Come dice il vecchio proverbio, la malattia comincia nel colon. Ognuno di noi, anche se crede di essere in buona salute, ha accumulato fin dalla prima infanzia una certa quantità di tossine, soprattutto sulle pareti intestinali.
Il cattivo funzionamento intestinale e l'autointossicazione permanente che provoca, possono avere un effetto disastroso sull'organismo e sul sistema nervoso; infatti una buona parte del sistema immunitario è collocato sulle pareti dell'intestino tenue, in quanto deve evitare che attraverso i cibi, non penetrino nel nostro organismo anche sostanze pericolose. Per questo è importante depurare periodicamente l'intestino dalle tossine. Un intestino pulito aiuta a mantenerci in salute ed alleggerisce il lavoro dei sistemi di difesa. Un intestino sporco, invece, diventa sede di varie sostanze tossiche che caricano il sistema immunitario con un lavoro pesante e continuo, e crea intolleranze ed allergie. Queste tossine, nel tempo, penetrano nel circolo sanguigno e possono creare i presupposti per innumerevoli disfunzioni e malattie, tra cui: problemi della pelle, avvelenamento del sangue che nutre il cervello e il sistema nervoso con conseguente mal di testa frontale (cefalea), irritabilità, indebolimento, svogliatezza, ecc... I segnali di intossicazione sono: feci e sudore maleodoranti, cattivo funzionamento del sistema digerente, gonfiore addominale, flatulenze, alito cattivo, lingua ricoperta da una patina bianca, acne e pelle opaca e poco tonica. Il corpo invecchia prematuramente, le giunture si irrigidiscono, la mente si impigrisce e viene a mancare la gioia di vivere.
Secondo la Medicina Ayurvedica l’intestino è un secondo cervello, l'organo che produce il 95% della serotonina, neurotrasmettitore del benessere. Dalla costante crescita che si sta registrando negli ultimi anni delle malattie infiammatorie croniche intestinali pare dunque che siamo sempre un po’ più tristi e sempre meno intuitivi. Molti ospedali tra cui il Policlinico San Matteo di Pavia hanno risposto a questi dati preoccupanti con progetti pionieristico, associando yoga e meditazione alla medicina allopatica.
Molte malattie dipendano dal muco accumulato in qualche organo, in quantità tale da alterarne il naturale funzionamento. Tra di esse: -Raffreddore: sforzo per eliminare i prodotti di rifiuto (muco) dalla testa, dalla gola e dai condotti bronchiali. -Polmonite: il raffreddore è sceso in profondità, è presente uno sforzo per eliminare il muco dagli organi più spugnosi: i polmoni. -Reumatismi e gotta: vi sono acidi urici e muco accumulati, la circolazione dell'energia vitale è pertanto carente. -Foruncoli: evidente eliminazione di sostanze indesiderate. -Sordità: accumulo di muco nei condotti uditivi. -Stitichezza: accumulo dei rifiuti nel tratto intestinale.
Lo yoga presta una particolare attenzione a questo aspetto. La vera pratica dello hatha yoga inizia proprio con lo shatkarma (i sei kriya o tecniche di purificazioni) aventi come obiettivo l’eliminazione delle tossine e del muco nel corpo e la rimozione dei blocchi del sistema nervoso. In India non ti fanno nemmeno iniziare la pratica di yoga se non esegui preliminarmente degli esercizi di purificazione. Oggi in Occidente questo aspetto è trascurato o abbandonato del tutto.
Queste tecniche di purificazione, che sono presentate nei testi tantrici Hatha Yoga Pradipika e Gheranda Samhita, hanno come obiettivo immediato il controllo e la purificazione del corpo per arrivare ad un controllo successivo della mente e dell’energia. L’Hatha Yoga Pradipika insiste molto sulla purificazione del corpo (stomaco, intestino, sistema nervoso, ecc), dei canali energetici e degli elementi sottili prima di iniziare la pratica dello hatha yoga. Le pratiche di purificazione sono: neti, dhauti, basti, kapalabhati, trataka e nauli.
Per purificare l'intestino gli yogi effettuano la tecnica chiamata Shank Prakshalana, che attraverso l'utilizzo di acqua salata tiepida, e asana (posizioni yoga) elimina totalmente le tossine dall'intestino.
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