sabato 23 settembre 2023

Samsara. S.S. Il Dalai Lama (2)

"Senza le qualità umane fondamentali: amore, compassione, bontà, non potremo sopravvivere. La notra propria pace e stabilità mentale dipendono da queste qualità" -  Il Dalai Lama  

Nella seconda parte del libro Samsara, Liberarsi dalla sofferenza, combattere l'intolleranza attraverso la non-violenza, il Dalai Lama parla della fede, della scienza e della religione.


Il buddhismo non cerca di convertire; il buddhismo è un'esperienza personale. Uno degli insegnamenti principali del Buddha è il seguente: "Devi aspettarti tutto da te stesso".

Il buddhismo non accetta la teoria di un Dio o di un creatore. Da un certo punto di vista è una religione, da un altro punto di vista è una scienza della mente. mettendo da parte l'idea di un Dio creatore e giudice, entriamo nel campo di un  "religione umana", ossia nata dalla riflessione umana per rispondere a un bisogno umano.  Il buddhismo non fa nessuna discriminazione tra i sessi, lo scopo ultimo è identico, così come le capacità di arrivare al nirvana. Nella società tibetana presa nel suo insieme, non esiste differenza di status o rango tra uomini e donne ( c'è una grande differenza con India e Cina).

I buddhisti e non buddhisti si distinguono per il fatto che prendano o meno rifugio nel Triplice gioiello, e nell'accettazione dei Quattro sigilli attestando che la dottrina è la parola di Buddha. Il Triplice gioiello è costituito dal Buddha,il dharma (l'insegnamento) e il sangha (la comunità spirituale). I Quattro sigilli attestanti che una dottrina è la parola del Buddha sono; 1- tutte le cose composte sono impermanenti, 2- l'esistenza condizionata è essenzialmente sofferenza, 3- tutti i fenomeni sono vuoti di esistenza in sè, e 4- il nirvana è pace. 

La dottrina del Buddha può essere riassunta in due frasi: "Aiuta gli altri" e "nel caso non puoi farlo , non nuocere agli altri". Questa dottrina è radicata nel terreno dell'amore e della compassione. 

L'etica è la nostra difesa, e la nostra principale arma di attacco è la saggezza, per questo sono necessarie stabilità mentale e concentrazione. La perfezione dell'etica è raggiunta quando avrete sviluppato fino al punto supremo l'idea di non danneggiare gli altri e non compiere le dieci azioni negative. Questo porta all'estinzione del fuoco dell'attaccamento, della collera e della rabbia.

Le azioni si compiono attraverso tre porte: il corpo, la parola e la mente; le dieci azioni negative sono: l'omicidio, il furto e condotta sessuale inappropriata, la menzogna, l'incomprensione, la parola che ferisce e il pettegolezzo, la lussuria, la malizia, il punto di vista scorretto o perverso.  I quattro antidoti sono il potere del  rimpianto, il potere della purificazione, la forza della determinazione, la forza suprema della meditazione.  

La principale tecnica per arrivare alla pace della mente è la meditazione. La nostra vera natura è calma, per questo il Buddha ci raccomanda di cercare profondamente in noi stessi, in noi stessi troveremo il desiderio di pace.   L'etica è il fattore principale per una rinascita favorevole.

Dopo l'illuminazione, il Buddha girò più volte la ruota della legge prima del aprinirvana, che è la legge cosmica rivelata dal Buddha, l'insegnamento religioso che impedisce di entrare nel ciclo della sofferenza del samsara. L'essenziale resta l'analisi attraverso la logica e la ragione. Se certe cose non si accordano con la ragione e la realtà non dovete mai accettarle. L'uomo che ha la comprensione del Dharma considera uguali i tesori del mondo e la goccia della rugiada sospesa sulla punta di un filo d'erba.   Le grandi scritture, tradotte in tibetano sotto il nome di kangyur, ricoprono l'insieme degli insegnamenti del Buddha. La vera pratica consiste nell'applicazione immediata di quello che apprendiamo.

Non dobbiamo dimenticare che in tutti gli esseri umani esiste un seme di amore e di compassione che farà di lui, un giorno, un Buddha.

Nel capitolo cinque parla della vita. Nel buddhismo si dice che ciascuno è il maestro di se stesso. Il potenziale è identico per ogni essere umano. Se avete la volontà potete fare quello che volete. Se non alleniamo la nostra mente e non riflettiamo, ci è impossibile ottenere la felicità. La felicità non può coesistere con l'aggressività.  

I nostri maestri più preziosi sono i nostri nemici.  Il Dalai Lama consiglia di essere prudenti nello sposarsi, una famiglia felice è un passo verso un mondo felice. La base di tutti gli insegnamenti morali dovrebbe essere la non risposta agli attacchi.  L'ideale sarebbe di spendere il 50% del tempo e dell'energia a occuparsi degli affari correnti e il 50% a coltivarsi interiormente.  Tutti insieme si dovrebbe cercare di sviluppare una spiritualità nuova, parallelamente alle religioni, in modo tale che tutte le persone di buona volontà possano aderire. Un concetto nuovo, una spiritualità laica. 

