lunedì 29 agosto 2022

L'Homme Nu - Marc Dugain e Christophe Labbé

Riassunto del libro L’Homme Nu, la dictature invisible du numerique de Marc Dugain e Christophe Labbé   Edizioni Robert Laffont,  2016.

La rivoluzione digitale non si contenta di modellare il nostro modo di vita verso più connessione e informazioni, ci porta anche verso uno stato di docilità, di trasparenza, il cui risultato è la scomparsa  della vita privata e una rinuncia irreversibile della nostra libertà. La promessa di una vita migliore addolcirà il prezzo da pagare sulla nostra vita privata..
In ogni secondo della nostra esistenza generiamo dati e informazioni sulla nostra salute, sui nostri progetti, sui nostri gusti. Tutti i momenti di connessione saranno utilizzati per aumentare il volume dei big data trattati da computer con capacità di memorizzazione e di calcolo gigantesco.
Stiamo andando verso il transumanesimo. Verso un essere umano con capacità aumentate, e si sta carezzando il sogno di raggiungere l’eternità. L’uomo vivrà completamente nudo sotto lo sguardo di quelli che raccoglieranno informazioni su di lui. La sorveglianza continua sarà la regola, a meno che non si accetti di fare parte della nuova categoria di marginali.
Con la scusa della minaccia terrorista, Google, Amazon, Apple, Microsoft controllano i nostri scambi di e-mail, la nostra navigazione, i nostri spostamenti con il GPS o tramite le telecamere di sorveglianza, e minacciano il nostro diritto all’intimità, e stanno diventando un pericolo per la democrazia.  

Dopo l’11 settembre 2001, l’Europa considera la sorveglianza assoluta messa in opera dalla NSA come il modello da seguire. Arruolando i giganti del web nella lotta antiterrorismo, gli Stati Uniti hanno autorizzato il controllo dell’infosfera.   Bisogna comunque sottolineare il paradosso che, aldilà del darknet,  proprio i social media hanno facilitato la propaganda e il recrutamento dei combattenti di Alkaeda (Daech).
Da qualche tempo stiamo assistendo ad una trasformazione del mondo in dati, tutto è trasformato in dato: foto di famiglia, musica, film, poesie, documenti amministrativi, ricette mediche, romanzi, ecc… Il 70% di questi dati sono digitati direttamente dagli individui connessi alla rete, i giganti del web detengono l’80% dei dati digitali personali dell’umanità. Questa enorme mole di dati corrisponde al nuovo oro nero.  La cifra di affari mondiale dei big data ha superato, nel 2016, i 24 miliardi di euro.  

I    13 grandi server radice che controllano tutti i dati mondiali sono gestiti da 12 organismi di cui 9 sono americani. In meno di 15 anni Google, ribattezzato Alphabet ( nato da un algoritmo battezzato “Page Rank” inventato nel 1998 da Serguei Brin e Larry Page) è diventato la più grande impresa del mondo.  Alphabet e Apple sono seduti su una montagna di 300 miliardi di dollari. E niente del loro operato è ecologico.    Google ha riconosciuto di emettere, nei vari centri di trattamento dati,  1,5 milioni di tonnellate di CO2 ossia le stesse emissioni del Burkina Faso.   I Big Data hanno costruito la loro potenza a scapito degli individui, Milton Friedman, un ex-ingegnere di Google considera i governi una industria inefficace e la democrazia come inadatta.
Nel 2009, Peter Thiel l’inventore di PayPal dichiarava che una corsa mortale si era sviluppata tra la tecnologia e la politica.  La visione del mondo di Zucherberg è quella di dare la priorità al privato e la sfiducia nei confronti dello Stato.  Il  progetto si svela. Dietro l’attitudine aperta dei pionieri del digitale traspare la volontà di farla finita con la democrazia diventata ingombrante, come sono diventati ingombranti i media. Lo slogan di Google è "Organizzare l’informazione del mondo per renderla universalmente accessibile e utile". La digitalizzazione del mondo ha sviluppato una astrazione dal reale. Per annullare il potere dei media la strategia è quella di indebolirli, per poi proporre un accordo per controllarli. Nel 2015 Facebook ha firmato un accordo con 9 grandi media americani, inglesi e tedeschi, e un algoritmo deciderà a quali articoli dare la visibilità sulla rete ed agirà come un filtro che amplifica o meno l’impatto di una notizia prodotta da altri.  Apple esercita un diritto di censura diretta sui giornali realizzati su iPad o iPhone. Famosa è la censura di Olympia, un celebre nudo di Manet.   Inoltre, questi giganti del web, pagano poco o quasi niente imposte grazie a delle delocalizzazioni fiscali favorevoli in seno della stessa Europa.
Il riflesso della realtà  ----         Seguendo la profezia di Platone, il riflesso della realtà è diventato, nelle nostre teste, più importante della stessa realtà.  Quello che conta, non è l’istante, ma la sua cattura numerica. A che serve arrivare a Machu Pichu se non si ha postato la foto del momento su Facebook e Twitter?  Catturati dalla perfezione del virtuale, Senza rendersene conto  si arriva quasi a detestare il reale, la sua complessità, i sui difetti e la sua imprevedibilità.  
Una conseguenza di questo è lo sviluppo dell’Art Project con la creazione di musei virtuali, dove si può accedere alle varie opere d’arte nel minimo dettaglio senza lasciare casa, ma - come dice Fabrice Bousteau, capo del Beaux arts magazine - manca la reazione chimica tra spettatore e quadro, l’incontro, e quandosiamo di fronte all’originale, non alla sua duplicazione numerica, cambia tutto.  La virtualizzazione della società, a poco a poco corrode il nostro reale. Avere una relazione virtuale con l’amante è considerato dai tribunali come prova di adulterio in caso di divorzio.  Facebook ha speso 2 miliardi di dolalri per sviluppare il casco Oculus Vr, per la realtà virtuale.
Apparentemente su Internet c’è la falsa promessa che si può accedere a tutto gratuitamente, in realtà, come dice l’adagio: se non pagate per qualcosa, non siete voi il cliente, ma voi siete il prodotto. In altre parole, gli internauti sono i  produttori benevoli di dati e sono sfruttati, e sono felici di esserlo.
D’altronde inizialmente lo spirito del web era quello di allargare la conoscenza, ma poi a poco a poco vengono proposti all’internauta solo siti, video che riflettono i sui gusti, rinchiudendo gli internauti nei loro campi d’interesse; In un universo virtuale, tagliato dal reale come sta avvenendo da diverso tempo in Giappone; i giovani ed adulti che restano connessi in permanenza al loro computer vengono chiamati hikikomori, i ritirati.

