Thich Nhat Hanh (1926 - 22 gennaio 2022 ), è una delle grandi figure spirituali di questi ultimi decenni, e tutta la sua vita è caratterizzata da compassione, umiltà, creatività, profondità di pensiero, amore per tutti gli esseri. Nato in Vietnam, a sedici anni Thich Nhat Hanh fu ordinato monaco buddhista Rinzai, scuola di pensiero dello Zen, e da allora interpreta e promuove il Dharma, cioè l’insegnamento del Buddha, quale strumento per portare pace, riconciliazione e fratellanza nella società. Nel 1964, durante la guerra del Vietnam, fondò un movimento di resistenza non-violenta chiamato “Piccoli Corpi di Pace” : gruppi di laici e monaci che andavano nelle campagne del Vietnam aiutando a ricostruire i villaggi, gli ospedali, le scuole e tutto ciò che era stato distrutto dalla guerra. Compresa la fiducia dei vietnamiti nel prossimo.
Nel 1967 incontrò Martin Luther King, il quale, dopo averlo conosciuto, lo candidò al Premio Nobel per la pace e prese posizione pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Thich Nhat Hanh diede vita alla Delegazione di Pace Buddhista, che ha partecipato alle trattative di pace di Parigi. Il suo pacifismo non era ben visto dal governo vietnamita e al termine del conflitto fu costretto all’esilio in Francia, perché accusato di non aver supportato i vietcong (solo nel 2005 ha potuto far ritorno per la prima volta nel suo paese natale). Nel 1982 ha fondato in Francia il Plum Village, una comunità di monaci e laici nei pressi di Bordeaux, nella quale ha vissuto fino al suo ritorno definitivo in Vietnam, nel 2018. Da quando è stato colpito da un ictus, nel 2014, ha interrotto la sua prolifica attività di insegnamento.
Thich Nhat Hanh è conosciuto per avere reso “popolare” la meditazione Zen, Insegna la pratica di consapevolezza utilizzando i testi del Canone pali, il più antico; il suo insegnamento è pienamente inserito nel flusso della tradizione zen “Rinzai”, ed è reso più comprensibile, più vicino alla mentalità occidentale riducendo al minimo il formalismo rituale. Anziché usare i koan, frasi enigmatiche che i maestri forniscono agli allievi per suscitare in loro il risveglio, Thich Nhat Hanh adotta metafore paradossali ma facilmente comprensibili. Non fa proselitismo e si è liberi di frequentare gli insegnamenti quando si vuole, e si è sempre accolti nel “Sangha“, la comunità dei praticanti. Dice anche che è sbagliato abbandonare una certa religione per abbracciare il buddhismo.
Thich Nhat Hanh propone un'etica universale ed un insegnamento non dualista, che ha come scopo di superare quella visione di noi stessi come entità separate dalle altre persone e dal resto della realtà, che è fonte di enorme sofferenza, sia individuale che collettiva.
Dai precetti buddhisti, ha ricavato gli “Addestramenti alla consapevolezza“, un insieme di principi etici universali, da proporre all’umanità come comunità e non a un gruppo spirituale in particolare. Uno dei temi trattati e che l’umanità, come comunità deve fronteggiare, è il degrado dell’ambiente e il riscaldamento globale.
Thích Nhất Hạnh è stato spesso definito un uomo in totale pace e sintonia con se stesso e gli altri. La sua saggezza e le sue parole, sono state fonte di calore e supporto per moltissime persone in tutto il mondo. Attraverso i suoi libri e le sue poesie, il monaco buddhista, oggi 94enne, ha anche offerto numerose lezioni di vita sul senso dell’esistenza, la valorizzazione del proprio percorso esistenziale e come essere felici. I suoi numerosi libri sono stati tradotti in molte lingue. Thích Nhất Hạnh diceca spesso: "Il Nirvana è la liberazione da tutte le idee e le opinioni: Quando entri in contatto con la realtà non hai più opinioni. Hai la saggezza”.
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