martedì 24 agosto 2021

Il gioco degli scacchi

 Sembra che il primo a definire gli scacchi un gioco violento, sia stato l'artista Marcel Duchamp, poi il campione del mondo Garry Kasparov ha confermato questa tesi affermando “Gli scacchi sono il gioco più violento che esista”. 

Per Roberto Saviano gli scacchi sono un modo di stare al mondo. "Si può vivere con gli scacchi e si può vivere senza gli scacchi: sono due distinte categorie di persone, non ce n'è una terza.“  Vedi link

Gli scacchi sono una delle mie attività preferite, dopo lo yoga e la meditazione, i viaggi in Oriente, il Jazz. 
Gli scacchi sono un'attività molto interessante per tenere in salute il nostro cervello, si può giocare contro un avversario, in presenza o a distanza, o contro un programma installato su un telefonino o un computer. Temprano il carattere e possono insegnare molte cose: disciplina, pazienza e fiducia nelle proprie capacità. Aiutano anche ad essere più concentrati, creativi e a ragionare in modo strategico. Questo gioco è dalla parte delle femministe, visto che il pezzo più potente è la regina, che ha molte più possibilità di mossa del re.  Siti consigliati per giocare con un avversario on line:    

Se qualcuno volesse sfidarmi a scacchi, si registri sul primo sito e mi invii il suo nick name, così potremo incontrarci per una partita on line.  

Non c'è un'età per mettersi a giocare a scacchi, si può iniziare molto giovani o anche quando si va in pensione, in pratica da 7 a 80 anni. Importante è giocare con un avversario più o meno allo stesso livello per non accumulare troppa frustrazione. E' un gioco universale, che va oltre le barriere linguistiche e geografiche, un italiano può giocare con un russo, un cinese, un africano. Una partita prevede la sfida tra due avversari che vengono chiamati Bianco e Nero, in base al colore dei pezzi che hanno a disposizione.

Le origini del gioco degli scacchi. Secondo alcuni studi, il gioco risale al 600 dopo Cristo e a quanto pare di origine indiana, visto che i primi accenni sono stati fatti in un romanzo sanscrito, il Vasavadatta. Questo smentisce l’ipotesi, per lo più leggendaria, che il gioco degli scacchi sia nato in Persia. Di persiano, quindi, abbiamo solo l’etimologia del nome, infatti la parola scacchi deriva dalla parola Shah che significa Re e dalla parola con cui si conclude la partita, Shah Mat che significa Il Re è Morto. Nell’anno mille, il gioco degli scacchi, arrivò, grazie agli arabi, in Europa, diffondendosi successivamente in tutto il vecchio continente. Questo gioco da tavolo raggiunse la sua accezione più moderna intorno al XV secolo, in Italia e in Spagna. L’aggiornamento al regolamento attuale è stato fatto nel XIX secolo. E’ tra i giochi più popolari al mondo e non si gioca solo a livello creativo ma anche a livello agonistico.

Gli scacchi sono uno sport riconosciuto a livello agonistico dal Comitato Olimpico Internazionale. La Federazione Internazionale degli Scacchi (la FIDE) organizza dei tornei che vengono disputati seguendo le regole nel Manuale FIDE. Il gioco degli scacchi è molto facile da apprendere, non ci sono regole complesse, basta conoscere il modo in cui i pezzi si muovono sulla tastiera composta da 64 caselle bianche e nere. E' utilissimo per apprendere la concentrazione, ossia individuare le intenzioni dell'avversario, costruire la propria strategia per cercare di mettere il re avversario in scacco matto. E' molto utile, anche per lo sviluppo del pensiero logico e della creatività. Il gioco di scacchi con i suoi 32 pezzi e 64 caselle bianche e nere offre un numero incalcolabile di combinazioni.  Sarà difficilissimo trovarsi di fronte a due partite uguali, dopo alcune mosse, il numero di combinazioni possibili diventa infinito. E' utilissimo per la riflessione, infatti prima di muovere un pezzo bisogna pensarci due volte, perché una cattiva mossa comprometterà in modo definitivo l'esito di una partita.

Il giocatore di scacchi è solo di fronte al suo avversario, non può contare che su se stesso, la sua memoria e la sua creatività, e di conseguenza il gioco aiuta a prendere le proprie responsabilità e a non addossare su nessuno l'eventuale esito negativo della partita. Il giocatore di scacchi non pensa che ad una cosa. "Vincere".  Ci sono poche attività o giochi dove si parte ad armi pari per affrontare l'avversario, senza l'incidenza della fortuna e di conseguenza non c'è nessuna giustificazione all'eventuale sconfitta. Di fronte ad una scacchiera si apprende la pazienza, la volontà e il controllo dei nervi, e piano piano l'impulsività sarà messa da parte. Gli eventuali successi nutriranno l'autostima.

Il russo Vladimir Kramnik, campione del mondo di scacchi, si sta impegnando perché il gioco degli scacchi entri nelle scuole elementari del pianeta per potenziare nei bambini la logica e il cervello.  Molte scuole nel mondo, in Venezuela, Islanda, Russia, ecc.  hanno già adottato questa misura. Da molti studi emerge, che gli allievi  giocando a scacchi migliorano il rendimento in matematica e scienze.

"La regina degli scacchi", la serie TV Netflix ha dato scacco matto alla concorrenza sul fronte dello streaming.  Stando quanto riportato dal colosso dello streaming, lo show con protagonista Anya Taylor-Joy nei panni della scacchista prodigio Beth Harmon, solo nel primo mese di “programmazione” ha raggiunto il numero di 62 milioni di visualizzazioni, diventando la miniserie più guardata di sempre su Netflix.  vedi Post:  https://maramici.blogspot.com/2021/03/la-regina-degli-scacchi.html

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