Il sistema di sorveglianza planetario ----    L’America , grazie alla sua potenza militare, si è auto-promossa gendarme del mondo contro tutte le derive che mirano a contrastare i propri interessi.
Dopo il caso Snowden, nel 2007 è stato messo in luce la capacità della NSA americana di ascoltare tutto il mondo, che era stato messo in atto un ascolto generalizzato. Sempre nello stesso anno Bruxelles autorizzava i giganti del Web a trasferire i dati personali degli internauti europei verso gli Stati Uniti, magari con la falsa promessa della confidenzialità dei dati.
La lotta contro il male e la guerra contro il terrore sono stati gli slogan  della sorveglianza mondiale, i mezzi. Dei budget faraonici sono stati approvati per ascoltare tutte le conversazioni telefoniche nel mondo, tutte le e-mail, i post su Internet, ecc…
E’ cominciata la posa in opera di una dittatura indolore, dove ogni individuo deve accettare che tutto o una parte di lui-stesso sia rivelata ad un sistema di sorveglianza planetario.
Mai l’America aveva mostrato un tale imperialismo, e mai gli altri Paesi si sono sottomessi con così poca resistenza.  Tutto questo senza un quadro legale di riferimento, che esiste soltanto minimamente in America ed è inesistente nel resto del mondo.
Dopo l’11 settembre 2001, fu formulato il Patriot Act che, in nome della lotta al terrorismo, rinnega i principi della democrazia americana,  ed ha anche legittimato anche l’attacco all’Iraq.
La domanda che dovremmo porci è la seguente: "Fino a che punto arriva la collaborazione tra i servizi di sicurezza americani e i giganti del Web?" 
Si sta delineando una forma di governance mondiale non eletta che costituisce una seria minaccia per la democrazia.

 Siamo entrati nell’era della sorveglianza totale ----     Uno dei capi di Google arriva a dichiarare: "la vita privata è un concetto che è emerso dal boom urbano della rivoluzione industriale.  Ma questo concetto potrebbe essere un’anomalia".  I servizi segreti americani hanno accesso ad ogni gesto, ad ogni scambio elettronico, ad ogni momento della nostra vita quotidiana. Noi siamo coscienti di avere una spia in tasca che equivale al nostro smartphone.   Google e Apple controllano il 90% dei sistemi di tutti gli smartphone del pianeta.  Google è il numero uno della pubblicità on line che rappresenta il 90% delle sue entrate, basata sui profili degli utilizzatori secondo dei criteri legati ai nostri centri di interesse, ma anche sul contenuto dei nostri scambi su Gmail.  Facebook fa lo stesso utilizzando il profilo dei suoi utenti, e i dati presi dai siti dei suoi partner. Inoltre, utilizza un tracking rivoluzionario chiamato Atlas e comprato dalla Microsoft che permette di tracciare ciascun membro del social network.  E’ stato anche creato il software Dropoutijeet che permette all’agenzia americanadi sicurezza di accedere agli smartphone e scaricare file, e-mail, sms, indirizzi, attivare la telecamera e il microfono.

