giovedì 29 maggio 2025

Evoluzione creatrice - Amit Goswami

Amit Goswami è un prestigioso fisico quantistico indiano. Ciò che è più apprezzabile nel suo libro Evoluzione creativa, al di là della bellezza del paradigma rivoluzionario adottato, è l'aver sottolineato che è metodologicamente SCORRETTO difendere determinate tesi senza aver prima lavorato intorno ai fondamentali della biologia e della filosofia. Quali sono le risposte MENO gravide di contraddizioni e MENO affette da riduzionismo riguardanti l'essenza della coscienza, della vita e della materia?    

Se si elaborano ipotesi che non poggiano su questo "pavimento" epistemologico, avventurandosi frettolosamente in narrazioni che, proprio per questa loro debolezza metodologica risultano intrinsecamente fragili, si arriva a costruire tesi solo apparentemente convincenti, ma in realtà frutto assai più dell'ideologia che della scienza. E proprio questa mi pare essere la posizione di TUTTI gli evoluzionisti neodarwinisti che si abbandonano ad un fervore narrativo apparentemente convincente proprio perché basato su di un paradigma elementare e palesemente riduzionistico, consistente nel ridurre la vita e la coscienza alla fisica e alla chimica entro un quadro teorico generale casualistico e deterministico. Un rozzo dogmatismo materialistico che ha evitato un confronto critico serio con quei fondamentali che costituiscono l'edificio di una biologia scientifica. 

La scienza non deve sostituirsi alla filosofia (diventando Scientismo!) ma la scienza ha l'obbligo di porsi domande intorno ai fondamentali INSIEME alla filosofia, prima di dichiarare  affrettatamente  quali possano essere le risposte MENO gravide di contraddizioni e MENO prossime al riduzionismo.

Molti filosofi e scienziati hanno osato rifiutare i dogmi e le semplificazioni della chiesa neodarwinista: da Karl Raimund Popper ad Albert Einstein, da Rupert Sheldrake a David Bohm, da Antonio Lima de Faria a Erwin Laszlo, da Roberto Fondi a Fritjof Capra, da Max Plank a Thomas Alva Edison, da Amit Goswami ad Ugo Dèttore, da Henri Bergson a Ken Wilber, da Sri Aurobindo a tutta una folta schiera di altri "eretici" antidarwinisti censurati dal pensiero unico imperante ANCHE nella "scienza". Come dimenticare infine i preziosissimi contributi per una biologia organicistica scaturienti dagli studi di Goethe e di Schelling scienziati, oltre che filosofi di prima grandezza.

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