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lunedì 16 agosto 2021

Biografia di Christophe André

 Biografia di Christophe Andrè. vedi:  https://www.franceinter.fr/personnes/christophe-andre

E' uno psichiatra e psicoterapeuta francese nato a Montpellier nel 1956. Figlio di un militante comunista, ha superato la sua tesi di medicina a Toulose nel 1980, poi quella di psichiatria nel 1982. 


 Dal 1992, esercita nel Servizio Ospedaliero Universitario dell'Ospedale Sainte-Anne di Parigi, in un'unità di psicoterapia comportamentale e cognitiva, specializzata nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi emotivi, d'ansia e depressivi.  Christophe André è uno dei leader delle terapie comportamentali e cognitive in Francia, ed è stato uno dei primi a introdurre l'uso della meditazione nella psicoterapia.

È docente all'Università di Parigi X, e i suoi libri di psicologia per il grande pubblico hanno avuto un grande successo in Francia e all'estero. Nel 1999, L'estime de soi (La stima di se stessi) è stato tradotto in 25 lingue.  È sposato e ha tre figlie.

Bibliografia selettiva:

  • L'Estime de soi, (La stima di se stessi), Odile Jacob, 1999
  • Vivre heureux. (Vivere felice Psicologia della felicità), Odile Jacob, 2003
  • Psicologia della paura. Paure, ansie e fobie, Odile Jacob, 2004
  • Imparfaits, libres et heureux. Pratiques de l'estime de soi, (Imperfetti, liberi e felici, Pratiche per la stima di se stessi),Odile Jacob, 2006
  • De l'art du bonheur, (L'arte della felicità), L'Iconoclaste, 2006
  • Les États d'âme. Un apprentissage de la sérénité, (Gli stati d'animo, Un apprendimento della felicità), Odile Jacob, 2009
  • Je résiste aux personnalités toxiques (et autres casse-pieds...),  (Resisto alle personalità tossiche e a chi vuole crearti problemi), Editions Points, 2011
  • Meditare, giorno dopo giorno, L'iconoclasta, 2011
  • La chronique de Christophe André - France Inter, durante questa emissione, Christophe André condivide la sua esperienza di meditazione mindfulness ogni settimana. vedi link: https://www.franceinter.fr/emissions/la-chronique-de-christophe-andre

venerdì 11 giugno 2021

The Miracle of Mindfulness - Thich Nhat Hanh

 Che il nostro messaggio sia la nostra stessa vita.

Il maestro Zen Thich Nhat Hanh (1926 - gennaio 2022) è un leader spirituale globale, poeta e attivista per la pace, celebrato in tutto il mondo per i suoi insegnamenti sulla consapevolezza, l’etica globale e la pace. E' stato candidato al Nobel per la Pace.  E' stato uno dei maestri di Jon Kabat-Zinn. Ordinato monaco a 16 anni in Vietnam, Thich Nhat Hanh ha presto concepito una forma di buddhismo impegnato che potesse rispondere concretamente alle esigenze della società. È stato un insegnante e un attivista sociale di spicco nel suo Paese d’origine, prima di ritrovarsi esiliato dal suo paese per aver auspicato la pace. Nel 1964, durante la guerra del Vietnam è stato arrestato e torturato; si mantenne equidistante sia dal governo del Vietnam del Nord sia dal Vietnam del Sud e diede vita al movimento di resistenza nonviolenta dei "Piccoli Corpi di Pace": gruppi di laici e monaci che andavano nelle campagne per creare scuole, ospedali e per ricostruire i villaggi bombardati, nonostante subissero attacchi da entrambi i contendenti (vietcong e statunitensi), poiché li ritenevano alleati del proprio nemico. Nel 1967, mentre si trova negli Stati Uniti, incontra Martin Luther King, il quale, dopo averlo incontrato, lo candida al Premio Nobel per la pace.  Da allora interpreta e promuove il Dharma quale strumento per portare pace, riconciliazione e fratellanza nella società, accogliendo anche diverse tradizioni.

