domenica 12 settembre 2021

La meditazione raja yoga

La Meditazione (Raja Yoga o Yoga della mente) è una tecnica importante nell’ambito dello sviluppo del sé, senza la meditazione è impossibile apportare cambiamenti profondi al nostro sé.

Perché meditare, perché dovremmo meditare?  Perché stare un’ora fermi?

La meditazione è indispensabile per connettersi con il nostro vero sé, per andare oltre la mente, per svuotare e calmare la mente ed ottenere la pace interiore. La parola Meditare viene dal latino "medere" che significa guarire, quando uno medita, guarisce la mente e ristabilizza il sé. Quando la mente non è in pace e non è sana, si manifestano diverse forme di agitazione che sfociano spesso in egoismo e rabbia.  La pratica della meditazione è un ritorno a casa, all’equilibrio, alla pace e all’autostima,

Per meditare sono necessarie due cose:

  • una conoscenza spirituale chiara, che consiste in una  relazione chiara con se stessi, gli altri, con il mondo, e ciò rappresenta la vela della barca;
  • la pratica disciplinata della meditazione rappresenta invece il forte vento che spinge la barca. Se la persona ha solo conoscenza diventa un teorico della meditazione.

Cosa succede quando meditiamo?  Durante la meditazione si opera a vari livelli della realtà:

  • Al Primo livello dell’essere, si prende consapevolezzo con il profondo, io ci sono; 
  • Al Secondo livello che è il livello del fare, costituito dai nostri ruoli nella vita, nella società. La maggior parte delle persone passano la loro vita in questo secondo livello, vedono se stessi e gli altri come ruoli; con la meditazione, ogni tanto, si va oltre il ruolo, si cerca di vedere chi sta recitando questo ruolo.
  • Al Terzo livello dell'avere, si è presi dalla smania di possedere, ma quando abbiamo delle cose dobbiamo occuparcene, e l’energia della nostra mente è sviata dalla ricerca spirituale ed è occupata a mantenere queste cose.
  • Al Quarto livello del movimento, si è presi dalla smania di muoverci. Oggi, tutti sono in movimento,  come conseguenza ci si allontana dal primo livello dell’essere, non c’è niente di sbagliato con fare, andare, realizzare obiettivi;  ma se si dimentica l’essere, se l’essere interiore non viene nutrito,  ciò che si fa, non ci soddisferà.  La pratica della meditazione è una pratica dell’essere, necessaria a mettere a posto le fondamenta della vita.

La meditazione è la visita all'essere, al sé interiore; Ma quando una persona inizia a meditare molte cose affluiscono nella sua mente, altri pensieri sopraggiungono, comincia a pensare ad altre cose.  Le azioni fatte nel passato diventano pensieri, simili a gocce di pioggia sul parabrezza dell'auto; quando si guida non ci si focalizza sulle gocce, ma si guarda la strada, si porta l’attenzione al centro della fronte. Per sperimentare una buona meditazione occorre sviluppare una buona concentrazione, indispensabile per portarci nell’esperienza.

La concentrazione è un potere umano; Se un essere umano riesce a sviluppare la concentrazione, altri talenti potranno essere sviluppati: come la capacità di dimenticare ciò che inutile e prendere buone decisioni. Il principio della concentrazione si basa su questo assunto: quando ci piace qualcosa è facile concentrarsi e il tempo passa veloce. Ad esempio davanti ad uno schermo tv, seduti a guardare il programma preferito, si riesce a restare fermi per due ore. Invece davanti uno schermo tv spento, rimanere fermi anche per pochi minuti è molto più difficile. Nella concentrazione l’evento sta nella mente, le immagini e i suoni stimolano le emozioni nella mente. Quando mente e intelletto lavorano in sinergia si ha la concentrazione. La mente determina ciò che fare,  l'intelletto quello che si deve fare.    

Non si deve provare a controllare la mente, ma si deve provare a rafforzare l’intelletto, quando l’intelletto diventa forte, riesce a tranquillizzare la mente.

L’intelletto può essere reso forte, con gli esercizi di concentrazione, ed in modo particolare con la

visualizzazione e la contemplazione.  La visualizzazione è un modo per indirizzare l’energia. 
Esempi di visualizzazione:  Visualizzate l’Energia del corpo che sale, con vari colori, nelle gambe, nelle braccia, nello stomaco, nel torace, su fino alle  spalle, al collo, tutte le energie arrivano al centro della fronte. Nel centro della fronte c'è una grotta, in mezzo alla grotta una candela accesa, la candela della pace, mantenete per un minuto l’immagine della candela al centro della fronte. 
Un'altra tecnica è quella di portare l'attenzione al centro della fronte, visualizzare una piccola stella, una stella scintillante, pura, pacifica, luminosa, silenziosa, eterna, bellissima. Oppure immaginare di visualizzare un faro al centro della fronte, vedere i suoi raggi di luce sul corpo, che emanando energia,  guariscono il corpo stesso. Un meditatore esperto può arrivare a visualizzarsi come un corpo di energia.

Il Raja yoga si può praticare anche nell’azione, mentre si cucina, si effettuano operazioni di pulizia. Se durante la giornata una persona ha speso molte parole inutili, questo crea un peso nella mente e diventa difficile concentrarsi, lo spreco crea peso.

E molto utile praticare meditazione  o leggere qualcosa di elevato la mattina, che poi sarà ricordato durante tutta la giornata, mantenendo l’intelletto impegnato in pensieri spirituali la ruggine sarà tolta. Posso scegliere un tema quotidiano su cui portare l'attenzione come ad esempio la pazienza, il rispetto e mantenere l’intelletto su questi temi durante tutta la giornata.  Molti fanno meditazione ma pochi sono meditatori.

Contemplazione e visualizzazione, insieme ci aiutano a sviluppare la concentrazione, e solo quando c’è la concentrazione, ci possiamo avventurare in quel processo che chiamiamo meditazione.

E' bene precisare che ancora oggi in India il Raja Yoga è considerato lo yoga eccelso, il più completo (da qui il termine “Raja = Regale”), lo yoga proposto da Patanjali nel testo Gli Yoga sutra e si differenzia dallo Hatha Yoga, l’altra scuola di pensiero più diffusa in India. La differenza principale tra questi due stili così antichi è la seguente: lo Hatha Yoga si concentra sul corpo fisico, sulle posizioni (asana) e sulle energie fisiche ed è spesso visto come una “fase preparatoria” per arrivare al Raja Yoga che, invece, è focalizzato sulla mente, sul massimo sviluppo dell’energia mentale e della consapevolezza di noi stessi in rapporto a ciò che ci circonda. Applicare uno dei due, senza conoscere a fondo l’altro, è sinonimo di incompletezza nel cammino di uno yogi.

OM chanti, solo se viene sperimentato il Sé eterno si avrà pace.  

Testi di riferimento: Gli Yoga sutra di Patanjali; Raja Yoga di Swami Vivekananda.

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