venerdì 14 maggio 2021

Il Sutra del cuore

Brevissimo (soli 14 versi nella versione in sanscrito) ma di estrema densità concettuale, il Sutra del cuore della perfezione della saggezza, o Sutra del Cuore, è parte della Prajnaparamita Sutra, insieme di testi fondamentali per il buddismo Mahayana. Tema centrale è la fondamentale dottrina del vacuità, sunyata. Sutra di grande fascino e straordinaria profondità, ha conosciuto e conosce ampissima diffusione in Cina, Giappone, Vietnam, India. 

Il maestro zen Thich Nhat Hanh ha completato questa traduzione in inglese del Sutra del Cuore nel 2014,  poche settimane prima di essere ricoverato in ospedale.  Il testo, di non facile comprensione,  è destinato a essere utilizzato sotto forma di canto nella pratica e nelle cerimonie del Plum Village,  che si trova in Francia nel Perigord,  e dove risiede la comunità dei monaci della tradizione di Thich Nhat Hanh che ho visitato varie volte.

La comprensione profonda che ci conduce all’altra riva.

Avalokiteshvara, essendosi immerso nella pratica della comprensione profonda che ci conduce all’altra riva, all’improvviso scoprì che i cinque skandha ( Essi sono aggregati che compongono la personalità e precisamente forma, sensazioni percezioni, formazioni karmiche, coscienza ed è attraverso loro si  conoscono i fenomeni e si ha esperienza del mondo)  sono tutti ugualmente vuoti, e con questa realizzazione superò ogni sofferenza.

“Ascolta, Shariputra: questo stesso corpo è il vuoto e il vuoto stesso è questo corpo. Questo corpo non è altro che il vuoto e il vuoto non è altro che questo corpo. Lo stesso vale per le sensazioni, le percezioni, le formazioni mentali e la coscienza.

 Ascolta, Shariputra: tutti i fenomeni portano il marchio del vuoto; la loro vera natura e’ la natura della non-nascita e non-morte, del non-essere e del non non-essere, della non-impurita’ e della non-purezza, della non-crescita e della non-decrescita. Questo è il motivo per cui nel vuoto il corpo, le sensazioni, le percezioni, le formazioni mentali e la coscienza non sono entità con un sé separato.

I diciotto regni dei fenomeni – ovvero i sei organi di senso, i sei oggetti dei sensi, e le sei coscienze – a loro volta non sono entità con un sé separato. 

I dodici anelli della genesi interdipendente e la loro estinzione, a loro volta non sono entità con un sé separato.

La sofferenza, le cause della sofferenza, la fine della sofferenza, il sentiero, la comprensione profonda e la realizzazione, a loro volta non sono entità con un sé separato, Chiunque sia in grado di vederlo, non ha più bisogno di realizzare nulla.

I Bodhisattva che praticano la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva non vedono più alcun ostacolo nella loro mente,  e poiché non esiste più alcun ostacolo nella loro mente, possono superare ogni paura, distruggere ogni percezione erronea e realizzare il Perfetto Nirvana.

Tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro, praticando la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva, sono in grado di realizzare l’Illuminazione autentica e perfetta.

Quindi, Shariputra, si sappia che la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva è un grande mantra, è il mantra che più illumina, il mantra supremo, il mantra incomparabile, la vera Saggezza che ha il potere di porre fine ad ogni tipo di sofferenza.

Proclamiamo quindi un mantra per lodare la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva: Gate gate paragate parasamgate bodhi svaha!  ("Andata, andata, andata al di là, completamente andata al di là, Risveglio! Svāhā!")    

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