venerdì 6 agosto 2021

Nada Yoga - Lo Yoga del Suono

Lo yoga è uno stile di vita, uno stato di coscienza proteso verso l'unità, l'armonia e l'equilibrio. Nella Bhagavad Gita, infatti, Sri Krishna spiega ad Arjuna: "Lo yoga non è per chi mangia troppo o troppo poco; non è per chi dorme troppo o troppo poco; lo yoga è la condizione di chi è equilibrato nelle attività quotidiane, nel lavoro e nel riposo. Questo yoga distrugge i conflitti ed elimina la sofferenza". Lo yoga, non è solo un insieme di tecniche, ma è l'espressione di un'attitudine interiore di equilibrio, di una consapevolezza che abbraccia l'universo intero nell'armonia. L'orientalista francese e storico delle religioni, Alain Danielou (1907-1994) definisce lo yoga "la scienza della reintegrazione totale". Lo yoga dunque è un'integrazione armoniosa di corpo, mente e spirito. 
 
Il Nada Yoga, lo yoga del suono, è un aspetto dello yoga che utilizza i l suono, i mantra e la musica al fine di raggiungere la meta dello yoga: l'integrazione della personalità, la ri-connessione con il Divino e la realizzazione spirituale. 

Le radici di quella che oggi viene chiamata "musica classica indiana" si ritrovano nel Sama Veda da cui trae origine la scienza del suono, il Nada Yoga,  utilizzato come via di purificazione ed elevazione spirituale. Nel Sama Veda sono raccolti i canti liturgici, gli inni rivolti ai vari aspetti del Divino che si manifesta in infinite forme al fine di divenire accessibile ad ogni persona, secondo i vari livelli di coscienza iniziali e le varie capacità di comprensione. Il Nada Yoga, è uno strumento per ri-educare la mente e il corpo ed ha la funzione trascendente di portare il soggetto oltre le percezioni sensoriali. La musica anticamente serviva per accompagnare un atto sacro, per trasformare in sacro ciò che sacro non era. 

Anche nelle Upanishad, la parte filosofica dei Veda, si trovano molti riferimenti al suono primordiale: OM (AUM). OM è anche detto Nada Brahma, cioè suono creatore. Nella tradizione musicale indiana le melodie (Raga) e i cicli ritmici (Tala) possono provocare svariati tipi di emozioni e reazioni fisiologiche. In India esiste tutto un impianto teorico musicale, codificato da secoli, riguardante l'uso dei suoni, melodie e ritmi collegati a stagioni, orari, stati fisici e psichici e a tutte le circostanze della vita dell'uomo e della Natura, e la pratica musicale è saldamente fissata su questo sistema.

L'ascolto, in India, ha sicuramente un ruolo di primo piano, infatti i Veda sono per definizione Ascolto. Il loro nome tecnico è Shruti che vuol dire: ciò che si ascolta. Il Veda quindi non si legge, lo si apprende ascoltando. Anche le Upanishad, che sono il corpo filosofico dei Veda, sono ciò che si ascolta ai piedi del Maestro. 

Le principali categorie di suono nei Veda:

  • Nada: indica il suono primordiale, il suono nella sua essenza, energia ed emanazione del Brahman, la potenza creatrice che genera l'universo.
  • Shabda: significa genericamente "suono"  udito dai mistici.
  • Dhvani: suono proferito e udibile (in opposizione a suono interiore).
  • Svara: suono specifico delle note musicali. Ciò che risuona. 
  • Shruti: ciò che è stato udito, insegnamento giunto a destinazione. letteratura relativa alla Rivelazione tramandata oralmente da Guru a discepolo.

Tutte le cose create, dai fenomeni più grossolani fino ai fenomeni più sottili, come il pensiero, sono in uno stato di perpetuo movimento e tutto ciò che è in movimento emette delle vibrazioni, quindi dei suoni. Nell'essere umano la voce è il canale attraverso il quale la coscienza si manifesta esteriormente; è l'anello di congiunzione fra la mente e le emozioni di una persona a quelli di un'altra. La voce è il mezzo principale per trasformare i nostri pensieri, suoni, emozioni e sentimenti in forma fisica nel mondo materiale. La voce fa parte della nostra personalità ed è anche un mezzo di identificazione della persona. Capire a fondo la voce e le sue variazioni è molto importante e può aiutare ad avere autocoscienza e comprensione di come si "muovono" le emozioni. L'antica disciplina indiana del Nada Yoga ci aiuta a scoprire chi siamo veramente dal tono della voce e a liberare, con il canto e con la musica, le emozioni represse e portare l'individuo a migliorarsi.

