venerdì 24 novembre 2023

Riassunto del libro Lo yoga spiegato a mia figlia

L'autore del testo è Cesare Maramici. Vedi: https://www.edizioniefesto.it/collane/theoretika/677-lo-yoga-spiegato-a-mia-figlia   Se qualcuno è interessato al testo può contattarmi per e-mail:  maramicicesare4@gmail.com       

Lo yoga è uno solo e significa “unione” e l'uomo occidentale è riuscito a frammentarlo in mille rivoli. “Affermo che uno e indivisibile è lo yoga anche se oggi ci appare in tante forme e con tanti nomi”. Amadio Bianchi, il presidente della Federazione Europea Yoga (pag. 143)..

Pratico yoga e meditazione da circa 30 anni, cercando di conciliare, come dice il Maestro Antonio Nuzzo, l’immanente e il trascendente nella mia quotidianità. Qualche tempo fa, dopo una lezione di yoga con mia figlia, lei mi pose la seguente domanda “Che cosa è effettivamente lo yoga?” La risposta a questa domanda è stato il punto di partenza di questo libro. 
Questo breve saggio "Lo yoga spiegato a mia figlia. Tutto quello che dovreste sapere per fare yoga con consapevolezza" cerca quindi di spiegare, usando un linguaggio volutamente semplificato sotto forma di dialogo, cosa sia lo yoga ed illustra gli elementi imprescindibili da conoscere prima di iniziare questo cammino. Spesso c’è molta confusione nel mondo della yoga, e si sceglie un percorso senza nemmeno documentarsi sul contesto sapienziale di riferimento. Questo libro ha l’obiettivo di fare un po’ di chiarezza tra le miriadi di proposte e se il lettore avrà voglia di approfondire, ha a disposizione degli approfondimenti su vari argomenti. Inoltre, potrà avvalersi di una breve spiegazione, delle vere e proprie pillole, dei principali testi che sono stati citati nei dialoghi ed una ricca bibliografia. 
Lo yoga può dare un contributo significativo per riformulare una nuova etica, estremamente necessaria oggi, per ottenere un mondo migliore. Questo testo è stato scritto per orientarsi sul cammino dello yoga, concordando nello spirito di Carlo Patrian: «Diffondete ogni cosa, sempre, non tenete segreti né nulla solo per voi. Lo yoga vive nello spirito della condivisione, aiutate gli altri a capire».

Che cosa è lo yoga? Per me lo yoga è una bellissima armonia tra corpo, mente, respiro e energia. E’ la nota di colore della mia giornata. Bisogna mettersi sul sentiero dello yoga senza aspettative, sapendo che il sentiero sarà lungo. Importanti nello yoga sono la disciplina e il ritiro progressivo dei sensi che sono le due ali dello yoga. Si deve semplicemente iniziare a praticare, e poi lo yoga ti prenderà e ti coinvolgerà.

Per iniziare il percorso yoga occorre un’etica di fondo, il rispetto dell’altro, e praticare la non violenza; senza queste basi (che nello yoga corrispondono a yama e niyama) è meglio non iniziare il percorso.
Ci sono due tappe fondamentali in questo percorso: la prima è quella di riuscire ad essere in armonia con se stessi e con il mondo che ci circonda e diventare un miglior essere umano. La tappa seguente è arrivare ad elevati stati di coscienza, a cui pochi arriveranno ( come dice Krishna nella Baghavad Gita: "molti vengono a me, ma solo uno su un milione mi troverà"). Importante è conciliare studio e pratica, e seguire un vero Maestro.

Lo yoga e la filosofia indiana sono immensi come il cosmo e la coscienza. Trenta secoli di filosofia ne fanno un tesoro inesauribile. 
 