 In Occidente ha avuto un ruolo chiave nell’introdurre la consapevolezza e nel creare comunità di pratica (sangha) in tutto il mondo.  Anche in Francia, vicino Bergerac dove abitano i miei suoceri, ha creato una comunità chiamata Plum Village che ho avuto il piacere di  visitare varie volte.    Vedi link:  https://plumvillage.org/it/thich-nhat-hanh/

Ho letto due bei libri di Thich Than Hanh che vi consiglio vivamente di leggere: Il miracolo della Mindfulness e L'arte di comunicare.

The Miracle of Mindfulness, un manuale di meditazione è un libro del 1975 in cui Thich Nhat Hanh presenta diversi metodi per meditare e come arrivare alla liberazione.  Innanzitutto, precisa che la meditazione non è evasione, è un incontro sereno con la realtà, un modo di scoprire come vivere pienamente la realtà ed il momento presente.  

La meditazione non è evasione, è un incontro sereno con la realtà. Bisogna agire con consapevolezza nella realtà quotidiana. Ad esempio ci sono due modi di lavare i piatti. Il primo è lavare i piatti per avere piatti puliti e il secondo è lavare i piatti per lavare i piatti. Se abbiamo acquisito questa consapevolezza, quando si lavano i piatti, lavare i piatti deve essere la cosa più importante della propria vita.  Gli orientali e soprattutto i buddhisti zen usano come forma di meditazione la cerimonia del tè, durante la quale sono totalmente assorbiti dal loro compito. Mentre noi occidentali mentre beviamo la tazza di tè, pensiamo solo ad altre cose, e a malapena ci rendiamo conto della tazza che abbiamo in mano. Così siamo risucchiati nel futuro o nel passato e siamo incapaci di vivere pienamente il presente, di vivere effettivamente un solo minuto della nostra vita. Per acquisire questa consapevolezza dobbiamo lavorare sul respiro. Nella Mindfulness il respiro è l'ancora che ci tiene attaccati al momento presente e il ponte tra il nostro corpo e la nostra mente. Una corretta respirazione è più importante del cibo. 

Dovremmo essere aperti e disponibili verso l'altro nella vita quotidiana: ad esempio dovremmo ascoltare musica o sederci e praticare la respirazione all'inizio di ogni riunione o discussione.  Poi dovremmo sviluppare l'altruismo e la benevolenza verso gli altri. La parola servizio verso gli altri è immensa. Impariamo a praticare questa benevolenza, disponibilità all'ascolto ad una scala più modesta: le nostre famiglie, i nostri amici, la nostra comunità. Dobbiamo vivere per loro - perché, se non possiamo vivere per loro, per chi altro pensiamo di vivere?  Dobbiamo vivere in questo momento con le persone che ci circondano, aiutandole a diminuire la loro sofferenza e rendendo le loro vite un po' più felici.

Nel libro Thich Nhat Hanh invita ad auto-organizzare una giornata di mindfulness, durante la giornata scelta, ogni movimento deve essere fatto con calma, i passi devono essere accompagnati con respiri tranquilli e lunghi, mantenendo sempre un mezzo sorriso.  Ogni lavoro o compito va eseguito in modo rilassato, con tutta l'attenzione possibile, mantenendo ove possibile un silenzio consapevole durante tutta la giornata. Dovremo cercare di agire i consapevolezza sia nel cucinare il pasto, sia nel lavare i piatti.  Superando la repulsione e la paura, la vita sarà vista come infinitamente preziosa, ed ogni secondo varrà la pena di essere vissuto.

 

I buddisti chiamano gli oggetti della mente i dharma. I dharma sono raggruppati in cinque categorie: Forme corporee e fisiche, sensazioni, percezioni, funzioni mentali, coscienza.

sabato 17 aprile 2021

Méditer, jour après jour, Christophe Andrè

Oggi vi propongo questo testo Méditer, jour après jour di  Christophe Andrè del 2011.

Per sapere chi è Cristophe Andrè vedi post precedente.