La vita privata è un'anomalia ----   Siamo entrati in un villaggio digitale dove tutte le informazioni sono  centralizzate da una potenza disincarnata, omnisciente. - "Se non avete niente da nascondere, perché aver paura che si sappia tutto su di voi?" - Potrebbe essere lo slogan di questo colpo di Stato mondiale che ha decretato l’abolizione della vita privata.
Se uno pensa di scappare alla sorveglianza globale spegnendo lo smarphone sbaglia, resterete lo stesso sotto l’occhio del grande fratello attraverso le telecamere che sono dislocate ovunque nelle grandi città.  Adesso con il riconoscimento facciale è possibile seguire il percorso fatto da un individuo. A Londra, la capitale europea della video sorveglianza, un abitante è filmato fino a 300 volte al giorno secondo i calcoli fatti dalla polizia londinese. La NSA ha messo a punto una nuova tecnica, il contact chaining che attraverso i metadati dei telefoni portatili, geolocalizzazione, ora e durata della connessione, costruisce un profilo psicologico dell’utilizzatore.
Adesso che pagare in contanti non sarà più possibile e pagheremo tutto con carta di credito,  sarà ancora più difficile sfuggire ai controlli sempre più massicci del grande fratello. Tutto questo sempre con la scusa di individuare una eventuale minaccia terrorista. La NSA è arrivata a controllare anche Angela Merkel, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Francois Hollande secondo le segnalazioni di Wikileaks.
Comunque la cosa più sorprendente è la seguente: i giganti del web che predicano la fine della vita privata fanno di tutto per sottrarsi agli sguardi degli altri.  -  La capacità di sorvegliare il minimo fatto e gesto degli altri, e nello stesso tempo nascondendo i propri, è la forma più alta di potere.
Più si parla di trasparenza, meno si sa di chi dirige cosa, chi manipola chi, e con quale scopo.
I giganti del web sono diventati invisibili e così possono vedere senza essere visti.
Assicurarsi che non ci sia mai uno Snowden per aprire la scatola nera e liberarne i secreti irrivelabili è diventata l’ossessione della matrice. I reporter del sito americano Cent sono stati blacklistati per più di un anno per aver rivelato dei dati di Eric Schmidt (uno dei padroni di Google).
- "Con un oggetto connesso, ne sappiamo più su di voi che con una vostra impronta digitale" – ha detto Eric Peres (Presidente della commissione nazionale dell’informatica, nel 2014).
Gli oggetti banali del nostro quotidiano come lampade, caffettiera elettrica, un frigo hanno un solo soggetto di conversazione: noi gli umani. Gli oggetti del nostro ambiente ci spiano, raccolgono dati e li inviano alla Matrice (nel 2020 il numero di oggetti usati nel quotidiano era superiore a 30 miliardi).
In più Zuckemberg ha lanciato il progetto Loon che mira con gli 11.000 palloni a elio lanciati nella stratosfera per connettere alla rete i 4 miliardi di persone ancora non connesse. La promessa di un mondo incantato in cui gli oggetti ci obbediscono  è solo la trappola con cui gli ingegneri di Facebook e Google ci facilitano la vita per renderci più monetizzabili.        Oltre agli oggetti presenti nel nostro ambiente quotidiano bisogna aggiungere gli oggetti wearables (termine inventato da Microsoft)  che portiamo su di noi per prendere delle misure in permanenza: il numero dei passi, le calorie assorbite, il ritmo caridaco, la tensione arteriosa, ecc.  I giganti del web si insediano anche nella E-medicina, un mercato che vale nel 2020, 50 miliardi di dollari. Recentemente Withings ha sponsorizzato un braccialetto intelligente che calcolava il numero di passi compiuti nella giornata a cui corrispondeva il livello della pressione arteriosa. C’è un altro braccialetto chiamato Pavlok che connesso al vostro smartphone vi invia una piccola scarica elettrica se non si raggiunge l’obiettivo prefissato (non fumare, camminare, ecc). L’ultima novità è un tatuaggio elettronico, dei circuiti stampati che si incollano alla pelle e inviano dati sulla frequenza cardiaca, il tasso di globuli bianchi, la temperatura, la pressione, ecc. Ecco il simbolo ultimo dell’alienazione. Portare sulla pelle il marchio dei big data…
Barack Obama è stato eletto Presidente con l’aiuto delle tecnologie e dei big data. Aveva creato un gruppo di informatici che si riunivano in una sala segreta ribattezzata "la grotta". Il loro lavoro era quello di trattare i metadati per individuare gli indecisi su cui poi insistere e trovare gli argomenti per convincerli. Oggi un grosso contributo al successo nelle elezioni politiche americane è dato proprio dal trattamento appropriato dei metadati. Anche Hilary Clinton aveva reclutato Stephanie Hannon, direttrice di Google, anche se purtroppo non è riuscita a farsi eleggere. Eugeny Morozov, specialista dell’influenza delle tecnologie sulla società, ed autore del libro Pour tout resoudre, cliquez ici. L’aberration du solutionnisme technologique, denuncia la presa di potere dei dati e la morte della politica. Barack Obama ha dichiarato: "Noi possediamo Internet e la potenza americano risiede sui giganti del web". L’economia del web è l’essenza stessa della mondializzazione. I giganti del web hanno come ideologia soggiacente il libertarismo, la legge del mercato spinta all’estremo, ossia la possibilità di vendere e comprare tutto senza nessuna regolamentazione. Nutriti da un iper avidità, l’accumulazione diventa un fine a se stesso. Oggi le 62 persone più ricche del pianeta detengono tante risorse quanto la metà dell’umanità la più povera, ossia 3,5 miliardi di individui.
Tra le venti personalità più ricche del pianeta troviamo Bill Gates, Marck Zuckerberg, e il più giovane è Evan Spiegel, il creatore di Snapchat.

