venerdì 24 novembre 2023

Riassunto del libro I mille volti della meditazione

Gli autori del testo sono Roberto Fantini e Cesare Maramici. vedi link: https://www.edizioniefesto.it/collane/lumen/665-i-mille-volti-della-meditazione   Se qualcuno è interessato al testo può contattarmi per e-mail:  maramicicesare4@gmail.com       

Oggi le discipline orientali sono molto diffuse in Occidente, tra queste lo yoga e la meditazione. Il testo è la risultanza degli incontri che gli autori hanno avuto con grandi meditanti, con molti dei quali hanno seguito dei corsi.

Spesso c’è molta confusione nel mondo della meditazione, e si sceglie un percorso senza nemmeno documentarsi sul contesto sapienziale di riferimento. Questo libro ha l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza tra le miriadi di proposte.

Essenzialmente ci sono due tipi di percorsi: un percorso molto serio in una tradizione ben strutturata, con cerimonie di iniziazioni, discepolato, ecc. o l’altro percorso un po’ più leggero, in cui attraverso la meditazione si cercano attimi di pace e serenità, e soprattutto benessere. Oggi, è proprio il culto del benessere che si sta instaurando nella nostra società, il benessere a tutti i costi e per tutte le borse.

Il libro si articola soprattutto intorno alle tre proposte di meditazione più diffuse in Occidente, la meditazione buddhista tibetana (vedi il Dalai Lama), la meditazione yoga (che è una tappa del percorso) e la meditazione Mindfulness (la meditazione laica, depurata dagli aspetti esoterici e i cui risultati sono comprovati dalla ricerca scientifica).  


I personaggi intorno a cui si sviluppa il testo sono: Matthieu Ricard (uno dei monaci buddhisti più conosciuti in Occidente), Christophe Andrè (uno dei psichiatri più conosciuti in Francia) e Amadio Bianchi (il Presidente della Federazione Europea di Yoga che ha collaborato alla stesura del libro). Il libro inizia proprio con le loro interviste dove rispondono ad una serie di domande sulla meditazione. 

Poi c’è un colloquio simulato tra un esperto meditante e un sincero ricercatore; attraverso una serie di domande e risposte si cerca di guidare il lettore nel mondo della meditazione. Che cosa è, quali tecniche di meditazione sono più conosciute, ecc. 

I meditanti di cui si parla nel testo sono ancora, quasi tutti, in vita (molti fanno parte dell’universo italiano e francese) e potrebbero essere un punto di riferimento per iniziare un cammino. Sono riportate anche personalità che hanno provato a trovare un punto d’incontro tra i vari sentieri spirituali (vedi pag. 111).  Tra queste personalità abbiamo presentato Padre Anthony Elenjimittam, Padre Mariano Ballester e Padre Antonio Gentili.

Sua Santità il Dalai Lama esorta in continuazione di sperimentare un percorso e scegliere quello a cui ci sentiamo più vicini, e soprattutto ricorda che per avere dei risultati occorre disciplina e perseveranza. Gli occidentali gli chiedono spesso quale sia la forma di meditazione che permette di ottenere risultati in breve tempo e soprattutto a poco prezzo (pag. 60). Il Buddha stesso ha detto ai suoi discepoli: “Prova una via e vedi che cosa succede, se per te funziona usala, altrimenti scartala e cerca qualcos’altro”. Tutte le ricerche hanno confermato che per ottenere dei risultati occorre praticare per lunghi periodi. Le ricerche hanno anche confermato che il nostro cervello possiede una proprietà fantastica chiamata neuro-plasticità: la capacità, cioè, di cambiare forma e funzionamento anche in tarda età. Questi studi ebbero inizio con il famoso caso di Phineas Gage, un operaio a cui un incidente aveva distrutto l’area prefrontale del cervello (nel 1848).

Fu Matthieu Ricard, che aveva ottenuto un dottorato in biologia molecolare, a creare un ponte tra la meditazione buddhista e la ricerca scientifica, accettando di sottoporsi ad una serie di esperimenti scientifici a partire dal 2000 (pag. 43) con Richard Davidson.