Tutto quello che è nostro è soggetto all'impermanenza, niente di quello che comunemente crediamo essere reale è permanente. A torto crediamo che il corpo e la mente possiedono una specie di "io". La vacuità corrisponde al vuoto, all'assenza totale di esistenza intrinseca, La vacuità è paragonabile a uno zero, uno zero in se stesso non è niente, ma senza lo zero non è possibile contare. Di conseguenza lo zero è qualcosa anche essendo niente. Lo stesso è per il vuoto; il vuoto è vuoto, ma allo stesso tempo la base di tutto.   La forma è il vuoto, il vuoto è la forma. La materia di cui siamo composti è vuota, tuttavia questo non vuol dire "il nulla", e a torto molti commentatori hanno accusato il buddhismo di nichilismo. Secondo i buddhisti il mondo è una fluidità, una corrente di stati, tutte le cose dipendono da altre cose. Niente esiste separatamente. le cose appaiono, esistono e scompaiono, e appaiono di nuovo. Ma non esistono mai per loro stesse. La forma dunque è vuoto, non separata, non indipendente. Questa forma dipende da una moltitudine di altri fattori. Il vuoto è forma perchè tutte le forme si sviluppano in questo vuoto, in questa assenza di esistenza indipendente. Il vuoto è là per condurre alla forma.

Sull'origine dell'universo, i buddhisti dicono che il secolo in cui viviamo è la conseguenza dei secoli precedenti, e così via fino all'origine dei tempi, 20 o 25 miliardi di anni fa.     Ma come il Big Bang si è prodotto? Ci sono due risposte che i buddhisti non accettano, la prima che non c'è nessuna causa, ma qualcosa è successo.  La seconda risposta è la soluzione divina: Dio ha deciso di creare il mondo.  Secondo le scritture buddhiste delle particelle particolari esistevano nello spazio prima della creazione dell'universo.   Queste particelle spirituali sono ancora là, costituiscono gli esseri, e hanno dato via al Big bang. 

Nel buddhsimo, come in altre tradizioni c'è una via diretta al risveglio costituita da yoga, misticismo, certe forme di meditazione e di estasi. Questo approccio diretta che può condurci per esperienza all'origine del mondo è estremamente difficile. Presuppone che la nostra mente si sia sviluppata e affinata fino alle sua più alta qualità di coscienza sottile, che la sottrae ai cicli temporali. Poche persone arrivano a questi livelli. Quando si arriva a questi livelli di coscienza sottile e di estasi si può con piacere contemplare l'assenza di esistenza in sè, la vacuità e il vuoto. 

Per quanto riguarda la coscienza, benchè ne facciamo esperienza da secoli, non sappiamo cosa sia veramente. Dobbiamo dedicare parte dei nostri sforzi (oltre che alla scienza) alla ricerca interiore, nel campo della mente restano degli immensi spazi da esplorare.  Molti scienzati hanno compreso che il buddhismo non è una religione rigida, e si sono resi conto che è anche una scienza e come tutte le scienze si basa sull'esperienza.  La natura umana è provvisoriamente contaminata, attraverso un processo di purificazione, di risveglio, la nostra mente può raggiungere quella alta qualità che si chiama Nirvana. Lo spirito (la mente) si trova allora trasformato in saggezza e non si è più sottomessi al ciclo delle esistenze. 

Quando la fine è prossima, dobbiamo volgere i nostri pensieri verso la pratica, dobbiamo studiare il processo della morte e familiarizzare con esso attraverso la meditazione, e vivere le otto fasi della dissoluzione del corpo. 1- Il processo comincia con la dissoluzione dell'aggregato delle forme: l'elemento terra si indebolisce, il morente ha l'impressione di finire sotto terra e la sua vista indebolisce, 2- l'elemento acqua perde consistenza e prevale il fuoco, la bocca diventa secca, 3- nella fase seguente l'elemento aria diventa predominante, il morente non riconosce più i suoi cari, interiormente vede come delle lucciole. 4-, l'elemento vento si indebolisce, il sintomo esterno è l'arresto della respirazione, internamente il morente vede una fiamma rossastra. In questo stadio un medico dichiara la persona morta. Ma secondo il buddhismo, il processo non è ancora terminato, la coscienza della persona è ancora presente, ma ciò non significa che si può ritornare indietro.  Ci sono ancora altri quattro stadi, 5-  la percezione di una visione bianca e di energia all'interno, nessun segno esteriore. 6- Poi la percezione di un luce rossa, 7- poi la coscienza di un nero e oscurità profonda, si entra in una specie di incoscienza.  8- Quando la percezione del nero e dell'energia motrice si dissolvono, si manifesta la percezione più sottile di tutte: la chiara luce della morte.  E' allora che la vita si arresta veramente. In questo momento per lo yogi è venuto il momento di mettere alla prova la sua pratica, prima che le cellule degenerino.  Conosce in quel momento il livello più sottile: la coscienza della luce chiara.  La coscienza è divisa in tre livelli di coscienza sottile: lo stato di veglia ( a livello grossolano della coscienza), lo stato di sogno (che è più sottile), e lo stato di sonno profondo (senza sogni e che si rivela ancora più sottile), di una modalità simile, le tre tappe della nascita, della morte fisica, e dello stato intermediario del bardo che procede la rinascita,  sono stati classificati secondo la sottigliezza dello stato di coscienza.  Durante il processo di morte, l'essere penetra nel più profondo della sua coscienza sottile. Ma dopo la morte, durante il bardo, la sua coscienza si prepara e diventa più grossolana, e continua durante il processo della rinascita e della reincarnazione. 

Lo yoga può contribuire al benessere generale, ma il mezzo principale per purificare la mente, è la mente. Attraverso la saggezza si perviene alla verità profonda, o ultima della vacuità, questa saggezza che percepisce l'assenza dell'io, può essere diretta o indiretta.

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