Vemu Mukunda (1929-2000) fisico nucleare e famoso musicista indiano, coniugando i suoi studi scientifici con la tradizione millenaria del suo paese elaborò una lunga indagine sul corpo umano e le sue risposte fisiche e psichiche al suono, arrivando alla conclusione che ogni essere vivente è un suono particolare. Il suo metodo terapeutico utilizzava il suono come fenomeno vibratorio per agire direttamente su specifici punti del corpo e modificare così i vari stati emozionali e psichici. Prima di poter arrivare a questo è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo, regolando le percezioni sensoriali e riuscendo ad avere una vita più armoniosa.

Per Mukunda scoprire la "nota personale" di un individuo significava anche andare alla radice della personalità, scoprirne lati oscuri e sorprendenti, e ciò che siamo realmente. Ogni persona parla fondandosi su una determinata frequenza che tende a rimanere costante e cambia solo in presenza di forti emozioni o di agitazione mentale.  Attraverso un'appropriata seduta, si può arrivare ad individuare la nota dominante di un individuo e fare un quadro della personalità. Questi stati emotivi di una persona, si possono collocare con precisione nei chakra, i centri energetici posti idealmente lungo la colonna vertebrale, dal coccige al centro della testa.  Ascendendo dalla tonica inferiore a quella superiore, lungo lo spettro sonoro di un'ottava, si passerà attraverso 22 punti principali di energia emozionale, chiamati Nadi, che corrispondono ad altrettanti punti nel corpo.

L'antico termine sanscrito "Nada" indica che il suono trae origine dall'unione tra l'energia del respiro (na) e quella del calore (da) ed è proprio l'attrito del fiato contro le corde vocali che fa scaturire la voce. Il primo effetto si ha infatti nell'utilizzo di sistemi e tecniche vocali per attivare un'azione del respiro sull'energia vitale, il Prana. Il secondo effetto è quello dell'attivazione dell'elemento calore, che nei Veda è associato alla coscienza (Cit-Agni). Il suono riesce quindi ad evocare tale energia, il calore percepito durante il canto è un indicatore di questa attivazione. 

Il suono udibile,  dovuto ad una vibrazione dell'aria,  nella tradizione indiana viene detto Ahata Nada, e la musica si basa su questo nada. Questo suono è manifestato dalle vibrazioni naturali mediante urto o sfregamento. Il suono non manifesto ed impercettibile ai sensi fisici umani, invece, viene detto Anahata Nada e corrisponde ad una vibrazione che non è prodotta da alcun agente fisico in movimento come avviene invece per i suoni udibili. Il pensiero è anahata e può essere udito o sperimentato mediante la concentrazione sul centro sottile chiamato Anahata Chakra, situato nella regione del cuore. Secondo il pensiero filosofico hindu ci sono quattro livelli o fasi che riguardano l'emissione di questo tipo di suono: 

  • Para è la germinazione del pensiero, la fase iniziale del pensiero.
  • Pasyanthi è la fase successiva alla generazione del pensiero, in una frazione di secondo quel pensiero produce una visione mentale, direttamente o indirettamente collegata ad esso.
  • Madyama è il livello successivo in cui si ha il passaggio ad una forma acustica, un modello sonoro. Il suono è presente nella mente ma non viene ancora emesso, siamo ancora al  livello del suono inespresso "anahata".
  • Vaikari è l'ultima fase in cui, dopo una forte spinta, il suono presente nella mente, viene liberato ed emesso nel mondo esterno divenendo suono udibile "ahata".

Ogni pensiero ha un'immagine mentale, diretta o indiretta, ma il più delle volte non viene visualizzata. Quando cominciamo a visualizzare l'immagine mentale creata dal pensiero, il nostro pensiero diventa preciso: l'immagine ed il pensiero sono collegati. Una persona equilibrata può controllare e far uscire i suoni (parole) solo quando decide di farlo. L'obiettivo principale delle tecniche del Nada Yoga è  convertire, trasformare le energie negative in positive prima di essere liberate all'esterno, farci comprendere i meccanismi generativi e le cause, consci ed inconsci. Per la cura basta cantare o ascoltare musica da soli, in coppia o in gruppo. Il tutto sotto la guida di persone esperte di Nada Yoga che aiutino, attraverso tecniche di canto e di ascolto, a sbloccare le energie negative convertendole in energie positive. 