Questo saggio oltre che illustrare cosa è lo yoga, 
- illustra le tappe fondamentali dell’incontro tra Oriente ed Occidente: nel 1929 lo scrittore Romain Rolland (1866-1944), premio Nobel per la letteratura nel 1915, scrive La vita di Ramakrishna e La vita di Vivekananda. Gustav Jung (1875-1961) nel 1936 scrive Lo yoga e l’Occidente, un bellissimo libricino in cui elogia la disciplina dello yoga, ma mette in guardia gli occidentali dal praticarla,
- affronta il rapporto tra scienza e spiritualità, il rapporto tra religione e spiritualità e ateismo (pag. 59-61), 
- illustra i tentativi fatti da monaci e teologi cattolici per favorire l’incontro e il dialogo con la spiritualità indiana e lo yoga (pag. 47). Sono presentati, quindi, vari personaggi cattolici che praticano a vario titolo lo yoga e la meditazione (pag. 48 - 49) come Suor Infant Tresa “La yogi di Cristo” che ha creato degli ashram nel Kerala (pag. 48). Il Maestro Giorgio Furlan (morto nel novembre 2021), uno dei pionieri dello yoga in Italia, organizzava un festival denominato “Incontro tra Oriente e Occidente” e lì, ho conosciuto Padre Anthony Elenjimittam (1915-2011) e Padre Mariano Ballester (1935-2021) e al festival yoga di Roma ho conosciuto Padre Antonio Gentili (1937- ). 
- viene anche illustrato il periodo in cui lo yoga ha cominciato a diffondersi in Italia (Nel 1974, sotto l’impulso pionieristico di pochi insegnanti, si costituisce la Federazione Italiana Yoga (pag. 55)).
- si è cercato, inoltre, di chiarire il rapporto tra yoga e buddhismo, tra yoga e tantrismo, e che cosa è la famosa kundalini. In un testo del 1970, Kundalini, l’energia evolutiva dell’uomo di Gopi Krishna, è riportato il racconto dell’esperienza di questo stato psichico ritenuto quasi irrealizzabile: il risveglio di kundalini.
- sullo sfondo viene riportato il percorso fatto dall'autore in questa nobile disciplina. 

Inizialmente l’ortodossia in India era costituita dal dominio spirituale di una casta, quella dei brahmani, e il sistema teologico era ricondotto a due elementi: 
• i Veda, un corpo inalterabile di scritture; 
• il sacrificio, l’elemento di gran lunga più importante. 
Poi c’è stato un lungo e continuo periodo di trasformazione e grazie alle equiparazioni mitiche, rituali o religiose, tutta la complessità culturale, mistica e autoctona è stata assorbita dall’ortodossia e i Veda sono stati continuamente reinterpretati. Questa continua reinterpretazione ed assimilazione si è sviluppata su due direttrici: 
• gli dei ariani sono stati sostituiti da dei autoctoni come Shiva, Visnu, Krishna che poi avrà la sua consacrazione nella Bhagavad Gita; 
• c’è stata la sostituzione della ritualità e dei sacrifici con la conoscenza e la gnosi e ciò ha aperto la via alle Upanishad e agli altri sentieri filosofici come il Vedanta e lo Yoga. Nei Brahmana, che sono dei testi vedici, si trova la seguente frase: “Quel mondo, il mondo degli dei appartiene solamente a coloro che sanno”. Nella Mundaka Upanishad si trova il seguente verso: “I sacrifici sono simili alle piroghe che navigano in mezzo all’oceano, in ogni momento possono andare a fondo”.

Nel V secolo d.C. circa, in India inizia il movimento della bhakti, basato sulla devozione e sulla personificazione della divinità. Si sviluppano così il culto del dio Shiva (shivaismo) e il culto del dio Vishnu (vishnuismo). Nel Pantheon indiano si afferma la trimurti, la parte manifesta della divinità suprema che si fa in tre per presiedere ai differenti stati dell’universo. Il dio della creazione Brahmâ, Vishnu il dio della conservazione e Shiva il distruttore. Dal culto di Shiva prende origine la corrente dello shaktismo e la Shakti, l’energia femminile viene raffigurata come la moglie di Shiva. Per la prima volta nella storia spirituale dell’India ariana, la Shakti, che rappresenta la madre divina e la forza cosmica, acquista una posizione predominante. A partire dal X secolo, le sette tantriche ispirate dallo shaktismo si concentrano sull’aspetto energetico. Nel tantrismo, la sessualità è considerata importante ai fini della disciplina spirituale e viene elevata a oggetto di grande rispetto, considerandola un veicolo privilegiato per condurre l’uomo alla comprensione di sé stesso e del suo ruolo nel mondo. Nel tantrismo si evidenzia una tendenza antiascetica e si avverte una certa insofferenza verso la speculazione filosofica e una certa avversione anche alla pratica meditativa che avrebbe un potere ipnotico sul praticante.

