domenica 26 giugno 2022

La campagna globale Conscious Planet promossa dal Maestro di yoga Sadhguru,

Che cosa accomuna Londra, Amsterdam, Berlino, Praga, Vienna, Lubiana e Roma? Queste città sono diventate le prime tappe di un lungo viaggio per sensibilizzare pubblico e governi contro la desertificazione del suolo.  Si tratta di un’iniziativa promossa dalla campagna globale Conscious Planet che nel 2022 ha lanciato il movimento “Save Soil” per avviare un approccio consapevole al suolo e al pianeta.
Il progetto prevede un viaggio in moto per oltre 30mila km da Londra al Sud dell'India guidato dal fondatore di Conscious Planet, Sadhguru, il maestro di yoga più seguito al mondo con oltre 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube e più di 20 milioni di follower sui social.

Jaggi Vasudev, comunemente conosciuto come Sadhguru, è un mistico e yogi indiano premiato Padma Vibhushan, e autore di best seller per il New York Times. La sua fondazione Isha Foundation è una organizzazione no-profit che ha come obiettivo lo sviluppo umano e la rivilitazzione sociale. Vedi sito: https://isha.sadhguru.org/global/en


La risonanza mediatica, infatti, è una delle leve principali del movimento “Save Soil” che coinvolge moltissimi media e influencer per far sì che durante il viaggio di cento giorni, avviato il 21 marzo 2022, si parli su larga scala del suolo. L’obiettivo è attraversare 25 Paesi, organizzando 25 eventi con influencer internazionali, per raggiungere 3,5 miliardi di persone. Lo yogi Sadhguru lungo il suo percorso sta incontrando molti leader internazionali e rappresentanti dei governi nazionali per convincerli a stabilire politiche durature che rivitalizzino il suolo e l’ecologia.

La tappa romana e il contributo di artisti e del Wfp. Il 2 aprile il fondatore è arrivato a Roma e per l’occasione Conscious Planet ha organizzato un grande evento presso l’Auditorium Parco della Musica. La prima parte della manifestazione ha visto alternarsi sul palco celebri cantanti che, a seguito della propria performance, hanno espresso vicinanza alla campagna. Ad aprire l’evento Malika Ayane seguita poi da Giovanni Caccamo, Noemi.  Hanno partecipato anche Elisa, in veste sia di cantante che di intervistatrice dello yogi Sadhguru e Fabio Volo. Sadhguru ha posto all’attenzione del pubblico l’importanza dell’attività di fotosintesi che negli ultimi 100 anni si è ridotta dell’85%. Secondo lui, è bene preoccuparsi dell’anidride carbonica, ma è fondamentale porre l’accento soprattutto sull’ossigeno, alla base della vita sulla terra. L’ossigeno è prodotto da microorganismi tramite la fotosintesi che oggi, appunto, è sensibilmente diminuita: “No healthy soil no life” (no suolo sano, no vita) ha sottolineato il fondatore, aggiungendo anche che un suolo sano è il presupposto per persone sane. Lo yogi, di origini indiane, ha ricordato poi che il suolo dell’India è coltivabile da oltre 12mila anni, ma negli ultimi 45 anni la qualità del suolo coltivabile è scesa a tal punto che il terreno è prossimo alla desertificazione. Per questo ha deciso di creare un movimento di opinione che convinca i governi democratici a intervenire a favore del suolo: “Save Soil” crede che in ogni democrazia le persone siano il valore principale e l’obiettivo della campagna è mobilitare i cittadini affinché spingano i governi a promuovere politiche di lunga durata per il bene del pianeta. Sadhguru ha sottolineato un ulteriore aspetto importante della campagna “Save Soil” e cioè che il movimento non ha nemici e non è contro nessuno. La generazione attuale, evidenzia il fondatore della campagna, è l’ultima che può opporsi al disastro ambientale: ognuno di noi è direttamente o indirettamente responsabile del suolo, ma allo stesso tempo, ha ricordato Sadhguru, siamo anche tutti parte della soluzione e pertanto è nostro compito collaborare. 

Non un movimento di protesta, dunque, ma un modo di agire adesso per non pentirci quando non sarà più possibile farlo. Per ribadire l’importanza della rivitalizzazione del suolo e gli effetti devastanti degli ultimi decenni, lo yogi ha messo in luce il fatto che per assimilare le stesse sostanze nutritive che erano presenti in un’arancia vent’anni fa, oggigiorno occorre mangiare otto arance. Questo esempio offre un’immagine chiara dell’impoverimento del suolo per cui è necessario fare il possibile per invertire la tendenza. Per dirla con le parole dello yogi fondatore di “Save Soil”: “Dobbiamo essere consapevoli che se uccidiamo il suolo, uccidiamo il pianeta. Tutte le altre questioni sono rilevanti solo se abbiamo un pianeta”. Il viaggio di Conscious Planet continua.

È possibile rivedere l’evento di Roma a questo link. https://www.youtube.com/watch?v=pBpTT8otD6U

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