lunedì 29 gennaio 2024

Yahne Le Toumelin

Yahne Le Toumelin, nata il 27 luglio 1923 a Parigi e deceduta l'8 maggio 2023 a Tursac in Dordogna, è stata una monaca buddhista e pittrice francese, associata al surrealismo e all'arte astratta dalla fine degli anni '50. E madre di uno dei monaci buddhisti più conosciuti in Occidente: Matthieu Ricard.  

Cresce a Croisic, in Loira Atlantica, insieme al fratello Jacques-Yves Le Toumelin che è uno dei primi navigatori in solitaria su barca a vela. A 10 anni inizia a disegnare e realizza i suoi primi dipinti ad olio.

Ammessa alle Belle Arti di Parigi nel 1940, preferisce unirsi all'Accademia della Grande Chaumière. Dopo tre anni trascorsi all'accademia, entra nello studio di André Lhote, dove incontra Henri Cartier-Bresson.  Nel 1942, incontra il sufi Georges Gurdjieff e si avvicina alla spiritualità. Fa la conoscenza con vari scrittori come René Daumal (poeta, scrittore e filosofo francese), Luc Dietrich (uno scrittore francese che ebbe una vita breve e tormentata) e Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto conosciuto come apostolo della nonviolenza in Occidente. Lanza del Vasto è stato anche poeta ed artista, filosofo e scrittore, credente rispettoso delle altre religioni, fondatore di comunità, precursore dei più attuali cambiamenti della società.

Incaricata da Pierre Schaeffer e Jacques Copeau di realizzare presentazioni radiofoniche di opere artistiche allo Studio d'essai della RTF, Yahne  incontra Jean-François Ricard (che poi prenderà il cognome di Revel), uno dei filosofi francesi più conosciuti che le chiede di sposarlo nell'estate del 1945. Nel 1946 nasce Matthieu Ricard.

Insieme a Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Boris Vian, Orson Welles, Jean Cocteau e Juliette Gréco, appare nel 1947 in "Le Désordre à vingt ans" di Jacques Baratier, che ritrae la fauna eterogenea di Saint-Germain-des-Prés dopo la guerra.

Dal 1947 al 1948, la coppia si trasferisce a Tlemcen in Algeria, dove Jean-François Revel è nominato professore. Nel 1948 nasce Ève Ricard. Dal 1950 al 1952, Yahne segue il marito a Città del Messico, dove è nominato professore all'Istituto francese dell'America Latina (IFAL).

A Città del Messico, diventa amica di Leonora Carrington, che diventa la sua "complice di sempre" e intraprende anch'essa un percorso completamente fuori dagli schemi. Nel 1951, realizza un murale geometrico di 60 m2 per l'Istituto francese dell'America Latina e dipinge manifesti cinematografici per il primo cineclub del Messico, frequentato da Benjamin Péret, Luis Buñuel, Frida Kahlo, Diego Rivera e Mario Vargas Llosa.

Nel 1952, con la nomina di Jean-François Revel all'Institut français de Florence, Yahne incontra Jacob Bean e André Fermigier.

Nel 1952, Yahne Le Toumelin e Jean-François Revel si separano.

Nel 1955, André Breton, uno dei principali surrealisti francesi,  presenta Yahne Le Toumelin nella sua galleria "À l'Étoile scellée". Tornata a Parigi nel 1956, incontra l'artista Georges Mathieu e diventa amica di Pierre Soulages e Zao Wou-Ki. Nel 1957 espone oltre 100 quadri alla galleria Orsay e partecipa all'edizione del catalogo prefato da André Breton.  André Breton rende omaggio alla sua opera in "Le Surréalisme et la Peinture", pubblicato da Gallimard nel 1965.

Dal 1957 al 1959, Yahne espone al Salon Comparaison al Musée d’art moderne de la Ville de Paris e, nel 1958, al Salon Grand et Jeunes d’aujourd’hui al Grand Palais. Installatasi al Château de Fromonville, Yahne fa la conoscenza di diverse personalità, tra cui Jean Cocteau, Savitri Nair, Philippe Lavastine, George Adie e Arnaud Desjardin che è stato uno dei primi praticanti di alto profilo della spiritualità orientale in Francia.

Nel 1959, Yahne Le Toumelin entra nella galleria René Drouin e nel 1961 espone in una selezione intitolata "Essai pour la peinture de demain" presentata da Drouin e Ileana Sonnabend alla galleria Marcelle Dupuis. 

 Dal 1961 al 1967, partecipa al Salon des Surindépendants al Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Pierre Soulages incoraggia l'artista a "dipingere in grande" e la invita a esporre alla Galerie de France. In questo periodo, nel 1965, André Breton pubblica "Le Surréalisme et la Peinture", Gallimard.

Nel 1966, espone alle Rencontres d’Octobre del Musée des Beaux-Arts di Nantes e partecipa al Salon des Artistes Français del 1967 e al Salon d’Art Sacré del 1966 e del 1969.

Nel 1967, Yahne Le Toumelin apre il "Centre d’Expression", una galleria a Parigi presentata da André Fermigier in una recensione intitolata "Trois raisons pour". 

Poco dopo, parte per l'India, si converte al buddhismo tibetano e prende i voti di monaca al monastero di Rumtek, nello Sikkim, con Rangjung Rigpe Dorje, il 16° karmapa.

Nel maggio 1968 organizza una dimostrazione intitolata "La Révolution du cœur". Nel 1969, Maurice Béjart chiede a Yahne Le Toumelin di comporre un murale di 300 m2 e i costumi per "Les Vainqueurs".

Installatasi a Darjeeling in India, smette di dipingere dal 1969 al 1975. 

Nel 1985, l'artista si trasferisce in Dordogna e intraprende un ritiro buddhista tradizionale di tre anni, tre mesi e tre giorni al Centro di Chanteloube a Saint-Léon-sur-Vézère.

Nel 1989, Yahne Le Toumelin realizza il "Voile du Radeau de la Méduse" per i decori di "Hommage à la Révolution" di Maurice Béjart al Grand Palais di Parigi.

1999 – Esposizione al Linden Museum, Stoccarda.

A partire dal 2000, dipinge nel suo studio in Dordogna.

Nel 2016 e 2023  una sua retrospettiva


Vedi sito:  http://yahneletoumelin.fr/biographie/

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