palestinese, la risoluzione dell'ONU prevedeva la costituzione di due stati. Lo Stato di Palestina è uno Stato situato nel Vicino Oriente, osservatore permanente presso le Nazioni Unite, de facto illegalmente occupato in gran parte da Israele); o vedere una cartina sull'allargamento ad est della NATO dal 1999 al 2024).

Nei Paesi occidentali si possono instaurare, quando servono, periodi di sospensione della legalità e di leggi speciali. Vedi in America il Maccartismo e la caccia alle streghe contro i presunti intellettuali comunisti, o la lotta al terrorismo dopo l'11 settembre 2001. In Italia si può prendere l'esempio degli anni di piombo contro i vari gruppi (di destra o sinistra) che praticavano la lotta armata.  Poi ci sono i casi eclatanti del giornalista Julien Assange,  dell'ex-militare Bradley/Chelsea Manning e dell'informatico Edward Snowen, perseguiti e perseguitati per aver divulgato segreti di Stato riguardanti attività illecite dell'esercito e dei servizi di sicurezza americani.

Siamo nel mondo preconizzato da Huxley  nel Mondo Nuovo (1932) che prevedeva che nessuno avrebbe più letto libri, avremmo avuto così tanta informazione da rintontirci, la verità sarebbe annegata in un mare di irrilevanza, la cultura sarebbe morta nella banalità.  Oggi viviamo, infatti, in un rintontimento collettivo in cui non contano più i fatti ma le fantasie. Ciò che caratterizza la quotidianità sono i giochi di ruolo, i talk show, le serie televisive, programmi spazzatura. I nostri occhi sono perennemente incollati allo schermo e fra poco il virtuale sostituirà il reale...   Gli obiettivi dell'informazione non sono la rilevanza dei fatti e la veridicità della descrizione, ma l'irrilevanza delle opinioni e la verosimiglianza dei racconti.  Preparare il terreno per le idee alla moda che dovranno essere propagate in tutti i canali possibili, sommergere le altre idee, se non bastasse entra in gioco la censura sui media e sui social (basta ascoltare le ultime dichiarazioni di Mark Zuckerberg  agosto 2024 sulle “Pressioni dalla Casa Bianca sui contenuti Covid”).

Personaggi famosi che parlano dell'Occidente

Molti personaggi famosi, nonostante le ampie divergenze geografiche, culturali e politiche hanno espresso un giudizio non troppo positivo nei confronti dell'Occidente. Di seguito vengono riportati alcuni interventi (Dal libro C'è del Marcio in Occidente ).

Il romanziere portoghese José Saramago (1922-2010), vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1995; il riconoscimento internazionale arrivò un po' tardi con tre libri: Storia dell'assedio di Lisbona, Il Vangelo secondo Gesù Cristo e Cecità Fu un intellettuale politicamente e socialmente impegnato, dichiarò che la nostra democrazia che cerchiamo di portare come una religione al resto del mondo è ben lontana dalla democrazia dei Greci, saggi e ingenui.  Asseriva: "abbiamo sperimentato che le vaste aree di potere a livello nazionale e internazionale si trovano nelle mani di criminali di vario tipo.  Ci servirebbe a poco una democrazia, per quanto equilibrata nelle sue strutture interne e al suo funzionamento, se essa non costituisse la radice e la ragione di un'effettiva e concreta democrazia economica e culturale".    Il mercato è lo strumento per eccellenza del vero indiscutibile potere che è la finanza mondiale. Per parlare il linguaggio del mercato, prima di esportare la nostra democrazia al resto del mondo dovremmo trovare il modo di produrla e ditribuirla meglio a casa nostra. Il mondo ha bisogno di molto di più di quell'illusione democratica a cui spesso si riduce.  Nel Saggio sulla lucidità  José Saramago si chiede: "Cosa succederebbe a un paese se alle elezioni i cittadini decidono in massa di votare scheda bianca? Quali ingranaggi vengono sollecitati fino alla rottura, quali contromisure andranno messe in atto?"  Il saggio è un viaggio alla scoperta delle radici oscure del potere, uno sguardo nuovo e spietato sui meccanismi del mondo nel quale esercitiamo (o crediamo di esercitare) ogni giorno la nostra libertà.

Edward Said (1935-2003) è il più noto e discusso intellettuale palestinese del Novecento. Nato a Gerusalemme, insegnò alla Columbia University di New York;  ha potuto osservare da entrambe le parti  il rapporto tra Oriente e Occidente.  Dal punto di vista politico ha analizzato la questione palestinese definendola "la tragedia di essere vittima delle vittime". E' diventato famoso con il famoso libro Orientalismo (1978) in cui ha messo in evidenze le stereotipate ed eurocentriche rappresentazioni dell'Oriente, In Cultura e imperialismo ha sottolineato che tutta la produzione artistica letteraria dell'Occidente è stata usata come copertura e giustificazione intellettuale del colonialismo globale, dall'Africa alle Americhe. Le popolazioni barbare e primitive capiscono solo la forza e la violenza, e meritano di essere dominati...

Il terrorista saudita Osama bin Laden (1957-2011) coordinò l'attacco alle torri gemelle nel 2001 nel quale morirono  2977 persone. Gli Stati Uniti, con una coalizione della NATO invasero l'Afghanistan e poi l'Iraq, Siria, Libia, Yemen, Somalia facendo tra uno e due milioni di vittime. Obama fu ucciso dai servizi segreti americani nel 2011 in Pakistan.    Scrisse e pubblicò nel 2002 una ampia e articolata Lettera all'America per spiegare il suo gesto e perchè combatteva contro gli americani.  In quella lettera scriveva: "La nostra religione e la nostra ragione ci dicono che gli aggrediti hanno il diritto di rispondere alle aggressioni. (...) Ci dispiace dirlo, ma la vostra è la peggiore civiltà della storia umana,  avete invaso e distrutto più paesi di chiunque altro, E siete gli unici ad aver usato la bomba atomica per ben due volte.  (...)  Pretendete il rispetto delle leggi internazionali da parte degli altri, ma insieme ad Israele, avete disatteso per mezzo secolo le risoluzioni delle Nazioni Unite, (...) gli americani hanno liberamente eletto i loro governi e spalleggiato le loro politiche e finanziato gli armamenti, pertanto gli americani non sono innocenti".

L'ambientalista e vice-presidente degli Stati Uniti, Al Gore (1948- ) sottolineò insostenibilità della crescita all'infinito, sottolineando l'aumento della popolazione da 2 miliardi nel 1945 ai 7 miliardi di oggi,  e propose un piano per salvare la Terra dal riscaldamento globale nel 1997  a Kyoto. Piano che non fu mai ratficato dagli USA.  Dichiarava: "Il problema è serio, ma è risolubile, e abbiamo i mezzi per risolverlo. Ci mancano solo la volontà politica e la determinzione sociale di farlo". Il suo documentario Una scomoda verità vinse nel 2006 due premi Oscar.  Vinse il premio per la pace nel 2007 condividendolo con il panel intergovernativo sul cambiamento climatico. 

Il dissidente australiano Julian Assange (1971- ) nel 2010 ha pubblicato, con la sua associazione WikiLeaks un gran numero di documenti sui crimini di guerra compiuti dagli USA in Iraq, trafugati dal militare Bradley Manning, che fu condannato a 35 anni di prigione e che poi ottenne la grazia dal Presidente degli USA Obama. Assange è stato perseguitato e accusato di vari reati, e ha passato sette anni nell'ambasciata dell'Ecuador e cinque anni nelle prigioni inglesi con la minaccia di estradizione in America dove è stato accusato di spionaggio.  Nel 2024, dopo essersi dichiarato colpevole e aver patteggiato con gli Usa, il fondatore di WikiLeaks è un uomo libero. Nel suo caso si è trattato di censura allo stato puro, e gli USA hanno dimostrato la loro ipocrisia nel confronti della libertà di parola e il tradimento dei valori della Rivoluzione Americana. Nell'Occidente democratico non si perseguono le persone che compiono i crimini di guerra, ma si perseguitano i coraggiosi che li denunciano.