Per comprendere lo Yoga del suono, è necessaria una pratica personale attenta e una raffinata sensibilità d'ascolto, non solo uditivo;  bisogna sentire il corpo e sentire come il suono si sposta nel corpo, i punti risonanti, gli ostacoli, le oscillazioni di frequenza e tutte le sfumature che possono schiudersi ad un'attenzione aperta e presente. Lo scopo è di permettere all'energia di trasformarsi secondo il proprio percorso naturale, che passa attraverso tutti gli stati emotivi necessari prima di essere convertita in una pace di ordine più elevato, di natura spirituale.

L'ascolto dunque ha varie profondità che corrispondono all'interesse che ci anima. Quando l'interesse è alto, sicuramente l'ascolto è molto profondo. La preghiera è ascolto, la meditazione è ascolto, più meditiamo in profondità, più ascoltiamo i nostri bisogni veri che sono quelli spirituali, ontologici e un minuto o pochi minuti di questo ascolto possono trasformare la vita e donarci quell'orientamento illuminato che noi cerchiamo da sempre verso la felicità".

Ad ognuno dei sette chakra, situati lungo la colonna vertebrale, corrisponde un tipo di musica. Così se una melodia ci piace significa che quel chakra ha bisogno di quella musica, se invece ci infastidisce vuol dire che ci sono problemi. 

  • Primo Chakra: collegato all'energia vitale. Colore rosso. Governa il plesso sacrale e il coccige. Strumento: tamburo, batteria. Musiche corrispondenti: ritmi tribali. Se ci danno fastidio: non viviamo bene nel nostro corpo.
  • Secondo Chakra: è il chakra della sessualità. Colore arancione. Governa i genitali. Strumento: flauto. E' stimolato da musiche che implicano movimenti del bacino tipo le danze sudamericane, salsa, merenghe, samba. Chi non le ama ha una sessualità repressa, fa fatica a entrare in relazione con l'altro sesso.
  • Terzo Chakra: è il centro della forza di volontà e dell'autoaffermazione. Colore giallo. Organi governati: il plesso solare. Strumento: pianoforte, violino, chitarra. Ritmi corrispondenti: brani solenni di musica classica tipo la "Cavalcata delle Valkirie" di Wagner o la "Quinta sinfonia" di Beethoven, rock dal ritmo incalzante. Chi le rifugge è timido, ha scarsa autostima.
  • Quarto Chakra: è il chakra del cuore e del sentimento. Colore verde. Governa il plesso cardiaco e il timo. Strumento: la voce. Melodie romantiche, sentimentali, da Claudio Baglioni alla New Age passando per Chopin. Per chi desidera soddisfare la propria affettività.
  • Quinto Chakra: è il chakra della gola, della parola, della comunicazione. Colore blu. Organo governato: la tiroide. Strumento: la voce. Lo alimentano le musiche universali di Mozart. Chi non le sopporta ha problemi di comunicazione.
  • Sesto Chakra: corrisponde alla mente, all'intuizione, alla chiaroveggenza. Colore indaco. A livello fisico governa l'ipofisi. Strumento: tanpura, campane tibetane. Lo stimolano musiche da meditazione come canto gregoriano, canto indiano, Bach, free jazz.  
  • Settimo Chakra: o della spiritualità. Colore violetto. Organo governato: l'epifisi. Strumento: arpa. La sua musica è il silenzio. Chi ne ha paura teme di entrare in contatto profondo con se stesso.

Ognuno di noi, secondo Vemu Mukunda, vibra come uno strumento musicale risuonando in base ad una delle 12 possibilità della scala cromatica: le 7 note base più le altre 5 note alterate o diesis. Possono risuonare in un punto qualsiasi delle tre ottave sonore in cui è diviso il corpo umano e cioè nell'ottava bassa, dall'alluce all'ombelico, nell'ottava media, dall'ombelico alle sopracciglia (il terzo occhio) e infine nell'ottava alta, dal terzo occhio al centro del capo (fontanelle). A ciascuna di esse corrisponde un tipo di personalità.

