Frédéric Lenoir (1962 - ) è uno scrittore, filosofo e sociologo francese, autore di saggi, romanzi, racconti, che vengono tradotti in varie lingue. Ha co-fondato la Fondation SEVE , Savoir être et Vivre Ensemble e ha creato l'associazione Ensemble pour les Animaux . sito: https://www.fredericlenoir.com/it/
Nel testo Jung - Un voyage vers soi, pubblicato recentemente, Lenoir parla dell'opera visionaria di Karl Gustav Jung (1875-1961) che costituisce una delle più grandi rivoluzioni del pensiero umano. Jung è stato uno dei pionieri della psicanalisi ed ha elaborato una serie di concetti, all'epoca nuovi, come la sincronicità, l'inconscio collettivo e gli archetipi, i tipi psicologici dell'anima e animus, l'ombra ed il processo di individuazione. Jung ha trattato il rapporto dell'uomo con la spiritualità, il bisogno dell'uomo del sacro ed ha criticato il formalismo e l'intolleranza delle grandi religioni. Secondo Jung l'uomo occidentale ha perso questo rapporto con il sacro e il numinoso; l'uomo occidentale deve ricominciare questo processo di individuazione, ossia esprimere pienamente se stesso e realizzare quello che gli indù chiamano il Sè, la totalità dell'essere o Brahman, e riscoprire la parte divina, che porta a sentirsi parte della natura e dell'universo. Durante questo processo, si devono integrare le polarità, la nostra parte femminile, l'anima, e la nostra parte maschile, l'animus, e riconciliarsi con la nostra parte nascosta. Questo processo di individuazione è avviato dal Sè, una specie di guida interiore e coadiuvato dal me (dall'io). Questo processo di individuazione è avviato grazie a simboli, immagini, miti e archetipi, che rappresentano dei "linguaggi" che permettono una forma di comunicazione tra gli individui, e che sorgono attraverso dei "mediatori", che sono le sincronicità, i sogni, l'immaginazione e i riti. Questo processo di individuazione che porta alla realizzazione del Sé passa attraverso quattro tappe: 1- passare dalla persona (il ruolo sociale) al me (all'io), una volta che il me è ben definito ed integrato nella psiche, 2- è possibile domare l'ombra, (aspetti della personalità che rimangono inespressi e nascosti) 3- integrare il proprio animus e anima (archetipi della personalità maschile e femminile), poi 4- riconciliare gli opposti al fine di arrivare alla realizzazione del Sé.
Jung ha un rapporto particolare con l'esoterismo e i fenomeni paranormali in quanto era circondato in famiglia, da persone che avevano queste facoltà mediatiche. Questo lo portò a scrivere la tesi intitolata Della psicologia e della patologia dei fenomeni occulti. Jung comincia ad esercitare la professione da Psichiatra nella clinica di Zurigo, ed è convinto che non serve a niente di trattare i sintomi del paziente senza una conoscenza della sua storia personale. Quindi un approccio olistico, un trattamento della totalità della persona.
Jung sposa Emma Raushenbach che assisterà e consiglierà il marito fino alla morte. Jung pensa che molti grandi artisti come Bach, Shakespeare sentano che la loro opera, la loro arte è l'espressione diretta del loro inconscio. Nel 1907, all'età di 31 anni, inizia la collaborazione con Sigmund Freud. La rottura avverrà nel 1914, per le posizioni diverse sulla libido, e sull'idea di Freud che tutti i disturbi sono di origine sessuale, e sull'idea che l'inconscio è popolato principalmente da desideri sessuali. Jung ha un'idea più ampia della libido e la considera come Bergson, uno slancio vitale e considera l'inconscio un vasto continente inesplorato che cerca di comunicare con il nostro io cosciente attraverso i simboli. Jung sarà molto influenzato da Bleuler, Pierre Janet e Theodore Flournoy.