Pepe Mujica (1935- ) è stato presidente dell'Uruguay dal 2010 al 2015. Durante il  suo mandato fu amatissimo in patria e popolarissimo all'estero, grazie al suo stile di vita sobrio, le parole semplici, e le sue riforme. Nel suo discorso sullo Sviluppo Sostenibile si chiedeva: "il mondo ha risorse sufficienti per permettere a otto miliardi di persone di consumare e sprecare al ritmo dell'opulento Occidente? La nostra civiltà è figlia del mercato e della competizione. non si può sviluipapre la solidarietà in una economia basata sulla competizione. La società è caratterizzata dal consumo estremo e il mercato ci fa lavorare continuamente per sostenere la civiltà dell'usa e getta. (...) Epicuro e Seneca dicevano che il povero non è chi ha poco, ma chi ha bisogno di tanto, e desidera sempre di più. (...) La crisi idrica e la crisi ambientale, non sono cause, ma effetti. La causa è il nostro tipo di civiltà, e dobbiamo rivedere il nostro modo di vivere.  (...) Molte persone passano il loro tempo a lavorare per accumulare sempre di più e arriva il momento, che si accorgono che la vita gli è passata davanti. Lo sviluppo deve essere a favore della felicità umana, dell'amore su questa terra, delle relazioni umane, dell'attenzione ai figli, all'amicizia, alla giustizia, alle cose elementari.  E' la felicità, il tesoro più importante che abbiamo".

Il drammaturgo nigeriamo Wole Soyinka (1934 - )  è l'unico africano nero ad aver vinto un premio Nobel nel 1986 ed ha sperimentato sulla sua pelle i danni del colonialismo. Ha passato due anni in detenzione, e dovette rimanere in esilio per quattro anni. Non stupisce che, con queste premesse, Wole Soyinka sia diventato il protavoce di un intero continente e di un'intera cultura, e il suo libro Africa del 2012 offre una visione fondamentalmente critica del colonialismo militare, politico, religioso e culturale inflitto dall'Occidente al Continente Nero. In particolare, critica la modalità con la quale i cartografi europei dettero vita ai nuovi Stati Africani, usciti dalla fine del colonialismo tracciando confini fittizi e tracciando stati inesistenti, modalità che non teneva conto delle culture, etnie, ecc..

Il segretario generale del Ministero degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar  (1955- )  nel 2023 all'assemblea delle Nazioni Unite è intervenuto dando voce ai sentimenti dell'India e dell'intero terzo mondo chiedendo l'allargamento e la modernizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU  e dichiarando: " Le misure per il clima non possono sancire l'evasione dalle responsabilità storiche di alcuni stati. (...) I mercati non possono essere utilizzati per incanalare cibo e energie dai poveri ai ricchi. (...) Non si deve permettere che le risposte al terrorismo, all'estremismo e alla violenza siano determinati dalla convenienza politica. E il rispetto dell'integrità territoriale e la non interferenza negli affari interni delle nazioni non si possono esercitare a capocchia. Il Sud Globale sente fortemente che senza una genuina solidarietà non ci può essere fiducia reciproca". 

Anche il papa argentino Jorge Bergoglio (1936- ) ha criticato diverse volte l'operato dell'Occidente. Ha spesso ricordato che il suo Paese ha sofferto a lungo a causa delle angherie delle quattro dittature imposte dagli Stati Uniti 1966-1973 e 1976-1983, e delle misure di austerità imposte dal Fondo Internazionale nel 2001 e 2018.   Ha ricordato a proposito della guerra Russia-Ucraina che "Forse l'abbaiare della NATO alle porte della Russia ha indotto il capo del Cremlino a reagire male e a scatenare il conflitto. Un'ira che non so dire se sia stata provocata, ma forse facilitata si".  Con l'enciclica Luadato sì del 2015 e con quella del 2023 critica il paradigma tecnocratico che è alla base dell'attuale degradazione ambientale e la crescita infinita. L'immensa crescita tecnologica non è stata accompagnata da uno sviluppo dell'essere umano. La decadenza etica del potere reale è mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l'opinione pubblica attraverso di essi. Non sarà più utile sostenere istitutzioni che preservano i diritti dei più forti, senza occuparsi dei diritti di tutti. Cita poi l'ironia di Soloviev sul secolo in cui stiamo vivendo:  "Un secolo così progredito che gli è perfino toccato in sorte di essere l'ultimo".  

lunedì 19 agosto 2024

Invecchiare bene leggendo - Piergiorgio Odifreddi.

Piergiorgio Odifreddi è andato in pensione a 58 anni. La prima cosa che ha fatto è stato il percorso di Santiago di Campostela, e poi a continuato a viaggiare in tutto il mondo, soprattutto in Oriente, arrivando a  percepire anche altri modi di intendere la vita. 

La Civiltà occidentale è una civiltà di competizione, bisogna crescere e fare sempre di più...
si vuole avere l'approvazione degli altri.  Il vivere   è associato al fare (siamo costantemente impegnati a fare qualcosa).   In India, le persone non hanno la frenesia degli occidentali e danno l'impressione di essere felici, e hanno un rapporto particolare con la morte. La serenità della vita è data dall'esserci, dall'essere capaci di meravigliarci in ogni istante, che c'è il sole, che c'è la pioggia, ecc.  Il segreto per invecchiare è essere soddisfatti di se stessi.      

Comunque non c'è solo la vita esterna, c'è anche la vita interiore, forse più importante, e le le letture sono fondamentali per questo percorso, e ci aiutano a pensare. Importante è scegliere i libri e soprattutto il segreto non è leggere un libro dopo l'altro senza che ci rimanga niente, o leggerlo dall'inizio alla fine senza interruzioni,  ma è leggerlo più volte, appropriarsi del libro,  farne un riassunto, vedere come è strutturato, ecc.  Si legge una frase che ci colpisce, si  sottolinea, si cerca di isolare quello che ci ha colpito, quello che riteniamo più importante.
Un libro è collegato ad un altro,  si cerca di trovare un filo logico tra i libri, trovare un percorso. Il leggere è viaggiare.  I  libri si scrivono per se stessi,  e spesso escono proprio dai riassunti dei libri fatti. 

Socrate  diceva: "Importante è vivere bene e intensamente,  una vita non esaminata con regolarità, non vale la pena di essere vissuta".  Per Dante "La vita è un correre alla morte". Dal nulla veniamo ed al nulla siamo destinati. Tra queste due voragini infinite esiste una piccola parentesi di coscienza impregnata di paure, dolori, delusioni, rischi e sofferenze, con sporadici ed effimeri sprazzi di allegria. Tra cento anni nessuno si ricorderà di noi ed ogni traccia di ciò che abbiamo fatto sarà scomparsa. A tenerci in vita è soltanto un arcaico e codardo istinto di sopravvivenza e l'arrogante presunzione di essere speciali in un universo del diametro di svariati miliardi di anni luce. La vita umana è meno di un punto in un tornado.

Invecchiare bene leggendo - Piergiorgio Odifreddi https://www.youtube.com/watch?v=wWPidz6xM-A

Piergiorgio Odifreddi (1950- ) è un matematico, logico e saggista italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Odifreddi consiglia di leggere Il male oscuro di Giuseppe Berto e La solitudione dei numeri primi di Paolo Giordano.

Vedi anche Cosa è la verità? - Odifreddi.    https://www.youtube.com/watch?v=eN1KpLSvbso

domenica 18 agosto 2024

La verità esiste?

Cosa è la verità? - di Piergiorgio Odifreddi.  Vedi:  https://www.youtube.com/watch?v=eN1KpLSvbso

La Verità  è la corrispondenza tra ciò che sentiamo e ciò che succede nella realtà. Piergiorgio Odifreddi fornisce diverse significazioni alla parola verità: la verità matematica, già dentro di noi (aletheia); quella di fede o giuridica, demandata a qualcuno cui si conferisce potere (veritas); la verità scientifica, sollevamento del velo che ricopre la realtà (apokalypsis).

Ci sono tanti concetti di verità:  La prima è la Verità quotidiana  che analizza sentimenti, percezioni nella quotidianità; ma come si fà a sapere se è vero se uno ti ama? Se è veramente tuo amico, ecc . E' una verità difficile da verificare e da definire.

