martedì 8 novembre 2022

Oggi in Italia i cittadini in povertà assoluta sono il 9,4% della popolazione

 I neoliberisti amano a tal punto i poveri che quando vanno al governo li aumentano di numero - Indro Montanelli (1909-2001).

E' in corso una vera guerra di classe. Ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra. E la stiamo vincendo. -  il miliardario   Warren Buffet (1930 - ) - dal New York Times.  

Bisogna affrontare la disuguaglianza economica come una questione politica e morale. Per una società piú prospera e giusta. -  Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia nel 2001.

Grazie ai governi tecnici e neoliberisti in Italia, dopo oltre 15 anni di cure dei migliori, dal 2007 ad oggi 2022, i poveri sono triplicati. Nel 2007 l'ISTAT contava poco meno di 1,8 milioni di cittadini in povertà assoluta, pari al 3,1% della popolazione italiana; oggi i cittadini in povertà assoluta risultano triplicati: sono 5,6 milioni pari al 9,4% della popolazione (vedi anche il XXI rapporto dell'INPS 2022).  Ciò significa che un cittadino su dieci fatica a permettersi persino i beni essenziali. I bambini poveri sono triplicati raggiungendo 1,3 milioni. Se si sommano le persone in povertà assoluta a quelle in povertà relativa si arriva a 14 milioni di persone. Su 18 milioni di lavoratori dipendenti 3 milioni sono rimasti in cassa integrazione.  

 L'Italia comunque è un Paese ricco, il suo PIL è di 2.004 miliardi di dollari ed è l'ottavo Paese più ricco tra i 196 Paesi nel mondo. Il PIL (prodotto interno lordo) pro-capite medio annuo è di 33.228 dollari e se tutti guadagnassero questa cifra l'Italia sarebbe il Paese più felice del mondo.  Purtroppo se si guarda la realtà ci si rende conto come l'ingiustizia regni nel nostro Paese.  Nel 2007 le 10 famiglie più opulente avevano una ricchezza pari a quella di 3,5 milioni di poveri, addesso sono in possesso di una ricchezza pari a quella di 6 milioni di poveri. In questi anni il patrimonio dei ricchi è aumentato del 72%   e contemporaneamente si constata che il 5% dei contribuenti più ricchi paga meno in tasse che il 95% del resto della popolazione italiana. Questo fenomeno dei ricchi che pagano meno tasse è un fenomeno mondiale. Vedi alcuni esempi: il miliardario Warren Buffet  dichiara candidamente in una intervista: "io verso solo il 17% del mio imponibile, i miei dipendenti fino al 41%". La Apple ha pagato solo lo 0,05% sui propri utili. I super ricchi fanno un uso spregiudicato del potere e il ricorso alle lobby per finanziare le loro campagne elettorali. 

Ancora più drammatico è il fatto che oggi la democrazia accetti l'idea che ci sia una parte di cittadini in povertà assoluta (prima c'erano solo disoccupati). Dopo essere passati dalla crisi finanziaria del 2011, la crisi pandemica del 2020, stiamo per entrare nella terza crisi del 2022: quella dell'inflazione che avrà un impatto devastante sul costo della vita e sulle famiglie a reddito modesto.  Purtroppo, sembrerebbe che la politica del nuovo governo di Giorgia Meloni, che si è insediato da poco,  non cambierà molto rispetto ai precedenti ed avrà come obiettivi più libera impresa, meno Stato, meno welfare, più incentivi, smantellare il reddito di cittadinanza, togliere ai poveri per dare ai ricchi.  La cosa drammatica è che persino la Chiesa di Papa Francesco ha risposto in maniera blanda alla proposta di smantellare il reddito di cittadinanza (Sappiamo ormai che dalla sinistra italiana e dai sindacati ormai non c'è più nulla da aspettarci).   Bisogna precisare che il Reddito di cittadinanza (Rdc) e la Pensione di cittadinanza sono stati introdotti nel marzo 2019 e l'Italia è stato l'ultimo dei Paesi dell'OCSE ad introdurre questi provvedimenti.

E' in corso un lungo processo di demolizzione dello stato sociale; si sta assistendo ad una vera guerra ai poveri che ha prodotto i suoi effetti maggiori a colpi di tagli alla spesa sociale, liberalizzazioni selvagge e sfruttamento del lavoro. La liberalizzazione del mercato del lavoro ha contenuto la crescita dei salari e reso più difficile avere un'occupazione stabile. Secondo l'OCSE un quinto degli occupati in Italia è precario e siamo l'unico Paese Europeo dove i salari reali sono diminuiti del 2,9% negli ultimi 30 anni, siamo anche al quarto posto in Europa per working poor. (lavoratori poveri). A questi tagli sono stati affiancati provvedimenti del tipo Riforma Fornero, Jobs Act, Patto di stabilità.