E-learning visto dai giganti del Web ---- Comunque la progenie dei più grandi eroi del web è scolarizzata alla Walford School dove non hanno il diritto di toccare uno schermo di iPad, smartphone o computer. Evan Williams cofondatore di Twitter preferisce regalare centinaia di veri libri ai propri figli. Per Steve Jobs l’uso di iPad e smartphone era vietato durante le riunioni di famiglia e i pasti. Recentemente molti insegnanti, pediatri e psicologi hanno lanciato un appello per domandare di allontanare i bambini dal tablet. Parallelamente si fa pressione sulle scuole primarie al fine di far utilizzare ai bambini i tablet al posto dei libri cartacei, familiarizzare con questi strumenti per creare una testa di ponte per vendere i prodotti digitali. Il libro digitale o e-book attualmente è una fonte immensa di reddito e Amazon e i colossi del web prendono una percentuale per ogni e-book scaricato. Inoltre, questi e-book sono riempiti di software che spiano le abitudini dei lettori. Ossia, quanti lettori arrivano alla fine del libro, quanto si soffermano su una apgina, ecc  Tutti questi dati sono poi venduti agli editori che li utilizzano per rendere più fruibili i libri ai lettori. YouBook, per esempio, propone agli editori un sito dedicato sul quale sono riportati i profili dei loro lettori.  Mentre, bisogna dire, che il lettore calato sul libro di carta è irraggiungibile, non scrutabile. Non essendo collegati al web, non forniscono alcun dato e non hanno nessun interesse commerciale. Il filosofo Roger-Pol Droit dichiara: "la super-esposizione costante di registri multipli ed eterogenei, la dipendenza perpetua allo schermo, messaggi, sollecitazioni di ogni natura rischiano di modificare in profondità la maniera di pensare, ma anche di sentire".  Patricia Greenfield professore di psicologia dell’università della California dichiara che "l’uso crescente di Internet ha reso fragili le nostre capacità di acquisire conoscenze profonde, a condurre delle analisi induttive, a produrre lo spirito critico, l’immaginazione e la riflessione". Lo scrittore americano Nicholas Carr, autore del libro Internet rende stupido - evidenzia che il lettore digitale è il prolungamento dell’individuo super connesso che come un’ape impazzita va di fiore in fiore, saltando costantemente da un soggetto all’altro. Per la felicità dei giganti del web, il cervello umano, avido di stimoli, è una preda facile. Famoso è l’esperimento del gorilla invisibile, e testimonia come il cervello si focalizza su un compito unico ( gli scienziato fanno visionare un video di una partita di Basket  chiedendo alla persona di contare il numero di passaggi tra i giocatori;  la metà dei partecipanti, non ha visto l’entrata di un gorilla su scena vestito da giocatore ). "L’uso del libro può essere uno degli ultimi luoghi di resistenza" - afferma Cedric Biagini. Il web è diventato una macchina per semplificare il reale, un esempio eclatante è Tweeter dove si possono usare al massimo 140 caratteri per comunicare.
L’obiettivo ultimo dei giganti del web è soffocare lo spirito critico, per evitare la rimessa in discussione del sistema che si è creato.
Nonostante molte osservazioni critiche si continua a perseverare con l’e-education e i MOOC (massive  open on line courses). Altri elementi di questo nuovo scenario che si è delineato sono la scomparsa del tempo lineare e la scomparsa del senso di solidarietà verso le generazioni future sia per quanto riguarda i cambiamenti climatici, sia per sfruttamento e distruzione dell’ambiente.
Il nostro sistema nervoso è 4 milioni di volte meno rapido delle reti digitali. Come dice Larry Page il fondatore di Google: "il cervello umano è un calcolatore obsoleto che ha bisogno di una memoria più ampia e un processore più veloce".
Oggi nel mondo ci sono 10 miliardi di computer sempre più potenti, uno degli ultimi elaboratori super potenti è Exascale, che consuma elettricità come una città di 30000 abitanti.  Il vero oro nero oggi è costituito dagli 0 e 1. Google per eludere le sanzioni antitrust di Bruxelles ha creato Alphabet, la holding che controlla tutte le attività del gruppo. 

