mercoledì 22 novembre 2023

Dharamsala

Dharamsala è il posto dove gli Occidentali vogliono andare e il posto da dove i tibetani sognano di partire.

Dharamsala è una borgata indiana nei contrafforti dell'Himalaya, alla frontiera nord del Pendjab nel distretto di Kangra, Himachal Pradesh, India.  Sopra questa borgata, a circa 10 km,  ci sono una serie di costruzioni attaccate alla montagna,  che costituiscono McLeod Ganj che è  il luogo per eccellenza del buddhismo tibetano (nel 2015 ci abitavano circa 12.000 tibetani).  Nel 1947 dopo l'indipendenza dell'India McLeod Ganj era un villaggio fantasma, abitato solo da un coppia di persi di religione zorastriana, i Nowrojee, che avevano preso in gestione l'intero Paese.   Quando nel 1960 il Dalai Lama trova rifugio a Mussoorie in India, un luogo troppo esposto al pericolo cinese, il signor Nowrojee propone al Governo indiano di far trasferire i rifugiati tibetani in questo posto a titolo quasi gratuito nelle vecchie case che i vecchi proprietari gli avevano lasciato in gestione. 

E così  McLeod Ganj diventa la sede del Dalai Lama e di un governo senza Stato reale, dove trovano rifugio migliaia di tibetani in esilio da un Paese, il Tibet occupato dalla Cina. In basso ci sono gli edifici amministrativi e la biblioteca, più in alto la residenza del Dalai Lama, e ancora più in alto le residenze dei tibetani con negozi e hotel per turisti. Poi sui fianchi della montagna si estende il villaggio dei bambini tibetani gestito dalla sorella del Dalai Lama.

Nel 1960, Il Tibet, regno del buddhismo vajarayana, è diventato una provincia cinese e la sua cultura rischiava di sparire. Scacciati dai templi e dai monasteri, le autorità religiose hanno attraversato l'Himalaya e per impedire che la Cina distruggesse completamente la civiltà tibetana, hanno fatto di Dharamsala un santuario dove questa cultura tibetana potesse essere preservata e svilupparsi.  A Dharamsala sono state costruite delle biblioteche dove sono conservati i manoscritti inestimabili che sono stati salvati dalla distruzione. 

Tra i tibetani che vengono ad approfondire le loro conoscenze, ci sono molti occidentali che assistono ai corsi e agli insegnamenti tenuti dal Dalai Lama e altri maestri.  I primi, con lo spirito di conservare la loro cultura, i secondi con il desiderio di trovare un equilibrio interiore. 

Qui a Dharamsala alcuni giovani tibetani facenti parte del  Tibetan Youth Congress, non condividono pienamente la posizione del Dalai Lama che prova a instaurare un dialogo con la Cina e propone un'autonomia del Tibet più che l'indipendenza.  Sopra la porta del Community Center c'è il nome di Thupten Bgodup, il monaco che ha lasciato gli abiti religiosi per combattere contro i cinesi e nel 1998,  si è immolato con il fuoco per far conoscere all'opinione pubblica la situazione del Tibet. 

Le famiglie che arrivano dal Tibet (ormai cinesizzato)  sono accolte e formate alla lingua e alla cultura tibetana, alla storia del Tibet e al buddhismo vajrayana.  Le scuole sono finanziate congiuntamente dal Governo indiano e tibetano, dall'Alto commissariato per i rifugiati e dalle offerte di numerosi occidentali. Oggi più di 160000 tibetani vivono fuori dalle frontiere del loro paese d'origine. Molti sono rifugiati in India, Nepal e Bhutan, molti altri in Europa (Svizzera e Francia) e Canada. I religiosi e i Lama viaggiano di monastero in monastero, in Asia e in Europa per insegnare il buddhismo tibetano o lamaismo.

Nel 1961 si tenne la prima seduta del governo del Tibet in esilio. Dal 1960 per gestire il flusso di rifugiati, le autorità hanno creato un'organizzazione chiamata Central Tibetan Administration (CTA) che non è però riconosciuta dall'ONU e da nessuno Stato.  Nel 1991 è promulgata la nuova costituzione da parte dell'Assemblea dei deputati.  Il governo tibetano è costituito da otto membri di cui due donne e un monaco. Le decisioni sono ratificate dall'assemblea dei deputati e devono essere confermate dal Dalai Lama che detiene il diritto di veto.  Le leggi sono promulgate dal consiglio dei ministri (Kashag) nominato dall'asemblea dei deputati (Chetui Lhenkhang). I suoi 46 parlamentari sono eletti a suffragio universale. Tutti i tibetani di più di 25 anni possono votare, sia se vivono in Tibet o all'estero. Nel 1992 una corte di giustizia è stata instaurata che regola le controverise tra i rifugiati tibetani, 350 funzionari lavorano nei minsieri per preservare e trasmettere la cultura tibetana

Oggi la montagna verdeggiante è scomparsa, a causa della deforestazione massiccia di questi ultimi decenni, ed è stata sostituita da un dedalo di viuzze, da casette minuscole, una sopra l'altra,  attaccate ai costoni della montagna, dove c'è spazio solo per un altare, un letto e una televisione; Con accompagnamento di  inquinamento sonoro, inquinamento ambientale e fango.  Scimmie, vacche e cani randagi lottano sulle strade fangose, in mezzo agli imbottigliamenti di camion, taxi, autobus occupati da  mendicanti indiani e viaggiatori occidentali in cerca di spiritualità. I giovani hanno cominciato a sostituire i loro costumi tradizionali con vestiti occidentali. I Lama sempre più disturbati dai turisti, per trovare pace e tranquillità  hanno cominciato a partire da Dharansala per andare in Ladakh o Sikkim.

I tibetani sono per il 98,9 % buddhisti e i rimanenti sono di religione islamica sunnita e i 20000 rifugiati suniti hanno trovato rifugio nel Cachemire indiano, dove il 90% della popolazione è mussulmana. Gli israeliani sono la terza nazionalità più rappresentata a Dhramsala dopo tibetani e indiani. Esiste anche uan piccola comunità cristiana composta da una ventina di fedeli, ma il prete indiano della chiesa di Saint John non celebra più la messa...

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