Pierre Bonnard è noto per i colori audaci delle sue opere e per una predilezione per la pittura di elementi della vita quotidiana. Con i suoi colleghi pittori, Pierre Bonnard formò nel 1888 il gruppo di giovani artisti francesi noto come “Les Nabis”. Soprannominato «le poète de l’intime», egli eccelle nella
rappresentazione dell’intimità domestica, dedicando numerose tele a
soggetti femminili e maschili colti nella nudità di momenti quotidiani
come il risveglio o la toilette. Nel 1891 decide di abbandonare l’attività
forense per dedicarsi completamente alla pittura e nello stesso anno espone per la
prima volta al Salon des Indépendants.
Una passione travolgente, un’unione indissolubile, un amore fuori da ogni schema. Quando Pierre Bonnard - amico di Degas e Renoir - incontra Marthe, cerca solo una modella disposta a posare per lui. Quello che trova è molto più di una musa: Marthe si rivela un’anima affine, una compagna d’arte e di vita, una donna dallo spirito moderno e indipendente. Compare in oltre un terzo delle opere di Bonnard.
Pierre e Marthe si conoscono a fine 1800; Marthe però non sembra essere interessata alla vita parigina e dopo alcuni anni convince Pierre a trasferirsi in Normandia. La villa che occupano è soprannominata la “Roulette” e non è lontana dall’abitazione di Claude Monet che gli fa spesso visita, come viene ben narrato nel film. Nel film viene anche narrato il dramma che ha vissuto la coppia. Renée Monchaty, una giovane studentessa di belle arti che posava saltuariamente come modella per Pierre diventa la sua amante. E poi questo rapporto si trasforma in un rapporto a tre insieme a Marthe. Poi Renée chiede a Pierre di scegliere tra lei e Marthe. Pierre inizialmente promette a Renée di sposarsi, andando addirittura insieme a Roma. L’artista però sceglierà alla fine di tornare con la compagna di una vita: Marthe. Sopraffatta dal dolore la giovane Renée si toglierà la vita.
Marthe morirà, cinque anni prima di Bonnard, con cui alla fine convolò a nozze nel 1925, trasferendosi in una villa a Le Cannet, nel sud della Francia. Nel villaggio provenzale Pierre Bonnard coltiverà il proprio isolamento, come Claude Monet o Paul Cézanne prima di lui, rispettivamente a Giverny e ad Aix-en-Provence.
Il regista, in questo
film, ritrova i temi che gli sono più cari: il rapporto tra vita e
creazione, ma soprattutto l’emancipazione femminile, il rapporto delle
donne in relazione al mondo dell’arte e delle istituzioni.
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