mercoledì 21 settembre 2022

Dalla sofferenza alla gioia - Mario Tanavaro

Mario Thanavaro (1955 - ) è Maestro di meditazione Vipassana e insegna vari temi riguardanti la spiritualità. Insieme alla Dott.ssa Enzina Luce Franzese è il fondatore dell’Associazione Amita Luce Infinita e ne è il presidente. Ha scritto oltre quindici libri riguardanti il Buddhismo, la meditazione e la consapevolezza dell’esistenza umana. Conduce ritiri e incontri di meditazione online e in varie città d’Italia. Il suo sito è il seguente: https://www.mariothanavaro.it/     https://percorsi.meditiamo.it/

E' stato per oltre 16 anni monaco buddhista, di cui gli ultimi 6 anni come Abate, Maestro di Meditazione, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana e poi Vice Presidente della Fondazione Maitreya..

 Nel suo libro Dalla sofferenza alla gioia, Come guarire dal dolore del mondo, Mario Tanavaro, spiega che su indicazione del suo maestro Achaan Sumedho fondò il monastero Santacittarama, Il giardino del cuore sereno.  Per sei anni fù l'abate di questo monastero. Alla fine dei sei anni  si ritirò privo di energia ed entusiasmo. Scoprì che anche il mondo religioso è pieno di pregiudizi e settarismi.  Alla fine decise di ritornare alla condizione laicale e diffondere gli insegnamenti e la pratica della meditazione al di là dell'appartenenza ad una religione. Nel suo libro racconta con umiltà che ritornare nel mondo a quarant'anni, senza un appoggio economico e morale, non è stato un cammino facile. La strada che porta alla conoscenza di sè, spesso non è lineare e bisogna confrontarsi con le proprie paure e mettersi in discussione. Infine, assumere la responsabilità di essere liberi, capire che la vita è breve e deve essere vissuta al meglio e con coraggio per  portare a termine il proprio compito.

La felicità è più leggera di una piuma, nessuno sa afferrarla. L'infelicità è più pesante della terra, nessuno sa lasciarla.  Siamo spesso affetti da un disagio esistenziale la cui origine è dentro di noi. Finchè ci sposteremo da un luogo ad un altro, da una relazione ad un'altra non risolveremo la causa della nostra agitazione.

Con la pratica meditativa possiamo riuscire a riconoscere le radici del nostro disagio. Spesso è molta diffusa la mancanza di accettazione di sè e di autostima.  Solo quando saremo consapevoli dell'esigenza di trasformazione potremo cambiare pagina. Spesso la compensazione alle nostre mancanze interiori si manifesta propria abbracciando un credo religioso che non protegge dalla rigidità e dalla chiusura verso il prossimo. La pratica meditativa richiede una conoscenza profonda di sè e una precisa cognizione della realtà attraverso l'osservazione, la concentrazione, la visualizzazione, l'introspezione. Solo in questo modo potremmo penetrare nel nucleo della coscienza. La reale condizione dell'esistenza in Oriente si chiama Dhamma o Dharma. 

"Il più delle volte, la nostra ricerca istintiva e maldestra della felicità si basa su inganni e illusioni, piuttosto che sulla realtà, e così ci sfianchiamo nel tentativo di modellare il mondo per farlo combaciare con le nostre fantasticherie, o alteriamo artificialmente i nostri stati di coscienza. Non sarebbe meglio trasformare la nostra mente?"  - Matthieu Ricard           E' il pensiero che crea la realtà.

Lungo il cammino della vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili; anzi, cercate di dare loro gioia ogni volta che potete. Siamo esseri sensibili e preziosi, a prescindere del giudizio degli altri, dall'apprezzamento e dalla stima altrui. La ricchezza interiore, lo spirito di servizio e l'altruismo, sono beni inestimabili. La condivisione dei nostri talenti, del nostro lavoro e dell'energia che mettiamo nel vivere bene la nostra vita, è l'unica forza che può veramente salvare l'umanità. 

Nel mondo attuale caratterizzato dal liberismo selvaggio, il consumismo insaziabile, il depauperamento del pianeta, dalla crescita selvaggia a discapito dei diritti umani e dell'ambiente, dalla crescente disparità sociale sono incoraggiati l'avidità, l'attaccamento, la competizione e il conflitto. Bisogna riscoprire il piacere di una vita semplice, in armonia con se stessi e con gli altri esseri senzienti, con il pianeta. La pratica spirituale promuove la semplificazione dei bisogni, la spogliazione continua dell'avere per poter finalmente essere.  L'obiettivo è vivere semplicemente la propria vita facendo quello che deve essere fatto senza cercare riconoscimenti e successo, superando la paura di fallire.

La cultura è disgiunta dalla vera conoscenza e spesso ostacola il cammino spirituale. Nel film provocatorio Cento Chiodi di Ermanno Olmi, il protagonista, un affermato professore di filosofia nel finale, dopo aver trafitto le pagine degli antichi testi dice: "A che cosa sono serviti? A ingannarci l'un l'altro. C'è più verità in una carezza che in tutti i libri". 

Anche la ricerca spasmodica di una guida spirituale, di un leader idealizzato, di qualcuno che risolvesse tutti i problemi e che fosse in grado di dirmi cosa è il bene e cos'è il male, quale è la cosa giusta da fare non aiuta alla nostra evoluzione interiore.  Come dice Jiddu Krishnamurti "Voi credete nei salvatori, ma è proprio da loro che dovete salvarvi. Vi dovete redimere dall'idea che qualcuno possa venire a redimervi". 

La ricerca interiore è un omaggio alla vita.

Nessun commento:

Posta un commento

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...