Questo testo contiene un Cd in cui l'autore spiega passo dopo passo, come cominciare a praticare la piena coscienza, che è una forma laica di meditazione. Fortunatamente adesso è possibile reperire questi esercizi (in francese) su Youtube, vedi link: https://www.youtube.com/watch?v=JaCxFK1ttYE     Quindi se volete avvicinarvi a questa forma di meditazione avete l'opportunità di farlo gratuitamente seguendo queste meditazioni guidate (in francese) che hanno una durata media di circa 15 minuti. Tutti gli esercizi proposti devono essere praticati seduti, gli occhi chiusi, è anche possibile esercitarsi in piedi o distesi. Si inizia dal prendere consapevolezza del respiro, del corpo, dall'accogliere i suoni, prendere consapevolezza dell'istante presente, staccandosi dai propri pensieri fino ad arrivare ad una coscienza aperta.   Queste sono alcune delle meditazioni che faccio regolarmente ...

Che cosa è la piena coscienza? E’ una forma di meditazione, un modo di lenire i nostri dolori, una maniera di vivere, dare più senso alla nostra esistenza. Praticare la piena coscienza ci aiuta semplicemente a sentirci vivi qui ed adesso, a prendere il tempo di sentire che esistiamo. Per questo la piena coscienza ci suggerisce di lasciare per un momento il futuro e il passato, spesso sorgenti di tormento e di rivolgerci dolcemente verso l’istante presente. 

La piena coscienza non è un’attività in più da aggiungere a tutte le altre nostre attività, ma è uno stato mentale, un’attitudine dell’anima e del corpo di attraversare la vita, senza giudicare, osservando ed accogliendo tutto in noi, lo sgradevole e il gradevole. Numerosi studi scientifici mostrano oggi, che la piena coscienza è benefica per la salute, la mente, l'equilibrio emozionale. E' un rifugio, sempre disponibile, dove potremo sempre ricaricarci.  

Quello che ci fa del bene è la pratica della piena coscienza, e non la conoscenza o il concetto della piena coscienza. Non é mai urgente di meditare, ma è importante trovare il tempo per farlo regolarmente perché si otterranno dei risultati, solo se si pratica regolarmente e non facendo giornate intense di meditazione ogni due mesi

domenica 11 aprile 2021

La spiritualità, la meditazione e l'istante presente secondo Christophe André

Christophe André (1956 - ) è uno dei miei principali autori di riferimento.  Psichiatra e psicoterapeuta si occupa del trattamento e della prevenzione dei disturbi emotivi, d'ansia e depressivi. Christophe André è uno dei leader delle terapie comportamentali e cognitive in Francia, ed è stato uno dei primi a introdurre l'uso della meditazione nella psicoterapia. È docente all'Università di Parigi X, e i suoi libri di psicologia per il grande pubblico hanno avuto un grande successo in Francia e all'estero. 

Libri consigliati:  Méditer, jour après jour, L'iconoclaste, 2011,  L'Estime de soi, Odile Jacob, 1999

Link: https://www.franceinter.fr/emissions/le-temps-de-mediter/le-temps-de-mediter-24-aout-2019

Avere una vita spirituale vuol dire sentirsi toccati dalla natura, dalla vita, dalla morte, ed è  qualcosa più grande di noi, che va oltre i nostri limiti.  La spiritualità si può vivere in maniera solitaria, contemplativa, spontanea ed esiste anche una spiritualità laica che è un cammino per osservare la mente e coltivare l'attenzione al momento presente. 

La religione si appoggia sulla spiritualità, cerca di organizzarla, di inquadrarla in dogmi, strutturandola con ritualità e indicazioni di vita quotidiana e norme più codificate. Per vivere la religione occorre appartenere ad una comunità.

La spiritualità è più naturale, la religione più culturale. Sua Santità il Dalai Lama per distinguere le due cose propone queste belle immagini: la spiritualità corrisponde all’acqua, la religione ad un thè, che è una maniera specifica ed elaborata di bere acqua, ma entrambe rispondono allo stesso bisogno.

