Vimala Thakar (1921-2009) è conosciuta in tutto il mondo come un maestro spirituale, una personalità indipendente e carismatica. La filosofia di Vimala Thakar è influenzata dagli insegnamenti spirituali di Jiddu Krishnamurti e dalla non violenza del Mahatma Gandhi e di Vinobe Bhave. Vinobe Bhave fu l'erede spirituale di Gandhi, e creò il movimento del Bhoodan nel 1951, con cui portò avanti una riforma agraria e una rivoluzione sociale non violenta nella società indiana. Vimala Thakar è nata nell'India centrale, vicino a Bombay, in una famiglia di casta bramina, cominciò a imparare lo yoga all'età di sette anni e a dodici aveva già letto le biografie dei grandi maestri indiani. A quindici anni, il suo Dio personale lascia il posto all'Energia dello Spirito, e vive una vita di grande austerità. All'Università di Nagpur studiò logica, morale, psicologia, metafisica ed entrò in contatto con la filosofia occidentale. Si avvicinò la buddhismo, al sufismo e studiò la vita di Cristo..
Alla fine di questi studi, quando aveva diciannove anni, andò sull'Himalaya per passare tre mesi in una grotta dove aveva vissuto Swâmi Ramtirth. Lì, in totale solitudine, ha sperimentato una coscienza senza ego e certi fenomeni parapsichici ed un'energia particolare. Indebolita dalle sue austerità, dalla mancanza di cibo e di sonno, ebbe un incidente: mentre faceva il bagno nel Gange, fu travolta dalla corrente e fu salvata dai discepoli di Svâmi Sivanada. Interruppe allora la sua ricerca himalayana.
Un viaggio negli Stati Uniti e in Inghilterra la portò a contatto con discipline scientifiche e realtà tecnologiche. Vinoba la mandò in Scandinavia per studiare la natura del movimento cooperativo e in Jugoslavia per studiare il decentramento amministrativo. Fu allora che rispose alla lettera di un amico comunista, sottolineando che il contributo del comunismo non può essere trascurato, ma deve essere integrato in una visione più ampia: quella di una società non solo egualitaria ma anche democratica e umanista. Durante i suoi viaggi, ha preso coscienza dei danni causati dal razzismo e dal nazionalismo di ogni tipo, e dell'impotenza dei sistemi politici a rendere le persone libere e felici.
Poi ha vissuto una profonda crisi spirituale. Con tutte le sue certezze e rassicurazioni messe in discussione, parla di una nuova e dolorosa nascita.
Dopo un incidente d'auto e un periodo di malattia, incontrò Jiddu Krishnamurti, nel 1961 in Svizzera, dove era andata per farsi curare. L'incontro con Krishnamurti fu per lei determinante, gli permise di affrontare in modo completamente diverso la sofferenza, ed impresse una profonda svolta al suo pensiero e alla sua crescita intcriore, portandola ad abbracciare la vita "senza scopo e senza direzione" cui si sentiva spinta fin dall'infanzia. Questo incontro, inoltre, sposta il suo desiderio di rivoluzione sociale in una trasformazione personale. In questa sua scelta, forse aveva influito anche suo padre, razionalista illuminato, che era aperto a tutti i diversi movimenti religiosi e le consigliò di non diventare dipendente da nessun guru. Il maestro", le disse, "è nel tuo cuore".
Dal 1962, dopo aver lasciato il movimento Bhoodan, ha dato piena priorità alla rivoluzione interna e dopo essersi allontananta anche da Krishnamurti (nel 1973), comincia un'intensa attività di conferenze e incontri sulla meditazione in Oriente e in molti paesi europei, tra cui l'Italia.
Vimala è interessata agli eventi internazionali e alla situazione dei paesi che attraversa. commenta favorevolmente l'arrivo al potere di Lech Walesa nel 1989 e la dirigenza di Gorbaciov, che permette il progresso democratico nell'Europa dell'Est. Allo stesso tempo, ha anche accolto con favore l'allargamento dell'Unione Europea. Alla morte di Krishnamurti, Vimala gli ha reso un vibrante omaggio e ha riconosciuto che gli doveva molto. Gruppi informali chiamati "Amici di Vimala" sono sorti in tutto il mondo, raggruppandosi intorno al tema della rivoluzione interiore. Del suo insegnamento diceva: "Io e Krishnamurti, non abbiamo mai preteso di cambiare il mondo o l'umanità, ma solo di condividere modestamente, con alcuni ricercatori seri, i valori di amore, comprensione e compassione che soli ci sembrano capaci di muovere la società". "Non sono un'autorità che fa discorsi. Condivido con gli amici, e questa condivisione è meditazione. " Il nucleo del suo messaggio è quindi il seguente: sviluppare una nuova coscienza umana libera da ogni autorità, a partire da quella dell'ego, promuovere una rivoluzione interiore e agire nella vita quotidiana con compassione e amore. "C'è solo una religione per l'essere umano: essere libero, e vivere l'amore". "Non posso dire se ora ho pace. Forse sono in pace... Se ho risvegliato la coscienza, la libertà o meno, spetta ad altri dirlo. Ma la ricerca è finita". La sua critica alle istituzioni, ai monasteri e agli ashram che settarizzano le grandi correnti religiose è stata, a volte, molto dura.
Nel 1991, dopo trent'anni di peregrinazione in ventidue paesi, Vimala interrompe i suoi viaggi e confina i suoi interventi in India, invitando i ricercatori che la conoscono a raggiungerla. Il resoconto di questi viaggi fu pubblicato in India nel 1996 dal suo segretario Kaiser Irani, con il titolo "Vimalaji's Global Pilgrimage". Tra i testi che ha scritto, meritano un'attenzione speciale La fiamma della vita ed Eloquent Ecstasy.
"Non bisogna dare troppa importanza alla sua storia personale, perché lei stessa dice: Siamo socialmente morti. Viviamo come fiamme di verità, lampi d'amore e fiumi di compassione... Le informazioni biografiche non sono di alcun interesse nella vita di una persona spirituale". Vimala Thakar
Comunque sono state scritte diverse biografie su di lei, tra cui quella scritta da Alain Delaye: Sagesses concordantes e quella scritta da Kaiser Irani: Biography of Vimala Thakar.
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