Google ha creato una nuova disciplina Culturomique ossia la contrazione di cultura e genomica (disciplina biologica che studia l'organizzazione e la struttura dei geni di un organismo nel contesto dell'intero genoma) con l’obiettivo di sostituire gli storici nell’analisi dell’evoluzione della cultura umana invocando la neutralità di interpretazione delle tecnologie. La base di partenza è la gigantesca biblioteca numerica di Google. Ad esempio, analizzando questi dati Google ha formulato la sua teoria sull’uso della parola Dio, che secondo i dati raccolti diminuisce a partire del periodo tra il 1860 al 1900.  In questo modo si arriverà a conclusioni varie senza nessun dibattito di idee e alla cancellazione dell’uomo nel processo decisionale. I giganti del web hanno ridato vigore alla cyberbetica, con l’obiettivo di creare una società giusta ed armoniosa attraverso l’uso delle macchine, dove ogni singolo evento sarà conservato e ritrovato in caso di necessità. Una società dove non ci sarà spazio per l’imperfezione, ossia l’umano caratterizzato da intuizione, immaginazione, spontaneità. L’imprevedibilità diventerà il male assoluto.   Si prefigura una società basata sul commercio, trasparente, mobile, senza radici e frontiere, dove il re incontrastato sarà il denaro. Una società dove il crimine sarà preventivato in anticipo, come nel mondo del film Minority report ambientato nel 2054.  Oggi la realtà ha superato l’immaginazione. L’IBM ha messo a punto Blue Crush  - un software per l’analisi della criminalità in varie città d’America i cui dati sono presi dai vari dossiers della polizia, sia dalle varie telecamere delle città.  I poliziotti ricevono l’ordine di concentrarsi nei punti della città che sono segnalati pericolosi dal programma. Una versione aggiornata del programma chiamato PredPol è già utilizzata a Los Angeles, New York e Atlanta.  E’ stata recentemente acquista anche in Germania, Svizzera, Francia. La commissione europea ha lanciato nel 2011 il progetto Indect con l’obiettivo di sviluppare delle soluzioni e strumenti per la rilevazione di minacce.
Se  le telecamere registrano che ci comportiamo in modo anomalo, ad esempio restiamo troppo fermi in un posto, ci allacciamo le scarpe, ecc saremo segnalati. Di riflesso gli algoritmi ci impongono un nuovo codice di comportamento negli spazi pubblici. Non si punirà più il delitto, ma l’intenzione. Non si può dire che queste ultime invenzioni abbiano ridotto la violenza negli Stati Uniti che sono ancora oggi uno degli Stati più violenti del pianeta.
"L’avvenire è un’equazione" - dichiara Nate Silver il piccolo genio americano dell’analisi predittiva. Kira Radinsky, un altra genio dell’informatica, con il suo sito SalesPredict pretende di predire con la precisione  del 90% il crollo di mercati finanziari, crollo delle borse immobiliari, ecc.
Anche nel campo degli affetti, il predire è diventato la parola chiave, eDarling e Parship propongono di trovarci delle persone veramente fatte per noi, ed emanano un bip ogni volta che incontriamo qualcuno che ha profonde affinità con noi. Lo stesso Facebook ha messo a punto Edge Rank l’algoritmo per calcolare le affinità tra gli iscritti, e piano piano ci indirizzerà verso questi iscritti,  ed Internet come luogo di dibattito diventerà un’illusione.
Stiamo concedendo ai Big Fata il potere esorbitante di leggere i nostri sogni e il nostro avvenire..

Un’altra ossessione dei Big Data è quella di riuscire a vincere il sonno e far restare i navigatori il più tempo possibile davanti allo schermo. Si vuole creare l’era dell'Open  24/7 dove i consumatori e i lavoratori sono attivi a tute le ore  e il dormire diventa quasi un’anomalia.

