Fratelli tutti, sintesi dell’enciclica di Papa Francesco del 4 ottobre 2020: serve “amicizia sociale” per un mondo malato. Link all'enciclica
L’enciclica Fratelli tutti è un manifesto politico, un messaggio netto, inequivocabile, radicale, in cui Papa Francesco ad otto anni dalla sua elezione, indica un cammino di fratellanza ad un mondo malato, e non solo di Covid, che si estenda non solo agli esseri umani, ma anche alla terra, in piena sintonia con l’altra Enciclica, la Laudato si’. Sin dalle prime battute si pone in rilievo come Francesco d’Assisi estendesse la fraternità non solamente agli esseri umani – e in particolare agli abbandonati, ai malati, agli scarti, agli ultimi, andando oltre le distanze di origine, nazionalità, colore o religione – ma anche al sole, al mare e al vento.
Come non amare Papa Bergoglio che continua a sporcarsi le mani con la gente, che continua ad ossessionarsi per i poveri, che non strizza l’occhio al potere politico ma lo ammonisce ricordandogli come la sua missione non sia il consenso, ma abbattere le disuguaglianze e sognare e fare sognare un mondo giusto. Papa Bergoglio e sua Santità il Dalai Lama potrebbero veramente dare un grande contributo per cambiare questo mondo ossessionato dal profitto. Anche il Dalai Lama in questo periodo non cessa di predicare l’uguaglianza ed il rispetto di tutte le religioni come fa il pontefice nel capitolo otto, il rispetto dell’ambiente (recentemente ha incontrato anche la giovane Greta Thumberg), una società più giusta in cui prevalga l’amore, la benevolenza e l’altruismo.
In tempo di pandemia il Pontefice ha ribadito che siamo tutti sulla stessa barca. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato C’è bisogno di uno spirito comunitario che contrasti la febbre del consumismo e l’autoconservazione egoistica, che non esistano più “gli altri”, ma solo un “noi”. Il nucleo centrale dell’enciclica è un forte messaggio politico basato sulla fraternità e “amicizia sociale” come via per “arrivare ad un’altra umanità”, seguendo la logica della solidarietà e della sussidiarietà per superare le differenze planetaria già denunciate nella Laudato si'.
Arrivare ad una società in cui ogni persona deve essere riconosciuta, valorizzata e amata al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo dell’universo in cui è nata o dove vive. Una società che accoglie e fa convergere le diversità, valorizzandole.
In un mondo iper connesso, che non ha imparato nulla dalle tragedie del Novecento, le persone sono diventati consumatori e spettatori passivi, e i favoriti sono sempre i più forti. Parole quali democrazia, libertà, giustizia, unità perdono la pienezza del loro significato. La connessione digitale non basta per gettare ponti, non è in grado di unire l’umanità. C’è il rimprovero, da parte di Papa Francesco, al mondo della comunicazione in rete, dove pullulano “forme insolite di aggressività, di insulti, maltrattamenti, offese, sferzate verbali fino a demolire la figura dell’altro”. I circuiti chiusi delle piattaforme, in cui ci si incontra solo tra simili con la logica dei like, “facilitano la diffusione di informazioni e notizie false, fomentando pregiudizi e odio”.
Netta è la presa di posizione sulle guerre e sulla pena di morte. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. «la pena di morte è inammissibile» e la Chiesa si impegna con determinazione a proporre che sia abolita in tutto il mondo. il Papa stigmatizza l’”insano populismo” che consiste “nell’abilità di qualcuno di attrarre consenso allo scopo di strumentalizzare politicamente la cultura del popolo.
Papa Francesco prende anche posizione sulle immigrazioni. Bisogna accogliere, promuovere, proteggere e integrare i migranti e garantire loro, ribadisce Francesco, “Piena cittadinanza”. No ai “nazionalismi chiusi”, l’immigrato non è “un usurpatore”.
L’ultima parte di questa Enciclica è dedicata alle religioni e al loro ruolo al servizio della fraternità. Le religioni raccolgono secoli di esperienza e di sapienza, e dunque devono contribuire alla fraternità universale. Viene citato il documento firmato dal Papa e dal Grande Imam Aḥmad al-Tayyeb ad Abu Dhabi, e riportata la convinzione che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle religioni.
In un nuovo post riporterò più in dettaglio il contenuto di questa enciclica.
mercoledì 5 maggio 2021
Fratelli tutti, L’enciclica di Papa Francesco
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