La rottura con Freud, lo porta ad una forma di depressione, e comincia ad emergere in lui la parte inconscia, una personalità irrazionale, poetica, introversa e contemplativa. Anche dal punto di vista della sessualità è stato un precursore dell'amore libero e delle istanze del sessantotto. Benché molto attaccato alla famiglia e alla moglie, in questo periodo va ad aprirsi ad altre relazioni amorose. Sarà un suo paziente ed amico ad affermare che la civilizzazione ha spento la forza creatrice dell'essere umano: la sessualità. Questo suo amico asserisce che credere nella permanenza di un sentimento amoroso per una sola persona durante una vita intera è un'illusione e che l'esclusività sessuale è una menzogna. E predica la liberazione sessuale e l'amore libero. Jung sulla base di queste considerazioni decide di vivere un rapporto con una giovane russa, sua ex paziente Sabina Spielrein. Sabina Spierlein diventerà medico e pioniere del movimento psicanalitico in Russia, creerà la pratica psicoanalitica con i bambini, analizzerà il celebre pedagogo Jean Piaget. Fu assassinata dai nazisti nel 1942. David Cronenberg ha realizzato un film su questa passione amorosa dal titolo A Dangerous Method. Questo rapporto consente a Jung di scoprire e di assumere la sua natura poligama. Durante la sua vita avrà diverse legami con altre donne, senza nasconderlo a sua moglie. La quale finì per accettare la relazione durevole che Jung ebbe con Antonia Wolff, che divenne in pratica la sua seconda compagna, più che la sua amante.
Sempre nel periodo della rottura con Freud, Jung fu sommerso da un flusso di visioni e voci interiori, di sogni che annunciavano eventi collettivi, come il bagno di sangue della prima guerra mondiale. Comincia ad eseguire mandala (immagini simboliche di supporto alla meditazione) e annota queste esperienze basate sul dialogo tra conscio ed inconscio. Ne scaturirà un libro il Libro rosso, su cui incolla anche disegni simbolici e calligrafie. Questo testo è la dimostrazione che i grandi pensatori possono convivere con la follia senza esserne catturati. E fa pensare molto al testo di Nietzsche Così parlò Zaratustra.
Jung asserisce che al centro della coscienza c'è quello che viene chiamato io, la coscienza è sottomessa a due attitudini della libido: una che spingerebbe la persona verso il suo mondo interiore ed una che lo spingerebbe verso l'esterno. Inoltre, la coscienza utilizza quattro funzioni differenti per apprendere l'ambiente dove vive che sono: la sensazione, l'intuito (irrazionali), il pensiero e il sentimento (razionali). Di volta in volta, una di queste funzioni prende il sopravvento per caratterizzare la persona.
Spinoza è stato uno dei primi autori a sottolineare che, la maggior parte dei nostri atti sono il frutto del nostro inconscio. L'inconscio non è solo il deposito del nostro passato, ma può conoscere il futuro attraverso dei sogni premonitori. L'io è soltanto il soggetto della coscienza, mentre il Sè (termine preso dalla filosofia indiana) è il soggetto della totalità, incluso l'inconscio. L'io conscio non deve essere sommerso dalla potenza dell'inconscio altrimenti si arriverà alla schizofrenia.