L'uomo potenziato e il trasumanesimo ----     Il transumanesimo (o transumanismo) è un movimento culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia  e l'invecchiamento.         La malattia, la vecchiaia e la morte non sollevano più delle questioni metafisiche ma dei semplici problemi tecnici che possono essere superati grazie alla fusione della biologia e l’informatica. Uno studioso francese del genoma riassume la visione dei Big Data: - "l’uomo del futuro sarà come i prodotti informatici, una versione beta in continuo aggiornamento".
Google ha recentemente firmato un accordo con Biogen il gigante americano della biotecnologia, e stanno compiendo esperimenti su 10000 volontari, con la speranza di trovare il modo di prevenire le malattie.  Google ha creato il Google X lab un laboratorio segreto con la divisione la Scienza della vita, inaccessibile a giornalisti ed esterni. IBM ha creato Watson, un programma in grado di diagnosticare certi tipi di tumore in modo più rapido e preciso degli oncologi.
I giganti del web hanno anche iniziato ad assumere i migliori specialisti mondiali dell’invecchiamento e la oro ambizione futura sarà quella di arrivare a vendere dei punti di vita supplementari ai miliardari che potranno permetterseli e annullare l’ultima uguaglianza degli esseri umani: quella di essere uguali di fronte alla morte. Israel Nisand fondatore del forum europeo di bioetica ha denunciato - che stiamo cambiando il destino dell’umanità.
Non contenti di volere andare oltre la morte, questi oligarchi del web pretendono anche di fabbricare un uomo nuovo e potenziato, un ibrido tra essere umano e macchine. Già ci sono molti esempi di questo nuovo campi di studi:  una specie di armatura con casco permette ai soldati di trasportare più di 100 kg di materiale. Le protesi intelligenti permettono, dopo aver effettuato degli impianti celebrali, di pilotare attraverso il cervello degli arti artificiali. Un futuro inevitabile che avrà la convergenza di biogenetica, nanotecnologie, neuroscienze e informatica e il 2040  è considerato come momento ipotetico in cui l’intelligenza artificiale supererà quella degli umani. La combinazione cervello-macchina dovrebbe permettere all’ordinatore di riprogrammarsi  automaticamente, aumentando all’infinito le sue capacità fino a superare quelle del cervello umano.  Larry Page dice che all’alba dei computer biologici, la nostra materia grigia sarà diventata obsoleta. Agli occhi dei transumanisti il nostro organismo sarà una specie di elaboratore obsoleto.  Tutto questo sembrerebbe un progetto utopico, ma purtroppo la realtà supera l’immaginazione, è stato messo a punto anche il progetto RAM (Restoring Active Memory), si fanno degli impianti celebrali che stimolano aree del cervello per facilitare la capacità di memorizzazione, di apprendimento, di gestione delle emozioni, ecc.  E’ stata anche creata nel 2008 la Singularity University, sponsorizzata dagli inventori di Google, il fondatore di PayPal, ecc, per fare proseliti e indottrinamento dell’ideologia libertaria dei Big data caratterizzata da un individualismo totale.
Nel 2008 il robot umanoide HRP-2 riesce a compiere dei gesti non programmati e a prendere una palla su un armadio, è una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La robotizzazione entra in concorrenza con l’uomo per dei compiti ripetitivi, e punta a sostituire milioni di operai che lavorano nelle catene di montaggio.  Amazon ha comprato la società Kiva System, specializzata in robotica logistica per aumentare i carretti intelligenti nei centri di spedizioni, scelgono il prodotto e lo mettono nel pacchetto da spedire. Inoltre, Jeff Bezos sogna di consegnare le merci per drone. Google ha comprato Meka Robotics, specializzata nei robots destinati a lavorare a fianco di operai.
Ormai, l’intelligenza artificiale entra in concorrenza con l’uomo sul mercato del lavoro. Nei prossimi 20 anni, negli Stati Uniti,  il 47% dei compiti potrebbe essere affidato a delle macchine intelligenti.
Purtroppo, il fenomeno sta passando dai colletti blù (gli operai) ai colletti bianchi (impiegati).  Adesso esistono anche dei robots giornalisti, che analizzando in tempo reale le informazioni sul web, le mettono in correlazione e riescono ad estrapolare gli elementi necessari per stilare articoli sportivi e di attualità.  Uber con un migliaio di persone impiegate produce una cifra di affari di circa 10 miliardi.  L'Airbnb francese con 25 stipendiati crea una cifra di affari di 800 milioni di dollari.
Internet e gli elaboratori intelligenti promettevano un’economia di scambio, di solidarietà, adesso questa utopia numerica è stata spazzata via da una visione puramente di mercato al profitto delle super-multinazionali sempre più ricche, e sempre più potenti.
Si creerà un nuovo mercato in cui un’elitte composta da 20% della popolazione gestirà tutto, e l’80% riceverà un salario universale o pagare agli internauti a secondo il tracciato numerico che oggi viene ceduto gratuitamente. Il consumatore diventa un prosumer, produttore e consumatore, il valore delle cose sarà dato dalle informazioni.  La gratuità di una serie di servizi sarà il corollario della disoccupazione tollerabile.
L’ossessione dei Big data di voler creare a tutti i costi una macchina pensante potrebbe essere l’inizio della fine dell’umanità. Questo pessimismo è condiviso dal celebre astrofisico Stephen Hawking.  Asimov nel suo libro, Il pianeta delle scimmie, dichiarava: "un robot non può essere pericoloso per un essere umano". Lo stesso Elon Mask dichiara: "spero che gli esseri umani non saranno serviti da input per i programmi biologici di sviluppo della super intelligenza numerica".
Un altro aspetto interessante delle nuove tecnologie, è quello di scoprire che la tonalità delle informazioni proposte può modificare le nostre emozioni. E’ stato fatto un esperimento su 700000 internauti ( a loro insaputa) divisi in tre gruppi a cui sono state proposte informazioni diverse neutre, positivi, negative. I tre gruppi hanno reagito diversamente nei loro post a seconda delle sollecitazioni ricevute.
Cercare di capire le nostre emozioni, per controllarci meglio e risvegliare il consumatore che dorme in noi è l’obiettivo dei Big Data.  Facebook ha assunto il francese Yann LeCun uno deglispecialisti mondiali dell’emozioni umane. E soprattutto, l'obiettivo non è solo determinare i nostri bisogni sospesi nell’inconscio, ma precedere le nostre attese e i nostri desideri. Questo è il ruolo di Big Mother.
Dei programmi ci dicono cosa leggere, quale musica ascoltare, quale film guardare, cosa mangiare e in quale posto.  Attraverso i commenti sugli E-book, i like su Facebook, i vari commenti su siti si determina il barometro emozionale della popolazione che rende obsoleta la buona vecchia pubblicità.  Facendo la scelta al nostro posto Big Mother estirpa l’angoscia del dubbio, quel dubbio che ci fa costruire e crescere. Senza alterità, senza confronto con l’altro è impossibile crescere ed evolvere.  Facebook ha anche l’ambizione di creare il perfetto giornale individuale, un algoritmo selezionerà i gusti dell’internauta e gli proporrà un giornale personalizzato. BIG Mother ci permetterà forse di dimenticare la più angosciante delle nostre domande, quella della paura della morte e di dare un senso alla nostra vita.
La pornografia in rete   -----              Il 25% delle richieste digitate dagli internauti sui motori di ricerca riguarda la pornografia. Si stima che il 12% dei siti, ossia 4,5 milioni di siti, è classificata X. Il psicanalista Jacques-Alain Miller  la definisce una furia copulatoria. Questa consumazione sfrenata fa sì che il 59% degli internauti passa tra le 4-5 ore settimanali su dei siti porno che si trovano in maggior parte sulla costa Ovest degli Stati Uniti. Un paradosso di un Paese che rivendica il suo puritanismo.  Altro paradosso è la censura  effettuata da Facebook nel 2011 dell’immagine del quadro Origine del mondo di Courbet postata sul web da un insegnante e giudicata indecente.
Quasi 95 milioni d’internauti si connettono ogni giorno alle due piattaforme YouPorn e YouHub, incrementando il mercato della pornografia on line che vale 6 miliardi di dollari. Un fantasma pret a porter che affonda l’immaginario, fino nei meandri più intimi.
Qualche psicologo ha detto che la pornografia permette di disattivare le velleità di rivolta poiché si satura lo spirito con un’illusione di trasgressione.
Videogiochi ----  Altro mercato in crescita è quello dei video giochi stimato intorno ai 55 milioni di euro, che cresce in media del 7% ogni anno. Questi video giochi creano le competenze necessarie a pilotare a distanza i famosi droni armati americani, tra cui il famoso Reaper, attraverso i quali uccidono terroristi ed altro.  Con pornografia e  video giochi i padroni dei Big data anestetizzano il nostro spirito critico.

