mercoledì 19 novembre 2025

La spiritualità in Giappone

I Giapponesi sono essenzialmente laici, ma tutti sono coinvolti in riti shintoisti come battesimi e matrimoni, e essere shintoista è considerato sinonimo di essere giapponese. I funerali, di solito, vengono celebrati con riti buddhisti. In Giappone è comunque difficile trovare un vero monaco durante le ore turistiche, poiché molti templi sono stati trasformati in luoghi da visitare.      
 

In Giappone convivono lo shintoismo, il buddhismo e il confucianesimo. La maggior parte delle persone aderisce a una combinazione di shintoismo e buddhismo, ma le statistiche sulle identità religiose sono complesse perché molti praticano entrambe le religioni. Secondo dati del 2021, lo shintoismo è praticato dal 48,1% e il buddhismo dal 46,5% dei credenti. Il confucianesimo non è considerato una religione separata in Giappone, ma piuttosto un sistema etico che ha influenzato profondamente la cultura e le credenze locali, sebbene non esistano statistiche specifiche sulla sua adesione.

Lo shintoismo, letteralmente “la via degli dei”, ha origine da una religione animista che adorava i kami, divinità che un tempo si riteneva albergassero in tutte le cose. Nelle cerimonie shintoiste il sacerdote agita dei rami nei quattro punti cardinali per scacciare i cattivi spiriti, coadiuvato dalle miko, le ragazze del santuario. Storicamente, le miko svolgevano un ruolo spirituale importante come intermediarie; anche se oggi tale ruolo è spesso visto come un lavoro part-time, esse sono ancora una parte integrante della tradizione shintoista.   

L’influenza cinese portò lo shintoismo verso il culto degli antenati. Tutti, e in particolare l’imperatore, sarebbero diventati kami, cioè divinità. I primi buddhisti sostenevano che i kami fossero reincarnazioni dei loro Buddha. Ciò portò a una forma di sincretismo. I santuari si caratterizzano per il portale d’ingresso (torii), solitamente di colore rosso e bianco (maschile e femminile), e per i due cani-leone (komainu) capaci di allontanare il maligno. Alcuni santuari contengono statue di animali e tavolette votive (ema).
Non esistono “scuole” shintoiste nel senso dottrinale del termine, ma l’organizzazione principale che raggruppa la maggior parte dei santuari e gestisce l’istruzione religiosa è il Jinja Honchō (Associazione delle Chiese Shintoiste del Giappone). Il Jinja Honchō amministra migliaia di templi in tutto il Paese e circa un centinaio di scuole.
Nello shintoismo la purificazione con l’acqua è fondamentale per rimuovere impurità, peccati e sfortuna prima di interagire con il sacro. I rituali principali sono il Misogi, l’abluzione completa del corpo per purificarsi da contaminazioni spirituali e fisiche (si ispira al mito di Izanagi, che si purificò in mare dopo essere stato nella terra dei morti), praticato sotto una cascata, in un fiume o in un lago, specialmente se considerato sacro; e il Temizu, una purificazione fisica e simbolica più breve delle mani e della bocca, eseguita prima di entrare in un santuario presso una fontana apposita (chiamata chōzuya o temizuya).

Una statua di un drago si trova spesso all’interno o accanto al temizuya, poiché i draghi sono associati alle divinità dell’acqua (Ryūjin). Il rituale prevede di prendere un mestolo d'acqua con la mano destra, sciacquare la sinistra; poi sciacquare la mano destra versando l’acqua nella mano sinistra; quindi raccogliere un po’ d’acqua per sciacquarsi la bocca (senza toccare il mestolo con le labbra) e sputarla a terra, lontano dalla fontana; infine sciacquare il mestolo e riporlo.
Le tavolette votive shintoiste, chiamate ema, sono tavolette di legno su cui i fedeli scrivono desideri o preghiere per poi appenderle in appositi spazi all’interno dei santuari. Le tavolette raffigurano spesso immagini simboliche o legate al santuario. In origine erano sostituite da cavalli veri, da cui deriva il nome (“cavallo disegnato”). Periodicamente i santuari bruciano le ema accumulate in un rito che simboleggia l’invio dei desideri ai kami.

In Giappone è presente anche il confucianesimo, un sistema di pensiero fondamentale che ha influenzato profondamente le riforme statali e l’etica sociale fin dal VI secolo, soprattutto durante il periodo Edo (1603–1867). Sebbene non sia una religione nel senso tradizionale, ha fornito principi etici e politici basati sul ruolo dell’individuo e sulla virtù. I giapponesi possono abbracciare i principi confuciani senza contraddizioni, pur professando altre religioni. Nonostante il confucianesimo abbia perso importanza, alcuni suoi valori sono ancora presenti nella società, e alcuni templi confuciani rimangono attivi. I più importanti sono lo Yushima Seidō a Tokyo e il Taku Seibyō (il più antico esistente); altri siti che conservano questo retaggio includono il Kōshibyō di Nagasaki.

