Visualizzazione post con etichetta Scacchi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Scacchi. Mostra tutti i post

venerdì 14 ottobre 2022

Il giocatore di scacchi - Stefan Zweig

 Il giocatore di scacchi è tratto dalla raccolta  Romanzi e novelle  di  Stefan Zweig. 

Stefan Zweig, (nato nel 1881 a Vienna, morto nel 1942 presso Rio de Janeiro), era uno scrittore austriaco, storico e poeta. Stefan Zweig, mediatore fra le nazioni animato da sentimenti pacifisti e umanisti, è noto come autore fra l'altro di parecchie novelle e biografie.  Durante la Belle Époque, il periodo della sua formazione, vede con rimpianto la pace che regnava nella Mitteleuropa nel periodo precedente alla prima guerra mondiale. Nel primo dopoguerra fu un oppositore fermo dei totalitarismi nascenti, in particolare un convinto antifascista. Per le sue origini ebraiche fu costretto a lasciare l'Austria e l'Europa dopo l'avvento al potere del nazionalsocialismo e con la seconda guerra mondiale imminente: Si rifugiò prima negli Stati Uniti e poi in Brasile, qui si suicidò nel 1942 assieme alla sua seconda moglie..

Gli scacchi. Conosco per esperienza la misteriosa attrazione di questo “gioco regale”, il solo tra i giochi inventati dagli uomini, che esula dalla tirannia del caso, il solo dove si deve la vittoria alla propria intelligenza, o piuttosto ad una certa forma di intelligenza.   Non è già limitare ingiuriosamente gli scacchi chiamandoli un gioco? Non sono anche un’arte, una scienza o un gioco sospeso tra l’uno e l’altro, e che riuniscono un numero incredibile di contrari?  L’origine si perde nella notte dei tempi, e tuttavia è un gioco sempre nuovo; il suo sviluppo è meccanico ma ha dei risultati solo grazie all’immaginazione; è strettamente limitato in uno spazio geometrico fisso, e pertanto le sue combinazioni sono infinite.  

Come è possibile che un uomo dunque, un uomo dotato di intelligenza possa, senza diventare folle, e per dieci, venti, trenta, quaranta anni, tendere con tutta la forza possibile del suo pensiero verso questo scopo ridicolo: chiudere un re in legno nell’angolo di una scacchiera! L’attrazione del gioco degli scacchi risiede soltanto in questo: due cervelli che si affrontano, ognuno con la sua tattica. L’interesse di questa battaglia intellettuale viene dal fatto che i neri non sanno come manovreranno i bianchi, che cercano senza sosta di indovinare le loro intenzioni per controbattere, mentre i bianchi, a loro volta, cercano di mettere a fuoco le segrete intenzioni dei neri, e superarli.

 Questa breve novella, racconta la sfida a bordo di una nave tra il campione del mondo di scacchi e uno strano personaggio. Lo strano personaggio, un nobile austriaco, durante l’ascesa del nazismo era stato messo in isolamento totale per circa sei mesi in una stanza vuota dalle SS, nella speranza di costringerlo a confessare e rivelare dei dati importanti per il regime durante i sistematici interrogatori. Non  sentiva mai una voce umana. Giorno e notte, gli occhi, le orecchie, tutti i sensi non trovavano il minimo alimento, rimaneva solo, disperatamente solo di fronte a se stesso, con il corpo, e quattro o cinque oggetti inanimati: la tavola, la finestra, il letto. Viveva come qualcuno che è immerso sotto la sua campana di vetro, in questo oceano di silenzio, ma un qualcuno che sa che la corda che lo collega al mondo si è rotta, e che non lascerà mai più queste profondità silenziose.

Un giorno, durante un interrogatorio, mentre le guardie erano distratte, era riuscito a prendere un libricino in una tasca di un cappotto.  Era un manuale di scacchi che riproduceva le 150 partite più famose. Per riuscire a sopravvivere e non diventare folle, durante le lunghe giornate isolato dal mondo, memorizzava queste partite e le rigiocava su una scacchiera immaginaria.  Dopo una crisi in cui tenta di suicidarsi, viene liberato.

