giovedì 8 aprile 2021

Mindfulness per principianti - Jon Kabat-Zinn

Jon Kabat-Zinn (1944 - ) è un biologo e scrittore statunitense, professore Emerito di Medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School.   Testo  di riferimento: Mindfulness per principianti

Jon Kabat-Zinn ha studiato l'effetto della meditazione sullo stress, ed ha constatato che con la mindfulness si ottengono gli stessi risultati di un antidepressivo. Gli studi scientifici, a partire dagli anni 2000, hanno confermano che la  meditazione porta ad un cambio considerevole dal punto di vista fisico nel cervello.    La caratteristica di fondo dell’approccio della Mindfulness è lo strettissimo legame con il pensiero scientifico e la ricerca: è nato infatti a partire da personaggi che sono scienziati, ricercatori, clinici come Cristophe André e Jon Kabat-Zinn che è stato uno dei pionieri di questo approccio. 

Nel suo libro Mindfulness per principianti Jon Kabat-Zinn definisce e spiega cosa è la Mindfulness: una psicoterapia di terza generazione che consiste nel portare l’attenzione deliberata al momento presente in modo non giudicante. Se prestiamo attenzione al respiro ci accorgiamo che la mente divaga, per questo dobbiamo sviluppare quello che i buddhisti chiamano il sesto senso: percepire la mente al lavoro, diventare l'Osservatore, osservare i nostri pensieri, emozioni ed impulsi.

Mindfulness (plein conscience in francese) è una parola inglese che vuol dire consapevolezza ma in un senso particolare. è l’essere consapevoli che stiamo pensando, di ciò che la mente ci dice del mondo, e in questo modo diventiamo liberi dai nostri pensieri.

Nel testo l'autore ci parla della sofferenza, della differenza tra dolore e sofferenza, della modalità per superare la sofferenza attraverso la tecnica della mindfulness, della meditazione come componente della mindfulness. Ci sono infiniti modi in cui le persone soffrono. Quindi ci deve essere un numero infinito di modi in cui il Dharma (la possibilità di liberazione dalla sofferenza) è messo a disposizione delle persone. Il dolore di tutti i tipi, fisico, emotivo, sociale, esistenziale, spirituale, è una parte della condizione umana e quindi, a volte, inevitabile. Mentre il dolore è inevitabile, la sofferenza che lo accompagna è opzionale. Come scegliamo di essere e comportarci in relazione al dolore fa un'enorme differenza. Il corpo è una prescrizione per il dolore, una mente che non conosce se stessa è una prescrizione per la sofferenza. 

La Mindfulness è una pratica che ci offre un nuovo modo di essere in relazione con il pensiero, ci dà la libertà di scegliere come rispondere interiormente alle circostanze, anche se sono fuori dal nostro controllo. Tutto può essere tolto a un essere umano tranne una cosa: l'ultima delle libertà umane - scegliere il proprio atteggiamento di fronte alle circostanze.

Attraverso la meditazione si cerca di riconoscere la sofferenza e le sue cause, e sviluppare il potenziale di liberazione dalla sofferenza. La mindfulness (plein conscience in francese) è una psicoterapia di terza generazione e consiste nel portare l’attenzione deliberata al momento presente in modo non giudicante.
Se prestiamo attenzione al respiro ci accorgiamo che la mente divaga. Dobbiamo sviluppare quello che i buddhisti chiamano il sesto senso: ossia riuscire a percepire la mente al lavoro, osservare i nostri pensieri, emozioni ed impulsi e diventarne testimone. Mindfulness è l’essere consapevoli che stiamo pensando, ci accorgiamo di pensare, di essere liberi dai nostri pensieri.
 
La meditazione è una componente della Mindfulness, è la capacità di tornare al presente ed osservare la mente (i pensieri) nei momenti di difficoltà. Nei momenti di stress rimuginiamo, diventiamo parte della nostra mente, mentre dovremmo fare l’opposto. Con la meditazione e la Mindfulness ritorniamo al presente, consapevoli dei nostri pensieri ed emozioni, più liberi.

Praticando la Mindfulness si sviluppano le seguenti attitudini: 
  • non giudizio, 
  • accettazione (è difficile accettare il dolore), che non ha niente a vedere con la rassegnazione passiva,
  • lasciare andare (siamo troppo attaccati a pensieri o persone), è simile al non attaccamento.
  • fiducia (saggezza naturale del corpo),
  • non sforzo,
  • gratitudine al momento presente, 
  • generosità (prendersi cura di una persona), 
  • pazienza.

Mindfulness è la coltivazione della consapevolezza, momento per momento, attraverso una frequentazione attenta, sistematica e disciplinata dell'esperienza presente. La coltivazione della consapevolezza può essere il lavoro più difficile del mondo.  La Mindfulness come pratica fornisce infinite opportunità di coltivare una maggiore intimità con la propria mente. Mindfulness è ciò che sorge quando si presta attenzione di proposito, al momento presente, senza giudizio, e ciò che sorge non è altro che la consapevolezza stessa. La vita stessa diventa una pratica della meditazione. 

Quando vi sedete per meditare, la prima cosa che notate è che la mente ha una vita propria. Se cercate di sopprimere i vostri pensieri, vi ritroverete solo con un gigantesco mal di testa. È' come cercare di impedire all'oceano di ondeggiare. Però se scendete sotto la superficie non troverete alcuna turbolenza. Parallelamente i nostri pensieri sono come onde sulla superficie dell'oceano, e la mente è per sua natura profonda, vasta, ferma e tranquilla come le profondità dell'oceano. I tibetani descrivono i pensieri come una scrittura sull'acqua.

La meditazione non riguarda il fare, ma l'essere, in quanto essere umano. Si tratta semplicemente di frequentare se stessi e di essere solo se stessi. La tradizione buddhista ci ricorda che non c'è "nessun posto dove andare, niente da fare, niente da raggiungere".

Con la mindfulness possiamo arrivare a riconoscere la legge dell'impermanenza, il fatto che tutto, senza eccezione, cambia ineluttabilmente.  La meditazione è la coltivazione di quel gesto di accogliere senza remore qualsiasi cosa si presenti, di accoglierla con tutto il cuore, nella consapevolezza. 

In ogni momento, occorre essere presenti, con un atteggiamento di apertura, generosità e gentilezza.  Essere non-giudicante significa non criticare se stessi ogni volta.

I veleni della nostra mente sono: avidità, avversione e illusione. Troppo spesso le nostre storie non esaminate e illusorie diventano profezie che si auto - realizzano. Abbiamo solo questo momento. Tutto il resto è memoria e anticipazione. Come siamo in relazione a questo momento influenza la qualità e il carattere del momento successivo.

Dopo avere meditato per un certo periodo, ad un certo punto si arriva a pensare di sapere qualcosa sulla meditazione. Ma sarebbe più saggio tenere a mente quello che grandi meditanti, con decenni e decenni di addestramento e pratica della meditazione, dicono: "Non so davvero nulla".
Hai a disposizione solo questo momento presente. Tutto il resto è memoria o anticipazione. Come siamo in relazione a questo momento influenza la qualità e il carattere del momento successivo e della nostra vita.
Non puoi essere una persona migliore perché sei già perfetto così come sei, comprese tutte le tue imperfezioni. 

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