Osho Rajneesh (1931-1990), o semplicemente Osho, è stato un mistico e un controverso maestro spirituale indiano. Dal testo la Creazione del Presente.
Un uomo decise di cercare il maestro perfetto. Lesse molti libri, fece visita a un'infinità di saggi, li ascoltò, discusse con loro e si esercitò, ma finiva sempre per ritrovarsi pieno di dubbi e insicurezze.
Dopo vent'anni incontrò un uomo le cui parole e le cui azioni corrispondevano perfettamente alla sua idea di persona totalmente realizzata. Il pellegrino non perse tempo e disse: "Tu mi sembri proprio un maestro perfetto: se e' cosi', il mio viaggio e' giunto al termine!".
"In effetti" rispose il maestro "puoi chiamarmi in quel modo".
"Allora, di prego, accettami come tuo discepolo"!" Implorò l'uomo.
"Questo non posso farlo" rispose il saggio "perche', per quanto tu desideri un maestro perfetto, lui, dal canto suo, puo' accettare solo un discepolo perfetto".
Il maestro arriva solo quando il discepolo è pronto, e mai prima: non puo' essere diversamente e non puo' accadere in nessun altro momento della vita. Solo quando il discepolo sarà pronto e maturo gli apparirà il maestro: prima deve imparare a vedere e ad ascoltare, e deve creare nel suo cuore la capacità di sentire. Se sei cieco, come puo' apparirti il sole? Anche se lo facesse, non te ne accorgeresti!
Se non sei capace di vedere, al mondo non esisterà alcuna bellezza; i fiori sbocceranno, ma non per te, le stelle riempiranno il cielo di uno splendore immenso, ma tu non le vedrai... Al mondo non esiste nessuna bellezza se non puoi vederla! Se nel tuo cuore non c'è amore, non troverai mai la persona amata: bisogna soddisfare il prerequisito di fondo, perchè solo l'amore può trovare l'amato, solo gli occhi possono cogliere la bellezza, e solo le orecchie sanno ascoltare musiche e melodie...
Purtroppo ci sono davvero tante persone - e sono la maggioranza - che si ostinano a cercare qualcosa che sta fuori da loro, senza aver creato una ricettività corrispondente dentro di sè. Ho incontrato molti ricercatori che cercavano un maestro, ma erano totalmente inconsapevoli del fatto che il discepolo fosse del tutto assente: e se il discepolo non esiste, come puo' trovare un maestro?
Il maestro non e' un semplice fenomeno oggettivo che si trova fuori da te: prima di tutto deve essere una realtà presente nel tuo cuore! Essere un discepolo richiede una preparazione, implica una sete, un desiderio ardente e una grande passione per la verità. Ma nonostante l'assenza di tutte queste cose, le persone si mettono alla ricerca di un maestro - e non stupisce certo che non lo trovino! Non lo troveranno mai, e anche se ne incontreranno parecchi, continueranno a non accorgersene.
Come puoi vedere il maestro se non ti rendi vulnerabile? Come puoi incontrarne uno se non sai nemmeno cosa voglia dire essere un discepolo? Il punto di partenza della ricerca consiste nell'essere un discepolo! Il vero ricercatore non si preoccupa del maestro, non si chiede dove sia; l'unica cosa che gli interessa è creare il discepolo dentro di se', come diventare un allievo, come essere aperto alla realta', e come agire partendo da uno stato di innocenza e non in base a un qualche sapere.
Se vivi basandoti sul sapere, incontrerai molti insegnanti, ma non troverai mai nessun maestro. Se sai gia' una cosa o pensi di saperla, ti imbatterai solo in altri eruditi, in altra gente che sostiene di saperne piu' di te: incontrerai soltanto le persone che puoi incontrare, ossia altri individui come te. Un uomo che si muove basandosi sui saperi che ha accumulato incontrera' molti insegnanti e imparera' molte cose, ma non trovera' mai un maestro.
