venerdì 3 febbraio 2023

Pattabhi Jois e l'Asthanga Yoga

Gli insegnamenti e la presenza di K. Pattabhi Jois’s (fondatore dell'Ashtanga Yoga Research Institute, a Mysore, South India) hanno avuto un profondo effetto sul mondo dello yoga. Vista da lontano la pratica dell'Ashtanga yoga sembra essere semplicemente una sequenza di posizioni di  yoga, ma, il vero yoga è ciò che non può essere visto. Gli elementi che, combinati insieme, costituiscono la pratica sono: 

  •     bandhas (le "valvole" interne dell'energia),
  •     respirazione ujjayi (la respirazione con la laringe socchiusa),
  •     asana (seuqenze di posizioni),
  •     drishti (un punto in cui si focalizza lo sguardo)
  •     e vinyasa (il preciso coordinamento del respiro con i movimenti fluidi)

 Attraverso l'applicazione di questi principi Pattabhi Jois ha costruito un approccio olistico allo yoga ed alla vita stessa. Lui era uno studioso e un professore di sanscrito e aveva una conoscenza molto profonda dei testi yogici della tradizione. Possedeva inoltre un grande entusiasmo, una gioia e una energia positiva contagiosi e di grande ispirazione. I suoi insegnamenti permettevano agli allievi di crescere fornendo loro gli strumenti per un'auto esplorazione e un progresso individuale.

Yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana, e samadhi questi otto rami sono le basi della struttura dell'insegnamento di Patanjali, che compongono l'albero dello yoga. Non possono essere isolati. La profonda bellezza e l'integrità dell'albero dipendono dall'effetto bilanciato di tutti i suoi rami. Pattabhi Jois insegnava che il miglior modo per alimentare l'albero era attraverso l'applicazione di tutti i principi della pratica.
Pattabhi Jois era solito dire "99% pratica e 1% teoria.” Praticare non significa soltanto eseguire le asana sul tappetino, ma utilizzare gli aspetti benefici della pratica delle asana all'interno della parte rimanente della nostra giornata. Il risultato finale è aumentare il prana mentre pratichiamo sul tappetino e poi portarci dietro l'energia positiva nella vita di tutti i giorni per rendere il mondo un posto migliore. Il tappetino può diventare un microcosmo per la vita di tutti i giorni. Il respiro, l'attenzione e la pazienza sono la chiave. Quando ci confrontiamo con l'esistenza quotidiana possiamo contare sulla forza che abbiamo acquisito dalla pratica sul tappetino.
Pattabhi Jois dava molta importanza al respiro. Il respiro è vita! Entriamo in questo mondo inspirando e lo lasciamo esalando. La consapevolezza del respiro è il centro dello yoga, attorno al quale tutto il resto ruota. Nell'Ashtanga emettiamo un suono quando respiriamo (la respirazione ujjayi), questo suono agisce come un mantra sul quale meditiamo e ci focalizziamo durante la pratica. Questa meditazione ci porta alla verità. Sia che siamo immobili, sia che siamo nel movimento del vinyasa, continueremo a sentire il suono del nostro respiro; se la mente vaga altrove la riportiamo indietro a quell'esatto momento.
Essere uno yogi nel mondo moderno, significa contribuire un pochino a migliorare l'ambiente nel quale si vive e a migliorare le relazioni umane.
Pattabhi Jois ci ha lasciato una immensa eredità, la sua scomparsa è stata una grande perdita, ma la luce che ci ha lasciato continua a splendere. L'Ashtanga è un viaggio che dura per tutta la vita e ognuno cercherà di mettere a punto una propria pratica personale. Muoversi verso il prossimo livello significa muoversi con profonda consapevolezza nella quotidianità e non significa acquisire scioltezza o forza.

--- In una celebre lettera alla testata giornalistica americana Yoga Journal, Pattabhi Jois, criticava alcune nuove tendenze dell'insegnamento. David Swenson,  considerato una delle massime autorità dell'Ashtanga Yoga, riassume così il suo intervento:
"Sono contrariato nel verificare che molti studenti neofiti abbiano preso l'Ashtanga Yoga e lo abbiano trasformato in un circo ad uso e consumo della propria notorietà e del proprio profitto. Ad esempio il nuovo 'Power Yoga' degrada la profondità, lo scopo e il metodo del sistema di insegnamento dello yoga così come io lo ricevetti dal mio guru Sri. T. Krishnamacharya. Lo stesso appellativo 'Power', è una caratteristica propria di Dio, non è qualcosa che possa essere raccolta dall'ego di nessuno. Metodi yoga incompleti, contravvenendo con i loro stessi propositi, possono alimentare nel cuore 'i sei nemici' (il desiderio, la rabbia, l'avidità, l'illusione, l'infatuazione e l'invidia). L'intero sistema dell'Ashtanga Yoga, praticato con devozione, conduce alla liberazione del proprio cuore, del proprio spirito. Il verso II.28 degli Yoga Sutra conferma questo aspetto: 'praticare tutti gli aspetti dello yoga distrugge le impurità affinché risplenda la luce della conoscenza e della consapevolezza'.
Si tratta di un caso sfortunato la circostanza in cui alcuni studenti che non sono ancora maturati nella propria pratica abbiano modificato il metodo originale ed abbiano tagliato fuori l'essenza di un antico lignaggio di insegnamento per assecondare i propri limiti.
Il sistema dell' Ashtanga yoga non dovrà mai essere confuso con il presunto 'power yoga' o qualsiasi altra capricciosa creazione che vada contro la tradizione delle originali scritture dello yoga. Sarebbe davvero un peccato perdere il prezioso gioiello della liberazione, nel fango di uno stolto body building."

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