La spiritualità è accessibile alla maggior parte delle persone.  E' una dimensione che non si spiega, in cui si cerca di fare a meno delle parole e semplicemente si vive.

La spiritualità è necessaria alla vita umana, altrimenti saremo presi da una sensazione di vuoto e di mancanza ad un certo momento della nostra vita soprattutto in quei momenti di avversità, di lutto, di malattia in cui cè uno shock esperienziale.

Nell’esistenza umana ci sono due sole certezze: morirò un giorno, per il momento sono vivo.

La meditazione in piena coscienza ci aiuta a guardare queste due certezze senza paura. e ci permette di scoprire la fortuna di vivere, e farci percepire cosa significa essere vivi collegandoci al nostro respiro e al nostro corpo.

La meditazione è una pratica, liberata dalla fede, dai dogmi della religione che ci porta alla tranquillità, promuove sentimenti di pace che ci mettono in comunione con noi stessi e con la natura circostante.

Queste pratiche, partendo dalla concentrazione sul respiro, permettono il cambiamento della nostra attenzione, e settimana dopo settimana, cominciano a far emergere in noi uno stato di attenzione particolare, simile ad una presenza, ad uno stato contemplativo che ci porta ad essere totalmente  immersi nel presente. Come se, dopo una sorte di risveglio,  entrassimo in una seconda innocenza”,  ossia in una fase in cui la coscienza si accontenta semplicemente di essere ciò che è.

Tra la meditazione e la preghiera ci sono delle grandi differenze, la preghiera è costituita da parole che si indirizzano a qualcuno, una specie di domanda.

Quando ho incontrato Maestri yoga e grandi meditatori, ho chiesto loro quale era l'obiettivo principale della pratica yoga e della meditazione, e tutti mi hanno risposto "arrivare preparati di fronte alla morte".

Le pratiche meditative permettono di ridurre la nostra paura della morte. Occorre accettare la prossimità della morte e della vita.  Possiamo arrivare ad accettare che moriremo un giorno, che i nostri cari moriranno, possiamo avvicinarci all’idea della morte senza cercare spiegazioni, né giustificazioni, in uno spazio di coscienza neutra ed aperta. L’idea della morte non fa male, una volte accettata l’idea, è più facile vivere.

La morte è al nostro fianco, come una candela vicino ad un mucchio di paglia” - Christian Bobin.

Ho la fortuna di esistere piuttosto che di non esistere” - Albert Camus.

La meditazione è un allenamento della mente, che ci permette di adottare il metodo che i psicoterapeutici definiscono "Abituazione", ossia rimanere volontariamente e in maniera prolungata e ripetuta a contatto della paura della morte per ridurne il potere e l’impatto su di noi.

Più siamo aperti e legati al mondo, meno abbiamo paura della morte. Quando mi separo dal mondo, ho paura della morte “ Albert Camus.

Chi ha meditato per lungo tempo nella natura, ha fatto l’esperienza di questo sentimento di pace e legame intenso ed di unione con l’ambiente circostante, della dissoluzione del sé e dell'ego, senza apprensione e senza paura.

L’unione con il mondo circostante prende il sopravvento da quello che ci separa da esso, la nostra esperienza, la nostra personalità, E’ un sentimento di pace e sicurezza che supera la paura della nostra dissoluzione.

L’esperienza meditativa ci riporta al quotidiano con una dolcezza e un sapore ancora più forte, ci permette di  riguardare la vita in faccia ed accogliere i momenti di felicità e dolore. La meditazione è una forma di saggezza, sana e senza parole, in piena coscienza che permette di accogliere tutto, i momenti piacevoli e le avversità.

Non auspico di essere felice, ma di essere cosciente” - Albert Camus.

L’eternità è là, solo quando vivremo il presente con tutte le nostre forze, saremo completamente soddisfatti.   La meditazione ci aiuta a comprendere e ad abitare la vita con saggezza, lucidità e gioia immensa di essere là, viventi e presenti. Ogni istante merita la nostra attenzione.

