domenica 11 agosto 2024

Sui passi del Buddha

Il seminario "Sui Passi del Buddha" si è svolto presso il monastero Dhagpo Kagyu Ling in Dordogna.   vedi:  https://www.dhagpo.org/     Esistono molti modi per classificare gli insegnamenti di Buddha che si svolsero per circa 45 anni. Uno dei più noti è i "tre giri della ruota del Dharma" o i "tre cicli di trasmissione del Dharma". Ogni giro è stato insegnato in un luogo diverso e in un momenti diverso della vita di Buddha.  


Il primo giro di trasmissione ebbe luogo nel Parco dei cervi a Sarnath (10 km a nord di Varanasi), ove si recò il Buddha con i suoi cinque compagni subito dopo aver raggiunto l'illuminazione, dando loro il suo primo insegnamento in cui espose la struttura di base della sua visione: le quattro nobili verità. È interessante che Buddha abbia usato il termine nobile (arya che designa un membro della nobiltà), pur abolendo il sistema delle caste e la struttura gerarchica all'interno della comunità monastica da lui fondata. Buddha usò questo termine per indicare che coloro che si sono liberati per sempre di un certo livello di sofferenza.  Insegnando in un Parco dei cervi, Buddha indicò simbolicamente che la comprensione dei suoi insegnamenti determina anche uno stato di pace. Le quattro nobili verità sono:  1- la verità della sofferenza,   2- le origini della sofferenza e l'inquitudine soggiacente alla nostra esistenza.  Il malessere si manifesta in atti e in emozioni perturbatrici. Esistono tre tipi di malessere: a- malessere del malessere, ossia il dolore dovuto a morte, malattia, vecchiaia.  b- il malessere del cambiamento, o del benessere che non dura. c- il malessere del condizionato, ossia non avere il controllo sul corpo, e sui cinque aggregati.    3- La verità della fine della sofferenza,  4- l'esistenza di un cammino per uscire dalla sofferenza. costituito da meditazione combinata con etica, azioni positive. Il percorso si può fare anche da soli esplorando il mondo e se stessi, ma è più difficile e la vita è corta.

Buddha tenne il secondo giro di trasmissione degli insegnamenti al Picco dell’avvoltoio, nei pressi di Rajagaha. Ciò avvenne in un momento particolarmente difficile della sua vita: la guerra infuriava nella sua terra natale, suo padre era morto in prigione. Inoltre Devadatta, cugino di Buddha, stava cercando di ucciderlo e creare uno scisma nella comunità monastica buddhista.
Il secondo giro tratta principalmente ciò che è noto come Sutra Prajnaparamita, Sutra della perfezione della saggezza, che espone il tema della vacuità, del vuoto e delle fasi per acquisire la consapevolezza discriminante di questo. Il vuoto è la totale assenza di modi impossibili di esistere, come l'esistenza concreta e indipendente.

Il terzo giro di trasmissione
ebbe luogo a Vesali, e fu in questo luogo che finalmente accettò di fondare l'ordine delle monache. Il Vajji era una repubblica povera, quindi è significativo che l'ordine delle monache abbia avuto inizio in un ambiente egualitario, un luogo in cui l'ordine elitario e conservatore dei brahmini non era così forte.   Il terzo ciclo si riferisce agli insegnamenti della scuola mahayana della Sola mente, Cittamatra. La nostra percezione e i fattori mentali provengono dalla stessa fonte originale – un seme karmico o una tendenza alla nostra coscienza fondamentale. Per questo motivo, possiamo solo stabilire l'esistenza di qualcosa in relazione a una mente che lo sta pensando, vedendo o descrivendo. In virtù della natura di Buddha tutti gli esseri sono uguali, sia uomini, sia donne; e devono impegnarsi a fondo per raggiungere l'illuminazione. Nella mente c'è dispersione, pensiamo a qualcosa e immediatemente passiamo ad altro.  Con la meditazione la mente diventa calma, chiara e riposata, e si arriva a familiarizzare con il funzionamento della mente. Occorre lasciare la mente aperta, e osservare il flusso dei pensieri che sorge e che passa, come le nuvole nel cielo. 

I testi sacri del Buddhismo sono raccolti nel Canone pāli, nel Canone cinese e nel Canone tibetano, in base alla lingua. Includono gli insegnamenti, i sermoni, le parabole e i detti del Buddha, le regole di vita per monaci e laici e gli approfondimenti sulla dottrina.

