Il Maestro Maurizio Morelli ha creato la Scuola di formazione yoga HAmSA https://thisisyoga.org/it/
La
pratica consapevole è il cuore della formazione di questa scuola. Il
massimo impegno viene indirizzato alla spiegazione, allo studio e
specialmente alla sperimentazione delle innumerevoli tecniche dello
Hatha Yoga: asana, pranayama, mudra, bandha, tecniche di
visualizzazione, rilassamento e meditazione. I momenti teorici
(pedagogia, storia dello Yoga, Chakra) sono finalizzati ad arricchire,
inspirare, strutturare e spiegare la pratica, centro focale di un
percorso di integrazione psico-somatica che è collettivo e individuale a
un tempo. Lo sviluppo delle potenzialità e inclinazioni naturali del
singolo è considerato un enorme valore di arricchimento collettivo e
viene stimolato fin dai primi incontri. Lo Yoga è conosciuto solo per mezzo dello Yoga. Lo Yoga è realizzato solo per mezzo dello Yoga.
La formazione si svolge su 1 anno e comprendelezioni in Live Streaming o in presenza presso la nuova sede
della Scuola di Hatha Yoga Hamsa a Calice al Cornoviglio (SP).Il programma è organizzato
sullo schema dei 7 Chakra Evolutivi e segue la metodologia del
Pranayoga Method® di Maurizio Morelli.
Certificazione a fine corso: – Diploma di Scuola e – Certificazione CONI tramite CSAIn – WEPA
Nella pratica prana e posizioni sono sempre associate. E occorre considerare il limite come opportunità. Occorre dare molta importanza agli esercizi
preparatori: rotazioni della testa, piegamenti della testa, sollevare i
talloni, in piedi braccia larghe una davanti e una dietro, rotazioni
delle spalle. In piedi le mani aperte, un braccio palmo verso l'alto,
un braccio palmo verso il basso, sollevo le spalle, poi le lascio cadere.
Rotazioni delle ginocchia morbide, quando mi piego in avanti come se si
sgonfiasse un palloncino, adotto la tecnica del gomitolo fino ad
arrivare a toccare le caviglie con le mani, la testa deve risalire per
ultimo.
Lo
yoga è consapevolezza, e nelle posizioni si cerca di assorbire tutte le sensazioni particolari. Nella
posizione supina shavasana (20 minuti) faccio il silenzio mentale per
accedere ad alti livelli di consapevolezza, nel pranayama cerco di avere la consapevolezza
del respiro, con piacevolezza, evitando qualsiasi sforzo. Prana è luce e calore, durante gli esercizi di pranayama, dal
punto un po' più basso dell'ombelico, si cerca di portare l'attenzione sulla luce che
si sviluppa e si irradia tutto il corpo. Si porta la consapevolezza sul diaframma e sul muscolo traverso
dell'addome, uno si contrae e l'altro si rilassa. Nelle posizioni prone (il corpo si trova sdraiato sì in posizione orizzontale ma a pancia in giù, con le braccia lungo i fianchi) si usa
una coperta se si hanno le ossa fragili. E'
più utile lasciare il corpo in una posizione a lungo piuttosto che fare
la stessa posizione più volte. Per fare la posizione del loto, prima
si devono fare molti esercizi preparatori, piegare il piede alcune volte e poi chiudere il piede. Nella
meditazione zen è importante la posizione, il respiro e la
predisposizione mentale, se uno dei tre eleementi è perfetto anche gli
altri elementi sono perfetti e la meditazione è perfetta.
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