Poi c'è la Verità religiosa.   I religiosi hanno un concetto strano di verità, basata su ciò che è scritto su un libro sacro che riassume tutte le verità da conoscere. Sono definite religioni del libro il  giudaismo, il cristianesimo,  e l'islamismo.  In Palestina tutti sono saliti al cielo: Mosè, Gesù e Maometto.  Credere che La verità sta nel libro che ho deciso di seguire è un'asserzione  pericolosa,  contiene un germe di violenza, di totalitarismo.  Per millenni queste religioni si sono combattute, ci sono state guerre di religioni tra ebrei e cristiani, tra cristiani e islamici, e oggi tra ebrei e islamici. La Palestina è la terra promessa, questa terra è mia, me l'ha data Dio,  Ma  chi l'ha scritto quel libro? E' un concetto di verità poco definito.    Anche in estremo Oriente ci sono libri sacri; ad esempio i Sikh (in India) hanno un libro sacro: lo Sri Guru Granth Sahib, Il sikhismo è una religione militarizzata: Indira Gandhi morì il 31 ottobre 1984, uccisa dalle sue due guardie del corpo sikh per vendicare la brutale repressione del movimento rivoluzionario sikh.

Il monoteismo è l'essenza della violenza religiosa, e se di monoteismi ce ne sono tre, la cosa diventa complicata. Non si può verificare la verità religiosa, si basa su un'affermazione che qualcuno ha fatto, ma non c'è modo di verificare se Mosè abbia veramente parlato con Dio o qualcuno che pensava fosse Dio, è una verità molto labile e inverificabile. Ci sono  persone deputate che dicono che l'interpretazione corretta del libro sacro è quella che danno loro,  Poi ci sono anche persone che enunciano verità, dogmi della fede, come ad esempio nell'800 viene enunciato il dogma mariano che asserisce che Maria sia stata concepita senza peccato originale.  La verità religiosa  ha due faccie:  il libro  e  i dogmi che vengono enunciati, verità nascoste tra le righe del libro sacro che emergono nel tempo.

Altra verità è la verità filosofica. Spesso un nuovo filosofo scopre che tutti i filosofi precedenti avevano sbagliato,  e lui  diventa il detentore della verità.  Filosofia e religione vanno spesso d'accordo...  e  sono facce complementari.  

La metafisica è come l'aldilà,  dove vive l'anima, e bisogna affidarsi alla percezione di quelli che credono.  Nella metafisica ci sono le idee astratte, ed è un approccio diverso alla realtà, il mondo metafisico, è oltre la realtà.  Il primo grande metafisico fu Platone. Facciamo l'esempio del teorema di Pitagora,  se disegnamo il triangolo su un pezzo di carta,  ed esaminiamo la linea tracciata, vista con un microscopio è un  insieme di puntini. I triangoli fisici, quindi, sono delle brutte copie del triangolo ideale, che si trova nell'Iper-uranio che contiene tutte queste forme astratte, qui le forme diventano idee. Platone diceva: non entri qui chi non conosce le forme geometriche. I triangoli su questa terra sono proiezioni (simulacri) del triangolo ideale che si trova nell'Iper-uranio. Spesso le brutte copie che sono nella realtà sono utilizzate per farne altre copie, e questa è l'Arte. Le astrazioni ci sono, ma questo Iper-uranio qualcuno l'ha visto?  

Facciamo un altro esempio. Guardiamo una platea di gente, il pubblico esiste oppure no?  O esistono  solo gli individui?  Noi esistiamo? O esistono solo le cellule del nostro corpo, cellule fatte di atomi, atomi fatti di particelle elementari,   è difficile  fermare questo ragionamento! Esistono solo gli oggeti o anche gli universali? Ossia gli oggetti messi insieme (collezioni di oggetti?).

Altra verità è la verità scientifica. La scienza fa delle affermazioni, il metodo scientifico presuppone che chi ha fatto un'asserzione deve dire come ha fatto e come verificarla. Ma oggi, fino a che punto ci si può affidare agli strumenti che usiamo per osservare il mondo?

Gli strumenti diventano via via più complicati e gli eventi osservati sono arrivati a livelli di complessita impressionante;  facciamo l'esempio del bosone di Higgs. Il bosone di Higgs è una particella estremamente importante per tutti i fisici ed è stata una scommessa, a quanto pare vinta, dei modelli che descrivono i mattoni fondamentali della materia e come essi interagiscono per formare le strutture che vediamo, dagli atomi alle stelle. A partire dagli anni 60 del secolo scorso, i fisici delle particelle avevano compreso che tutta la materia era formata dalla combinazione di alcune, poche, particelle fondamentali. A tal proposito fu compilata una tabella, una specie di tavola periodica delle particelle, detta modello standard. In questa speciale tabella trovano posto due gruppi di particelle fondamentali (particelle che non si possono più dividere): quark e leptoni sono chiamati fermioni e rappresentano le lettere dell’alfabeto attraverso le quali si costruiscono nuclei atomici e atomi. L’altro gruppo è composto dai bosoni, particelle estremamente particolari, che hanno il compito unico di trasmettere nello spazio le informazioni sulle proprietà dei fermioni.

Per fare l'esperimento del bosone di Higgs, e costruire un accelleratore di particelle, al CERN di Ginevra  sono stati spesi miliardi di euro, hanno partecipato 20 nazioni, e ci sono voluti 15 anni per costruirlo, ci hanno lavorato 3000 persone, e ci sono voluti anni di sperimentazione. Diventa quindi estremamente complicato verificare questi risultati, anzi impossibile!  Comunque sono stati costruiti altri accelleratori in America.  Lo sviluppo della scienza è arrivato a essere simile alla filosofia e alla religione, L'evento si è verificato una volta e basta, e la verità scientifica diventa sempre più labile,  siamo sempre più lontani dall'osservazione sul mondo esterno che chiunque può fare.

Esiste anche la Verità matematica  che si può scoprire con l'intuizione, come i religiosi e verificarla come gli scienziati.   Il filosofo Pitagora fu una figura importante perché segnò il passaggio dalla matematica applicata alla matematica astratta, grazie all’introduzione di dimostrazioni fondate sul metodo deduttivo a partire da assiomi esplicitamente formulati. Uno dei teoremi più conosciuti è proprio il Teorema di Pitagora che ha avuto tantissime dimostrazioni. Autori come  Mario Gerwig  o Scott Lomis hanno scritto un libro sulle dimostrazioni del teorema di pitagora, 365 dimostrazioni, una al giorno...

Cartesio, nelle meditazioni  voleva capire come è stato fatto il mondo esterno dall'architetto dell'universo (ossia Dio). Chiudeva gli occhi, pensava per riuscire a capire come ragionava Dio. Su questo Cartesio ha scritto dei romanzi scientifici. Anche Einstein ha usato questo aproccio per scoprire la teoria della relatività, immaginando di essere  Dio.  Poi, ha cercato di mettere insieme la  meccanica dei quanti e la teoria della relatività  nella teoria unficata, con lo stesso metodo, ma non ci è riuscito sprecando 40 anni.

Nel mondo matematico qualcuno vede una legge, e poi la propone e spiega anche come c'è arrivato e come verificarla.  Purtroppo la matematica sta diventando come la fisica,  la complessità della teoria rende difficile la verifica.  Ad esempio la teoria della Classificazione dei gruppi semplici, è un  teorema lunghissimo, uscito da decenni di  tentativi, e ha una dimostrazione di 10.000 pagine.   La classificazione dei gruppi finiti semplici, detta anche il Teorema Enorme, è un risultato che può essere considerato uno dei più significativi teoremi del Novecento, se non addirittura, come affermato dal matematico Daniel Gorenstein, uno dei più importanti risultati della matematica. I gruppi finiti semplici sono quelli che non contengono alcun sottogruppo normale proprio (che non possono essere scomposti in gruppi più piccoli); nella teoria dei gruppi finiti ricoprono un ruolo simile a quello dei numeri primi in aritmetica.  Cinque gruppi sporadici sono stati scoperti da Émile Mathieu attorno al 1860, mentre gli altri 21 sono stati scoperti tra il 1965 e il 1975.

