“Cerca di essere in piena coscienza 24 ore al giorno, e non soltanto durante l’ora che ti concedi per una meditazione formale o leggendo le scritture o recitando preghiere”.
L’originalità del pensiero di Thich Nhat Hanh è dovuta soprattutto alle molteplici tecniche di consapevolezza ampiamente sperimentate ed insegnate, alla cui base troviamo sempre “I Cinque Addestramenti alla Consapevolezza”.
1- La consapevolezza del respiro. La base della consapevolezza mentale è il respiro. La principale pratica di consapevolezza è la respirazione. Il respiro è un oggetto facile da individuare: “Inspirando, so che sto inspirando, espirando, so che sto espirando. Inspirando, sono calmo, espirando, sorrido”. “Il respiro consapevole riporta la mente al corpo, permettendoci di radicarci nel qui e ora, pienamente presenti, per vivere ogni momento della giornata in profondità”.
Solo quando la mente e il corpo sono riuniti possiamo veramente entrare in contatto con le meraviglie dentro di noi e aprirci alla vera vita; solo la respirazione consapevole potrà portarci la felicità e farci vivere pienamente nel momento presente. Alcuni insegnanti frequentanti il Plum Village hanno messo a punto la pratica “dei cinque respiri” da fare con tutte le classi durante la riunione del mattino che consiste nel fare cinque respiri (Inspiro, pausa, espiro, pausa) in consapevolezza per prepararsi alle lezioni.
2- Il suono della campana. Un’altra tecnica di consapevolezza messa a punto da Thay e dalla sua comunità e proposta in ambito didattico è quella del suono della campana. Un maestro di campana, dopo aver recitato una strofa risveglia la campana producendo un suono smorzato che preannuncia l’arrivo di un suono pieno. La classe o la comunità si ferma per tre lunghi respiri in attesa dell’arrivo del suono pieno. In questo intervallo i miliardi di cellule del nostro corpo si mettono contemporaneamente in ‘ascolto profondo’ che porta pace, distensione al corpo e al sentire.
4- Camminare in consapevolezza. Oltre alla classica meditazione seduta Thay propone il camminare in consapevolezza, ossia il camminare solo per camminare. Resisti alla corsa, e cammini, “coinvolgi la mente intera e tutto il corpo in quel passo e cerca di arrivare nel qui e ora, al cento per cento. Poi, sulle labbra il sorriso della vittoria, fa’ un altro passo dicendo sono a casa, sono a casa. La mia casa è proprio qui nel momento presente.
5- Condivisione di pensieri. Altra tecnica importante per arrivare a una comunicazione autentica è la condivisione dei nostri pensieri, emozioni e stati d’animo in un cerchio di persone sedute. Ogni persona, a turno, può prendere la parola, esporre il suo stato d’animo, le sue preoccupazioni attuali con parole amorevoli e gli altri ascoltano con attenzione profonda, con il cuore aperto, senza giudicare. L’ascolto profondo e la parola amorevole aiutano a entrare in contatto con le sofferenze dell’altro, creare un clima di empatia tra i partecipanti e un senso di vera comunità. Poi quando il gruppo acquisisce familiarità e fiducia reciproca, si possono introdurre argomenti più personali e sensibili e fare una specie di brain storming sull’argomento proposto. Il metodo tradizionalmente usato a Plum Village, da chi vuole prendere
la parola è quello di fare un inchino unendo i palmi delle mani,
l’inchino viene rifatto quando ha finito di parlare. Un altro metodo è
usare il bastone della parola, può parlare solo chi ha in mano il
bastone che circola tra i partecipanti.
5- Innaffiare i fiori. Un'altra pratica di consapevolezza è quella di ricominciare da capo, e serve a chiarire la propria mente per creare un nuovo inizio con noi stessi e nelle relazioni che abbiamo con gli altri. Si inizia, con innaffiare i fiori e consiste semplicemente nel mostrare apprezzamento per gli altri nella tua famiglia o nella tua comunità di lavoro. Le persone, quando si sentono pronte a parlare, prendono in mano il vaso di fiori freschi che simbolizza la freschezza delle loro parole. Durante l’innaffiamento dei fiori, chi parla riconosce, senza adulazione, le qualità sane e meravigliose degli altri. Ognuno ha dei punti forti che possono essere visti con consapevolezza. Nessuno può interrompere la persona che tiene i fiori. A ciascuno è concesso tutto il tempo necessario, e tutti gli altri praticano un ascolto profondo. Quando una persona ha finito di parlare, si alza e lentamente riporta il vaso al centro della stanza.”
Libri di riferimento: Thich Nhat Hanh, The miracle of Mindfulness,
Thich Nhat Hanh e Katherien Weare, Insegnanti felici cambiano il mondo.
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