Per incontrare un maestro, devi essere un bambino, devi essere del tutto innocente e non possedere alcun sapere; la tua mente deve essere vuota e colma di passione per la verita', ma non deve contenere alcuna convinzione in proposito: questa e' la condizione adatta al vero apprendimento - e a quel punto non e' necessario andare da nessuna parte, perche' sara' il maestro a venire da te!
Qui con me ci sono molti sannyasin - molti ricercatori del Vero - che non sono arrivati in seguito alle loro ricerche, ma che ho trovato io; sono giunti grazie a me e non grazie a se stessi, e questo è il vero modo per arrivare qui. Se vieni da me di tua iniziativa, significa che non sei arrivato affatto: continui a restare dove sei, ostinato, gonfio di ego - sei così pieno di te che non resta alcuno spazio perchè io possa entrare nel tuo cuore!
Essere capace di imparare è uno dei requisiti di fondo di un ricercatore, e quando dico "imparare" intendo che si dovrebbe sempre agire partendo da uno stato di innocenza. Non dovresti portarti dietro convinzioni preesistenti, perchè ti impediranno di apprendere: se infatti incontri qualcuno che le contraddice, sarai costretto a rifiutarlo, e se nulla le mette in crisi, non imparerai niente, ma rafforzerai semplicemente il tuo vecchio pregiudizio.
Se una cosa si accorda alle tue convinzioni, non provoca alcun apprendimento, ma si limita a rafforzare la tua vecchia mente, e il maestro non puo' fare questo: al contrario, deve distruggere tutto ciò che è vecchio per far posto al nuovo, deve portarti via tutto ciò che hai sempre tenuto con te - deve far spazio dentro di te! Se ti aggrappi a convinzioni, pregiudizi, idee e filosofie, non riuscirai mai a incontrare un maestro, perche' il suo compito consiste nel distruggere ogni genere di filosofia: è interessato solo alla realtà, non alla speculazione.
Se sei pieno di convinzioni, e' impossibile che tu arrivi davvero al maestro, perchè le tue idee si frapporranno fra te e lui come una barriera. Bisogna arrivare a lui completamente aperti, disponibili, senza sapere nulla...Tutto questo dovrebbe essere scontato, perchè se possiedi già un sapere, vuol dire che non sei disponibile: sono le tue stesse idee a sbarrarti la strada.
Diventa un discepolo e non preoccuparti del maestro: quando sarai pronto arriverà. A volte si manifesta in forme strane, ma accade sempre! Quando una persona è matura, il divino la raggiunge in molti modi, e il maestro è l'ultima incarnazione con cui il divino si manifesta al discepolo: dopo di lui non esiste più alcuna forma. E' l'ultima esperienza dotata di un corpo: poi c'è l'etereo - il divino privo di forma. Il maestro è l'ultima manifestazione del divino simile a te, che vive come te, che puoi toccare e con cui puoi dialogare, perche' parla la tua stessa lingua: al di la' di lui c'é l'incorporeo, c'é il silenzio - completo, assoluto, vergine...
Il maestro sta esattamente fra il mondo e il divino. Se sei davvero stanco del mondo, della sua routine e del suo tran tran, non iniziare a cercare un maestro, trova piuttosto il modo di diventere un discepolo: comincia a liberarti dal peso dei pregiudizi e dei dogmi, e dimentica tutto quello che sai...
La vera ricerca consiste nel diventare un discepolo, nell'imparare a svuotare la coppa del tuo io, in modo che, se incontri un essere straripante di divinita', possa riempirti e colmare il tuo cuore fino all'orlo. La gente invece tenta di trovare un maestro senza cercare la condizione del discepolo, ed è così che si perde.
In questo caso ti imbatterai in moltissime persone, continuando a sentirti insoddisfatto, e la radice di questa insoddisfazione non è esterna a te; proviene dalla tua mente, perchè continui a portarti appresso le tue convinzioni.
Nell'accogliere un discepolo, Ramana Maharshi era solito dirgli: "Se vuoi stare con me, devi disimparare; se non lo fai, io non ho nulla da darti: sei già fin troppo pieno!".
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