Un altro esempio è il teorema di Fermat per le derivate e i punti stazionari. Stabilisce che una funzione che ammette un massimo od un minimo relativo o assoluto in un punto, e che sia ivi derivabile, ha necessariamente la derivata prima nulla nel punto. Anche per questo teorema ci sono stati decenni di tentativi per dimostralo, poi a oltre 20 anni dalla sua  scoperta, Sir Andrew Wiles è riuscito a dimostralo. Comunque la dimostrazione è troppo lunga e difficile da capire, e così la matematica sta avvicinandosi pericolosamente alla religione... e sta arrivando pericolosamente vicina alla scienza.

Un altro esempio è il Teorema dei quattro colori. E' un teorema di matematica che afferma che data una superficie piana divisa in regioni connesse, come ad esempio una carta geografica politica, sono sufficienti quattro colori per colorare ogni regione facendo in modo che regioni adiacenti non abbiano lo stesso colore. Sviluppato in modo informale e non accademico a metà dell’Ottocento, il teorema dei quattro colori è diventato un capitolo a sé nel mondo della matematica. Due matematici nel '900 con un numero enorme di calcoli e mappe, dopo 2000 ore e  vari mesi di lavori, e usando un computer per verificare le mappe, dimostrarono che 4 colori erano sufficienti. Spesso queste verifiche matematiche di una teoria sono il frutto di un lavoro di gruppo, ognuno si occupa di un compito e conosce solo una parte del processo di verifica:  chi studia le mappe, chi prepara i calcoli, chi scrive il programma al computer, e quindi anche in matematica diventa complicato verificare i risultati e la validità di una teoria.

La conclusione a cui si giunge è che: "La verità non esiste, è un concetto metafisico che viene decostruito".  Oscar Wilde diceva: "Chi dice la verità prima o poi viene scoperto".

domenica 7 luglio 2024

Come resistere a un dittatore - Maria Ressa

"Non sappiamo chi siamo finchè non siamo costretti a lottare per esserlo. Come si decide per che cosa lottare?  La risposta è quella di cercare di dare un senso alla nostra vita".

Maria Ressa (nata a Manila, 2 ottobre 1963) è una giornalista filippina naturalizzata statunitense, insignita del premio Nobel per la pace 2021 insieme al giornalista russo Dmitrij Andreevič Muratov "per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è un prerequisito per la democrazia e la pace duratura". L'ultima volta che fu assegnato il premio Nobel per la pace ad un giornalista fu nel 1935, il vincitore Carl von Ossietzky, non potè ritirare il premio perchè prigioniero in un campo di concentramento.   Maria Ressa è una delle più importanti giornaliste del mondo si è sempre battuta per la libertà di stampa e dei diritti umani.

Dopo essere cresciuta e aver studiato negli Stati Uniti, alla fine degli anni Ottanta è tornata nelle Filippine, dove ha lavorato per la CNN. Ha raccontato gli epocali cambiamenti intervenuti nell’area, dalla democratizzazione dei regimi post-coloniali, all’insorgere del terrorismo islamico, all’ascesa di “uomini forti” che, eletti democraticamente, hanno quasi trasformato i loro paesi in dittature, fino all’esplosione dei social con la loro profonda e pericolosa influenza sulla società e la politica. Nel 2012 ha cofondato Rappler, divenuto in breve tempo il sito di notizie più importante delle Filippine, con l’obiettivo di indirizzare l’azione collettiva verso il cambiamento climatico e il buon governo, nel tentativo di contribuire ad aumentare le conoscenze degli elettori e la loro partecipazione alla vita politica. 

L’attività di Maria e dei suoi collaboratori, però, è ben presto diventata un bersaglio per il governo di Rodrigo Roa Duterte (16º Presidente della Repubblica delle Filippine dal giugno 2016 al giugno 2022), di cui avevano denunciato la corruzione, le malversazioni e la violenza. Per questo ha subito dieci mandati d’arresto in meno di due anni e, tuttora, corre il rischio di passare in carcere il resto della sua vita. 

Il libro Come resistere a un dittatore (pubblicato nel 2023) è la storia di come la democrazia muoia ogni giorno, poco alla volta, e di come On-line esista una minaccia silenziosa che sta gradualmente mettendo a repentaglio le nostre libertà e la democrazia. Il sistema di disinformazione e censura, il potere dei social media e dei giganti del web sta caratterizzando il mondo nell’ultimo quinquennio e influenzando la nostra percezione della realtà e i nostri voti. Un’opera urgente e necessaria per ricordarci di tenere la guardia sempre alta e gli occhi aperti, prima che sia troppo tardi.

Nel 2017 nelle Filippine il 97% degli abitanti erano collegati a Facebook, per questo  le Filippine sono considerate il banco di prova dei terribili effetti che i social media hanno sulle istituzioni e la cultura di un Paese e sulle menti della popolazione.  Oggi sono visibili gli effetti devastanti dell'assenza di uno stato di diritto nel mondo virtuale. Le fabbriche di account e l'impunità on line hanno contribuito all'aumento del  potere divino della tecnologia di infettare ognuno di noi con il virus della menzogna, di fomentare paure, divisioni, odio e accellerare l'ascesa di autocrati e dittatori in ogni parte del mondo mettendo in pericolo la vera democrazia. Dal 2018 molti studi hanno testimoniato "la morte lenta della democrazia"  e soprattutto che le menzogne e le bugie collegate alla rabbia e all'odio si diffondo rapidamente, mentre i fatti vengono totalmente ignorati. Le piattaforme tecnologiche hanno dato al potere geopolitico uno strumento in grado di manipolarci a livello individuale. La tattica adottata è quella di soffocare l'informazione e sostituirla con le bugie. creando account falsi, schierando eserciti di bot e sfruttando i punti deboli dei social per ingannare le persone. Queste reti di disinformazione agiscono oggi a livello globale. Nel giugno 2022, nelle Filippine, Ferdinando Marcos Jr. è stato eletto Presidente, grazie all'attività in rete e la campagna di disinformazione portata avanti dai suoi sostenitori.

Oggi, in modo particolare, abbiamo bisogno di nuove istituzioni mondiali indipendenti e di controllo che ristabiliscano i valori fondanti della democrazia, e diano forma ad un mondo più compassionevole, più equo e più sostenibile. Un mondo al riparo da fascisti e tiranni.  

Frasi prese dal libro.