Quindi prima di quel giorno e di quella sfida sulla nave, non si era mai trovato di fronte ad una vera scacchiera, con dei veri pezzi da spostare. Tra i due giocatori era nata improvvisamente una pericolosa tensione, una rabbia passionale. Non erano più due partner che volevano provare la loro forza e divertirsi, erano due nemici che avevano giurato di annientarsi reciprocamente.  Vi invito a leggere il libro e scoprire il finale.

Film.

  • La Novella degli scacchi, diretto da Gerd Oswald nel 1960
  • SchachNovelle è il nuovo adattamento all’opera di Zweig, diretto da Philipp Stölzl e pubblicato nel 2021. 

martedì 24 agosto 2021

Il gioco degli scacchi

 Sembra che il primo a definire gli scacchi un gioco violento, sia stato l'artista Marcel Duchamp, poi il campione del mondo Garry Kasparov ha confermato questa tesi affermando “Gli scacchi sono il gioco più violento che esista”. 

Per Roberto Saviano gli scacchi sono un modo di stare al mondo. "Si può vivere con gli scacchi e si può vivere senza gli scacchi: sono due distinte categorie di persone, non ce n'è una terza.“  Vedi link

Gli scacchi sono una delle mie attività preferite, dopo lo yoga e la meditazione, i viaggi in Oriente, il Jazz. 
Gli scacchi sono un'attività molto interessante per tenere in salute il nostro cervello, si può giocare contro un avversario, in presenza o a distanza, o contro un programma installato su un telefonino o un computer. Temprano il carattere e possono insegnare molte cose: disciplina, pazienza e fiducia nelle proprie capacità. Aiutano anche ad essere più concentrati, creativi e a ragionare in modo strategico. Questo gioco è dalla parte delle femministe, visto che il pezzo più potente è la regina, che ha molte più possibilità di mossa del re.  Siti consigliati per giocare con un avversario on line:    

Se qualcuno volesse sfidarmi a scacchi, si registri sul primo sito e mi invii il suo nick name, così potremo incontrarci per una partita on line.  

Non c'è un'età per mettersi a giocare a scacchi, si può iniziare molto giovani o anche quando si va in pensione, in pratica da 7 a 80 anni. Importante è giocare con un avversario più o meno allo stesso livello per non accumulare troppa frustrazione. E' un gioco universale, che va oltre le barriere linguistiche e geografiche, un italiano può giocare con un russo, un cinese, un africano. Una partita prevede la sfida tra due avversari che vengono chiamati Bianco e Nero, in base al colore dei pezzi che hanno a disposizione.

Le origini del gioco degli scacchi. Secondo alcuni studi, il gioco risale al 600 dopo Cristo e a quanto pare di origine indiana, visto che i primi accenni sono stati fatti in un romanzo sanscrito, il Vasavadatta. Questo smentisce l’ipotesi, per lo più leggendaria, che il gioco degli scacchi sia nato in Persia. Di persiano, quindi, abbiamo solo l’etimologia del nome, infatti la parola scacchi deriva dalla parola Shah che significa Re e dalla parola con cui si conclude la partita, Shah Mat che significa Il Re è Morto. Nell’anno mille, il gioco degli scacchi, arrivò, grazie agli arabi, in Europa, diffondendosi successivamente in tutto il vecchio continente. Questo gioco da tavolo raggiunse la sua accezione più moderna intorno al XV secolo, in Italia e in Spagna. L’aggiornamento al regolamento attuale è stato fatto nel XIX secolo. E’ tra i giochi più popolari al mondo e non si gioca solo a livello creativo ma anche a livello agonistico.

