venerdì 1 agosto 2025

I mantra e il loro uso nella meditazione

Secondo la definizione di Swami Vishnu, "il Mantra è  un’energia spirituale racchiusa in una struttura sonora"

Il suono e la parola sono parte integrante della vita umana. Ogni lingua possiede un proprio sistema sonoro, una propria musicalità che si esprime in fonemi e vibrazioni. Ma quando parliamo di mantra, ci troviamo davanti a qualcosa di ben più profondo: non semplici parole o suoni, ma veicoli di energia e coscienza.

I mantra sono formule sonore sacre, parole di potere che agiscono a livello sottile, capaci di influenzare la mente, il corpo e la realtà. Derivano da radici sanscrite, in particolare dalle parole manas (mente) e trāiate (liberazione): "ciò che libera la mente". In questo senso, il mantra è uno strumento di liberazione interiore, un ponte tra il suono e la coscienza.

Dal punto di vista esoterico, ogni mantra possiede una forma sonora specifica, una vibrazione che corrisponde a una determinata frequenza energetica. Questa frequenza non solo agisce sull’ambiente psico-fisico dell’individuo, ma incide anche sul suo campo vibrazionale più sottile, favorendo equilibrio, guarigione e consapevolezza.

In molte tradizioni spirituali — in particolare nello yoga, nel tantra, nel buddhismo e nell’induismo — i mantra sono considerati forme di conoscenza. Non sono meri strumenti di meditazione, ma parole che contengono e trasmettono saggezza. Alcuni mantra sono associati a divinità specifiche, altri a concetti cosmici universali, come l’OM (AUM), che rappresenta il suono primordiale da cui tutto ha avuto origine.

L’utilizzo del mantra non è puramente intellettuale: la sua potenza si manifesta attraverso la ripetizione costante e consapevole (japa). Recitando un mantra, la mente si calma, le emozioni si armonizzano, e si apre uno spazio interiore capace di accogliere intuizioni profonde. Con il tempo, il mantra diventa un compagno di viaggio, una presenza viva che guida il praticante nel cammino spirituale.

Inoltre, ogni mantra agisce su più livelli:

  • Fisico: attraverso la vibrazione sonora che coinvolge il corpo e stimola i centri energetici (chakra);
  • Mentale: contribuendo al silenziamento del dialogo interiore e all’ancoraggio nel momento presente;
  • Energetico: ristabilendo il flusso armonico del prāṇa;
  • Spirituale: facilitando l’espansione della coscienza e la connessione con il divino.

Importante è anche la trasmissione del mantra: spesso avviene da maestro a discepolo (mantra dīkṣā), secondo una precisa linea iniziatica. Questo perché il mantra, per sprigionare tutta la sua potenza, deve essere ricevuto in uno stato di ricettività, accompagnato da un’intenzione chiara e da una pratica costante.

Infine, ogni suono possiede una forma: in molte scuole indiane si insegna che i mantra sono legati a precise figure geometriche (yantra), che rappresentano visivamente l’energia evocata dal suono. La parola, dunque, non è mai disgiunta dalla forma e dalla vibrazione: suono, forma e significato sono aspetti di un’unica realtà multidimensionale.

In un'epoca in cui le parole sono spesso svuotate di significato, i mantra ci ricordano che il suono è sacro, e che usare la voce con consapevolezza può trasformare profondamente il nostro stato interiore. In questo senso, il mantra non è solo da ascoltare o ripetere: è da vivere.

I Mantra, sotto varie forme, esistono in molte vie spirituali e religiose, si pensi all’Amen o al Kyrie, ma forse solo nelle filosofie spirituali Indiane e negli altri percorsi che provengono da questa parte del mondo, come il Buddhismo o lo Zen, ha assunto una completezza tale da diventare una vera e propria scienza, oltre che una branca del Raja Yoga, il Mantra Yoga, appunto.

Il Mantra è una formula di parole e suoni che sprigiona, quando viene recitata o pensata, la sua insita energia divina. Così come il Divino ha infiniti aspetti, così i Mantra sono, se non infiniti, numerosissimi.

Ogni singolo Mantra possiede un particolare tipo di energia, uno induce la pace, un altro elimina gli ostacoli sul percorso spirituale, un altro ancora è ricco di materna energia femminile e così via. Per questo motivo non solo si usano diversi Mantra a seconda delle situazioni, ma ognuno sceglie il proprio Mantra personale in base alle proprie caratteristiche psicologiche e devozionali.  
La loro recitazione ripetuta (japa) è un aiuto fondamentale per la concentrazione (dharana) e la meditazione (dhyana). 

Durante le lezioni di yoga normalmente si recitano alcuni Mantra. All’inizio della lezione il Dhyana Sloka o il Guru Mantra, Mantra che chiedono la protezione e la rimozione degli ostacoli nel proprio percorso spirituale.  La lezione si conclude normalmente con il Maha Mrityunjaya Mantra, che è in effetti una combinazione di alcuni Mantra, tutti tesi al raggiungimento di moksha, la liberazione.
 
Link:  ‘Mantra e Meditazione’ di Swami Vishnudevananda

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