Tuttavia tra lo hatha yoga e il tantrismo ci sono molti punti in comune: le tecniche di purificazione del corpo, il controllo del corpo e del respiro e il risveglio dell’energia. L’importanza data dallo hatha yoga e dal tantra al corpo è unica nella storia della spiritualità: il corpo è considerato uno strumento affidabile per arrivare alla vita eterna ed è considerato essenziale in questo percorso. Anche Patanjali considerava la malattia un ostacolo al percorso yoga. Lo hatha yoga è sinonimo di salute fisica e, successivamente, diventa una tecnica per curare le malattie. Nel tantrismo, a differenza dello hatha yoga, viene illustrata l’unione sessuale rituale che è una tecnica mistica e un acceleratore per arrivare alla coscienza superiore.

Le persone, ad una certa eta, cominciano a porsi domande sulla vita interiore e sull’esistenza che non è un mero fenomeno transitorio e naturale. “Non può esservi dubbio che perseguire seriamente l’ideale yoga sia un compito difficile, che non può intraprendersi come puro passatempo, né per evadere dall’angoscia e dalla tensione della vita quotidiana. Potrà intraprendersi soltanto in base alla comprensione più piena della natura della vita umana e del mistero e della sofferenza che ad essa ineriscono, nonché all’intendimento ulteriore del fatto che l’unico modo per porre fine a questa ininterrotta miseria e sofferenza è di scoprire la verità racchiusa in se stessi, mediante l’unico metodo disponibile: precisamente la disciplina yoga”. Dal libro La scienza dello yoga di I.K. Taimni

Lo yoga non è una pratica per il benessere o antistress, ma un percorso spirituale che ha per scopo il ricongiungimento del sè con il Sè, l'eliminazione della sofferenza e il raggiungimento della beatitudine. Lo yoga è una disciplina millenaria che comprende una serie di pratiche fisiche e mentali utilizzate per pervenire alla conoscenza spirituale e a percepire la manifestazione del Divino in noi. Tutti gli studiosi sono concordi nel ritenere che il termine yoga indichi le diverse “vie” indiane per l’unificazione o la trasformazione della coscienza che è la vera essenza dell’individuo.

Perchè praticare yoga? Praticate lo yoga se volete conoscere l'essenza di ciò che siete, lo yoga è un percorso che permette di agire contemporaneamente su corpo e mente, e cerca la percezione della totalità, cerca di ridimensionare l'influenza dell'ego e migliorare la qualità dell'osservazione. Quale è la mia essenza, la mia identità, se scarto tutte le manifestazioni esteriori? Noi soffriamo perché in realtà non sappiamo chi siamo. Il vero Sé esiste solo quando scarto tutto quello che Non sono.

Definizioni dello yoga
 • Lo yoga è uno straordinario viaggio interiore che porta ad un grande equilibrio psichico e fisico. 
• Lo yoga è la scienza della spiritualità, è un cercare di arrivare in una dimensione in cui convivono passato, presente, futuro e ad una coscienza liberata dalle fluttuazioni della mente. 
• Lo yoga è una pratica che ci mette in relazione con l'inconscio, nel costruire la stabilità della posizione si costruisce la stabilità interiore e un nuovo modo di affrontare la vita. 
• Lo yoga è conoscenza sperimentale, non si può acquisire niente senza agire e senza praticare l'ascesi. 
• Lo yoga si manifesta solo attraverso lo yoga. 
• Per ottenere dei risultati occorre una pratica continua (abhyasa) e un certo distacco (vairagya).  
• Lo yoga è un cammino che aiuta a tuffarsi dentro se stessi e percepire il “Sé essenziale, che in realtà è l’unica cosa che esiste. Il mondo, l’anima individuale e Dio sono apparenze al suo interno”. 
• E’ soprattutto un lungo percorso per trascendere i limiti della realtà fenomenica e percepire i più alti stati di coscienza ed arrivare al samadhi, uno stato particolare di consapevolezza. 
• La descrizione della tecnica psicofisica e dello stato alterato di coscienza raggiunto fanno sì che lo yoga abbia molto in comune con le discipline psicologiche e, in particolare, con la psicoterapia. 
 
