Il monaco Ajahn Sumedho risiede nel monastero Santacittarama a Poggio Nativo - Rieti.
Il Dhammacakkappavattana sutra verte sulle Quattro nobili verità ed è la quintessenza dell'insegnamento del Buddha. Dopo l'illuminazione il Buddha fu convinto a insegnare dalla divinità creatrice Brahma Sahampati. Il primo insegnamento che fece fu diretto ai cinque asceti suoi precedenti compagni.
Le quattro nobili verità sono argomento di riflessione per una vita. Ogni nobile verità ha uno schema con questi tre aspetti: un'affermazione, una prescrizione, poi il risultato della pratica. E ha dodici stadi.
La prima nobile verità con i suoi tre aspetti è la seguente: c'è sofferenza dukkha, deve essere compresa, è stata compresa. Tutti soffrono dappertutto. La maggior parte delle persone pensa di essere confusa e triste perchè ritiene di non essere stata trattata in modo adeguato e cerca di trovare un capro espiatorio ai propri problemi.
L'approccio buddhista è particolare, evidenzia che la via di uscita dalla sofferenza avviene per mezzo della saggezza, della libertà da ogni illusione. Se cerchiamo di trattenere qualcosa, ciò porterà a sensazioni spiacevoli; se ci attacchiamo a persone che rispettiamo e amiamo, inevitabilmente ci sarà qualcosa che non ci piace in loro e che ci farà soffrire. Se saranno criticate ci sarà indignazione. Attraverso la pratica e la meditazione dobbiamo cercare di percepire cosa c'è in noi che ci porta a lamentarci e a criticare. C'è veramente qualcosa di sbagliato in queste cose, oppure siamo noi a generare sofferenza intorno a noi? Dobbiamo accogliere tutto nella nostra mente e non dobbiamo fissarci sul passato, trascorrendo il tempo a rigurgitare le cose accadute nella vita e a indulgere senza fine in congetture e analisi? Dovremmo sbarazzarci di questo fardello e non farci catturare da questi tipi di giochi; e concludere dicendo "la sofferenza è stata compresa".
La seconda nobile verità con i suoi tre aspetti è la seguente: l'origine della sofferenza è l'attaccamento al desiderio. Il desiderio deve essere lasciato andare. Il desiderio è stato lasciato andare. Ci sono tre tipi di desiderio: il desiderio per il piacere sensoriale, il desiderio di divenire, il desiderio di liberarsi di qualcosa.
Il desiderio non causa sofferenza, la causa è l'aggrapparsi al desiderio. Quando c'è chiarezza e si vede in modo retto, allora non c'è desiderio. Potete provare la fame, e il bisogno di cibo senza che questo diventi un desiderio. Il desiderio può essere lasciato andare in cosciente consapevolezza e in seguito a comprensione profonda. Non siamo mai come dovremmo essere secondo i nostri più alti ideali. Le persone e le cose del mondo appaiono non essere come dovrebbero essere. Diventiamo ipercritici nei confronti di tutto e di noi stessi. Sulla base dell'intuizione di visione profonda dovremmo lasciare andare ogni desiderio.
La terza nobile verità è la seguente: c'è la cessazione della sofferenza, la cessazione della sofferenza deve essere realizzata; la cessazione della sofferenza è stata realizzata. L'insegnamento è basato sulla investigazione e sull'osservazione interiore e sulle considerazioni della mente. Tutto quel che sorge è soggetto alla cessazione, è impermanente e non- sè. Una volta capito questo realizzeremo la realtà ultima, "ciò che non muore". Tutti i piaceri sensoriali muoiono. Possiamo avere successo e diventare ciò che vogliamo, ma anche questa è una cosa che muore. La disperazione è la morte della mente; la depressione è una sorta di esperienza della morte sperimentata dalla mente. Durante la meditazione dovremmo riuscire a far sorgere il subconscio al livello della consapevolezza. Si consente a tutta l'angoscia, rabbia, gelosia, repressione di emergere nella coscienza. E spesso non ci sentiamo così buoni come vorremmo essere. Lasciando andare i desideri di essere persone migliori, la mente diventa pura. La meditazione può portare alla luce le cose peggiori di noi, per poi lasciarle andare. Spesso si passa la vita tentando di fuggire da queste cose, come ad esempio ricordi della fanciullezza e dell'adolescenza che riportano alla luce paure o avversioni, e si compensa magari mangiando dolci o leggendo. Con la meditazione si attiva un processo di purificazione di questi aspetti negativi. Ma occorre un lungo lavoro su se stessi e a volte occorre anche soffrire, sopportare questi aspetti negativi. Soprattutto occorre tanta pazienza.
Invece di attarci ai desideri dovremmo metterli da parte, lasciarli andare insieme alle nostre paure e allora si potrà sperimentare nirodha, la cessazione della sofferenza (dukkha), la vacuità, il non-attaccamento.