Quali sono i benefici della meditazione? I risultati di questi studi sono i seguenti: il meditare produce una maggiore attivazione della corteccia prefrontale sinistra, quella associata alle emozioni positive, alla resilienza e al benessere. Rafforza le risposte del sistema immunitario - dimostrando una relazione tra cervello e sistema immunitario. Riduce l’attività della corteccia prefrontale destra, collegata alle emozioni negative. Altre ricerche hanno dimostrato che la meditazione aiuta a sviluppare qualità come l’attenzione focalizzata, l’empatia e la compassione, che sono le caratteristiche della meditazione buddhista (pag. 43). 

Per Matthieu Ricardla meditazione non è un vuotarsi la testa, ma diventare a poco a poco un miglior essere umano. Occorre praticare la meditazione per individuare le cause e le tossine mentali che ci perturbano, per liberarsi dai conflitti interiori”  (pag. 71).

Altro aspetto importante è che tutte queste tecniche, un tempo considerate esoteriche, come  meditazione, ipnosi, respirazione olotropica, ascolto di suoni e mantra, riti o psicologia sciamanica, tecniche che combinano respiro, musica evocativa, lavoro corporeo focalizzato al rilascio energetico, espressione artistica e integrazione di gruppo, sono oggi accettate in ambienti medici scientifici. La meditazione e l’ipnosi sono spesso proposte a pazienti malati di tumore o depressi, e spesso accompagnano il paziente nella fase di convalescenza. Jon Kabat-Zinn e Christophe André usano tecniche mindfulness negli ospedali da molti anni. Il controllo della mente ha un effetto sul corpo e un impatto favorevole sulla salute ed è per questo che oggi, nella società occidentale, la meditazione è stata integrata alle cure mediche. Inoltre, negli ultimi decenni è stata introdotta nelle scuole, nelle carceri, nelle aziende, in quanto apporta un miglioramento sul piano emozionale. La meditazione rallenta l’invecchiamento. E' stato scientificamente provato l’effetto positivo della meditazione sui telomeri, che sono tappi di protezione alle estremità dei cromosomi che diventano più brevi ad ogni divisione cellulare.

Le tappe importanti nello sviluppo del rapporto tra scienza e meditazione sono: - la creazione dell’istituto Mind and Life, - Matthieu Ricard ha fatto da cavia alle prime scannerizzazioni del cervello, - un altro monaco esperto meditante, Yongey Mingyur Rimpoche, è stato sottoposto a controlli per  circa 15 anni (pag. 45). Questo studio, che è stato pubblicato da Live Science nel 2020, ha rivelato che il cervello di Mingyur Rinpoche sembrava rallentare nel suo invecchiamento. -  La comunità europea ha stanziato circa 7 milioni di euro per un progetto chiamato Sylver Santé per verificare, con dati attendibili, se la meditazione può ritardare il processo di invecchiamento.

"La parola meditare è spesso usata impropriamente; per l'occidentale meditare si riferisce a mens, al mentale e alla sua attività. Invece, per l'orientale, la pratica è rivolta in altre dimensioni, per superare il mentale, per arrivare a stati superiori di coscienza e contemplazione, degli stati di coscienza diversi dal comune per entrare in contatto con la parte più spirituale dell'essere, al nostro vero Sé. L'uomo vive identificato con i contenuti della mente, creati soprattutto dalle emozioni, è un'esperienza ricolorata dal mentale, si producono così immagini distorte scambiate per realtà e ci si allontana dalla visione oggettiva". - Amadio Bianchi.

Per prima cosa occorre suddividere le meditazione in due tipi: di suggestione e di conoscenza, sono di suggestione la maggior parte delle meditazioni praticate in Occidente e non sono il linea con la meditazione orientale. Queste meditazioni guidate e accompagnate da suoni sono considerate propedeutiche, favoriscono le condizioni, per eventualmente andare oltre e possono aiutare a far sorgere le qualità necessarie per la meditazione di conoscenza. In questa meditazione il meditante è solo, nemmeno con un maestro. I sensi sono totalmente annichiliti, e si utilizza l'unico strumento idoneo che è la coscienza, per andare a conoscere quella realtà che il nostro Sè.  Occorre diventare spettatori del corpo, del respiro, delle emozioni,  e acquisire consapevolezza dei pensieri e del contenuto della mente. 