La coscienza è la vera essenza dell’individuo ed è una delle più grandi scoperte dell’India. Per gli yogin sviluppare una coscienza superiore non vuol dire isolarsi dal reale, ma esattamente il contrario. Ossia, vuole dire vivere intensamente e concretamente la vita in un eterno presente, a livelli inaccessibili al profano. Gli asceti indiani e gli yogin conoscono quattro modalità della coscienza: 
• coscienza di veglia o diurna dove si vivono esperienze ordinarie; 
• coscienza del sonno con sogni; 
• coscienza del sonno senza sogni dove la coscienza è annullata; 
• coscienza pura o turiya in cui si può sperimentare la verità ultima o la coscienza cosmica. Lo yoga è quindi un lungo percorso per scoprire la nostra vera essenza, la pura coscienza. 
 
Quello che sono io, questa sorgente misteriosa da cui viene il mio sguardo sul mondo, quello che vede tutto, quello che percepisce tutto è l’Atman e coincide con tutto quello che appare, con il fondamento della realtà (il Brahman), io non sono solo questo corpo, questa mente, io sono l’universo intero.

I sentieri dello yoga. Esistono parecchie vie e nessuna è indipendente dalle altre, ma si intrecciano più o meno strettamente tra di loro. Possiamo paragonare lo yoga a un albero i cui rami nascono dalla medesima radice. Abbiamo i seguenti sentieri: 
- hatha yoga, 
- laya yoga (diviso in bakthi, shakti, mantra, yantra), 
- dhyana, 
- raja (diviso in jnana, karma, kundalini, samadhi).                                
Lo yoga sadhana, la pratica spirituale dello yoga, è un cammino yogico che unisce i vari sentieri dello yoga: 
• hatha, lo yoga dello sforzo, 
• karma, lo yoga dell’agire senza aspettative, 
• bhakti, lo yoga della devozione, 
• jnana, lo yoga della conoscenza, 
• raja, lo yoga regale della meditazione.
 
Il Dio Krishna dice a Arjuna: "Sii uno yogi, Arjuna, perché lo yogi è superiore a coloro che seguono solo il sentiero dell’ascetismo, o della conoscenza, o dell’azione". Bhagvad Gita cap. VI, .46

Le basi dello Hatha yoga sono: • Shaṭkarma (purificazioni), • Asana (posture), • Prāṇāyāma (controllo del respiro), • Mudrā: (“sigillo”) un gesto simbolico che viene usato per ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spirituale, • Bandha (chiusure): contrazioni fisiche volontarie che coinvolgono determinati gruppi di muscoli e tendini, servono a canalizzare il respiro e l’energia vitale.

Oggi, purtroppo, lo yoga è considerato una pratica promotrice di benessere e di progresso in tutto il mondo. Nel 2014, su richiesta di Narendra Modi, il primo ministro indiano, l'ONU istituisce la giornata internazionale dello yoga che viene celebrata tutti gli anni il 21 giugno.

Il Maestro Antonio Nuzzo sottolinea: «Lo yoga non è uno sport, né un’attività, ma una disciplina millenaria che noi uomini del XX secolo abbiamo reinterpretato. Per comprendere lo yoga si dovrebbero studiare gli antichi testi, comprenderli e applicarli alla pratica che dovrà essere adattata alla nostra epoca».

I testi indispensabili per comprendere lo yoga sono i seguenti: • Yoga sutra di Patanjali, • La Bhagavad-Gita, • Yoga tattva e le altre Upanishad che illustrano lo yoga. • HathaYoga Pradipika, • Gheranda Samitha, • Shiva Samitha
 
Lo yoga, come sistema a sé, indica un cammino speculativo e un sistema salvifico indiano che si fonda su un testo, gli Yoga sutra di Patanjali che data tra il II e VI secolo d.C. Sulla base di questo testo nasce una scuola a sé che si chiama yoga. Gli Yoga sutra sono il risultato dell'enorme sforzo fatto da Patanjali per esaminare e strutturare l'enorme patrimonio spirituale dell'India esistente fino a quel momento costituito da pratiche ascetiche e di norme contemplative. Patanjali NON pensa che la conoscenza metafisica possa portare alla liberazione. La gnosi prepara il terreno, ma liberazione deve essere conquistata per mezzo della tecnica ascetica (tapas) e meditativa descritta negli Yoga Sutra. Gli Yoga sutra descrivono dettagliatamente il Kaivalya, la liberazione, la trance estatica che è il vero scopo dello yoga. • La trance estatica è uno stato alterato di coscienza e di pura beatitudine in cui si sperimenta il Sat-Chit-Ananda, la coscienza di pura esistenza. Sintesi pag. 88.