Purtroppo, in favore dei poveri non si interviene con politiche sociali attive e programmatiche ma solo con aiuti finanziari e bonus. Un meccanismo che deresponsabilizza lo Stato rispetto alle condizioni di povertà che non sono rimosse. Secondo l'ISTAT il reddito di cittadinanza - introdotto nel 2019 - ha salvato dalla povertà circa un milione di persone. In questi anni la distribuzione della ricchezza è rimasta iniqua, è rimasta ingiusta anche la distrubuzione del lavoro, del sapere, del potere, delle tutele, delle opportunità e l'ascensore sociale si è completamente rotto.

Oggi il fenomeno delle inuguaglianze è certificato anche dalla Caritas che ha appena pubblicato L'anello debole. Rapporto 2022 su povertà e esclusione sociale in Italia (i dati si riferiscono al 2021).  L'età media delle persone che chiedono aiuto alla Caritas è di 46 anni, il 47% è composto da persone con meno di 34 anni penalizzate dal mercato del lavoro. Il 51% degli assistiti è composta da uomini. Gli stranieri assistiti sono il 55%, ma nel Sud i meridionali assistiti (74%) sono più degli stranieri (21%). Il 70% sono analfabeti, il 47% sono disoccupati o inoccupati mentre il 24% è composto da working poor, cioè da persone che versano in stato di massima indigenza pur svolgendo qualche lavoro.  Tra gli assistiti dalla Caritas cominciano a comparire anche appartenenti alla classe media proletarizzati dalla disoccupazione. Alla povertà economica si accompagna la povertà educativa, il 30% dei nuovi poveri finiscono per abbandonare la scuola. Per la prima volta i giovani di questa generazione sono più poveri di quelli della generazione precedente.

 Il rapporto 2020 del World Economic Forum analizza la mobilità sociale in 82 Paesi del mondo: l'Italia si colloca all'ultimo posto delle nazioni europee industrializzate, precedendo solo Grecia, Albania, Bulgaria, Croazia.  Una ricerca condotta dalla Banca d'Italia del 2016 aveva dimostrato la scarsa mobilità sociale nel nostro Paese sotto tre punti di vista: quello della trasmissione dei livelli di istruzione, dei livelli di reddito e della ricchezza. In pratica, il famoso sbandierato merito non incide minimamente sulla mobilità sociale.

Non c'è più quel fenomeno che gli economisti Arthur Laffer e Simon Kuznets hanno definito sgocciolamento (trickele-down) ossia la ricchezza accumulata dai ricchi finisce per sgocciolare sulla classe media e sui poveri. Non solo i ricchi condannano i poveri alla povertà e a restare in basso della piramide, ma nutrono verso essi un odio represso e un inconscio rancore. Come ricorda l'ultimo rapporto della Caritas , da tempo le scienze sociale segnalano l'insorgere di sentimenti di aporofobia, ossia la paura per la povertà e per i poveri.

La sola soluzione può venire da un mutamento radicale della politica e dell'economia, capace di restringere la forbice tra ricchi e poveri attraverso il taglio dei privilegi goduti dal vertice della piramide sociale, la decrescita del consumismo, la giusta tassazione dei patrimoni e prima di tutto, la diffusione delle conoscenze e competenze.

Il premio Nobel Joseph Stiglitz, in un suo libro - La grande frattura scrive: "Stiamo sprecando le nostre risorse più preziose, le risorse umane, i nostri talenti. Milioni di persone che stanno al fondo della scala sociale non sono in grado di esprimere il rpoprio potenziale".                                         Inoltre, scrive: "Più soldi vanno in alto (più di un quinto di tutto il reddito va al 1% al vertice), più persone sono povere in fondo alla scala sociale e la classe media - che è stata a lungo la forza centrale della nostra società - vede stagnare il proprio reddito".

_________________    Vedi documenti:  

  • XXI rapporto dell'INPS 2022  - https://www.inps.it/dati-ricerche-e-bilanci/rapporti-annuali/xxi-rapporto-annuale
  • L'anello debole. Rapporto 2022 su povertà e esclusione sociale in Italia  - https://www.caritas.it/presentazione-del-rapporto-2022-su-poverta-ed-esclusione-sociale-in-italia/
  •  Il rapporto 2020 del World Economic Forum - https://www.weforum.org/reports/annual-report-2020-2021/
  • Joseph Stiglitz, La grande frattura, Einaudi, 2017
  • Rapporto OCSE -  https://www.open.online/2022/09/09/report-ocse-2022-salari-reali-disoccupazione/

 ________________    I Governi che si sono succeduti dal 2007 ad oggi in Italia sono i seguenti:

  • 2007 Prodi
  • 2008 Berlusconi
  • 2011 Monti
  • 2013 Letta
  • 2014 Renzi
  • 2017 Gentiloni
  • 2018 Conte  I 
  • 2019 Conte  II
  • 2021 Draghi
  • 2022 Meloni

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