  • La domanda finale da porsi è: "Che cosa siete disposti a sacrificare in nome della verità?".
  • Chi tace è complice,  Basta una sola persona a reagire, perchè ai bulli non piace essere sfidati in pubblico.
  • Nessuno può realizzare da solo qualcosa di significativo.
  • Per avere una visione chiara del mondo bisogna porsi le domande più difficili.
  • Cory Aquino e Marcos si affrontarono alle elezioni presidenziali, il bene contro il male, Marcos si dichiarò vincitore ma ci fu una protesta popolare chiamata People Power che poi influenzò molti altri Stati. Questo è stato uno dei momenti più eroici e democratici della storia delle Filippine. 
  • Se qualcuno ci viene a dire che non possiamo mandare in onda un servizio o pretende di visionarlo prima, per noi questo equivale a mettere il bavaglio alla libertà di stampa.
  • I potenti cercano sempre di controllare la narrazione.
  • Occorre mettere il potere di fronte alle sue responsabilità, anche quando rischi di rovinarti la carriera. Resistere, è questo il dovere di un giornalista.
  • Fare l'inviata, tra i 20 e i 40 anni, mi ha dato un'incredibile spinta andrenalinica alla mia ricerca di senso ed è stata, scadenza dopo scadenza, una scuola sul mondo. E' stato un privilegio poter testimoniare alcuni dei momenti più significativi nella vita di molte persone.
  • Il giornalista oggettivo non esiste, chiunque dica il contrario mente.
  • Oggi le testate giornalistiche sono state sostituite dalle aziende tecnologiche e hanno abdicato al ruolo di guardiani a protezione dei fatti, della verità e della fiducia. E ora con le aziende tecnologiche le informazioni che riceviamo sono direttamente determinate dalla sete di profitto delle aziende.
  • L'estremismo e la radicalizzazione si diffondono sulle reti sociali come un virus. Dalla teoria delle reti sociali presi la regola dei tre gradi di influenza, formulata per la prima volta nel 2007 da Nicholas Christakis e James Fowler.  Il loro lavoro dimostra che tutto quello che diciamo o facciamo si riverbera nella nostra rete sociale e determina un impatto sui nostri amici (primo grado), gli amici dei nostri amici (due gradi) e persino gli amici degli amici dei nostri amici (tre gradi).
  • Le reti di disinformazione online diffuse attraverso Facebook si rigenerano dopo anni di smantellamenti. "La minacia diventa più fluida e meno facile da tracciare".
  • In ogni parte del mondo le notizie cambiano il pubblico tanto quanto quest'ultimo cambia le notizie. 
  • Il 97% dei filippini che usano Internet sono su Facebook.  Zuckerberg mi rispose guardandomi negli occhi "Un momento,  il restante 3% che cosa fa?".
  • Grazie alla struttura degli algoritmi, e della distribuzione di Facebook, dei blogger praticamente sconosciuti avevano preso il sopravvento sui media tradizionalisti e i giornalisti. Le piattaforme tecnologiche avevano sostanzialmente capovolto le regole e favorivano le bugie a discapito dei fatti. I social media diventano armi per attaccare gli oppositori e le persone scomode.
  • Una conferenza alle Nazioni Unite aveva il titolo "Attaccarne uno significa attaccarli tutti". Secondo uno studio dei big data, il 60% degli attacchi serviva a demolire l'affidabilità del giornalista,il restante 40% consisteva in aggressioni molto personali e violente. Lo studio "Patriotic Trolling: The rise of state-sponsored online hate mobs". forniva un ampio inquadramento del fenomeno dei troll di stato: "l'uso di campagne di intimidazione e molestie online finanziate dallo Stato miravano a ridurre al silenzio singoli individui. Quel rapporto, più di ogni altro strumento dell'epoca, coglieva la reale dimensione della disinformazione globale.   Google decise di insabbiare il rapporto.  Nelle Filippine ci sono stati due episodi significativi di attacchi a personalità sgradite al potere, alla senatrice Leila de Lima, e alla Presidente della Corte suprema, Maria Lourdes Sereno.
  • Durante lo scandalo di Cambridge Analytica, Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer nominata al premio Pulitzer, ha dimostrato che Cambridge Analytica raccoglieva illecitamente i dati di milioni di account Facebook. per meglio individuare il target della campagna di Donald Trump.  Grazie a queste ricerche il Congresso americano chiamò Zuckerberg a testimoniare e comminò a Facebook una multa di cinque miliardi di dollari.  In quel periodo i vecchi poteri come governi e testate giornalistiche ancora non avevano idea di quanto i nuovi poteri - le piattaforme tecnologiche - avessero eroso le strutture che un tempo mantenevano, almeno in parte, l'ordine e la stabilità in tutto il mondo. Le big tech erodono la nostra democrazia con la loro brama di soldi e di potere.
  • Stanno usando la libertà di espressione per soffocare la libertà di espressione, che possiamo chiamare Infodemia.   Siamo assistendo alla morte lenta della nostra democrazia.  In un Paese che scivola verso l'autocrazia, le persone non perdono tutta in un volta la capacità di agire; devono scegliere ogni giorno se obbedire o meno alle richieste dell'autocrate.
  • Nel 2003 Shirin Ebadi è stata la prima donna mussulmana e la prima iraniana a ricevere un Nobel per la pace, per la sua lotta a favore della democrazia e dei diritti umani.
  • Le proteste dei Gilet Jaunes  in Francia contro il presidente Macron avevano un carattere inedito: la loro organizzazione era stata decentralizzata: erano nate sui social media, soprattutto su Facebook, la disinformazione soffiava sul fuoco di rivendicazioni legittime, ma amplificate al punto da istigare la violenza.
  • Nelle Filippine si sperimentava  l'impatto dei social media e il modo in cui possono essere usati per fomentare l'odio e ditruggere la credibilità dei giornalisti di tutto il mondo.  Se potevano fare una cosa del genere a una giornalista che aveva un po' di potere e di visibilità, cosa avrebbero potuto fare a cittadini vulnerabili che giacevano letteralmente nell'oscurità.
  • You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one. I hope someday you'll join us, and the world will be as one.
  • Lo stato di diritto può essere un'illusione e svanire in un istante. La brutta china si prende quando coloro che hanno il compito di mantenere saldo lo stato di diritto cominciano a farne quello che gli pare. Non resta più nulla.
  • Si può sempre sgeliere di essere quello che si è. Di vivere secondo i valori che ci caratterizzano. 
  • Muoriamo tutti un pochino ogni giorno. Ogni giorno vissuto è un giorno in più che non si ripeterà mai. Tutto quello che chiediamo è che i giorni che ci restano da vivere abbiano un significato.
  • Invecchiando ho capito che la veglia non si fa per il morto, ma per quelli che restano. promettimi che farete una festa.
  • Finchè il mio cuore - la camera che ospita la coscienza e le convinzioni, l'amore e i sogni, la memoria e il rispetto di me stesso - rimane intatto, io combatterò. 
  • Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer,  ha creato un Consiglio di sorveglianza di Facebook, composto da esperti come Shashana Zuboff, l'accademica che ha coniato l'espressione "capitalismo della sorveglianza", che chiedevano a Facebook di cambiare le prassi che stavano distruggendo il nostro mondo. Il problema non era il contenuto dei messaggi, ma il modello di distribuzione creato da Facebook.   Questo gruppo chiese a Facebook un intervento articolato per impedire che i social venissero usati come un'arma per indebolire il voto e, con esso, la democrazia americana. Soprattutto tre richieste: applicare le regole e rimuovere i post che istigavano alla violenza; rimuovere la pubblicità che cercava di delegittimare il risultato delle elezioni, prendere provvedimenti per prevenire la disinformazione e la misinformazione sui risultati stessi.
  • Quando è scoppiato lo scandalo di cambridge Analytica il maggior numero di account compromessi era negli Stati Uniti, e al secondo posto c'erano le Filippine. 
  • Il colonialismo non è mai morto, si è solo spostato in rete. Chi voleva testare un prodotto digitale da lanciare in Occidente lo provava prima nelle Filippine. Nelle Filippine si raccolgono tantissimi dati, sono il secondo Paese controllato, dopo gli Stati Uniti.
  • Nessuno, al di fuori di Facebook, dispone di dati per farsi un'idea complessiva della situazione sul web, delle opinioni, ecc...  Gli algoritmi sono stati creati da persone, ma è Facebook a decidere se offrire a un determinato utente più fatti o più odio.  Facebook ha a disposizione un algoritmo che potrebbe influire notevolmente sulla qualità dell'informazione. L'indicatore è quello che viene definito "qualità dell'ecosistema delle notizie", e si potrebbero aumentare i suggerimenti di siti di notizie quali la CNN, il New York Time, ecc, a discapito di siti di parte.
  • Nel 2020, in periodo di pandemia,  abbiamo sperimentato l'influenza esercitata da Facebook sulle nostre democrazie. Esiste un database Starktank a disposizione di istituzione accademiche e ricercatori che permette di capire come le operazioni di informazione possono trasformare una democrazia solida in un governo autoritario.
  • Youtube ha superato Facebook nella classifica delle piattaforme usate nelle Filippine.
  • Il primo passo nel processo di fact-checking consisteva nell'individuare le bugie. Le bugie migliori sono mezze verità in grado di sostenere una metà narrazione, il secondo passo era quello di utilizzare i computer per processare una grande quantità di dati ed estrarne i messaggi ripetuti dalle reti di disinformazione.  Poi occorre identificare i siti web o entità digitali associate a quelle reti. 
  • Dando priorità alle fonti ufficiali, Facebook ha reso più efficaci e più difficili da contrastare gli attacchi ai giornalisti da parte di entità statali.
  • Qualcuno ha proposto che gli attivisti che si battono per i Diritti Umani dovrebbero usare le stesse tattiche e creare account falsi. A questa proposta si dovrebbe risponde in questo modo: "Per combattere un mostro non si deve diventare mostri". Occorrerebbe costruire delle comunità di azione e creare un approccio alla società nel suo complesso combinando la tecnologia, i dati e la partecipazione pubblica.
  • Nelson Mandela ha detto: " Esseri liberi non significa soltanto spezzare le proprie catene ma vivere rispettando e valorizzando la libertà altrui".
  • La libertà di stampa è alla base di ogni singolo diritto dei cittadini, se non si può mettere il potere di fronte alle sue responsabilità, i giornalisti non possono fare nulla. Se i giornalisti non possono fare il loro lavoro, i cittadini perderanno i loro diritti.
  • La ricerca della giustizia è il motivo per cui si diventa giornalista. 
  • Secondo Shoshana Zuboff ogni altro problema è una distrazione e una conseguenza del peccato originale dell'"estrazione primaria".  Queste parole sono usate per descrivere il modo in cui le aziende tecnologiche si sono impossessate, mediante l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale, delle nostre azioni e delle nostre vite private e, raccogliendo e organizzando i nostri dati personali, hanno creato modelli di ciascuno di noi e poi hanno dichiarato pubblicamente di essere i legittimi proprietari di questa materia prima, che usano per creare algoritmi attraverso i quali ci manipolano subdolamente per profitto. Non ci danno niente in cambio e non devono chiederci il permesso. L'estrazione primaria è una pratica moralmente riprovevole. 
  • Shoshana ha collegato profitto e tecnologia e gli ha dato un nome: "Il capitalismo della sorveglianza" che consiste nell'accumulare denaro e potere e stimolare tutti ad agire. Siamo alla terza fase di questo processo.
  • Ridurre il giornalismo al numero di visualizzazioni di una pagina significa mercificare il lavoro del giornalista. 
  • Le aziende tecnologiche non si accontenteranno di distruggere la democrazia, se non saremo in grado di controllarle riusciranno a distruggere ben di più.
  • Le reti di propaganda sono molto efficaci nel riscrivere la storia: una bugia si diffonde molto di più della successiva correzione, e quando la bugia viene smascherata, chi ci ha creduto spesso si rifiuta di cambiare opinione; questo effetto dei social è stato registrato in varie parti del mondo. 
  • I pilastri per costruire il futuro dovrebbero essere: tecnologia, giornalismo e comunità e collaborare, collaborare a tutti i livelli, anche a livello globale per difendere i giornalisti. I Paesi che sposano i valori democratici devono trovare nuovi paradigmi, perchè le nazioni illiberali stanno usando il loro potere collettivo per indebolire istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e l'UNESCO.  Dagli ultimi eventi mondiali, vedi le azioni di Israele, si deduce che anche i Paesi cosiddetti democratici non difendono più il diritto internazionale. Le sanzioni perdono efficacia se non c'è un atteggiamento coerente per farle rispettare. 
  • Il Fact-checking che è il cuore del giornalismo è oggi quasi del tutto scomparso.
  • La lotta dell'uomo contro il potere, è la lotta della memoria contro l'oblio - Milan Kundera.
  • Abbiamo eletto populisti incompetenti che hanno alimentato le nostre paure, dividendoci e mettendoci gli uni contro gli altri, diffondendo rabbia e odio e nutrendosene. L'obiettivo di questi leader non è il buon governo ma il potere; hanno ignorato i problemi esistenziali che necessitavano di una risposta globale. 
  • La tecnologia non ha fatto tutto da sola; è stata l'acciarino che ha dato fuoco all'esca preparata da decenni di progresso liberale che ha invaso la nostra vita (il liberalismo è diventato il nostro feticcio).
  • Oggi una classe emergente di leader populisti di destra usa i social per mettere in dubbio e fare a pezzi la realtà istigando rabbia e paranoia sulla base di bugie esponenziali; e così si normalizza una situazione che porterà l'indignazione politica ad incontrare il terrorismo, l'avanguardia della violenza collettiva.
  • Ciò che merita la nostra attenzione è ciò dà senso alle nostre vite.  La politica oggi è diventata divisiva. 
  • La nostra generazione ha fallito e stiamo lasciando in eredità ai giovani un mondo rotto, questo significa che i giovani dovranno essere più forti e più in gamba di noi.  I giovani dovrebbero pensare con la loro testa, essere scettici nei confronti dei social media, calarsi nei panni degli altri, mettere da parte i telefonini, perchè quello che importa sono le persone a cui vogliamo bene.
  • Quello che si ricorda sono le persone di cui abbiamo toccato le vite e quelle le cui vite hanno cambiato la nostra.
  • In conclusione, come resistere a un dittatore?  Restando fedeli a valori come onestà, vulnerabilità, empatia, controllo delle emozioni, accettazione delle paure, fiducia nel bene. Non si può fare tutto da soli. bisogna creare una comunità, una squadra e poi unire i puntini luminosi e tessere una rete tutti insieme.
  • I governi democratici dovrebbero valutare l'impatto delle aziende tecnologiche sui diritti umani, proteggere il diritto alla privacy dei cittadini, mettere al bando la profilazione selvaggia a fini pubblicitari e che è incompatibile con i diritti umani. Applicare il regolamento per la tutela dei dati personali (GDPR); offrire garanzie democratiche allo spazio digitale, proteggere la libertà dei media bloccando la disinformazioe a monte. 
  • "Come lo stato di diritto è crollato dall'interno;  Chi tace è complice"

