domenica 2 maggio 2021

L'arte della meditazione - parte 2-3-4. Matthieu Ricard

Livre Audio - L'art de la Méditation 2/4 par le vénérable Matthieu Ricard  link:  https://www.youtube.com/watch?v=ppLuGZPfXVI   

Di questo video, ho tradotto e sintetizzato gli aspetti essenziali della lunga presentazione fatta da Matthieu Ricard.

        

La vita è preziosa, cerchiamo di prenderne l'essenza. Approfittiamo dei momenti della vita e prepariamoci alla morte; anche nella fragilità della vita, ogni secondo è prezioso. Il modo in cui ci immaginiamo la morte, influenzerà la nostra vita. 

Il cambiamento ineluttabile ci impedisce di attaccarci alle cose e agli esseri. Attraverso la meditazione arriviamo a pensare con serenità alla successione delle stagioni, alla morte ineluttabile e certa. Tutti gli esseri umani vogliono essere liberati dalla sofferenza e trovare il benessere autentico. Dobbiamo prendere consapevolezza delle nostre possibilità di cambiamento attuali.

Durante la meditazione dobbiamo calmare la mente che va di pensiero in pensiero ed è paragonata ad una scimmia che salta di ramo in ramo, ma senza incatenarla. Ci sono varie tecniche come la  meditazione sul suono e la marcia consapevole. Nel primo caso ci limitiamo a portare l'attenzione sull'esperienza di ascoltare un suono, poniamo semplicemente l'attenzione sul processo di ascoltare, e tutto il resto va lasciato andare. Nel secondo caso, iniziamo una marcia attenta, ad ogni passo portiamo la coscienza sull'equilibrio, come poggiamo un piede, come l'altro si alza dal suolo; cerchiamo inoltre di combinare la marcia attenta con la piena coscienza di quello che vediamo. Dobbiamo convincerci a marciare per il solo piacere di camminare. Mentre marciamo consapevolmente guardiamo intorno a noi e vediamo gli alberi, gli uccelli, le nubi bianche nel cielo blù e come la vita è bella in tutte queste manifestazioni. 

Nel buddhismo ci sono due principali tecniche meditative: Śamatha che è la coltivazione della calma e della tranquillità per mezzo della concentrazione mentale e l'obiettivo è arrivare ad avere una mente limpida, poi attraverso Vipasyana, si cerca di avere una visione profonda e penetrante dei fenomeni, in questo modo si possono smascherare le emozioni. Se una chiave è caduta dentro l'acqua, con l'acqua limpida, è più facile individuarla e poi riprenderla.

La mente è egocentrica, confusa, frammentaria e crea sistematicamente un rumore di fondo. Per arrivare a calmare la mente occorre concentrarsi sul vai e viene del respiro, in modo tale che il respiro diventa il supporto alla concentrazione. Per arrivare a questo obiettivo occorre seguire tre tappe: - portare l'attenzione su un oggetto, (in questo caso il respiro);  - mantenere la concentrazione su questo oggetto; - essere cosciente di quello che lo caratterizza.

Meditare in piena coscienza significa restare pienamente attenti al nostro respiro che va e viene, portare l'attenzione sul momento in cui il respiro è sospeso tra l'inspirazione e l'espirazione e viceversa. sul momento in cui il respiro si ferma. Respirazione dopo respirazione, la coscienza del respiro deve essere limpida e serena.

Durante la meditazione dobbiamo essere vigili, e quando ci rendiamo conto che la concentrazione si è persa, ritorniamo sul respiro, come una farfalla che gira intorno al fiore senza ragione apparente, per poi ritornare sul fiore. Per migliorare e riuscire ad attivare la nostra concentrazione Matthieu Ricard propone le seguenti tecniche: - Contare i cicli di respirazione; - Ripetere il mantra so ham durante i cicli, contare fino a 10 e ricominciare; - Concentrarsi sul va e vieni dei polmoni, del torace; -Inspirando e pensando possano tutti gli esseri essere felici, espirando che tutte le loro sofferenze spariscano; -Inspirando pronunciare Om, espirando Mani Padme, nella pausa pronunciare Hum. Oṃ Maṇi Padme Hūṃ è uno tra i più noti mantra facenti parte del patrimonio religioso del buddhismo Mahāyāna, in particolar modo del buddhismo tibetano. Il suo significato letterale è "O Gioiello del Loto!" riferendosi al Boddhisatva della compassione, Avalokiteśvara.

