sabato 11 settembre 2021

Lo zen - Dario Doshin

Dario Doshin Girolami  è un  insegnante zen della tradizione di Shunryu Suzuki Roshi, e il direttore del Centro Zen L’Arco Roma: vedi link:     http://www.romazen.it

Per Dario Dosdhin è fondamentale applicare la Via dello Zen alla vita quotidiana. La pratica deve necessariamente andare a impregnare di sé ogni singola attività e ogni aspetto della vita. Grazie alla meditazione è anche possibile sviluppare abitudini sane, vivere le proprie relazioni alla luce della compassione, aumentare la capacità di incontrare le proprie emozioni e di gestirle in maniera matura e consapevole.

Attraverso lo zen, si può trovare agio nel disagio, concentrandosi sul respiro, poggiando la mente sul respiro, si riesce a calmare la mente ed ottenere una sorta di sollievo. Spesso i pensieri offuscano la realtà, come conseguenza vediamo solo proiezioni, paure, ricordi. Invece occorre vedere la realtà così come è, facendo depositare il pulviscolo dei pensieri (come nella sfera contenente la neve).

Con lo zen possiamo arrivare ad aprirci a tutto ciò che c’è nel momento presente ottenendo una consapevolezza panoramica a 360 gradi, che non è la concentrazione su un solo oggetto. 

Ma se il momento presente non ci piace?  Per la legge dell'impermanenza, il momento presente dura un attimo e se ne va. Di solito, appesantiamo il dolore presente con il dolore passato e futuro. Occorre decongestionare la mente, aprire i sensi alla realtà presente e al respiro. Applicare la consapevolezza, e la pratica della presenza mentale nella quotidianità. Nei monasteri zen, ogni tanto suona una campana, e ogni volta che si sente il suono, si interrompe l'attività e si fanno tre respiri di consapevolezza mentale. Tutte le attività nei monasteri, anche la semplice operazione di pelare le patate, vengono fatte concentrandosi solo su quella azione, con l'idea di tempo e spazio del qui ed ora.

L'Assoluto non si può descrivere, e la realtà non è esprimibile a parole. Lo zen attraverso il koan (è un problema o indovinello che non ammette soluzioni logiche), prova a  mettere in scacco la mente logica discorsiva.  Un discepolo chiese al maestro: “Quale è l’essenza dello zen?” e il maestro rispose: “le scarpe entrando le hai lasciate a destra o a sinistra?”

Uno dei koan più famosi è il seguente; C’è una finestra con le grate, e un toro passa dalla finestra, passa la testa, le corna, il corpo, le zampe, ma non passa la coda.  Nelle pitture zen, spesso è raffigurato il toro che rappresenta la mente, occorre domare e tranquillizzare il toro, e la consapevolezza zen porta a vedere che la coda è il carico karmico, e la storia del toro è un invito a prendersi cura delle parti nascoste di noi stessi e di conseguenza delle nostre azioni. La consapevolezza è un aprirsi totalmente alla nostra personalità, un'accettazione di se stessi, anche agli aspetti umani più oscuri. Non c’è niente di sbagliato in noi, dobbiamo solo portare alla luce l'essenza più luminosa.

La pratica zen crea uno spazio mentale nell’azione, uno spazio di libertà, che permette di reagire al presente in maniera appropriata, compassionevole e amorevole e non con rabbia, avversione. Si possono anche avere progetti futuri, importante non essere sopraffatti da questi. 

Jon Kabat-Zinn è il fondatore della Mindfullness based stress relaxation; questo metodo si basa sulla pratica zen e vipassana. La pratica vipassana è originaria del Sud-Est asiatico e deriva dal buddhismo Therevada. La mindfulness si basa solo sulla meditazione, invece lo zen si basa su tre pilastri: moralità, saggezza e meditazione. La meditazione funziona se è in sinergia con saggezza e moralità.

Nella seduta di meditazione zen, occorre avere gli occhi semi-aperti, abbassati a 45 gradi, mano destra sotto la sinistra entrambe in grembo, pollici uniti per misurare la tensione, se si è troppo tesi i pollici vanno verso l’alto, se ci si rilassa troppo e si sta per addormentarsi i pollici vanno verso il basso, quindi durante la meditazione i pollici devono essere paralleli, poi facciamo dei cicli di respirazione, contiamo cinque inspirazioni ed relative espirazioni e poi ricominciamo il ciclo, ogni volta che sono distratto ricomincio dall'inizio.

 

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