Gli insegnamenti buddhisti e la meditazione buddhista hanno come obiettivo di dimostrare l'impermanenza, il non sé (o l’inconsistenza del sè) e arrivare al nirvana (eliminazione della sofferenza o dukkha). Qualsiasi insegnamento che non rechi questi tre sigilli non può essere considerato un insegnamento buddhista. Nulla ha un'esistenza separata o un sé separato. Ogni cosa deve interagire con tutte le altre.
Nirvana significa estinzione, soprattutto estinzione delle idee - le idee di nascita e morte, esistenza e non esistenza, andare e venire, sé e altro, uno e molti. Tutte queste idee ci fanno soffrire.

Nel buddhismo ci sono due tappe: quella del rilassamento o calma mentale (samatha), attraverso la quale si può accedere ad uno stato di visione profonda (vipassanā),  per entrare così in contatto con la vera realtà, senza mediazioni, e dunque comprenderla e accettarla per quello che è. Entrambe si basano sull’attenzione e sul controllo del respiro. All’inizio la mente osserva la respirazione o i movimenti del corpo, poi  diviene un tutt’uno con questi.

Alcune citazioni riportate nel testo. 

"La meditazione è un percorso per entrare in contatto con il sacro, la nostra parte divina, con il nostro vero Sé".

Meditare è una grande occasione, una porta aperta verso infinite possibilità e potenzialità. Qualcosa, peraltro, che è alla portata di tutti, giovani e vecchi, colti e meno colti, sani o meno sani che siano. A tutti la meditazione porta benefici, a livello fisico, mentale, spirituale. Attraverso la meditazione è possibile ritrovare se stessi, recuperare armonia e cimentarsi in un ben preciso cammino di auto realizzazione”. Paola Giovetti (pag. 9)

Alla fine del Ventesimo secolo la meditazione era una bella addormentata: si praticava solo nel silenzio e nel segreto dei monasteri, o in gruppetti di iniziati o di esaltati. Oggi, nel terzo millennio, è cambiato tutto: la meditazione è diventata un fenomeno alla moda e un fatto sociale. Si pratica sotto gli occhi di tutti, in ospedali e scuole, in aziende e circoli artistici o politici ”. Christophe André (pag. 12)

Il più delle volte, la nostra ricerca istintiva e maldestra della felicità si basa su inganni e illusioni, piuttosto che sulla realtà, e così ci sfianchiamo nel tentativo di modellare il mondo per farlo combaciare con le nostre fantasticherie, o alteriamo artificialmente i nostri stati di coscienza. Non sarebbe meglio trasformare la nostra mente?Matthieu Ricard (pag. 15)

Non dimenticate mai che la vostra vita passa così veloce, come un lampo nel cielo d’estate o come un segno della mano. Ora che avete la possibilità di praticare, non perdete un istante. Consacrate tutta la vostra energia al cammino spirituale”. Dilgo Khyentsé Rinpoche (pag. 31)

La meditazione o altre discipline permettono all’uomo di accedere, tappa dopo tappa, alla Via, alla sua vera natura, alla natura di Buddha, e attraverso questo percorso l’uomo può liberare il suo vero Essere. È una via verso lo stato più elevato di coscienza a cui l’uomo può arrivare, e attraverso il quale si apre al contatto con l’Assoluto vivente nel suo nucleo essenziale. E’ attraverso una severa disciplina e un’azione umilmente ripetuta senza sosta che l’uomo diviene poco a poco permeato dell’Essenza vivente di tutte le cose nella profondità incosciente del suo sé individuale e si prepara alla Grande Unione col Tutto”. Karlfried Graf Durckheim (pag. 34)

“La consapevolezza dell’interconnessione del tutto col tutto, non potrà che portare ad una profonda e compassionevole responsabilità civile e sociale”. “Nella meditazione non ci deve essere separazione tra soggetto ed oggetto, tra dentro e fuori. Quindi, quando sediamo in zazen, siamo già dentro, non c’è un dentro e un fuori, e ci riconosciamo Uno con il tutto”. Dario Doshin Girolami (pag. 90)

Che il nostro messaggio sia la nostra stessa vita.” “Mindfulnees è la piena consapevolezza del momento presente ”. “La meditazione non è un’evasione ma un incontro sereno con la realtà Thich Nhat Hanh (pag. 93)