La saggezza on line ----  Di fronte all’epidemia di burn-out che colpisce gli iperconnessi, i Big Data hanno inventato una nuova religione Wisdom 2.0, termine coniato da Soren Gordhamer, che ha come scopo di far vivere gli internauti connessi in una maniera che sia benefica al loro benessere.  Google ha assunto Chade-Meng Tan, nominato al Nobel della Pace 2015,  per organizzare seminari per combattere il burn-out. Tan applica la regola dei 3 B: Benevolenza, benessere, bonheur.  Gli impiegati stressati per l’iper-connessione sono invitati a scaricare programmi di aiuto alla meditazione o alla respirazione. L’era del multitasking porta ad una iper-moltiplicazione dell’attenzione alla quale non siamo psicologicamente adattati e provoca una frammentazione del pensiero. Dei ricercatori britannici hanno riscontrato una modifica della struttura celebrale nelle persone che usano contemporaneamente più terminali elettronici. Un’alterazione che sarebbe collegata al di-sfunzionamento emozionale come la depressione e l’ansia.   E' stato anche inventato un dispositivo che attaccato alla cintura invia un’allerta all’impiegato quando raggiunge livelli alti di stress.

Una pressione permanente si manifesta 24 su 24 per 7 giorni alla settimana nelle persone che usano dispositivi elettronici in un mondo vuotato di senso che non aspetta altro che essere riempito della saggezza 2.0. Ogni americano riceve stimoli e informazioni elettroniche per più di 12 ore al giorno. Il 60% dei dirigenti continua a lavorare sul loro computer anche quando torna a casa. Durante la giornata un dirigente riceve più di 70 e-mail e ne invia almeno 30.  Qualcuno comincia a proporre il diritto alla deconnessione professionale.  Si crea secondo il filosofo Hartmut Rosa una frustrazione nel non riuscire a fare quello che si vorrebbe fare, e una insoddisfazione, di fare male quello che si fa.             

Mai così connessi, Mai così soli!!!   ----  Più il malessere è forte che il digitale ci precipita nel pozzo della solitudine, allora per scappare a questa solitudine si cerca di moltiplicare il numero di amici sui social network.  Gli algoritmi aumentano il deserto affettivo facendoci credere che l’amicizia è una quantità, dissuadendoci di andare a cercare nella vera vita amici autentici.