Ogni minuto che noi dedichiamo all’attenzione nel presente ci permette di cambiare dimensione, di abbandonare il nulla ed entrare nella vita.

Ogni istante che ci rimane è molto più importante dell’intero passato” - Lev Tolstoj.

Un mondo alla volta, un istante dopo l’altro” -  Henry David Thoreau sul suo letto di morte.


giovedì 8 aprile 2021

Mindfulness per principianti - Jon Kabat-Zinn

Jon Kabat-Zinn (1944 - ) è un biologo e scrittore statunitense, professore Emerito di Medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School.   Testo  di riferimento: Mindfulness per principianti

Jon Kabat-Zinn ha studiato l'effetto della meditazione sullo stress, ed ha constatato che con la mindfulness si ottengono gli stessi risultati di un antidepressivo. Gli studi scientifici, a partire dagli anni 2000, hanno confermano che la  meditazione porta ad un cambio considerevole dal punto di vista fisico nel cervello.    La caratteristica di fondo dell’approccio della Mindfulness è lo strettissimo legame con il pensiero scientifico e la ricerca: è nato infatti a partire da personaggi che sono scienziati, ricercatori, clinici come Cristophe André e Jon Kabat-Zinn che è stato uno dei pionieri di questo approccio. 

Nel suo libro Mindfulness per principianti Jon Kabat-Zinn definisce e spiega cosa è la Mindfulness: una psicoterapia di terza generazione che consiste nel portare l’attenzione deliberata al momento presente in modo non giudicante. Se prestiamo attenzione al respiro ci accorgiamo che la mente divaga, per questo dobbiamo sviluppare quello che i buddhisti chiamano il sesto senso: percepire la mente al lavoro, diventare l'Osservatore, osservare i nostri pensieri, emozioni ed impulsi.

Mindfulness (plein conscience in francese) è una parola inglese che vuol dire consapevolezza ma in un senso particolare. è l’essere consapevoli che stiamo pensando, di ciò che la mente ci dice del mondo, e in questo modo diventiamo liberi dai nostri pensieri.

Nel testo l'autore ci parla della sofferenza, della differenza tra dolore e sofferenza, della modalità per superare la sofferenza attraverso la tecnica della mindfulness, della meditazione come componente della mindfulness. Ci sono infiniti modi in cui le persone soffrono. Quindi ci deve essere un numero infinito di modi in cui il Dharma (la possibilità di liberazione dalla sofferenza) è messo a disposizione delle persone. Il dolore di tutti i tipi, fisico, emotivo, sociale, esistenziale, spirituale, è una parte della condizione umana e quindi, a volte, inevitabile. Mentre il dolore è inevitabile, la sofferenza che lo accompagna è opzionale. Come scegliamo di essere e comportarci in relazione al dolore fa un'enorme differenza. Il corpo è una prescrizione per il dolore, una mente che non conosce se stessa è una prescrizione per la sofferenza. 

La Mindfulness è una pratica che ci offre un nuovo modo di essere in relazione con il pensiero, ci dà la libertà di scegliere come rispondere interiormente alle circostanze, anche se sono fuori dal nostro controllo. Tutto può essere tolto a un essere umano tranne una cosa: l'ultima delle libertà umane - scegliere il proprio atteggiamento di fronte alle circostanze.

Attraverso la meditazione si cerca di riconoscere la sofferenza e le sue cause, e sviluppare il potenziale di liberazione dalla sofferenza. La mindfulness (plein conscience in francese) è una psicoterapia di terza generazione e consiste nel portare l’attenzione deliberata al momento presente in modo non giudicante.
Se prestiamo attenzione al respiro ci accorgiamo che la mente divaga. Dobbiamo sviluppare quello che i buddhisti chiamano il sesto senso: ossia riuscire a percepire la mente al lavoro, osservare i nostri pensieri, emozioni ed impulsi e diventarne testimone. Mindfulness è l’essere consapevoli che stiamo pensando, ci accorgiamo di pensare, di essere liberi dai nostri pensieri.
 