Gli scacchi sono uno sport riconosciuto a livello agonistico dal Comitato Olimpico Internazionale. La Federazione Internazionale degli Scacchi (la FIDE) organizza dei tornei che vengono disputati seguendo le regole nel Manuale FIDE. Il gioco degli scacchi è molto facile da apprendere, non ci sono regole complesse, basta conoscere il modo in cui i pezzi si muovono sulla tastiera composta da 64 caselle bianche e nere. E' utilissimo per apprendere la concentrazione, ossia individuare le intenzioni dell'avversario, costruire la propria strategia per cercare di mettere il re avversario in scacco matto. E' molto utile, anche per lo sviluppo del pensiero logico e della creatività. Il gioco di scacchi con i suoi 32 pezzi e 64 caselle bianche e nere offre un numero incalcolabile di combinazioni.  Sarà difficilissimo trovarsi di fronte a due partite uguali, dopo alcune mosse, il numero di combinazioni possibili diventa infinito. E' utilissimo per la riflessione, infatti prima di muovere un pezzo bisogna pensarci due volte, perché una cattiva mossa comprometterà in modo definitivo l'esito di una partita.

Il giocatore di scacchi è solo di fronte al suo avversario, non può contare che su se stesso, la sua memoria e la sua creatività, e di conseguenza il gioco aiuta a prendere le proprie responsabilità e a non addossare su nessuno l'eventuale esito negativo della partita. Il giocatore di scacchi non pensa che ad una cosa. "Vincere".  Ci sono poche attività o giochi dove si parte ad armi pari per affrontare l'avversario, senza l'incidenza della fortuna e di conseguenza non c'è nessuna giustificazione all'eventuale sconfitta. Di fronte ad una scacchiera si apprende la pazienza, la volontà e il controllo dei nervi, e piano piano l'impulsività sarà messa da parte. Gli eventuali successi nutriranno l'autostima.

Il russo Vladimir Kramnik, campione del mondo di scacchi, si sta impegnando perché il gioco degli scacchi entri nelle scuole elementari del pianeta per potenziare nei bambini la logica e il cervello.  Molte scuole nel mondo, in Venezuela, Islanda, Russia, ecc.  hanno già adottato questa misura. Da molti studi emerge, che gli allievi  giocando a scacchi migliorano il rendimento in matematica e scienze.

"La regina degli scacchi", la serie TV Netflix ha dato scacco matto alla concorrenza sul fronte dello streaming.  Stando quanto riportato dal colosso dello streaming, lo show con protagonista Anya Taylor-Joy nei panni della scacchista prodigio Beth Harmon, solo nel primo mese di “programmazione” ha raggiunto il numero di 62 milioni di visualizzazioni, diventando la miniserie più guardata di sempre su Netflix.  vedi Post:  https://maramici.blogspot.com/2021/03/la-regina-degli-scacchi.html

sabato 27 marzo 2021

La regina degli scacchi

La regina degli scacchi è un libro è scritto nel 1983 da Walter Tevis (1928-1984) è riporta la storia di Beth Harmon, una orfana che diventa campionessa del mondo negli scacchi, in un periodo in cui predominavano i Maestri russi.

La Regina degli Scacchi non è una storia vera e la protagonista, Beth Harmon non è mai esistita. La protagonista nei panni della scacchista prodigio Beth Harmon è Anya Taylor-Joy, una ex-modella.

La serie Netflix tratta il mondo degli scacchi in maniera realistica, a partire dal suo problema con la disparità di genere in questo campo. Gli autori Scott Franck e Allan Scott si sono avvalsi della consulenza di Bruce Pandolfini (coach e insegnante di scacchi, che aveva già assistito Walter Tevis nella stesura del romanzo omonimo, da cui la serie è tratta) e Garry Kasparov, grande Maestro e campione del mondo di scacchi dal 1985 al 2000. 

 Non è un mistero che la protagonista sia ritagliata intorno alla figura di Bobby Fischer (1943-2008)  Anch’egli fu un bambino prodigio, emerso nella scena scacchistica degli anni ’60 partendo dal campionato del Kentucky, e come Beth amava aprire le partite muovendo il pedone in e4. 

Fisher fu il primo americano a sfidare ad armi pari i maestri russi battendo Boris Spassky (il Vasily Borgov della serie) e diventando campione mondiale di scacchi nel 1972.     Fischer era un giocatore geniale ma anche un individuo problematico, capriccioso, combattuto, spesso scontroso nelle relazioni con i media, emigrò in Islanda dopo i continui scontri con il governo americano.  

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...