  • Tipo SOL: è la nota cosmica, della spiritualità. Chi appartiene a questa categoria è una persona tranquilla, armoniosa. Il suo compito: indicare la via verso l'infinito.
  • Tipo SOL DIESIS: freddo, cerebrale è diviso tra desiderio di concretezza e la spinta verso l'alto. Il suo compito: mediare tra energie spirituali e terrene.
  • Tipo LA: attivo, dotato di senso pratico e capacità organizzative, ha la stoffa del manager. Il suo compito: trovare lo spirituale nella quotidianità.
  • Tipo LA DIESIS: solitario, ambizioso desidera affermarsi attraverso lo studio e la ricerca. Il suo compito: ricercare per il bene dell'umanità.
  • Tipo SI: egocentrico, bugiardo anche con se stesso, a volte geniale, tende a prevaricare per desiderio di autoaffermazione. Il suo compito: imparare a essere più umile e più sincero con se stesso e con gli altri.
  • Tipo DO: generoso, idealista, compassionevole, armonioso. Il suo compito: ricordare che il Cielo può esistere anche sulla Terra.
  • Tipo DO DIESIS: artista e sognatore, auspica il ritorno a una vita semplice, naturale. Il suo compito: trasferire sul piano del reale i sogni più belli e le aspettative migliori del genere umano.
  • Tipo RE: concreto, stabile, consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi.
  • Il suo compito: riconciliarci con la Terra che abitiamo.
  • Tipo RE DIESIS: dinamico, curioso, ma anche invadente. Il suo compito: seminare il dubbio, smuovere gli immobilismi.
  • Tipo MI: personalità forte, dominatrice fino alla prepotenza. Il suo compito: ridimensionare il suo Ego smisurato.
  • Tipo FA: intuitivo, può essere un sensitivo naturale. Il suo compito: mediare tra il rumore della quotidianità e il silenzio della preghiera e della meditazione.
  • Tipo FA DIESIS: socievole, amante della vita all'aria aperta, creativo in qualunque campo. Il suo compito: creare qualcosa di nuovo per l'umanità.

Questo lavoro di scoperta del proprio strumento interiore ha effetti benefici anche sulla salute. Infatti, facendo vibrare i chakra secondo frequenze particolari, si stimolano gli organi e le funzioni corrispondenti, risvegliandone le energie. 

Il canto carnatico è una musica che ha effetti molto profondi a livello psichico ed emotivo e si basa sulle 72 raga, che sono le scale indiane. I raga (in sanscrito significa colore, tono musicale) sono alla base dei canti sacri legati ai vari momenti della giornata. Ogni giorno accumuliamo energie emozionali sia positive che negative e queste possono creare blocchi emozionali, anche se a livello inconscio, e danno origine a disarmonie mentali e fisiche. Questi blocchi emozionali possono essere sciolti attraverso l'uso di appropriate note musicali chiamate che saranno in grado di armonizzare un determinato chakra e sciogliere le tensioni nella relativa zona. 

I Raga indiani sono suoni universali come lo è la musica, e furono concepiti proprio per cercare di sfruttare tutte le possibili combinazioni di note ed intervalli allo scopo di armonizzare le energie psico-emozionali dell'essere umano. La definizione delle note è fondata su un certo numero di microtoni, cioè di piccolissime particelle dell'ottava, ognuna delle quali è connessa ad una specifica emozione. Questi microtoni sono chiamati "shruti", che significa "ciò che risuona", e il loro numero è stabilito in 22.  Essi formano la scala su cui si posizionano le sette note della gamma per formare i differenti modi o "raga".

Esiste un testo vedico molto antico completamente dedicato alla musica e alla scienza dei suoni, il Gandharva Veda, di cui è giunto fino ai nostri giorni soltanto l'indice, ma le cui conoscenze si ritiene traspaiano dalle pagine di trattati successivi come il Sanghita Ratnakara, un testo del 1200 d.c. attribuito a Sarangadeva, un medico ayurvedico e musicologo alla corte del re Singhana. Nel Gandharva Veda furono riuniti un gran numero di testi che si riferivano alla metafisica e alla fisica del suono, alla semantica e al simbolismo musicale, alla storia e alla teoria della musica, e inoltre ad applicazioni artistiche, magiche e terapeutiche dei fenomeni sonori.

L'articolo è stato preso  dal sito https://www.amadeux.net/sublimen/       Vedi articolo

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