venerdì 20 agosto 2021

Matthieu Ricard. Il benessere autentico e la meditazione

Matthieu Ricard: il Il benessere autentico e la differenza tra benessere e piacere.

Il piacere è caratterizzato da sensazioni labili, temporanee come stare sotto la doccia calda o ascoltare un brano di musica classica. Non è caratterizzato da sensazioni durature, se rimanessimo sotto la doccia calda per ore o ascoltassimo un bel brano di musica per tutto il giorno, diventerebbe una tortura.

Il benessere, invece, è caratterizzato da sensazioni durature, è un modo di essere, una forza interiore, un'espressione di benevolenza, un sentimento di pienezza nel tempo. Il benessere può anche convivere con una tristezza temporanea dovuta, per esempio, dal fatto di aver avuto notizia di un massacro. Gli aspetti importanti del benessere da coltivare con la meditazione sono: benevolenza, forza d'animo (non essere vulnerabile agli eventi), equilibrio emozionale, altruismo. Non bisogna richiudersi nella sfera dell'Ego in quanto non siamo entità separate, ma siamo entità fondamentalmente interdipendenti.

Perché dedicare sforzi e tempo alla meditazione? È veramente necessario meditare?

Se siamo capaci di coltivare una pace interiore, un equilibrio emozionale, gestire gli alti e bassi della nostra esistenza, non è poi così male. Dovremmo cercare di trasformare gli elementi caratterizzanti il nostro "Io",  per vivere meglio con se stessi e con gli altri.

La parola tibetana "gom" significa meditazione e familiarizzare con, quindi meditare significa familiarizzare con un nuovo modo di vedere le cose, di vedere gli eventi esterni che possiamo difficilmente controllare. E' un modo di familiarizzare con la natura profonda del nostro essere, per arrivare ad avere una migliore comprensione della nostra mente, per trasformarci, per meglio rapportarci con gli altri e dare il nostro contributo alla società. Abbiamo tante qualità latenti, che senza allenamento, restano purtroppo nascoste. Con la meditazione dovremmo cercare di risvegliarle e cambiare il nostro approccio al mondo; ma ciò è possibile solo con un lungo allenamento.  Ci vogliono mesi per apprendere una capacità nuova come ad esempio giocare a scacchi, suonare il piano, o scrivere.  

Che cosa NON è la meditazione?  Fare il vuoto e rilassarsi. Rilassarsi ed essere più calmi non è male in se stesso, ma non è la meditazione, è un'oasi temporanea. D'altronde  è impossibile fare il vuoto della mente, i pensieri sorgono continuamente, importante è impedire la proliferazione dei pensieri, non dobbiamo far si che la nostra mente sia riempita completamente da pensieri. Bisogna calmare la mente e non essere schiavi dei nostri pensieri. 

La meditazione NON è qualcosa di egoista. Infatti, coltivare le qualità fondamentali dell'essere umano attraverso la meditazione e metterle al servizio della società, non è un'operazione egoistica, come non è egoista, il cercare di trasformarsi per meglio servire il prossimo.

La meditazione NON è un disconnettersi dalla realtà, creando una piccola oasi, sbarazzandosi di tutti i problemi del mondo. Infatti, spesso facciamo delle distorsioni della realtà, il modo in cui percepiamo le cose permanenti o impermanenti; la meditazione riempie il fossato tra il modo in cui noi percepiamo le cose e come sono veramente; In questo modo ci riavvicina alla realtà.

Come meditare.  Occorrono dei preliminari, e stabilire delle condizioni favorevoli se siamo debuttanti. Se vogliamo apprendere a condurre una barca, non inizieremo in un giorno di tempesta. Dobbiamo quindi trovare un luogo calmo, per consacrare del tempo alla seduta di meditazione. Nel processo meditativo possiamo evidenziare i seguenti punti:

  • Una postura fisica appropriata ed equilibrata. Se la colonna è dritta, la vostra mente è chiara ed equilibrata. Assumere la posizione del loto se possibile, in cui c'è un equilibrio tra destra e sinistra, oppure sedersi su una sedia,
  • Le mani posate sulle ginocchia, in grembo, mano sinistra sotto, i pollici si toccano, equilibrio tra destra e sinistra, tra caldo e freddo,
  • La colonna vertebrale ben dritta,
  • Il mento leggermente all'indietro,
  • Le spalle equilibrate, né avanti, né indietro,
  • La lingua deve toccare il palato,
  • Gli occhi chiusi portano al torpore, quindi occorre cercare di tenere gli occhi aperti o semi-aperti, guardare nella prolungazione del naso. I tibetani meditano con gli occhi aperti.
  • Se si tende al torpore, occorre raddrizzare la postura, se si è  agitati, occorre  rilasciare un po' la posizione e tendere a guardare in basso.
Lo scopo della meditazione è applicare la benevolenza verso se stesso e  gli altri. Un modo per alleviare la sofferenza è andare verso l'altro, trovare l'equilibrio tra la cura di se stesso e l'altruismo. L'apertura verso l'altro apre lo spirito ottenendo un miglioramento della qualità del benessere Questa tesi è  confermata da numerose ricerche sull'altruismo.

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