Il Tripiṭaka, nome sanscrito del canone pali del buddhismo, è considerata la raccolta più antica e la più completa degli insegnamenti del Buddha. E' divisa in tre parti (i tre canestri): il Vinaya-piṭaka, che riguarda la disciplina e le regole della vita monastica, etica e condotta, questi insegnamenti sono trasmessi da maestro a discepolo; il Sutta-piṭaka, che contiene varie raccolte di discorsi del Buddha, rielaborati e in parte anche versificati; sono insegnamenti sulla concentrazione e sulla meditazione e trasmessi per iscritto,  e l’Abhidhamma-piṭaka («canestro della religione superiore»), di carattere dottrinale e metafisico; sono  insegnamenti sulla natura dei fenomeni, sui cinque aggregati, e sono trasmessi per iscritto.. Il canone si è costituito durante il regno di Aśoka e ha assunto la sua forma sostanzialmente, seppure non assolutamente, definitiva a Sri Lanka intorno al 1° sec. a.C. ed è il riferimento del buddismo Theravada, la dottrina degli anziani.   Puoi trovare i testi al seguente indirizzo:  https://www.canonepali.net/

Le scritture buddhsite parlano di mille Buddha (vedi:  https://it.scribd.com/document/382951047/Names-of-the-1000-Buddhas). La nostra età porta il nome di "benedetta", perché essa ha già avuto quattro Buddha, l'ultimo dei quali fu Sakyamuni ( o Gautama,  il Buddha storico vissuto 500 anni A.C) e sarà fra tremila anni allietata dalla comparsa del quinto, Maitreya, il futuro Buddha. Il Buddha è caratterizzato dall'assenza di io. Non c'è un culto di Buddha ma un rispetto delle sue qualità, perchè tutti possono diventare Buddha.  La statua di Buddha è vista come un supporto alla meditazione e al cammino spirituale.

Il veicolo di base Theravada ha come obiettivo di liberarsi in fretta, e il percorso è focalizzato sulla liberazione e sulla figura dell'Arath.  Il Theravada è l’unica delle correnti sopravvissute fino ad oggi ed è la scuola più vicina al buddhismo originario, pur non identificandosi completamente con esso. Il nome Theravada, è più corretto di Hinayana (piccolo veicolo), infatti si compone di due parti: thera – “anziani” – e vada – “dottrina”- , da cui  “dottrina degli anziani”.  Gli arhat sono coloro i quali hanno raggiunto il nirvana. Gli Arhat praticano solo per loro stessi, per raggiungere il Nirvana il prima possibile, al contrario invece dei Bodhisattva.

Il grande veicolo Mahayana considera l'insieme degli esseri sensienti, e l'obiettivo è portare l'essere umano al pieno e perfetto Risveglio, arrivare alla liberazione dal Samsara e sviluppare una vasta compassione verso gli esseri sensienti. Insegnare agli essere sensienti il parinirvāṇa, che è un termine proprio del Buddismo con cui si indica la cessazione dell'esistenza dei cinque aggregati, che costituiscono l'esistenza psicofisica dell'individuo, alla morte di un Buddha o di un Arhat.

Esistono 7 guardiani del veicolo di base. All'epoca del 5 guardiano gli eruditi si riunirono per un primo congresso,  all'epoca del 7 guardiano gli insegnamenti furono messi per iscritto.

Il Primo Concilio Buddista si tenne nel V secolo a.C., il   Secondo Concilio Buddista nel 383 a.C., il Terzo Concilio Buddista (circa 250 a.C. prima di questo concilio l'imperatore Aśoka aderisce al buddhismo e il buddhismo si propaga in tutta l'India.   Con il Quarto Concilio inizia la scissione tra le varie correnti del buddhismo, in quel periodo ci furono due Congressi nel 29 a.C. e  poi 100 d.C.  Durante questi due congressi gli insegnamenti furono trascritti in sanscrito, la lingua più diffusa in India. Nel I secolo d.C  iniziano a diffondersi le istanze del buddhismo Mahayana che per segnare la differenza, indicò con Hīnayāna ("piccolo veicolo" o "veicolo inferiore") tutte le altre scuole, tra cui sia i Theravāda sia i Sarvāstivāda. Ciò nonostante, la scuola condivise la decisione di tradurre in sanscrito le proprie scritture (precedentemente in dialetto gandhari). 