Solo quando cominciamo a fare meditazione, iniziamo a capire quanta paura e quanta mancanza di fiducia provengano dalle nostre esperienze dell'infanzia che lasciano impressioni indelebili nella nostra mente e influenzano le successive relazioni con gli altri. Spesso lasciano la terribile paura di essere rifiutato. La mente razionale sa che è ridicolo stare a pensare alle tragedie dell'infanzia però non riusciamo a prenderne le distanze. Solo con la visione profonda riusciamo ad ascoltarci interiormente; lasciar andare e realizzare la cessazione dei desideri. Quando c'è vigilanza, chiarezza e attenzione non vi è alcuna sensazione di io e mio. Luoghi, ruoli diventano solo convenzioni, non realtà ultime. C'è solo vacuità. Tutto quello che sorge è soggetto alla cessazione.
La quarta nobile verità ha tre aspetti: c'è il nobile sentiero, deve essere sviluppato, il sentiero è stato pienamente realizzato. Gli elementi del sentiero sono raggruppati in tre sezioni:
- Saggezza: retta visione, retta aspirazione.
- Moralità: retta parola, retta azione, retto sostentamento.
- Concentrazione: retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione.
Quando il cuore è puro, la mente è serena. Tutto quel che sorge è soggetto alla cessazione. La retta visione, la conoscenza profonda vengono dall'intuizione, non dalla conoscenza e dalle idee. Rendersi conto che l'infelicità, l'angoscia e la disperazione dell'umanità sono fondate sulle illusioni è una cosa triste. Quando lo si capisce, si comincia a provare una compassione infinità per tutti gli esseri. Quando meditiamo, la mente rallenta e possiamo vedere le cose così come sono. Non critichiamo, non paragoniamo, non cerchiamo di ottenere o possedere e proviamo piacere e gioia per la bellezza che sta intorno a noi. Possiamo apprezzare la bellezza (anche per l'altro sesso) senza desiderio egoistico di possesso o contatto.
Noi siamo così come siamo e le cose stanno così. Dobbiamo relazionarci con le nostre ossessioni e tendenze che sono diverse per ogni individuo. E soprattutto non dovremmo volere che gli altri e la società si confermino alle idee che abbiamo su come le cose dovrebbero essere, ma finiamo sempre per sentirci frustrati.
Quando si sviluppa l'intelligenza discriminativa bisogna pensare in una maniera saggia e non auto-distruttiva. E riuscire ad aspirare alla verità, bellezza e alla bontà senza attenderci niente. Riuscire a capire che questo pianeta non è la nostra vera casa. Dovremmo essere attenti a quello che facciamo e diciamo, altrimenti arrechiamo danni agli altri e a noi stessi. Occorre agire con attenzione e capire quanto sia spiacevole dire cose sciocche, stare a chiacchierare senza ragione. Testa, corpo e cuore sono elementi integrati che lavorano insieme per la liberazione.
La meditazione samatha consiste nella concentrazione della mente su un solo oggetto, come la sensazione del respiro, osservando il respiro si rientra in se stessi. Quando vi concentrate veramente diventate proprio quella condizione di estrema tranquillità. Se poi praticate la meditazione vipassana rimanete consapevoli e lasciando andare tutto, accettando l'incertezza, il silenzio e la cessazione delle condizioni, ne risulterà che vi sentirete sereni invece che solo tranquilli.
Talvolta le situazioni di vita sono solo così come sono. Non si può fare nulla, e perciò lasciamo che le cose siano in quel modo, consentiamo che le cose cambino naturalmente, senza avversione.
Quando la gente toccherà i nostri punti deboli, non ci offenderemo, né ci agiteremo, né proveremo dolore per quello che succede; queste piccole cose non dovrebbero fare a pezzi nessuno. A volte vi sentite sconvolti e feriti, ma se contemplate bene, capirete che è solo suscettibilità. Avere emozioni equilibrate vuol dire che, se le persone dicono cose negative su di voi, le accoglierete. Se siete una persona che è sempre ferita e offesa dalla vita, dovrete sempre scappare o nascondervi oppure trovare un gruppo di ossequiosi adulatori con cui vivere. Dovrete trovare ambienti speciali, nei quali si dice solo quello che vi fa piacere, che vi fa sentire al sicuro e non vi minaccia in nessun modo.
Se seguiamo il desiderio sessuale senza preoccuparci della moralità saremo presi da cose che causano auto-avversione. Possiamo anche avvalerci dell'intelligenza per ingannare e mentire, ma quando abbiamo dei fondamenti morali siamo guidati dalla saggezza. In occidente abbiamo usato la razionalità e gli ideali per dominare e eliminare le emozioni col risultato che siamo diventati insensibili alla vita, alle cose e a noi stessi.
Tutto quello che sorge cessa. tutto lavora insieme in un solo energetico sviluppo. Sta a voi essere abbastanza coraggiosi da prendere in saggia considerazione le cose così come sono. La pratica buddhista è immediatamente sintonizzata sul qui e ora, osserva le cose così come sono.
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