La meditazione è una componente della Mindfulness, è la capacità di tornare al presente ed osservare la mente (i pensieri) nei momenti di difficoltà. Nei momenti di stress rimuginiamo, diventiamo parte della nostra mente, mentre dovremmo fare l’opposto. Con la meditazione e la Mindfulness ritorniamo al presente, consapevoli dei nostri pensieri ed emozioni, più liberi.

Praticando la Mindfulness si sviluppano le seguenti attitudini: 
  • non giudizio, 
  • accettazione (è difficile accettare il dolore), che non ha niente a vedere con la rassegnazione passiva,
  • lasciare andare (siamo troppo attaccati a pensieri o persone), è simile al non attaccamento.
  • fiducia (saggezza naturale del corpo),
  • non sforzo,
  • gratitudine al momento presente, 
  • generosità (prendersi cura di una persona), 
  • pazienza.

Mindfulness è la coltivazione della consapevolezza, momento per momento, attraverso una frequentazione attenta, sistematica e disciplinata dell'esperienza presente. La coltivazione della consapevolezza può essere il lavoro più difficile del mondo.  La Mindfulness come pratica fornisce infinite opportunità di coltivare una maggiore intimità con la propria mente. Mindfulness è ciò che sorge quando si presta attenzione di proposito, al momento presente, senza giudizio, e ciò che sorge non è altro che la consapevolezza stessa. La vita stessa diventa una pratica della meditazione. 

Quando vi sedete per meditare, la prima cosa che notate è che la mente ha una vita propria. Se cercate di sopprimere i vostri pensieri, vi ritroverete solo con un gigantesco mal di testa. È' come cercare di impedire all'oceano di ondeggiare. Però se scendete sotto la superficie non troverete alcuna turbolenza. Parallelamente i nostri pensieri sono come onde sulla superficie dell'oceano, e la mente è per sua natura profonda, vasta, ferma e tranquilla come le profondità dell'oceano. I tibetani descrivono i pensieri come una scrittura sull'acqua.

La meditazione non riguarda il fare, ma l'essere, in quanto essere umano. Si tratta semplicemente di frequentare se stessi e di essere solo se stessi. La tradizione buddhista ci ricorda che non c'è "nessun posto dove andare, niente da fare, niente da raggiungere".

Con la mindfulness possiamo arrivare a riconoscere la legge dell'impermanenza, il fatto che tutto, senza eccezione, cambia ineluttabilmente.  La meditazione è la coltivazione di quel gesto di accogliere senza remore qualsiasi cosa si presenti, di accoglierla con tutto il cuore, nella consapevolezza. 

In ogni momento, occorre essere presenti, con un atteggiamento di apertura, generosità e gentilezza.  Essere non-giudicante significa non criticare se stessi ogni volta.

I veleni della nostra mente sono: avidità, avversione e illusione. Troppo spesso le nostre storie non esaminate e illusorie diventano profezie che si auto - realizzano. Abbiamo solo questo momento. Tutto il resto è memoria e anticipazione. Come siamo in relazione a questo momento influenza la qualità e il carattere del momento successivo.

Dopo avere meditato per un certo periodo, ad un certo punto si arriva a pensare di sapere qualcosa sulla meditazione. Ma sarebbe più saggio tenere a mente quello che grandi meditanti, con decenni e decenni di addestramento e pratica della meditazione, dicono: "Non so davvero nulla".
Hai a disposizione solo questo momento presente. Tutto il resto è memoria o anticipazione. Come siamo in relazione a questo momento influenza la qualità e il carattere del momento successivo e della nostra vita.
Non puoi essere una persona migliore perché sei già perfetto così come sei, comprese tutte le tue imperfezioni. 

Introduzione al Blog

Il Blog è nato nel marzo 2021, in tempo di pandemia, per comunicare e condividere le mie letture e i miei interessi personali.  Nel blog c...