Christophe André è senza dubbio il psichiatra più conosciuto in Francia, E' lui che ha fatto conoscere al pubblico i benefici della meditazione laica. Si racconta in questa emissione radiofonica Visage su RCF. del 9/3/2021 https://www.youtube.com/watch?v=Eoi8Rc1x6hY
«Alla fine del Ventesimo secolo la meditazione era una bella addormentata: si praticava solo nel silenzio e nel segreto dei monasteri, o in gruppetti di iniziati o di esaltati. Oggi, nel terzo millennio, è cambiato tutto: la meditazione è diventata un fenomeno alla moda e un fatto sociale. Si pratica sotto gli occhi di tutti, in ospedali e scuole, in aziende e circoli artistici o politici.
Cristophe André racconta: Ero un bambino che partiva spesso dalla famiglia e andava da amici. I miei genitori erano poco portati per il benessere e la felicità, avevano fatto del loro meglio per vivere bene ed aspiravano a essere felici, ma ho dovuto cercare il benessere fuori dalla mia famiglia, ed è questo che mi ha spinto a studiare psichiatria, ed interessarmi di psicologia positiva, stima di sé, meditazione, sviluppo personale. Il punto di svolta è stata la scoperta di Freud all'ultimo anno del diploma, scoprendo Freud ho avuto una specie di choc, che ha messo in moto una serie di percorsi. Allora la psicologia non aveva questo posto gigantesco che occupa oggi. Mio padre era un uomo pre-psicologia, la psicologia era per donne nevrotiche, la psicanalisi per uomini folli, ed in famiglia non si parlava mai di emozioni. L'introduzione alla psicanalisi, permetteva di avvicinarsi alle nostre emozione, decifrarle, e andare verso queste emozioni. Anche la psicologia aiutava in questo.
Volevo seguire la strada di Freud che aveva fatto studi di medicina, per questo ho fatto medicina e poi psichiatria. Volevo affacciarmi alla sofferenza e sviluppare un'empatia, verso gli altri.
Il primo episodio importante della vita di Cristophe André si è verificato a venti anni quando ha perso il suo migliore amico Michel, per un incidente di moto. Critophe André racconta: Un amico a cui ero immensamente vicino, condividevamo tutto. E' stato uno choc violento, ho dovuto rimpatriare il corpo, avvisare i genitori, e dopo il funerale il dolore è arrivato. Era insopportabile, volevo essere solo. Mi sono rifugiato in un monastero benedettino vicino Castres. Qualcuno mi aveva consigliato quel monastero, avevo bisogno di solitudine, i miei genitori erano comunisti, ed io fino ad allora ero passato a fianco della fede cattolica. Cercavo qualcosa. Ho avuto un'accoglienza straordinaria, non invasiva, una presenza incredibile, ero completamento meravigliato dal raccoglimento e dall'atmosfera delle cerimonie religiose. Una Conversione? No.
Ero un ragazzo contemplativo, amo anche oggi essere solo, e nel convento c'era un orizzonte silenzioso, respiravo quest'aria di raccoglimento, discernimento e pace. Anche se era stata un'esperienza straordinaria non potevo certo proporre ai miei pazienti di andare in un monastero.
Negli anni 1990, cominciavano ad apparire molti articoli sulla meditazione laica, ed io mi ero formato presso insegnanti americani. Potete insegnare meditazione solo quando avete sufficientemente meditato, avete preso il gusto di meditare, e sperimentato il risultato su voi stessi. Il servizio universitario dell'Hôpital Sainte-Anne di Parigi, che era all'avanguardia, ha accettato la proposta dell'introduzione della meditazione. Abbiamo verificato che la pratica di meditazione faceva del bene ai pazienti, che seppur un po' sconcertati, traevano indubbi benefici dalla pratica. I benefici della meditazione sono una delle cose che mi ha colpito particolarmente, meditando si passa in un altro registro, si riesce a vedere quello che succede, essere presente, sentire il respiro, i pensieri che arrivano e partono. La meditazione permette di cambiare l'approccio al mondo. Meditando aumenta la conoscenza e la comprensione di sé stessi, si arriva ad osservare in quale stato ci si trova, quali sono i dolori del corpo, le preoccupazioni, quali pensieri subentrano, aumenta la capacità di decriptare la nostra modalità di reagire ad un evento. Meditando ci si chiede quali sono i veri bisogni e per avere la risposta occorre semplicemente aspettare, e lasciare che la situazione diventi leggibile. La meditazione è come un giornale intimo, che permette di passare dal confuso al chiaro, coltivare delle qualità positive come la capacità d'attenzione, sviluppare la benevolenza, ecc. Il protocollo sviluppato in ospedale si ispira al buddhismo, e propone di lavorare sul contenuto dei pensieri.
