lunedì 7 giugno 2021

La meditazione vipassana

La vipassana, praticata da religiosi e laici di ogni nazionalità è la più classica delle meditazioni, e consiste semplicemente nell’osservare il proprio respiro, i propri pensieri, emozioni e sensazioni e tutti gli stimoli che provengono dall’esterno, comprese le proprie reazioni a quest’ultime. In pratica è una tecnica di auto-osservazione, che conduce alla graduale purificazione della mente e alla piena consapevolezza di sé e del proprio corpo.

Vi significa in vari modi e passana significa guardare; solitamente in questo tipo di meditazione si usa come filo conduttore il respiro, focalizzando la consapevolezza sull’aria che entra ed esce dalle narici, oppure sul movimento dell'addome e del torace durante la respirazione. Occorre osservare il respiro senza sensi di colpa, anche se viene perso in continuazione in quanto siamo distratti da pensieri, rumori nell'ambiente o piccoli dolori nel corpo. Durante la vipassana la cosa da fare è riportare costantemente l’attenzione al respiro, senza giudicarsi.


Durante la pratica di meditazione c’è una presa d’atto della realtà. Bisogna semplicemente riuscire ad essere un testimone, di qualsiasi cosa accada, senza apportare nessun giudizio. Questo è un espediente per facilitare l’osservazione e quindi la consapevolezza. Occorre accettarsi nella totalità senza condannare nulla.

Quando nella vita quotidiana non si percepisce più la stessa energia, la stessa vitalità occorre ripetere la meditazione vipassana, e praticare ogni volta che se ne senti il bisogno.  Praticare la meditazione durante un ritiro ed in gruppo può essere  molto stimolante, poi però si deve trovare la forza per continuare autonomamente, infatti se non c'è continuità e disciplina non ci saranno risultati. E' preferibile praticare dieci minuti ogni giorno che praticare otto ore al giorno per un weekend durante il ritiro e poi non praticare per giorni.

Nella posizione seduta si conserva molto l’energia. La posizione del loto è fatta in modo tale che tutte le estremità si tocchino: i piedi sui piedi, le mani sulle mani, il corpo diventa quasi un cerchio e l’energia circola in maniera armonica  ed  i blocchi di energia si sciolgono.

L’essere testimone del proprio respiro, dei propri pensieri, è un elemento che appartiene a molte tradizioni meditative, con la meditazione il testimone emerge, e ci si ritrova ad osservare quello che succede intorno, ma da uno spazio che non è di separazione ma quasi di fusione…

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