In realtà, tu sei anche i tuoi pensieri, il tuo credo, ecc., ma non solo quelli: sei soprattutto la coscienza in cui appaiono. Tu sei Tutto: l’osservatore e l’osservato, ciò che cambia (i pensieri, le percezioni, le sensazioni) e ciò che non cambia (la coscienza), tu sei il mare e le ondeMauro Bergonzi (pag. 118)

Per Papa Francesco, meditare significa “andare all’incontro con Gesù, sempre però guidati dallo Spirito Santo”. Insomma, qualche esperienza metodologica proveniente da altri universi religiosi potrà pur essere accolta all’interno della pratica della preghiera cristiana, ma ciò non dovrà minimamente introdurre diverse prospettive dottrinali, né insinuare dubbi teologici, né contaminare o illanguidire i contenuti del Credo cattolico dogmaticamente definiti. (pag. 111)

"La meditazione è la medicina della mente, una tecnica per tornare dallo stato artificiale (la mente che mente) allo stato naturale" (pag. 120).

L’obiettivo della meditazione è arrivare ad uno stato di risveglio, a percepire la realtà in modo diverso e ad un’esperienza conosciuta come illuminazione, che comporta una visione perfettamente chiara delle cose.  

Nel presentare i vari meditanti, oltre che inserirli in un contesto di riferimento, abbiamo cercato di far emergere le varie sfumature della meditazione.

Personaggi come Tony Parsons, uno degli esponenti più radicali del non dualismo, hanno un messaggio semplice, chiaro e diretto: non esiste nessuno all’interno del corpo-mente chiamato “me”, non esiste l’individuo, ma esiste un unico Sé che vive attraverso diverse forme (pag. 122).

Per Eckhart Tolle l’’obiettivo della meditazione è questo: ri-scoprire la Presenza, la luce della Presenza in noi, nella nostra realtà interiore. Ciò ci permette di vedere in modo distaccato pensieri, sensazioni, ecc, «di essere consapevoli, che siamo consapevoli» (pag. 138).

Abbiamo anche parlato del ruolo del maestro nella meditazione, del rapporto tra meditazione e scienza e tra buddhismo e scienza, del rapporto tra la meditazione e la morte.

La meditazione ci aiuta sicuramente ad affrontare la morte in quanto ci esorta a vivere pienamente la vita, sia se siamo giovani, sia se siamo anziani. Quello che conta veramente nell’esistenza è utilizzare il tempo che ci resta nel modo più fruttuoso possibile, per il nostro bene e quello degli altri. Nel libro è riportato il pensiero di Gampopa, un saggio buddhista: “All’inizio si dovrebbe essere perseguitati dalla paura della morte come un cervo che sfugge a una trappola; a metà strada non si dovrebbe avere nulla da rimpiangere, come il contadino che ha lavorato il suo campo con cura. Alla fine, si dovrebbe essere felici come chi ha portato a termine una grande impresa” (pag. 53).

Il punto d'incontro tra buddhismo e scienza è dato dal fatto che hanno come cardine principale la sperimentazione. Diceva Richard Feynman: “Il principio della scienza è il seguente: Il testo della conoscenza è l’esperimento; è il solo giudice della verità scientifica”. Ed ecco come il Dalai Lama gli fa eco: “Quando si pone il problema della validazione della verità di una certa asserzione, il buddhismo pone l’autorità più grande nell’esperienza, poi nella ragione, e per ultimo nelle Scritture” (pag. 163).

Molti grandi fisici e premi Nobel del ventesimo secolo hanno posto la coscienza come fondamento del mondo, la considerano un qualcosa che ingloba tutto.

La conoscenza assoluta è un’esperienza della realtà totalmente non intellettuale, un’esperienza che nasce da uno stato di coscienza non ordinario, che può essere chiamato uno stato meditativo o misticoFritjof Capra.

"Dobbiamo assumere l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.John Hagelin.

Considero la coscienza come fondamentale e la materia come derivata dalla coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza e tutto ciò di cui parliamo, tutto ciò che consideriamo esistente, postula la Coscienza”.  Max Planck.

La coscienza è il recipiente che contiene tutto, assolutamente tutto quanto avviene nell’universo, e al di fuori del quale non esiste nulla”. David Bohm.

La coscienza è il fondamento dell’esistenza al di là del cervello e di qualsiasi cosa possiamo immaginare, ipotizzare o intuire”. Erwin Schrödinger.

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