Per aumentare la concentrazione si può meditare su un oggetto ordinario come una fiamma, un sasso, un fiume, in questo caso la mente riposa attentamente su questo oggetto.  Si può anche meditare su una immagine associata al percorso spirituale, una statua, un dipinto.  Matthieu Ricard fa l'esempio che durante la meditazione si può provare a visualizzare il Buddha Sakyamuni, seduto su un fiore di lotus, il suo corpo è splendente, con la sua mano destra tocca la terra, con la mano sinistra fa il gesto dell'equaninità, E' vestito con le tre vesti simboliche, il suo corpo emana luce, come un arcobaleno, riempie di compassione e saggezza l'intero universo.  Bisogna concentrarsi sulla visualizzazione, sui dettagli, sull'ovale del viso, naso, occhi, orecchie, sorriso, ecc, con la stessa minuzia di un pittore, neutralizzando tutto quello che può perturbare la mente. Se la mente entra nel torpore, concentratevi sul viso del Buddha, migliorate la postura e ravvivate l'attenzione.

Se con il tempo la mente diventa stabile, si può passare a praticate la concentrazione senza oggetto. E' molto difficile non pensare a niente, ed è un enorme passo avanti nel percorso della meditazione.

Gli ostacoli alla meditazione sono: pigrizia, torpore, agitazione, noia, distrazione, sforzi eccessivi, mancanza di motivazione. Dobbiamo stabilire una gerarchia delle nostre priorità, rendere la mente flessibile e maneggevole, applicare la vigilanza, e riportare la meditazione sul suo oggetto, più prendiamo coscienza delle nostre distrazioni più facciamo progressi nella meditazione. 

Bokar Tulku Rimpoche, maestro di meditazione dice: “Quando durante il giorno l'acqua è chiara possiamo vedere il fondo del mare, alghe e sassi e così deve essere la nostra mente, cosciente e limpida. La mente agitata è come la notte che non lascia penetrare lo sguardo sulla superfice opaca.

Durante la meditazione, come il Buddha l'aveva consigliato, occorre trovare il giusto equilibrio tra tensione e eccessivo rilassamento.  

Pretendere un risultato immediato è un capriccio; il Dalai Lama dice “in Occidente le persone sono troppo frettolose, vorrebbero avere l'illuminazione facilmente e rapidamente e se possibile a poco prezzo. La costanza è indispensabile alla pratica della meditazione, la mancanza di perseveranza diminuisce gli effetti della meditazione.

*** Note: Nel buddismo tibetano Rinpoche è un titolo onorifico e significa "prezioso".                            Tulku è la reincarnazione di un grande maestro spirituale.

Livre Audio - L'art de la Méditation 3/4 par le vénérable Matthieu Ricard   link: https://www.youtube.com/watch?v=kC3EeUM53D4

La piena coscienza significa restare concentrati sull'oggetto scelto e verificare costantemente che non siamo distratti. Praticando con costanza si diventa capaci di mantenere la mente stabile e lucida per lunghi periodi di tempo.

Spesso il controllo si trasforma in torpore, in questa caso, cerchiamo di ravvivare la mente per arrivare alla concentrazione perfetta restando concentrati su un punto. Se siamo invasi da pensieri non è auspicabile bloccarli o eliminarli, ma bisogna controllarli.

La progressione della meditazione è rappresentata con questa metafora: i pensieri sono rappresentati come una cascata, che sboccano nella pianura, prima di arrivare al vasto e calmo oceano. Questa progressione necessità tantissimo tempo, non settimane e mesi. 

Per il controllo della mente occorre perseveranza e impegno costante come qualsiasi altro apprendimento: lingua, sport, musica,  ecc... La perseveranza ci permetterà di acquisire una padronanza della mente e una maniera d'essere che determineranno la qualità della nostra vita. La sofferenza fisica è ineluttabile ma può essere percepita diversamente.

Una delle fasi finali della meditazione è meditare sull'amore altruista. L'amore altruista è il sentimento spontaneo di essere legato a tutti gli esseri ed è fonte di benessere interiore.  Facendo saltare la nostra corazza di egocentrismo ci troveremo naturalmente orientati verso gli altri. I testi buddhisti consigliano di sviluppare: amore altruista, compassione, benevolenza. gioia, imparzialità. Per saggezza si intende una migliore comprensione della realtà, l'accettare l'impermanenza e la vacuità ultima dei fenomeni, l'interdipendenza di tutte le cose. La compassione è l'auspicio che tutti gli esseri siano liberati dalla sofferenza.

Livre Audio - L'art de la Méditation 4/4 par le vénérable Matthieu Ricard   

link: https://www.youtube.com/watch?v=B7zEIcZJL7c

In questa ultima parte si parla di come gestire le emozioni. Se queste emozioni sono  delle perturbazioni mentali come rabbia e gelosia, o paure incontrollate, perché non sbarazzarsene? Se invece si tratta di compassione e altruismo perché non sviluppare queste qualità?

Le emozioni condizionano la mente e la mettono in movimento, spesso creano delle tossine mentali. Gestire le nostre emozioni di giorno in giorno ci permette di migliorare noi stessi. Una sana collera di fronte ad una ingiustizia può essere giustificata.

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