lunedì 29 agosto 2022

Josephine Baker

Joséphine Baker (1906 - 1975) è stata una cantante e danzatrice statunitense naturalizzata francese. Di origine creola afroamericana, è considerata come la prima celebrità nera e tra le più acclamate vedette di Parigi. 

Joséphine Baker si è battuta ed impegnata per l'emancipazione femminile, contro la segregazione razziale, per i diritti dei neri, contro il nazismo, per una società multietnica. E’ la prima donna nera a ricevere la più alta onorificenza francese,  il titolo di Cavaliere della Legione d’onore..
Nata a St. Louis in Missouri, viene abbandonata dal padre alla nascita. Trascorre gli anni della gioventù nella povertà e nella segregazione. Nonostante tutto è una bambina allegra  che cresce in un quartiere del ghetto, a ritmo di blues. Messa a servizio domestico nelle case di famiglie bianche e benestanti, abbandona la scuola. A 13 anni il primo matrimonio con Willie Wells (durata del matrimonio un anno - 1919). Successivamente si unisce a una compagnia di artisti di strada e nel 1921 sposa Willie Baker (durata del matrimonio dal 1921 al 1925), di cui  manterrà il nome anche dopo la separazione. E' proprio in quegli anni che inizia a ballare e ad esibirsi in piccoli numeri, dimostrando un carattere determinato ma al contempo positivo e solare. Approda a Broadway a New York, dove il “Rinascimento di Harlem” consente la messa in scena di spettacoli interpretati da artisti di colore e a soli sedici anni si fa coreografa e interprete del suo primo show, Shuffle Along.
Assieme alla sua bravura, maturano anche la fama e il successo, tanto che le sue performance vengono richieste oltre oceano: nel 1925 arriva a Parigi con Sidney Bechet, dove la segregazione razziale non esiste ma i neri subiscono il peso di rigidi stereotipi, retaggio della politica coloniale protratta per molti decenni.
Decisa ed esplosiva Josephine non si lascia intimidire e diventa la star della “Revue Nègre” al Théâtre des Champs-Elysées. Qui, in breve tempo conquista il ruolo di prima ballerina e diventa una celebrità a Parigi. La sua danza, un infuocato charleston eseguito in un’ambientazione esotica che unisce il gusto piccante e ricercato del varietà francese al folklore della musica africana, lascia il pubblico a bocca aperta. Nel 1927, alle Folies Bergères, Josephine Baker si spinge ancora oltre nello sfruttare le fantasie coloniali dell’epoca esibendosi vestita soltanto di una cintura di banane, accompagnata da una pantera. La prima canzone che esegue nel 1930 al Casino de Paris, “J’ai deux amours, mon pays et Paris”, la consacra definitivamente come diva. 
I suoi balli moderni, arditi, mai volgari, in cui “la musica sembra sgorgare dal suo corpo” verranno accolti e apprezzati con entusiasmo e i mitici anni Venti e l’età del Jazz non sarebbero stati gli stessi se Josephine Baker non fosse stata a Parigi a scaldare le trasgressive notti francesi con la sua sensuale danse sauvage.
Il suo successo è straordinario, balla davanti ai reali d’Europa, Le Corbusier crea un balletto per lei, Pirandello desidera dedicarle una commedia, riceve migliaia di proposte di matrimonio, ha contendenti del calibro di Ernest Hemingway, George Simenon, Picasso e Jean Cocteau. 
Nel 1937 ottiene la cittadinanza francese attraverso il matrimonio con Jean Lion (durata del matrimonio  dal 1937 al 1940). Il matrimonio dura un paio d’anni. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale l’ideale razzista riemerge con tutta la sua forza in Europa e Josephine lo sperimenta sulla sua pelle.  Josephine rappresenta tutto ciò che il nazismo aborrisce e nel 1940 la “Venere nera” si mette al servizio della Resistenza del suo paese d’adozione ed entra nel controspionaggio francese.
L’invasione della Francia, la costringe a trasferirsi nel sud del paese, dove si impegna ad accogliere e nascondere gli oppositori del Nazismo. Fa ritorno a Parigi solo dopo la liberazione, indossando l’uniforme e accolta da migliaia di persone che lanciano fiori al suo passaggio. Per il suo impegno civile e militare le vengono conferiti la Croix de Guerre, la Rosette de la Resistance e il titolo di Cavaliere della Legione d’onore nel 1957 da Charles De Gaulle. Ma la sua sete di giustizia è inarrestabile. Nel 1947, insieme al suo quarto marito, Jo Bouillon (durata del matrimonio dal 1947-1961), direttore d’orchestra, adotta dodici bambini, tutti di nazionalità diverse, grazie ai quali riesce a dimostrare che “i bambini di etnie differenti possono amarsi come fratelli”.

Gli anni Cinquanta vedono Josephine profondamente impegnata nel movimento per i diritti civili degli afroamericani, tanto che si rifiuta di danzare di fronte ad un pubblico di soli bianchi, boicottando teatri e diventando una delle prime artiste ad esibirsi per un pubblico misto e nel 1963 partecipa e arringa la folla durante la Marcia su Washington al fianco di Martin Luther King. Si esibisce per il suo ultimo spettacolo a Parigi nel 1975: il teatro si dimostra troppo piccolo per accogliere la miriade di spettatori ansiosi di assistere alla performance. Tra le file si accomodano per renderle omaggio anche Mick Jagger, Sophia Loren, Liza Minnelli e molti altri personaggi dello spettacolo.

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