Dopo avere tenuto una serie di conferenze in Europa e negli Stati Uniti, a partire dal 1920, Jung inizia i suoi viaggi in Tunisia, Nuovo Messico, Kenia, Egitto, Sudan. Poi inizia a viaggiare in Oriente e il testo Metamorfosi e simboli della libido, contiene commenti dei Veda e della Upanishad, e pratica yoga per ritrovare la calma interiore. Jung conosce l'Yi-king il più celebre testo della saggezza cinese commentato dall'orientalista Richard Wilhelm di cui diviene amico. Dalla lettura di questo testo, elabora la teoria della sincronicità, ossia l'esistenza di due eventi che sono legati tra loro in maniera non casuale. Si interessa in modo particolare al Buddhismo di cui apprezza la trasformazione progressiva del Dio in concetti. Fa il commento al libro Bardo-Thodol, il libro tibetano dei morti. E' stato uno dei pionieri a mettere in evidenza la differenza tra Oriente, dove si aspira all'esplorazione e alla dominazione del Sè interiore ed Occidente, dove si aspira alla dominazione del mondo esterno. Uno dei primi lama che sono venuti in Occidente Chogyam Trungpa Rimpoche, negli anni settanta, denunciò, che gli occidentali, consumano la spiritualità orientale per nutrire il loro ego, come consumano tutto il resto. Sia Jung, che lo stesso Dalai Lama avvertono che è psicologicamente e spiritualmente pericoloso cambiare religione, ed invitano gli occidentali a ritornare alle proprie tradizioni spirituali. Ciò non impedisce comunque di praticare delle tecniche come lo yoga e la meditazione per tranquillizzare la mente.
Nel 1928 scopre il pensiero alchimista leggendo il trattato taoista Il mistero dei fiori d'oro e passa più di dieci anni a studiare il pensiero alchemico europeo del medioevo e del rinascimento. Questi studi , a cui ha contribuito una giovane ragazza, Maire-Louise von Franz, confluiranno nel testo Psicologia e alchimia, pubblicato nel 1944. Il testo contiene l'analisi di più di 400 sogni di un paziente Wolfgang Pauli, che poi otterrà il premio Nobel della fisica nel 1945. Queste analisi confermano le teorie di Jung sul processo di individuazione, sugli archetipi e l'inconscio collettivo, dandogli un fondamento storico millenario.
Alla fine della seconda guerra mondiale Jung ha settanta anni, e in questo periodo riceve delle forti critiche per il suo atteggiamento ambiguo che aveva tenuto di fronte al regime nazista. Frédéric Lenoir, sulla base del libro Jung, une biographie di Deirdre Bair, una dettagliata biografia di 1300 pagine e sulla base degli archivi della famiglia Jung, fonti affidabili, arriva a concludere che Jung non è mai stato antisemita, né simpatizzante nazista. Anzi, sembra che abbia collaborato con i servizi secreti americani ed abbia aiutato economicamente molti rifugiati ebrei in Svizzera. Comunque si rimprovera Jung, per una certa ingenuità, nel pubblicare in quel periodo di guerra, un articolo sulla differenza tra la psiche ariana e ebrea. Nel 1944, ha un infarto e va in coma, durante il coma ha delle esperienze di morte imminente, che poi descriverà quando sarà guarito. In una di queste immagini si vede volteggiare nello spazio, sopra l'isola di Sri Lanka e la catena himalaiana. Si trova a sperimentare uno stato di beatitudine, che Spinoza descriveva in questo modo: "Sentiamo e sperimentiamo che siamo immortali". Uscito dal coma, Jung affermerà di non avere più paura della morte, e quello che si chiama vita è solo un corto episodio tra due grandi misteri, la nascita e la morte. Dobbiamo dedicare la prima parte della vita a produrre e a riprodursi, mentre dobbiamo dedicare la seconda parte della vita ad elevare il nostro livello di coscienza e di conseguenza elevare il livello della coscienza generale nella vita terrena. Secondo Jung la coscienza sopravvive al corpo fisico. Qui si nota l'influenza del buddhismo sul pensiero di Jung, che però non ha mai espresso una posizione netta su questi temi. Riporta tutti i concetti chiave del suo pensiero in un testo destinato al grande pubblico: L'uomo e i suoi simboli che sarà supervisionato e pubblicato dopo la sua morte da Marie Louise von Franz. Il giorno della sua morte, il pioppo sotto il quale amava sedersi e meditare, in riva al lago è colpito da un fulmine e spaccato in due, Quale interpretazione avrebbe dato Jung a questa sincronicità?
Nessun commento:
Posta un commento