Libro consigliato:  Maddeleine Albright, Fascismo, un avvertimento, dedicato all'ascesa dell'autoritarismo in tutto il mondo.

domenica 30 giugno 2024

Rapporto Caritas sulla povertà: la povertà oggi è ai massimi storici

Rifacendosi ai dati Istat, il rapporto Caritas del 2024 ricorda come il 9,8% della popolazione italiana, un residente su dieci, viva oggi in uno stato di povertà assoluta. Complessivamente risultano in uno stato di povertà assoluta 5 milioni 752mila residenti, per un totale di oltre 2 milioni 234mila famiglie.  Circa il 12% delle famiglie in stato di povertà assoluta si rivolge alla Caritas.  Il dato relativo al quinquennio 2019-2023 è impietoso:+40,7%.

Le persone incontrate e supportate, con beni materiali e alloggi, dalla Caritas  sono state 269.689. In aumento del 5%, ma meno rispetto agli altri anni. Ed è uno dei pochi segnali positivi.  Un quarto è un lavoratore povero. Alla Caritas si rivolgono anche le mamme non italiane sole. Il 44% non è aiutata dai servizi sociali  Sono le famiglie con figli minori la maggioranza delle persone in fila ai servizi della Caritas. In particolare è allarme per le famiglie con figli nella fascia 0-3 anni dove più di un bambino su sette è povero in termini assoluti e i genitori non gli possono garantire cibo, vestiti, cure. Neppure i giocattoli.     https://www.caritas.it/wp-content/uploads/sites/2/2024/06/2024-Report-statistico.pdf


Il 35,4% delle mamme dichiara di dover rinunciare a prendersi cura della propria salute e quasi una famiglia su sette (15,2%) non accede al pediatra.  Circa i due terzi degli intervistati dichiarano di essere costretti a rinunciare a opportunità formative e di lavoro non potendo permettersi di lasciare i figli a nessuno, percentuale che sale al 69,5% per le donne.

Il rapporto segnala altre due priorità, i numeri in crescita di senza dimora e anziani fragili. Nel 2023 le persone senza dimora sostenute dalla rete delle Caritas diocesane e parrocchiali sono state 34.554, corrispondenti a un quinto dell’utenza complessiva (circa 170.000 senza dimora). Il valore risulta in crescita sia in termini assoluti che percentuali. Le persone in difficoltà abitano nelle regioni del Nord. sono in prevalenza uomini (71,6%) di cittadinanza straniera (69,9%), provenienti per lo più da Marocco, Tunisia, Romania, Pakistan e Perù con una età media di 44 anni. Quasi la metà si dichiara genitore e il 13% ha un lavoro. 

Nel 2023 le Caritas diocesane e parrocchiali hanno inoltre incontrato e supportato 35.875 anziani, pari al 13,4% dell’utenza complessiva.

