sabato 29 gennaio 2022

La meditazione - André Van Lysebeth

André Van Lysebeth è stato un grande maestro che con sincera e generosa disponibilità ha saputo, sin dai primissimi anni ’50, lavorare senza sosta per trasmettere, con semplicità e con tutti i mezzi a sua disposizione, un insegnamento di grande valore estremamente ampio con il quale ha saputo trattare tutti i campi di interesse dello yoga. Il testo più conosciuto è Imparo lo yoga. Un altro testo di approfondimento è Perfeziono lo yoga.
 
"E' nel mio mentale che sono felice o triste". André Van Lysebeth
 
Durante il percorso meditativo si cerca inizialmente di trovare uno stato di ritrazione dei sensi dall'esterno per poi entrare consapevolmente a contatto con i soli contenuti mentali, che potrebbero essere legati agli avvenimenti della vita più pregnanti. Non ci dovrebbero essere né giudizi, considerazioni, valutazioni, ma soltanto una semplice osservazione accompagnata da un distacco interiore. André Van Lysebeth afferma chiaramente che nella meditazione è necessario imparare a distaccarsi totalmente da tutti gli organi dei sensi, in modo da chiudere tutte le porte che comunicano con l’universo esteriore e limitare l’interesse sui soli contenuti mentali, dietro i quali vi è sempre e permanentemente lo Spettatore profondo, il Sé, l’essenza stessa della nostra esistenza. 

In meditazione si assume una posizione seduta proprio per evitare, come nel sonno, di cadere in quell’attivazione mentale che porterebbe alla produzione di sogni e di visioni oniriche incontrollate. ”Mantenere una posizione seduta è il primo ostacolo: è necessario tenerla perfettamente immobile con la schiena diritta eliminando anche i micromovimenti del viso, delle mani e di qualunque altra parte del corpo". Dall’immobilità nasce uno stato interiore privo di stimoli sensoriali, i milioni di ricettori sparsi in tutto il corpo non saranno così stimolati. E’ come quando si ha un arto ingessato, e si dice: “non sento più il mio braccio o la mia gamba”. Immaginate un’immobilità che investe tutto il corpo, persino i micromovimenti dovrebbero essere pazientemente eliminati, allora è possibile entrare in uno stato interiore di maggiore silenzio, il respiro rallenta e le immagini mentali diventano meno numerose, come pure i pensieri, fino a raggiungere uno stato di silenzio consapevole e una mente non reattiva.

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