Adesso per rendere sicuri i nostri dati siamo invitati a scaricare il contenuto dei computer e smartphone nel cloud (ad esempio iCLoud di Apple, o Drive di Google). Le informazioni più intime, famigliari, mediche e finanziarie sono scaricate su un server e consegnate ad altre persone senza essere sicuri dell’uso che ne faranno. Il progetto Total Recall prevede che tutti gli eventi di una vita di un internauta siano memorizzati in tempo reale in una biblioteca personale che si potrebbe interrogare in ogni momento e utilizzare i dati per risolvere eventuali controversie. Del resto embrioni di questo progetto già esistono, come ad esempio Google Map che permette di consultare lo storico dei nostri spostamenti, riportando data e ora dello spostamento includendo immagini del percorso virtuale. Un giorno, forse I Big Data ci proporranno di cancellare dalla matrice i nostri cattivi ricordi, o rimodellarli per renderci più felici…    Non è quello che promette la filosofia pseudo-buddhista chiamata Wisdom 2.0?              Il contrario di quello che auspicavano i Greci per i quali il conflitto era l’occasione di rivelarsi, di testare i propri limiti, la resistenza e il coraggio.

Gli Hackers ----        L’unica speranza di bloccare questo ingranaggio, il granello di sabbia è rappresentato dagli hackers, che incominciano ad essere perseguitati dai servizi segreti e gli apparati statali americani e sono diventati il nemico pubblico numero uno.       I casi più eclatanti sono quelli di Barret Brown arrestato per aver trasmesso i 5 milioni di e-mail fornitegli da Anonymous a Wikileaks; Edward Snowden che aveva rivelato l’ampiezza dello spionaggio della vita privata messa a punto dai servizi segreti americani; Julian Assange il fondatore di Wikileaks condannato per aver pubblicato video segreti americani in cui venivano uccisi civili inermi in Iraq e Afganistan. Manning, a sua volta condannato ad anni di prigione per aver fornito i video a Assange dichiarava: "Bisogna pagare un prezzo elevato per vivere in una società libera".       

Gli hackers sin dall’inizio creando i software aperti come Linux, permettevano lo scambio gratuito e libero della conoscenza in campo informatico e si contrapponevano all’uso del software proprietario di Microsoft, Apple, e i grandi del web che commercializzavano tutto facendo pagare licenze d’uso dei vari prodotti software. Gli hackers fin dall’inizio hanno rappresentato una forma di contro-potere pragmatica capace di ispirare altri internauti.  Per questo i Big Data e servizi segreti li associano ai crackers e i phreakers che piratano i siti web, le linee telefoniche, rubano dati bancari per rivenderli.   Gli hackers sono indispensabili ai cittadini per tentare di riprendere il controllo della Matrice, sono i soli in grado di aprire la scatola nera e rivelare il funzionamento della macchina. Sono i soli in grado di insegnare ai cittadini le tecniche di autodifesa numerica o digitale.  Sono state messe a punto varie tecniche e software per sottrarsi al controllo di Big Brother o Big Mother come lo si voglia chiamare.

La creazione del browser TOR ha permesso di navigare in anonimato sul Web mascherando le connessioni, il loro contenuto, il punto di entrata nella rete e di destinazione. Inizialmente, nato da un progetto di ricerca, della US Navy, è stato ripreso e trasformato ed è oggi utilizzato da 2 milioni di internauti. Si stima che circa 30.000 server dissimulati sarebbero accessibili da TOR.

La cifratura e l’anonimato permette alle persone e ai gruppi uno spazio di confidenzialità in linea che permette loro di esercitare la libertà di opinione di espressione e li protegge da qualsiasi immissione arbitraria o illegale o contro-attacco. Il dipartimento americano della Difesa ha costruito un software chiamato Memex capace di frugare nel Deep Web e trovare le tracce di connessione, pagine nascoste e stabilire dei legami tra di loro.    Per i Big Data e i servizi segreti americani, il Deep Web che hanno ribattezzato DarkNet, è il luogo di tutti i vizi, dove prosperano trafficanti, pedofili e terroristi.   E’ invece, un mezzo per proteggere la propria vita privata, di non farsi rubare i dati personali dalle multinazionali del digitale.      Il Web nascosto o profondo permette anche ai militanti dei diritti umani, ai dissidenti e ai giornalisti di aggirare la censura, di scappare alla sorveglianza totale esercitata dalla Matrice. E’ la versione moderna e digitale delle antiche catacombe dove si rifugiavano i primi cristiani perseguitati dall’impero romano.

Occorre ritrovare il tempo per sapere chi siamo, di de-costruire in un periodo dove è diventato vitale il disconnettersi e continuare a sviluppare lo spirito critico.

Il nuovo imperialismo ----   Si profila un mondo dove l’essere umano sarà dissociato da lui stesso fino a diventare perfettamente controllabile, senza costrizioni, né violenza fisica. Un mondo caratterizzato da avidità e l’appetito senza fine di una minoranza, pochi individui animati da un imperialismo che nessuno Stato Nazione aveva osato manifestare a questo livello. Un potere soprannazionale invisibile che controllerà la vita privata degli individui in modo totale che si potrebbe riprendere l’espressione di Vinton Cerf:la vita privata diventerà un’anomalia”.  Un avvenire che sembrerebbe ineluttabile visto che manca il più minimo contro-potere.  Gli intellettuali, che dovrebbero svolgere il loro ruolo di sentinella non si sono resi conto di quello che sta per per arrivare, sommersi e affascinati da questa rivoluzione tecnologica.

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