I profili degli assistiti.  Complessivamente, spiega il Rapporto, cala l’incidenza delle persone straniere che si attesta al 57% . Per quanto riguarda il profilo di chi si rivolge all’associazione, “Chiedono aiuto donne (51,5%) e uomini (48,5%). L’età media si attesta a 47,2 anni. Le persone con domicilio rappresentano l’80,8%. Alta come di consueto l’incidenza delle persone con figli: due persone su tre (66,2%) dichiarano di essere genitori.  150.861 nuclei familiari con bambini e ragazzi sono in stato di grave e severa povertà.  Prevalgono le persone con licenza media inferiore che pesano per il 44,3%; se a loro si aggiungono i possessori della sola licenza elementare (16,1%) e la quota di chi risulta senza alcun titolo di studio o analfabeta (6,9%) si comprende come oltre i due terzi dell’utenza siano sbilanciati su livelli di istruzione bassi o molto bassi (67,3%)”.

“Un altro fattore che accomuna la gran parte degli assistiti è la fragilità occupazionale, che si esprime per lo più in condizioni di disoccupazione (48,1%) e di “lavoro povero” (23%). Non è solo dunque la mancanza di un lavoro che spinge a chiedere aiuto: di fatto quasi un beneficiario su quattro è un lavoratore povero“.   Il 78,8% delle persone manifesta uno stato di fragilità economica, legato a situazioni di “reddito insufficiente” o di ‘totale assenza di entrate. Tale condizione non stupisce se si guarda ai dati sugli Isee familiari degli assistiti: il valore medio si attesta pari a 4.315,80 euro“.

Oggi si è rotto l'ascensore sociale:  “Nascere e crescere in una famiglia povera – osserva Caritas – può essere infatti il preludio di un futuro e di una vita connotata nella sua interezza da stati di deprivazione e povertà, anche in virtù del nesso che esiste tra povertà economica e povertà educativa".

giovedì 12 gennaio 2023

Biagio Conte, missionario laico

Addio a Biagio Conte, missionario laico che da 30 anni assisteva i poveri a Palermo.
È morto giovedì 12 gennaio a Palermo Biagio Conte, 59 anni, missionario laico protagonista di numerose battaglie in difesa dei poveri e degli indigenti a Palermo. Da tempo era gravemente malato. Attorno a lui si sono stretti fino all’ultimo i volontari e gli ospiti della comunità che aveva fondato. Il presidente Sergio Mattarella ha espresso il suo “profondo dolore” per la scomparsa di colui che ha definito “punto di riferimento, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica”. 

Figlio di imprenditori edili, a 16 anni abbandona la scuola e inizia precocemente a lavorare nell’impresa edile della sua famiglia, ma in seguito a una profonda crisi spirituale decide di allontanarsi dalla famiglia nel 1983, andando a vivere a Firenze. Nel maggio 1990 la scelta di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne dell’entroterra siciliano e successivamente facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi.  Percorso più di mille km a piedi in 65 giorni per incontrare i vertici Europei a Strasburgo.
Torna quindi a Palermo per salutare i familiari, con l’intenzione di trasferirsi in Africa come missionario, ma lo stato di miseria in cui ritrova la sua città lo porta a cambiare idea. In un primo momento è attivo nel portare conforto ai senzatetto della Stazione di Palermo, per i quali si batte attraverso diverse proteste ed un digiuno, grazie al quale ottiene l’utilizzo di alcuni locali all’interno dei quali fonda nel 1993 la “Missione di Speranza e Carità” che oggi accoglie più di un centinaio di persone.

Il 16 gennaio 2014, da anni costretto su una sedia a rotelle a causa di vertebre schiacciate a seguito delle spossanti fatiche cui si è sottoposto nella Missione, riprende a camminare dopo un’immersione nelle acque di Lourdes. Nel 2018, dopo la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo, in segno di protesta contro la povertà decide di dormire in strada, sotto i portici del Palazzo delle Poste centrali, iniziando uno sciopero della fame durato dieci giorni; in seguito la Regione finanzia l’ampliamento della struttura di via Decollati.

Anche in questi ultimi giorni, pur gravemente malato, Frà Biagio era tornato a lanciare appelli alle istituzioni per aiutare la missione che aveva fondato nel pagamento delle bollette e delle spese necessarie per garantire l’assistenza agli indigenti. Sulla figura del missionario laico è stato girato anche un film intitolato “Biagio”, dal regista palermitano Pasquale Scimeca.

Per il sindaco di Palermo, la sua morte “lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere”. “Ha lasciato a tutti noi una grande lezione di umanità, di altruismo, di rispetto per tutti e, soprattutto, di impegno per la collettività, sempre dalla parte degli ultimi, di tutte le persone senza alcuna distinzione di sesso, razza, religione”.

venerdì 18 novembre 2022

Il divertente dialogo tra Fedez e Umberto Galimberti sulla società contemporanea

Il divertente dialogo tra Fedez e Umberto Galimberti. Vedi Muschio selvaggio Podcast    https://www.youtube.com/watch?v=arVmczOyLpU   

E' un Podcast dedicato a temi di cultura e società con ospiti diversi ad ogni puntata. È caratterizzato da momenti di approfondimento, serietà, gioco e imprevedibilità. E' gestito da Fedez & Luis Sal che sono  degli YouTuber italiani tra i più seguiti dagli adolescenti e  influencer di successo.

Umberto Galimberti presenta la sua visione della società contemporanea. Parla dello sfrenato consumismo caratterizzante oggi la nostra società: Via del corso si  riempe di gente,  gente che viene a comprare qualsiasi cosa, per avere una piccola soddisfazione temporanea.   Per i depressi è una forma di auto-cura di comprare qualcosa per essere contenti.  Per Galimberti  "Chi è felice non consuma".

Eric From sottolinea che siamo passati da "Chi sono a che cosa ho!"  "dall'essere all'avere!"

L'umanità è sempre più debole dal punto di vista psicologico; prima con la psicanalisi si affrontavano problemi problemi affettivi, sessuali, ecc , oggi il problema ricorrente è  "che senso ha la mia vita?" Trovare un senso all'esistenza.  Oggi l'umanità è da buttar via,  sono odiose le buone maniere.
L'uomo ha bisogno di trovare un senso. Il colpo di genio dei cristiani è quello di aver inventato che la vita ha un futuro...
Oggi il vecchio muore perchè nessuno l'accarezza più, è ignorato da tutti.  Da quando è morta mia moglie non ho più un testimone che mi guarda ...

La pubblicità è la forma più nichilista che esiste oggi, induce a portare al nulla in breve tempo un oggetto e cambiarlo.

martedì 8 novembre 2022

Oggi in Italia i cittadini in povertà assoluta sono il 9,4% della popolazione

 I neoliberisti amano a tal punto i poveri che quando vanno al governo li aumentano di numero - Indro Montanelli (1909-2001).

E' in corso una vera guerra di classe. Ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra. E la stiamo vincendo. -  il miliardario   Warren Buffet (1930 - ) - dal New York Times.  

Bisogna affrontare la disuguaglianza economica come una questione politica e morale. Per una società piú prospera e giusta. -  Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia nel 2001.

Grazie ai governi tecnici e neoliberisti in Italia, dopo oltre 15 anni di cure dei migliori, dal 2007 ad oggi 2022, i poveri sono triplicati. Nel 2007 l'ISTAT contava poco meno di 1,8 milioni di cittadini in povertà assoluta, pari al 3,1% della popolazione italiana; oggi i cittadini in povertà assoluta risultano triplicati: sono 5,6 milioni pari al 9,4% della popolazione (vedi anche il XXI rapporto dell'INPS 2022).  Ciò significa che un cittadino su dieci fatica a permettersi persino i beni essenziali. I bambini poveri sono triplicati raggiungendo 1,3 milioni. Se si sommano le persone in povertà assoluta a quelle in povertà relativa si arriva a 14 milioni di persone. Su 18 milioni di lavoratori dipendenti 3 milioni sono rimasti in cassa integrazione.  

