giovedì 24 giugno 2021

The open secret di Tony Parsons

The open secret - Tutto ciò che è. è un bestseller di fama mondiale scritto  nel 1995 da Tony Parsons (1953 - ) . Sito : https://www.theopensecret.com    http://www.non-dualita.it/tony-parsons/   vedi testo   vedi intervista

Altro testo consigliato è All there is, una raccolta di trascrizioni degli incontri sul tema del risveglio, tenuti in questi anni in varie parti in Europa da Tony Parsons.

Tony Parsons è un giornalista e un conduttore televisivo ed è uno dei principali assertori della Non dualità.  Tony Parsons in The Open Secret racconta la storia del suo risveglio, della sua illuminazione, della sua perdita di dualità con straordinaria semplicità, umanità e profondità portando il lettore a riconoscere  ciò  che in realtà vive attraverso la nostra forma, il nostro vero Sé.      Anni fa, camminando in un parco, Tony ha vissuto una straordinaria esperienza in cui ha avvertito la Coscienza riconoscere se stessa attraverso quel corpo-mente chiamato Tony Parsons. Durante quella breve esperienza c'era solo la presenza, una presenza che era stata sempre lì, in osservazione di ogni momento della vita di quella forma, inclusi i tentativi di scoprire un segreto che sembrava nascosto.

Nel suo libro e nelle sue conferenze Tony ha cercato di trasmettere e testimoniare questo evento con acume ed intelligenza, e dalle sue parole traspaiono una vera libertà e autentico amore incondizionato vissuti da chi ha completamente realizzato il Sé. Senza nessun compromesso per la mente e l'ego, Tony parla con l'ironia e grazia di un vero maestro di Advaita, anche se si discosta completamente dal clichè del guru e si pone da amico, annullando così ogni illusione di apparente separazione.

Il suo messaggio è semplice, chiaro e diretto: non esiste nessuno all'interno del corpo-mente chiamato "me", non esiste l'individuo, ma esiste un unico Sè che vive attraverso diverse forme. Il Tutto è il divino che si manifesta e da nessuna parte esiste qualcosa che sia separato. Ogni ricerca spirituale è completamente inutile, perché presuppone l'idea che ci sia qualcosa da trovare, qualcosa di perduto. Nulla è perduto, l'ovvio segreto è sempre pronto ad essere scoperto e l'invito del divino perché questo accada è costante, basta solo riconoscerlo. E come puntualizza Tony, nulla si può fare a riguardo, perché quell'invito sarà colto solo quando è arrivato il tempo giusto.

La ricerca spirituale termina, non perché qualcosa è stato trovato, ma perché si riconosce che non c'è nessuno che possa trovare niente. Questo riconoscimento che è al di là della possibilità dell'immaginario individuo accade per grazia; una grazia che, Tony precisa, è sempre disponibile.

Si tratta di una delle posizioni più radicali del messaggio Advaita e tra le più pure che si possano trovare nel cosiddetto panorama spirituale. Tony Parsons non nega le caratteristiche dell'individuo, anzi ci invita a celebrare la propria unicità come forme, riconoscendo allo stesso tempo come non ci sia nessuno che le vive. La forma è solo testimoniata da questo Sé che osserva ogni cosa, che appare e scompare. La nostra natura originaria è dunque un nulla che è anche ogni cosa.

Secondo Tony Parsons nessuno diventa illuminato.  Riporto alcune delle sue frasi: "Una volta credevo veramente che le persone diventassero illuminate e che quell'evento fosse simile a qualcuno che vince il primo premio alla lotteria nazionale. Una volta vinto il premio, il beneficiario avrebbe avuto garantita beatitudine permanente, infallibilità e incorruttibile bontà. Nella mia ignoranza pensavo che queste persone avessero ottenuto e possedessero qualcosa che le rendesse speciali e totalmente diverse da me. Questa idea illusoria aveva rinforzato in me la credenza che l’illuminazione fosse virtualmente impossibile da ottenere eccetto che per poche persone elette e straordinarie. Questi malintesi sorgevano da qualche immagine che mantenevo riguardo a come dovesse essere uno stato di perfezione. Non ero ancora in grado di vedere che l’illuminazione non ha nulla a che fare con la perfezione. Queste credenze erano rafforzate nel momento in cui comparavo la mia immaginaria inadeguatezza con l’immagine che intrattenevo di qualunque “eroe spirituale” verso cui in quel momento mi sentissi attratto.  Sento che la maggior parte delle persone vedono l’illuminazione in modo simile. Certamente ci sono state molte persone, e ancora ce ne sono, che cercano di incoraggiare tali credenze e che, in effetti, reclamano di essere illuminate. 

