domenica 12 marzo 2023

Calmo e Limpido - Lama Mi-pham

"Possano questi testi aiutare le persone ad aiutare se stesse. Che tutti gli sforzi siano per la liberazione di tutti gli esseri".

Riassunto del testo che è diviso in due parti.

Parte prima. La ruota della meditazione analitica.  Alla meditazione buddhista non interessa l'Io e neppure il super-Io, un io trascendente o qualsiasi altra fantasia, quanto piuttosto infrangere la stretta mortale di queste fantasie, lasciando emergere la vera identità dell'uomo. La meditazione mira quindi a un'esperienza di identità in cui ogni immagine di se stessi non è altro che una distorsione e un travestimento. La stessa analisi deve essere condotta con ciò che viene chiamato mente. La maggior parte delle nostre esperienze viene filtrata attraverso un sistema di categorie, di costruzioni, di fantasie e di compartimenti, sempre centrati sull'io e basati sulla supposizione che il mondo possa essere osservato solo dal punto di vista degli interessi  o delle esigenze di chi lo percepisce.

- Le quattro verità del Mahayana si rifanno alle stesse caratteristiche dei fenomeni: la molteplicità composita, la transitorietà, l'origine della sofferenza e la non sostanzialità dell'essenza. La qualità dei frutti dipende dalla ferma risoluzione a praticare.

La causa delle frustrazioni, dei fallimenti, delle disgrazie e delle ansie non è esterna. Deve essere cercata dentro di noi. La confusione, creata dai conflitti emotivi prodotti dai giochi mentali che distorcono la visione, è l'ostacolo fondamentale alla conoscenza dell'identità di samsara e nirvana. La disciplina della mente conduce alla comprensione e alla piena consapevolezza. Gelosia, odio e orgoglio sono le emozioni che ci perturbano ed offuscano la mente, la passione è la forza emotiva che distrugge la serenità. Una volta che il dominio della sensualità è trasceso le tendenze grossolane sono eliminate. Nel buddhismo mahayana ci sono tre percorsi: 1- lo Sravakayana, il discepolo sopprime le sue emozioni ma non riesce a comprendere la natura della realtà e rimane legato al samsara; 2- il Pratyekabuddha, il praticante si ritira in solitudine e avendo sottomesso la sua natura passionale riesce a liberarsi dall'illusione che via sia qualcosa di esterno, 3-  Il Pratyekabuddha non ha però la spinta altruista che possiede il Boddhisattva, colui ha scoperto il vuoto essenziale di tutta l'esistenza e si dedica agli altri esseri senzienti immerso nel mondo per amore dell'armonia universale.  La mente è come il mare (similitudine indiana): è profonda, trasparente e priva di limiti; quando le correnti delle passioni agitano il fondo e la superfice è disturbata dalle onde del pensiero, non può esservi limpidezza e non può esservi pace.  l praticante potrà  misurare i suoi progressi verso il sentiero della meditazione Samatha e Vipasyana attraverso una struttura idealizzata dei nove stadi della meditazione (pag. 60). Durante la meditazione, la mente tende verso l'interno, rimane concentrata, e quando si distrae ritorna facilmente nello stato di concentrazione, le distrazioni non influiscono più, la mente è meno possessiva, le emozioni si risolvono nella pace, si rimuovono i desideri di ciò che non si ha, ci si concentra su un solo punto e non si ha più voglia di tornare nel mondo esterno, si percepisce l'esistenza incondizionata che è interamente illuminata. Di seguito sono riportati alcuni sutra (strofe) del testo.

  • 1 - Nella vita le cause della confusione e della frustrazione sono le virulente passioni della mente. Alla dispersione e alla distorsione, cause delle passioni, deve subebtrare la incisiva attenzione.
  • 29 - Si riconosce, attraverso la costante meditazione, la complessità, la transitorietà, il dolore e l'insostanzialità di tutta l'esistenza condizionata, sia propria che degli altri corpo-mente. 
  •  30 - La mente si imbeve di piena comprensione.
  •  31 - Libero dai frangenti della passione, l'oceano della mente è sereno e limpido, in armonia con la tranquilla purezza, si raggiunge la concentrazione nella pace e nella calma.
  • 40 - Attaccandosi a nulla, ma aspirando alla compassione, e scivolando nella vita senza paure, come un uccello nel cielo della semplicità, il figlio di Buddha raggiunge la dimensione più elevata.
  • 44 - Nei sutra è detto che l'offerta rituale alla tripla gemma, per mille anni della vita di un dio, è meno benefica del riconoscimento della transitorietà, del vuoto e dell'assenza dell'Io per il solo attimo che basta allo schiocco di due dita.

Parte seconda. Istruzioni sulla visione nella Via di Mezzo.    La tranquillità e la limpidezza della mente sono il punto di partenza per lo sviluppo della compassione. Tutti i praticanti del Buddha Dharma in Tibet sono seguaci della via di mezzo e ci sono due scuole principali che sono: Prasangika e Svatantrika.  Entrambe concordano sull'asserire che l'Io non esiste in nessuna forma sostanziale (pag. 72).  Finchè si crede nell'esistenza delle forme indipendentemente da chi le percepisce, la ricerca di una sostanza auto-esistente continua. Purtroppo le abitudini percettive, ormai profondamente radicate, insistono nel dualismo, nel trovare una distinzione tra Io ed esso, tra soggetto ed oggetto.  La trasformazione più importante si compie quando tutte le cose sono viste come un campo di relazioni reciproche.  Il secondo passo è quando si scopre che non esiste una mente, non vi è più divisione tra pensiero ed esperienza (non vi è l'uno senza l'altra - come calore e fuoco, come acqua e umidità).  Le due verità quella empirica relativa e quella ultima e assoluta diventano una, e lo yogi è colui che possiede la conoscenza di questo autentico stato dell'esistenza. Questo è il culmine del sentiero del Madhyamika, o della Via di Mezzo, sentiero in cui si avanza progressivamente. L'altro sentiero più diretto è quello del MantraYana. Questi sono i due sentieri del Mahayana.  Quelli riportati di seguito sono alcuni principi a cui si ispira il Mahayana.

  • Meditando sulla natura dell'apparente Vuoto dell'illusione, il Vuoto è nella forma e la forma è il Vuoto.
  • La ricerca spossante delle informazioni e della semplice conoscenza oggettiva diviene inutile con l'esperienza della meditazione che conduce rapidamente alla serenità.  
  • Nessuna certezza intellettuale ha valore quando si trova di fronte alla nuda realtà delle profondità della mente.                                
Mangalam - Siano tutti gli esseri felici!

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