Quattro anni fa ho scoperto di avere un tumore al polmone, lo ho accolto con terrore, è stato un pugno in pieno viso. Quando sono uscito dall'ospedale, mi sono seduto su un banco, per tre quarti d'ora, ascoltando il corpo, il canto degli uccelli, poi piano piano mi sono rimesso nel presente, non è giusto, ma questa è la realtà, importante è l'accettazione, riconoscere il reale, vivere in questa realtà. Tutta la mia persona affrontava la situazione, non solo il mio cervello, ho cominciato a prendere contatto con il corpo, ad essere nella riflessione, chiedere al mio corpo di aiutarmi.
Spesso in casi drammatici come la scoperta di un tumore, si cerca conforto in altre dimensioni, l'aldilà, e si chiede aiuto a Dio. Io che sono un cristiano a fasi intermittenti, durante quel periodo, ho molto meditato, ho pregato, ringraziato Dio, ho manifestato verso di lui gratitudine perchè fino a quel momento la mia vita era stata bellissima, ho chiesto di aiutarmi a continuare ancora un po'. La meditazione non è antagonista con la preghiera, dovrebbe precederla. Dopo l'operazione, durante la quale mi hanno tolto tre parti del polmone destro che era cancerogeno, andando a cercare i risultati dal chirurgo, mi sono fermato con mia moglie in una piccola cappella dell'ospedale, i primi minuti li ho passati in piena coscienza, poi ho cominciato a pregare.
Una buona parte della popolazione pensa che la psicologia positiva è una fuga dalla realtà, che esclude la parte della debolezza. Io invece penso, che le esperienze intime debbano essere universalizzate perchè possono aiutare le persone. Inoltre, non dobbiamo rovinare le esperienze positive, dobbiamo viverle nella loro interezza e ciò ci permettera di affrontare meglio le situazioni brutte della vita che sicuramente arriveranno. Essere capaci di approfittare dei piccoli momenti della vita è un prendere delle forze per affrontare le avversità, nella speranza che quel benessere, che voi avete sperimentato nei momenti belli, ritornerà. Oggi la ricerca del benessere è diventata un culto, c'è una imposizione all'essere ad ogni costo felice; ma purtroppo non esistono testi o libri dove è scritto che bisogna essere contenti tutto il tempo. Oltre l'imposizione ad essere felici c'è la spinta al consumismo, l'imposizione a spendere i soldi e ad occupare il tempo libero.
Meditare oggi, non è un guardarsi l'ombelico. Forse ciò era vero, quando lavoravo sulla stima di Sé, negli anni '90 contro le dittature sociali, la famiglia, ecc. La meditazione non è un auto-centrarsi, infatti uno dei scopi della meditazione è il riuscire a manifestare l'amore verso gli altri, modificare il nostro rapporto col mondo, avere un rapporto più rispettoso verso gli altri. Non è un disimpegno nei confronti del mondo, a conferna di ciò, tutti i pazienti che hanno praticato meditazione ci hanno riferito che poi sono riusciti ad instaurare un dialogo con il mondo.
Lo sbocco naturale della meditazione è la spiritualità. La spiritualità è la vita dello spirito, il confronto con l'assoluto, la vita e la morte, l'essere, ecc. La religione è una maniera di vivere la spiritualità, con dogmi, in gruppo, con pratiche sperimentate. Il Dalai Lama fa questo esempio: la spiritualità è l'acqua, il tè è la religione, un'acqua elaborata, ma è sempre acqua che entra nel corpo. E' importante interessarsi alla vita interiore, alla dimensione psicologica, è un modo per aiutarsi, si arriva a stare meglio con se stessi e con chi ci circonda. Se faccio pulizia e chiarezza dentro di me, divento più imparziale, più all'ascolto anche degli altri.
Il senso della vita, non l'ho trovato, forse non c'è un senso, ma ciò non ci impedisce di amare gli altri, fare il bene, non fare il male a te stesso e agli altri.
Christophe André, psichiatra specializzato nel trattamento dei disturbi emotivi e autore di bestseller internazionali come: Chi ha paura della Paura e La forza delle emozioni. Il suo ultimo libro è Il tempo di meditare del 2021. In questo testo si asserisce che la meditazione non è semplicemente un modo per allenare la mente, ma un potente antidoto al caos della vita moderna! E' l'occasione per capire, rilassarsi e trovare il tempo di entrare in comunione con se stessi. Infatti, meditare non è solo un atto di umiltà, ma anche un momento di crescita e introspezione.
Nessun commento:
Posta un commento