martedì 18 marzo 2025

Le quattro dimore divine nel Buddhismo

Uno degli aspetti fondamentali del buddhismo è coltivare degli stati mentali positivi. I quattro incommensurabili stati mentali (Brahmavihara), o "Dimore Divine", sono: la compassione (karuna), la benevolenza o amore (metta), lo gioia compartecipe (mudita) e l'equanimità (upeksa).  Nella tradizione antica queste qualità o stati mentali sono irradiati in tutte le direzioni in modo illimitato e verso tutti gli esseri. Secondo Thich Nhat Hanh, essi consentono di guarire da molti stati mentali non salutari.
La felicità è possibile solo con il vero amore. Il vero amore ha il potere di guarire e trasformare la nostra condizione e può dare alla nostra vita un significato profondo. Ci sono persone che comprendono la natura del vero amore e che sanno come generarlo e alimentarlo. Gli insegnamenti del Buddha sull’amore sono chiari, scientifici e realizzabili; chiunque di noi ne può trarre beneficio.

I quattro incommensurabili stati mentali possono essere descriti in questo modo:

  • La compassione è il desiderio di alleviare le sofferenze altrui, che non è soltanto un semplice sentimento di dolore verso la sofferenza altrui ma una volontà attiva  di aiutare.
  • La benevolenza esprime il desiderio che tutti gli esseri possano essere felici. Importante è riuscire ad avere un  atteggiamento benevolo e gentile nei confronti di chi si incontra. Questa gentilezza può esprimersi in azioni, parole e pensieri. 
  • La gioia consiste nel vedere gli altri esseri viventi felici, e si è partecipi del successo altrui.
  • L'equanimità consiste nella capacità di accettare gli eventi, di accettarli così come si manifestano, senza essere travolti dalle emozioni. L'equanimità è sinonimo di quieta neutralità ed è completamente diverso dall'indifferenza.
 Se vogliamo associare questi stati mentali all'immagine del sole, possiamo dire che la benevolenza è associata al sole che splende e irradia calore in tutte le direzioni, la compassione possiamo paragonarla al sole che tramonta, che risplende quando si avvicina l'oscurità, la gioia può essere associata alla luce dell'alba, con i suoi raggi che portano nuova vita. L'equanimità può essere rappresentata dalla luna piena che riflette la luce del sole, con calma, senza irradiare luce propria.

L'obiettivo dei praticanti buddhisti è di essere sempre presenti e aperti verso le persone che si incontrano, e questo stato mentale, diventa una pratica meditativa.   

Prima però guarda te stesso...   Comincia ad amare te stesso   e poi dedicati agli altri....
In questo cammino possiamo essere aiutatati dalle Sei Perfezioni che sono: generosità, etica, pazienza, perseveranza entusiastica, concentrazione e saggezza. Le Sei Perfezioni (Pārāmita) sono il condensato di quella che viene definita la parte fondamentale dell'addestramento di chi vuole ottenere la mente dell'illuminazione (Bodhicitta).

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