Dal VII secolo il buddhismo Mahayana inizia a diffondersi in Tibet e in Afganistan con il nome di Vajrayāna ("veicolo di diamante"), detto anche buddismo tantrico, un approccio basato sui sutra e sui tantra, Rispetto al Mahāyāna non introduceva (almeno nella sua forma iniziale) nuove prospettive filosofiche, quanto piuttosto nuove pratiche (upaya) mutuate dal Tantra induista. La scuola fu introdotta in Tibet da Padmasambhava, che fondò la variante conosciuta poi come buddismo tibetano.  Si parte dal risultato del risveglio, un percorso più rapido ma più difficile.  I tre principi base su cui si basano gli insegnamenti sono:  essere consapevoli dell'esistenza condizionata, sviluppare la Bodhicitta e la comprensione della vacuità.    Bodhicitta è un termine proprio del Buddhismo Mahāyāna che indica l'intenzione del Bodhisattva di conseguire l'illuminazione per la salvezza di tutti gli esseri senzienti. La parola è la combinazione delle parole sanscrite bodhi e citta, e può essere tradotto come Coscienza dell'Illuminazione o Spirito del Risveglio.

A partire dall'XI secolo, con l'arrivo dei Turchi in India e la distruzione di Nalanda la scuola Mahāyāna subì un rapido declino e sparisce dall'India. Sri Lanka, da sempre roccaforte del buddismo Theravāda, assunse un ruolo centrale. All'aumentare dell'influenza politica e commerciale dell'isola seguì naturalmente quella della scuola Theravāda nel vicino Sud-Est asiatico e il buddhismo Theravada si sviluppò nei Paesi Vicini: Thailandia, Cambogia, Laos, Birmania, ecc... 

Nell'XI secolo molti studiosi tibetani andavano in India per ricevere la trasmissione diretta degli insegnamenti da Maestri indiani. E' molto importante l'autenticità degli insegnamenti, anche in Occidente.    Le scuole del buddhismo Vajrayana sono le seguenti:
-  L'ordine Nyingmapa (gli Antichi). La scuola appunto più antica, stabilita nel sec. VIII E.C., rivendica di discendere da Padmasambhava, il “nato dal loto”, anche detto Guru Rinpoche, “il maestro prezioso” che introdusse il tantra buddhista nel Tibet e che viene considerato come un secondo Buddha.
-  L’ordine Sakyapa (la Terra chiara). Nel sec. XI Virupa, un potente maestro tibetano, trasmette il suo insegnamento tantrico al tibetano Drokmi Shakya Yeshe, che a sua volta ebbe come discepolo un appartenente della famiglia Khon, Köntchok Gyalpo (o Konchog Gyalpo: 1034-1102).
-  L'ordine Kagyupa (la Via della Trasmisione orale) fu fondato da Marpa (discepolo di Naropa, che fu discepolo a sua volta di Tilopa) ed è diventato famoso con il suo discepolo Milarepa, il più famoso e potente degli yoghin tibetani, celebre per i suoi poteri magici. Il suo insegnamento segue un itinerario di sei veicoli di cui la vetta è il Grande Sigillo (mahamudra) – l’unione della vacuità e della chiara luce. Il più conosciuto discepolo di Milarepa, fu Gampopa (1079-1153).
-  La scuola Gelugpa ( i virtuosi). Il Buddhismo viene rivitalizzato in Tibet dal Lama Tzong Khapa (o Tsongkhapa) nel 1400 (inizio del sec. XV) che fonda la scuola dei cosiddetti berretti gialli, i Gelugpa (a questa tradizione appartiene il Dalai Lama), dal berretto che i monaci portano per distinguersi dalle altre scuole che hanno un berretto rosso. I copricapi dei primi eruditi (pandita) buddhisti sarebbero stati gialli, colore che evoca la terra e la stabilità.  

Vicino alla statua del Buddha di solito ci sono ritratti di importanti maestri che hanno garantito la trasmissione del Dharma, come l'indiano Tilopa, Narupa (uno yogi), Marpa (un contadino), Milarepa (uno yogi), Gangopa, ecc.   Il Buddha è rinato uomo e principe per essere più facilmente ascoltato; Comunque nella storia del buddhismo ci sono state anche diverse donne realizzate.

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