Nella Bhagvad Gita, il capolavoro della spiritualità indiana, lo yoga esposto da Krishna non riguarda lo yoga classico di Patanjali, nè il complesso delle pratiche ascetiche che erano presenti quasi ovunque nei testi indiani e nel Mahabharata. Qui l'azione e la devozione sono metodi entrambi validi per arrivare alla salvezza. L'uomo non godendo dei frutti dell'azione trasforma l'azione in sacrificio e può così continuare a partecipare alla vita sociale e ad attività profane. Lo yoga dell'azione costituisce l'originalità della Bhagvad Gita e ciò porterà questa opera ad un successo senza precedenti in India. Nella Gita lo yoga è superiore all'ascesi (tapas), superiore alla scienza (jnana), superiore al sacrificio. Il discorso di Krishna è il trionfo completo delle pratiche yoga e la convalida dello yoga di fronte all'induismo. Costituirà la base della letteratura yoga successiva. La Bhagavad Gita è il riassunto delle Upanishad ed é il cuore della scuola Vedanta e nello stesso tempo rappresenta un testo di riferimento della società ario-Brahmanica. Infatti, ribadisce costantemente il concetto di dharma, ossia l’adempiere nel modo più corretto dei propri doveri di casta. Ciò porterà alla evoluzione karmica e alla liberazione finale. Sintesi pag. 81.

Hatha Yoga Pradipika (1300-1400 d.C.) è il primo testo di hatha yoga viene attribuito a Swatarami. E’ un trattato che sottolinea l'importanza della pratica delle asana per raggiungere il samadhi (il fine ultimo dello yoga). Gheranda Samhita (1675-1700 d.C.) è uno dei principali testi di haṭha yoga (insieme alla Śiva Saṃhitā) ad opera di Gheraṇḍa e del suo discepolo Chandakapali.

Malattia. La maggior parte delle malattie che affliggono l’umanità oggi ha origine psicosomatica. Le malattie sono il risultato di una non armonia con la vita e con noi stessi. Per recuperare lo stato di salute e benessere è necessario recuperare quest’armonia perduta e tornare a riconsiderare il nostro stile di vita e le nostre credenze.

Mondo accademico e praticanti. Per me è stata una grande scoperta, capire che il corpo è pervaso da una misteriosa coscienza interiore ed energia, e che lo yoga possiede un linguaggio che, attraverso le posizioni, le respirazioni, le meditazioni, permette di comunicare con questa coscienza e questa energia. Il mio auspicio è che il mondo accademico entri in contatto con la comunità dei praticanti per creare una sinergia tale, da diffondere in modo corretto questa nobile disciplina. Al di là delle differenze tra Oriente e Occidente, religione, spiritualità, ateismo e laicità, si dovrebbe cercare di riformulare una nuova etica per ottenere un mondo migliore alla quale, credo fortemente, lo yoga possa dare un contributo significativo. Il passaggio dall’illuminazione alla liberazione si ottiene, solo quando questa presa di coscienza viene messa in pratica e cioè trasferita nella pratica quotidiana. Nel caso dello yoga, la liberazione si ottiene mettendo in pratica la consapevolezza che noi e gli altri siamo davvero la stessa entità, il che si traduce, con il mettersi al servizio degli altri in maniera altruistica e disinteressata.

Citazioni.il saggio, avendo intuito che l’origine dei sensi è diversa da quella della coscienza, e avendo appurato che i sensi sorgono e spariscono indistintamente dalla coscienza, non ha più paura. Quando i cinque sensi e la mente cessano la propria attività, la mente non opera più, allora si dice che è stata raggiunta la meta più alta. Questo fermo dominio dei sensi è chiamato yoga”.

