"Dico, con
l'autorità della Bibbia, che non moriamo ma che mutiamo. Si tratta
semplicemente di liberare la nostra tunica di pelle per liberare il
soffio dello Spirito, che rimane e muta il nostro Essere" - Annick
de Souzenelle nella sua "Meditazione sulla morte" del 2023.
Annick du Réau de La Gaignonnière, conosciuta come Annick de Souzenelle, è nata a Meaulle (in Bretagna) le 4 novembre 1922 ed è morta a 101 anni l'11 agosto 2024 ( è entrata in quello che lei stessa ha definito il grande concerto della divinizzazione umana). E' stata una scrittrice, una teologa e una guida spirituale.
Annick de Souzenelle durante la sua infanzia, si rivolge al mondo interiore che diventa per lei ancora più reale di quello esteriore. Come allieva frequenta l'Istituto cattolico di Notre Dame des Champs di Parigi. Dopo la seconda guerra mondiale, ha lavorato per molti anni come infermiera anestesista e poi come psicoterapeuta. Confrontandosi con la sofferenza, dice di aver imparato molto dai pazienti e dalla psicologia. Inizialmente cattolica, nel 1958 incontra padre Eugraph Kovalevski - fondatore della Chiesa ortodossa di Francia - che diventerà il suo maestro spirituale. Si convertirà alla religione ortodossa prima di seguire un percorso spirituale giudaico-cristiano, aperto ad altre tradizioni. Nello stesso periodo trascorre due anni a studiare l'ebraico con Emmanuel Lévyne, un cabalista. Questi due insegnamenti, la teologia cristiana ortodossa e l'ebraico, hanno trasformato la sua vita e la sua visione del mondo. In seguito si è confrontata con la psicologia del profondo di Carl Gustav Jung e con la medicina psicosomatica del dottor Roger Vittoz.
Autrice di numerose opere di spiritualità, si è specializzata nello studio della tradizione ebraica e della Bibbia. Nel 2016 ha creato l'associazione Arigah ( vedi: https://www.arigah.com/ ) per garantire la trasmissione del suo lavoro, per riunire coloro che seguono il suo insegnamento e per gestire l'Istituto di Antropologia Spirituale creato insieme a Agnès Desanges a Angers nel 2010. L'Istituto contribuisce alla nascita di una nuova antropologia, risvegliando l'uomo, tempio dello Spirito, alla sua dinamica spirituale, permettendogli di rispondere all'appello biblico di "Andare a Te" (Gn12, 1). Quando scopriamo il nostro io interiore, scopriamo anche il filo di luce che lega tutte le grandi tradizioni dell'umanità da migliaia di anni.
È autrice di una ventina di libri che testimoniano la sua ricerca e il suo lavoro e ci portano nei nostri testi sacri e nei nostri miti fondanti attraverso il cammino interiore. Il suo bestseller è senza dubbio "La symbolique du corps humain" (Il simbolismo del corpo umano) scritto nel 1974. Il corpo umano ha un linguaggio attraverso il quale esprime il suo piacere e la sua sofferenza, ma è anche un linguaggio in sé, un "libro di carne". Imparare a leggere il corpo significa ascoltare ciò che i grandi miti dell'umanità ci dicono sulla natura e sulla sottile funzione di ogni organo; Significa anche riscoprire l'Albero dei cabalisti, perché se l'uomo è "creato a immagine di Dio", l'immagine del suo corpo deve essere letta come il suo riflesso terreno.
Un altro importante testo è Una meditazione sulla morte (scritto nel 2023) dove l'autrice medita sull'avventura ultima della morte e sulla mutazione che avviene durante questo processo. Un'intervista sulla coscienza conclude questo libro sorprendente.
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