mercoledì 21 settembre 2022

Dalla sofferenza alla gioia (2) - Mario Tanavaro

Mario Thanavaro (1955 -  )  è Maestro di meditazione Vipassana e insegna vari temi riguardanti la spiritualità.  Insieme alla Dott.ssa Enzina Luce Franzese è il fondatore dell’Associazione Amita Luce Infinita e ne è il presidente. Ha scritto oltre quindici libri riguardanti il Buddhismo, la meditazione e la consapevolezza dell’esistenza umana.  Conduce ritiri e incontri di meditazione online e in varie città d’Italia..  https://www.mariothanavaro.it/ 

 Achaan Sumedho, il suo maestro, gli diede il nome Thanavaro significa "fondazione eccellente", per ricordargli che il Dhamma, l'insegnamento spirituale gli avrebbe assicurato la stabilità  in un mondo soggetto a terremoti e sofferenze di ogni tipo. 

 La ricerca interiore e' un omaggio alla vita, un percorso di risveglio della coscienza e alla ricerca di un senso che porta alla liberazione dall'inizio al non io..

La sofferenza è sempre presente nella nostra vita, ma se Dio esiste esiste, ed è buono e misericordioso e onnipotente, perchè non interviene? Perchè non impedisce il male?  Anche il Papa Giovanni Paolo II, una domenica di ottobre nle 1985, parlò del silenzio assordante di Dio di fronte a tanta sofferenza.

La sofferenza  può  prendere la forma dell'angoscia, del vuoto interiore,  della depressione, del male di vivere, del senso di inutilità  della vita. La felicità  è la gioia  sono gli obiettivi di ogni persona e la vita e' uno spazio luminoso, aperto  pronto ad accoglierci.  Basta passare dalla sofferenza alla gioia. 

La sofferenza a volte è  funzionale a comprendere il vero e profondo significato della vita. La maggior parte della sofferenza che viviamo appartiene all'ambito relazionale e affettivo. Il meglio è il peggio di noi viene fuori quando siamo in relazione.  Il dolore è inevitabile e nell'arco della vita lo proveremo tutti.  La sofferenza è ciò  che aggiungiamo al dolore; è il dolore fisico potenziato, al dolore fisico si aggiunge la frustrazione psicologica. 

Il dolore può  liberare onde di energia creativa, vedi l'opera di Frida Kahlo o l'urlo di Munch pieno di paura, angoscia e disperazione e che esprime l'impotenza di fronte all'ineluttabile e funesto destino umano.   

La felicità  umana è  l'obiettivo di tutti, ma può  essere trovata solo nel profondo del proprio cuore. E' nella quotidianità  che troviamo le occasioni per la riscoperta della gioia. Ci dobbiamo educare ed addestrare a vivere senza risentimento, senza pessimismo e senza rimpianti ed esplorare nuove dimensioni della  coscienza.  Ci accorgeremo con il passare del tempo che all'esterno  non è cambiato  niente, ma è  all'interno  che è  avvenuta una rivoluzione della coscienza. 

La meditazione è  lo strumento per facilitare  questo percorso. Per meditazione  si intende la capacità  di guardare,  vedere, osservare e realizzare  le cose così  come sono. La spiritualita è un processo di maturazione della coscienza che ci permette di uscire dalla visione dualistica io-mondo, percepire la scomparsa dell'io, andare al di là della percezione di oggetti e sensazioni, sentirsi parte integrante di quella realtà che ci circonda. In qualche modo sentirsi Dio. 

Dopo essere riusciti a risolvere i nostri conflitti interiori,  occorre ritornare nel mondo, guardarlo con occhi diversi per riscoprirne l'umanità. Manca ancora una cultura che ci educhi ad stare aperti alla difficoltà, alla sofferenza e al dolore di un altro essere umano. 

Il frutto della pratica meditativa è  l'espressione naturale della gioia di vivere, della percezione dell'essere al di là di qualsiasi ricerca, dubbio e illusione. Il riuscire a vivere in armonia facendo parte del tutto, liberi da una volontà limitata  e da una coscienza individualizzata. 

Come dice Krishnamurti: la fioritura dell'amore è la meditazione. Spesso tendiamo a guardare  fuori  di noi alla ricerca  di un essere perfetto, un santone, un maestro,  mentre dovremmo  vivere la nostra vita con fiducia, compassione e amore senza cercare miti e modelli da seguire.  La felicità è  dentro di noi. Noi siamo questa realtà  ultima, noi siamo Dio. Una persona illuminata non è  qualcuno che ha raggiunto l'ultimo gradino di una scala.  L'illuminazione è  smettere di salire o scendere una scala, è  un ritornare ad essere naturali e vivere la vita con generosità, compassione,  coraggio,  umiltà,  saggezza, vivere con gioia e amare.

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