Ora posso vedere come questa sia una dichiarazione senza senso, come quella di un qualcuno che proclami al mondo di essere in grado di respirare. Essenzialmente la realizzazione dell’illuminazione porta con sé l’improvvisa comprensione che non ci sia nessuno e nulla che si illumini. L’Illuminazione semplicemente è. Non può essere posseduta, così come non può essere raggiunta o vinta come se fosse un trofeo.

Tutto e ogni cosa sono l’Uno, e tutto ciò che facciamo è metterci di mezzo attraverso il nostro cercare di arrivare a questo uno.

Coloro che reclamano l’illuminazione o prendono tale posizione, semplicemente non ne hanno realizzato la natura paradossale e presumono di possedere uno stato che immaginano di aver raggiunto. Essi hanno probabilmente avuto una profonda esperienza personale di qualche natura, ma questa non supporta assolutamente nessuna relazione con l’illuminazione. Di conseguenza resteranno ingabbiati nei propri concetti individualistici basati sul loro particolare sistema di credenze.

Queste persone hanno spesso bisogno di intraprendere il ruolo di “insegnanti spirituali” o “maestri illuminati” e inevitabilmente attraggono coloro che hanno bisogno di essere studenti o discepoli. I loro insegnamenti, ancora radicati nel dualismo, promuovono una netta e incolmabile scissione tra l’“insegnante” e chi segue l’insegnamento". 

"Uno dei sintomi più classici, quando il ruolo di Guru è stato adottato, è di evitare qualunque ammissione o segno di “umana debolezza”. Inoltre, di solito si crea una certa distanza tra il “maestro” e i suoi seguaci. Man mano che l’essere speciale del “maestro” diventa sempre più effettivo e le richieste da parte dei seguaci divengono sempre più grandi, invariabilmente gli insegnamenti diventano più oscuri e contorti. Quando l’oscurità degli insegnamenti cresce, anche la scissione diventa più ampia e molti dei seguaci spesso diventano più confusi e sottomessi. L’effetto tipico su coloro che ne restano coinvolti, può essere di indiscussa adulazione, disillusione, o un risveglio e un andare oltre".

Coloro che hanno pienamente compreso e abbracciato l’illuminazione non hanno assolutamente nulla da vendere. Quando condividono la loro realizzazione, non hanno bisogno di abbellirsi o di abbellire quello che condividono. Né hanno alcun interesse nell’essere delle madri, dei padri o degli insegnanti.

L'individuo da quando viene al mondo, ha una sensazione di perdita che non lo lascia mai. (Questo punto di partenza è molto simile da quanto asserisce Mauro Bergonzi nel libro Il sorriso segreto dell'essere. Mauro è un ex docente universitario di Filosofie orientali assertore anche lui del Non dualismo. Vedi Post) Per sopperire a questa mancanza proviamo ad inventarci degli obiettivi, a costruire un mondo o un’esistenza nelle quali ci consoliamo. Questo prende diverse forme: denaro, lavoro, marito, moglie, figli… Ma niente serve. Qualsiasi cosa capiti, qualunque sia la riuscita che ci accreditiamo, rimane una sensazione di mancanza, qualcosa di cui siamo alla ricerca. Quando, malgrado tutti  i nostri sforzi, niente di ciò che facciamo ci riempie, allora ci rivolgiamo alla religione.  Quando anche questo fallisce, alcuni si orientano verso le terapie… e quando anche lì c’è un fallimento, un piccolo numero di noi si mette in cerca di qualcosa chiamato illuminazione

La maggior parte del tempo ci rivolgiamo ad esperti di illuminazione che presumono l’esistenza di un’entità separata, che, propongono di fare qualcosa per avere l’illuminazione… Così la ricerca prosegue, fortificata dall’idea che ci sia qualcuno che può aspirare a qualcosa chiamata illuminazione… Tutta questa idea è radicata nell’ignoranza e non fa che rinforzare la ricerca e intensifica la sensazione dell’io o del me che cerca.

Ora, svelato il segreto, il messaggio è che c'è solo il Sé. La conseguenza di questa realizzazione è il ricordo di una percezione, ma non solo per qualcuno, che niente può essere fatto e che non può essere operata nessuna scelta per raggiungere l’illuminazione. E’ altrettanto chiaro che non c’è niente da diventare, nessun luogo dove andare e niente da scoprire.

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