 L'Italia comunque è un Paese ricco, il suo PIL è di 2.004 miliardi di dollari ed è l'ottavo Paese più ricco tra i 196 Paesi nel mondo. Il PIL (prodotto interno lordo) pro-capite medio annuo è di 33.228 dollari e se tutti guadagnassero questa cifra l'Italia sarebbe il Paese più felice del mondo.  Purtroppo se si guarda la realtà ci si rende conto come l'ingiustizia regni nel nostro Paese.  Nel 2007 le 10 famiglie più opulente avevano una ricchezza pari a quella di 3,5 milioni di poveri, addesso sono in possesso di una ricchezza pari a quella di 6 milioni di poveri. In questi anni il patrimonio dei ricchi è aumentato del 72%   e contemporaneamente si constata che il 5% dei contribuenti più ricchi paga meno in tasse che il 95% del resto della popolazione italiana. Questo fenomeno dei ricchi che pagano meno tasse è un fenomeno mondiale. Vedi alcuni esempi: il miliardario Warren Buffet  dichiara candidamente in una intervista: "io verso solo il 17% del mio imponibile, i miei dipendenti fino al 41%". La Apple ha pagato solo lo 0,05% sui propri utili. I super ricchi fanno un uso spregiudicato del potere e il ricorso alle lobby per finanziare le loro campagne elettorali. 

Ancora più drammatico è il fatto che oggi la democrazia accetti l'idea che ci sia una parte di cittadini in povertà assoluta (prima c'erano solo disoccupati). Dopo essere passati dalla crisi finanziaria del 2011, la crisi pandemica del 2020, stiamo per entrare nella terza crisi del 2022: quella dell'inflazione che avrà un impatto devastante sul costo della vita e sulle famiglie a reddito modesto.  Purtroppo, sembrerebbe che la politica del nuovo governo di Giorgia Meloni, che si è insediato da poco,  non cambierà molto rispetto ai precedenti ed avrà come obiettivi più libera impresa, meno Stato, meno welfare, più incentivi, smantellare il reddito di cittadinanza, togliere ai poveri per dare ai ricchi.  La cosa drammatica è che persino la Chiesa di Papa Francesco ha risposto in maniera blanda alla proposta di smantellare il reddito di cittadinanza (Sappiamo ormai che dalla sinistra italiana e dai sindacati ormai non c'è più nulla da aspettarci).   Bisogna precisare che il Reddito di cittadinanza (Rdc) e la Pensione di cittadinanza sono stati introdotti nel marzo 2019 e l'Italia è stato l'ultimo dei Paesi dell'OCSE ad introdurre questi provvedimenti.

E' in corso un lungo processo di demolizzione dello stato sociale; si sta assistendo ad una vera guerra ai poveri che ha prodotto i suoi effetti maggiori a colpi di tagli alla spesa sociale, liberalizzazioni selvagge e sfruttamento del lavoro. La liberalizzazione del mercato del lavoro ha contenuto la crescita dei salari e reso più difficile avere un'occupazione stabile. Secondo l'OCSE un quinto degli occupati in Italia è precario e siamo l'unico Paese Europeo dove i salari reali sono diminuiti del 2,9% negli ultimi 30 anni, siamo anche al quarto posto in Europa per working poor. (lavoratori poveri). A questi tagli sono stati affiancati provvedimenti del tipo Riforma Fornero, Jobs Act, Patto di stabilità.

Purtroppo, in favore dei poveri non si interviene con politiche sociali attive e programmatiche ma solo con aiuti finanziari e bonus. Un meccanismo che deresponsabilizza lo Stato rispetto alle condizioni di povertà che non sono rimosse. Secondo l'ISTAT il reddito di cittadinanza - introdotto nel 2019 - ha salvato dalla povertà circa un milione di persone. In questi anni la distribuzione della ricchezza è rimasta iniqua, è rimasta ingiusta anche la distrubuzione del lavoro, del sapere, del potere, delle tutele, delle opportunità e l'ascensore sociale si è completamente rotto.

Oggi il fenomeno delle inuguaglianze è certificato anche dalla Caritas che ha appena pubblicato L'anello debole. Rapporto 2022 su povertà e esclusione sociale in Italia (i dati si riferiscono al 2021).  L'età media delle persone che chiedono aiuto alla Caritas è di 46 anni, il 47% è composto da persone con meno di 34 anni penalizzate dal mercato del lavoro. Il 51% degli assistiti è composta da uomini. Gli stranieri assistiti sono il 55%, ma nel Sud i meridionali assistiti (74%) sono più degli stranieri (21%). Il 70% sono analfabeti, il 47% sono disoccupati o inoccupati mentre il 24% è composto da working poor, cioè da persone che versano in stato di massima indigenza pur svolgendo qualche lavoro.  Tra gli assistiti dalla Caritas cominciano a comparire anche appartenenti alla classe media proletarizzati dalla disoccupazione. Alla povertà economica si accompagna la povertà educativa, il 30% dei nuovi poveri finiscono per abbandonare la scuola. Per la prima volta i giovani di questa generazione sono più poveri di quelli della generazione precedente.

 Il rapporto 2020 del World Economic Forum analizza la mobilità sociale in 82 Paesi del mondo: l'Italia si colloca all'ultimo posto delle nazioni europee industrializzate, precedendo solo Grecia, Albania, Bulgaria, Croazia.  Una ricerca condotta dalla Banca d'Italia del 2016 aveva dimostrato la scarsa mobilità sociale nel nostro Paese sotto tre punti di vista: quello della trasmissione dei livelli di istruzione, dei livelli di reddito e della ricchezza. In pratica, il famoso sbandierato merito non incide minimamente sulla mobilità sociale.

Non c'è più quel fenomeno che gli economisti Arthur Laffer e Simon Kuznets hanno definito sgocciolamento (trickele-down) ossia la ricchezza accumulata dai ricchi finisce per sgocciolare sulla classe media e sui poveri. Non solo i ricchi condannano i poveri alla povertà e a restare in basso della piramide, ma nutrono verso essi un odio represso e un inconscio rancore. Come ricorda l'ultimo rapporto della Caritas , da tempo le scienze sociale segnalano l'insorgere di sentimenti di aporofobia, ossia la paura per la povertà e per i poveri.

La sola soluzione può venire da un mutamento radicale della politica e dell'economia, capace di restringere la forbice tra ricchi e poveri attraverso il taglio dei privilegi goduti dal vertice della piramide sociale, la decrescita del consumismo, la giusta tassazione dei patrimoni e prima di tutto, la diffusione delle conoscenze e competenze.

Il premio Nobel Joseph Stiglitz, in un suo libro - La grande frattura scrive: "Stiamo sprecando le nostre risorse più preziose, le risorse umane, i nostri talenti. Milioni di persone che stanno al fondo della scala sociale non sono in grado di esprimere il rpoprio potenziale".                                         Inoltre, scrive: "Più soldi vanno in alto (più di un quinto di tutto il reddito va al 1% al vertice), più persone sono povere in fondo alla scala sociale e la classe media - che è stata a lungo la forza centrale della nostra società - vede stagnare il proprio reddito".

_________________    Vedi documenti:  

  • XXI rapporto dell'INPS 2022  - https://www.inps.it/dati-ricerche-e-bilanci/rapporti-annuali/xxi-rapporto-annuale
  • L'anello debole. Rapporto 2022 su povertà e esclusione sociale in Italia  - https://www.caritas.it/presentazione-del-rapporto-2022-su-poverta-ed-esclusione-sociale-in-italia/
  •  Il rapporto 2020 del World Economic Forum - https://www.weforum.org/reports/annual-report-2020-2021/
  • Joseph Stiglitz, La grande frattura, Einaudi, 2017
  • Rapporto OCSE -  https://www.open.online/2022/09/09/report-ocse-2022-salari-reali-disoccupazione/

 ________________    I Governi che si sono succeduti dal 2007 ad oggi in Italia sono i seguenti:

  • 2007 Prodi
  • 2008 Berlusconi
  • 2011 Monti
  • 2013 Letta
  • 2014 Renzi
  • 2017 Gentiloni
  • 2018 Conte  I 
  • 2019 Conte  II
  • 2021 Draghi
  • 2022 Meloni

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi.  Nel Blog ci sono ci...