Il buddhismo giapponese è una tradizione spirituale ricca e complessa, profondamente radicata nella cultura del Paese. Arrivato dalla Cina e dalla Corea nel VI secolo come religione di corte, si mescolò poi allo shintoismo e si sviluppò in molte scuole distinte. Le principali correnti comprendono la Tendai (IX secolo), la Shingon (IX secolo), la Terra Pura (XI secolo), lo Zen (XII–XIII secolo, con le scuole Sōtō e Rinzai) e la scuola di Nichiren (XIII secolo).

Durante il periodo Nara (710–784) esistevano sei scuole principali (Sanron, Jōjitsu, Hossō, Kusha, Ritsu e Kegon), introdotte dalla Cina e dalla Corea. Rappresentavano diverse correnti buddhiste Mahāyāna e Theravāda prima della diffusione del buddhismo esoterico Shingon, e costituivano il fondamento del buddhismo giapponese pre-Shingon.

Il buddhismo esoterico Shingon, fondato da Kūkai (774–835) nel 816, è un sistema che integra e supera gli insegnamenti delle scuole precedenti. Collega il buddhismo Mahāyāna a insegnamenti esoterici di origine tantrica. Da qui si sviluppò una tradizione particolarmente attenta all’esperienza diretta, ai rituali e alla dimensione mistica.   Il bodhisattva più conosciuto in Giappone è Kannon, derivato da Avalokiteśvara, venerato come divinità della misericordia. Un altro bodhisattva molto popolare è Jizō (Kshitigarbha), protettore dei bambini, dei viaggiatori e dei defunti. Molto noto è anche Miroku, ovvero Maitreya, che apparirà sulla Terra in futuro.

La scuola Tendai, fondata da Saichō (767–822), deriva dalla scuola cinese Tiāntái, una delle più importanti tradizioni Mahāyāna. Essa pone al centro il Sutra del Loto, la dottrina della Triplice Verità e il principio della presenza dei “tre mila mondi in un singolo istante di vita”. È stata una scuola molto influente, da cui sono nate tradizioni come lo Zen e il buddhismo della Terra Pura.

Il buddhismo della Terra Pura si diffuse nel periodo Heian e divenne una scuola indipendente nel periodo Kamakura grazie a Hōnen (1133–1212). Da essa nacque la Jōdo Shinshū fondata da Shinran, oggi una delle tradizioni più seguite.

Il buddhismo di Nichiren fu fondato nel 1253 da Nichiren (1222–1282) e si basa sul Sutra del Loto. La pratica centrale è la recitazione del mantra Nam(u) myōhō renge kyō davanti al Gohonzon.

Lo Zen si sviluppò come movimento centrato sulla meditazione (zazen) e sull’esperienza diretta (satori), più che sulla dottrina. Giunto dalla Cina tra XII e XIII secolo, fu introdotto soprattutto da Eisai (scuola Rinzai) e da Dōgen (scuola Sōtō). Una terza scuola, Ōbaku, ebbe anch’essa un ruolo importante. Lo Zen ha influenzato profondamente l’estetica giapponese e concetti come il wabi-sabi, che celebra la semplicità, l’imperfezione e la bellezza del tempo. Le differenze principali tra Sōtō e Rinzai riguardano l’uso dei kōan e il modo di praticare la meditazione.
Kyoto, Nara e Kamakura sono tre principali centri dello Zen giapponese, con numerosi templi di grande importanza come il Nanzen-ji, i Kyoto Gozan, il Ryōan-ji, il Kōshō-ji e lo Shisendō. A Nara si trovano il santuario Kasuga Taisha e il tempio Tōdai-ji; a Kamakura i templi Jufuku-ji ed Engaku-ji.

Il monastero Eihei-ji, insieme al Kōya-san, è uno dei pochi luoghi dove si può osservare da vicino la vita monastica buddhista giapponese. Il Kōya-san, centro del buddhismo esoterico Shingon, ospita il tempio principale Kongōbu-ji. Il pellegrinaggio del Kumano Kodō collega antichi siti shinto-buddhisti in un percorso simbolo del sincretismo religioso giapponese.

Giappone - Suddivisione storica per periodi: 

  • Periodo Asuka  dal 593  al 710
  • Periodo di Nara dal 710 al 794  (scuole Sanron, Jōjitsu, Hossō, Kusha, Ritsu e Kegon) e Tendai                   
  • Periodo  Heian    dal 794 al 1192                       Shingon - Terra Pura  
  • Periodo  Kamakura  dal 1192 al 1333                Nichiren,    Zen Rinzai e Soto
  • Periodo Nanbokucho  dal 1333 al 1392
  • Periodo Muromachi   dal 1392 al 1573
  • Periodo Azuchi-Momoyama dal 1573 al 1603
  • Periodo  Edo  dal 1603 al 1868
  • Periodo Meiji dal 1868 al 1912 
  • Periodo Taishò  dal 1912 al 1926
  • Periodo Showa dal 1926 al 1989 
  • Periodo Heisei  dal 1989 al 2019 
  • Periodo Reiwa dal 2019  …... 


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