Il risveglio di kundalini è la manifestazione di un processo evolutivo attivo nell’essere umano tendente a trascendere i confini della mente e all’acquisizione di uno stato di coscienza superiore”.

L’essenza delle Upanishad è espressa nei mahavakya ossia i grandi detti, i quattro aforismi vedici: Io sono il Brahman (Aham Brahmasmi); - Tu sei quello (Tat Tvam Asi); - L’atman (l’essenza di ogni essere vivente) è il Brahman (Ayam atma brahma); - La coscienza - conoscenza è il Brahman (Prajnanam Brahman).

Andrè Comte Sponville, un noto filosofo francese che io adoro, dice: “Non possiamo fare a meno della comunione, della fedeltà, dell’amore, ma nemmeno della spiritualità. In Occidente, la spiritualità si è socialmente identificata durante i secoli con una religione (il cristianesimo), e si è finito per credere che religione e spiritualità siano sinonimi” (pag. 58)

Scegliere fra le tante proposte di yoga potrebbe non essere, tutto sommato, così difficile. Basterebbe applicare due semplici criteri: 
- “Lo yoga è oltre la forma”. Il che significa che lo yoga non è il pilates o mero esercizio fisico, quello che conta è l’intenzione del perché si fa yoga: se siamo proiettati alla ricerca del Sé superiore siamo nello yoga, altrimenti siamo nel pilates. Fondamentale è esserne consapevoli. 
- “Denaro e spiritualità sono inconciliabili”. Ciò significa che il praticante, frequentante lezioni a 35 euro in ambienti eleganti, non è pronto per la rinuncia e il ritiro dei sensi a cui lo yoga ci invita. (pag. 64)

Il grande mistico indiano Ramakrishna, insegnò che persino l’ateismo può essere, per alcuni, un passo verso l’illuminazione e far parte, quindi, dell’evoluzione spirituale di un individuo: “Se un ateo è sinceramente convinto di svilupparsi attraverso un grande impegno e sforzo personale, consapevole di essere un ricercatore della verità, allora come l’aria fresca passa attraverso una finestra aperta, così la verità si rivela alla mente lasciata aperta da un sincero spirito di ricerca”. L’unico ostacolo al progresso è il chiudere l’entrata della comprensione “con le imposte dell’egocentrismo” (pag. 60)

Lo stesso XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso afferma: “Non credo che la religione sia indispensabile per la vita spirituale” (pag. 61)

Carl Gustav Jung si domanda: “Cosa succede a sollecitare un profondo lavorio della coscienza quando l’inconscio occupa ancora parti preponderanti della personalità? ”. (pag. 62)

"Lo yoga è l’unione dell’anima individuale con il Signore Supremo. Quando lo yogin si disconnette dal mondo esteriore e si dissolve completamente nel Sé universale, egli si consacra a Dio. Egli raggiunge l’autorealizzazione divenendo uno con Dio. Questa unione è yoga”. Kabir (pag. 75).

Nel Capitolo 15, verso 15 della Bhagavad Gita, Krishna dice ad Arjuna: “Sono nel cuore di ogni essere e da Me viene il ricordo, la conoscenza e l’oblio. Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi; in verità, Io sono Colui che ha composto il Vedanta, e Io sono Colui che conosce i Veda”. (pag. 116).

"Ma cos’è che stai cercando? Non c’è niente, c’è solo il processo della ricerca, la tua vita è solo il tuo esistere, il mondo oggettivo è fatto di dualità, nel mondo oggettivo c’è soltanto dipendenza. Solo la coscienza è indipendente, ed è solo un minuscolo granello, ma tutto questo vasto mondo illusorio nasce da essa”. Nisargadatta Maharaj (pag. 133)

Per capire la vera natura dello Yoga, come un percorso di realizzazione spirituale, è necessario avere una visione dei sei sistemi filosofici indiani ortodossi (darshana), ossia tollerati dal brahmanesimo, che sono i seguenti: Nyaya (Logica), Vaisesika (Fisica), Mimamsa (Ritualistica), Samkhya (Filosofia), Yoga (Psicologia), Vedanta (Teologia). Vedi approfondimento 7 (pag. 112).

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